venerdì 10 aprile 2020

Coronavirus: Eurogruppo trova un accordo, piano da 500 miliardi. - Chiara De Felice

Giuseppe Conte e Angela Merkel © EPA

Crimi: 'Non abbiamo chiesto l'attivazione mes, si' coronabond.

Dopo giorni di tensione ai massimi livelli, l'Eurogruppo trova un accordo che soddisfa tutti: dall'Italia all'Olanda, fino ad oggi ai poli opposti dell'animata discussione su come intervenire per arginare la crisi economica in cui è sprofondata l'Europa dopo l'epidemia. Potrebbe sembrare un mezzo miracolo diplomatico, in realtà è solo un primo accordo a cui manca buona parte della sostanza che più divideva in questi giorni, cioè gli Eurobond, che vengono rinviati ai leader Ue. Ma sul Mes, altro scoglio, il gioco è fatto: interverrà come prima arma di difesa, e non avrà condizionalità se i Paesi useranno i suoi aiuti per le spese sanitarie.
"Non è stato firmato o attivato nessun Mes - afferma il capo politico M5s, Vito Crimi - e non lo faremo, basta bufale. Non importa quanto siano ridotte le condizionalità. M5s continua a sostenere la linea di sempre, che è anche la linea del governo più volte rivendicata dal presidente Conte: sì Eurobond, no Mes. L'Eurogruppo ha concordato un pacchetto di proposte da sottoporre al prossimo Consiglio europeo, al quale partecipano i leader degli Stati membri. In questo pacchetto di proposte mancano gli Eurobond ma è prevista l'apertura di una linea di credito del Mes", spiega Crimi, che aggiunge: poiché il Mes è una linea di credito a cui ogni paese può liberamente decidere se accedere, ribadiamo che il Movimento 5 Stelle non sarà disponibile in nessun caso a votare l'attivazione del Mes per il nostro Paese".
Fonti del ministero dell'Economia riferiscono che "nell'accordo sulla creazione di una nuova linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per l'emergenza Covid-19 "non ci sono richieste di austerità o aggiustamento del deficit, ma si chiede solo che i fondi e le risorse che arrivano dal Mes vengano utilizzati per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi Covid-19. Si tratta di un radicale cambiamento della normale operatività del Mes". "E' bene chiarire che oggi l'Italia non ha deciso di fare ricorso al Mes, ma ha solo concorso a definire un rapporto che prevede la possibilità di istituire quattro nuovi strumenti per affrontare la crisi del Covid: un nuovo programma della Bei, il programma Sure della Commissione Europea, la nuova linea Pandemic Crisis Support del Mes senza condizionalità e il Fondo per la Ripresa alimentato dall'emissione di titoli comuni europei". 
"Consegniamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte, l'Italia si batterà con determinazione perché le decisioni del Consiglio siano all'altezza della sfida che l'Europa sta affrontando", ha commentato a caldo il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, soddisfatto perché sono stati "messi sul tavolo i bond europei, e tolte dal tavolo le condizionalità del Mes". Soddisfatto del "buon risultato" è anche il ministro olandese Wopke Hoekstra, ma è non dello stesso avviso di Gualtieri sui titoli comuni: "Siamo e resteremo contrari agli Eurobond. Pensiamo che questo" strumento "non aiuterà l'Europa e l'Olanda nel lungo termine". In realtà, nel testo delle conclusioni adottate dall'Eurogruppo non compare nessun riferimento ai titoli di debito comuni. Si allude solo a "strumenti innovativi di finanziamento" nel punto che riguarda il Recovery Fund, la proposta francese che piaceva all'Italia perché poteva essere il grimaldello per far passare gli Eurobond. "L'Eurogruppo è d'accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa", scrivono i ministri, che però, per ora, lo vedono come un mezzo per "fornire fondi per la ripresa attraverso il bilancio Ue".
Il fondo "sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato". Ma quale sarà questo finanziamento è presto per dirlo: i ministri si rimettono ai leader e rinviano "la discussione sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento e strumenti innovativi di finanziamento coerenti con i Trattati" ad un futuro prossimo. Il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno prova a quantificare almeno il tempo: "Il Recovery Fund dovrà essere pronto quando l'emergenza sarà finita e dovremo affrontare la ripresa".
Insomma, c'è ancora tempo per convincere la Germania e l'Olanda a fornire garanzie comuni per emettere una quantità limitata di titoli europei. Sui Coronabond "dobbiamo essere pazienti", ha detto Centeno. Intanto, l'Europa oggi si accontenta di aver varato il pacchetto finanziario più corposo della sua storia: 500 miliardi di euro, se si sommano i 100 dello schema anti-disoccupazione Sure, i 200 della Bei per le imprese, e i 240 del Mes. Anche il salva-Stati è stato sdoganato per affrontare questa crisi: potrà fornire aiuti attraverso una nuova linea di credito (Pandemic credit line) che non avrà condizionalità se verrà usata per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi Covid-19. I Paesi possono richiedere fino al 2% del loro Pil, per l'Italia circa 35 miliardi.
Sarà disponibile fino alla fine dell'emergenza, e dopo che sarà finita, i Paesi si impegnano a "rafforzare i fondamentali economici". "Sono incoraggiata nel vedere i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo raggiungere un accordo innovativo", ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde. Mentre a Roma già si scatena la polemica. Se per Gualtieri "vince l'Italia", Matteo Salvini parla di "una seconda Caporetto": "Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c'è il Mes. Presenteremo una mozione di sfiducia al ministro Gualtieri", annuncia il leader della Lega. Mentre i primi malumori serpeggiano anche nel M5s. "Lo dico a chiare lettere: se il governo ha detto sì al Mes, questa maggioranza non avrà più il mio voto", avverte il senatore Giarrusso.

