venerdì 15 maggio 2015

Bicarbonato di sodio: i 50 modi per utilizzarlo al meglio.


Il bicarbonato di sodio è uno degli ingredienti più versatili che possiamo trovare in casa: grazie ai suoi innumerevoli utilizzi il bicarbonato di sodio va a sostituire tutte quelle sostanze chimiche dannose per la nostra salute e per l'ambiente. Dalle pulizie di casa alla cosmesi fino alle ricette di cucina, il bicarbonato è un ottimo alleato naturale per le mille attività quotidiane.
In natura, oltre che frequentemente disciolto nelle acque superficiali e sotterranee, è presente raramente come minerale. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca. Per riscaldamento oltre i 50 °C tende a decomporsi in carbonato di sodio e anidride carbonica. Sciolto in acqua, produce una soluzione lievemente basica (una soluzione di 50 g in un litro di acqua a 25 °C ha pH inferiore a 8,6).
Esposto a sostanze acide, si decompone liberando anidride carbonica gassosa ed acqua: questo fenomeno è sfruttato per usarlo come lievito e nei preparati per rendere frizzante l'acqua da tavola, che sono una miscela di bicarbonato e composti acidi. La capacità di reagire con gli acidi fa sì che l'idrogenocarbonato di sodio venga usato in preparazioni farmaceutiche come antiacido e contro bruciori di stomaco.
Viene inoltre aggiunto ai dentifrici per la sua azione lievemente abrasiva e sbiancante.
Industrialmente il bicarbonato si produce tramite il metodo Solvay. Esso consiste nel far passare ammoniaca e anidride carbonica in una soluzione di cloruro di sodio, la reazione che avviene produce cloruro di ammonio e bicarbonato di sodio.
Ecco per voi una guida all’uso del bicarbonato di sodio.
IGIENE PERSONALE
1. Dentifricio
Partendo da un gesto estremamente importante come la pulizia dei denti coadiuvate l'uso del comune dentifricio mettendo una volta a settimana un po' di bicarbonato sullo spazzolino, spazzolando normalmente. Non usate troppo spesso, il bicarbonato potrebbe danneggiare lo smalto dei denti. Per utilizzarlo al meglio vedi Come fare il Dentifricio Fatto in Casa.
2. Colluttorio
Sciogliete un cucchiaino di bicarbonato in mezzo bicchiere d’acqua. Utilizzate come un normale colluttorio. Vi aiuterà a sconfiggere l’alito cattivo neutralizzando gli odori. Vedi inoltre Come fare il Colluttorio Fatto in Casa.
3. Pulizia di dentiere e apparecchi
Sciogliete due cucchiaini di bicarbonato in una tazza d’acqua calda. Immergetevi l’apparecchio o la dentiera. Il bicarbonato aiuta a distaccare i rimasugli di cibo. Potete completare la pulizia con l’aiuto di uno spazzolino.
4. Scrub viso e corpo
Unendo tre parti di bicarbonato con una parte d’acqua potete ottenere un esfoliante da utilizzare per il viso o per il corpo. Massaggiate delicatamente sulla pelle con movimenti circolari e poi risciacquate con acqua tiepida.
5. Deodorante
Il bicarbonato può  essere utilizzato puro come deodorante fai-da-te per i piedi e le ascelle, applicandolo con le dita o con l’aiuto di un piumino da cipria. Per ottenere un deodorante liquido, sciogliete due cucchiaini di bicarbonato in un bicchiere d’acqua, lasciate riposare per 24 ore e trasferite il tutto in un contenitore spray, magari riciclando la confezione di un vecchio deodorante.
6. Digestivo antiacido
Per aiutare la digestione ed eliminare l’acidità di stomaco, si consiglia di sciogliere un cucchiaino di bicarbonato in un bicchiere d’acqua a cui avrete aggiunto il succo di mezzo limone. Si ottiene così un antiacido che aiuta a digerire ed evitare gonfiori.
7. Punture d’insetti e irritazioni
Realizzate un composto cremoso da applicare sulle punture d’insetti per alleviare il prurito mescolando un cucchiaino di bicarbonato con un po’d’acqua. In caso di leggere irritazioni della pelle, applicate un po’di bicarbonato sulle zone interessate dopo la doccia con la pelle ancora umida.
8. Pulizia delle mani
Per neutralizzare sporco e cattivi odori, sfregate sulle mani il composto ottenuto mescolando tre parti di bicarbonato con una parte d’acqua. Potete aggiungere un cucchiaino di bicarbonato alla quantità di sapone liquido che utilizzate abitualmente per ottenere un’azione antiodore ancora più efficace.
