lunedì 16 ottobre 2023

ISRAELE. HAMAS: Al-Aqsa Flood nasce nel 2021. - Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

 

Il capo di stato maggiore dell’IDF ha ammesso che l’esercito non è riuscito a garantire la sicurezza degli israeliani. Nella sua prima dichiarazione pubblica dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, il Capo di Stato Maggiore dell’IDF, generale Gali Halevi, ha ammesso che c’erano delle carenze che hanno permesso ad Hamas di entrare nel paese. «Yahya Sinwar, il sovrano della Striscia di Gaza, ha deciso di effettuare questo terribile attacco, e quindi lui e l’intero sistema sotto la sua guida sono cadaveri. Li attaccheremo, li distruggeremo, smantelleremo il loro sistema. Gaza non sarà più la stessa», ha osservato il generale.

Nella giornata del 13 ottobre si apprende dai media giordani che l’esercito hascemita sta utilizzando attrezzature speciali per allontanare i manifestanti dal confine con Israele. Anche nella capitale dell’Iraq si è svolta una manifestazione di migliaia di persone a sostegno della Striscia di Gaza. Primi aiuti umanitari per Gaza: carichi arrivati ​​dalla Giordania all’Egitto. Nel frattempo, i corridoi umanitari non sono ancora stati aperti e i residenti di Gaza non hanno ancora modo di uscire dalla Striscia. A nord e a est tutto è bloccato dalle truppe israeliane e l’unico posto di blocco al confine con l’Egitto non funziona dopo il bombardamento. L’Egitto ha già detto che non vuole i Palestinesi sul suo territorio.

Human Rights Watch afferma che l’esercito israeliano ha utilizzato munizioni al fosforo bianco in Libano e Gaza il 10 e 11 ottobre, citando “riprese video verificate e resoconti di testimoni oculari”. L’ONU in precedenza aveva affermato di non aver ricevuto tali rapporti. Inizialmente, Israele ha incolpato il ministero degli Esteri palestinese per questo.

La riunione di venerdì del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul conflitto israelo-palestinese si terrà a porte chiuse, il Consiglio di Sicurezza non è ancora pronto per discussioni aperte, ha affermato il vice rappresentante permanente russo presso l’ONU. Più di 2.500 case sono state distrutte o sono diventate inabitabili a Gaza, e circa 23.000 sono state danneggiate, ha riferito l’ONU.

I capi della Commissione europea e del Parlamento europeo sono volati in Israele “per solidarietà” venerdì. In precedenza si è saputo delle visite nel paese, sullo sfondo dei problemi con Hamas, del capo del Pentagono Austin (arriverà venerdì) e del segretario di Stato Blinken (ha già visitato lì ed è andato in Giordania). I capi dei ministeri degli Esteri tedesco e francese, Berbock e Colonna, non si sono fatti da parte e hanno anche annunciato l’intenzione di volare in Israele nei prossimi giorni. Allo stesso tempo, il capo del ministero degli Esteri turco, Fidan, si recherà nel vicino Egitto.

Gli Stati Uniti potrebbero riconsiderare il loro rifiuto di inviare truppe in Medio Oriente. Lo riporta il quotidiano Politico, citando fonti dell’amministrazione del presidente Joe Biden. L’idea di rivedere la decisione è stata sollevata in relazione alla crisi degli ostaggi di Hamas. «L’amministrazione Biden ha escluso l’invio di truppe, comprese forze speciali, a Gaza come parte degli sforzi per liberare gli americani tenuti in ostaggio lì. Ma tale decisione, annunciata da un alto funzionario della Casa Bianca, potrebbe essere riconsiderata», si legge nel rapporto. La pubblicazione rileva che il risultato finale dipenderà dal livello di escalation del conflitto.

La Gran Bretagna invia la marina e l’aeronautica nel Mediterraneo orientale. Questo è stato riferito nell’ufficio del primo ministro Rishi Sunak. «Una forza militare, comprendente un aereo P-8 (Boeing P-8 Poseidon antisommergibile), apparecchiature di sorveglianza, due navi da guerra – Lyme Bay e Argus, tre elicotteri Merlin e una compagnia di Royal Marines, saranno in attesa per fornire sostegno pratico a Israele e ai partner nella regione, nonché per garantire deterrenza e sicurezza», si legge in un comunicato sul sito web dell’ufficio. Ci saranno due navi da guerra nel Mediterraneo orientale e inizieranno a breve “voli di osservazione” su Israele.

