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giovedì 14 aprile 2022

La via del melo. - Toni Capuozzo

 

Di Maio. “Chi nega Bucha alimenta la propaganda russa che provoca morte” . Nel suo italiano stentato il ministro degli Esteri vuole essere definitivo. Avrei qualche domanda per lui, come per Giletti, per la veterinaria di Open e tanti altri.

Cosa vuol dire negare ? Non c’è dubbio alcuno che i russi abbiano commesso crimini durante l’occupazione di Bucha. A testimoniarlo ci sono le fosse comuni scavate dietro alla chiesa. I 350 corpi che contengono, raccontano quello che è successo. Le mie perplessità riguardano i morti che dal 3 aprile vengono ritrovati per strada, in quella ormai tristemente famosa via Jablonskaja, la via del Melo. Il mio dubbio è che quei cadaveri non appartenessero all’orrendo capitolo precedente (i russi se n’erano andati il 30 marzo) ma fossero il risultato di un’operazione di un corpo speciale della polizia ucraina (ho riportato l’articolo della stampa ucraina che annunciava la caccia a Bucha di sabotatori e collaborazionisti). Oppure che fossero vittime dei russi recuperati dalle cantine e dai cortili e disposte sulla strada a beneficio delle televisioni. Come ricorderete, a smentire questa ipotesi apparvero subito foto da satellitari e da droni che retrodatavano la presenza di quegli stessi corpi almeno al 19 marzo.
-come si sono conservati i corpi nelle strade per due settimane, in un clima freddo ma umido, con animali randagi e selvatici ?
-come mai alcune vittime avevano i fazzoletti bianchi al 
braccio?
-come mai alcune vittime avevano accanto a sé razioni dell’esercito russo ?
-come mai non c’è quasi mai sangue e mai un solo bossolo accanto ai corpi ?
-come mai ci sono immagini che ritraggono militari ucraini che trascinano i corpi con cavi, andando oltre la semplice precauzione di spostarli di mezzo metro, rivoltandoli, così da appurare che non siano minati ?
-Come mai un video apparso su Telegram di un certo Boatman, il 1 aprile da Bucha, non dice nulla sui morti per strada? Unico fatto di rilievo l’incontro con un parlamentare del partito di Zelensky (Boatman lo descrive come “scuro di pelle”, nota inevitabile per un suprematista bianco come lui. Russo, Boatman è al secolo Sergey Korotkikh, ricercato per l’omicidio di due immigrati davanti a una bandiera nazista. Ripara in Ucraina e nel ’14 partecipa alla guerra civile antirussa, ricevendo il passaporto ucraino, e la nomina a capo di una squadra speciale della polizia).
-come mai in un altro video si vede la squadra di Boatman apprestarsi a operare e uno di loro chiede cosa si debba fare di persone incontrate senza il bracciale blu degli ucraini. “Sparagli, cazzo” è la risposta di Boatman.
-come mai si continua caparbiamente a ignorare l’operazione dei corpi speciali della polizia, iniziata il 1 aprile – i russi si sono ritirati il 30 marzo – di bonifica da esplosivi, sabotatori e collaborazionisti ? Ne dà notizia, quel giorno, la stampa ucraina. E poi non si sa come si a andata, se abbiano trovato collaborazionisti o meno.
- come mai sono apparse su Telegram conversazioni che maledicono Boatman per aver rovinato tutto con i suoi video ? “ eravamo d'accordo - lo era, non lo era - gonfiamo per il bene di un pubblico europeo impressionabile, finalmente ci passano armi pesanti e difesa aerea. Cioè, i nostri "alleati" sono tali che non gli bastano gli attacchi missilistici sulle città, per loro. Ok, stiamo lavorando. L'informazione principale è andata, lo straniero l'ha raccolta .. e poi la Guardia Nazionale e il Nostromo sono usciti dalla tabacchiera come un coglione con i loro video divertenti sulla pulizia di Bucha….”
Perchè, intervistato dalla stampa italiana, al becchino di Bucha non viene fatta la più semplice delle domande: come mai ha rischiato la vita per inumare i morti nella Bucha occupata dai russi e , quando i russi se ne sono andati, li ha lasciati invece per strada ?
-come mai quelle vittime sono state lasciate per settimane, secondo la foto satellitare, senza un solo gesto di pietà, come se fossero morti altrui, da schivare e basta ?
-come mai la Croce Rossa Internazionale non è stata convocata subito sul luogo del massacro ?