9. Shampoo
Per dei capelli morbidi e lucenti aggiungete alla quantità  di shampoo che utilizzate abitualmente un cucchiaino di bicarbonato e amalgamate bene. I vostri capelli risulteranno morbidi e pulitipoiché il bicarbonato avrà eliminato ogni residuo di calcare o lasciato dai prodotti di styling.
10. Spazzole e pettini
Per una migliore pulizia di spazzole e pettini, immergeteli in un catino di acqua tiepida in cui avrete disciolto un cucchiaio di bicarbonato, che vi aiuterà ad eliminare ogni residuo presente su di essi.
11. Bagno
Se volete ottenere una pelle morbida e vellutata, aggiungete all’acqua della vasca mezza tazza di bicarbonato e rimarrete stupiti dell’effetto emolliente ottenuto.
12. Pediluvio
Il bicarbonato permette anche di avere sollievo dopo una giornata in piedi, basta aggiungere due cucchiai in acqua tiepida/calda, ponete in ammollo le vostre gambe per almeno 10-15 minuti. Unendo un pochino d’acqua ad un cucchiaio di bicarbonato riuscirete attraverso questa pasta a combattere la tallonite, passandola sulle zone ruvide per ammorbidirle.
13. Cistite
Ottimo rimedio contro la cistite: un cucchiaino di bicarbonato in mezzo bicchiere d'acqua e poi berci subito dietro almeno un litro di acqua nella mezz'ora successiva, così il bicarbonato arriva in breve tempo alla vescica senza sostare troppo nello stomaco alterando il pH dell'ambiente impedendo la proliferazione dei batteri che causano la cistite.
Va fatto almeno un paio di volte al giorno, ma già dopo un paio di ore dalla prima assunzione si sta molto meglio.
PULIZIE E BUCATO
14. Bagno
Per la pulizia di vasche da bagno, lavelli, sanitari e piastrelle, cospargete le superfici con un po’di bicarbonato e poi strofinato con un panno o spugna umida. Per una maggiore efficacia sulle macchie difficili, formate una crema abrasiva unendo al detersivo per piatti un po’di bicarbonato e del sale fino.
15. Pentole e piatti
Aggiungete un cucchiaio di bicarbonato all’acqua per l’ammollo di piatti e pentole per facilitare la rimozione di macchie e unto. Aggiungete un cucchiaino di bicarbonato alla quantità di detersivo che utilizzate abitualmente per potenziarne l’effetto detergente.
16. Spugne
Per disinfettare ed eliminare i cattivi odori dalle spugne, immergetele in una bacinella d’acqua calda con l’aggiunta di quattro cucchiai di bicarbonato.
17. Forno a microonde
Per la pulizia del microonde immergete un panno in una soluzione di acqua e bicarbonato. Potete utilizzare questo rimedio sia per l’interno che per l’esterno del forno. Strofinate e poi risciacquate bene con sola acqua.
18. Argenteria
Per la pulizia dell’argenteria formate una pasta pulente con tre parti di bicarbonato ed una parte d’acqua. Strofinatela sugli oggetti delicatamente utilizzando un panno umido. Risciacquate con acqua tiepida ed asciugate per bene. La vostra argenteria sarà più brillante che mai.
19. Caffettiere e teiere
Per eliminare macchie e cattivi odori da teiere e caffettiere, immergetele in una soluzione di acqua calda e bicarbonato. Per le macchie più difficili, provate a strofinarle utilizzando la pasta pulente di cui sopra.
20. Pulizia del forno
Cospargete l’interno del vostro forno con del bicarbonato, spruzzatevi sopra dell’acqua calda e lasciate agire per tutta la notte. Al mattino sfregate utilizzando una spugna umida per eliminare unto e macchie. Risciacquate ed asciugate.
21. Pavimenti
Per la pulizia dei pavimenti, potete sostituire i comuni detergenti in commercio facendo sciogliere un bicchiere di bicarbonato in un secchio d’acqua calda. Poi procedete con la normale pulizia. Per le macchie più difficili, cospargete un po’di bicarbonato su di una spugna umida e strofinate le zone interessate.
22. Mobili
Per rimuovere macchie dai mobili laccati cospargete la superficie di una spugna umida con del bicarbonato e strofinate delicatamente. Risciacquate ed asciugate con un panno pulito.
23. Tende da doccia
Pulite e disinfettate le tende da doccia in plastica cospargendole di bicarbonato e strofinandole con un panno umido. Risciacquatele e stendetele ad asciugare.
