martedì 29 settembre 2015

Vittoria per gli ulivi pugliesi: Xylella sconfitta con antica pratica agronomica che salva la pianta.




SPUNTA UNA PICCOLA SPERANZA NEL SALENTO NELLA LOTTA ALLA XYLELLA. SU MOLTI DEGLI ULIVI DOVE È STATA SPERIMENTATA UNA ANTICA PRATICA AGRONOMICA, STANNO SPUNTANDO NUOVI GERMOGLI.

Chi sosteneva che la scellerata imposizione dell'UE di eradicare gli ulivi pugliesi fosse qualcosa di inutile e che la soluzione poteva essere quella di utilizzare pratiche alternative oggi potrebbe ufficialmente prendersi una rivincita: come spiega il servizio televisivo del Tg Norba, un'antica pratica agronomica potrebbe essere la salvezza per gli ulivi colpiti dal misterioso batterio.


LA FAMIGLIA CHE PRODUCE 2700 KG DI CIBO ALL’ANNO IN 370 METRI QUADRATI. - Marta Albè

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La famiglia Dervaes vive a 15 minuti da Los Angeles in una zona di periferia. Calcolando la casa e il giardino, ha a disposizione 370 metri quadrati di spazio per coltivare e produrre il proprio cibo.
Nel proprio appezzamento in un anno questa famiglia molto volenterosa riesce ad ottenere oltre 2000 chilogrammi di ortaggi a cui si aggiungono la frutta di stagione e le uova delle galline che allevano.
In questo modo la famiglia raggiunge una vera e propria autosufficienza alimentare e non solo. La loro produzione è così abbondante da generare un reddito di circa 20 mila dollari all'anno.

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Coltivano 400 varietà diverse di frutta, verdura e fiori edibili. Sfruttando tutto lo spazio a prorpia disposizione, questa famiglia produce all'anno più di 2000 kg di verdure, 400 kg di pollo biologico, più di 450 uova, 12 kg di miele e frutta in abbondanza. Tutti i prodotti sono bio. La loro merce è considerata di ottima qualità e i prezzi di vendita ne rispecchiano il valore.
Tutti i membri della famiglia danno una mano nella coltivazione dell'orto. Per ridurre i consumi elettrici e le spese, hanno deciso di installare dei pannelli fotovoltaici. Così gli attrezzi agricoli che necessitano di elettricità vengono alimentati grazie alle energie pulite.
Grazie alle proprie coltivazioni, questa famiglia mangia sempre seguendo la stagionalità dei prodotti. La vendita degli ortaggi avviene a livello locale ed è rivolta soprattutto ai ristoranti della zona.
Il denaro guadagnato con la vendita dei prodotti permette alla famiglia di acquistare quei cibi che non può autoprodurre nella propria residenza. Si tratta di un esempio davvero interessante che mostra come con molta buona volontà e con l'aiuto di tutta la famiglia sia davvero ancora possibile autoprodurre il proprio cibo coltivando la terra.
Se volete seguire il viaggio verso l'autosufficienza di questa famiglia, che è iniziato ormai dieci anni fa, potete visitare il loro sito web Urban Homestead e la loro pagina Facebook.

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lunedì 28 settembre 2015

Acqua su Marte, l'annuncio della Nasa.

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In questa immagine in falsi colori si vedono chiaramente delle strisce scure che scendono dai pendii delle colline di Marte: che cosa sono? Un enigma che finalmente è stato risolto.|NASA


Un nuovo metodo di analisi spettroscopica rivela la natura di un discusso fenomeno geologico che si rinnova a ogni "estate" sul Pianeta Rosso: la comparsa stagionale di strisce di terra bagnata su alcuni pendii.

Le foto "dell'acqua" su Marte: 

       

Qual è la natura delle lingue scure e lunghe anche decine e decine di metri, che si formano e scendono dai bordi di numerosi crateri di Marte nei periodi più caldi dell'anno sul Pianeta Rosso?

Questo è uno degli enigmi di Marte, ed è stato finalmente risolto da Lujendra Ojha, del Georgia Insitute of Technology di Atlanta (Usa): per l'importanza dello studio (pubblicato su Nature Geoscience), la Nasa ha convocato una conferenza stampa durante la quale sono stati spiegati i dettagli.

Da quando il fenomeno è stato osservato per la prima volta e poi monitorato con continuità dalle sonde attorno a Marte, le ipotesi avanzate per spiegarlo sono state più d'una: tra queste, una delle più accreditate interpretava le strisce scure come il risultato di fuoriuscite di acqua dai bordi dei crateri. Ma gli strumenti orbitali non hanno la capacità di indagare in quelle strette fasce scure, non più larghe di 5 metri, e perciò è sempre mancata una risposta certa.

SALI E ACQUA. Lujendra Ojha ha messo a punto una metodologia per studiare lo spettro, ossia la composizione chimica, di un singolo pixel delle immagini che arrivano da Marte, e in questo modo ha dimostrato che a rendere scure quelle lingue la sabbia è la presenza di acqua salata.

Adesso abbiamo la certezza che l'acqua esiste su Marte, appena sotto la superficie, in diversi punti del pianeta.

Spiega il ricercatore: «L'analisi delle sabbie vicino alle lingue scure non mostrano la presenza di sali, e dunque essi fuoriescono insieme all'acqua: si tratta di perclorato di magnesio, trovato anche dove sta lavorando il rover della Nasa Curiosity, di clorato di magnesio e diperclorato di sodio».

