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giovedì 11 giugno 2020

Ecce bombo. - Massimo Erbetti

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Ma ve lo ricordate il film di Nanni Moretti?:
"No, veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no...ah no: se si balla non vengo. No, no...allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: "Michele vieni in là con noi dai..." e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo...". Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Nicola.
Dopo le dichiarazioni di Salvini, mi è venuto in mente Moretti "... Mi si nota di più se vengo o non vengo?...".


Ma cerchiamo di capire come sono andate le cose riguardo agli Stati Generali organizzati da Conte, all'inizio il deputato della Lega Claudio Durigon, aveva detto di non apprezzare l’iniziativa, ma aveva assicurato la partecipazione della Lega. Anche Salvini non aveva chiuso, poi l'inversione di tendenza, si vede che in quel momento gli è venuto in mente il film di Nanni Moretti. “Da Conte ho ricevuto un messaggino. Diceva: ‘Venite a esporre le vostre idee'"... “Cerchiamo di capire com’è, dov’è, di cosa si parla, con chi… E’ bizzarro: gli italiani pagano il Parlamento non le ville. Rispondo per educazione: ti faremo sapere chi viene quando ci spiegherete cos’è”...“Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle, c’è bisogno subito della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure” ha detto Matteo salvini, che poi ha ribadito: “Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. 60 milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Rocco Casalino“.
A parte il fatto che Villa Pamphili è una sede istituzionale di alta rappresentanza della Presidenza del Consiglio e se vuoi far partecipare personalità ed esperti di alto livello internazionale, non lo fai in Parlamento, ma tralasciando questo, quello che più mi stupisce delle dichiarazioni di Salvini è la parte in cui parla di "show e passerelle" che detto da uno che sta in TV 24 ore al giorno, che suona campanelli, che bacia salami e che senza alcuna vergogna, specula anche sulla morte dei martiri delle forze dell'ordine, farebbe anche sorridere, se non ci fosse veramente da piangere.
Comunque la Mossa del centro destra è chiarissima, non partecipa agli stati generali, primo, perché non ha idea di cosa fare e secondo, perché politicamente è molto più remunerativo attaccare le scelte degli altri senza portare soluzioni, che partecipare... "mi si nota di più se vengo o non vengo?..." a voi la risposta.


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10217636935980845&set=a.2888902147289&type=3&theater

giovedì 15 dicembre 2016

Alessandra Moretti (Pd): "Sono malata, non lavorerò". Invece è a una festa di matrimonio in India. - Ferruccio Sansa

Alessandra Moretti (Pd) con la febbre, niente Consiglio regionale. “E invece era in India”

Veneto - Miracolo della Moretti: s’era data indisposta al consiglio regionale, poi le foto su Instagram.

Malata di viaggio”. Quando i consiglieri regionali veneti del Pd hanno visto la dichiarazione della loro capogruppo, Alessandra Moretti, hanno fatto un salto sulla sedia: “Viaggio? Noi la immaginavamo a letto con il termometro. Invece era in India”. I compagni non l’hanno presa bene: “Noi in consiglio e la capogruppo in India…”.
Una manciata di giorni fa la chat dei consiglieri Pd veneti annuncia la convocazione per l’assemblea: “Moretti ha mandato un messaggio: sono malata. Stop. Mica sapevamo che era all’estero. Mentre c’era la sessione di bilancio”. Ma poi la notizia salta fuori. Galeotto un messaggio sul social network Instagram postato dalla stessa Moretti: “C’erano foto di Alessandra… in India, così l’abbiamo chiamata e il telefono suonava strano”, raccontano in Regione.
Una trasferta segreta? Macché: “Un viaggio che apre gli occhi sul mondo”, scrive Moretti sul social. E anche con il cronista la prende con un’ironia condita dall’accento vicentino più forte dopo il ritorno nel suo Veneto: “Sono contenta che vi preoccupiate tanto per la mia salute”, esordisce Moretti, che dopo aver abbandonato il Parlamento italiano per quello europeo, si era candidata alla presidenza del Veneto (sconfitta da Luca Zaia). “Potete stare tranquilli, sto meglio”, sorride Moretti. Si vede dalle foto, eccola in mezzo alla folla colorata davanti a un tempio: “Guardi che sono stata ammalata davvero… quelle cose che vengono in India, ce la siamo presa tutti”, si fa seria. Ma i suoi colleghi dicono che non sapevano del suo viaggio… “Macché, la mia segreteria sapeva. Sono venuta qui con mio padre per un matrimonio, una festa di quattro giorni”.
Una vera e propria spedizione istituzionale, riferisce il Giornale di Vicenza: oltre a Moretti era presente anche l’assessore alla Sicurezza del Comune di Vicenza, Dario Rotondi. Tutti a festeggiare il matrimonio di Jorge Sharma, imprenditore orafo con base a Vicenza. Ma quell’assenza dalla politica? “Questa in India è un’esperienza pazzesca. Dovrebbero farla tutti i politici. Dovreste vedere quanta povertà, quanta sofferenza. Non ce ne rendiamo conto”.
Moretti colpita dal mal d’India? I colleghi del gruppo Pd in Regione non ci credono molto: “Se è per questo, era già stata a Miami. E poi Moretti ha il record delle assenze (27,78%) in Consiglio, seconda solo a Zaia”. Non tira proprio una bella aria nel Pd regionale: “Preferisco fare l’indiano”, evita ogni commento un collega sui banchi dell’opposizione. E un altro ancora: “Che figura ci fa il Pd? Come facciamo a dire che il nostro capogruppo è in India? Era assente anche quando si parlava di Sanità”.
Moretti non si scompone: “Stiamo facendo un gran lavoro. È dura, ma diamo battaglia”. L’India? “Vale più una settimana qui che un anno a Palazzo”.