giovedì 9 aprile 2020

Fotografato uno dei fenomeni cosmici più potenti: un getto di plasma emesso da un buco nero.

Fotografato uno dei fenomeni cosmici più potenti: un getto di plasma emesso da un buco nero

L'immagine è stata pubblicata su Astronomy and Astrophysics. Gli autori sono gli stessi della prima foto di un buco nero.

Un getto di plasma emesso dal buco nero al centro di una galassia. È stato fotografato per la prima volta uno dei fenomeni cosmici più potenti e l’immagine è stata pubblicata su Astronomy and Astrophysics, realizzata da Event Horizon Telescope (Eht), il primo anche ad avere colto l’immagine di un buco nero un anno fa.
L’obiettivo dello studio è una galassia della costellazione della Vergine che gli scienziati classificano come quasar (cioè sorgente “quasi stellare”). Al suo interno infatti brilla un punto di luce ultra-luminoso e variabile quando enormi quantità di gas e stelle cadono all’interno del gigantesco buco nero che si trova al centro. Il buco nero, la cui massa è circa un miliardo di volte quella del Sole, “ingoia” le stelle e il gas che si avvicinano, per poi espellerle in due sottili getti di plasma a velocità vicine alla velocità della luce.
“Ogni volta che apriamo una nuova finestra sull’universo, questo ci regala nuove emozioni”, commenta Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice all’INFN e professore all’Università Federico II di Napoli, membro della Collaborazione EHT. “Il risultato ottenuto ci permette ora di avere una maggiore comprensione della natura e dei processi fisici alla base di queste enormi sorgenti di energia – ha aggiunto De Laurentiis – siamo riusciti ad aggiungere un altro tassello al grande puzzle della storia dell’universo“.
Tra gli italiani a collaborare, anche Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

La Germania guadagna dagli spread. Per questo non vuole gli eurobond. - Enrico Grazzini



In Europa, e nell’Eurozona in particolare, si litiga sugli eurobond, le obbligazioni comuni europee che verrebbero garantite con i soldi della Banca centrale europea: la cosa buffa (apparentemente) è però che i soldi non costano nulla alla Bce.

La moneta è fatta al 95% di bit che costano zero, e al 5% di carta che costa quasi nulla. Stampare moneta è gratis ma la moneta ha un formidabile potere magico: può fare ripartire l’economia, l’occupazione e i redditi. La Bce potrebbe stampare tutta la moneta necessaria per rilanciare l’economia europea che si avvia verso una recessione a precipizio.

Invece è frenata e congelata dalla Germania che ha tutto l’interesse all’austerità monetaria. Infatti, più i Paesi mediterranei cadono in recessione, più i capitali fuggono verso Deutschland. Così lo spread – il differenziale del costo del debito con la Germania – sale per i Paesi più fragili. In questo modo l’economia tedesca può avvantaggiarsi dalla speculazione finanziaria e indebitarsi a tassi negativi o irrisori.


