mercoledì 3 agosto 2016

2 agosto, per la strage di Bologna si indaga sul conto di Licio Gelli. - Gilberto Dondi

La stazione devastata (Ansa)
La stazione devastata (Ansa)

La Procura passa al setaccio i movimenti in denaro su un conto corrente segreto scoperto anni fa.

Bologna, 2 agosto 2016 - Pur a distanza di tanti anni dalla strage del 2 agosto 1980 in cui persero la vita 85 persone, la Procura sta cercando faticosamente di far luce sui tanti misteri che ancora avvolgono il più grave attentato della storia italiana. Fino a poco tempo fa erano due i filoni d’indagine: quello sui mandanti (mai trovati) dei tre neofastisti condannati in via definitiva e quello sulla cosiddetta pista palestinese, cioè lo scenario alternativo che vedrebbe come autori dell’eccidio terroristi internazionali legati al mondo arabo. Qualche tempo fa, però, la Procura ha chiesto l’archiviazione della pista palestinese e il gip l’ha concessa, chiudendo di fatto quell’ambito investigativo, di recente rilanciato però dal giudice Rosario Priore in un libro.
Ora, dunque, gli sforzi del pm Enrico Cieri e della Digos si stanno concentrando sull’altro filone, quello dei mandanti che avrebbero ispirato gli esecutori materiali, ovvero gli ex Nar Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro (condannati all’ergastolo negli anni ’90 e di recente usciti dal carcere) e Luigi Ciavardini, condannato in separata sede a 30 anni perché all’epoca della strage era minorenne.
Nel corso degli ultimi anni, l’Associazione dei familiari delle vittime, assistita dall’avvocato Giuseppe Giampaolo, ha depositato in Procura un corposo esposto, incrementato via via con nuovi documenti relativi ai processi per altri attentati che insanguinarono l’Italia, fra cui la strage di piazza della Loggia Brescia, indicando come pista da seguire quella dell’eversione nera, dei servizi deviati e, soprattutto, quella della P2 e del suo capo Licio Gelli, nel frattempo deceduto. Il presidente dell’associazione Paolo Bolognesi dal palco della stazione l’anno scorso aveva annunciato la scoperta di un conto corrente segreto che potrebbe avere dei collegamenti con il 2 agosto. Il conto era emerso tanti anni fa nelle indagini della Procura di Milano sul crac del Banco Ambrosiano ed evidenziava movimenti di denaro per 14 milioni di euro in favore di destinatari con nomi cifrati. Uno specchietto riassuntivo era stato trovato addosso Gelli e alcuni pagamenti erano stati annotati sotto la voce ‘Bologna’. «La Procura faccia luce su questa vicenda», aveva chiesto Bolognesi.
E la procura non è stata con le mani in mano. Cieri ha infatti ordinato alla Digos di acquisire dai magistrati milanesi tutta la documentazione emersa nell’indagine meneghina: non solo i movimenti del conto, ma anche tutti gli ulteriori accertamenti fatti dagli inquirenti. Ora si stanno esaminando quelle carte e si cercherà di capire a chi andarono quei soldi e perché. Come facilmente intuibile, è un’impresa molto ardua, a tanti anni di distanza.
Sempre in questo filone, inoltre, gli inquirenti stanno aspettando il deposito delle motivazioni della sentenza della Corte di assise di appello di Milano che un anno fa ha condannato Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage di piazza della Loggia. La lettura della sentenza è ritenuta a Bologna molto importante.

IL MOTIVO PER CUI HILLARY CLINTON NON PERMETTERA' CHE I SUOI DISCORSI VENGANO PUBBLICATI. - ERICH ZUESSE - globalresearch.ca




In un precedente articolo, avevo parlato del "Perché i Discorsi a Pagamento di Hillary Clinton Sono Rilevanti", ma non del contenuto di tali articoli. Il presente report si occupa invece del loro contenuto.
Un discorso, in particolare, sarà citato ad esempio, per mostrare il genere di argomentazioni contenute in tutti i discorsi della Clinton alle corporation, che lei non vuole rendere noti al grande pubblico.

