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domenica 26 novembre 2017

Il Peccato Cardinale della Finanza Internazionale. - Nick Giambruno



Nell’ottobre del 2000, Saddam aveva cominciato a vendere petrolio iracheno solo contro euro. L’Iraq – disse SADDAM – non accetterà più dollari per il petrolio perché non vuole trattare “nella valuta del nemico”.
Poco più di due anni dopo, gli Stati Uniti invasero il paese e  subito dopo la caduta di Baghdad nelle mani USA, tutte le vendite di petrolio iracheno tornarono ad essere effettuate in dollari.
Grazie alle rivelazioni di  WikiLeaks  sulle e-mail di Hillary Clinton, abbiamo appreso che il defenestrazione di Gheddafi in Libia fu scatenata per proteggere il prezzo dollaro —non per motivi umanitari. Secondo quelle sue e-mail , Stati Uniti (e  Francia) temevano che Gheddafi avrebbe usato le enormi riserve d’oro della Libia per creare una valuta panafricana. Questa valuta basata sull’oro sarebbe servita per comprare e vendere petrolio su tutti mercati globali. Inoltre, probabilmente  avrebbe anche rimpiazzato quella versione del franco francese che viene usata  in Africa centrale e occidentale.
Furono gli Stati Uniti e la Francia a sostenere la ribellione, sia militare che finanziaria, che rovesciò Gheddafi nel 2011.
Dopo la morte di Gheddafi, i piani per la moneta-oro, insieme con i 4,6 milioni di once d’oro della Libia, svanirono.
Certamente c’erano altre ragioni per cui gli USA rovesciarono Saddam e Gheddafi. Ma anche proteggere il petrodollaro era una cosa seria da tenere in considerazione, per lo meno.
Putin è un avversario piuttosto duro.Lo status speciale dato al dollaro dallo zio Sam è una leva tremenda, quindi non sorprende che la Russia voglia minare il sistema del petrodollaro che il presidente russo Vladimir Putin ha riassunto così:
La Russia condivide le preoccupazioni dei paesi BRICS per le ingiustizie dell’architettura finanziaria ed economica globale, che non tiene in debito conto il crescente peso delle economie emergenti. Siamo pronti a collaborare con i nostri partner per promuovere le riforme della regolamentazione finanziaria internazionale e per superare l’eccessivo predominio di un numero limitato di valute di riserva.
Essenzialmente, Putin sta dicendo che tutti vogliono abbandonare il dollaro.
Questo essenzialmente è perché gli Stati Uniti usano il dollaro come arma politica. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno cercato di sanzionare la Russia per le sue azioni in Crimea e in Ucraina. Queste sanzioni hanno reso più difficile per la Russia accedere al sistema finanziario basato sul dollaro USA. Quindi, ovviamente, la Russia spingerà per trovare un sistema alternativo.
Poco dopo le sanzioni, la Russia ha concluso un mega-accordo  in yuan, per vendere petrolio e gas alla Cina. L’accordo ha completamente raggirato il sistema finanziario statunitense … e qualsiasi sanzione.
Un Bypass permanente della Cina intorno al dollaro
La Russia è il più grande produttore di energia al mondo. La Cina è il più grande importatore di energia al mondo. Normalmente, dovrebbero fare lo scambio reciproco esclusivamente in dollari USA. Ma, come ho detto nelle ultime settimane, la Cina ora sta introducendo un procedimento più stabile. Chiamiamolo “Golden Alternative” della Cina al petrodollaro. È un modo razionalizzato per la Russia e per tutti gli altri paesi che vogliono vendere  – in Yuan, in contanti o in oro – il loro petrolio alla Cina.

La “Golden Alternative” cinese  al  Petrodollaro.

