lunedì 16 dicembre 2024

Tomba di Senenmut.

 

Raffigurazioni astronomiche nella Tomba di Senenmut.
Questa impressionante immagine mostra le raffigurazioni astronomiche trovate nella tomba di Senenmut, un influente funzionario e architetto durante il regno del faraone Hatshepsut (XVIII dinastia) .
La tomba di Senenmut, situata a Deir el-Bahri vicino Luxor, presenta alcune delle prime rappresentazioni conosciute delle costellazioni egiziane e dei fenomeni celesti. L'opera d'arte dettagliata sul soffitto della sua tomba include:
Ammassi stellari e costellazioni: gli intricati schemi di stelle e costellazioni sono raffigurati meticolosamente, riflettendo la comprensione avanzata degli antichi egizi del cielo notturno . Queste costellazioni non erano solo importanti per la navigazione e il tempo, ma avevano anche significati religiosi e mitologici significativi.
Barche celesti: figure di dei e barche celesti che viaggiano attraverso il cielo, simboleggiando il viaggio del dio sole Ra attraverso l'oltretomba e i cieli. Questo viaggio è stato fondamentale per l'antico sistema di credenze egiziane, rappresentando il ciclo della vita, della morte e della rinascita .
Diagrammi astronomici: Diagrammi dettagliati che mostrano il movimento dei corpi celesti, come il sole, la luna e i pianeti. Queste raffigurazioni illustrano gli sforzi degli antichi egizi di tracciare e prevedere eventi astronomici, strettamente legati al loro calendario agricolo e alle feste religiose .
La tomba di Senenmut è una testimonianza della raffinatezza dell'antica astronomia egizia e della sua integrazione nella loro arte, religione e vita quotidiana. Il soffitto astronomico offre preziose intuizioni su come gli antichi Egizi vedevano e comprendono il cosmo, evidenziando le loro notevoli conquiste in questo campo.

domenica 15 dicembre 2024

La Motilla del Azuer: un capolavoro dell’ingegneria antica!

 

Nel cuore di Daimiel, a Ciudad Real, si trova uno dei più affascinanti siti dell’età del bronzo (2200-1500 a.C.): La Motilla del Azuer. Qui è custodito il pozzo più antico della penisola iberica, un’opera straordinaria pensata per raccogliere acqua sotterranea in un territorio arido e difficile.
Questa incredibile struttura testimonia la capacità dei nostri antenati di adattarsi e sopravvivere, trasformando le sfide del clima in opportunità. Un pezzo di storia che dimostra quanto l’ingegno umano non abbia mai avuto limiti!

Ha ruttato ancora. - Tommaso Merlo

 

