Allacciate le cinture, perché “nelle stanze della ministra Marta Cartabia sta prendendo corpo la giustizia che verrà”, cioè “il Piano Cartabia: rivoluzione digitale e 16 mila assunzioni” (La Stampa). Un ciclone.
E poi dicono che il cambio di passo non c’è. In un mese SuperMarta ha già scoperto che “occorrono grandi investimenti, migliaia di assunti, ristrutturazioni edilizie e massiccio ricorso al digitale”. E ha subito “destinato alla Giustizia circa 3 miliardi” di Recovery, mica bruscolini: per la precisione 2.750 milioni.
Vista la cifra, ci ha assaliti il tipico déjà-vu che ti ricorda qualcosa ma non sai bene cosa. Fortuna che c’è Google: ma sì, era la relazione che l’ex ministro – parlando con pardon – Alfonso Bonafede doveva leggere in Parlamento il 28 gennaio, ma le opposizioni e Iv gli garantirono il voto contrario prim’ancora di ascoltarlo. E Conte si dimise. Si dirà: quelli erano i Peggiori, ora i Migliori ci avranno aggiunto un surplus di competenza. Infatti SuperMarta “stanzia 2,29 miliardi per 16.500 nuovi assunti a tempo determinato” nell’“Ufficio del Processo”. Invece quel pirla di Bonafede stanziava “2,3 miliardi in assunzioni a tempo determinato… di 16.000 addetti all’‘Ufficio per il Processo’”.
Vabbè, dài, sarà una coincidenza. Infatti la Cartabia, furba, ha in mente “gli assistenti del giudice sul modello dei ‘clerks’” per “supportare il giudice” nella “ricerca dei precedenti giurisprudenziali e dei contributi dottrinali pertinenti”. Quel somaro di Bonafede, viceversa, s’era messo in testa di “supportare il giudice nello studio dei precedenti giurisprudenziali e della dottrina pertinente, sul modello dei ‘clerks’”. Ma vi rendete conto in che mani eravamo?
Poi la Cartabia mette “426 milioni per ammodernare, ristrutturare o addirittura costruire palazzi di giustizia”. Fortuna che è arrivata lei, perché quel ciuccio di Bonafede metteva “circa 470 milioni” per “la realizzazione di nuove cittadelle giudiziarie e la riqualificazione delle esistenti”. L’abbiamo scampata bella. Il modello Cartabia prevede poi “83 milioni per la digitalizzazione degli archivi” con “data-center nazionali”, più “217 milioni per lo smart-working” e altri 50 in “intelligenza artificiale”.
Figurarsi se veniva in mente a quel pirla di Bonafede, che infatti buttava le stesse somme per “digitalizzare gli archivi”, “data center (senza trattino, nda) nazionali”, “smart working (senza trattino, nda)” e “intelligenza artificiale”. I soliti malmostosi diranno che Cartabia copia Bonafede e la giustizia che verrà è quella che c’era prima. Ma ignorano le due leggi dei Migliori. La legge del cuculo, che s’imbuca nei nidi altrui e se ne fa bello. E la legge Chlorodont-Virna Lisi: la signora, con quella bocca, può dire ciò che vuole.
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