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domenica 7 febbraio 2021

Dopo la crisi Renzi sostiene di essere “rilassato e felice”. Far cadere Conte? “Un sacrificio personale.”

 

Il leader di Italia Viva, intervistato da Qn, sostiene che "Conte non era la persona giusta per spendere 209 miliardi. Draghi sì". Per questo, facendo cadere l'esecutivo, "ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese". Ora si vuole godere un po' di riposo: "Io ho già remato - dice - adesso voglio rifiatare. Ho bisogno di stare un po' nella mia Firenze."

“Rilassato” e “felice“, dopo che “ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese”. Matteo Renzi, intervistato da Qn, descrive così il suo stato d’animo dopo aver provocato la crisi di governo che ha portato alla fine del Conte 2 e al nascente esecutivo guidato da Mario Draghi. Il leader di Italia Viva fornisce poi l’ennesima versione sui presunti motivi che lo hanno portato a spaccare la maggioranza e poi a silurare il tentativo di un Conte ter. “È semplice – sostiene – All’Italia arrivano 209 miliardi, tanti soldi quanti mai ne abbiamo avuti: e secondo me Conte non era la persona giusta per spenderli. Draghi sì”.

“Quando abbiamo aperto la crisi, nessuno ne capiva il motivo. Si dava per scontato che la pandemia dovesse chiudere ogni spazio di dibattito politico. E io non riuscivo a spiegare il senso di quello che stavamo facendo”, dice Renzi a Qn. Ha sempre negato che fosse un problema “personale” con Conte, ma ora che c’è Draghi il leader di Iv è “rilassato” e “felice”. “Si è chiusa per me la partita più difficile della mia esperienza politica. Anche umanamente“, aggiunge. “Mi sono preso un sacco di insulti, dicevano che pensavo ai posti da ministro”, afferma, invece “oggi chiunque capisce che Italia Viva, nella coalizione di governo, conta molto meno di prima. È ovvio che in una maggioranza più ampia abbiamo meno potere interdittivo. Ma io sono molto più felice adesso. Ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese”, sostiene Renzi. Gli altri partiti che hanno partecipato ai tavoli con Italia Via raccontano una storia diversa: ““Da parte di Renzi c’era solo la questione delle poltrone.

Che tesse ancora le lodi di Draghi: il suo governo, di cui ancora non si conoscono né ministri né programma, sarà “una straordinaria occasione, e non solo perché sapremo come spendere i soldi del Recovery. Draghi potrà fare dell’Italia una guida europea. Ci pensi: la Merkel scade in settembre di quest’anno e Macron nell’aprile dell’anno prossimo, anche se mi auguro che verrà rieletto. La nostra legislatura scade nel marzo del 2023. Ecco, in questo periodo la figura più forte in Europa sarà il presidente del Consiglio italiano”. “L’Italia – aggiunge ancora Renzi – ora ha tutto per uscire dalla crisi. Ha i soldi e ha la guida giusta. Se tutti remiamo nella stessa direzione ce la faremo”. Non Renzi, che si vuole godere un po’ di riposo: “Io ho già remato – dice – adesso voglio rifiatare un po’. Ora ho bisogno di stare un po’ nella mia Firenze“.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/02/07/dopo-la-crisi-renzi-sostiene-di-essere-rilassato-e-felice-far-cadere-conte-un-sacrificio-personale/6093090/?fbclid=IwAR2q_KOQajOcgtJgSIMJ_XISnBzBG1Xhiyv3DPrzmteVDEK5wt8tAoEJA1Y



Un essere spregevole sotto tutti i punti di vista.

Sono convinta che abbia agito agli ordini di qualcuno al quale non piaceva l'indirizzo che stava prendendo il Governo - ostico nei confronti dei corrotti e dei disonesti - e che abbia incassato promesse di incarichi munificenti in cambio del tradimento perpetrato a nostro danno.

