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venerdì 12 aprile 2013

La Casta e la notte del futuro ex presidente Giorgio Napolitano. - Peter Gomez



Riassumendo: 12 milioni di euro, frutto di una presunta truffa sulla legge per l’editoria, sono stati sequestrati al plenipotenziario Pdl, Denis Verdini, l’uomo che tratta con il Pd per tentare di mettere su un governo. 
Ignazio La Russa, stando a quanto scrive La Repubblica, va invece in giro a dire che Silvio Berlusconi per il Quirinale vuole una donna in grado di risolvergli l’annoso problema dei processi: “Di nome fa Salva, di cognome Condotto”. Raccontano che punti sull’avvocato dei potenti Paola Severino, attuale Guardasigilli del governo Monti e ideatrice della nuova legge soft contro la corruzione.
Intanto le regioni scelgono i loro 58 grandi elettori per la presidenza della Repubblica. Le donne sono solo cinque. In compenso ci sono due pregiudicati e 10 tra imputati e indagati. In totale fa il 20%.
Nemmeno nelle periferie più disagiate delle metropoli è facile trovare un palazzo in cui 2 inquilini su dieci hanno guai con la giustizia. Tra chi arriverà a Roma per eleggere il nuovo Capo dello Stato, sì. C’è da tremare solo al pensiero di che cosa potrebbe accadere se davvero una qualche riforma istituzionale al posto del Senato ci mettesse la Camera delle Regioni. Finiranno per chiamarla Camera di Sicurezza.
Comunque, per ora, non bisogna agitarsi. Giorgio Napolitano, il futuro ex presidente della seconda nazione più corrotta d’Europa (stando alle statistiche) è tranquillo. Ha spiegato a tutti che il problema sono “certe campagne che si vorrebbero moralizzatrici” e che “si rivelano, nel loro fanatismo, negatrici e distruttive della politica”.
La questione da affrontare, insomma, non è quella che (a molti sembrava) una brutta realtà, ma lo specchio che la riflette e l’amplifica distorta. Del resto Napolitano aveva avvertito il Paese per tempo. Già due anni fa, l’8 settembre del 2011, aveva ammonito: “Bisogna prestare attenzione all’uso dilagante di certe parole come l’espressione casta politica” perché l’Italia “rischia di diventare una notte in cui tutto è grigio, quasi nero”.
È il Capo dello Stato. Di sicuro aveva ragione. È solo per questo che i cittadini stanno vivendo un incubo.

sabato 13 ottobre 2012

Ddl anticorruzione, Severino: “Deve essere attuato, ce lo chiedono Ue e cittadini”.


Ddl anticorruzione, Severino: “Deve essere attuato, ce lo chiedono Ue e cittadini”


"Sulla fiducia non è stata presa alcuna decisione. Sarà importante vedere gli emendamenti, poi si deciderà. Ma il disegno di legge deve essere attuato”. Così il ministro della Giustizia che ha aggiunto: "Non ce lo chiede solo l’Europa e il mondo economico, ma anche le persone oneste".


La legge anticorruzione va fatta. Lo chiedono l’Europa e i cittadini. Ne è convinta il ministro della Giustizia Paola Severino che, giungendo a Napoli a un convegno della Federazione dei cavalieri del lavoro, ha detto: ”Sulla fiducia non è stata presa alcuna decisione. Sarà importante vedere gli emendamenti, poi si deciderà. Ma il ddl deve essere attuato”. 
Perché l’approvazione del ddl anticorruzione è una richiesta non solo dell’Ue, dell’economia e delle imprese, ma “dei cittadini perbene“. “Non ce lo chiede solo l’Europa, gli organismi internazionali, l’economia ed il mondo delle imprese – ha detto Guardasigilli – ce lo chiedono i cittadini perbene, i giovani, le persone che si sono mobilitate in iniziative, le più diverse, ma che in comune hanno la forza di chi non intende rinunciare a uno scatto di orgoglio del nostro Paese. L’approvazione del ddl – ha concluso la Severino – è un obiettivo che non possiamo mancare”.