martedì 30 maggio 2023

ATLANTIDE, NAN MADOL E IL POPOLO DI MU.

 

Che legame esiste tra Atlantide, la "città impossibile" di Nan Madol, e quello che alcuni sudamericani chiamano il 'popolo di Mu'? Procediamo con ordine.
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Proponiamo una prima domanda: Atlantide è realmente esistita? Da un punto di vista geografico, la risposta oggi è: Sì. Come viene spiegato nel libro "Atlantide 2021 - Il Continente ritrovato", (potete trovare il libro qui: https://www.amazon.it/dp/B08TVX2J59 ), un articolo della rivista "Nature", del 10 novembre 2015, intitolato "African humid periods triggered the reactivation of a large river system in Western Sahara", spiega che un fiume gigante chiamato Tamanrasett ha praticamente “tagliato” un pezzo del Nord Africa dopo l’ultimo Disgelo (14.000 - 7.500 anni fa). Quindi, nel Sahara, c'era davvero un'enorme isola! La catena montuosa della zona da tempi precedenti a Platone fino ai nostri giorni si chiama “Atlante”, quindi Platone chiamò la zona con il nome di “Atlantide” o “Terra di Atlante”.
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Come viene spiegato in dettaglio nel libro, le caratteristiche geologiche di questa 'isola gigantesca' nel Sahara corrispondono geograficamente all'isola chiamata 'Atlantide' da Platone. Il nome Atlantide è un nome greco. Non poteva quindi essere il nome originale menzionata dai sacerdoti egiziani che raccontarono la storia a Solone, e attraverso lui a Platone. Come era conosciuta quella terra dagli egiziani? Le tribù che vivevano a sud delle montagne del monte Atlante erano chiamate dagli egiziani con il termine "Mashwesh", che spesso abbreviavano in semplicemente "Ma". La loro terra era quindi conosciuta dagli egizi come "Ma", o "Terra dei Ma".
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Ora proponiamo una seconda domanda. Contrariamente a quanto detto da Platone, la "Terra di Ma" non è mai affondata sott'acqua. Come si può spiegare questa apparente incongruenza? Da quando esiste l'umanità sulla Terra, l'unico continente che è effettivamente andato sott'acqua è quello che i geologi chiamano Sundaland, che si trovava più o meno intorno a quella che oggi chiamiamo Indonesia nell'Oceano Pacifico. Un tempo si pensava che questa fosse una leggenda, ma oggi grazie ai satelliti sappiamo che c'è stato davvero un continente affondato nell'Oceano Pacifico. E questo è successo nel periodo di tempo raccontato da Platone: circa 11.500 anni fa! Secondo lo studioso francese Charles Étienne Brasseur de Bourbourg (1814 - 1874), alcuni popoli sudamericani conoscevano questo continente per sentito dire, e lo chiamavano "Mu". Inoltre, la presenza di sostanze derivate dalla cocaina in alcune mummie egiziane suggerisce che qualcuno deve essere venuto dal Sud America in Africa. Questi "ospiti" hanno portato con sé la storia del "popolo di Mu"? Se è così, si spiega facilmente perché Platone ha fatto "affondare" Atlantide. È stato vittima di un “qui pro quo”.
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A causa di un malinteso, il famoso esploratore Cristoforo Colombo chiamò con il nome di "indiani", popoli che non avevano nulla a che fare con l'India. Allo stesso modo, quando Solone (o Platone, o gli stessi egiziani) leggendo i racconti del 'Popolo di Ma' e del 'Popolo di Mu', pensavano che fossero lo stesso popolo, e che la differenza di nome fosse dovuta a una differenza di pronuncia o di trascrizione. Nella mente di Solone (o di Platone), Mu e Ma erano la stessa cosa.
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A questo punto proponiamo la terza domanda: Quanto erano antiche le civiltà di cui stiamo parlando? La città di Nan Madol, situata nel mezzo dell'Oceano Pacifico, si trova oggi su una piccola isola, ed è parzialmente allagata. L'unica spiegazione scientifica possibile per la parziale sommersione di Nan Madol è che sia stata costruita prima che l'Oceano Pacifico aumentasse il suo livello a causa dell´Ultimo Disgelo. Stiamo parlando di un periodo precedente a 14.000 anni fa! Inoltre, chi avrebbe costruito una capitale su una piccola isola in mezzo all'oceano? O dove ora c'è il mare, una volta c'era la terraferma?
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La scienza ha quindi rivelato che, almeno dal punto di vista geografico e geologico, le terre menzionate da Platone (la terra di Ma, la terra di Mu, e la "capitale" Nan Madol) esistevano davvero, nel periodo di tempo da lui menzionato. Ma ci sono molte altre oscurità da chiarire. Le civiltà che occupavano la "Terra di Ma" e la "Terra di Mu" erano davvero così avanzate come si racconta, o erano solo indigene? Come è possibile che sia scoppiata una guerra tra Atene e Atlantide (come racconta Platone nei suoi scritti), se all'epoca Atene non era ancora stata costruita?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