24. In lavatrice
Per potenziare l’effetto del detersivo liquido aggiungete un cucchiaio di bicarbonato nella vaschetta dedicata al detersivo all’interno della lavatrice. Otterrete capi più puliti e brillanti. Inoltre il bicarbonato aiuta ad eliminare i residui di calcare dalla lavatrice.
25. Vestiti dei bambini
Per salvaguardare la pelle delicata dei bambini è necessario utilizzare dei detersivi molto delicati. Ma spesso le macchie sono difficili da eliminare. Per combatterle, aggiungete mezzo bicchiere di bicarbonato al vostro detersivi liquido oppure nel ciclo di risciacquo, per un effetto anti-odori.
26. Pannolini lavabili
Per il prelavaggio di pannolini lavabili, immergeteli in un catino d’acqua calda in cui avrete disciolto mezzo bicchiere di bicarbonato.
27. Attrezzatura sportiva
Utilizzate una soluzione d’acqua e bicarbonato per pulire le attrezzature sportive e bicarbonato in polvere per eliminare gli odori da zaini e borsoni da palestra. Utilizzate una pasta pulente formata da acqua e bicarbonato ed uno spazzolino o spazzola per prendervi cura delle mazze da golf.
28. Macchie di grasso e olio
Per rimuovere tracce di grasso e olio ad esempio dal pavimento del garage, cospargete le macchie con del bicarbonato e poi strofinatele con una spazzola umida.
29. Pulizia dell’auto
Utilizza il bicarbonato per pulire luci, cromature, tappetini e finestrini dell’auto. Versa on un contenitore spray una soluzione formata da un litro d’acqua e 50 gr. di bicarbonato ed utilizzala con un panno morbido, ad esempio in microfibra. Cospargi con bicarbonato le macchie più difficili e strofina con una spugna o una spazzola umida.
30. Contro gli acari
Non ne potete più degli odiosi acari che si annidano sui vostri tappeti allora cospargeteli con del bicarbonato, lasciandolo agire per un'intera notte; in seguito rimuovete il tutto aiutandovi con l'aspirapolvere. Quest'ultimo processo vi permetterà inoltre di rimuovere i cattivi odori dalla vostra aspirapolvere.
31. Contro le macchie nei muri
Anche voi ritrovate sulle pareti della vostra casa delle macchie, sopratutto nei pressi dei caloriferi: strofinate con della mollica di pane intrisa di bicarbonato la parte, così da permettere al muro di tornare bianco e splendente.
DEODORARE
32. Frigorifero
Riponete un recipiente contenente del bicarbonato su di uno dei ripiani del frigorifero. Il bicarbonato assorbirà e neutralizzerà i cattivi odori.
33. Tagliere
Per eliminare i cattivi odori dal tagliere, cospargetelo di bicarbonato e lasciate agire per alcuni minuti prima di procedere al consueto lavaggio.
34. Bidoni della spazzatura
Cospargete di bicarbonato il fondo dei bidoni della spazzatura in modo da tenere lontani i cattivi odori.
35. Raccolta differenziata
Pulite spesso i contenitori destinati alla raccolta differenziata utilizzando una spugna umida sulla cui superficie avrete cosparso del bicarbonato. Risciacquate ed asciugate. Cospargete del bicarbonato sul fondo del contenitore per prevenire la formazione di cattivi odori.
36. Tubature e scarichi
Per eliminare i cattivi odori di scarichi e tubature ed impedire che si riformino, versate mezzo bicchiere di bicarbonato in lavelli, docce o vasche e fate scorrere l’acqua. Da ripetere una volta ogni dieci giorni.
37. Lavastoviglie
Utilizzate acqua e bicarbonato per ripulire e deodorare la lavastoviglie. Il bicarbonato può essere utilizzato in aggiunta al detersivo per lavastoviglie al fine di potenziarne l’effetto e per eliminare gli odori. Per evitarne la formazione, cospargete il fondo della lavastoviglie con del bicarbonato prima di ogni lavaggio.
38. Portapranzo
Per deodorare la vaschette che utilizzate per portare con voi il vostro pranzo, cospargetene l’interno con del bicarbonato tra un utilizzo e l’altro, oppure inseritevi un piccolo contenitore colmo di bicarbonato. Lasciate agire a lungo in modo che il bicarbonato possa assorbire gli odori e poi procedete al normale lavaggio.
39. Tappeti
