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lunedì 1 febbraio 2021

A Renzi qualcosa bisognerà dare (almeno all’inizio). - Francesco Ersparmer

 

Perché Renzi può permettersi di barare e mentire impunemente? Ovviamente perché sa che confusione e sfiducia convengono ai poteri forti, in particolare stranieri (per esempio gli Elkann), e che dunque potrà contare sull’appoggio incondizionato di giornali e telegiornali, oltre che della destra trumpista (utile agli Elkann per impedire che i tanti italiani nazionalisti solo a livello retorico possano indisporsi). Ma c’è un altro motivo: è certo che in piena epidemia (durerà ancora molti mesi, non fatevi illusioni, e la convalescenza sarà ancora più lunga) alle elezioni anticipate non ci si può andare e che Mattarella, ragionevolmente, farà di tutto per impedirle. E se proprio ci si andasse, il partito di governo che le avesse imposte (o al quale i giornali degli Elkann ne avessero attribuito la colpa) sarebbe fatto a pezzi, prima dai media (inclusi quelli che adesso le chiedono) e poi dagli elettori (inclusi quelli che adesso le vogliono). Per cui finitela con la politica aperta e ingenua a cui vi siete convertiti da qualche decennio: la mitica trasparenza che ha folgorato la sinistra l’hanno inventata i liberisti proprio per rendere inefficace qualsiasi azione contro di loro e ci siete cascati – un po’ come se in passato cospiratori e anarchici si fossero lasciati convincere dai tiranni a dare notizia delle loro congiure alla polizia e a comunicare con sufficiente preavviso luogo e ora dei loro attentati.

Diceva il grande filosofo e generale Sun Tzu: “Tutti possono vedere la mie tattiche, nessuno può conoscere la mia strategia”. Ecco, non confondete le due cose: ciò che dite e che fate capire agli avversari e alla gente deve avere uno scopo tattico, dunque di effetto immediato; e non necessariamente deve essere la verità, anzi meglio che non lo sia; ancora Sun Tzu: “La guerra si fonda sugli strattagemmi e sull’inganno”; e dunque se sei vicino devi fingerti lontano, se sei pronto devi fingerti incerto, a incoraggiare l’arroganza del nemico per attirarlo in una trappola. Tanto è sui fini, ossia sui risultati finali che si viene giudicati e che è giusto che si sia giudicati. Ma i fini vanno esplicitati solo quando a portata di mano; nel frattempo, per far capire da che parte si sta, meglio servirsi di grandi e generici ideali – di un’ideologia.

Detesto Renzi, da sempre. Fosse per me, lo avrei da tempo invitato a Senigallia con una scusa qualsiasi (tipo un discorso con gettone di presenza di 80mila euro) e fatto strangolare, come a suo tempo Oliverotto, Vitelli e gli Orsini dal Duca Valentino. Strangolare metaforicamente, è chiaro; i tempi sono cambiati e non c’è davvero bisogno di una violenza così cruda: ma di astuzia, di un’assoluta mancanza di scrupoli e di una ferrea determinazione, altroché se ce n’è bisogno (anche a evitare che si precipiti di nuovo nella violenza cruda). Figuriamoci se non sarei d’accordo a rifiutare qualsiasi dialogo con Renzi: per rappresaglia dopo il suo tradimento ma anche per prudenza, visto che tradirà di nuovo. Tuttavia la sua marginalizzazione ed eliminazione deve essere condotta con scaltrezza e cinismo, non con idealistica impetuosità; dunque tessendo nell’ombra trame che lo indeboliscano, anche presso i suoi finanziatori e protettori, facendo loro credere (e qualcosa bisognerà dare, almeno all’inizio) che avrebbero più da guadagnare o meno da perdere se lo scaricassero. E non appena fosse vulnerabile, va annientato, senza farsi impietosire dai suoi prevedibili pentimenti e professioni di umiltà; dopo di che, e solo allora, si potrà passare al prossimo ostacolo e al prossimo avversario (inclusi i suoi ex finanziatori e protettori). La fronda, insomma, deve operare nell’ombra e senza fretta ma implacabilmente.