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Pertini e il suo discorso sulla Nato.

 

«Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra…. Ma il nostro voto è ispirato anche a un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente…

Una “Santa Alleanza” in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha dato durante l’ultima guerra. Essa è la nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista…E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova “Santa Alleanza”, con L’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti…

Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la nazione intera… Oggi noi abbiamo sentito gridare “Viva l’Italia” quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente a impugnare le armi per difendere la patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti. Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della patria!

Onorevole Presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti magliaia di partigiani da tutta l’Italia e hanno manifestato precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia, essi sono decisi costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi. Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico.»

Fonte: Web

lunedì 29 maggio 2023

IL MISTERO DI HAYU MARCA.

 

Avete mai creduto nell'esistenza dei "portali spazio-temporanei"? Qualsiasi cosa si pensi, un incredibile monumento perduto sulle Ande sembra corrispondere alla descrizione di una vera "porta" o "portale. ” Ma prendiamocela con calma.
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Circa 1300 km a sud-est di Lima, in Perù, vicino alle rive del lago Titicaca, si trova la "Puerta de Hayu Marca" o "Porta degli Dei" o anche "Porta delle Stelle". È una specie di nido, o porta, scolpita all'interno di un'enorme roccia di granito rosso in mezzo al nulla, ad un'altitudine di oltre 4000 metri. Questo tipo di "porta" nella roccia non ti porta da nessuna parte. O almeno così sappiamo
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La "Puerta de Hayu Marca" ha una storia che osiamo definire a dir poco bizzarra. Anche se, secondo gli archeologi, questa passerella esiste da secoli, figuriamoci millenni, è rimasta virtualmente invisibile, o almeno sconosciuta, fino ad oggi. Fino a quando improvvisamente, durante un'escursione per trovare nuovi sentieri da mostrare ai suoi clienti, questa porta è stata trovata da una guida alpina, il sig. Jose Luis Delgado Mamma. Ma siamo già nel 1996 della nostra epoca.
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Ma come è possibile che una struttura del genere, alta oltre sette metri, perfettamente visibile a chiunque passasse, e non coperta da nulla di accecante, non sia mai stata segnalata da nessuno?
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Ma non è tutto. Un antico racconto leggendario della gente del posto racconta che un "sacerdote" è sfuggito all'ira distruttiva dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo. Questo strano personaggio, secondo la leggenda, possedeva una sorta di "chiave" a forma di disco capace di aprire un passaggio spazio-temporale. La leggenda narra che abbia messo la "chiave" su una roccia delle Ande, e si sia subito trasformata in luce, aprendo il passaggio. Bene, dopo la "scoperta" della "Puerta de Hayu Marca", i ricercatori hanno notato che c'è una piccola depressione "dischetto" al suo centro, proprio come dice la leggenda. Sarebbe questa l'impronta per il disco del "prete"? Nessuno sa chi ha scolpito questa gigantesca porta a questa altezza, nessuno sa cosa sia questa depressione a forma di cerchio ad altezza uomo. Fino a un paio di anni fa, nessuno sapeva che esistesse. Rimane solo questa incredibile leggenda, e un misterioso cancello gigante a 4.000 piedi di altezza. Dov'è la verità?
L'articolo continua nel libro:
HOMO RELOADED - La storia nascosta degli ultimi 75.000 anni

domenica 28 maggio 2023

Su Verga, Rosso Malpelo. - G.Middei

 


Vi ricordate di Verga? Di Rosso Malpelo? A quanto pare è tossico per i giovani e va bandito dalle scuole.