Si tratta del discorso tenuto Mercoledì, 25 giugno 2014 a San Diego nel giorno di apertura della convention annuale dell’Organizzazione per l’industria Biotech (BIO), una società di lobbying con sede a Washington. L'annuncio ai partecipanti riportava "la sessione di Mercoledì è sponsorizzata dalla Genentech, ed è riservata ai soli partecipanti muniti di badges di Accesso Convention&Partnering. I posti sono limitati". Tuttavia in qualche modo, non solo il reporter di un giornale locale, il Times di San Diego, è riuscito a infiltrars, ma un partecipante è riuscito anche a girare un video col telefono dell'intervista che il CEO della BIO ha fatto alla Clinton, ben 50 minuti dell'ora e mezza in totale riservatole.
Il Times di San Diego dava un eccellente sintesi delle sue dichiarazioni, titolando quel giorno " Hillary Clinton sostiene le imprese Biotech, supportando gli OGM e l'aiuto del Governo Federale". Eccone i punti salienti:
Era grasso colante per la base biotech. Hillary Rodham Clinton, in una apparizione di 65 minuti alla BIO International Convention lo scorso Mercoledì, si è espressa a favore degli organismi geneticamente modificati e di eventuali sussidi federali. ...
"Forse c'è un modo per sostenere un gruppo rappresentativo di attori al tavolo" per discutere di come il governo federale potrebbe aiutare la biotech con "un'assicurazione contro il rischio", ha detto.
Senza tali sovvenzioni, ha detto, "questa sarà una sfida crescente." ...
Ha affermato che il dibattito sugli OGM potrebbe essere indirizzato a favore dell' industria biotech se i benefici fossero spiegati meglio, notando che le raffigurazioni "Frankensteiniane" potrebbero essere combattute con argomentazioni positive.
"Io sono a favore dell'utilizzo di semi e prodotti che abbiano una comprovata esperienza d'uso", ha detto [al minuto 29:00 del video postato qui], citando dei semi resistenti alla siccità che sostenne durante il suo mandato da Segretario di Stato. "C'è un enorme divario tra i fatti e la percezione degli stessi ." [anche questa al 29:00] ...
Qualche minuto prima il governatore Jerry Brown aveva fatto un discorso travolgente di 3 minuti alle aziende per presentare la California come Biotech- Friendly
"Sei nel posto giusto." ...
Brown aveva avuto una certa concorrenza per accaparrarsi la simpatia delle imprese biotech con il governatore della Virginia Terry McAuliffe, un alleato di lunga data Clinton, anch’egli impegnato attivamente a promuovere il proprio stato come favorevole alle imprese biotech. ...
[La Clinton ha avuto] una standing ovation all'inizio e alla fine del suo discorso.

In altre parole, la Clinton da presidente si impegnerebbe a firmare una legge per fornire sussidi dai contribuenti degli Stati Uniti alla Monsanto e ad altre aziende biotech, per sostenere le loro attività di pubbliche relazioni e di lobbying volte ad eliminare quello che definisce "un enorme divario tra i fatti e le percezioni "riguardo i semi geneticamente modificati ed altri OGM. Di conseguenza si ignorano tutte le prove che cominciarono ad essere pubblicate su riviste scientifiche fin dal 2012 che dimostrano come la Monsanto e altre aziende OGM pubblicano studi che presumono l'innocuità dei loro prodotti, mentre escludono selettivamente la pubblicazione di quelli che, sulla base di una migliore metodologia, mostrano la loro pericolosità.
La Clinton vuole che i contribuenti degli Stati Uniti sostengano le imprese OGM nella loro propaganda basata sui propri studi taroccati finanziati dal settore OGM, che ignora gli studi che essi si rifiutano di far pubblicare, ovvero vuole che i consumatori americani finanzino il loro stesso avvelenamento da parte di imprese che mentendo incamerarono profitti a loro spese.

