Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 8 aprile 2023
Sistema Sanitario - Giuseppe Conte
mercoledì 9 febbraio 2022
Giuseppe Conte è leggenda!
E ci credo che tutti ce l'hanno a morte con Giuseppe Conte.
Questo arriva dal nulla scelto dal partito di reietti più odiati nella storia dello stivale. Manco fossero stati portatori sani di ebola.
Contro tutte le previsioni e una legge elettorale antigrillismo confezionata ad hoc, i moralizzatori vincono pure le elezioni del 2018.
Forze politiche e intellettuali sotto shock non si capacitavano della rovina: in due mandati di governo l'incapace avvocato di Voltura Appula, tal Giuseppe Conte osa imporre il Rdc, umiliare Salvini, ignorare Berlusconi, snobbare De Benedetti, defenestrare i Benetton da Autostrade suscitando scandalo, far ricostruire il ponte Morandi nel rispetto di tempi e finanziamenti, riformare la giustizia e abolire la prescrizione, affrontare una pandemia, decidere per il lockdown, fronteggiare virus morti e resuscitati,, guadagnare 209 miliardi, far tagliare i parlamentari, coordinare la riapertura delle scuole e approntare un PNRR.
Tutto questo pur avendo stampa, confindustria e partiti Contro.
Per liberarsi dalla piaga della politica trasparente, si organizza l'ascesa di Draghi, e inizia la saga del governo migliore.
Tutti tranquillizzati tirano un sospiro di sollievo. Conte decideva di tornare a insegnare all'università e manco andava bene lo stesso, piovevano critiche pure sulle lezioni...
Quindi arriva Grillo e la saga si ramifica: dopo varie vicissitudini Conte diventa presidente 5 Stelle e tutto ricomincia daccapo. Qualsiasi cosa facesse l'avvocato, era sempre sbagliata.
Quindi tra bugie e insulti, sempre rivolti allo stesso bersaglio pentastellato, si è andati avanti fino alle presidenziali dove Conte ha fatto sbroccare tutti.
Infatti ha ventilato una candidata donna sgradita niente poco di meno che alla Sx!
Salvini e Meloni, che come sapete non stimo, sarebbero pure stati d'accordo ad eleggere la direttrice del DIS. Ma la Sx liberale e Berlusconi, pachidermi conservatori, restauratori e mummificatori volevano il primato, cioè tutti i difetti normalmente attribuiti alla Dx di fasciosovranisti che invece per una volta l'avevano azzeccata.
Non sia mai! Sarebbe stata di certo una sventura la donna alla presidenza della Repubblica, avrebbe moltiplicato il consenso di Conte e riabilitato Salvini e Meloni.
Perciò, per demolire Conte, Lega e Fdi si brucia la Belloni, e addirittura resuscita la teoria del revival gialloverde.
Dopo aver schivato Belloni colpo di scena: provvedimento cautelare per disarcionare Conte.
Quello invece si reca dalla Gruber per dire
che tra pochi giorni un bagno di Democrazia ristabilirà l'equilibrio nel Movimento.
Che dire ragazzi, sembra proprio che Giuseppe Conte sia immortale.
E allora godiamoci
sta cazzo di serie politica che Netflix ci spiccia casa!
Gioacchino Musumeci L'opinione Contro
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domenica 29 novembre 2020
Longo, prima grana: 8 mln di fatture sparite a Cosenza. - Stefano Vergine
L’azienda sanitaria - Ha 361 milioni di euro di debiti, trasformati in parte in bond. Ma non si trovano più le ricevute delle operazioni.
A Cosenza l’ultima richiesta è arrivata lo scorso agosto: versare 8,3 milioni di euro. Sull’unghia, altrimenti si va in tribunale. È su questa nuova bomba su cui si è appena seduto Guido Longo, neo commissario alla sanità calabrese. L’intimazione di pagamento spedita alla Azienda sanitaria locale (in Calabria si chiamano Asp) è firmata da una società di Milano: la Tocai Spv Srl. I proprietari ultimi della Tocai non sono noti, l’impresa è controllata da un trust, il Rubino Finance, che gestisce una serie di altre aziende attive nello stesso business: debiti della sanità, in particolare sanità calabrese, la più disastrata d’Italia. Circa 11 anni di commissariamento e un buco in bilancio che si allarga di anno in anno.
La Corte dei Conti dice che la sanità pubblica della regione ogni anno perde 105 milioni di euro, e il buco si aggiunge ai debiti accumulati. Solo quelli con i fornitori privati valgono 1,1 miliardi di euro (dati 2019). Tra questi, ci sono quelli di società come la Tocai Spv. Le Spv (Special purposevehicles) sono società-veicolo, fanno cartolarizzazioni. Negli ultimi anni, molte si sono buttate su questa nuova nicchia di mercato. Fanno affari rivendendo crediti di aziende private nei confronti delle Asl italiane.