Susanna Tamaro al Salone del libro ha pensato bene di suggerire di far bandire Verga dalle scuole. Perché? Perché secondo la scrittrice i classici sono deleteri: «Io odiavo già alle medie. Basta». Ormai con ristezza mi rendo conto che è nata una nuova moda: disprezzare la nostra arte, la nostra letteratura, fino ad arrivare ad affermare come Formigli che la «cultura italiana non esiste».

Ma di cosa parla Rosso Malpelo? Della ferocia dell’uomo nei confronti di chi è diverso, della povertà, quelle povertà in cui sprofonda il Sud! E per fortuna che c’è qualcuno che ne ha parlato, mi permetto di aggiungere! Insegna ai giovani a riflettere sulle disuguaglianze sociali e sui soprusi perpetrati dai potenti contro i deboli. Secondo voi è tossico tutto questo?

Io ricordo ancora quasi lessi per la prima volta Rosso Malpelo, ricordo che pensai «ma perché lo odiano tanto? Soltanto perché è diverso?» Ricordo che mi commossi del dolore di questo ragazzino solo, senza padre, che aveva tutti contro. E sapete una cosa? Crescendo ho toccato con mano quest’odio: perché in una società che ha fatto dell’ignoranza un vanto e della presunzione una virtù, basta poco per essere etichettati come strani! Magari perché ti piace leggere, o perché ami la solitudine o perché te ne freghi di chi ha vinto l’ultima edizione del grande fratello o l’ultimo campionato di calcio. Ecco, tutti noi una volta nella vita ci siamo sentiti come Rosso Malpelo.

E questo dovrebbe insegnarti la scuola: a conoscere il mondo che ti circonda, a dare un nome alle tue emozioni, ad avere compassione e a prendere le parti dei più deboli. Ecco perché vorrei rispondere così alle parole della Tamaro: cosa fa crescere i ragazzi, cosa li educa al pensiero, alle emozioni, alla compassione: Rosso Malpelo o la letteratura alla melassa, come l’ha definita la fondazione Verga, che vorreste propinarci?

G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Cari amici è da poco uscita la nuova ristampa del mio romanzo Clodio, se vi piacciono la storia e la filosofia, potete leggerne un estratto gratuito a questo link: https://www.amazon.it/Clodio-G-Middei/dp/8832055848

Foto - https://sites.google.com/site/mistraltimes/home/novelle-e-poesie/giovanni-verga/rosso-malpelo

#scuola #istruzione #letteratura #cultura

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HIC ET NUNC! [Qui ed Ora!] - Simone Terreni

 

Il Latino non è una lingua morta! Ogni settimana spiego e racconto un Motto Latino.[Quinta Puntata]

Oggi tocca a una locuzione semplice e famosa: Hic et Nunc!

Era un’espressione latina di uso comune.
Spesso attribuita in modo errato al poeta Orazio, che però la usò moltissimo e la inserì nella sua poetica.

Era spesso accompagnata a una richiesta urgente, un ordine, un adempimento. Qualcosa che non poteva essere rimandata e che doveva essere svolta il prima possibile. Qui ed ora!

La Filosofia poi ha fatto suo questo motto.
1️⃣ Il filosofo esistenzialista tedesco Heidegger lo usa nella sua opera più importante “Essere e tempo”.
2️⃣ Walter Benjamin, altro filosofo tedesco, lo cita nei suoi saggi sull’arte.
3️⃣ L’americano Dan Millman lo usa nel suo best seller sulla crescita personale in La via del Guerriero della Pace.

Senza contare che il concetto del "qui e ora”, ossia l'enfasi sul momento presente, la ritroviamo anche nella contro cultura americana della Beat Generation e Hippie, nel Buddhismo, nella dottrina Zen. Richard Bach la cita esplicitamente nel suo libro cult Il Gabbiano Jonathan Livingston.