Lui è la prova che siamo governati dalla parte peggiore del paese.

venerdì 27 settembre 2019

Mercato delle vacche. - Tommaso Merlo



I parlamentari che tradiscono il Movimento lo fanno per intascare subito lo stipendio pieno ed ambire ad uno scranno oltre i due mandati. Le baggianate con cui cercano di giustificarsi rendono il loro tradimento ancora più meschino. Abbassare gli stipendi a tutti gli onorevoli è una di quelle battaglie del Movimento saltate per colpa di Salvini. Ma anche parlare di soldi col Pd è tempo perso. Fino a ieri proponevano leggi per incassare ancora di più a fine mese e per far pagare le spese del loro partito ai contribuenti. Quanto a seguire il buon esempio del Movimento, inutile farsi illusioni. La vocazione politica di certi bovini si misura in euro. Quello degli onorevoli traditori è una piaga epocale della politica italiana. Ad ogni cambio di stagione politica, mandrie di vacche hanno sempre transumato da una parte all’altra dell’emiciclo. Tutte attratte da maggiore potere e da prospettive più allettanti di carriera. Una poltrona, un posto in lista, un seggio favorevole. Il tutto giustificandosi con impellenti ragioni politiche e di principio. Oltre al danno, pure la presa per il culo. Il mercato delle vacche ha causato danni enormi alla nostra democrazia. Le vacche sono arrivate a determinare addirittura la nascita e il crollo dei governi e intere mandrie hanno brucato per decenni ingrassando alla faccia dei poveri cristi. Nel caso del Movimento 5 Stelle, le vacche hanno un incentivo in più per cambiare pascoli, i soldi. Farsi un SUV nuovo o la villetta al mare alla faccia di quei coglioni che li hanno votati. Il tradimento di un portavoce a 5 stelle fa più male perché il Movimento nasce tra l’altro per impedire il mercato delle vacche. Il vincolo di mandato è una sua battaglia storica. Perché se “porti la voce” dei cittadini nei palazzi, non esiste che una volta dentro tradisci quella ‘voce” e ti metti a blaterale cazzate per i fatti tuoi. Non esiste che dei cittadini tradiscano altri cittadini come loro che li hanno delegati per realizzare un programma scritto insieme. Non esiste. Igiene democratica e dignità personale vorrebbero che se per qualsiasi motivo ad un portavoce non va più bene la linea del Movimento, allora si deve dimettere e tornarsene a casa sua. Ma prima di fare le valige, sarebbe buona prassi se quel portavoce andasse davanti ai suoi elettori e agli attivisti che si sono sbattuti per farlo eleggere e gli spiegasse le ragioni del suo tradimento. Guardandoli in faccia, guardandoli negli occhi. Così, se le sue ragioni non saranno ritenute convincenti, si beccherà una sonora e meritata caterva di vaffanculi e di verdura marcia prima di sparire nell’anonimato. Altro che meschina transumanza. Vaffanculi e verdura marcia. Perché ha tradito dei principi e dei valori che conosceva benissimo e a cui ha aderito. Perché ha tradito la buona fede di chi prima lo ha selezionato come candidato e poi lo ha votato. Perché ha tradito un’intera comunità per misere ambizioni personali alimentando una delle peggiori piaghe della nostra democrazia.

domenica 28 aprile 2019

Il Pd, ne vogliamo parlare?


Il Pd, contestando il reddito di cittadinanza, ribadisce che i cittadini vogliono il lavoro e non gli aiuti economici... ma hanno capito che i cittadini, tutti, non solo i loro raccomandati, hanno diritto ad avere un lavoro?
Tramite i sindacati, che altro non sono che un trampolino di lancio per gli scansafatica che ambiscono entrare in politica, i sedicenti piddini, infatti, si sono appropriati di considerevoli pacchetti di lavori precari che distribuiscono a piacimento solo a chi li sostiene economicamente e li vota.
Hanno nelle mani il potere che elargiscono a loro scelta: - inviando alle università elenchi di loro protetti che "debbono" superare le prove attitudinali per iscriversi alle facoltà a numero chiuso (la notizia è attendibile perchè ricevuta da fonte meritevole di fede); - inviando alle sedi opportune elenchi di chi, pur non essendo portatore di invalidità di alcun tipo, percepisce l'assegno di invalidità, lo stesso assegno negato a chi un'invalidità ce l'ha davvero, ma non li vota; - inviando elenchi di chi, meritevole di servilismo o di non si sa quale peculiarità, debba coprire posti di prestigio e responsabilità nelle aziende ....
E i risultati dello scempio provocato dai loro favoritismi sono sotto gli occhi. di tutti... Hanno superato ogni limite, non hanno più etica, sono lontanissimi dagli ideali di lealtà che la sinistra dovrebbe fare suoi. Altro che Partito Democratico, quella "d" tanto ed a lungo bistrattata senza ritegno, dovrebbe essere interpretata con tutt'altro significato...
Io non mi sento più rappresentata dal Pd, anzi, MI SENTO TRADITA!!!! by Cetta