Il nuovo segretario della Nato Mark Rutte ha tuonato di nuovo. Vuole soldi per il riarmo e per arginare minacce che esistono solo nella sua testa. Dopo decenni di disastri, i guerrafondai da scrivania insistono col rischio di trascinarci addirittura verso un conflitto mondiale atomico. Fondata per difenderci, la Nato è diventata il nostro pericolo principale. Da decenni alimentano conflitti inutili e non hanno imparato nulla. Che Rutte ci parli piuttosto dell’Afghanistan e dell’Iraq e della Libia e ci dica a cosa sono serviti i miliardi di soldi pubblici spesi e come pensa di non ripetere più certe figuracce globali. Che Rutte ci spieghi come è andata a finire l’esportazione della democrazia e dei diritti umani a suon di bombe e pure la lotta al terrorismo islamico anche considerando gli ultimi sviluppi in Siria. E ci parli dell’Ucraina. Ci siamo svenati per ottenere solo cumuli di macerie e di cadaveri e adesso la Nato vuole altri soldi per armarsi contro Putin che fino a ieri era nostro amico e loro hanno trasformato nel nemico pubblico numero uno. Prima la Nato apre filiali come se fosse una catena di fast food e se gli altri non gradiscono se ne frega e scatena risse recitando pure la parte della vittima. Anche basta. La Nato ha reso il mondo più insicuro e instabile eppure insiste, a conferma di come il vero nemico di noi occidentali è il demone egoistico che ci impedisce di imparare dai nostri errori e scegliere la pace una volta per tutte. Dopo decenni di fallimenti, Rutte gira col cappello in mano tra le capitali europee come se nulla fosse. Come se non si rendesse conto di quello che lo circonda. Siamo sotto perenne ricatto del casinò finanziario globale, viviamo una crisi ormai permanente. Coi poveri cristi che lottano per una vita decente mentre ai governi sono rimasti quattro spiccioli. Non hanno soldi nemmeno per i servizi essenziali e Rutte vorrebbe si spendessero in missili e cannoni. Davvero assurdo. Soldi sottratti ai poveri cristi e dati ai ricchi della lobby della guerra per ammazzare altri poveri cristi perché qualche guerrafondaio da scrivania ha deciso così. Davvero vergognoso. Ma anche l’interpretazione dello scenario internazionale della Nato è tutta sballata. Chi scatena da sempre guerre in giro per il mondo siamo noi Occidentali, siamo noi la principale minaccia del pianeta. Non gli altri. Prima ci siamo massacrati tra di noi per secoli e abbiamo insanguinato il sud del mondo colonizzandolo e dopo due conflitti mondiali ci siamo specializzati in guerre da divano combinando di tutto. Abbiano invaso paesi e rovesciato governi a piacimento, abbiamo raso al suolo e creato caos a vanvera. E abbiamo ancora il coraggio di puntare il dito. Se gli altri si riarmano, è per difendersi da noi. E se vogliamo evitare l’escalation, dobbiamo fermarci e riprendere la strada dei trattati invece che della proliferazione. Il segretario generale di una organizzazione come la Nato dedita alla nostra difesa dovrebbe interpretare la storia con un minimo di onesta intellettuale e ammettere i disastri degli ultimi anni. Dovrebbe poi spiegare che una guerra atomica non la vincerà nessuno e sarà l’ultima ad essere combattuta e per questo va fatto di tutto per prevenirla. Dovrebbe poi rispettare il percorso di pace intrapreso dai nostri nonni che avevano vissuto la guerra, un percorso rispecchiato nelle costituzioni e fondamento dell’Europa. Più una civiltà evolve, più evita la follia autodistruttiva della guerra. Ed invece Rutte gira col cappello in mano predicando deliri guerrafondai da secolo scorso. Vuole soldi per il riarmo per arginare una fantomatica invasione russa. Come se l’Ucraina sia una immensa scusa per portarci indietro di decenni. Una scusa per alimentare finti nemici e fomentare finte paure allo scopo di sottrarre immense risorse pubbliche alla collettività e finanziare l’industria bellica. Un suicido collettivo anche culturale con l’aggravante di essere voluto dai guerrafondai da scrivania e non dai cittadini europei. Ma fino a prova contraria siamo ancora in democrazia e a prevalere deve essere la volontà popolare. Di questo passo i cittadini europei scenderanno in piazza per protestare contro una Nato fondata per difenderli che è diventata il suo principale pericolo.

Tommaso Merlo



Nato e Mark Rutte al servizio dei padroni. Le nullità non fanno mai ciò che serve per vivere meglio e per far vivere meglio, ma si avvalgono delle loro menti bacate e vuote per mostrare il carisma che non possiedono... se lo possedessero, agirebbero per il bene comune.
cetta

Giappone svela un pannello solare con una potenza 20 volte superiore ai reattori nucleari. - di Giacomo Gianni





In ogni parte del mondo si stanno facendo rapidi progressi per innovare la tecnologia, in particolare quella atta a imbrigliare l’energia in un modo ecosostenibile. Tra i Paesi più all’avanguardia c’è il Giappone, con i suoi nuovi pannelli solari che utilizzano celle di Perovskite e che potrebbero rivoluzionare l’energia solare globale.

Quando si parla di sviluppo in ambito fotovoltaico, uno degli obiettivi più importanti è senza dubbio quello di massimizzare l’efficienza dei pannelli tradizionali, e nel caso delle cosiddette celle solari di Perovskite (PSCs) l’innovazione sta nella loro potenza tanto quanto nella composizione; le PSC sono infatti incredibilmente leggere e flessibili.

Negli ultimi anni il tasso di conversione energetica di questi pannelli è salito notevolmente (dal 3% al 25%) e oggi la loro potenza può raggiungere 20 volte quella di un reattore nucleare nei giorni più soleggiati; inoltre, il materiale di produzione è estremamente economico e ne permette la facile integrazione su facciate di edifici, finestre e automobili.

Uno dei vantaggi infatti è proprio l’adattabilità, in particolare per città come Tokyo dove l’integrazione di pannelli solari è poco conveniente a causa dei limiti di spazio. Sembra inoltre che i costi siano destinati a diventare più convenienti in futuro, anche se alcuni problemi legati alla produzione rimangono e rappresentano la principale sfida di oggi.

La durabilità delle celle è ancora poco adatta a usi per lunghe durate, soprattutto per via dei materiali leggeri utilizzati, ben diversi da quelli dei pannelli solari tradizionali. Ciononostante rimangono una delle tecnologie più promettenti in questo ambito, ed è probabile che nei prossimi anni otterremo risultati davvero interessanti.