Vladimir Putin, presidente della Federazione russa, sull’aggravamento in Medio Oriente: «Questa tragedia su larga scala è il risultato della fallita politica statunitense, la loro linea unilaterale ha portato la situazione a un vicolo cieco». Putin ha parlato della necessità della creazione di uno Stato palestinese indipendente in una riunione del Consiglio dei capi di Stato della CSI: «La cosa più importante adesso è fermare lo spargimento di sangue», ha detto il presidente russo.

Putin sulla operazione di terra nella Striscia di Gaza: «L’uso di attrezzature pesanti nelle aree residenziali è una questione complessa, irta di gravi conseguenze da tutte le parti. E senza tecnologia è ancora più difficile. Le perdite tra i civili saranno assolutamente inaccettabili», ha riferito il presidente russo. La Russia è pronta a mediare nella soluzione israelo-palestinese.

Gli attacchi aerei israeliani sul territorio siriano potrebbero provocare un’escalation armata in tutta la regione, ha affermato il ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Il dipartimento ha definito gli attacchi una grave violazione della sovranità siriana e delle norme fondamentali del diritto internazionale.

Il Ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha dichiarato che: «Non è da escludere l’apertura di altri fronti contro Israele». «Israele e i suoi alleati si assumeranno la responsabilità delle conseguenze dei loro attacchi contro il popolo palestinese», ha continuato il ministro degli Esteri iraniano al suo arrivo a Beirut. Secondo lui, gli stati islamici «non dovrebbero tollerare i crimini commessi da Israele». «In condizioni in cui l’aggressione e l’assedio della Striscia di Gaza non si fermano, non si può escludere l’apertura di altri fronti [contro Israele]», ha sottolineato il capo del ministero degli Esteri iraniano. «Questa possibilità esiste.» «Non è solo l’egemone occidentale che può fare quello che vuole».

Secondo la testata Sabereen News: lo Yemen mobilita le sue truppe a sostegno della Palestina.

Il presidente palestinese Abbas ha affermato la necessità di un’azione politica per porre fine all’occupazione israeliana e raggiungere la pace. Ha chiesto la fornitura di acqua ed elettricità a Gaza e l’apertura di corridoi umanitari.

Venerdì ci sono state una serie di visite legate all’escalation in Medio Oriente: il ministro degli Esteri turco Fidan è volato in Egitto in Egitto, il segretario di Stato americano Blinken in Giordania per incontrare Abbas, il capo del Pentagono Austin in Israele ha incontrato Netanyahu.

Sderot città israeliana situata vicino al confine con la Striscia di Gaza, come richiesto dal sindaco è in via di evacuazione. All’inizio del conflitto ci furono feroci scontri di strada a Sderot. L’edificio della stazione di polizia in cui si erano barricati i membri di Hamas è stato gravemente danneggiato durante l’assalto.

Hamas ha riferito di aver avuto l’idea dell’operazione Al-Aqsa Flood nel 2021, ha detto Abu Obeid, portavoce dell’ala militare del movimento. Secondo lui, all’inizio dell’operazione Hamas ha lanciato 4,5mila razzi, di cui 3,5mila puntati contro gli insediamenti israeliani vicino al confine con la Striscia di Gaza. Durante l’operazione, sostiene Obeid, Hamas ha ottenuto “più di quanto avesse originariamente pensato e pianificato”.

Le autorità israeliane hanno ordinato alle truppe delle Nazioni Unite e alla popolazione di spostarsi entro 24 ore dal nord al sud di Gaza, ha detto l’ufficio di Guterres a RIA Novosti. Allo stesso tempo, l’ONU ritiene impossibile spostare la popolazione a sud di Gaza senza conseguenze umanitarie e invita Israele a cancellare questa richiesta per la popolazione. Il rappresentante permanente di Israele ha definito “vergognosa” la dichiarazione dell’ONU volta a cancellare la richiesta di spostamento della popolazione del nord di Gaza al sud e ha ricordato il diritto all’autodifesa. Le forze di difesa israeliane hanno invitato i civili a evacuare Gaza City verso sud. L’agenzia delle Nazioni Unite che aiuta i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente ha affermato di aver spostato il suo principale centro operativo e il personale internazionale nel sud della Striscia di Gaza.