La sua tesi a riguardo, dal minuto 27:00 al 30:00 della video-intervista di 50 minuti, inizia con la sua citazione sulla disinformazione corrente (propagandata dalle industrie dei combustibili fossili, che in realtà appoggiano la sua campagna presidenziale) che fa si che il pubblico americano rifiuti l'idea che gli esseri umani siano la causa del riscaldamento globale. Al minuto 27:38, afferma che "il 98% degli scienziati in tutto il mondo concordano sul fatto che l'uomo abbia causato il problema” del riscaldamento globale, e che il motivo per cui vi è una forte resistenza del pubblico sugli OGM è lo stesso per cui esiste un'efficace resistenza pubblica al fatto che il riscaldamento globale sia una realtà che deve essere affrontata attivamente: gli americani non conoscerebbero le conclusioni della scienza in materia.
Ha ricevuto numerosi applausi dall'audience pro-OGM per aver fatto questa falsa analogia che è in realtà una menzogna. Il 15 maggio 2013, il meta-studio definitivo, che ha esaminato gli 11.944 studi pubblicati in relazione alla questione del riscaldamento globale e alle sue cause, ha riportato che "il 97,1% degli stessi comprovava che gli esseri umani stanno causando il riscaldamento globale. "il meta-studio si intitolava" Quantificare il Consenso sull’origine Antropologica del Riscaldamento Globale nella Letteratura Scientifica". Quindi, il numero della Clinton "98%" è solo dello 0,9% più alto delle dimensioni effettive del consenso scientifico.
Tuttavia, l’inganno è nella sua implicazione che il rifiuto da parte del pubblico delle conclusioni di quel 97,1% di esperti sul riscaldamento globale, sia del tutto analogo al rifiuto delle conclusioni false degli esperti dell'industria Biotech sul fatto che gli OGM siano sicuri. La realtà è l'esatto opposto: Le industrie di combustibili fossili hanno finanziato la propaganda per 'screditare' il parere degli scienziati sul riscaldamento globale, proprio come le industrie OGM hanno finanziato l'inganno del pubblico a pensare che gli scienziati considerano gli OGM sicuri.
Infatti, come è stato riportato dalla rivista Scientific American, il 23 dicembre 2013 "Soldi sporchi finanziano gli sforzi per negare la responsabilità sul cambiamento climatico" un articolo che sintetizzava uno studio dalla rivista Climate Change intitolato "Istituzionalizzare il ritardo: il finanziamento della fondazione e la creazione di organizzazioni contro i cambiamenti climatici negli Stati Uniti":
"Dal 2003 al 2007, le Fondazioni Affiliate Koch e la Fondazione ExxonMobil furono pesantemente coinvolti nel finanziamento delle organizzazione CCCM [Movimento contro i Cambiamenti Climatici]. Ma dal 2008, non vi sono più contributi riconducibili a tali organizzazioni . Adesso, i fondi fluiscono da [due] fonti irrintracciabili [entrambi istituiti dalla Koch: Donors Trust e Donors Capital Fund]. "

Il 23 aprile 2016, Politico intitolava "Charles Koch: E' possibile, la Clinton è preferibile a un candidato repubblicano per la presidenza". Ma questo non è l'unico indizio che Hillary sta semplicemente fingendo di essere loro antagonista. Il 24 febbraio 2016, ho pubblicato un articolo intitolato "Le prove di Hillary Clinton a supporto del Global Warning" in cui feci riferimento a vari articoli, tra i quali quello del Il 17 luglio 2015 apparso sull'Huffington Post in cui Paul Blumenthal e Kate Sheppard affermavano, “I più grandi sostenitori della campagna di Hillary Clinton sono i lobbisti del combustibile fossile" e sottotitolava I migliori 'finanziatori della campagna di Clinton sono legati alle aziende del Big Oil, del gas naturale e al gasdotto Keystone.'"
In altre parole, gli stessi lobbisti pro-OGM che applaudono Hillary per aver avvallato verbalmente la scienza che afferma il riscaldamento globale, la acclamano contemporaneamente anche per aver confermato la proprio falsa 'scienza', che afferma l'innocuità degli OGM. Amano la sua bugia, che li associa per analogia a quel 97,1% di autentici scienziati che sostengono che il riscaldamento globale esiste ed è causato dalle emissioni di gas serra da parte degli esseri umani.