Per eliminare gli odori dai tappeti, cospargeteli abbondantemente con del bicarbonato e lasciate agire per tutta la notte, o in ogni caso il più a lungo possibile. Raccogliete la maggior parte del bicarbonato utilizzando una scopa e completate la pulizia con l’aspirapolvere.
40. Aspirapolvere
Utilizzando il metodo spiegato al punto precedente per la pulizia dei tappeti, otterrete l’effetto “collaterale” di rimuovere i cattivi odori anche dalla vostra aspirapolvere.
41. Armadi e cassetti
Riponete dei piccoli recipienti colmi di bicarbonato in armadi e cassetti se volete tenere lontani i cattivi odori.
42. Automobile
Per eliminare i cattivi odori da sedili e tappetini, cospargeteli con del bicarbonato. Attendete quindici minuti prima di passare l’aspirapolvere.
43. Scarpe da ginnastica
Per evitare la formazione di cattivi odori all’interno delle vostre scarpe, cospargetene l’interno di bicarbonato quando non le utilizzate. Ovviamente, scuotetele prima di indossarle.
44. Lenzuola e asciugamani
Aggiungete mezzo bicchiere di bicarbonato al ciclo di risciacquo di lenzuola e asciugamani per ottenere un effetto rinfrescante e deodorante.
45. Indumenti sportivi
Soprattutto in caso di indumenti utilizzati per lo sport, aggiungete mezzo bicchiere di bicarbonato al ciclo di risciacquo della lavatrice in modo da combattere più facilmente i cattivi odori durante il lavaggio e per ottenere un effetto disinfettante.
46. Peluche
Per un effetto deodorante e rinfrescante sui peluche dei vostri bambini, effettuate un lavaggio a secco con del bicarbonato. Cospargetelo sui peluche, lasciate agire per quindici minuti, dopodiché spazzolate.
ANIMALI DOMESTICI
47. Lettiere
Cospargete il fondo delle lettiere dei vostri animali (gatti, criceti, uccellini) con del bicarbonato di sodio prima di aggiungere sabbia pulita o argilla. Potete cospargere del bicarbonato sulla superficie della lettiera di tanto in tanto per potenziare l’effetto anti-odore.
48. Ceste e coperte
Per una pulizia migliore delle ceste e delle coperte dei vostri animali domestici, aggiungete due cucchiai di bicarbonato al detersivo del lavaggio e/o all’acqua del risciacquo. Per una pulizia a secco, cospargete i tessuti con del bicarbonato, attendete quindici minuti e passate l’aspirapolvere.
49. Giocattoli
Immergete i giocattoli di plastica in acqua calda e bicarbonato completando poi la pulizia con spugna e detersivo. Cospargete i giocattoli di stoffa con del bicarbonato, lasciate agire a lungo ed eliminate i residui con una spazzola.
50. Toeletta
Per mantenere pulito e lucido il pelo del vostro cane, aggiungete del bicarbonato all’acqua del lavaggio oppure cospargetelo con del bicarbonato prima di spazzolare con molta cura.
L'INGREDIENTE SEGRETO NELLE RICETTE
51. Per lievitare le torte
Per permettere alla vostra torta di lievitare aggiungete un cucchiaino di bicarbonato al lievito utilizzato. Ricordate il bicarbonato aiuta la lievitazione, ma non può sostituire la funzione del lievito. Se desiderate eliminare completamente il lievito, basta la punta di un cucchiaino di bicarbonato mescolato con un vasetto di yogurt.
52. Per frittate morbide
Mentre per ottenere una frittata morbida e soffice vi consigliamo di mettere la punta di un cucchiaino di bicarbonato ogni 3 uova. La medesima dose sarà necessaria per rendere il vostro bollito meno duro e stoppaccioso.
53. Per i legumi
Volete cucinare legumi e verdure in poco tempo? Un cucchiaio di bicarbonato ogni litro d'acqua aiuterà la cottura al contempo eliminando l'amaro delle verdure.
VARIE
54. In campeggio
Il bicarbonato è  una sostanza multiuso che vi potrà essere utile durante il prossimo campeggio, se volete viaggiare con un bagaglio ridotto. Vi servirà come deodorante, detersivo per piatti, pentole e indumenti, dentifricio e vi sarà utile in caso di punture di insetti.
55. Suffumigi
Le inalazioni di vapore, o suffumigi, sono un vero e proprio toccasana per decongestionare le vie respiratorie in caso di raffreddore. Fate così: portate a bollore dell’acqua, aggiungete due cucchiai di bicarbonato e respirate i vapori che si sprigioneranno per dieci minuti, coprendovi la testa con un telo. Si tratta di un rimedio della nonna davvero efficace. Da provare.