Prima della moneta unica, se i capitali fuggivano verso il marco questo si rivalutava, e la corrispondente svalutazione della lira faceva sì che l’Italia rimanesse a galla grazie all’aumento dell’export. Ora invece, con la moneta unica, la pressione di mercato sui titoli del debito pubblico fa sì che i Paesi periferici dell’euro – come l’Italia – rischiano di non potersi più finanziare e di fallire, o di dovere ricorrere alle “amorevoli cure” della Troika.


Questo accade nell’eurozona. Intanto il governo cinese prevede di stanziare 7500 miliardi di yuan, pari a 1000 miliardi di euro, per coprire gli investimenti pubblici necessari a rilanciare l’economia dopo la crisi coronavirus. Negli Usa la Fed, la banca centrale americana, stamperà circa 2000 miliardi di dollari per lo stesso scopo.


Rashida Tlaib, la parlamentare socialista seguace di Bernie Sanders, ha proposto che il Tesoro emetta altri 2 trilioni di monete legali di platino in modo che tutti i cittadini degli Stati Uniti abbiano immediatamente 2000 dollari caricati su carta bancomat del Tesoro, e poi altri mille ogni mese. Infatti, in base a un’antica legge americana, la Fed ha il monopolio della carta moneta ma il Tesoro può emettere (senza limiti) monete metalliche legali. La moneta del Tesoro non costituirebbe neppure debito pubblico. Mutatis mutandis, una cosa del genere si potrebbe fare in Italia con i Titoli di Sconto Fiscale. Essi funzionerebbero come “quasi-moneta” legale senza aumentare il debito pubblico nazionale.


Comunque, gli europei sono gli unici che hanno paura a monetizzare gli enormi debiti (per molte centinaia di miliardi) che gli stati dovranno fare per uscire dal baratro della crisi. È vero che la Bce ha già emesso 750 miliardi di euro per acquistare titoli di stato nazionali ma pochi sanno che questi miliardi non servono per l’economia reale, bensì (quasi) solo alle banche.


Infatti la Bce compra titoli di stato dalle banche per alimentare le loro riserve liquide: ma non è detto che poi le banche prestino soldi alle economie in difficoltà. Per esempio, se mio cugino ha un milione di euro di riserva non è detto che mi presti dei soldi quando io ho dei problemi. Anzi: il business delle banche è tipicamente pro ciclico: prestano tanto se va bene, prestano poco o nulla se va male. È per questo motivo che occorrono gli eurobond.


Gli eurobond verrebbero emessi da un ente europeo – come la Banca Europea degli Investimenti, il Meccanismo Europeo di Stabilità, o un altro ente creato apposta – e sarebbero obbligazioni sicure che gli investitori privati comprerebbero applicando bassi interessi perché sono coperti dalla Bce. Così gli stati avrebbero direttamente i miliardi da spendere per sollevare l’economia reale. Il problema è che, mentre Cina e Usa hanno già programmato di stampare trilioni, l’Eurozona stenta a trovare fondi comuni anche solo per pochi centinaia di milioni di dollari.


Ha ragione il premier Giuseppe Conte (che si sta dimostrando un vero statista). Siamo ad una svolta della storia d’Europa. O l’Unione Europea emette titoli di debito comuni – un po’ come il Tesoro americano emette i Treasury bond – oppure l’Europa (e l’euro) morirà nella crisi frantumandosi in tanti pezzi. La cosa paradossale è che la Bce potrebbe “stampare” tutta la moneta che vuole per comprare gli eurobond, senza togliere un centesimo ai contribuenti europei. Anzi, ci guadagnerebbero tutti. Ma non può.


Quando un illustre economista della Bocconi, come Roberto Perotti, declama che la Germania ha ragione a non volere gli eurobond perché non ne ha bisogno e perché pagherebbe di più il suo debito, dimostra di pensare più da ragioniere che da economista. L’Italia non deve chiedere aiuto a nessuno. Deve solamente far capire che essere uniti nella crisi serve a tutti. Se cade l’euro, anche la Germania va in crisi.