Pieno all’aeroporto Ben Gurion: gli israeliani e stranieri in fila per centinaia e centinaia di metri in attesa della partenza. Non c’è panico né caos, tutto si svolge in modo organizzato e relativamente calmo si apprende dai media locali.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte: aggiornata alle 14:00 del 13 ottobre.

Continuano i bombardamenti sui quartieri di Gaza. Quasi mezzo milione di persone sono fuggite dalla Striscia di Gaza per sfuggire agli attacchi aerei israeliani. Intanto l’OMS riferisce che gli ospedali dell’enclave sono sull’orlo del collasso. Ieri è stato annunciato che i posti negli obitori di Gaza erano esauriti. Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza è salito a 1.537, con oltre 6.600 feriti, ha affermato il Ministero della Sanità palestinese. Un flusso continuo di feriti viene trasportato all’ospedale Al-Shafa di Gaza: adulti, bambini, anziani, uomini e donne. La Striscia di Gaza è una delle aree più densamente popolate del mondo e gli attacchi contro edifici così densi portano inevitabilmente a vittime civili. Hamas conferma che 13 ostaggi in diverse parti di Gaza sono morti a seguito dei bombardamenti israeliani

Le forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito durante la notte 750 obiettivi militari, comprese le residenze di alti funzionari di Hamas.

Direzione nord. I combattimenti su questo tratto del fronte si sono interrotti nelle ultime 24 ore: nella notte sono circolate online notizie di un incidente nell’area del Kibbutz Zikim, ma non sono state confermate. Nel frattempo, gruppi palestinesi continuano a lanciare attacchi di massa contro le città israeliane: più di 150 granate sono state sparate su Ashkelon, altre 50 su Sderot.

Direzioni est e sud. Kibbutz Nir Oz e Kholit sono stati attaccati dalla Striscia di Gaza.

Cisgiordania. Nella notte sono ripresi gli scontri armati nelle vicinanze di Ramallah, Gerusalemme est, Hebron, Qabatiya e Jenin. Le forze di sicurezza israeliane stanno detenendo residenti locali sospettati di terrorismo. Si prevede una grave escalation nella regione in relazione alla preghiera del venerdì dei musulmani. Secondo alcuni rapporti, ai palestinesi viene vietato l’accesso alla moschea di Al-Aqsa.

Confine con Libano e Giordania. La situazione nella zona di confine è tranquilla. I video che circolano online sull’assalto libanese al confine non sono veritieri: le registrazioni sono datate 2021. La situazione è simile in Giordania. Le autorità del regno non permettono ai loro cittadini di avvicinarsi al confine israeliano.

Striscia di Gaza. Gli aerei delle Forze di Difesa Israeliane continuano a bombardare la Striscia di Gaza quasi senza interruzione. Le autorità israeliane hanno informato l’ONU che circa un milione di palestinesi devono essere evacuati dal nord della Striscia di Gaza al sud, ma l’Organizzazione ha già affermato che uno sgombero di residenti di tale portata in breve tempo è impossibile e peggiorerà la situazione catastrofe umanitaria.

Background politico. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin è arrivato in Israele per colloqui con le autorità. L’argomento della conversazione sarà probabilmente l’operazione di terra dell’IDF nella Striscia di Gaza. In diversi paesi arabi, in Europa e in Iran si stanno svolgendo azioni di massa a sostegno del popolo palestinese.

https://www.agcnews.eu/israele-hamas-al-aqsa-flood-nasce-nel-2021/

LA GEOPOLITICA DELL’OPERAZIONE AL-AQSA FLOOD. - Pepe Escobar thecradle.co

 

L’operazione Al-Aqsa Flood di Hamas è stata pianificata meticolosamente. La data di inizio scelta sulla base di due fattori scatenanti.