La stroncatura del Guardian su Expo. - Oliver Wainwright

Visitors walk at the Expo 2015 in Rho, near Milan, Italy, Tuesday, May 12, 2015. The Expo opened Friday May 1 for a six-month run and its theme is "Feeding the Planet, Energy for Life". (AP Photo/Luca Bruno)
Una visuale dell’Expo di Milano (AP Photo/Luca Bruno)

Su quella di Milano e sull'evento in generale, che il grande giornale britannico si augura venga parcheggiato definitivamente a Dubai

Martedì 12 maggio il quotidiano inglese Guardian ha pubblicato un lungo articolo del giornalista Oliver Wainwright, critico di architettura e design, dedicato all’Expo di Milano. L’articolo analizza quelli che secondo il giornalista sono i problemi di questa Expo, insieme a quelli degli eventi Expo in generale, e il commento in generale è piuttosto severo.
Wainwright comincia descrivendo alcuni dei padiglioni, definendoli “un folle collage di tende ondulate, di pareti verdi e di ammassi contorti”. Wainwright ha intervistato Matteo Gatto, direttore del design dell’Esposizione, che ha detto: “Abbiamo cercato di costruire un palco su cui tutti gli attori potessero far sentire la loro voce”, anche se per il giornalista questa voce è decisamente troppo alta. Subito dopo nell’articolo c’è una parte che descrive gli scontri con i Black Bloc del primo maggio, contro Expo e quello che rappresenta, riassunto nelle parole di un attivista intervistato da Wainwright: “Dovrebbe essere una celebrazione dello slow food, dell’agricoltura locale e del mangiare sano. Lo slogan ufficiale è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, ma è sponsorizzato da grandi corporazioni come Coca-Cola e McDonald’s. È tutta una truffa”.
L’articolo definisce l’Expo di Milano come “la più controversa mai organizzata in Europa”, a causa delle spese sempre più elevate per l’organizzazione, dei ritardi sulla costruzione che avrebbero portato a spendere un milione di euro soltanto per le strutture che coprono i padiglioni non ancora finiti, e per la corruzione che è ancora presente anche nell’Italia “post-Berlusconi”. Wainwright si chiede quindi cos’abbia la città da mostrare dopo sette anni di lotte e fatica: secondo lui è difficile non vedere l’intero sito come una distribuzione sbagliata di risorse, e i contenuti dell’Esposizione sarebbero “insulsi tanto quanto sono stravaganti le architetture”. Molte delle esibizioni dei paesi sembrerebbero più appropriate in una fiera per agenti di viaggio, con immagini di scenari bellissimi mischiate insieme a giochi multimediali e assaggi di cibo tipico.
Wainwright ha poi intervistato Stefano Boeri, l’architetto milanese che ha fatto parte della consulta per Expo dal 2008 al 2010, quando fu interrotta la collaborazione. Boeri ha spiegato che lui e i membri della consulta erano convinti di poter fare qualcosa di diverso, dato che secondo lui le ultime Expo erano state abbastanza povere, e non avevano lasciato un’eredità importante. Oltre a Boeri, c’erano i famosi architetti svizzeri Herzog & de Meuron, il capo consulente dell’architettura e dell’urbanistica delle Olimpiadi di Londra Ricky Burdett, il designer americano William McDonough, e l’architetto spagnolo Joan Busquets: sarebbe stato difficile trovare un gruppo migliore, sulla carta.
