sabato 14 marzo 2015

Alessandro Di Battista (M5S) MAI PIU' SCHIAVI DEL MARCO.



Pubblicato il 13 mar 2015
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Scoperta la mitologica citta’ Egizia di Thonis-Heracleion.

Giaceva trenta metri sotto il livello del mare. Ci sono voluti tre anni di scavi e quattro di ricerche geofisiche. La città porta il nome di Heracleion per i greci, o Thonis per gli antichi egizi.
Una città a dir poco mitologica riemerge dagli abissi Mar Mediterraneo dopo essere stata sepolta nella sabbia e nel fango per piu’ di 1200 anni e’ stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria.
 In fondo al mare d’ Egitto è stata ritrovata una città nascosta, una città avvolta per secoli da un mito secondo cui la città era stata letteralmente inghiottita dal Mar Mediterraneo. Oggi il mito si sta rivelando essere  realtà storica.
Il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell’Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, ha asserito in un comunicato stampa: “È una scoperta archeologica travolgente! Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli”.
Il francese Franck Goddio e il suo team di archeologi dello IEASM (European Institute for Underwater Acheology) , dopo ricerche geofisiche durate oltre 4 anni e scavi della durata di ben 13 anni, stanno ripercorrendo gli eventi e scovando i frammenti storici necessari per svelare i misteri della città scomparsa.
Dalle acque di Abukir sono riemersi reperti sorprendentemente ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, di un centro-cardine decisivo per il commercio internazionale del tempo e anche di un attivo centro religioso. Quello che ne emerge, di conseguenza, è che ‘Thonis-Heracleion’ sarebbe stato un punto di riferimento commerciale importante per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
Ma ciò che ci si domanda è: perché è affondata Heracleion? La squadra di Goddio ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo suolo che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare distruzioni di tale portata; tuttavia le ipotesi sono ancora tante e la verità è ancora da sviscerare.
Finora sono stati dissotterrati 64 antichi relitti di navi, più di 700 ancoraggi , monete d’oro, pesi da Atene, stele di grandi dimensioni di scritte egiziane e greco antico, manufatti religiosi. È stata rinvenuta una grande statua di granito rosso di carattere religioso, una scultura in pietra di 16 piedi, la stele richiesta dal faraone Nectanebo I (378-362 a.C.) che rievoca nell’aspetto la stele di Naucrati presente presso il Museo Egizio del Cairo, e tanto altro ancora.
“L’indagine ha rivelato un enorme paesaggio sommerso, con i resti di almeno due importanti insediamenti antichi, all’interno di una parte del delta del Nilo, attraversato da corsi d’acqua sia naturali che artificiali“.
Lo ha affermato Damian Robinsondirettore del Centro di Archeologia Marittima dell’Università di Oxford. Il dottor Robinson sovrintende allo scavo di una delle navi sommerse, ribattezzata Nave 43, ed ha scoperto che gli egiziani avevano elaborato uno stile originale per fabbricare le loro imbarcazioni. Il dottor Robinson sta anche cercando il motivo per il quale alcune navi sono state deliberatamente affondate.
Ed aggiunge:

“Una delle questioni chiave è il motivo per il quale i cimiteri delle navi siano stati creati a circa un miglio dalla foce del Nilo. Il reperto Nave 43 sembra essere parte di un grande assembramento di almeno una decina di altre imbarcazioni facenti parte di un vasto cimitero marittimo“, ha spiegato il dottor Robinson. “Non si tratterebbe di un semplice abbandono, ma di uno stratagemma per bloccare le navi nemiche all’ingresso della città portuale. Dobbiamo, però, anche considerare l’ipotesi che queste imbarcazioni siano state affondate per semplici scopi di bonifica“.
Il porto ed i suoi bacini portuali hanno restituito anche pesi commerciali e prove della diffusione e della circolazione della moneta, come i pesi che servivano per attribuire valore alle monete. Thonis-Heracleion ha svolto un ruolo davvero importante nella rete del commercio a lunga distanza nel Mediterraneo orientale. Era la prima tappa per i commercianti stranieri che arrivavano in Egitto.
Tra i pesi in piombo recuperati dal mare ve ne sono alcuni piuttosto interessanti che sembrano di provenienza ateniese. E’ la prima volta che pesi come questi vengono individuati in uno scavo in terra d’Egitto. I ricercatori hanno anche analizzato più di 300 tra statuette ed amuleti dell’epoca tolemaica. La maggior parte di queste statuette raffigura divinità egizie quali OsirideIside ed Horus e sono in condizioni davvero eccellenti.
Il ritrovamento di tali reperti archeologici coadiuverà gli storici nella ricostruzione storica dei fatti, un appassionante compito per tutti gli archeologi subacquei che stanno cercando di dare nuovamente luce a questa città perduta attraverso i cocci di storia che, una volta riuniti tutti assieme, costituiranno un altro puzzle affascinante delle terre faraoniche d’Egitto che per secoli seducono tutto il mondo, scrivendo così nuove pagine nei libri di storia.