La Cina sta lanciando un’alternativa pratica e attraente al vigente sistema del petrodollaro. Permetterà a chiunque nel mondo di scambiare petrolio con oro e questo supererà totalmente anche il dollaro USA.
Ecco come funzionerà …
Lo Shanghai International Energy Exchange (INE) sta introducendo un contratto in futures sul petrolio greggio denominato in yuan cinese e permetterà ai produttori di petrolio di vendere il loro petrolio in yuan.
Certo, la Cina sa che la maggior parte dei produttori di petrolio non vuole accumulare una grande riserva di yuan e per questo i produttori potranno convertire efficientemente lo yuan  in oro fisico alle borse dell’oro di Shanghai e di Hong Kong.
In conclusione, i due dei maggiori attori del mercato globale dell’energia stanno bypassando  completamente il sistema del petrodollaro e osservatori ben  informati affermano che la Russia stia già convertendo in oro gran parte dei suoi incassi fatti in yuan.
Naturalmente, anche altri paesi sono interessati a eludere il sistema finanziario USA e le loro sanzioni e la Golden Alternative  della Cina darà a chiunque la possibilità di farlo.
Questo renderà il dollaro un’arma politica molto meno efficace.
Altri paesi sulla lista dei cattivi di Washington stanno firmando con entusiasmo. L’Iran, altro importante produttore di petrolio, accetta pagamenti in yuan, così come il Venezuela, che ha le più grandi riserve petrolifere del mondo.
Penso che altri paesi seguiranno presto. Dal punto di vista dei produttori di petrolio, è un gioco da ragazzi.
Con l’alternativa dorata della Cina, un produttore di petrolio può entrare sul mercato più grande del mondo e cercare di conquistare più quote di mercato e può anche  convertire facilmente e rimpatriare i suoi proventi in oro, una forma di denaro internazionale che non corre rischi politici.
Ma questo non vale per un blocco che è rimasto critico …  quello dell’Arabia Saudita.
Il braccio di ferro saudita.
L’ Arabia Saudita è il più grande esportatore di petrolio del mondo. Gran parte di quel petrolio va in Cina, il più grande importatore del mondo.  Pechino paga ancora con riluttanza il greggio saudita in dollari USA ed i sauditi non vogliono nient’altro, almeno per ora.
Questo disturba la Cina che può importare il greggio saudita solo comprando e quindi usando dollari USA e questo, ovviamente, significa che la Cina deve rimanere nelle grazie di Washington.
Il segretario del Tesoro di Trump recentemente ha portato a casa proprio questo punto. Ha minacciato di cacciare la Cina dal sistema del dollaro USA se non avesse schiacciato la Corea del Nord.
La Cina preferirebbe non dipendere da un avversario di questo genere e questo è uno dei motivi principali per cui sta lanciando la Golden Alternative. L’Arabia Saudita, tuttavia, rifiuta di partecipare. Non venderà il suo petrolio in nessun’altra valuta che non sia il dollaro USA perché non farlo, significherebbe rompere il vecchio accordo sul petrodollaro con gli Stati Uniti.
Se Cina, Russia, e altri commercianti di petrolio commerciano in yuan, questa è una bella spallata contro il petrodollaro, ma se anche l’Arabia Saudita dovesse cambiare idea e accettare gli  yuan, questo farebbe essiccare la valuta-super-dollaro … e provocherebbe un immediato panico finanziario negli USA.
La verità è che vendere petrolio in yuan costerebbe troppo all’Arabia Saudita.
Perderebbe immediatamente la protezione diplomatica e militare USA, poi i media e i think tank comincerebbero a battere subito i pugni sul tavolo per spingere l’esercito americano ad intervenire per portare la democrazia a Riyadh.
L’anno scorso Trump ha dichiarato: “Se l’Arabia Saudita non fosse sotto il mantello della protezione americana, non penso che sarebbe ancora in giro”.  
Ha assolutamente ragione. Certo, i sauditi lo sanno bene e per questo motivo sono rimasti al guinzaglio corto … fino a poco tempo fa.