Ma l’idea degli architetti di fare qualcosa di diverso e significativo si è persa nell’avanzare del progetto, secondo Wainwright: l’Expo di Milano sarebbe “un casino spettacolare, anche se è affascinante vedere le ambiziose costruzioni delle varie nazioni fianco a fianco”. Molti padiglioni vengono definiti kitsch, mentre il Palazzo Italia viene paragonato a un centro commerciale cinese.
L’articolo poi passa ad analizzare la programmazione su quello che verrà costruito sul sito di Expo, dopo la fine della manifestazione: prima della costruzione della struttura attuale, che verrà poi smontata, c’erano campi coltivati e campagna, e l’idea iniziale era quella di creare un parco vivibile una volta finita l’Expo, ma il sito è stato coperto da una lastra di calcestruzzo. C’era poi il progetto di riaprire le vie d’acqua di Milano: i lavori sono stati iniziati, prima di scoprire che c’erano problemi tecnici alla base che probabilmente non permetteranno di finirli. Secondo Wainwright non sarà nemmeno facile trovare un acquirente per la società che possiede il terreno su cui è stata costruita Expo, Arexpo (formata dalla regione Lombardia, dal comune di Milano, dalla Fondazione Fiera Milano e dal comune di Rho). Arexpo avrebbe infatti comprato da privati il terreno ad un prezzo fuori mercato, 160 euro al metro quadro, quando il prezzo di mercato sarebbe intorno agli 8-12 euro per metro quadroI piani per il futuro sono ancora vaghi e non si sa cosa verrà costruito dopo.
Wainwright conclude dicendo che a suo parere questa formula di Esposizione Universale è ormai da considerarsi sorpassata e dannosa, poiché lascia una scia di debiti e distruzione dovunque passi. Secondo Wainwright anche quando lascia qualcosa di positivo – come  l’Expo di Vancouver del 1986 che fece aumentare notevolmente il turismo verso la città canadese, o l’Expo di Montreal del 1967 che ha lasciato un parco e qualche struttura interessante – non ne vale la pena: tutti i benefici che si ottengono per la città non valgono lo sforzo di organizzare un evento del genere. L’esempio più significativo sarebbe quello di Siviglia 1992: molte delle strutture sarebbero dovute essere temporanee, ma alla fine dell’Expo la città non aveva più i soldi per smontarle e sono quindi rimaste lì abbandonate, lasciando anche la città piena di debiti.
La prossima Expo sarà ospitata nel 2020 da Dubai, che Wainwright definisce la capitale dell’arroganza architettonica: visti i grossi problemi del Qatar con l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2022, secondo il giornalista “il mondo starà a vedere con trepidazione”. Per Wainwright però gli Emirati Arabi, “dove vengono quotidianamente realizzati sogni impossibili con un costo umano e ambientale incalcolabile” potrebbero essere la perfetta destinazione definitiva per l’Expo: soprattutto per il bene delle altre città in giro per il mondo.

giovedì 14 maggio 2015

Freaky Flowers - Echinopsis Cacti in Bloom




Rodotà: 'Non si possono chiedere sacrifici sempre in una direzione'



L'intervista al costituzionalista Stefano Rodotà su scuola, pensioni e Consulta: 'Non va bene che nelle emergenze finanziare si intervenga su pensioni e redditi sicuri. Non si possono chiedere sacrifici sempre in una direzione!'

http://www.la7.it/dimartedi/video/stefano-rodot%C3%A0-non-si-possono-chiedere-sacrifici-sempre-in-una-direzione-12-05-2015-154646

Eni, Grillo in assemblea: "Eni ha dato vita a un sistema corruttivo" e la Marcegaglia lo riprende.