Non devo ripetere a ogni passo che non sono filoputin, né filorusso. Sono solo convinto per esperienza che purtroppo la guerra è il regno dell’odio, delle vendette, delle manipolazioni. In guerra puoi essere disciplinato, se la combatti o te ne fai travolgere. Se sei giornalista, anche quando hai chiaro dove risieda la ragione e dove il torto, dove l’aggressore e dove l’aggredito, sai che le linee nette del Bene e del Male vengono scavalcate con facilità, e resta il dovere di ragionare sui fatti, anche quando non coincidono con la tua visione delle cose, e specie quando fanno fare alla guerra un salto di qualità, come una chiamata alle armi.

domenica 6 febbraio 2022

Matteo Renzi, l’antiriciclaggio segnala alla procura di Firenze oltre un milione e 100 mila euro incassati da società dell’Arabia Saudita.

 

A fare i conti, come accade sempre in questi casi, è l'Unità antiriciclaggio di Bankitalia che ha fatto partire una segnalazione di operazione sospetta. Fino a questo momento la cifra che si riteneva fosse stata incassata era di circa 80mila euro. Il leader di Italia Viva: "Consulenze per sostenere la nascita di una città Green".

Dell’attività di conferenziere dell’ex premier Matteo Renzi e dei relativi e legittimi guadagni, tutti fatturati, se ne discute da mesi. Il leader di Italia Viva è stato retribuito per i suoi speech e interventi con poco meno di 2,6 milioni di euro come ampiamente documentato dal FattoQuotidiano. I soldi incassati per i discorsi tenuti per l’amico Mohammad bin Salman e per le consulenze svolte in Arabia Saudita l’ex segretario del Pd ammonterebbero a un milione e 100 mila euro. Denaro – come riportano il Corriere della Sera e La Stampa – versato da alcune società arabe attraverso diversi accrediti. A fare i conti, come accade sempre in questi casi, è l’Unità antiriciclaggio di Bankitalia che ha fatto partire una segnalazione di operazione sospetta. Fino a questo momento la cifra che si riteneva fosse stata incassata era di circa 80mila euro.

I detective dell’antiriciclaggio hanno accertato che oltre mezzo milione di euro è stato pagato infatti per il suo lavoro per la creazione di una città green in Arabia. Il principe – considerato dalla Cia il mandante dell’omicidio Khassoggi – tra i vari progetti rinascimentali ha anche quelli che riguardano futuristiche città senza macchine, auto ed emissioni. La segnalazione è stata inviata agli inquirenti di Firenze che già indagava sul ruolo del senatore riguardo a soldi percepiti per conferenze tenute ad Abu Dhabi. Per questo capitolo di indagine è stata chiesta una archiviazione lo scorso dicembrePer la procura è infondata l’ipotesi di false fatturazioni in ragione del fatto che è stata svolta un’attività vera e propria. Ora c’è un nuovo filone da esplorare: “Sul rapporto di conto corrente intestato a Matteo Renzi, aperto in data 5 novembre 2021, si rileva la seguente operatività: in data 13 dicembre 2021, un bonifico in accredito di un milione e 100 mila euro dal cliente stesso con causale “girofondi”. Il signor Matteo Renzi, censito in anagrafe come politico con un reddito annuo netto superiore a 75mila euro, ricopre la carica di senatore. Relativamente a quanto rilevato, il cliente – scrive nella segnalazione il personale dell’Uif – ha dichiarato al nostro consulente finanziario di riferimento che l’origine dei fondi sarebbe riferibile a delle prestazioni fornite, in qualità di consulente, all’Arabia Saudita, finalizzate a sostenere la nascita di una città Green, a scopo turistico, negli Emirati Arabi”. Le società che hanno eseguito i bonifici, come riporta ancora il Corriere, sono tre. “Dal documento si evincono bonifici ripetitivi in accredito di 8.333 dalla Mataio International Public, un bonifico di 570 mila euro dalla Royal Commission For Alula e un bonifico di 66.090 da Founder Future Inv Initiative Est. Si allegano le tre fatture emesse dal cliente a favore degli ordinanti dei bonifici”.

Quando era esplosa la polemica sui viaggi e sulle conferenza Renzi aveva parlato di “rapporti regolari“, di pagamenti a fronte di attività regolarmente fatturata (come del resto accertato già a Firenze), respingendo al mittente le critiche di chi vedesse in questa sua attività un conflitto rispetto alla carica di parlamentare. “Non c’è alcun conflitto d’interesse. L’unico interesse in conflitto è di qualcuno che vorrebbe io smettessi di parlare dell’Italia. L’attività parlamentare è compatibile con quella di uno che va a fare iniziative all’estero, su questi temi è tutto perfettamente in regola e legittimo. Nell’aprile dello scorso anno Renzi aveva confermato di aver firmato un intervento “per promuovere gli interventi di rilancio dell’antica città araba di Alula, patrimonio Unesco” e di essere entrato “nel board della Commissione reale per Alula, presieduta direttamente dal principe Bin Salman”.