Con una mossa a sorpresa, ultimamente  Re Salman è stato il primo monarca saudita a visitare la Russia. Fino a poco tempo fa, la visita sarebbe stata impensabile. L’Arabia Saudita è stata uno dei più stretti alleati USA da quando cominciò il sistema del petrodollaro negli anni ’70.
E in tutto questo tempo, Russia e Arabia Saudita sono state nemiche, per decenni e anche recentemente, sauditi e russi, sono stati su parti opposte nella guerra civile siriana.
Ecco perché la storica visita di King Salman a Mosca è così importante. I sauditi stanno chiaramente cercando di dare una nuova copertura alle loro scommesse contro gli Stati Uniti e il sistema del petrodollaro.
L’Arabia Saudita ora si sta riavvicinando alla Russia.
I sauditi si sono impegnati a investire fino a $ 10 miliardi in vari settori industriali russi. Ma, ancora più significativo, hanno accettato di comprare il sistema missilistico S-400, il più avanzato sistema di difesa aerea russo, come parte di un acquisto di armi da 3 miliardi di dollari.
Questo accordo significa un terremoto geopolitico, i sauditi non avevano mai comprato attrezzature militari russe.
Sin dalla nascita del petrodollaro, i sauditi sono sempre dipesi dalla protezione militare americana. Dopotutto, è quello che avevano ottenuto in cambio del prezzo del loro petrolio pagato in dollari.
L’accordo degli S-400 fa pensare e che i sauditi stiano cercando di dare una copertura ai loro affari. Primo, non stanno comprando un sistema americano. Secondo, stanno comprando un sistema russo capace di dissuadere un attacco americano.
L’Arabia Saudita sta facendo passi significativi per trovare  delle alternative alla protezione americana.
Contemporaneamente la Cina sta tagliando gli acquisti di greggio saudita.
Qualche anno fa, il petrolio saudita costituiva oltre il 25% delle importazioni di petrolio cinesi. Era il primo fornitore di Pechino. Oggi, la quota di mercato dei sauditi è scesa sotto il 15%.
In altre parole, i sauditi stanno perdendo enormi quote di mercato e vengono cacciati dal più grande mercato di petrolio del mondo. Questo principalmente perché si stanno rifiutando di vendere petrolio in yuan alla Cina.
La Cina si è schiarita le idee:  vuole fare affari solo con chiunque accetterà i suoi yuan in pagamento.
Oggi la Russia ha superato l’Arabia Saudita come principale fornitore della Cina. La sua quota del redditizio mercato cinese è salita dal 5% a oltre il 15%. L’accettazione entusiastica della Russia dello yuan come pagamento è la ragione principale di questo cambiamento.
Nel frattempo, anche l’Angola, altro produttore di petrolio africano, è salita a bordo. Il paese ora accetta yuan come pagamento per le sue esportazioni di petrolio verso la Cina, anzi nel 2015 ha persino reso lo yuan cinese la sua seconda valuta legale.
Da allora le importazioni cinesi dall’Angola sono aumentate ed ora l’Angola è il secondo fornitore della Cina, dopo la Russia.
Niente di questo fa ben sperare per il sistema dei petrodollari.
I sauditi hanno due possibilità …  o strappare l’accordo del petrodollaro o essere esclusi dal mercato petrolifero più redditizio del mondo.
In un modo o nell’altro – e probabilmente presto – i cinesi troveranno come costringere i sauditi ad accettare i loro yuan. Le dimensioni del mercato cinese rendono impossibile che l’Arabia Saudita ignori all’infinito le richieste della Cina.
Cosa guardare per ……
La Cina potrebbe non convincere i sauditi a sbarazzarsi del sistema del petrodollaro domani, ma sta andando avanti velocemente.
Qualche mese fa, l’Arabia Saudita ha annunciato di voler emettere obbligazioni Panda per finanziare il deficit di spesa del governo. (Le obbligazioni panda sono obbligazioni denominate in yuan da emittenti non cinesi e vendute in Cina).