Sono dubbioso invece sull’utilità di veti espliciti e soprattutto preventivi, benché psicologicamente gratificanti. Sarebbero una tattica o una strategia? Convengono politicamente? Magari sì ma solo in quel caso vanno perseguiti. Perché riconoscere i limiti contingenti della propria forza (quasi sempre dovuti a errori passati che non vanno in nessun caso ripetuti) per guadagnare tempo mentre ci si tempra e organizza per poter colpire in condizioni vantaggiose – e a patto che si usi quel tempo per temprarsi e organizzarsi e che appena possibile si colpisca senza pietà – non è una resa: al contrario, è l’unica strada che porta alla vittoria. Un’ultima massima di Sun Tzu: “Con l’ordine controlla il disordine, con la calma controlla l’irruenza: questa è l’arte di padroneggiare la mente”. E di fare politica.

https://infosannio.com/2021/01/31/a-renzi-qualcosa-bisognera-dare-almeno-allinizio/

martedì 24 marzo 2020

AMERICANIZZAZIONE DELL’ITALIA, UN DISASTRO ANNUNCIATO. - Francesco Ersparmer


Ricordo che quando alcuni anni fa (neanche troppi, tre o quattro, eppure sembrano un’era geologica) cominciai a segnalare i crescenti indizi di americanizzazione del paese e la brusca accelerazione che al processo aveva dato il Pd renziano, in molti mi accusarono di allarmismo ingiustificato: certe cose in Italia non accadranno mai, dicevano. Per esempio il precariato e la mobilità obbligatorie, i licenziamenti facili, il lavoro a cottimo, la sanità e scuola a pagamento, la privatizzazione del settore pubblico e la svendita agli stranieri del made in Italy. Invece sono accadute. Adesso inizia l’epoca del 24/7, dei negozi e servizi aperti a tutte le ore e tutti i giorni, feste comandate comprese, come negli Stati Uniti. L’effetto non sarà soltanto quello di affossare ulteriormente il piccolo commercio e le imprese familiari, che non possono competere con questi ritmi; il vero obiettivo è sfasciare le comunità e indebolire la solidarietà sociale eliminando tutte le occasioni di vita collettiva, tutte le manifestazioni di appartenenza, promuovendo pratiche individualiste, asociali, di nicchia, con un consumismo compulsivo come unico elemento di aggregazione. Pieno appoggio ai lavoratori che protestano contro l’apertura dell’Orio Center a Natale e Capodanno . E appoggio anticipato e incondizionato anche a chi proponesse di mettere fuori legge l’Orio Center e tutte le americanate di quel tipo. F.E:

Pubblicato 

https://www.alganews.it/2017/11/16/americanizzazione-dellitalia-un-disastro-annunciato/

In Italia la seconda repubblica ha espresso il tentativo di americanizzare l’Italia. I suoi fondamenti sono stati la liberalizzazione dell’editoria e dell’informazione, la sostituzione del proporzionale con un sistema elettorale maggioritario e personalistico (a cominciare da comuni e regioni), la frammentazione dello Stato in una federazione di pseudo staterelli regionali, la graduale privatizzazione di settori vitali per la sicurezza e sovranità nazionale quali la sanità, la scuola, i trasporti e l’energia. A iniziare il processo, già negli anni 80, erano stati i radicali; un’accelerazione gliel’ha data Berlusconi con le sue televisioni ma non avrebbe avuto successo senza l’attiva collaborazione di personaggi come Prodi, Veltroni, Bonino, Renzi, Salvini e parte della Lega.
Ma cosa significa americanizzare un paese? Per capirlo vi porto alcuni esempi di ciò che avviene negli Stati Uniti, anche in questi momenti di grave difficoltà per tanta gente.
Walmart, la più grande corporation per numero di dipendenti, non riconosce le assenze per malattia; chi sta male deve usare le sue ferie (che per tanti lavoratori ammontano a due giorni all’anno, per gli altri pochi di più) e quando finiscono smette di ricevere lo stipendio.
Amazon, una delle società più ricche del mondo, l'anno scorso è riuscita a non pagare praticamente nulla di tasse. Se infetti di coronavirus, i suoi dipendenti hanno diritto a un massimo di due settimane di congedo retribuito. A chiunque abbia altre malattie o sia infortunato, solo ferie non pagate. Inoltre gli straordinari sono obbligatori e chi li rifiuta viene licenziato.
Ancora più significativo il fatto che nel pacchetto per salvare l’economia attualmente in discussione, repubblicani e democratici siano d’accordo che dall’obbligo di offrire 14 giorni di congedo pagato ai malati di covid-19 (e solo a loro) vadano esentate le corporation con più di 500 impiegati. Sì, avete letto bene: non le piccole e medie imprese: quelle grosse. In modo che possano usare questa tragedia per espandere il loro monopolio. Cosa che Amazon sta già facendo sostituendosi all’intera struttura commerciale, chiusa per decreto.
E poi il sistema sanitario. Che rispetto all’Italia ha un vantaggio, per i benestanti; non essendoci di fatto strutture pubbliche, quelle private, quando non fossero in grado di accogliere tutti, selezioneranno chi può pagare di più. Quanto ai ricchi, si stanno comprando i loro ventilatori privati, da tenere inutilizzati finché non servissero a loro.
L’America non era così trent’anni fa: i liberisti si muovono in fretta e se vi distraete un attimo l’Italia finirà allo stesso modo. O magari questo modello vi piace: ricordo un giovane tassista milanese che la scorsa estate, prendendomi per uno straniero, mi disse in buon inglese che la cosa da vedere in città era Starbucks, altro che Duomo o Scala; e allora avete ragione a sostenere Salvini e a tollerare Renzi, i due amerikani de noantri: è lì che vi porteranno.