(6.2.2022)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/06/matteo-renzi-lantiriciclaggio-segnala-alla-procura-di-firenze-oltre-un-milione-e-100-mila-euro-incassati-da-tre-societa-dellarabia-saudita/6483625/?utm_content=fattoquotidiano&utm_medium=social&utm_campaign=Echobox2021&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR183U1HwebJKFjo6VRrkXvcrFamMvt6XM-Ga3s8aTOVnOVW6Q6GTcUZYlo#Echobox=1644139089

martedì 10 novembre 2020

Armatori, gas e cliniche: chi finanzia mr. donazioni. - Valeria Bianchi e Stefano Vergine

 

È stato il politico italiano più finanziato dai privati quest’anno. Su Giovanni Toti hanno scommesso parecchie imprese con grandi interessi in regione. Lo dicono i rendiconti del suo comitato elettorale. Da gennaio a settembre, il Comitato Giovanni Toti ha ricevuto 530mila euro dai privati, una cifra che i partiti non riescono a racimolare in un intero anno.

Dopo aver lasciato Forza Italia per fondare Cambiamo, Toti si è ricandidato alla guida della Liguria a fine settembre e ha fatto il pieno di donazioni da aziende. Molte delle quali interessate, per ovvie ragioni commerciali, alle decisioni del governatore e del suo fedelissimo Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità che gestisce tutti i porti più importanti della Liguria. A partire proprio da quello di Genova, interessato da un piano di rilancio che, varato per contrastare il crollo del Ponte Morandi, dovrebbe portare sullo scalo più di 1 miliardo di euro di investimenti, in buona parte pubblici.

Aponte l’imprenditore italo-Svizzero.

Gianluigi Aponte è uno dei più importanti armatori al mondo, patron del gruppo internazionale Msc oltreché che dalla compagnia di navigazione italiana Gnv. Attraverso una delle sue società, la Agenzia Marittima Le Navi, ad agosto di quest’anno l’imprenditore campano con residenza svizzera ha donato 10mila euro a Toti. Spiccioli, per un uomo a cui Forbes attribuisce un patrimonio da 8,7 miliardi di dollari, ma pur sempre utili per la campagna elettorale del governatore. Tanto più che Aponte ha recentemente beneficiato di un generoso contratto pubblico: 1,2 milioni di euro pagati dalla Regione Liguria alla sua Gnv per utilizzare, da metà marzo alla fine di aprile, un traghetto della compagnia come ospedale galleggiante per i positivi al Covid.

Ma tra i finanziatori di Toti c’è anche la concorrenza: la famiglia Grimaldi, attiva sia sul porto di Genova che su quello di Savona, ha donato infatti 13mila euro al comitato elettorale di Toti. Mentre ha scelto di scommettere 50mila euro il Gruppo Messina, che a Genova è di casa: ha in concessione un terminal del porto da oltre 300mila metri quadri e ha appena fatto entrare nel proprio capitale con il 49% delle quote proprio la Msc di Aponte. Altri 5mila euro sono arrivati dalla famiglia di armatori Fratelli Cosulich, e poi da parecchie altre aziende che hanno interessi nello scalo genovese. Scorrendo i rendiconti pubblici si contano 10mila euro dalla C.M.A. Sistemi Antincendio; 10mila dalla Rimorchiatori Riuniti; 40mila euro da aziende della holding Gin (Grandi riparazioni navali) – Officine Meccaniche Navali (15mila), Fonderie San Giorgio (15mila), Ortec (5mila) e Gerolamo Scorza (5mila) – che con la Regione hanno a che fare necessariamente per il rinnovo delle concessioni.

Mense e petrolieri quei 54mila euro prima delle elezioni

Una delle donazioni più generose è arrivata però dalla famiglia Costantino, proprietaria di Europam, un gruppo energetico che spazia dalle forniture di gas e luce alle pompe di benzina, con 250 impianti di rifornimento e circa mezzo migliaio di dipendenti. Appalti pubblici e forniture private. Attraverso le loro aziende i Costantino hanno regalato 54.500 euro a Toti poco prima delle ultime regionali in Liguria. Già nel 2017 la famiglia di petrolieri genovesi aveva infatti donato 80mila euro al Comitato Change di Toti, finito in un’inchiesta della procura di Genova. “Io sono libero di finanziare i politici che a mio avviso possono migliorare le condizioni del popolo degli abitanti e delle imprese, questo non significa che l’ho fatto per avere qualcosa in cambio”, ha spiegato lo scorso gennaio Mario Maria Costantino, presidente di Europam.