martedì 30 dicembre 2014

MA ORELLANA CI E’ O CI FA? DOVE L’HA NASCOSTA LA CIOCCOLATA? - Rosanna Spadini



Bastarda disinformazione degli organi di distrazione di massa, veri dispositivi deflagranti che minano continuamente la sopravvivenza della democrazia e che ne hanno determinato l’agonia prolungata, fino all’attuale dissoluzione dello stato nazione in un organismo piovra imperiale e sovranazionale, all’insaputa di molti cittadini italiani che credono di vivere ancora in uno stato di diritto, o nel mondo di Alice e della Lepre Marzolina.

Che credono di vivere ancora in quel mondo “moderno”, in cui il capitale era dotato proprio di quel senso del sacro che è stato messo in discussione in questa fase di cambiamento epocale del  potere  e dei suoi assetti sociali. 

Ora masse di produttori sono state messe alla porta ed escluse definitivamente dal ciclo produttivo. Borghesie di vario tipo si scontrano con altre borghesie per la gestione del capitale, in una sorta di fondamentalismo 
a-ideologico dell'attuale fase capitalista neoliberista, dove si sono confuse le identità tanto del nemico che dell'amico, per cui è venuta meno la contrapposizione di coscienza di classe. La postmodernità ha disinnescato tutto ciò che poteva essere d'intralcio al progetto del capitalismo finanziario, democrazia inclusa, e ci lascia solo la virtualità illusionistica della tivù, per convincerci a produrre ipotesi politiche tanto miseramente fallimentari.

Mentre nel frangente  sentiamo tuonare le tivù di stato e non:  
- Fuga dei militanti M5S, così tramonta il sogno della democrazia diretta di Grillo-        Casaleggio; 
- quasi dimezzati i voti espressi sulle espulsioni dei dissidenti; 
- Metà delle proposte di legge non raggiunge i 200 commenti; 
- Oggi di quel sogno resta ben poco: un forum online sempre meno partecipato, poche centinaia di militanti attivi, un confronto spesso sterile.

Però  quando qualche giorno fa l’ex senatore 5 Stelle Luis Alberto Orellana ha salvato il governo Renzi sul voto relativo al Def per lo spostamento del pareggio di bilancio al 2017, la verità sui cosiddetti “grillini scilipoti” è emersa in tutta la sua miseria morale.  
Orellana allora si è difeso pietosamente nel suo recente presenzialismo mediatico, anzi invitato “ad arte” dai vari talk show di regime: prima ha detto che non sapeva che il suo voto si sarebbe rivelato decisivo, poi ha dato la colpa alla Lega che non si è opposta come doveva, infine ha ripetuto ovunque  che lui è “una persona libera e non devo rendere conto a nessuno a differenza di altri”.