Buste paga, come si leggono tra aliquote, ritenute e 80 leggi che le compongono. - Patrizia De Rubertis

Buste paga, come si leggono tra aliquote, ritenute e 80 leggi che le compongono

I cedolini italiani sono i più complessi al mondo. Primato poco lusinghiero che deriva dall'applicazione del sistema giuslavoristico tra un numero eccessivo di leggi e circolari, la competenza regionale in materia di lavoro e innumerevoli fonti. Ecco come si compongono.

Il 27 è giorno di busta paga. Notizia, almeno questa, che tutti i lavoratori conoscono bene. Quando, tuttavia, si tenta di leggere questo documento per scoprire quanti giorni di ferie si sono maturati o se siano state pagate tutte le ore di straordinario, allora la situazione cambia. Tra detrazionitrattenuteimponibile Irpefassegni familiari, superminimi, addizionali e Rol (Riduzione dell’orario di lavoro), la confusione regna sovrana. E non si tratta solo di una sensazione.
L’Italia, infatti, vanta il poco lusinghiero primato di avere le buste paga più complesse al mondo. A certificarlo è il “Payroll complexity index”, elaborato da Nga, multinazionale inglese specializzata nella consulenza e nei servizi per le risorse umane. Una maglia nera che il BelPaese si è facilmente conquistata, scalzando Francia e Germania che lo scorso anno erano davanti, “perché ha una normativa fiscale e contributiva molto complessa e in continua evoluzione”.
“La complessità della lettura di una busta paga – spiega Rosario De Luca, presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – non è altro che il riflesso del sistema giuslavoristico italiano. Nella busta paga sono, infatti, presenti ben 80 leggi tra circolari, commi, combinati disposti e innumerevoli fonti che trasformano un modello semplificato che serve a riepilogare quanto e come si è lavorato in una giungla di acronimi, codici e sigle”. E’ il caso, ad esempio, delle ex festività soppresse che compaiono tra gli elementi della retribuzione, vicino alle voci dei progressivi delle ferie e dei permessi residui. Per il 2015, nella maggior parte dei contratti collettivi, spetta il pagamento di 32 ore. Non c’è, però, da stupirsi se molti lavoratori non lo riceveranno. Uno dei più importanti paletti nella comprensione delle buste paga è, infatti, rappresentato dall’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale del lavoro. “A rivendicare differenze sulla sua applicazione – sottolinea Luciana Mastrocola della Filcams Cgil – concorrono altri elementi: ci può essere una modifica applicata dai contratti integrativi di secondo livello stipulati dai sindacati e dalle Associazioni di categoria che, tuttavia, possono sempre riferirsi anche a norme di ambito regionale e comunale. Oltre a eventuali accordi sindacali aziendali”. Con il chiaro risultato che la busta diventa sempre meno leggibile e trasparente.
Del resto, in un semplice formato A4 in cui deve essere obbligatoriamente riportata l’indicazione della retribuzione e delle trattenute relative alle imposte e agli enti previdenziali, è impossibile non utilizzare delle abbreviazioni per riuscire a spiegare allo stesso operaio che vive a Roma, perché lo scorso anno abbia guadagnato di meno rispetto al suo collega di Aosta. È tutto racchiuso nel prelievo imposto dai Comuni che grava sulle buste paga e che fa lievitare il conto delle tasse locali: l’addizionale Irpef. Si tratta di un’imposta, istituita nel 1998 e modificata tra il 1999 e il 2007, che prevede la fissazione opzionale di un’aliquota aggiuntiva all’Irpef da parte dei singoli Comuni, il cui introito finisce direttamente nelle loro casse. Tanto che la mini stangata che c’è stata la scorsa primavera sulle addizionali regionali e comunali imposte dagli enti locali ha avuto una conseguenza evidente: nella busta paga di maggio, quando per la prima volta gli italiani hanno avuto il bonus di 80 euro, a conti fatti se lo sono visto detrarre nella riga successiva, dove è stato conteggiato il prelievo delle nuove addizionali.