mercoledì 20 maggio 2015

LUISELLA COSTAMAGNA SUL “FATTO” INCALZA LA MORETTI SULLA FONDAZIONE "KAIROS". - Luisella Costamagna



Cara Alessandra Moretti, le campagne elettorali costano, ma lei sembra avere un rapporto singolare col vil denaro. I suoi sostenitori alle Europee le avevano dato qualche grattacapo – dai mille euro di Matteo Marzotto, sotto processo per un’evasione da 70 milioni di euro, all’endorsement del cognato (non indagato) di Enrico Maltauro, 2 anni e 10 mesi patteggiati per Expo –; così per le Regionali ha detto basta: “Chi è indagato, sotto processo o condannato, è preferibile non faccia donazioni”, parola del suo ufficio stampa. Ottimo.

Ma a un curioso potrebbe non bastare. Potrebbe andare a vedere come raccoglie fondi nel suo sito. Dico subito che il primo punto del suo programma è proprio “Costi della politica e trasparenza”, e sono pubblicati i nomi dei donatori privati e di 6 aziende, tra cui 2 imprese edili (una le ha versato ben 80mila euro). Ri-ottimo e nulla di strano. Almeno al primo sguardo. E al secondo?

Al fondo della pagina dei donatori si legge: “La raccolta fondi e le spese per la campagna elettorale di Alessandra Moretti fino al 27 marzo 2015 sono state sostenute dalla Fondazione Kairos”. Una fondazione? Perchè una fondazione? L’affare si complica: non solo perché, se uno prova a farle una donazione, risulta ancora che il versamento è alla Kairos (e siamo ben oltre il 27 marzo); ma soprattutto per le caratteristiche della fondazione. Perché il curioso di cui sopra potrebbe spulciare anche quel sito: nella home della Kairos, oltre a una frase di Gandhi, campeggiano 3 link: “Chi siamo”, “Trasparenza” (ancora) e “Donazioni”, e gli intenti, che va da sé parlano di “un progetto di rinascita per il Paese”.

Nessun riferimento a lei. E né l’atto costitutivo (del 27 gennaio 2015, a due mesi dalle primarie), né lo statuto (che parla, tra molte altre cose, di “promuovere, supportare e conoscere la realtà economica italiana attraverso elaborazioni di ricerche, analisi, studi e proposte”, “promuovere, nella cultura politica e nell’attività politica italiana, un ricambio generazionale e novità di idee”... ed è paro paro a quello della Fondazione Open di Renzi; tutti i renziani hanno una fondazione con lo stesso statuto?), né la causale per le donazioni (un neutro “erogazione liberale”), né una banale fotina, permettono di capire che la fondazione è riconducibile a lei, che quel “progetto di rinascita” è incarnato dalla Moretti del Pd.

L’unico riferimento diretto si trova nelle fatture delle spese – ma solo in alcune, e chi le va a leggere? – che per “trasparenza” sono pubblicate, e in cui si legge, ad esempio, “ufficio comitato elettorale Alessandra Moretti” o “affissione poster per candidato on. Moretti”. Per il resto nulla.