Il prossimo enigma da risolvere: DA DOVE ARRIVA L'ACQUA?

La risposta sull'origine dei flussi stagionali d'acqua potrebbe non essere semplice da trovare. Può essere legata alla presenza di ghiaccio che, durante l'estate marziana, all'aumentare della temperatura, si scoglie e fuoriesce in getti, e poi evapora velocemente. È un'ipotesi verosimile: non è necessario che la temperatura superi gli zero gradi centigradi per avere acqua liquida, perché la presenza di alcuni sali può portare la temperatura di liquefazione anche a -190 °C. E in certe regioni del pianeta la temperatura estiva può superare anche i 15 °C.

Ma questa ipotesi potrebbe valere per le fuoriuscite d'acqua in regioni prossime ai poli, in quanto è difficile che ci sia ghiaccio in abbondanza anche in prossimità dell'equatore, dove sono state osservate molte "striature", benché in alcune regioni equatoriali sia stata rilevata la presenza ghiaccio attraverso analisi radar.

Per spiegare il ghiaccio equatoriale si è avanzata l'ipotesi che lì vi possano essere vere e proprie falde acquifere che con l'aumentare della temperatura producano degli sbuffi, come geyser. E non ultima è stata avanzata anche l'ipotesi che l'acqua derivi dalla condensazione di vapore acqueo atmosferico che, dopo essere penetrato nel terreno, ritorni poi in atmosfera.

Al momento, sulla base di ciò che sappiamo può anche essere che non ci sia una risposta univoca, ma che ci siano invece diverse valide spiegazioni alla presenza di acqua nelle diverse zone di Marte.

Qualunque sia la spiegazione: L'ACQUA SU MARTE C'È!

A BENEFICIO DELL'UOMO. Non possono esserci fiumi o laghi, perché la bassa pressione dell'atmosfera marziana la fa evaporare appena in superficie, ma sapere che c'è ghiaccio e, meglio ancora, falde acquifere, è un bel punto di partenza per la prima base umana sul Pianeta Rosso. 

Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), ha spiegato che «è la prima prova che dimostra l’esistenza di un ciclo dell’acqua sulla superficie di Marte».

Questa l'impronta dell'acqua sul lato ovest del Chasma Coprates, nella regione equatoriale di Marte. | NASA

Dite grazie e chinate il capo. - Alessandro Gilioli.





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domenica 27 settembre 2015

Sequestrate dosi di GcMAF vendute on line anche in Italia. - Marvi Tonus




L'agenzia regolatoria britannica Medicines and healthcare product regulatory agency (Mhra) ha emanato un importante avviso rivolto a chiunque abbia acquistato GcMAF (Globulin component macrophage activating factor), un mediatore del sistema immunitario etichettato First Immune, privo di licenza e venduto on line su Internet, anche su siti in lingua italiana, come coadiuvante nel trattamento di alcune malattie: tumori, infezione da Hiv, autismo e altre dipendenti da un'alterazione del sistema immunitario. 
Nel corso di un'ispezione all'interno di uno stabilimento della zona di Cambridge, sede di produzione del GcMAF, gli investigatori della Mhra hanno scoperto che questa proteina veniva sintetizzata utilizzando derivati del sangue proibiti per uso umano e vietati anche per la fabbricazione di medicinali. 
I responsabili dell'agenzia britannica hanno esortato tutti coloro che hanno acquistato GcMAF attraverso Internet a contattare il proprio medico per prendere i provvedimenti necessari. 
La proteina GcMAF è un fattore di attivazione dei macrofagi, cellule essenziali per la risposta immunitaria, sperimentato in alcuni studi clinici negli Stati Uniti e in Giappone anche come inibitore della crescita tumorale nello stadio avanzato del carcinoma alla mammella e del colon metastatizzato e per ridurre la quantità di virus circolante nelle infezioni da Hiv. 
In queste ricerche, che hanno suscitato alcuni dubbi metodologi, si è ipotizzato che l'infusione di GcMAF possa ripristinare la corretta funzionalità del sistema immunitario, alimentando le speranze di cura di molti pazienti senza però raccogliere prove di efficacia e sicurezza tali da ottenere il via libera da parte delle autorità europee preposte al controllo dei farmaci. Constatata l'assenza di sterilità nel processo produttivo e il mancato rispetto degli standard di Good manufacturing practice (Gmp), l'Mhra ha decretato la chiusura dello stabilimento britannico e il sequestro di oltre 10.000 flaconi di GcMAF. 
Su diversi siti web, però, il prodotto è ancora in vendita. Alla luce di quanto è successo utilizzarlo potrebbe rappresentare un grave pericolo per la salute. 

Perché interessa il farmacista: compito del farmacista è informare, tutelare e mettere in guardia anche il paziente che acquista prodotti dai presunti effetti terapeutici su Internet. 


http://www.farmacista33.it/sequestrate-dosi-di-gcmaf-vendute-on-line-anche-in-italia/pianeta-farmaco/news--30391.html#.VgUWH6yDhHE.facebook

Sciò mas goòn. - F.R.




...ah quella dei cuin!!! 


https://www.facebook.com/136742868873/photos/a.10152570822653874.1073741828.136742868873/10153640355428874/?type=3&theater

Santità.



https://www.facebook.com/soppressatira/photos/a.756208354470070.1073741828.755911457833093/877598885664349/?type=3&theater