Questa volta Conte può vincere perché Francia e Germania, i due pilastri dell’Euro e della Ue, sono schierati su fronti opposti. Per la prima volta la Francia dell’ex banchiere Emmanuel Macron si è alleata con Italia e Spagna. E Macron ha in mano la carta vincente che si chiama Bce, l’unica istituzione europea che conta forse più del Bundestag perché ha il monopolio della moneta europea.


Alla Bce la presidente francese Christine Lagarde sarà costretta a finanziare sempre e comunque i debiti nazionali per non fare cadere l’euro: la Francia, l’Italia e la Spagna non sono la Grecia. Per questo la Germania alla fine potrebbe essere costretta a cedere sugli eurobond. A meno che non sia follemente miope e non voglia la rovina dell’euro.



PUBBLICA STRAGE -Viviana Vivarelli.

I medici lombardi accusano la Regione: “Fontana e Gallera ...

In Toscana il Governatore Rossi manda persone di casa in casa a portare pacchi di mascherine gratis ad ogni famiglia. Avrebbero potuto fare lo stesso nella ricca Lombardia invece di fare quel piagnisteo indecoroso da incapaci e da sottosviluppati mentali.
In tutte le Regioni tutti i Governatori si sono dati da fare e hanno provveduto lavorando al massimo e in silenzio per aumentare i posti letto e trovare gli ausili sanitari. Solo la Lombardia con Fontana e Gallera ha fatto tutto quel casino ignobile, occupando i teleschermi da mattina a sera con i loro piagnistei e la loro incapacità da Paesi sottosviluppati!
Ma come? In Lombardia ci sono 10.000 aziende manifatturiere e non sono riusciti a fare un ordinativo locale di mascherine come si deve e non hanno fatto che piagnucolare col Governo! INETTI !! Fontana non pensava che a farsi propaganda e ad attaccare Conte incolpandolo di ogni cosa e dimenticando i propri poteri e le proprie competenze, occupando tutte le televisioni in modo scellerato. E cosa ha ottenuto? Di apparire come il peggior Governatore di questo Paese, incapace, vile e imbelle!! PIETOSO!! Avrebbe dovuto essere rimosso immediatamente, vista la sua insopportabile inerzia e incapacità.
E, come non bastasse, la schifosa ordinanza con cui, assieme a quel bel tomo di Gallera, ha scaricato i contagiati nelle case per anziani facendo una strage. Nemmeno degli schifosi nazisti avrebbero buttato così alla morte i loro concittadini! Cinici e senza coscienza! Bella figura criminale che ha fatto la Lega! Spero che la Magistratura inchiodi i responsabili di questo massacro vergognoso di anziani! Quanti ne sono morti per gli errori micidiali di Fontana e dei suoi accoliti? Spero che chiunque abbia avuto il padre o il nonno morti in un pensionato per la condotta sciagurata di questi assassini, li denunci per omicidio DOLOSO e chieda la loro punizione! Questa è gente che dovrebbe essere cacciata da ogni posto di potere perché manca della minima traccia di umanità!
Ma come fanno certi italiani a votare ancora Lega?? Se i canali televisivi non fossero posseduti da una piccola cricca di riccastri favorevoli a Salvini, la condanna per l'operato della Lega rimbomberebbe così forte da fa scappare all'estero sia Salvini che la Meloni che Fontana e Gallera. Nessuno li guarderebbe in faccia !! Invece, grazie al silenzio della disinformazione e allo strapotere esagerata e immeritato che la Lega ha sui media, continueranno a imperversare con la loro incapacità e stupidità, clonando le teste dei minorati mentali e non pagheranno per i loro reati ! E tutto questo è profondamente INGIUSTO!! Quello che hanno fatto è talmente orrendo che dovrebbe scattare D'UFFICIO una accusa nei loro confronti da parte dello Stato, per STRAGE PUBBLICA e dovrebbero essere sospesi da ogni carica pubblica per sempre!!


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COVID-19: IN ARRIVO LE ZANZARE, UN MEZZO DI CONTAGIO. - Beatrice Manocchio

zanzare covid-19

Covid-19: le zanzare potrebbero essere un rischio di contagio. Il professore Rezza risponde ai dubbi in vista della bella stagione.