Questa è una cosa importante. La valuta dei sauditi è ancorata al dollaro USA. Fino ad oggi hanno utilizzato esclusivamente dollari USA per tutte le loro principali iniziative finanziarie.
L’emissione di debito in yuan, anziché in dollari USA, rappresenta una mossa significativa e significa che l’Arabia Saudita si sta avvicinando alla Cina.
Inoltre, i sauditi hanno recentemente inaugurato una imponente raffineria di Yasref nella città saudita di Yanbu. La raffineria è una joint venture da $ 8,5 miliardi tra la Saudi Aramco e la cinese Sinopec.
Questi sono movimenti che non passano inosservati, anche se i sauditi non hanno ancora dato alla Cina quello che vuole veramente : petrolio in cambio di yuan.  Ma  questo potrebbe accadere presto …
La più grande IPO della Storia
Nei prossimi mesi, i sauditi pianificano di lasciar fluttuare una partecipazione del 5% della Saudi Aramco, la compagnia petrolifera statale.
L’Aramco saudita è l’azienda più preziosa del mondo e questa probabilmente sarà la più grande offerta azionaria di sempre. Potrebbe triplicare o addirittura quadruplicare l’attuale offerta pubblica iniziale (IPO) di Alibaba da $ 25 miliardi.
Il successo dell’IPO dipenderà da quali grandi investitori riuscirà ad attirare l’Arabia Saudita. Ma finora, gli investitori occidentali non hanno mostrato molto entusiasmo.
Per la Cina, tuttavia, potrebbe essere l’occasione perfetta per prendere maggior influenza politica in Arabia Saudita
Se la Cina prendesse una grande partecipazione nell’IPO della Aramco, contribuirebbe a cementare le sue relazioni con l’Arabia Saudita e farebbe anche aumentare la distanza tra  sauditi e americani.
E in modo critico, darebbe ai cinesi più potere per costringere i sauditi ad accettare i loro yuan per il petrolio.
La Cina sta negoziando non solo un 5%, ma il suo potenziale che è molto maggiore.
In conclusione … i sauditi non hanno ancora rotto veramente con gli Stati Uniti, ma hanno preso una deriva che li porta verso la Cina finanziariamente e verso la Russia militarmente.
I sauditi stanno chiaramente cominciando a scaricare il petrodollaro.
Se i sauditi vendessero alla Cinapetrolio  in yuan, ucciderebbero il petrodollaro con una notte sola. Comunque, a parte questo, le cose sembrano mettersi piuttosto male per il petrodollaro.
Il sistema dei petrodollari sta affrontando una grave erosione, grazie, in buona parte , alla Golden Alternative cinese che è già bella e pronta da servire in tavola.
E con quella, una brutta inflazione negli Stati Uniti è una certezza e questo sarà probabilmente il punto di svolta …
Dopo il crollo del petrodollaro, il governo USA sarà abbastanza disperato da mettere in atto controlli sui capitali, controlli sulle persone, nazionalizzazione dei risparmi per la pensione e altre forme di confisca di ricchezza.
Vi esorto a prepararvi per le ricadute economiche e sociopolitiche finché ci sarà ancora tempo. Aspettatevi un governo più grande, meno libertà, meno prosperità … e forse anche peggio. Forse non sarà domani. Ma sappiamo dove sta andando questo trend.
È possibile che un giorno non molto lontano  gli americani si sveglieranno in una nuova realtà. Una volta che il petrodollaro avrà toccato il fondo del secchio e il dollaro avrà perso il suo status di prima valuta di riserva del mondo, ci resterà poco da scegliere.
La triste verità è che la maggior parte della gente non ha idea di quanto le cose potrebbero mettersi male  se le lasciassimo andare, seguendo da sole gli eventi …
Eppure ci sono semplici passi si possono intraprendere già oggi per proteggere i propri risparmi  dagli effetti finanziari e sociopolitici del crollo del petrodollaro.
Abbiamo pubblicato recentemente una  Guide to Surviving and Thriving During an Economic CollapseClick qui per una copia in PDF.
Fonte:  http://www.internationalman.com
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

