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mercoledì 6 settembre 2023

Scultura di embrione umano nel tempio di Kala Bhairava Natha, Tamilnadu.

 




Scultura di embrione umano nel tempio di Kala Bhairava Natha, Tamilnadu; Immagine gentilmente concessa: Google Plus

C'è anche questo tempio Chola chiamato Shri Garbharakshambika Sameta Shri Mullaivana Nathar, a Thirukarugavur, Papanasam taluka che si trova sulla strada Thanjavur (Tanjore) - Kumbakonam. All'interno sono presenti anche antiche iscrizioni sulle pareti. All'interno del tempio si possono vedere iscrizioni del periodo del re Raja Raja Chola, che regnò tra il 985 e il 1014, così come quelle del periodo di Parantaka Chola (inizio del X secolo). Alcune delle procedure di preghiera qui sono legate alla gravidanza. Quindi un tempio dedicato alla soluzione dei “problemi ginecologici”. Potrebbero essere disponibili degli specialisti nel tempio per aiutare le persone. Era un servizio di specializzazione dato alla società. 

Notare anche l'idolo Mahakala di Shiva a Ujjain (figure fornite). Ujjain, Mahakala è molto vecchia. Il Lingam rappresenta in realtà l'unificazione delle forze di Shiva e Shakthi. Il Paanipeeta rappresenta la Shakthi. L'idea è che Shiva e Parvathi siano le figure paterne e materne di questo mondo (Jagathah Pitram Vande Parvathi-Parameshwaram). Anche qui puoi vedere il serpente che nuota fuori. Quindi, simbolicamente, il tempio di Shiva stesso rappresentava le “forze vitali”.

https://deemagclinic.com/2019/04/07/did-british-present-india-as-land-of-snake-charmers-instead-of-presenting-the-right-snake-and-its-ancient-science/

mercoledì 3 maggio 2023

Ermete Trismegisto.

 

Questa è la storia di Ermete Trismegisto , un uomo che visse durante il regno degli "dèi egizi", che divenne una divinità e fu adorato per 7.000 anni. Chi è Ermete Trismegisto? Ermete Trismegisto è menzionato principalmente nella letteratura occulta come il saggio egiziano, parallelo al dio egizio Thoth, che creò l'alchimia e sviluppò un sistema di credenze metafisiche oggi noto come ermetismo . Questo leggendario personaggio, era associato a un sincretismo del dio egizio Thoth e del dio greco Hermes. La saggezza attribuita a questo personaggio nell'antichità, combinava la conoscenza sia del mondo materiale che di quello spirituale, il che rendeva gli scritti a lui attribuiti di grande attualità per coloro che erano interessati all'interrelazione tra il materiale e il divino. Dall'apparizione dei primi miti e leggende in diversi paesi, c'è stato un chiaro modello di adorazione di tutti i tipi di divinità. Possiamo discutere per giorni nel chiederci se fossero davvero dèi o alieni , o forse tutte e due le cose. Ma una cosa è certa: la gente li venerava e portava loro dei regali! Una di queste divinità era il dio egizio "Thoth", "Hermes Trismegistus" o "Atlas", come veniva anche chiamato. Secondo antiche leggende , dopo la scomparsa di Atlantide , solo un piccolo gruppo di persone riuscì a salvarsi disperdendosi in tutto il mondo, una parte guidata da Hermes arrivò nella terra d' Egitto . Fu qui che ricevette il suo potere "divino" e governò l'Egitto per più di 7.000 anni. Si crede, che gli abitanti di Atlantide fossero una civiltà altamente sviluppata, con tecnologie che oggi sfuggono al nostro pensiero. Molto probabilmente, "Thoth" era un sacerdote di Atlantide e superava in conoscenza anche i suoi compagni. In tutte le immagini, "Thoth" veniva rappresentato sotto il sole (il dio "Ra"), sottolineando così, che era un uomo mortale Secondo la leggenda, quando arrivò in Egitto con un tale "bagaglio" di conoscenza, il "dio Ra" lo notò, non dobbiamo dimenticare che il tempo dell'apparizione di Hermes in Egitto risale al tempo del regno del dèi e subito ne fece la sua mano destra. L'occupazione principale di Ermete Trismegisto era la scrittura di libri di astronomia, medicina, storia, matematica e geometria. Ha portato la scrittura nelle terre d'Egitto. "Thoth" è sempre stato considerato un conduttore tra la gente comune e il dio "Ra". Non sorprende che gli egiziani lo adorassero su un piano di parità con altre divinità, poiché Hermes si mostrava solo dal lato positivo, portando conoscenza e saggezza al popolo. Secondo una versione, fu lui a diventare l'ingegnere capo nella costruzione delle piramidi egiziane . Quando si fa riferimento alle Tavole di Smeraldo , non si fa menzione dell'acquisizione di poteri soprannaturali da parte di Thoth al momento del suo arrivo nelle terre di Khem, né del suo incontro con il dio Ra. Il dio Ra non era un essere della nostra dimensione, comunicava solo attraverso la piramide di luce di Atlantide, così come con molti altri maestri. Lo stesso potere di Thoth era nella sua bacchetta con un cristallo magico, che fu successivamente installato nella piramide principale di Giza. In tutte le immagini di questa divinità si può vedere nelle sue mani un oggetto insolito, soprannominato il " Caduceo ". Secondo la leggenda, non appena "Thoth" prese possesso di questo oggetto, acquisì l'immortalità (si dice che governò l'Egitto per più di un millennio). Una persona che tiene in mano questa bacchetta accede a tre mondi contemporaneamente: a quello degli dei, dei morti e dei vivi. Durante il suo regno, "Thoth" scrisse dozzine di opere in più volumi, la maggior parte delle quali è andata perduta. Alcuni ricercatori sostengono che parte della conoscenza di Hermes fosse nascosta nelle stanze segrete delle piramidi egizie. Ma ci sono ancora domande sulla figura del dio "Thoth". Ad esempio, se dopo aver ricevuto una bacchetta magica è diventato immortale, dove è finito dopo millenni di regno? Alcuni ricercatori hanno suggerito che Ermete Trismegisto potrebbe essersi recato in altre parti del mondo e aver fatto la stessa cosa che fece in Egitto: fornire conoscenza e istruire. È possibile che Hermes sia quella figura comune molto simile, venerata in varie culture antiche? 