Monete d'oro

Phiale d'oro recuperata da Thonis-Heracleion


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venerdì 13 marzo 2015

IL TECNOCRATE NEOLIBERISTA BORIS NEMTSOV MARTIRIZZATO PER AVVIARE LA MARCIA DI VESNA RUSSA, O VERA E PROPRIA PRIMAVERA RUSSA. - SCOTT CREIGHTON



“Le riforme di Nemtsov furono lodate dal primo ministro britannico Margaret Thatcher“.

Tra i media occidentali, presi dalla disperazione di demonizzare Vladimir Putin e la Russia in generale, Boris Nemtsov è salutato come un “carismatico leader dell’opposizione e un “riformatore” del vecchio stato sovietico. “Un politico della cinematografia di Hollywood”, così lo ha definito un giornalista ciarlatano del Bloomberg. Certo, quest’ultimo ha anche detto che Boris Yeltsin è stato “il populista perfetto” e quindi questo lascia il tempo che trova.

“Ammirava il coraggio di Nemtsov dedito alla lotta contro la corruzione in Russia.  Nemtsov era un instancabile sostenitore del suo paese, lottava per i suoi concittadini per ottenere quei diritti di cui tutti i popoli dovrebbero godere” Obama.

In verità, Boris Nemtsov ha dedicato la sua carriera aiutando l’occidente nella neoliberalizzazione dei paesi dell’ex Unione sovietica (Ucraina dopo la rivoluzione arancione) e ha anche aiutato ad avviare  il processo di “liberalizzazione”  durante gli anni dell’odiato Boris Yeltsin.  

“Appena dopo la rivoluzione arancione,  quando le elezioni e una serie di proteste stavano per cominciare in Ucraina, Yushchenko nominò Nemtsov come consigliere economico Wiki.
“Nel novembre  del 1991, Nemtsov fu nominato Governatore della regione di Nizhny Novgorod. Fu rieletto per la stessa carica dopo le elezioni del dicembre 1995.  Il suo mandato fu caratterizzato dal programma di riforme per l’implementazione del vasto e caotico libero mercato che si guadagnò il soprannome di “Laboratorio della Riforma” per Nizhny Novgorod, traducendosi in una significativa crescita economica per la regione. Le riforme di Nemtsov si guadagnarono la stima del primo ministro britannico Margaret Thatcher, che lo incontrò nel 1993. (Chinayeva, 37).” Wiki.

La sua vita fu dedicata al servizio di istituzioni come il FMI, la Banca Mondiale, l’UE (aiutandola in seguito  ad accusare Putin per i problemi in Ucraina) e il National Endowment for Democracy (visto che loro avevano seguito il tentativo di indirizzare una rivoluzione in Russia non molto tempo fa). Senza alcuna prova, Nemtsov  accusò i separatisti nell’est dell’Ucraina per l’abbattimento dell’aereo 17 dicendo che dovevano essere uccisi tutti per quello che avevano fatto.

Praticamente, Boris Nemtsov fu un traditore del popolo russo più o meno ad ogni svolta della sua carriera. 

Una volta considerato l’uomo scelto da Yeltsin per tutto il lavoro di neoliberalizzazione che portò il paese alla rovina, Nemtsov era sulla buona strada per diventare il Philippe Pétain della Russia (Capo di Stato nella Francia di Vichy) o un Arthur Neville Chamberlain (il compiacente primo ministro britannico).

I media occidentali (tanto neoconservatori e quanto i falsi democratici [alias tramite il consenso di Washington] ) vorrebbero farci credere che tutto ciò che è successo l’altra notte quando qualcuno è saltato giù da una macchina ed ha sparato al povero eroico Nemtsov quattro volte mentre la donna ucraina con cui egli stava camminando sarebbe rimasta a guardare. Lei è rimasta illesa. Questa è una foto della donna.



Sotto, una foto recente di Nemtsov. Possiamo immaginare quanta cocaina deve esserci stata per far funzionare questa storia d’amore?