sabato 15 agosto 2015

12 segni che un imminente Global Financial Crash è diventato ancora più probabile. - Michael Snyder

 Time-Spinning


Hai visto cosa è successo? La svalutazione dello yuan da parte della Cina ha attivato il maggior calo di un giorno per quella valuta in epoca moderna. Ciò ha causato le altre valute mondiali a crash rispetto al dollaro statunitense, il prezzo del petrolio ha colpito un minimo sei anni, e le borse di tutto il mondo sono stati scosso. Il Dow è sceso 212 punti il Martedì, e azioni Apple sono crollati un altro 5 per cento . Mentre ci precipitiamo verso i mesi assolutamente critici di settembre e ottobre, il dipanarsi del sistema finanziario globale sta cominciando ad accelerare. A questo punto, non ci vorrà molto per spingerci in una crisi finanziaria mondiale in piena regola. I seguenti sono 12 segni che indicano che un crollo finanziario globale è diventata ancora più probabile dopo gli eventi degli ultimi giorni ...
# 1 La svalutazione dello yuan il Martedì ha preso praticamente l'intero pianeta di sorpresa (e non in senso buono). Di seguito viene da Reuters ...
Cina 2 per cento svalutazione dello yuan il Martedì ha spinto il dollaro statunitense più alto e ha colpito Wall Street e gli altri mercati azionari globali, come ha sollevato i timori di un nuovo ciclo di guerre valutarie e le preoccupazioni nutrite circa il rallentamento della crescita economica cinese.
# 2 Uno dei grandi motivi per cui la Cina svalutato lo yuan è stato quello di cercare di incrementare le esportazioni. Le esportazioni cinesi sono diminuite 8,3 per cento nel mese di luglio, e il commercio mondiale complessiva è in calo ad un ritmo che non abbiamo visto da quando l'ultima recessione.
# 3 Ora che i cinesi hanno svalutato la loro moneta, le altre nazioni che si basano sulle esportazioni stanno indicando che essi potrebbero fare la stessa cosa .Se si esegue la scansione dei grandi siti di notizie finanziarie, sembra che il termine "guerra delle valute" viene ora sbandierati un bel po '.
# 4 Questa è la prima volta che la media mobile a 50 giorni per il Dow si è spostato al di sotto della media mobile a 200 giorni negli ultimi quattro anni.Questo è noto come "croce di morte", ed è un segnale molto preoccupante. Siamo quasi nel punto in cui tutti i segnali tecnici più comuni che gli investitori utilizzano in genere per prendere decisioni di investimento saranno urlando "vendere".
# 5 Il prezzo del petrolio appena chiuso a un nuovo basso sei anni . Quando il prezzo del petrolio ha iniziato a diminuire verso la fine del 2014, un sacco di persone sono state proclamare che questa sarebbe una buona cosa per l'economia statunitense. Ora possiamo vedere quanto si sbagliavano.
A questo punto, il prezzo del petrolio è già scesa ad un livello che sta per essere assolutamente da incubo dell'economia globale se rimane qui. Basta prendere in considerazione quello che Jeff Gundlach aveva da dire su questo nel mese di dicembre ...
E nel dicembre 2014, "James Bond King" Jeff Gundlach ha avuto un serio avvertimento per il mondo, se i prezzi del petrolio hanno ottenuto a $ 40 al barile.
"Spero che non va a $ 40", Gundlach ha detto in una presentazione , "perché poi qualcosa è molto, molto sbagliato con il mondo , non solo l'economia. Le conseguenze geopolitiche potrebbero essere - per dirla senza mezzi termini -. terrificante "
# 6 Questa settimana abbiamo appreso che l'OPEC ha pompato più petrolio di quanto pensassimo, e si prevede che ciò potrebbe causare il prezzo del petrolio per immergersi nel '30 ...
Aumento di pompaggio dall'OPEC come domanda cinese sembra essere allentamento potrebbe guidare olio per i prezzi più bassi in quanto il picco della crisi finanziaria.
West Texas Intermediate i futures del greggio scivolarono attraverso minimi dell'anno e sembrava destinato a entrare nel campo di $ 30s al barile dopo che l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha ammesso a più di pompaggio e la Cina ha svalutato la sua moneta, l'invio di onde attraverso i mercati globali.
# 7 In un recente articolo , mi ha spiegato che il crollo dei prezzi delle materie prime che a cui stiamo assistendo in questo momento è stranamente simile a quello che abbiamo visto poco prima del crollo della borsa del 2008. Martedì scorso, le cose sono andate ancora peggio per le materie prime come il prezzo di rame ha chiuso a un nuovo basso sei anni .
# 8 Il Sud crisi del debito americano del 2015 continua ad intensificarsi. Titoli di stato del Brasile sono state declassate a solo un livello sopra junk , e la valutazione di approvazione del presidente del Brasile è caduto in una sola cifra.
# 9 Poco prima della crisi finanziaria del 2008, un dollaro in aumento messo una straordinaria quantità di stress sui mercati emergenti. Ora che sta accadendo di nuovo. Azioni dei mercati emergenti, appena colpito un nuovo basso quattro anni il martedì grazie alla bravata che la Cina appena tirato.
# 10 Le cose non sono così grandi negli Stati Uniti sia. Il rapporto tra inventari all'ingrosso per vendite negli Stati Uniti appena colpito il livello più alto da quando l'ultima recessione . Ciò significa che c'è un sacco di roba che si siede nei magazzini là fuori che è in attesa di essere venduti in una economia che sta rapidamente rallentando.
# 11 Parlando di rallentamento, la crescita della spesa dei consumatori negli Stati Uniti è appena precipitata a minimi pluriennali .
# 12 Nel profondo, la maggior parte di noi può sentire ciò che sta arrivando.Secondo Gallup, il numero di americani che credono che l'economia sta peggiorando è quasi il 50 per cento superiore rispetto al numero di americani che credono che l'economia sta migliorando.
Le cose stanno allineando perfettamente per una crisi finanziaria globale e una grave recessione che potrebbe iniziare in autunno o inverno del 2015.
Ma proprio perché le cose sembrano avverranno in un certo modo non significa necessariamente che lo faranno. 
Tutto quello che serve è un unico "evento" di qualche tipo per cambiare tutto.
Allora, cosa credi che succederà nei prossimi mesi?
(tradotto da google)