Inoltre, la Clinton ha espresso l'auspicio che "il governo federale possa aiutare le imprese biotech con un' assicurazione contro il rischio", sostenendo che "Senza tali sovvenzioni questa sarà una sfida crescente", perché in caso contrario, le aziende biotech potrebbero andare in bancarotta a causa di azioni legali da parte dei consumatori eventualmente avvelenati dai loro prodotti. La Clinton vuole che siano i consumatori e non i produttori a sostenere il rischio derivante da tali prodotti e il rischio associato agli studi falsificati sulla loro sicurezza.
In altre parole, il motivo per cui Hillary Clinton non permetterà la pubblicazione dei 91 discorsi aziendali, per la quale ha incassato $ 21.667.000 è la sua reverenza politica nei confronti di tali aziende. 
Ogni gruppo di lobbisti è felice di applaudire a queste sue menzogna, indipendentemente dal fatto che siano insulti contro un altro gruppo di lobbisti, al quale potrebbe benissimo raccontare bugie simili durante un'altra di queste convention annuali.
In altre parole lei sta dicendo a tutti collettivamente: Voi siete il tipo di persone che voglio sostenere, e il pubblico che vi disprezza è semplicemente ingannato. Ma in qualità di Presidente io lo indirizzerò sulla giusta via e farò in modo che finisca per pagare una parte dei disegni di legge proposti dalla mia Amministrazione al fine di “istruirlo” su tali questioni, nonché una parte del conto delle cause intentate contro le corporation per la responsabilità dei loro prodotti.
Il motivo per cui Clinton non vuole che quei discorsi vengano pubblicati è che lei non desidera che gli elettori sappiano che ha intenzione di usare i loro soldi per fare propaganda a beneficio delle società biotech, e per proteggere quelle società dalla responsabilità per i danni che i loro prodotti causano al pubblico.
Questo è chiamato (dai propagandisti) “capitalismo” e “democrazia”. Mussolini, con orgoglio, lo definì a volte "il fascismo", e talvolta "corporativismo". Ma comunque lo si voglia chiamare, questo è quello che lei sostiene e quello che lei rappresenta per le persone che la pagano. La maggior parte dei suoi elettori troverebbero tutto ciò ripugnante, se ne venisse a conoscenza. Per questo motivo non può permettere che la gente sappia.

Lo storico investigativo Eric Zuesse è autore del recente "They’re Not Even Close: The Democratic vs. Republican Economic Records, 1910-2010" [“Nemmeno vicini: confronto tra i dati economici democratici e repubblicani, 1910-2010”, N.d.t.] e di "CHRIST’S VENTRILOQUISTS: The Event that Created Christianity" [“I ventriloqui di Cristo: gli eventi che hanno creato la Cristianità”, N.d.t].
Titolo Originale: Why Hillary Clinton Won’t Allow Her Corporate Speeches to be Published
Link
6.07.2016
Copyright © Eric Zuesse, Global Research, 2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org FRANCESCO C

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16728

La NSA ha tutte le email “cancellate” di Clinton. - Alex Christoforou, The Duran 1/8/2016

Quante volte ti ho detto che ci serve un armadio più grande!?
Per l’ultima volta, ci serve un armadio più grande!

Un ex-agente della NSA dice che la DNC non è stata piratata dalla Russia, ma dai servizi segreti degli Stati Uniti.

Sul programma radio di Aaron Klein, “Aaron Klein Investigative Radio“, l’informatore del governo USA William Binney ha affrontato il caso delle email piratate affermando che il server del Comitato Nazionale Democratico non è stato violato dalla Russia, ma da un agente scontento dell’intelligence degli Stati Uniti. La motivazione… la preoccupazione per il disprezzo di Hillary Clinton verso i segreti della sicurezza nazionale quando usò le email personali e per aver sempre mentito su ciò. Binney ha appena iniziato a fare rivelazioni e siamo sicuri che alcun sito dei media principali avrà il coraggio di riferirne. “Putin l’ha fatto” è la favola a cui le pecore devono credere facilmente. Binney ha anche detto che la NSA ha tutte le email cancellate di Clinton, e l’FBI potrebbe ottenerle, se volesse. Non c’è bisogno che Trump lo chieda ai russi, può semplicemente rivolgersi ai più vicini FBI e NSA.