Il primo era stato l’intervento del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di settembre, quando aveva presentato la sua mappa del “Nuovo Medio Oriente”, in cui aveva completamente cancellato la Palestina e si era fatto beffe di ogni singola risoluzione ONU sull’argomento.

In secondo luogo, le continue provocazioni alla sacra Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, compresa la goccia che ha fatto traboccare il vaso: due giorni prima dell’Operazione Al-Aqsa Flood, il 5 ottobre, almeno 800 coloni israeliani avevano preso d’assalto i dintorni della moschea, picchiando i pellegrini e distruggendo i negozi dei palestinesi, il tutto sotto gli occhi delle forze di sicurezza israeliane.

Chiunque abbia un po’ di cervello sa che Al-Aqsa è l’ultima linea rossa, non solo per i palestinesi, ma per l’intero mondo arabo e musulmano.

Ma c’è di peggio. Gli israeliani hanno poi invocato la retorica di “Pearl Harbor”. Questo è quanto di più minaccioso possa esistere. L’attacco a Pearl Harbor era stato il pretesto dell’America per entrare in una guerra mondiale e bombardare il Giappone e questa “Pearl Harbor” potrebbe essere la giustificazione di Tel Aviv per lanciare un genocidio a Gaza.

I settori dell’Occidente che applaudono l’imminente pulizia etnica – compresi i Sionisti che si atteggiano ad “analisti” dicendo ad alta voce che i “trasferimenti di popolazione” iniziati nel 1948 “devono essere completati” – credono di poter ribaltare la situazione in breve tempo, annientando la resistenza palestinese e indebolendo gli alleati di Hamas, come Hezbollah e l’Iran.

Il loro progetto sull’Ucraina si è arenato, lasciando non solo uova marce sulla faccia dei potenti, ma intere economie europee in rovina. Eppure, mentre una porta si chiude, un’altra si apre: passare dall’alleato Ucraina all’alleato Israele e puntare sull’avversario Iran invece che sull’avversario Russia.

Ci sono altre buone ragioni per andare avanti a tutta forza. Un’Asia occidentale pacifica significherebbe la ricostruzione della Siria – in cui la Cina è ora ufficialmente coinvolta; la riqualificazione attiva dell’Iraq e del Libano; l’Iran e l’Arabia Saudita che entrano a far parte dei BRICS 11; il partenariato strategico Russia-Cina pienamente rispettato e attivo con tutti gli attori regionali, compresi i principali alleati degli Stati Uniti nel Golfo Persico.

Incompetenza. Strategia intenzionale. O entrambe le cose.

Questo ci porta al costo del lancio di questa nuova “guerra al terrorismo”. La propaganda è in pieno svolgimento. Per Netanyahu a Tel Aviv, Hamas è l’ISIS. Per Volodymyr Zelensky a Kiev, Hamas è la Russia. In un fine settimana di ottobre, la guerra in Ucraina è stata completamente dimenticata dai media mainstream occidentali. La Porta di Brandeburgo, la Torre Eiffel, il Senato brasiliano sono ora tutti israeliani.

L’intelligence egiziana sostiene di aver avvertito Tel Aviv di un imminente attacco da parte di Hamas. Gli israeliani hanno scelto di ignorarlo, così come avevano fatto con le esercitazioni di Hamas viste nelle settimane precedenti, compiaciuti della loro superiore consapevolezza che i palestinesi non avrebbero mai avuto l’audacia di lanciare un’operazione di liberazione.

Qualunque cosa potrà accadere, Al-Aqsa Flood ha già irrimediabilmente infranto la pesante mitologia popolare sull’invincibilità di Tsahal, del Mossad, dello Shin Bet, del carro armato Merkava, dell’Iron Dome e delle Forze di Difesa Israeliane.

Anche se ha abbandonato le comunicazioni elettroniche, Hamas ha approfittato dell’incredibile defaillance dei multimiliardari sistemi elettronici di Israele che monitorano il confine più sorvegliato del pianeta.