Un altro contributo importante è arrivato da Ernesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter e patron dell’omonimo gruppo della ristorazione aziendale. Il 21 luglio la Pellegrini Spa ha infatti staccato un assegno da 30mila euro per la campagna elettorale del governatore ligure. Due giorni più tardi il gruppo milanese ha annunciato la firma di un accordo economico molto importante: l’acquisto della Industrial Food Mense, azienda molto presente in Liguria grazie a parecchi contratti di fornitura pubblici, da Fincantieri a Leonardo, da Ansaldo Energia a Hitachi fino alla Amt, la municipalizzata di Genova che gestisce il trasporto pubblico in città.

Sanità privata 10 mila da Villa Montallegro

Pietro Colucci, a capo del gruppo Waste Italia, gestore di una discarica a Vado Ligure, ha regalato 9 mila euro a Toti. Il suo nome è emerso nell’inchiesta giudiziaria sul Comitato Change per via di una segnalazione di operazione sospetta dell’Antiriciclaggio di Banca d’Italia. Tra le donazioni provenienti dal settore sanitario spiccano i 10mila euro della Villa Montallegro, clinica privata genovese di rilievo nazionale. Non è un mistero che da tempo Toti porti avanti una politica di apertura alla sanità privata in Liguria, progetti per ora congelati dopo l’emergenza coronavirus.

Massimo Pollio è il fondatore del progetto filantropico Flying Angels, che organizza viaggi per bambini malati che necessitano di cure in Europa. A marzo, in piena emergenza Covid, attraverso una sua società, la Imagro, ha fornito un lotto da 170mila euro di mascherine ad Alisa, stazione appaltante della sanità in Liguria. La stessa Imagro ha donato 20mila euro al comitato elettorale del presidente della Regione.

Aep Costruzioni sta realizzando la prima storica Esselunga della Liguria, nel quartiere genovese di Albaro. In un post dell’agosto scorso il presidente della Regione posava davanti al cantiere dove sorgerà il nuovo complesso: “Più concorrenza vuol dire prezzi più bassi, più soldi che restano nelle tasche delle famiglie”. Aep Costruzioni intanto ha versato 50mila euro sui conti del Comitato Toti. La San Lorenzo Spa lo ha sovvenzionato invece con 30mila euro. È una delle società interessate al progetto Miglio Blu, a La Spezia: un investimento da 4 milioni di euro annunciato nel giugno scorso, che prevede la creazione di un distretto nautico e una riqualificazione urbanistica. Qualche donazione è arrivata anche da privati cittadini. Ha versato 3.450 euro Sandro Biasotti, senatore ed ex presidente della Regione Liguria, fondatore della catena di concessionarie Autobi. E Marco Vinicius Amaral Garcia, che ha regalato 10mila euro.

È il direttore di Terre di Luni, parte del gruppo energetico Canarbino: sta sviluppando un progetto di riqualificazione edilizia ad Ameglia, in provincia di La Spezia.

Contattati per un commento sui possibili conflitti d’interessi dei suoi finanziatori, dallo staff del governatore fanno sapere che “non ci sia evidenza di alcun conflitto di interessi: tutti i finanziamenti risultano inoltre regolarmente registrati, e dichiarati, come previsto dalla normativa vigente”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/10/armatori-gas-e-cliniche-chi-finanzia-mr-donazioni/5997873/

domenica 25 febbraio 2018

Berlusconi, perchè?

Risultati immagini per berlusconi e la pistola

- Berlusconi ha frodato lo stato del quale è stato presidente del consiglio; - è stato condannato in via definitiva a quattro anni di carcere, dei quali tre condonati; - non ha scontato un solo giorno di galera e, invece di essere radiato da ogni pubblica attività, fa campagna elettorale in politica. Sorge spontanea una domanda: ma da chi è raccomandato? - Ricordiamo che la sua attività imprenditoriale è iniziata con una fideiussione ottenuta da Banca Rasini i cui correntisti erano Reina, Calò, Provenzano; - sappiamo che ha avuto uno stalliere factotum di nome Mangano, mafioso pluriomicida legato a cosa nostra; - pare abbia anche avuto un incontro, procurato da Dell'Utri, suo stretto collaboratore, con alcuni capi di cosa nostra; - Dell'Utri, suo stretto collaboratore sin dagli anni '70 e con cui ha fondato Forza italia, è stato condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, essendo stato riconosciuto mediatore tra cosa nostra e Silvio Berlusconi. Berlusconi ha avuto, inoltre, 21 processi archiviati per "sopraggiunta prescrizione", per "amnistia", per "intervenuta modifica della legge (il fatto non costituisce più reato)". Strano, vero? Ma è ancora lì, per quanto ancora dobbiamo sopportare la sua presenza imbarazzante? Lui è il colpevole del degrado nel quale bazzica la politica italiana. E la disgrazia maggiore è che sono ancora tanti quelli che lo seguono, c'è da domandarsi: con quale illogico criterio?