Veramente? Questi “professionisti” avrebbero lasciato l’unico testimone oculare con poco più di un graffio?


Per la cronaca, questo “leader dell’opposizione” rappresentava forse appena l’1% del voto popolare mentre Vladimir Putin si sta gustando il più alto consenso popolare della sua carriera, qualcosa come l’86% di approvazione.


È un po’ come dire che una formica  sta guidando “opposizione” a una tigre.

Due giorni prima del suo omicidio, Nemtsov annunciò una marcia che avrebbe dovuto svolgersi oggi. Lui l’aveva presentata come una corsa per tutti i partiti d’opposizione in Russia per unirsi contro “la guerra di Putin” in Ucraina e per protestare contro la “crisi” economica in Russia.
L’aveva chiamata la marcia di Vesna, o “primavera russa” e non prometteva grandi aspettative, visto e considerando il sentimento anti-russo che questo tizio trasuda da ogni poro della sua pelle.
Adesso è cosi, e la “primavera russa” ha trovato il suo martire.
Hmmm.
Un’altra cosa interessante: la tipa che era con Nemtsov e che sembra tanto una prostituta, guarda caso è ucraina.
Pensiamoci un attimo.

Qualcuno doveva far sapere agli assassini dove lui si sarebbe trovato o comunque avrebbe dovuto fare in modo di portarlo su quel ponte a mezzanotte.Nessun’altro sta pensando a come hanno messo in piedi la storia di Dominique Strauss-Kahn?
“Non c’è dubbio che questo omicidio è stato pianificato con cura. Il luogo e l’orario dell’assassinio sono stati individuati prima anch’essi. Gli investigatori hanno scoperto che Boris Nemtsov stava andando con la sua amica nel suo appartamento, che si trova vicino al luogo del delitto. Gli organizzatori e gli esecutori potevano sapere il tragitto di Nemtsov.” Vladimir Markin, portavoce per il comitato investigativo, così ha dichiarato ai giornalisti. RT.

L’uomo del FMI in Ucraina, Petro Poroshenko, ha detto di Nemtsov, che questo era un “ponte” fascista fra l’Ucraina e la Russia.

Poroschenko ha dichiarato oggi che Nemtsov possedeva una qualche forma di evidenza segreta che provava che l’invasione militare in Ucraina da parte dei russi. A quanto pare attraverso carrarmati invisibili e lanciamissili che i nostri satelliti spia non possono fotografare.
“Ha detto che lui (Nemtsov) avrebbe rivelato prove convincenti dell’ingerenza delle forze armate russe in Ucraina. Qualcuno era veramente preoccupato per questo…Lo hanno ucciso” Porky Poroshenko, oggi.

Certo, proprio come quei 6 “passaporti russi” che ha sventolato sotto il naso come una “prova” che il suo paese era stato invaso, Porky non ha dato una vera prova di tale affermazione. Ha solamente parlato di aria fritta. Certamente, questo è sufficiente per i pompati occidentali come Reuters o Huffington Post per scrivere la storia.
Se lo dice Porky, dev’essere vero.
Per chiunque presti attenzione, Poroshenko sembra voglia fare qualsiasi cosa pur di mantenere il controllo sul suo regime fascista marionetta in Kiev e i sentimenti anti-Poroshenko stanno crescendo abbastanza negli ultimi tempi, perfino nella parte occidentalizzata del paese. Non può far aderire la gente a questa proposta, sebbene sia vincolante e sempre più persone stiano parlando male del governo neoliberista imposto dalla Nato e da Barack Obama non molto tempo fa.

La gente nell’est dell’Ucraina e sempre più anche coloro che vivono nell’ovest, sembrano cambiare opinione e andare nella stessa direzione di quell’86% della popolazione in Russia.
E “puff”…qualcuno va avanti e cerca di incastrare Putin per l’omicidio di un “leader dell’opposizione” trombato e invecchiato a Mosca.
E lasciano la presunta prostituta ucraina lì in piedi, illesa, come unica testimone oculare.
Hmmmm.

C’erano molte parti in campo che ci avrebbero guadagnato da questo colpo. Ultimo fra questi è proprio Vladimir Putin.

Certamente,  i pompati occidentalizzati non possono fare due più due, di nuovo. Nemmeno ci dobbiamo aspettare che siano in grado di farlo. E quindi, eccoci qua.
Adesso, non poteva che essere stato ferito da un coglione neoliberista della nazione russa. Oppure poteva essere qualcuno che si era rotto le scatole di questi tentativi di imporre lo stile di Vichy e di vendere il paese agli avvoltoi capitalisti che già sono pronti e stanno aspettando col fiato sospeso di fare a pezzi la Russia e venderla ad una minima offerta miliardaria.