Breitbart continua
Binney si riferisce a una testimonianza alla Commissione Giustizia del Senato del marzo 2011 dell’allora direttore dell’FBI Robert S. Mueller, in cui parlò della capacità dell’FBI di accedere alle varie banche dati segrete “per rintracciare i terroristi noti e sospetti”. Dice Binney: “Ora quello di cui (Mueller) parlava del database nel NSA, come mostrato chiaramente dal materiale diffuso da (Edward) Snowden, indica l’accesso diretto al database della NSA di FBI e CIA, e senza alcuna supervisione. Quindi, ciò significa che NSA e numerose agenzie del governo degli Stati Uniti hanno anch’esse queste e-mail”. “Se l’FBI davvero le volesse andrebbe in tale banca dati e le avrebbe subito“, dichiarava sulle e-mail di Clinton e della DNC. 

All’improvvisa domanda se credeva che la NSA abbia le copie di “tutte” le e-mail di Clinton, tra cui la corrispondenza eliminata, Binney ha risposto in senso affermativo. “Sì” ha risposto. “Questo sarebbe il mio punto. Le hanno tutte e l’FBI può averle proprio da lì“. 
Binney ipotizzava che il pirataggio della DNC sarebbe stato coordinato da qualcuno della comunità d’intelligence statunitense arrabbiato per la compromissione della Clinton dei dati della sicurezza nazionale con l’uso personale delle e-mail. Altro punto è che Hillary, secondo un articolo dell’Observer di marzo, ha un problema con la NSA perché ne ha compromesso il materiale Gamma, il materiale più sensibile della SNC. E così numerosi funzionari della NSA si lamentano con la stampa o con coloro che hanno scritto articoli che l’accusano. Prese il materiale per i messaggi di posta elettronica direttamente dai rapporti Gamma. Ciò compromette direttamente il materiale più sensibile del SNC. Quindi è un vero problema, vi sono molte persone afflitte da ciò che ha fatto in passato. Quindi non necessariamente vanno visti i russi quali i soli ad aver ottenuto tali e-mail.
L’Observer così ha definito la classificazione Gamma: “il compartimento Gamma è un utile trucco della NSA usato verso le informazioni estremamente sensibili (ad esempio, conversazioni decifrate tra governi esteri, come in questo caso)”. Zerohedge ha alcuni retroscena su Binney, il più serio analista della sicurezza che si possa incontrare. “Più di un anno prima che Edward Snowden scioccasse il mondo nell’estate 2013 con rivelazioni che hanno cambiato la politica estera e nazionale degli Stati Uniti, soprattutto illuminando ciò che la NSA fa veramente ogni giorno, un ex-membro dello staff della NSA, e ormai noto informatore, William Binney, diede dei dettagli alla rivista Wired su tutto ciò che Snowden avrebbe comprovato l’estate successiva. Lo notammo in un post del 2012 dal titolo “Siamo vicini allo Stato totalitario chiavi in mano – il Grande Fratello entra nel vivo nel settembre 2013“. Non sorprende che Binney ebbe scarsa attenzione nel 2012, i suoi suggerimenti furono visti assurdi e ridicolmente cospiratori. Solo dopo fu evidente che aveva ragione. Ancora più importante, dopo le rivelazioni di Snowden, ciò che dice Binney diventa vangelo. Binney fu un architetto del programma di sorveglianza della NSA. E’ un noto informatore da quando si dimise il 31 ottobre 2001 dopo aver trascorso più di 30 anni nell’agenzia. Indica la testimonianza alla Commissione Giustizia del Senato del marzo 2011 dell’allora direttore dell’FBI Robert S. Mueller, in cui parlò della capacità dell’FBI di accedere alle varie banche dati segrete “per rintracciare i terroristi noti e sospetti”.