Ma Orellana, con quella faccia da marmocchio discolo precocemente invecchiato, che ha ancora la bocca sporca di cioccolata, ci è o ci fa? 
Non aveva promesso  di dimettersi da senatore, come garantiva solennemente, dopo l’espulsione?  Poi ha ritrattato tutto dicendo che “glielo chiedeva la sua coscienza”.  È innegabile che l’amico non abbia chiaro il significato del termine coscienza, forse si è sbagliato, voleva dire credenza, dispensa, deposito, cantina, rimessa, magazzino, giacenza, scorta …
Dunque  non importa che questo “trasformismo canaglia” abbia demolito la democrazia, con il suo gioco immorale del passaggio da uno schieramento all’altro, come fosse il camuffamento impazzito di un puzzle perverso, che salva governi rovinosi, epigoni delle oligarchie finanziarie, che hanno come unico scopo quello di effettuare programmi di lacrime e sangue. Invece per buona parte dell’informazione bastarda e dell’opinione pubblica, relegata a comparsa e insieme vittima di una tragedia greca che si dipana giorno dopo giorno sotto i nostri occhi, la gravità della situazione non consiste nelle esclusioni di un parlamentare che non rispetta il regolamento per cui è stato votato dai cittadini (revoca del mandato) e il tradimento trasformista di un parlamentare che sceglie di cambiare casacca, gagliardetto, colore, coscienza e dignità, passando da uno schieramento all’altro con l’espediente appunto dell’espulsione ingiusta e antidemocratica.

Ma insomma cosa afferma l’art. 67? Ecco qua il testo: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”


Questo è il significato di “senza vincolo di mandato”,  il senatore o il parlamentare eletto sarebbe così  “irresponsabile” nei confronti dell’elettore, o in altre parole, non gli dovrebbe nulla in termini di “lealtà e coerenza” politica e in termini di “onestà elettorale”.

Il parlamentare che non rispetta il proprio mandato elettorale nei confronti dell’elettore dunque secondo quest’articolo non violerebbe alcuna norma “contrattuale”?  Non sarebbe tenuto a rispettare le scelte di fondo dell’elettore che gli ha dato il voto? Quelle scelte che magari hanno spinto lo stesso elettore a preferire proprio lui rispetto ad un altro? Insomma l’art. 67 su un punto è chiaro: il deputato sarebbe libero di tradire il proprio elettorato e le aspettative dei propri elettori. Allora non è altro che il “cavallo di troika” della democrazia.

Infatti questo grave difetto costituzionale ha di fatto spesso alimentato il fenomeno del trasformismo e delle maggioranze variabili. Il costante flusso di parlamentari da un gruppo all’altro rende spesso gli esiti elettorali molto relativi e instabili e l’elettore non sa mai se la maggioranza che prevale rimarrà la stessa per tutta la legislatura oppure se a un certo punto cambierà, divenendo addirittura minoranza. La volontà popolare sembra non avere più alcuna rilevanza, ma  piuttosto viene in questo modo favorita la volontà gratuita dei singoli parlamentari di dare vita a maggioranze diverse rispetto a quelle prescelte dal “popolo sovrano”, che li ha eletti. Ma nella “democrazia rappresentativa” i parlamentari non dovrebbero “rappresentare” il volere degli elettori che li hanno votati?
Se il cittadino vota un partito, dovrebbe poter essere sicuro che la politica promossa da quel partito venga realizzata. Se su questo punto vi fossero delle inadempienze, non dovrebbero  dipendere dalla volatilità politica dei singoli membri del parlamento, o peggio dalla “mercificazione dei mandati elettorali”, se mai solo dall’incapacità di quel gruppo di realizzare quella politica.
L’elettore ha il diritto di scegliersi effettivamente i suoi rappresentanti politici ed ha il diritto di vedersi rappresentato nel modo migliore.  Se fosse previsto il “vincolo di mandato”, non esisterebbero i giochi di potere e le maggioranze variabili, soprattutto non sarebbero possibili i ribaltoni, poiché ogni decisione contraria all’esito elettorale comporterebbe il ritorno davanti al corpo degli elettori.
Quindi a Orellana, che cita a sua difesa  (e a sproposito) l’art.67 della Costituzione e l’assenza del vincolo di mandato, andrebbe ricordato che lui deve eccome “rendere conto” a qualcuno, per esempio a quegli elettori che lo hanno votato, che hanno permesso ad un “emerito sconosciuto” di rivestire quella carica prestigiosa, e che si aspettavano che lui avrebbe rispettato i principi e i valori del M5S, e se gli elettori avessero saputo che lui era pronto a mercificare il suo mandato al miglior offerente, avrebbero sicuramente votato qualcun altro. 