FONTE: dailygalaxy

sabato 14 dicembre 2024

Don Milei ed i poveri cristi. - Tommaso Merlo

 

Milei non poteva diventare italiano nel giorno migliore, quello dello sciopero generale. Da quando Milei guida l’Argentina il tasso di povertà del suo paese ha superato il 50% per colpa di una macelleria sociale senza precedenti e un costo della vita alle stelle. Le bollette del gas sono talmente care che molti argentini sono tornati alla legna e mangiano pasta sciapa per strada. Milei ha tagliato con la falce diritti e stato sociale col risultato di migliore inflazione e bilancio statale ma ridurre il suo popolo in miseria. E se ne vanta pure. Del resto da fervente neoliberista che è, vede nella giungla del mercato la panacea di tutti i mali. Vede grafici ed indici, non esseri umani e valori. Stava perfino rendendo a pagamento le Università ma ha dovuto fermarsi per paura delle proteste. Da trumpiano di ferro, Milei non poteva scegliere governo migliore per ottenere una cittadinanza lampo mentre gli stranieri che vivono e lavorano in Italia devono affrontare una penosa via crucis. Magie del potere. E mentre il presidente argentino si trastullava allegramente tra i palazzi romani a disquisire sui suoi nonni calabresi, l’Italia scioperava o meglio, litigava da giorni per riuscirci. Anche il diritto di sciopero è a rischio. I politici detestano disagi ai cittadini che possono bucare la propaganda e costargli consensi, i cittadini detestano invece i disagi mentre la stampa riporta solo polemiche e tafferugli invece di spiegare le ragioni della protesta. Che sono le stesse in Italia come in Argentina e in tutto il mondo. Da una parte le esigenze delle persone, dall’altra quelle del mercato con la politica in mezzo che a seconda del governo di turno pende da una parte oppure dall’altra. Da una parte la società, dall’altra l’economia. Da una parte la cooperazione e la sensibilità verso i più deboli, dall’altra la competizione e l’arroganza verso chi resta indietro. Triste realtà quotidiana. In Italia salari e pensioni sono sempre più da fame. Aumenta tutto tranne che quelli. Per i poveri cristi se va bene arrivano tre euro in più, per i politicanti tremila. Magie del potere. Coi diritti che vengono sempre più considerati costi da ridurre in modo da sistemare i bilanci e fare contenti gli sciacalli del casinò finanziario globale. E più sei indebitato, più sei sotto ricatto e pressato a servire gli interessi dell’economia invece che quelli della società. Il risultato è sotto gli occhi di chiunque voglia vederlo. L’ingiustizia sociale ha raggiunto livelli ridicoli con gente che ha più soldi di paesi interi e con la povertà che oltre a dilagare è considerata pure una colpa. Servizi essenziali come la sanità sono sempre più al collasso perché trascurati ed erosi dal privato e quindi dalla logica del profitto che trasforma tutto in merce e quindi in privilegio. Chi è ricco accede alle cure migliori, chi è povero vi rinuncia. Quando però i governanti devono trovare soldi per missili e bombe con cui sparare a qualche altro povero cristo dall’altra parte del mondo perché qualche tecnocrate non la smette di giocare coi soldatini, allora i soldi si trovano. Ma non si trovano sugli alberi, si trovano tagliando lo stato sociale o scaricandoli sulle nuove generazioni indebitandosi. Magie del potere. Guerre frutto di deliri collettivi come la sicurezza ottenuta infarcendo il mondo di armi o come i valori esportati uccidendo. Guerre che però sono un immenso affare e molto apprezzato dai mercati. Armi sempre più devastanti e costose per servire ottimi clienti come sono i governi. Una deriva bellica spaventosa, con guerre sempre più frequenti e distruttive e vicine. Una deriva sociale vergognosa, con un disagio sociale sempre più profondo e talmente cronicizzato che milioni di cittadini si arrendono e si rifugiano nell’ombra. Resa ed indifferenza ma anche illusione di farcela da soli che fanno la fortuna di personaggi come Don Milei e compagnia trumpista e aggravano le storture della nostra era neoliberista. Per invertire la rotta i poveri cristi devono al contrario rimboccarsi le maniche ed unire le forze, devono tornare a lottare democraticamente in modo che la politica rappresenti le loro istanze. Fin che siamo in democrazia, il potere appartiene al popolo e a nessun altro. Quanto allo sviluppo di un paese, si misura in diritti e giustizia sociale, si misura in qualità dei servizi pubblici e qualità della vita dei cittadini. E se il valore delle persone si vede da come trattano i più fragili, lo stesso vale per i paesi.

Tommaso Merlo