E se già questo non fosse abbastanza complicato, meglio ricordare che proprio l’introduzione del bonus ha aggravato la situazione non solo perché le aziende hanno dovuto supportare costi aggiuntivi per aggiornare le procedure (secondo Nga per mille addetti la spesa extra è di 6.200 euro), ma soprattutto perché quella novità è stata recepita e applicata in 350 contratti di lavoro diversi. A tanto ammontano, infatti, in Italia le tipologie contrattuali ramificate poi attraverso le diverse circolari interpretative.
Diversi e articolati anche gli elementi che compongono la retribuzione. Questa parte è formata da alcuni elementi fissi, come ad esempio la paga base (cioè la paga minima stabilita nei contratti collettivi nazionali di lavoro), gli scatti di anzianità (gli aumenti che vengono corrisposti man mano che gli anni di lavoro passano), le indennità varie previste dai contratti collettivi e l’eventuale Edr (Elemento distinto della retribuzione) che corrisponde a una somma mensile di 10,33 euro per tredici mensilità, fissa per tutti i lavoratori del settore privato senza distinzione di qualifica o di contratto collettivo applicato.
Nella parte centrale del prospetto paga ci sono, invece, gli elementi variabili: le ore ordinarie, le straordinarie, i premi, le indennità, la trasferta e anche la cosiddetta retribuzione indiretta, vale a dire giorni di ferie goduti, permessi, festività, malattia, infortunio oppure maternità. E, in base a particolari periodi, possono essere indicate anche la tredicesima o la quattordicesima mensilità, gli anticipi sul Trattamento di fine rapporto e i premi di produttività.
L’ultima parte della busta paga è dedicata alle trattenute fiscali dell’Irpef, visto che la Costituzione Italiana all’art. 53 sancisce che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e che il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Le attuali aliquote sono: 23% per i redditi fino a 15mila euro, 27% da 15mila a 28mila, 38% da 28mila a 55mila, 41% da 55mila a 75mila e 43% per i redditi oltre 75mila euro. Ma dall’Irpef così calcolata, che è lorda, vengono tolte le detrazioni: da lavoro dipendente, per il coniuge e i figli minori a carico. Fermo restando che, per quanti ne hanno diritto, c’è anche l’applicazione dell’assegno familiare che cambia a seconda del reddito complessivo della famiglia, del numero e della tipologia dei componenti. Il sostegno, che di per sé non è certo elevato, diventa però sostanzioso per i nuclei che hanno redditi bassi o situazioni familiari disagiate per motivi legati allo stato di salute dei componenti. Entro ogni primo luglio vanno poi consegnate al datore di lavoro le richieste ed è compito dell’Inps pubblicare le tabelle nelle quali si trovano i limiti di reddito che servono per definire gli importi.
Ci sono poi i contributi previdenziali che il datore di lavoro deve versare all’Inps e all’Inail per garantire al dipendente la pensione di vecchiaia e di invalidità, i trattamenti economici in caso di malattia e di maternità, l’assicurazione in caso di disoccupazione e la Cassa integrazione e mobilità. Infine, viene indicata la somma trattenuta per l’accantonamento del Tfr che è pari, per ogni anno, all’importo della retribuzione annua diviso 13,5. Con una novità scattata nella busta paga dello scorso maggio che ha ospitato il Quir, ovvero la liquidazione anticipata del Tfr prevista dalla legge di Stabilità 2015.
Dulcis in fundo, la busta paga di dicembre in cui il datore di lavoro effettua il conguaglio fiscale di fine anno. Si tratta di operazioni di ricalcolo dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali. Ma se non si è mai riusciti a leggerla fino alla fine conviene sempre ricordare che si tratta della busta paga più complessa del mondo.