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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


https://aurorasito.wordpress.com/2016/08/02/lnsa-ha-tutte-le-email-cancellate-di-clinton/

martedì 2 agosto 2016

Tiziano Renzi, lo Stato paga i debiti del padre del premier Matteo Renzi.

TIZIANO RENZI

Lo Stato paga i debiti di Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio. È quanto riporta un articolo firmato da Davide Vecchi sul Fatto Quotidiano.

A saldare i debiti del padre ci pensa il governo del figlio. Debiti tra l'altro, concessi da un fedelissimo del figlio, già in società con il fratello del cognato, a sua volta socio in un'altra azienda di famiglia riconducibile alla madre. Cose che capitano in casa Renzi. La vicenda è complessa e gli intrecci sono molti, come gli attori coinvolti. Tutto ruota attorno alla Chil post, la società di Tiziano Renzi, dichiarata fallita nel marzo 2013 e sulla quale la Procura di Genova ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati il padre del premier con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo i magistrati liguri, Tiziano avrebbe ceduto la parte sana dell'azienda alla Eventi 6 intestata alla moglie, Laura Bovoli, società che all'epoca dei fatti aveva tra i propri soci anche Alessandro Conticini, fratello di Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del premier e a sua volta socia nella Eeventi 6.

Alla Chil post rimangono così solo i debiti tra cui un mutuo di 496.717,65 euro stipulato nel luglio 2009 con il Credito Cooperativo di Pontassieve. Una cifra sostanziosa, concessa con un mutuo chirografario: senza accensione di ipoteche, quindi, ma solo basaqto sulle garanzie. La banca è guidata da Matteo Spanò, grande amico e sostenitore del premier. Nel 2005, Spanò era stato nominato direttore generale della Florence Multimedia, società della Provincia di Firenze creata dal neoeletto Renzi per la comunicazione e poi finita nel mirino della Corte dei conti che ha inizialmente ipotizzato un danno erariale di 10 milioni di euro.

Non solo. Spanò era anche socio di Conticini nella Dot Media, società che ha ricevuto appalti diretti dal Comune, negli anni in cui Renzi è stato sindaco, e da altre controllate come la Firenze Parcheggi guidata dal fidatissimo Marco Carrai. Dot Media oggi cura tra l'altro la campagna elettorale dell'eurodeputata Alessandra Moretti, candidata alla presidenza della Regione Veneto. Diventato presidente della banca, Spanò elargisce il prestito alla Chil post di Tiziano Renzi che per ottenerlo riceve la copertura a garanzia del fondo per le piccole e medie imprese da Fidi Toscana spa della regione guidata da Enrico Rossi e partecipata anche da Provincia e Comune di Firenze oltre alla Cassa di Risparmio nel cui board siede Carrai.

Fidi Toscana delibera la copertura dell'80% e il 13 agosto 2009 la banca versa i soldi alla Chil. I ratei vengono regolarmente pagati per due anni. Poi la società , nel frattempo svuotata della parte sana e poi ceduta ad altri titolari (ora indagati assieme a Tiziano Renzi), non rispetta più i versamenti e dichiara fallimento. Così nell'estate 2013, la banca, ammessa al passivo dal tribunale fallimentare di Genova, si rivolge a Fidi ottenendo il versamento di 263.114,70 euro, l'80% dell'esposizione complessiva. E la vicenda potrebbe chiudersi qui. Invece il 18 giugno 2014, il ministero dell'Economia delibera di rifondare Fidi di 236.803,23 euro e liquida la somma il 30 ottobre successivo attraverso il Fondo centrale di garanzia. E così il debito contratto dal padre di Renzi è stato coperto dallo Stato.

http://www.huffingtonpost.it/2015/01/08/tiziano-renzi-stato-paga-debiti-padre-premier_n_6434368.html

Veneto Banca, arrestato ex ad Vincenzo Consoli: sequestri per milioni di euro.