https://www.facebook.com/photo?fbid=615570340601593&set=a.466212852204010

venerdì 9 giugno 2017

Scoperto un nuovo importante fossile umano.

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Una nuova scoperta di fossili di Homo sapiens in Marocco e risalenti a 300 mila anni fa, molto prima di quanto si ritiene avesse avuto origine la nostra specie, mette in discussione alcuni assunti della nostra origine. E sposta (forse) la culla dell’umanità.

Due ricostruzioni dei fossili trovati a Jebel Irhoud (Marocco). La datazione è di circa 300.000 anni fa. In blu è la struttura interna del cervello, differente da quella degli uomini moderni, ma anche da quella dei nostri primi cugini, gli uomini di Neanderthal.|PHILIPP GUNZ, MPI EVA LEIPZIG
Un articolo pubblicato sulla nota rivista scientifica Nature ha modificato alcune delle concezioni della nostra evoluzione, in particolare il fatto che l’Africa orientale sia stata l’unica culla dell’umanità, il luogo in cui nostra specie è nata e si è diffusa in tutto il mondo. Anche se ovviamente non tutto è ancora chiaro e deciso. 

CINQUE "UOMINI". 

Un gruppo di lavoro guidato dal francese Jean-Jacques Hublin, che lavora al Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia (Germania), ha descritto (l'abstract, in inglese) alcuni resti fossili che rappresentano almeno cinque individui. Tra di essi sono importanti una scatola cranica, una mandibola e un’arcata sopraccigliare. Fin qui niente di nuovo, ritrovamenti come questi non sono rarissimi. 

E LONTANO, LONTANO NEL TEMPO. 

Le novità sono due: il luogo dove sono stati trovati e la datazione. Il primo è Jebel Irhoud, in Marocco, migliaia di chilometri lontano dalla cosiddetta “culla dell’umanità”, l’Africa orientale (Etiopia e Tanzania in particolare). 
La seconda, ottenuta con metodi di luminescenza, porta a una data di circa 300.000 anni fa, di centomila anni precedente quella dei primi chiari fossili di Homo sapiens, trovati nella Kibish Formation, in Etiopia meridionale. 
Questi ultimi sono stati considerati da molti la testimonianza dell’unica origine est africana della nostra specie. I fossili marocchini invece obbligano i paleoantropologi a riesaminare non solo i luoghi di nascita di Homo sapiens, ma anche e soprattutto i processi attraverso i quali siamo nati come specie.