Il sole entra dalle nostre finestre e ci fa notare che nonostante noi siamo fermi, la natura continua il suo corso: i fiori cominciano a sbocciare, l’erba cresce e le giornate si allungano. E’ arrivata la primavera, la stagione di rinascita. La stessa che noi, obbligati a stare in casa, ci stiamo costruendo. Aumentano le temperature che oltrepassano i 20° nella maggior parte dell’Italia, e la speranza che il virus possa rallentare la sua corsa cresce. Secondo alcuni, infatti, l’arrivo di temperature più alte potrebbe favorire un’ulteriore diminuzione della diffusione del COVID-19. Ma attenzione, con l’arrivo dell’estate avanzano anche le zanzare e  molti si chiedono se questi insetti possano trasmettere l’infezione. 

Molti sono i dubbi che scaturisce l’avanzata delle zanzare riguardo al Coronavirus. Ma secondo gli esperti non dovrebbero sorgere problemi. Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (ISS) smonta ogni tipo di ipotesi: “Questo non è un virus che si trasmette per vettori (come potrebbe essere la zanzara) – spiega –  ma è il classico virus respiratorio quindi viene trasmesso attraverso le goccioline di saliva dette goccioline di flug'”. Anche Ranieri Guerra sembra essere dello stesso parere. Affinché il virus possa essere trasmesso è la zanzara stessa a dover essere infetta. Nel caso del Coronavirus, ad oggi, non ci sono elementi che ne dimostrino la possibilità di trasmissione attraverso la puntura. 

Sembra quasi sfatato il dubbio che le zanzare possano essere un mezzo di contagio, proprio perché il Covid-19 prende di mira l’apparato respiratorio ed è meno presente nel sangue, se non assente.

https://www.yeslife.it/2020/04/09/covid-19-zanzare-mezzo-contagio/

Coronavirus, turbativa su gara Consip da 15,8 milioni di euro per fornitura di 24 milioni di mascherine: arrestato un imprenditore.

Coronavirus, turbativa su gara Consip da 15,8 milioni di euro per fornitura di 24 milioni di mascherine: arrestato un imprenditore

Operazione della Guardia di finanza dopo la l'aggiudicazione del lotto da parte della Biocrea, una società agricola definita una 'scatola vuota', riconducibile all'imprenditore Antonello Ieffi, con condanne non definitive e precedenti di polizia. E l'uomo aveva tentato il bis con un'altra società per una fornitura da 73 milioni di euro. Il gip: "Una puntata d'azzardo giocata sulla salute pubblica".
“Una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica”, la definisce il giudice per le indagini preliminari Valerio Savio. È quella fatta, secondo inquirenti e investigatori, da Antonello Ieffi, imprenditore di 42 anni con condanne non definitive e precedenti di polizia, utilizzando una società agricola – una ‘scatola vuota’, senza dipendenti e sostanzialmente inattiva – per riuscire ad aggiudicarsi una gara bandita da Consip finalizzata alla fornitura di 24 milioni di mascherine. E ci era riuscito, assicurandosi la possibilità di intascare 15,8 milioni di euro. Ma la Guardia di finanza l’ha scoperto e lo ha arrestato su ordine del gip del Tribunale di Roma dopo un’indagine lampo con le accuse di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Perché quelle mascherine, sostengono gli investigatori, non sarebbero mai arrivate negli ospedali impegnati nella lotta al coronavirus.
Ieffi era riuscito a vincere il lotto da quasi 16 milioni di euro della prima prima gara bandita da Consip per l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie per un valore complessivo di 258 milioni. Stando a quanto ricostruito dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria, lo aveva fatto attraverso la Biocrea, una società agricola, che si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Sin dai primi contatti con Consip, finalizzati all’avvio della fornitura, però, Ieffi, che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, “lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce”, che diceva essere disponibile in Cina.
“Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, veniva effettuata presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione”, spiega la Guardia di finanza. E durante i controlli, ecco la scoperta: il carico dichiarato era inesistente.
E i baschi verdi hanno scoperto che a carico di Biocrea esistono anche “pregresse posizioni debitorie per violazioni tributarie, per oltre 150mila euro nei confronti dell’Erario” che non erano state “dichiarate in sede di procedura dalla società” che, anzi, “aveva invece falsamente attestato l’insussistenza di qualsiasi causa di esclusione”. Insomma, la società non avrebbe potuto neanche prendere parte al bando.
Il quadro accusatorio, rinforzato da intercettazioni telefoniche, ha permesso di ricostruire come Ieffi, che ha condanne non definitive e precedenti di polizia, che avrebbero potuto inficiare la partecipazione alla gara, “abbia cercato di dissimulare la riconducibilità a sé della Biocrea – pur rimanendone l’esclusivo dominus – nominando come amministratore, in concomitanza con la pubblicazione del bando, un mero prestanome”, spiega la Guardia di finanza.
Non solo. Durante l’inchiesta, gli investigatori ritengono di aver accertato come la Biocrea – che in teoria dovrebbe occuparsi di tutt’altro, dalla coltivazione di fondi all’allevamento di animali – fosse una “scatola vuota” “caratterizzata da un vero e proprio stato di inoperatività, sintomatica della originaria e assoluta inidoneità della stessa, per totale assenza di dipendenti, strutture, mezzi e capitali, a far fronte” alla fornitura.
Per questo nell’ordinanza di custodia cautelare, il giudice per le indagini preliminari definisce “una puntata d’azzardo” quella di Ieffi, “giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto”. E, nonostante il tentativo non sia andato a buon, Ieffi, spiegano ancora gli investigatori, “si è immediatamente riorganizzato per provare ad aggiudicarsi un altro appalto pubblico” da oltre 73 milioni di euro “questa volta relativo alla fornitura di guantiocchiali protettivitute di protezionecamici e soluzioni igienizzanti”, utilizzando altro soggetto giuridico, essendo la Biocrea ormai “bruciata”.
La nuova società – Dental Express 24 – presentava, però, sottolineano i finanzieri, “una inesistente capacità economica” come la precedente e “in aggiunta, un socio e membro del consiglio di amministrazione risultava gravato da precedenti penali”. Motivo per cui veniva esclusa dalla gara. Ma Ieffi, sempre secondo i finanzieri, si stava adoperando per far figurare che l’uomo era uscito dalla compagine prima del bando così da poter ricorrere alla giustizia amministrativa e rientrare in corsa per l’aggiudicazione dell’appalto. I magistrati lo hanno fermato prima.