Per di più il nostro amico, in un’intervista illuminante, avrebbe sostenuto che crede nelle politiche espansive (sic) di Renzi, che frutteranno 11,5 miliardi, dunque si potrà ancora confermare il bonus degli 80 euro, iniziare a ridurre l’Irap, avviare cioè una manovra positiva, nei limiti di quanto si può permettere l’Italia (doppio sic), e che ognuno ha la sua appartenenza politica, ma deve sentirsi  libero di poter votare secondo i propri convincimenti.

Ma forse Luis Alberto ha la memoria molto corta e non ricorda più che aveva votato un regolamento ben preciso del M5S, il quale sosteneva che: 
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno l'onere


a) di mantenere i requisiti di iscrizione indicati nel “non statuto”;

b) di attenersi al presente regolamento;

c) di rispettare le decisioni assunte con le votazioni in rete;

Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle sono passibili di espulsione:

a) per il venire meno dei requisiti di iscrizione stabiliti dal “non statuto”;

b) per violazione dei doveri previsti dall'articolo 1 del presente regolamento;

c) se eletti ad una carica elettiva, anche per violazione degli obblighi assunti all'atto di accettazione della candidatura.

C’è poi un altro particolare, che pare conferire al voto di Orellana l’aspetto dello scambio di favori,  Luis Alberto infatti sarebbe dovuto diventare Presidente della delegazione parlamentare Ince (Iniziativa Centro Europea). Orellana, ora nel Gruppo Misto “Italia Lavori in Corso” (sic), verrà probabilmente eletto nelle prossime settimane. Hai capito il moccioso che ha rubato la cioccolata? Visto dov’è finita?  Molto comodo tradire in questo modo gli elettori, riprendersi il pieno stipendio e ritirare le dimissioni !

Orellana poi va in tour per tutte le trasmissioni tivù di approfondimento politico buttando fango sul M5S e dando del bugiardo a Beppe Grillo,  turbosforzando i neuroni disponibili e dicendo di non essere mai stato sfiduciato attraverso un voto assembleare.  Invece la verità è ben diversa. Durante un’assemblea provinciale tenutasi a Pavia il 7 febbraio scorso, nel confronto col Senatore Orellana è emerso un generale e consolidato stato d’insoddisfazione da parte dei gruppi per la persistente assenza del Senatore dal territorio e lo scarso confronto con gli attivisti locali, nonché l’inopportunità delle sue continue critiche mediante stampa e TV nazionali, lesive dell’immagine dei portavoce e degli attivisti impegnati sul campo, suoi stessi elettori. 

Pertanto, i gruppi del MoVimento 5 Stelle del territorio della Provincia di Pavia hanno preso ufficialmente le distanze dalle dichiarazioni e dalle azioni a titolo politico o personale di Luis Alberto Orellana, non riconoscendo più in lui un portavoce affidabile e rappresentativo.  (Gruppi M5S e Meetup della Provincia di Pavia)

https://www.youtube.com/watch?v=qQkHZDtkFfM


Insomma Luis Alberto Orellana, nel suo nuovo ruolo di senatore dalla coscienza libera, salvatore della patria da uno sorta di dittatura pentastellata, lavorerà per il bene  dei cittadini italiani o per il proprio bene? Terrà a bada la violenza del neoliberismo finanziario della troika oppure ne sarà complice? Avrà rispettato il vincolo di mandato o lo avrà tradito? Si accettano scommesse ...

Come diceva Howard Beale nel film “Quinto potere” di Sidney Lumet, contro la bastarda disinformazione che sta demolendo democrazia, diritti, lavoro, benessere degli italiani, basterebbe affacciarsi alla finestra e gridare: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!"

“Dovete dire: "Sono un essere umano, porca puttana! La mia vita ha un valore!"  Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l'apriate e vi affacciate tutti ed urliate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!".  Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, la deflazione e la crisi economica, ma Cristo alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!"    (liberamente tratto dal discorso di Howard Beale del film “Quinto potere” di Sidney Lumet).


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14427