O meglio, il solito curioso può verificare che l’elenco dei donatori della fondazione ricalca esattamente il suo, oppure che il Presidente della Kairos è Roberto Ditri (uno dei Paperoni del Veneto, ex presidente della Fiera di Vicenza prima di Marzotto – rieccoci –, ex ad della Marelli, componente del consiglio direttivo di Federmeccanica e pure cacciatore, chissà che ne pensano i suoi sostenitori animalisti), consigliere è suo fratello (e spin doctor) Carlo, e a dar vita alla fondazione è anche Franco Frigo (ex DC, ex Presidente del Veneto, ora europarlamentare PD).

Insomma, per trovare qualche riferimento a lei e al suo partito, bisogna davvero essere ostinati. Sia chiaro: tutto questo è legale. Ma qualche dubbio sulla tanto sbandierata “trasparenza” lo fa venire. Il commissario anticorruzione Cantone ha detto: “Le fondazioni ottengono, spesso attraverso altre mediazioni, i quattrini che sono il vero motore delle campagne elettorali. Possono intascare centinaia di migliaia di euro senza darne conto. Oggi sono fuori da ogni possibilità di controllo”.

E godono anche di agevolazioni fiscali. Sarà anche per questo che ormai quasi ogni politico ha la sua bella fondazione. Però, cara Moretti, se uno cerca “Italianieuropei” di D’Alema trova che il presidente è lui, e lo stesso vale per “Costruiamo il Futuro” di Lupi, e pure “Open” di Renzi apre il sito con la sua foto e ha la Boschi segretario generale. Quanto ai suoi avversari in Veneto, Zaia non ha fondazioni e non accetta contributi da privati; mentre la fondazione di Tosi “Ricostruiamo il paese” scrive a chiare lettere in home: “Il nostro principale obiettivo è far conoscere il Progetto politico di Flavio Tosi”, ed è dichiarato che le donazioni vanno a lui. Con la Kairos no.

Cara Moretti, non voglio pensare male, e che ad esempio questa fondazione sia nata per ragioni fiscali e solo per la sua campagna elettorale ed evaporerà subito dopo. Le chiedo però di essere trasparente prima del voto: la Kairos fa capo a lei? Se è così – come sembra – perché non lo esplicita nel sito, in modo che chi ci incappa e vuole fare una donazione sappia chiaramente che finanzierà lei e non una generica fondazione politica?

Infine, se non è nata apposta per le regionali, e vuole essere davvero un think- tank di elaborazione politica, ricerche, convegni…come mai finora sembra essersi occupata solo di raccolta fondi e di spese per lei? Magari può chiederlo a suo fratello.

Un cordiale saluto.

venerdì 16 maggio 2014

Moretti bugiarda. - Luigi Di Maio



La plurinominata Moretti vive in un mondo vecchio, in cui se dici una balla in tv questa diventa realtà. Oggi c'è la Rete e per essere smascherati ci vuole mezzo secondo. La Moretti è priva di qualsiasi credibilità.



"Nel rispondere a Beppe Grillo che gli chiedeva notizie sui 45 milioni di euro di rimborsi elettorali presi dal Pd, ieri Alessandra Moretti, candidata alle europee per il Pd, si è avvitata in una serie di menzogne degne del suo Presidente del Consiglio Renzie detto "il bomba".


1) La Moretti risponde che le spese elettorali della sua campagna sono sul suo sito internet sin da ora. 

FALSO: Il suo sito è disabilitato e non c'è traccia di rendicontazioni. 
Forse perché dovrebbe dichiarare anche la cena elettorale con il Presidente della Maltauro spa, azienda inquisita nell'inchiesta Expo e il cui proprietario è stato arrestato. 
Tra l'altro chiede che il Movimento 5 Stelle debba rendicontare sin da ora le spese elettorali. Come si faccia a rendicontare spese ancora non sostenute, mi sfugge.

2) Sui rimborsi elettorali presi dal Pd alle ultime elezioni politiche (46 milioni di euro) la Moretti risponde dicendo che "il pd ha un bilancio certificato disponibile online". 

FALSO! Sul sito del Pd non è disponibile proprio il bilancio che dovrebbe rendicontare i rimborsi elettorali in questione, il bilancio 2013 non c'è
Inoltre fate sapere ai vostri elettori che fine hanno fatto i 4.600.000 euro che avete incassato alle ultime primarie (con i 2 euro dei cittadini) di cui avete dichiarato spesi solo 1.100.000 euro e di cui non esiste alcun rendiconto ufficiale.

3) "Di Maio usa la carta intestata della Camera per cercare il consenso degli imprenditori". FALSO. Io rispondo alle lettere degli imprenditori che mi scrivono e che voi avete abbandonato. E lo faccio sempre a spese mie (compro i francobolli). Nonostante riceva oltre 50 tra email e lettere ogni giorno, di imprenditori disperati e cittadini disoccupati.
La vostra arroganza è pari alla vostra falsità." 