Il “commissario” Renzi. - Antonio Padellaro



Renzi ‘indaga’ tutti tranne i suoi amici industriali.

A Matteo Renzi che invoca commissioni parlamentari d’inchiesta su tutti quelli che gli stanno sulle scatole, ma insiste (lo faceva già in piena epidemia) sulla riapertura delle fabbriche (“chi le tiene chiuse fa perdere quote di mercato e questo significa licenziamenti”) suggeriamo caldamente la visione della puntata di Report (Rai3) di lunedì 6 aprile. Che andrebbe studiata nelle scuole di giornalismo per spiegare quale importanza può avere il servizio pubblico radiotelevisivo, quando è servizio pubblico. Perché nell’inchiesta di Giorgio Mottola sulla “zona grigia” del Bergamasco – dove si conta la più alta percentuale di ammalati e di morti in assoluto – lascia sconcertati, per non dire peggio, la campagna di “persuasione” condotta già a fine febbraio da Confindustria Lombardia. Culminata nell’hashtag #noilavoriamo, nel video trionfalistico yes, we work e nelle dichiarazioni rassicuranti del presidente, Marco Bonometti, sulla necessità di “abbassare i toni”. Vero è che ora l’associazione ammette che “visto con gli occhi di oggi quel video è stato un errore e ce ne scusiamo”. Ok, ma troppo tardi verrebbe da dire alla luce dei numeri, e dei lutti, che certo vanno soprattutto attribuiti a chi (Regione Lombardia) aveva il dovere di proclamare subito la zona rossa nella Val Seriana, e non quando il contagio si era fatto inarrestabile. “Una sottovalutazione – come ha detto il conduttore Sigfrido Ranucci – frutto di interessi personali ed economici”. Del resto, è lo stesso sindaco di Alzano Lombardo (con Nembro il comune più devastato dal virus) a raccontarci dell’assedio di imprenditori che volevano a tutti i costi “svincolarsi dalla zona rossa”. Nessuno nega la necessità di riaprire presto tutte le fabbriche. Purtroppo temiamo che per troppi imprenditori, da tutelare, al primo posto, non ci sarà la salute dei lavoratori.

https://infosannio.wordpress.com/2020/04/09/il-commissario-renzi/?fbclid=IwAR3TOqUAAjRBojguwYKODzXrfuS-ib00_zntv5WtlaXtHL_wHzuRi7izLTU