giovedì 13 agosto 2015

ECCO IL PERCHE’ DELL’ULTIMA “GUERRA” VALUTARIA USA-CINA. - Pepe Escobar

cina

Se gli USA sono in una situazione di quantitative easing perenne, va bene. Quando l’UE fa anch’essa QE, va bene. Ma se la Bank of China decide che è nei migliori interessi della nazione far scendere un po’ lo yuan invece di continuare ad aumentarne il valore, allora è l’Apocalisse.

Ci sono voluti due giorni consecutivi di svalutazione dello yuan da parte della Bank of China – muovendosi all’interno della fascia del 2% che le è consentito – per far perdere il senno a tutte le scimmie urlatrici della finanza mondiale.

Dimentichiamoci l’isteria. Il cuore della situazione è che Pechino ha deciso di premere sull’acceleratore in un gioco piuttosto complesso ed a lungo termine: per liberalizzare il tasso di scambio dello yuan, renderlo libero di fluttuare contro il dollaro USA e portarlo a far parte delle riserve di valuta internazionale.
Per cui questa è essenzialmente una strategia di liberalizzazione del tasso di cambio – non una “guerra” di valuta, come i frenetici esperti sostengono da Washington/Wall Street a Tokio, passando per Londra e Bruxelles.

Guardiamo alcune reazioni degli esperti
L’ex non-executive chairman di Morgan Stanley in Asia, Stepen Roach, diffonde la prevedibile ortodossia della Dea del Mercato, mettendo in guardia circa la “concreta possibilità di una nuova e sempre più destabilizzante schermaglia nella sempre in espansione guerra mondiale delle valute. La corsa al ribasso è appena diventata un buon affare molto infido”.
Una nota rilasciata da un gruppo di analisti di HSBC è più realistica “La pressione da deprezzamento contro le valute asiatiche, causata dalle azioni della Cina dovrebbe sfumare, dato che la nazione non sta puntando ad arrivare ad uno yuan ancora più debole. Fare ciò contravverrebbe all’obiettivo di diffondere l’uso dello yuan a livello mondiale”.
Ma è Chantavarn Sucharitakul, assistente governatore della Banca di Thailandia, che centra il bersaglio a livello pan-asiatico “L’impatto a lungo termine dipenderà dal fatto che una maggiore flessibilità dello yuan possa beneficiare alle riforme economiche cinesi, mentre il deprezzamento potrebbe essere positivo per la crescita economica della Cina, con un conseguente beneficio anche nei commerci regionali”.
La Bank of China stessa, in un comunicato, sostiene che permetterà ai mercati di avere più influenza sul tasso di cambio dello yuan.
E ancor più fondamentale, afferma che non c’è una strategia economica dietro la svalutazione, facendo notare l’enorme surplus della Cina e le pazzesche riserve di valuta straniera.
Per come la interpreta Pechino, mantenere un legame forte con il dollaro USA ha interferito con la competitività della Cina nei confronti dei suoi maggiori partner – Giappone e Europa.
Per cui è il momento di scuotere la (barcollante) zattera. Dunque l’isteria da “guerra della valuta” – dato che il risultato pratico, a medio termine, sarà un ulteriore spinta alle esportazioni cinesi.