Funziona così. Molte aziende private convenzionate con il sistema sanitario nazionale, come le cliniche e le Rsa, dovrebbero essere pagate per le prestazioni effettuate in convenzione dalla propria Asl di riferimento, ma invece di aspettare il pagamento (solitamente in ritardo) vendono il loro credito a queste società-veicolo, in cambio di liquidità immediata. Le Spv si accollano il rischio di recuperare il credito a fronte di un prezzo d’acquisto vantaggioso. Poi trasformano questi crediti in titoli finanziari, impacchettandoli in bond da vendere agli investitori. La Tocai nel suo bilancio dice di aver comprato in totale fatture da aziende sanitarie private per 10,5 milioni di euro, pagandole 9,6 milioni. E le ha di fatto rivendute, a investitori istituzionali non meglio specificati, trasformandole in obbligazioni. Titoli che promettono un ottimo rendimento: 5,5% annuo.
È così che si è messo in moto il mercato dei bond sanitari in Calabria. Decine di Spv create negli ultimi quattro-cinque anni per fare profitti, sfruttando la malagestione della sanità locale. Come nel caso dei mafia bond, scoperti mesi fa da un’inchiesta del Financial Times.
Per la Corte dei Conti, le doppie e triple fatture della Asp di Reggio Calabria sono poca cosa rispetto a quanto successo Cosenza. Sul totale di 1,1 miliardi di debiti verso i fornitori privati, la Asp di Cosenza è la più indebitata delle cinque aziende sanitari della regione, con un fardello di 361 milioni. Il numero ufficiale potrebbe non essere esaustivo, visto quanto sta succedendo proprio con la Tocai. Quando ad agosto la società milanese ha chiesto il pagamento di vecchie fatture per 8,3 milioni di euro, alla Asp di Cosenza sono saltati sulla sedia. Due dirigenti hanno scritto alla loro capa, Cinzia Bettelini, commissario della Asp, per comunicare che quelle fatture non “non erano registrate nella contabilità aziendale”, si legge nei documenti. Com’è possibile che la Asp Cosenza non avesse mai registrato fatture per 8,3 milioni? E quanti altri debiti del genere gravano sul bilancio regionale?
A una richiesta di intervista il commissario Bettellini non ha risposto. Una dirigente interna all’azienda sanitaria locale, chiedendo l’anonimato, ci ha confermato che “le fatture non ci sono. Tutte quelle con la Tocai sono state saldate: le fatture che ci chiedono ora sono inesigibili, potrebbero essere fatture che l’azienda privata da cui le hanno comprate non ha mai inviato a noi”. Tocai ci ha fatto sapere di essere in possesso di tutte le garanzie che il credito in questione è certo, liquido ed esigibile, aggiungendo che proprio quelle fatture sono “oggetto di un giudizio davanti al Tribunale di Cosenza”, in cui la difesa dell’Asp Cosenza “non ha mai contestato la mancata ricezione delle fatture”.
Come se non bastasse, l’azienda privata da cui Tocai ha comprato i crediti nel frattempo è fallita. È la Casa di Cura Tricarico. La Procura di Paola ipotizza la bancarotta fraudolenta. Alcuni dei titolari l’avrebbero spolpata usando i soldi dell’azienda per fini personali, per questo a giugno sono stati arrestati.
Chi pagherà alla fine gli 8,3 milioni che mancano? La Asp Cosenza o l’anonima società milanese? All’azienda sanitaria costerebbe un po’ di debito in più, particolare di un fenomeno generale, quello della finanziarizzazione dei crediti sanitari di una regione, la Calabria, che oggi non ha abbastanza posti per ricoverare i malati di Covid. Ma anche per Tocai sarebbero dolori. “Il servizio titoli emessi, in linea interessi e capitale, è assicurato unicamente dagli incassi derivanti dal portafoglio crediti”, scrive nel bilancio la società. Significa che se da Cosenza non pagano, le cose rischiano di mettersi male anche per chi ha investito in quei bond.
sabato 22 agosto 2020
Moratoria sui crediti, Ruocco: servono bad bank pubblica e banca per il Sud.
La presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, Carla Ruocco, commenta l’intervento pubblico per la moratoria dei crediti bancari.