TESTE ARROTONDATE. I fossili di Jebel Irhoud hanno qualche differenza con i successivi e con gli uomini attuali, perché per esempio il cranio non è alto e arrotondato come quello degli uomini moderni, ma un po’ più basso e allungato. Anche l’arcata sopraccigliare è più variabile di dimensioni, ma questo potrebbe essere dovuto a differenza tra i due sessi. Molto interessante, secondo i ricercatori, è la struttura interna della scatola cranica: lo sviluppo dell’intero cervello non è a carico del cervelletto, come negli uomini di Neanderthal, ma di altre parti. 
Gli autori si spingono a dire che proprio il cervello più globulare possa essere usato per distinguere gli uomini anatomicamente moderni da quelli più antichi. Ma tutto il processo è piuttosto lineare, affermano.
Il sito di Jebel Irhoud (Marocco). Forse, quando era occupata dagli uomini, era una caverna, ma la maggior parte dei sedimenti sono stati rimossi negli anni Sessanta. | SHANNON MCPHERRON, MPI EVA LEIPZIG
UNA LENTA EVOLUZIONE. 

Le conclusioni della ricerca sono molto interessanti anche dal punto di vista dell’evoluzione. Se questo fossile è un Homo sapiens, per così dire, arcaico il tragitto verso gli uomini moderni potrebbe essere stato più lineare del previsto. Siamo quasi certi, infatti, che la nostra specie si sia separata da un antenato comune con altre, come Homo neanderthalensis (l’uomo di Neanderthal), circa 500.000 anni fa. In questo modo si poteva pensa che i fossili, da allora al famoso esemplare etiopico di 200.000 anni fa, fossero una specie di preparazione alla nostra “venuta al mondo”. 
Questo ritrovamento invece si colloca proprio tra la separazione tra Neanderthal e sapiens e il fossile est africano. Significa che, a differenza di quanto si pensava, la nostra specie ha avuto un lungo (ed evolutivamente coerente) processo di modifica, con modifiche lente e altre più veloci. Non è cioè nata “improvvisamente” circa 200.000 anni fa per rimanere poi costante nel tempo fino ad oggi. 
Almeno anatomicamente, siamo come tante altre specie. È forse il salto della cultura, avvenuto 50.000 anni, fa circa che ci ha distinto, in parte, da altre specie animali.

domenica 11 ottobre 2015

Ricreato in provetta un cervello invecchiato.


Il tessuto del cervello invecchiato riprodotto in laboratorio (fonte: Salk Institute)

Da neuroni ottenuti riprogrammando cellule della pelle.


Ricreato in provetta un 'cervello' invecchiato. Per la prima volta si è riusciti a coltivare e invecchiare in laboratorio dei neuroni umani ricavati dalla pelle. Il risultato, merito del lavoro dei ricercatori del Salk Institute e descritto sulla rivista Cell Stem Cell, è un eccezionale banco di prova per studiare malattie neurodegenerative legate all'invecchiamento, come Alzheimer e Parkinson, e per sperimentare farmaci. 

La particolarità di questa tecnica è che i neuroni ricavati hanno caratteristiche genetiche che riflettono l'età del paziente. ''Per la prima volta abbiamo dimostrato che non solo l'identità genetica specifica di una persona, ma anche i segni legati all'invecchiamento possono essere studiati in laboratorio su neuroni umani viventi'', osserva Fred Gage, coordinatore dello studio. Finora infatti chi si è occupato di invecchiamento si è affidato a moscerini, vermi e topi. 
Più recentemente si è riusciti a prendere delle cellule dai pazienti e a riprogrammarle, trasformandole in cellule staminali pluripotenti (ipsc), che possono essere propagate per generare cellule cerebrali in numero sufficiente per sperimentazioni. Ma il problema di queste cellule è che somigliano a quelle caratteristiche primi stadi dello sviluppo embrionale, e quindi l'età vera del paziente viene azzerata, lasciando dei neuroni ringiovaniti. 

In questo caso invece i ricercatori hanno prelevato le cellule della pelle di 19 persone di età compresa fra 1 a 89 anni e le hanno riprogrammate per trasformarle in neuroni. Quindi hanno confrontato i neuroni così ottenuti con quelli prelevati da autopsie. Il confronto ha permesso di individuare le caratteristiche dei neuroni delle persone più anziane. La stessa tecnica, secondo i ricercatori, potrebbe essere utilizzata per studiare i cambiamenti indotti dall'invecchiamento in altri tessuti, come quelli di fegato e cuore.


http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/biotech/2015/10/09/ricreato-in-provetta-un-cervello-invecchiato_727ce3fc-f616-49df-aa4f-198406755bfe.html?idPhoto=1