Veneto Banca, arrestato ex ad Vincenzo Consoli: sequestri per milioni di euro

Era già indagato dalla procura di Roma. E' accusato di aggiotaggio ed ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.

Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca già indagato, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con le accuse di aggiotaggio ed ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Le fiamme gialle sono inoltre impegnate in numerose perquisizioni e nel sequestro preventivo per decine di milioni di euro nei confronti di persone legate all’istituto di credito. I provvedimenti, eseguiti da un centinaio di finanzieri, sono stati emessi dalla procura di Roma. Consoli, che si trova ai domiciliari, è stato il padre-padrone che ha affossato la banca, concedendo con disinvoltura prestiti senza garanzie e falsando la situazione patrimoniale del gruppo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/02/veneto-banca-arrestato-ex-ad-vincenzo-consoli-sequestri-per-milioni-di-euro/2949878/

sabato 30 luglio 2016

La danza sfrenata di una coppia di stelle.

La 'strana coppia' stellare di AR Scorpii (fonte: M. Garlick/University of Warwick/ESO)
La 'strana coppia' stellare di AR Scorpii (fonte: M. Garlick/University of Warwick/ESO)

Una 'frusta' l'altra, a colpi di radiazioni.


Scoperta una 'strana coppia' stellare nella costellazione dello Scorpione, a circa 380 anni luce da noi: si tratta di un sistema binario, chiamato AR Scorpii, nel quale una delle due stelle ruota velocissima su se stessa sferzando la compagna a colpi di particelle e radiazioni. La loro danza è descritta su Nature grazie alle osservazioni fatte da vari telescopi, come Hubble, Herschel e il Very Large Telescope dello European Southern Observatory (Eso) in Cile.


Il sistema stellare AR Scorpii è stato individuato per la prima volta più di 40 anni fa, ma la sua natura briosa è emersa solo lo scorso anno, quando un gruppo di astrofili ha iniziato ad osservarlo. In seguito è intervenuto un gruppo di astronomi coordinato dall'Università di Warwick, in Gran Bretagna, che ha portato avanti nuove ricerche avvalendosi dell'aiuto di svariati telescopi, a terra e nello spazio.


I dati hanno permesso di capire che questa 'strana coppia' stellare è formata da una nana bianca in rapida rotazione (grande quanto la Terra ma 200.000 volte più massiccia) e una nana rossa fredda (di massa pari a un terzo di quella del Sole), che orbitano una intorno all'altra ogni 3,6 ore. La nana bianca, con il suo campo magnetico elevato e la rapida rotazione, accelera elettroni a una velocità vicina a quella della luce. A queste energie, le particelle schizzano via nello spazio e rilasciano la loro radiazione in un fascio simile a quello di un faro che spazza la superficie della nana rossa, più fredda, facendo diventare il sistema alternativamente più luminoso e più fioco, ogni 1,97 minuti. Questi impulsi poderosi comprendono radiazione a frequenze radio, mai osservata prima d'ora da un sistema con una nana bianca. 

''Alcune teorie hanno predetto che le nane bianche potrebbero mostrare un comportamento simile'', afferma Boris Gansicke, dell'Università di Warwick. ''E' emozionante aver scoperto un tale sistema, e inoltre - aggiunge - è la dimostrazione di quali fantastici risultati possono ottenere astronomi amatoriali e professionisti lavorando insieme''.

venerdì 29 luglio 2016

Angelino Alfano, così il fratello del ministro fu assunto da Poste: un click “mirato”. - Marco Lillo

Angelino Alfano, così il fratello del ministro fu assunto da Poste: un click “mirato”

Reclutamento su Linkedin. Per sceglierlo andarono a colpo sicuro: digitarono proprio il suo nome e cognome sul sito dei curriculum.