Quale Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario che si è significativamente impegnata al riguardo - tramite invio questionari, audizioni, richieste dati e informazioni e costante attività di moral suasion – segnalo che, ad oggi, oltre 300 €/mldi di crediti sono stati spostati nella loro riscossione grazie al meccanismo della moratoria ed oltre 71 €/mldi sono stati concessi tramite nuovi finanziamenti con garanzia pubblica.
lunedì 1 giugno 2020
La Corte dei Conti: così hanno distrutto la sanità sul territorio. - Marco Pasciuti
mercoledì 11 marzo 2020
Viviana Vivarelli
E farsi un tampone? 3400 dollari. Da noi costa (allo Stato) 60 euro. Ci credo che Trump minimizza e il virus fa finta di non vederlo nemmeno! E il neoliberista Macron fa lo stesso. Vi rendete almeno conto dei guadagni stratosferici e intollerabili che farebbero le assicurazioni private sulla pelle dei malati?
Ma davvero qualcuno pensa che privatizzare la sanità come vorrebbero Renzi, Salvini, la Meloni, Berlusconi e Zingaretti, sarebbe un buon affare? Credete davvero che, se realmente le tasse fossero al 15% ma dovessimo privatizzare lo stato sociale, sarebbe un gran guadagno? E comunque è in questa direzione che Pd e Lega stavano andando.
Zingaretti ora è infetto. Se lo ricorda che solo a Roma ha chiuso 10 ospedali pubblici e 16 nel Lazio?
E per quelli che dicono che per tanti lavori negli Stati uniti oltre allo stipendio ti danno anche una assicurazione privata, sarà meglio aggiungere che di assicurazioni ce ne sono infinite, che nessuna copre tutte le prestazioni mediche e che in un ospedale ti curano solo per quello per cui sei coperto e, se l'assicurazione per altre cose non ce l'hai, sei abbandonato a te stesso.
Il caro Zingaretti che ora è ai domiciliari sanitari, farebbe bene a farsi qualche pensierino. A chiedersi per es, come mai grazie al Pd metà degli ospedali sono privati, la metà dei posti letto sono privati, e quelle cliniche che dallo Stato hanno avuto miliardi, i malati di Corona virus nemmeno li vogliono e che se i malati hanno bisogno di una sala di rianimazione o di macchinari speciali, mandano i loro pazienti negli ospedali pubblici. E intanto il Pd ha licenziato 48.000 operatori sanitari e ora mancano medici e infermieri. Dovrebbe chiedersi come mai Lega e Pd hanno chiuso tutti i piccoli ospedali, hanno tagliato migliaia di posti letto, e hanno dato miliardi alla sanità pubblica.
Il Lazio aveva 72 strutture di ricovero pubbliche, nel 2017 erano 56. Nel 2011 aveva 46 ospedali a gestione diretta, nel 2017 erano 33. I Governi Letta, Renzi e Gentiloni hanno tagliato 10mila posti letto. Era di sinistra tutto questo?
Sempre grazie a Zingaretti, l’ex Forlanini, il polo di eccellenza per la ricerca e la cura della tubercolosi è stato chiuso e messo in vendita per 70 milioni di euro. Poi uno continua a parlare di differenza tra dx e sx!! Illusi!
Lo capite perché le liste di attesa non hanno fatto che aumentare? Nell’ultimo anno il 35,8% degli italiani non è riuscito a prenotare, almeno una volta, una prestazione nel sistema pubblico perché ha trovato le liste d’attesa chiuse. Ci aggiungiamo i 10 euro fissi per ricetta sull’assistenza specialistica ambulatoriale, con l’aumento della spesa a carico del cittadino e comprendiamo perchè sempre più gente si rivolge al privato o non si cura affatto.
Grazie a questa belle politiche privatistiche il 27% della spesa sanitaria totale è stata privata, il che vuol dire che un cittadino su 3 ha rinunciato al servizio sanitario pubblico.
Ma gli elettori si sono accorti di tutto questo? Ed è in questa direzione che vogliono continuare ad andare?
I numeri non mentono, la sanità pubblica ha bisogno di essere rimessa al centro di politiche e investimenti adeguati e speriamo che almeno l'emergenza che il sistema sanitario sta affrontando possa servire a questo. E questo vale per la destra come per la sinistra.
Poi uno si chiede come mai il M5S ci tiene a dire che è oltre alla destra e alla sinistra!! Vi rendete almeno conto di quanto siano uguali?
sabato 2 novembre 2019
Venite ad ammalarvi in Sicilia dove il pronto soccorso diventa un’esperienza mistica. - Totò Burrafato - 28.10.2019
Tempi di attesa a volte superiori alle 10 ore.
https://www.blogsicilia.it/palermo/venite-ad-ammalarvi-in-sicilia-dove-il-pronto-soccorso-diventa-unesperienza-mistica/503592/#4GUotlWlKdPf4Jq0.99