pubblicato da Francesco Eesparmer su fb il 24.03.2020

https://www.facebook.com/frerspamer

lunedì 23 marzo 2020

Remain Italian. - Francesco Ersparmer



È normale che quando a essere minacciata è la nostra esistenza e a essere stravolte sono le nostre consuetudini, il pericolo sembri molto maggiore e di conseguenza esploda la nostra ansietà. Non è normale che si stia perdendo completamente il senso delle proporzioni e che troppi italiani si stiano abbandonando a una visione cupa del futuro o addirittura apocalittica: che è il modo migliore per esentarsi dalla responsabilità di agire, la facile giustificazione per evitare di doversi rimboccare le maniche, smetterla di adorare le solite celebrity e di guardare i soliti programmi televisivi, fare una seria e onesta autocritica per capire come mai ci si trovi in questa situazione. All’apocalisse, per definizione, non c’è rimedio e dunque è inutile contrastarla: molto comodo. Gente che per decenni non è andata a votare e adesso si lamenta della politica; lombardi e veneti che per pagare meno tasse e potersi comprare il SUV hanno preteso la “razionalizzazione” della sanità pubblica (la Lombardia, quattro mandati a Formigoni e poi, non pentita, a Maroni e Fontana; il Veneto, tre mandati a Galan per poi passare a Zaia) e adesso sono indignati per le sue carenze; milioni di italiani che in cambio di qualche gadget di plastica hanno accettato e sostenuto privatizzazioni, delocalizzazioni e globalizzazione e adesso recriminano per la debolezza dello Stato.
I popoli hanno i governi che si meritano e anche le epidemie che la loro disattenzione ha favorito. Tanti italiani in questi giorni si stanno sacrificando, stanno tenendo in piedi il paese, come hanno sempre fatto. Tanti stanno dimostrando generosità, partecipazione, abnegazione a anche immaginazione – le immagini dei cittadini che cantano insieme sui balconi hanno fatto il giro del mondo e sono riuscite a ridare credito al nostro paese, un credito di cui avrà enorme bisogno fra qualche mese, annullando l’effetto negativo provocato dalle interviste anti-italiane di Renzi e Salvini e mostrando l’Italia che gli stranieri ammirano e invidiano, capace di una solidarietà diffusa, un mosaico di vere comunità. Ma non avrebbe dovuto essere necessario che tanti dessero tanto. Sarebbe bastato che tutti facessero la loro parte; sarebbe stata sufficiente un po’ di vigilanza contro gli stronzi e i pagliacci che hanno gradualmente occupato le posizioni di potere nelle istituzioni, nell’economia, nella televisione. Cos’altro credete che fossero la Milano da bere di craxiana e berlusconiana memoria, i vincenti della Leopolda, i rampanti leghisti? Come avete potuto pensare che una minoranza (ma vasta) abituata a infrangere impunemente il codice della strada (protetta dai garantisti liberal e radicali) si sarebbe dimostrata disciplinata e avrebbe obbedito alle limitazioni alla sua sacra libertà (individuale) di fare quello che le pare?
La tolleranza nei confronti del male produce il male. Gli italiani non sono dei puritani e neppure dei tedeschi; il nostro modello di società consente eccezioni, trasgressioni, pentimenti. Ma entro certi limiti: l’Italia è sempre stata anche una società morale, in cui le abitudini, le tradizioni e i legami familiari supplivano a una autorità centrale abbastanza debole. Poi sono arrivati i liberisti alla Berlusconi, alla Veltroni, alla Renzi, alla Salvini, alla Bonino, a diffondere il modello americano, l’omogeneizzazione senza responsabilità e identità, passiva, indotta dalla pubblicità, fondata sul mero consumismo.
Il coronavirus è una prova e un’occasione, esso segna un momento epocale, il momento in cui abbiamo la possibilità di scegliere, e se non scegliamo vincerà per default la posizione dei ricchi e dei corrotti: se tornare a essere quello che siamo sempre stati riscoprendo la nostra cultura e rigettando trent’anni di edonismo liberista, o se completare la trasformazione e diventare la brutta copia (tutti i difetti, nessuna virtù) degli Stati Uniti. Altro che “stay human”, un’astrazione. Si tratta di rimanere italiani.

domenica 1 dicembre 2019

LE DIECI RAGIONI PER CUI FRANCESCO ERSPAMER (docente alla Harvard University) VOTA M5S