Queste, sono certo eventuali possibilità.
Ma poco si incastrano con le circostanze e nemmeno con le tempistiche.
Qualcuno l’ha organizzata. Probabilmente lo hanno trascinato in questa bella passeggiata al chiaro di luna su quel ponte a mezzanotte. Qualcuno che sapeva chi era lui, qualcuno dei servizi segreti che conosceva e tracciava i suoi movimenti.
Qualcuno che aveva bisogno di un martire per cercare di dare un colore ad una nuova rivoluzione in Russia o perlomeno qualcosa che potesse screditare Putin in Ucraina.
Quindi di nuovo, l’arciduca austriaco Francesco Ferdinando ci torna a mente. Potrebbe essere l’invisibile “mano nera” dei marcati all’opera? Credo che solo il tempo potrà dirlo.

Scott Creighton

Fonte: https://willyloman.wordpress.com
Link: https://willyloman.wordpress.com/2015/02/28/neoliberal-technocrat-boris-nemtsov-martyred-to-kick-off-russian-vesna-march-or-russian-spring/
28.02.2015
Traduzione per www.cmedonchisciotte.org  a cura diAlessandro Gautier

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14766

L'assoluzione e l'amnesia. - Ezio Mauro



Silvio Berlusconi non ha commesso i due reati del caso Ruby per cui era stato condannato a sette anni in primo grado, poi assolto in Appello. La concussione non esiste, dopo le modifiche introdotte dalla Severino, la prostituzione minorile nemmeno, perché manca la prova che l’imputato conoscesse l’età della ragazza. La vicenda giudiziaria è dunque chiusa, con la pronuncia della Cassazione che assolve in forma definitiva l’ex presidente del Consiglio.

Si capisce la soddisfazione di Berlusconi e dei suoi seguaci dopo la fine di un incubo per due accuse infamanti per chiunque e insopportabili per un leader politico. Si capirebbe di più se si accompagnasse ad una riflessione: la “giustizia a orologeria” della magistratura italiana, una “metastasi” che agisce “a fini politici” è semplicemente una stupidaggine trasformata in arma ideologica. Come ogni imputato, Berlusconi ha potuto sostenere le sue ragioni nei tribunali, ottenendo soddisfazione in due sentenze su tre: come nessun altro imputato, ha potuto usare il potere esecutivo per far pressione sul giudiziario, chiedendo intanto al potere legislativo di deformare la procedura penale per sfuggire al giudizio.

Questo è ciò che è successo negli ultimi cinque anni. Ripetiamo qui quel che abbiamo sempre detto: la cosa per noi importante era che l’accertamento giudiziario della verità potesse compiersi fino in fondo, come accade per tutti i cittadini, senza contemplare un’eccezione per un cittadino più potente degli altri, dimostrando che davvero la legge è uguale per tutti. Questo è accaduto, dopo che Berlusconi ha provato a incendiare il sistema pur di nascondere lo scandalo.

Oggi l’assoluzione viene trasformata in una sorta di amnistia personale o di amnesia nazionale, come se non esistesse una condanna definitiva dell’ex Cavaliere a 4 anni per frode fiscale, e soprattutto come se non rimanessero in campo le bugie manifeste sul caso Ruby: bugie irrilevanti giudiziariamente, pesanti politicamente. Nell’ultimo paradosso berlusconiano, il tentativo è quello di recuperare dalla vicenda giudiziaria quella forza perduta nella vicenda politica. E invece, Berlusconi oggi non ha più alibi davanti alla sua leadership, esaurita benché assolta.


http://www.repubblica.it/politica/2015/03/12/news/l_assoluzione_e_l_amnesia-109320917/?ref=fbpr

DIECI RAGIONI PER CUI WASHINGTON BRAMA LA GUERRA. - Ron Holland

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“La guerra è semplicemente l'estensione della politica attraverso altri mezzi” - Carl von Clausewitz

Le elite politiche, la Federal Reserve e le lobbies che realmente conducono lo show nascondendosi dietro il Congresso e il presidente di qualsiasi partito americano sembrano essere spaventati per diversi motivi. Temono, giustamente, per il loro futuro politico così come per i profitti e la sopravvivenza della maggiori corporazioni internazionali ed interessi bancari che attualmente sorreggono la leadership politica e di regime.