Luigi Di Maio, portavoce M5S alla Camera


http://www.beppegrillo.it/2014/05/morettibugiarda.html

giovedì 5 settembre 2013

Andrea Scanzi ·



Leggo questa riflessione-sfogo del deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista e ve la riporto integralmente, perché fa capire da un lato come funziona il Palazzo, e dall'altro quanto siano ormai inconciliabili gli universi piddini e grillini.
Eccola: "Leggo le dichiarazioni dell'On. Moretti del PD su un possibile Letta BIS: "Un conto è Grillo, un conto i parlamentari del Movimento. Ce ne sono diversi in sofferenza e che sarebbero pronti ad andare nel gruppo Misto. Al Senato almeno una trentina su circa 50". Bene, e' tempo di raccontare qualcosa. Incontrai l'On. Moretti la sera in cui 101 piddini impallinavano Prodi (e noi dovremmo "dare fiducia" a una banda che accoglie 101 serpi in seno) fuori Montecitorio. Era notte. Piangeva. La consolai, le diedi una pacca sulla spalla, le dissi - coraggio -. Lei mi rispose - diteci che dobbiamo fare - al che io replicai - semplice, domani votate Rodota', dateci un reale segnale di cambiamento. Con Rodota'cambierebbe ogni cosa, si aprirebbero scenari nuovi, potremmo davvero iniziare un cambiamento -. Le parlai con il cuore, con tutto il nostro entusiasmo. 
L'indomani voto' per un uomo di 88 anni, il principale responsabile di questo indecente governo dell'inciucio tenuto per gli attributi (se di attributi possiamo parlare) da un noto delinquente che ci ha gestito la vita per 20 anni grazie a decine di "delinquenti morali", i dirigenti del PD, che gli hanno permesso ogni vergognosa azione. Alla proclamazione di N., in aula, guardai l'On. Moretti. Mentre noi provavamo un senso di impotenza (il senso di impotenza dei cittadini, non solo gli elettori M5S, ma tutti coloro che speravano in un cambio) lei si spellava le mani. 
Ricordo con quanta cattiveria (forse dovuta alla frustrazione dei giorni precedenti o forse dovuta alla paura di tornare al voto e perdere la poltrona appena conquistata) ci guardava mentre applaudiva. Aveva uno sguardo sprezzante come a dire - stavate per vincere ma avete perso e chi comanda e' ancora qua' -. Per me quel giorno e' cambiato tutto. Tutte le speranze che avevo (non di alleanze ma di accordi almeno sui temi, sulle questioni importanti, ad esempio l'elezione di un grande Presidente votato dalla rete e apprezzatissimo anche dagli elettori di SEL e PD) sono crollate in un istante. Tutte. E' stato un momento drammatico. Da quel giorno non ho piu' rivolto la parola all'On. Moretti. Da quel giorno ho compreso che o si fa "saltare il banco" come scrive oggi Beppe in un post magistrale o non esiste futuro per la nostra splendida e violentata Italia. Non l'ho sempre pensata cosi'. 
Se vi ricordate, parlando in aula della vergognosa guerra in Afghanistan, chiesi aiuto al Parlamento, ai giovani deputati alla prima legislatura che magari in passato erano anche scesi in piazza contro questa assurda guerra. Dissi, citando Thoreau, che - le gambe non servono per sedervisi sopra ed e' tempo di camminare assieme -. Fui accogliente, aperto, disponibilissimo al dialogo. Tutto e' cambiato il giorno dell'inciucio. Tutto quanto. O si manda a casa questa gente o non c'e' nulla da fare. Il M5S non ha nessun timore ad andare ad elezioni. Il timore ce l'hanno i partiti perche' c'e' il serio rischio (per loro) che "Vinciamo Noi" come dice sempre Matteo Dall'Osso. Qualche mese fa, non lo nego, in un angolo remoto della mia mente c'era una vocina che mi sussurrava - il PD non e' come il PDL -. 
Oggi i fatti hanno azzittito questa voce. Ho visto con i miei occhi ogni giorno cosa e' il PD, ho visto come hanno votato, ho letto le loro dichiarazioni, ho ascoltato le loro supercazzole e sono giunto alla conclusione che il PD non e' come il PDL, e' peggio! Perché il malaffare (bipartisan) ha distrutto il Paese ma e' l'ipocrisia ad uccidere la speranza".
A voi le riflessioni.


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