Non bastavano 160 mila euro? Alessandro Alfano, fratello del ministro Angelino, si sentiva sottopagato? L’uomo scelto da Renzi per risanare le Poste, Francesco Caio, gli ha aumentato lo stipendio fino a 200 mila euro il 16 maggio 2016, appena 2 mesi prima che gli arresti scoperchiassero il calderone (leggi). Non è questa la sola novità che imporrebbe al Ministero dell’economia di chiedere conto al manager della società pubblica. È interessante anche come è stato scelto Alfanino ai tempi del precedente Ad Massimo Sarmi: digitando il suo nome su Linkedin. Così è uscito lui: Alfano jr, laurea triennale a 34 anni in Economia (leggi). Ohibò devono avere pensato alle risorse umane di Postecom quando hanno visto spuntare il suo volto sorridente sul computer: eccolo l’uomo giusto per fare il dirigente a 160 mila euro lordi più bonus e fringe benefits nella controllata di Poste. Niente cacciatori di teste, né bandi per scovare il cervello in fuga di Agrigento.
Miracoli di Linkedin. L’ufficio risorse umane, per mettere le carte a posto, però ha inserito nel fascicolo della ‘selezione’ oltre al curriculum di Alfano Jr, ricercato ad personam, anche una decina di altri curricula tirati giù dal medesimo sito però sulla base dei titoli e non con ricerca nominativa come con il prescelto. Così Poste attua la legge 133 del 2008 che all’art. 18 dispone: “Le società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità”. Poste non ha adottato il regolamento accampando la solita scusa delle società pubbliche che vogliono mano libera per assunzioni e stipendi (vedi la Rai) e cioé: ‘abbiamo fatto una quotazione di obbligazioni in borsa e la legge ci permette di fare come ci pare’. Tesi discutibile per Poste ma ancora di più per Postecom che non ha emesso obbligazioni.
Il Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza quando ha acquisito le carte dell’assunzione di Alessandro Alfano, il 10 novembre 2015, nella sede di Poste a Roma, ha scoperto che è stato selezionato nel settembre 2013 con il visto di Massimo Sarmi, allora Ad e poi scelto come amministratore della Serravalle, controllata indiretta della Regione Lombardia. Il faccendiere vicino ad Alfano, Raffaele Pizza (arrestato il 6 luglio) si vanta nelle conversazioni intercettate con Davide Tedesco, collaboratore del ministro Alfano, di avere fatto assumere lui a settembre 2013 Alfano Jr e poi si spende a maggio 2014 per la nomina di Sarmi all’Inps e in altre società pubbliche.
L’amministratore di Poste Francesco Caio, quando sono state pubblicate le intercettazioni ha dichiarato: “Se questo è il quadro, noi rappresentiamo una discontinuità e penso che anche con il nuovo management stiamo dimostrando quanto l’aria sia cambiata”. La prossima volta che dirà una frase simile tutti sono autorizzati a ridergli in faccia. Il 9 gennaio 2015 Pizza dice che Alfano Jr è scontento di guadagnare solo 160 mila euro. Quattro mesi dopo le Poste, già guidate da Caio, il primo maggio 2015 fanno una doppia festa al lavoratore Alfano: Postecom cede il suo contratto a Poste e Tributi come fosse un piccolo Higuain conteso tra le società del gruppo. Così alla faccia della discontinuità per lui scatta il primo aumento da 160 a 180 mila euro. Alfano Jr non è ancora soddisfatto. Cosa si inventa allora? Un contenzioso lavorativo. A marzo del 2016 fa scrivere una lettera al suo avvocato per lamentare di essere stato trattato male. Basta la lettera e Poste accetta una conciliazione.
Caio e i suoi sono evidentemente terrorizzati dalla possibile causa di un laureato con la triennale che guadagna 180 mila euro, solo per sana prudenza e che nessuno si azzardi a ipotizzare moventi di altro tipo. Caio il 16 maggio 2016 non fa una piega quando lo informano del passaggio di Alessandro Alfano a Poste Italiane Spa. Nè obietta nulla sull’aumento ulteriore a 200 mila euro. A Caio abbiamo chiesto se attuerà la discontinuità prendendo provvedimenti e se si vergogna un po’ nei confronti delle centinaia di laureati con 110 e lode che inviano i curriculum a Poste ogni anno. Non ci ha risposto.