Mai la nostra nazione, le corporazioni e i detentori dell'1% della ricchezza globale si sono trovati a fronteggiare così tante minacce che minano la crescita dei loro poteri e l'incremento della propria ricchezza. Anche se ci sono abbastanza colpe e sbagli da considerare, molte di queste minacce non devono essere realmente imputabili ai nostri leader politici od economici ma piuttosto essere considerati il risultato del cambiamento repentino che influenza il mondo di oggi.
I teorici della cospirazione preferiscono vedere il mondo in bianco e nero senza alcuna sfumatura di grigio e semplificare il tutto criticando società segrete o lobby per ogni problema ma io credo che la reale situazione sia alquanto più complicata. Ma ogni individuo dovrebbe capire che l'America libera in cui tutti noi siamo cresciuti è morta da tempo e seppellita e che solo le istituzioni e gli slogan sono rimasti a cullare l'opinione pubblica fino all'apatia e all'accettazione.

La nostra America non esiste più.

Di certo, le cospirazioni esistono e grazie al lavoro di Edward Snowden, sappiamo che l'America svolge veramente una sorveglianza globale raccogliendo dati, torturando e spiando tutto il mondo. Credo però che questo sforzo sia più diretto al controllo di personaggi potenti, politici interni e stranieri chè al prendere di mira gli indifesi cittadini americani che sono in disaccordo con le decisioni politiche, una situazione spaventosa per ciò che un tempo era considerato simbolo di libertà da tutto il mondo.

 Ma come diceva Dorothy al suo cane, Toto, nel classico film de “Il Mago di Oz”, “ho la sensazione che non ci troviamo più in Kansas”, anche noi non siamo più nell'America dei nostri padri fondatori. Il vero capitalismo ed i mercati liberi semplicemente non esistono più. Una manciata di potenti lobbies manipolano i mercati, la moneta legale è una franchigia redditizia e stiamo provando a sorvegliare e controllare tutto il mondo per mantenere la nostra posizione di leadership ottenuta alla fine della seconda guerra mondiale.

Oggigiorno sei un pazzo ad aver fiducia in ciò che il governo o la stampa spacciano per vero, chiaro ed imparziale, essendo tutto ciò puramente propaganda. Le organizzazioni governative esistono solamente per proteggere le industrie predilette e non il pubblico, il nostro sistema legale è uno scherzo e tutte le guerre combattute per la democrazia sono solo espedienti per saccheggiare altre nazioni, guadagnare ed accaparrarsi risorse naturali.

Tutti i governi fanno propaganda e i notiziari mainstream spacciano i piani segreti e le politiche al pubblico. Ma il mondo di oggi e specialmente gli Stati Uniti stanno fronteggiando nuove sfide non simulate o previste in precedenza e qua stà il problema ed il rischio per la nazione e per i cittadini.

La guerra potrebbe essere l'unica soluzione rimasta alla nostra elite politica per sopravvivere e prosperare.

Come ha chiaramente affermato Clausewitz, “la guerra è semplicemente l'estensione della politica con altri mezzi,” e la nostra leadership e le lobby che vi si nascondono dietro vogliono proseguire con le politiche e con le azioni che hanno fruttato loro tanta ricchezza e potere. Pensate per un attimo alle minacce che stanno fronteggiando in patria e all'estero e a come una seria ma ridotta guerra potrebbe risolvere o rimandare la maggior parte dei problemi e delle minacce che attanagliano la base del loro potere.

Ci sono due problemi con la soluzione armata. 

In primo luogo, mentre può essere nel loro interesse garantire la loro sopravvivenza, la guerra sarebbe dannosa per i nostri militari, soldati e civili così come per l'economia, la ricchezza individuale e le libertà restanti. 
Secondo, non c'è garanzia che una guerra vera e propria, una volta iniziata, resterà circoscritta. 
Credo che entrambe le guerre mondiali siano esempi storici di come i piani per guerre ridotte possano tramutarsi in seri conflitti uccidendo decine di milioni di persone, tutto questo per garantire politici avidi di potere legalizzati da interessi economici. Rammentate questa classica citazione sulla guerra:

“Nessun piano di battaglia sopravvive allo scontro con il nemico”

-Helmuth von Moltke, stratega militare tedesco.

Le guerre si iniziano facilmente, radunando il patriottismo, ma sono difficili da portare a termine.

“Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: neppure la Russia, né l'Inghilterra e neanche la Germania. Questo è ovvio. Ma, dopotutto, sono i leader dei paesi che ne determinano le politiche e che riescono a coinvolgere le persone, sia in democrazia chè in dittatura fascista o comunista. Voce in capitolo o no, la gente può sempre essere spinta a puntare sui politici. E' facile. Tutto ciò che devi fare è dire loro che sono stati attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo ed esporre il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutte le nazioni.”

    ⁃    Hermann Goering al processo di Norimberga.

    1.    Le guerre possono portare una crisi e fornire una giustificazione per proseguire con l'emissione di debito sovrano ed espandere la valuta per tutta la durata del conflitto.

    2.    La guerra permette ai politici di incolpare la Russia e la Cina per l'imminente fine del dollaro come valuta mondiale così come l'incombente crisi di dollaro e debito.

    3.    La Federal Reserve e il suo cartello bancario hanno veramente  distrutto l'occidente attraverso l'eccessiva emissione di debito, creazione di moneta e prestito. Una guerra permetterebbe di addossare la colpa alle nazioni nemiche.

    4.    La guerra permetterebbe agli Stati Uniti di riottenere il controllo sull'Unione Europea, sulle singole nazioni europee e sulla NATO. Oggi, la Germania, la Francia ed altre nazioni stanno spingendo a supporto delle politiche americane e ai piani di guerra riguardanti l'Ukraina.

    5.    La guerra soffocherebbe i movimenti di secessione in Spagna e Scozia, Grecia e Italia che mirano ad uscire dall' Unione Europea e dalla moneta comune.

    6.    Una guerra fornirebbe agli USA la scusa per stabilire di nuovo il controllo elitario sulle notizie ed opinioni divulgate da organizzazioni straniere e da fonti alternative sul web.

    7.    Una guerra contro Russia ed Iran ci proteggerebbe dalla competizione con petrolio e gas russi ed iraniani e al tempo stesso ci permetterebbe di controllare la produzione del medio oriente, continuando con il sistema del petroldollaro per gli anni a venire.

    8.    Come in entrambe le grandi guerre, una guerra più importante permetterebbe al governo di metter fine a tutti i movimenti politici interni e agli avversari eccetto per quelli “approvati” da entrambe le parti.

    9.    Una guerra vinta contro gli alleati della Cina rallenterebbe la sua scalata al potere globale a causa dell'eventuale ripresa di quest'ultima.

    10.  Per ultimo, in tempo di guerra, i politici possono sempre farla franca attaccando le libertà del cittadino, libertà di stampa e confiscare ricchezza ad un livello non concepibile in tempo di pace e qua sta l'ultima minaccia alla maggioranza del popolo americano.  I piani per un falso attentato, con cui far vivere i cittadini nel terrore, non funzionerebbero più oggigiorno dopo 14 anni dall'11 settembre.

Ma una guerra reale fornirebbe la scusa per confiscare il tuo oro ed il piano pensionistico in eccesso e beni IRA, ridurre o limitare i tuoi benefit sociali, drammaticamente innalzare le tasse ed istituire controlli di scambio totali limitando le tue libertà e capacità di resistere per tutta la durata della crisi. Parlerò di guerra, conflitti e del perché dovreste avere un rifugio sicuro dove risiedere al prossimo High Alert Investment Management Conference a Maggio.

Spero di sbagliare che la guerra sia la soluzione scelta a causa dei molti sbagli di Washington. Guardate cosa accade in Siria, Iraq e in Ucraina nel prossimo anno ed avrete la risposta. Ma uno dei nostri padri fondatori certamente farebbe di meglio che permettere ad una guerra o ad una crisi ad essa legata di soverchiare una buona leadership ed il buon senso.

“Coloro i quali rinunciano a libertà essenziali per ottenere una sicurezza temporanea non meritano né libertà né sicurezza” - Benjamin Franklin.


Ron Holland
Fonte: www.thedailybell.com
Link: http://www.thedailybell.com/editorials/36116/Ron-Holland-10-Reasons-Washington-Has-War-Fever/
27.02.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LORD DIEGO

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14764

giovedì 12 marzo 2015

Rai, bar chiusi per Mafia Capitale: i dipendenti restano a bocca asciutta. - Claudio Marincola