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1) Perché approvo il reddito di cittadinanza, la riforma della prescrizione, lo spazzacorrotti, il decreto dignità, il salario minimo.
2) Perché voglio che siano impediti i conflitti di interesse, l’immigrazione illegale, l’apertura illimitata dei negozi, la svendita dell’economia italiana agli stranieri, i tagli allo stato sociale al grido di “lo vuole l’Europa!”.
3) Perché comunque dopo settant’anni di dominio democristiano/liberista (o vi siete scordati che anche Prodi e Renzi sono democristiani doc?) è opportuno dare una chance al primo governo che non è diretta espressione della Casta.
4) Perché il populismo pentastellato è oggi l’unico argine in grado di contenere la destra populista.
5) Perché senza il M5S il partito liberista avrebbe smantellato la Costituzione, proseguito nel programma di liberalizzazioni e di deregolamentazione, rafforzato il potere delle lobby, resi intoccabili corrotti e corruttori.
6) Perché il M5S è molto meno liberista ed europeista di tutti gli altri partiti, incluse la Lega e la sinistra liberal e uguale; in attesa che si costituisca un nuovo partito nazionale popolare e magari comunista, i pentastellati rappresentano il più valido ostacolo alle privatizzazioni e all’americanizzazione del Paese. Infatti le multinazionali, il New York Times, le mafie, i benpensanti e i vincenti o aspiranti tali li detestano e combattono con ogni mezzo.
7) Perché ha avuto il coraggio di dire no alle Olimpiadi a Roma.
8) Perché ha contro tutti i giornali e chi li possiede: ossia personaggi che chiunque sia loro nemico è mio amico.
9) Perché ha contro l’intellighenzia radical chic e terzomondista, gente come Saviano, Murgia, Sgarbi, Strada, i Wu Ming.
10) Perché smetterà di far sovvenzionare dallo Stato italiano la propaganda antistatalista e anti-italiana di Radio radicale.


Da fb postato da Viviana Vivarelli.

giovedì 23 maggio 2019

Abbiamo bisogno di ossigeno, condivido il pensiero del Pof. Esparmer

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Prof. Francesco Ersparmer - 23 maggio 2019

Le ragioni per cui occasionalmente critico il M5S riguardano il suo insufficiente machiavellismo, ossia il fatto che a volte confonde morale e politica, il che a mio parere (sono un machiavellico integrale) è un grave errore sia dal punto di vista strategico che ideologico (comporta rischi di integralismo). 
Più forti e numerose, comunque, sono le ragioni per cui voterò M5S domenica prossima e in qualsiasi elezione almeno sino al completamento della legislatura (a meno che la legislatura non venga abbreviata da un colpo di mano dei liberisti, nel qual caso continuerò a votare M5S almeno sino a che non governerà per un’intera legislatura). Ecco dunque le ragioni per cui appoggio il M5S:
1) Perché approvo il reddito di cittadinanza, la riforma della prescrizione, lo spazzacorrotti, il decreto dignità, il salario minimo.
2) Perché voglio che siano impediti i conflitti di interesse, l’immigrazione illegale, l’apertura illimitata dei negozi, la svendita dell’economia italiana agli stranieri, i tagli allo stato sociale al grido di “lo vuole l’Europa!”.
3) Perché comunque dopo settant’anni di dominio democristiano/liberista (o vi siete scordati che anche Prodi e Renzi sono democristiani doc?) è opportuno dare una chance al primo governo che non è diretta espressione della Casta.
4) Perché il populismo pentastellato è oggi l’unico argine in grado di contenere la destra populista.
5) Perché senza il M5S il partito liberista avrebbe smantellato la Costituzione, proseguito nel programma di liberalizzazioni e di deregolamentazione, rafforzato il potere delle lobby, resi intoccabili corrotti e corruttori.
6) Perché il M5S è molto meno liberista ed europeista di tutti gli altri partiti, incluse la Lega e la sinistra liberal e uguale; in attesa che si costituisca un nuovo partito nazionale popolare e magari comunista, i pentastellati rappresentano il più valido ostacolo alle privatizzazioni e all’americanizzazione del Paese. Infatti le multinazionali, il New York Times, le mafie, i benpensanti e i vincenti o aspiranti tali li detestano e combattono con ogni mezzo.
7) Perché ha avuto il coraggio di dire no alle Olimpiadi a Roma.
8) Perché ha contro tutti i giornali e chi li possiede: ossia personaggi che chiunque sia loro nemico è mio amico.
9) Perché ha contro l’intellighenzia radical chic e terzomondista, gente come Saviano, Murgia, Sgarbi, Strada, i Wu Ming.
10) Perché smetterà di far sovvenzionare dallo Stato italiano la propaganda antistatalista e anti-italiana di Radio radicale.


https://www.facebook.com/frerspamer