Gli archeologi hanno trovato i resti di decine di persone sepolte fino a 7.000 anni fa in una tomba di pietra in Oman, nella penisola arabica. La tomba, vicino a Nafūn, nella provincia centrale di Al Wusta, è tra le più antiche strutture realizzate dall’uomo mai trovate in Oman. L’area di sepoltura è vicino alla costa, ma per il resto è un deserto pietroso. “In questa regione non si conoscono tombe dell’età del bronzo o più antiche”, Alžběta Danielisová, ha dichiarato un archeologo dell’Istituto di archeologia della Repubblica Ceca a Praga. “Questo ritrovamento è unico.” Una relazione sul progetto afferma che le pareti della tomba erano realizzate con file di sottili lastre di pietra, dette conci, con all’interno due camere sepolcrali circolari suddivise in singoli scomparti.
L’intera tomba era coperta da un tetto, ma è parzialmente crollato, probabilmente a causa delle annuali piogge monsoniche. Nelle camere funerarie sono stati rinvenuti diversi “ammassi ossei”, a indicare che i morti erano stati lasciati in decomposizione prima di essere deposti nella tomba; i loro crani erano posti vicino al muro esterno, con le loro lunghe ossa rivolte verso il centro della camera. Resti simili sono stati rinvenuti in una tomba più piccola accanto alla tomba principale; gli archeologi pensano che sia stato costruito leggermente più tardi. Danielisová ha detto che ci sono prove che i morti sono stati sepolti lì in tempi diversi, e tre tombe di persone della cultura Samad, vissute migliaia di anni dopo, sono state trovate nelle vicinanze. La fase successiva sarà quella di effettuare valutazioni antropologiche e biochimiche dei resti umani – come l’analisi degli isotopi, uno sguardo ai diversi neutroni nei nuclei di vari elementi chiave – per saperne di più sulle diete, la mobilità e la demografia delle persone che furono sepolti nella tomba. Il team spera anche di trovare un antico insediamento nelle vicinanze dove le persone potrebbero aver vissuto.