RAI

Tempi duri per i dipendenti di viale Mazzini. Non bastassero i tagli imposti dal decreto Irpef ecco che ora arrivano anche le restrizioni - per così dire - alimentari. Da quando il blitz della Finanza ha aperto le porte del carcere a Giuseppe Ietto, l’imprenditore che gestiva la catena dei bar interni, gli approvvigionamenti arrivano a singhiozzo. 
«I caffè bastano appena, i cornetti sono contati, ci salviamo con qualche tramezzino», allarga le braccia uno degli avventori del bar di Saxa Rubra messo a dura a prova dalla ristorazione ridotta.
La Unibar è finita nell’inchiesta Mafia capitale. Dal 5 dicembre, il giorno del blitz, la società che si assicurava da anni la gestione dei bar nelle 8 sedi romane della Rai va avanti senza il suo titolare. É la stessa società che riforniva i centri per gli immigrati creati dalla cooperativa 29 Giugno, quella di Salvatore Buzzi. Il business dei pasti caldi distribuiti in tutta la Penisola, sommato a cappuccini e maritozzi e moltiplicato per il numero dei centri, equivaleva a un giro di circa 52 milioni di euro. Anche bruscolini, insomma, ma non solo.
In Rai la Unibar era entrata circa 10 anni fa quando le regole e la forma giuridica non obbligavano l’azienda a bandire una gara d’appalto. Ora è tutto diverso. L’elenco delle società fornitrici e il controllo degli appalti è demandato ad una società esterna, (la “nuova” Guida Monaci). Il chè un po’ sorprende visto il numero e la qualità professionale delle risorse interne disponibili. Resta il fatto che da quando Giuseppe Ietto è finito in prigione per i circa 70 dipendenti dei bar si è spalancato il baratro. L’ultimo stipendio che hanno percepito è quello del novembre scorso (e solo il 70%). D’allora molti fornitori hanno tagliato i viveri temendo di non essere pagati. Si va avanti sulla fiducia, con chi accetta una dilazione sui tempi. L’incubo per i lavoratori della Unibar finirà soltanto quando verrà assegnato il nuovo bando - pubblicato il 24 luglio e scaduto il 3 ottobre - e quando i dipendenti verranno riassorbiti dai vincitori, come prevede l’appalto.
Giornalisti e dipendenti non sono rimasti insensibili. Al Tg2 in segno di solidarietà è stata lanciata una colletta e sono stati raccolti circa 4 mila euro. E così anche nelle altre testate. Fino all’arrivo della nuova gestione bisognerà tirare: ci sono giorni in cui le “risorse” scarseggiano e i frigobar sono vuoti o vengono gestiti con parsimonia. Succede già da giorni in viale Mazzini e negli altri punti di ristorazione: il circolo Rai di Tor di Quinto; via Asiago; via Teulada; Saxa Rubra, Auditorium, Salario e Dear. Il fatturato nel 2013 aveva registrato introiti per 2 milioni e 343 mila euro. Negli anni passati tutt’al più ci si lamentava per la qualità dei cibi serviti o per il servizio scadente. Stavolta è la quantità che latita. «Abbiamo caffè solo per 150 tazzine - si è sentito dire un dipendente l’altro giorno da uno dei barman - ma è meglio non spargere troppo la voce».


http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/rai_bar_chiusi_mafia_capitale/notizie/1101874.shtml

La legge Sederino (Marco Travaglio).