Se gli USA sono in una situazione di quantitative easing perenne, va bene. Quando l’UE fa anch’essa QE, va bene. Ma se la Bank of China decide che è nei migliori interessi della nazione far scendere un po’ lo yuan invece di continuare ad aumentarne il valore, allora è l’Apocalisse.

Basta fare i conti
Lo yuan strettamente legato al dollaro ha fatto molto comodo alla Cina - fino ad ora. I QE in Europa e Giappone hanno indebolito Euro e yen – mentre lo yuan è rimasto stabilmente legato al dollaro.
Traduzione: da un anno fa, nel giugno 2014, il vero cambio dello yuan è stato il più forte al mondo, guadagnando il 13.5%. più che il dollaro USA (12.8%).
Non è stato difficile per Pechino fare due conti, il forte legame con il dollaro stava erodendo la competitività cinese con i propri migliori partner commerciali.
Una semplice svalutazione del 2%potrebbe non bastare a spingere le esportazioni. Dopotutto lo yuan si è apprezzato di più del 10% nell’ultimo anno, nei confronti dei migliori partner commerciali cinesi.
Quindi il mantra a Pechino è circa “voci di rilievo all’interno del governo” che spingono affinchè la Bank of China faccia una svalutazione complessiva dello yuan del 10%. Ecco … quella spingerebbe di sicuro le esportazioni.
Per cui la svalutazione di questa settimana – che ha generato molta isteria – sembra puntare ad altre già pronte nella tabella di marcia.
Questa è la Cina, dove la pianificazione è questione di anni, non una follia che si trascina giorno dopo giorno di fronte alla Dea del Mercato, l’obiettivo del gioco è rendere lo yuan una valuta di riserva internazionale.
Un team di esperti del FMI è stato di recente a Shanghai, per parlare con ufficiali della Banca Centrale Cinese e del China Foreign Exchange Trading System, che supervisione il movimento di valuta estera in Cina, per stabilire se lo yuan possa far parte del paniere dei Diritti Speciali di Prelievo (SDR).
Non c’è da stupirsi che il FMI stesso ha apprezzato la recente svalutazione: “La Cina può, e deve, puntare a raggiungere un sistema di cambio fluttuante entro due o tre anni”.
Il FMI ammette inoltre che “Un cambio maggiormente influenzato dal mercato faciliterebbe le operazioni SDR in caso il Renmimbi [altro modo per definire lo yuan, NdT] fosse incluso nel paniere di valute in futuro”.
Per cui è tutto qui: aggiustamenti cinesi con un occhio vigile su uno yuan che si possa candidare allo status di valuta di riserva. La decisione finale del FMI dovrebbe essere tra la fine del 2015 o in autunno 2016.
Uno yuan internazionalizzato, reso valuta di riserva, implica una politica di scambio “determinata dal mercato”. Ecco a cosa punta in ultima istanza la Bank of China. Il resto è una tempesta in una tazzina da the (fatta di dollari).

Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Può essere contattato a pepeasia@yahoo.com.
Fonte: http://sputniknews.com/
Link: http://sputniknews.com/columnists/20150812/1025667927/yuan-devaluation-reserve-currency.html
12.08.2015
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione FA RANCO

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15433