Viene usata anche la forma:
HIC ET NUNC UBIQUE ET SEMPER!
[Qui ed Ora, Ovunque e Sempre]

Il motto nei secoli ha avuto un successo pazzesco e anche ai giorni d’oggi ispira le persone in tutto il mondo: Cantine, Negozi, Compagnie Teatrali, Associazioni, Organizzazioni, Aziende, Agenzie di viaggio e naturalmente Tatuaggi.

E oggi? Quale significato ha oggi?
È un invito a non procrastinare. A non vivere in funzione di un passato nostalgico o di un futuro sfuggente. Non abbiamo che il presente. Non rimandate, non posticipate, quello che deve essere fatto, va fatto proprio in questo luogo e proprio in questo momento: Qui ed ora!
Non solo: in un mondo di notifiche e di social effimeri, è anche un invito a rimanere ben concentrati su quello che stiamo facendo, vivendo: Qui ed Ora!
Infine: apprezzare quello che abbiamo, le persone che amiamo, la contemplazione della natura e il valore delle piccole cose. È una forma potente di gratitudine. Lo scopo di oggi è l’Oggi! Hic et nunc!

Mi ricorda tanto il vivere fortemente il presente di Paolo e Francesca di Dante quando leggono il libro Galeotto e poi si baciano tutti tremanti.

Lo conoscevate vero? Vi è piaciuto?
Che motto faccio la settimana prossima?

#piùlatinismi #menoinglesismi

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sabato 27 maggio 2023

Il potere del popolo. - Massimo Erbetti

 

Meloni al comizio di Catania:
"Non tanti contenti di noi al governo, ma c’è potere del popolo"
Ecco…c'è il potere del popolo…sì vero, il popolo le conferisce potere, ma quale popolo? Quanto popolo?
Il potere che ha, le è conferito da chi la vota, o da chi a votare non ci va? In una nazione dove ormai vota solo il 50% degli aventi diritto, si può credere di aver avuto il mandato dal popolo?
Si può credere, o si vuol far credere?
Il popolo…il popolo…gli italiani…il made in Italy…la difesa della razza…sono concetti che fanno leva nella mente della gente molto più delle manovre che questo governo fa contro il popolo stesso…e se questo accade non è certo colpa di chi utilizza questo metodo per ottenere potere…ma di chi si fa manipolare…il popolo.
Quel popolo che non vota…quel popolo disturbato dall'immigrato che vuole l'euro del carrello al supermercato…quel popolo infastidito da due ragazzi o due ragazze che si baciano…quel popolo che non paga le tasse giustificandosi col fatto che le tasse sono un furto di stato…quel popolo che magari non paga le tasse e si fa l'assicurazione sanitaria privata "perché in questo paese solo il privato funziona"
Quel popolo che si indigna per lo sfruttamento lavorativo e poi lo alimenta scegliendo di comprare un ortaggio proveniente da terre coltivate da vittime del caporalato…"eh ma costa meno"....e certo che costa meno, è prodotto da uno schiavo.
Il problema reale è che il popolo tanto decantato, tanto osannato, tanto amato…non esiste…questo è il problema…
E il potere che ha la Meloni…quel potere conferitole (secondo lei) dal popolo….deriva invece dalla mancanza di essere popolo…noi non siamo un popolo, noi abbiamo una cultura individualista…dove "ognuno per sé e Dio per tutti"...dove si compra (perché costa meno) da chi non paga le tasse, da chi ricicla denaro sporco…dove si accetta di pagare in nero perché si risparmia…
Non ci interessa che quel risparmio sia macchiato di "sangue"
Stessa identica cosa con le tasse…si evade per migliorare il nostro tenore di vita e "sti…" di chi si muore di fame…di chi non può permettersi di andare dal medico…"vita mia, morte tua…"
Ecco questo è il potere che la mancanza di essere "popolo" ha conferito a Meloni…
Non prendiamocela con lei, prendiamocela con noi stessi…col nostro vicino che evade…con chi acquista al nero…con chi sfrutta…con chi discrimina…con chi se ne frega del prossimo…perche la sua forza…sono le nostre bassezze umane.