Natangelo

Ci risiamo. La sentenza della Cassazione che conferma quella d’appello e assolve definitivamente B. nel processo Ruby dalle accuse di concussione e prostituzione minorile ha scatenato il solito diluvio di cazzate, riassumibili nei titoli degli house organ al seguito: 
“Il bunga-bunga era una bufala” (Il Giornale), 
“Silvio assolto, ora chi paga?” (Libero), 
“Un assurdo processo politico” (Il Foglio). 
Non si accontentano che il padrone l’abbia fatta franca grazie alla legge Severino, o Sederino visto che glielo restituisce bello lindo, roseo e levigato come il culetto di un bambino (la frode fiscale è già passata in cavalleria). Non accendono un cero a Santa Paola. Pretendono pure di farci passare tutti per fessi, forse perché cercano compagnia. Incredibilmente si associa al coro una persona solitamente seria come Michele Emiliano, ex pm, ex sindaco di Bari, ora leader Pd in Puglia e candidato a governatore, che invita addirittura la Boccassini a “scusarsi con B.”. Roba da matti.
   1) Chi paga? Se la domanda riguarda i costi dell’indagine, quella della Procura di Milano sul gigantesco sistema prostitutivo nella villa di Arcore, accertato e confermato dalle condanne in primo grado e in appello per Mora, Minetti e Fede nel processo Ruby-bis, è costata meno di qualunque altra su fatti simili: 65 mila euro (di cui 26 mila per le intercettazioni, come scrive Luigi Ferrarella sul Corriere). Se invece la domanda riguarda il prezzo pagato da B. in termini di discredito (per lui e per l’Italia governata da lui) e di voti persi, chi è causa del suo mal pianga se stesso: se B. non si fosse riempito la casa di mignotte, di cui alcune minorenni, e se poi non avesse telefonato in Questura, abusando del suo potere, per far rilasciare Ruby nelle mani della Minetti e della “collega” Michelle Conceicao per evitare che parlasse, non sarebbe mai stato processato.   
2) Assurdo processo politico? Uno dei due reati contestati, la prostituzione minorile, è frutto di due leggi fatte dalle sue ministre Prestigiacomo e Carfagna per inasprire le pene contro gli sporcaccioni che vanno con le ragazzine. I pm, scoperta la presenza di almeno una minorenne ad Arcore, erano obbligati ad applicarla. Idem per il reato di concussione. Il 27-5-2010, quando B. chiamò il capo di gabinetto della Questura di Milano, Piero Ostuni, l’articolo 317 del Codice penale puniva da 4 a 12 anni “il pubblico ufficiale… che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità”.
È proprio quel che fece il premier B. che, da pubblico ufficiale, costrinse o indusse Ostuni a dargli indebitamente l’utilità di rilasciare subito Ruby, fermata per furto, contro il parere del pm minorile e contro la prassi ordinaria, prima che parlasse dei festini di Arcore. 
Quindi quella telefonata era reato (concussione per costrizione o per induzione) quando fu fatta, quando la Procura aprì l’indagine, quando B. fu rinviato a giudizio e quando iniziò il processo. 
Poi, il 6 novembre 2012, il Parlamento di cui B. era il leader di maggioranza nel governo Monti approvò la legge Severino che spacchettava la concussione: quella per costrizione (violenza o minaccia) restava tale e quale; quella per induzione diventava un reato minore (induzione a dare o promettere denaro o altra utilità), con pene più basse e prescrizione più breve, ma soprattutto impossibile da dimostrare, perché richiede non solo un “indebito vantaggio” per l’induttore (l’ex concussore, cioè B.), ma anche per l’indotto (l’ex concusso, allora vittima e ora complice nel nuovo delitto, cioè Ostuni). Il vantaggio per B. è noto: se Ruby fosse rimasta in Questura quella notte, avrebbe potuto svelare ciò che i pm scoprirono qualche mese dopo. 
Il vantaggio per Ostuni è nullo: ha obbedito al premier per servilismo, piaggeria, quieto vivere. Quindi ciò che prima era reato, ora non lo è più. Il Tribunale aggirò l’ostacolo condannando B. per concussione per costrizione: per i primi giudici, la pressione esercitata dal premier su Ostuni era irresistibile. 
La Corte d’appello, confermati l’altro ieri dalla Cassazione, ha invece considerato quelle telefonate resistibili, dunque rientranti nel nuovo reato di induzione. E qui hanno dovuto assolvere B.: perché, nonostante il pacifico “abuso della sua qualifica per scopi personali”, Ostuni non ricavò dal suo cedimento alcun vantaggio indebito. È sparito il reato, per legge: ma i fatti restano.   
3) A Sallusti che titola “Il bunga-bunga era una bufala” ha già risposto l’avvocato Franco Coppi, difensore di B.: “Nemmeno noi contestiamo che ad Arcore avvenissero fatti di prostituzione compensati, anche per Ruby”. Quindi, di grazia, di che dovrebbe scusarsi la Boccassini? Di aver applicato la legge senza prevedere che gliel’avrebbero cambiata sotto il naso col voto determinante dell’imputato e dei suoi cari? O di aver sospettato che B. sapesse che Ruby era minorenne? Fermo restando che, in mancanza di prove schiaccianti, è anche legittimo pensare il contrario, resta insuperata e insuperabile una domanda: visto che l’istituto dell’affidamento è riservato ai minori, perché mai B. si scomodò dal vertice internazionale di Parigi a telefonare in Questura per far affidare Ruby alla Minetti, se pensava che Ruby fosse maggiorenne?   Ciò detto, massima solidarietà ai servi di B., costretti a sostenere qualunque balla e a passare per fessi pur di conservare il posto e lo stipendio, finché dura. “Ognuno – diceva Totò – ha fa laccia che ha, ma qualche volta si esagera”.
Da Il Fatto Quotidiano del 12/03/2015.