Ahimè ho letto le anticipazioni della comparsata di Renzi Matteo da Vespa di questa sera (la puntata registrata sta andando in onda ora ad uso masochisti, io me la risparmio ). Dai termini usati e dai temi trattati nel salotto buono di Rai Uno, subito dopo avere ancora una volta votato insieme alla Lega per l’abrogazione della Riforma della prescrizione Bonafede, appare evidente che il rignanese sull’Arno si sta giocando il tutto per tutto. Senza ritegno e plateale strafottenza sta alzando la posta con la pretesa di giocare al gatto e il topo (il topo sarebbe l’Esecutivo).
“Per amor di patria”, parole sue, Renzi voterà il decreto sulle intercettazioni. Ma è con Conte che gioca sporco. Non si alza la mattina pensando di farlo cadere, dice, però lo sfida in sostanza a presentarsi in Parlamento e verificare se ha ancora i numeri per governare. Poi gli tende l’amo: se è disponibile a intraprendere la strada della riforma del premierato se ne può parlare, lui continuerebbe a governare ma con un patto riformista da realizzare insieme alle opposizioni.
Vuole “lo sceriffo d’italia” Renzi, uno direttamente votato dagli italiani. Insomma, ritornando sul luogo del delitto, il bomba rilancia un altra riforma costituzionale: vuole apparecchiare la poltrona a quello che pochi mesi fa chiedeva “i pieni poteri”, il suo fratello diverso, l’altro Matteo. Vespa gli alza la palla e lui precisa: si potrebbe fare un Nazzareno bis, lo stesso che lui chiuse con Berlusconi con i buoni uffici del pontiere Verdini, l’ex senatore condannato, oggi suocero in pectore del Capitone Salvini (le vie del Signore sono infinite….). Tanto, sostiene il leader del partito degli affari, questo Governo a casa non ci vuole andare. Con il taglio dei parlamentari ci sarebbe una moria di senatori e deputati, primi fra tutti quelli dei 5 Stelle (li quota max al 10%).
Le cose sono due, anzi tre: o Renzi è in preda ad un delirio che lo fa estraniare da quel consenso omeopatico di cui dispone, o Salvini gli ha promesso qualcosa se riesce a far cadere il Conte II, oppure bluffa.
Fatto sta che subito dopo mette a segno altre due pugnalate irricevibili:
– entro Pasqua se il governo non ritira la riforma sulla prescrizione lui sfiducera’ Bonafede (ma, con parole vagamente intimidatorie, auspica che prevalga il buonsenso).
– sempre in primavera proporrà l’abolizione del reddito di Cittadinanza.
Oggi, sostiene, un mafioso ha dichiarato di prenderlo. È un fallimento, dice (lo andasse a dire a 2,5 mln di poveri), va smontato e le risorse impegnate sull’abbassamento delle tasse alle imprese. (Son sicura, nel dirlo non è neanche arrossito). Quindi la palese derisione: ci hanno provato a sostituirci, ma non ce l’hanno fatta. Non c’è nulla di male nel farlo, dice. Ma la prossima volta dovranno essere sicuri di riuscirci….
Mi auguro che i toni di queste dichiarazioni, sfrontate, arroganti quanto irrispettose verso un Governo a cui il senatore semplice di Scandicci aveva dato la fiducia con la riserva mentale di rinnegarla il giorno dopo, inducano Conte ad un passo risolutivo. So di ripetermi, ma occorre che si vada alla conta in Parlamento. Immaginare di continuare a governare con questa spina nel fianco è impensabile. Non so come andrà a finire, non so se ci sarà la possibilità di captare voti in libera uscita in Senato (i cosidetti “responsabili”). So solo che continuare a sottostare alle smanie di grandeur di un soggetto dall’io ipertrofico, una versione ammalorata di Macron, è un umiliazione che questo Esecutivo non può permettersi se vuole mantenere la sua dignità.
L’opposizione, la peggiore, Conte oggi c’è l’ha in casa e quello che adesso si sta mangiando i pop corn è Salvini. Sa che c’è uno che sta lavorando per lui seduto a palazzo Chigi.
https://infosannio.wordpress.com/2020/02/20/i-pop-corn-oggi-se-li-mangia-salvini/