I droni palestinesi a basso costo hanno colpito diverse torri di sensori, hanno facilitato l’avanzata delle truppe in parapendio e hanno spianato la strada a squadre d’assalto in maglietta e AK-47 che hanno aperto brecce nel muro e attraversato il confine, una cosa che nemmeno i gatti randagi osavano fare.

Israele, inevitabilmente, ha iniziato a colpire la Striscia di Gaza, una gabbia completamente circondata di 365 chilometri quadrati con 2,3 milioni di persone. È iniziato il bombardamento indiscriminato di campi profughi, scuole, condomini civili, moschee e baraccopoli. I palestinesi non hanno una Marina, né un’aviazione, né unità di artiglieria, né veicoli da combattimento blindati, né un esercito professionale. Non hanno quasi mezzi di sorveglianza ad alta tecnologia, mentre Israele può avere accesso ai dati NATO, se li vuole.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha proclamato “un assedio completo sulla Striscia di Gaza. Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto è chiuso. Stiamo combattendo contro animali umani e agiremo di conseguenza”.

Gli israeliani possono tranquillamente impegnarsi in una punizione collettiva perché, con in tasca tre veti garantiti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sanno di poterla fare franca.

Non importa che Haaretz, il più autorevole quotidiano israeliano, ammetta apertamente che, “in realtà, il governo israeliano è l’unico responsabile di quanto è accaduto (l’Operazione Al-Aqsa Flood) per aver negato i diritti dei palestinesi”.

Gli israeliani non potrebbero essere più coerenti. Già nel 2007, l’allora capo dell’intelligence della Difesa israeliana, Amos Yadlin, aveva dichiarato: “Israele sarebbe felice se Hamas prendesse il controllo di Gaza, perché l’IDF potrebbe trattare Gaza come uno Stato ostile”.

L’Ucraina invia armi ai palestinesi.

Solo un anno fa, il comico di Kiev con la maglietta sudata parlava di trasformare l’Ucraina in un “grande Israele” e veniva debitamente applaudito dalla claque del Consiglio Atlantico.

Ebbene, le cose sono andate diversamente. Come mi ha appena confidato una fonte del Deep State della vecchia scuola:

“Le armi destinate all’Ucraina finiscono nelle mani dei palestinesi. La domanda è quale Paese le pagherà. L’Iran ha appena concluso un accordo con gli Stati Uniti per sei miliardi di dollari ed è improbabile che lo metta a rischio. Ho una fonte che mi ha fornito il nome del Paese, ma non posso rivelarlo. Il fatto è che le armi ucraine stanno andando nella Striscia di Gaza e vengono pagate, ma non dall’Iran”.

Dopo l’incredibile incursione dello scorso fine settimana, Hamas si è già assicurata una leva negoziale maggiore di quella che i palestinesi avevano avuto per decenni. Significativamente, mentre i colloqui di pace sono sostenuti da Cina, Russia, Turchia, Arabia Saudita ed Egitto, Tel Aviv si rifiuta. Netanyahu è ossessionato dall’idea di radere al suolo Gaza, ma, se ciò accadesse, una guerra regionale più ampia sarebbe quasi inevitabile.

Gli Hezbollah libanesi – un fedele alleato dell’Asse della Resistenza palestinese – preferirebbero non essere trascinati in una guerra che potrebbe essere devastante sul loro lato del confine, ma le cose potrebbero cambiare se Israele perpetrasse un genocidio de facto a Gaza.

Hezbollah possiede almeno 100.000 missili balistici e razzi, dai Katyusha (gittata: 40 km) ai Fajr-5 (75 km), Khaibar-1 (100 km), Zelzal 2 (210 km), Fateh-110 (300 km) e Scud B-C (500 km). Tel Aviv sa cosa significa e rabbrividisce per i frequenti avvertimenti del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che la prossima guerra con Israele sarà condotta all’interno del Paese.

Il che ci porta all’Iran.

Plausibile negatività geopolitica

La principale conseguenza immediata di Al-Aqsa Flood è che il sogno erotico dei neoconservatori di Washington di una “normalizzazione” tra Israele e il mondo arabo svanirà semplicemente, se questo scontro si trasformerà in una guerra lunga.

Ampie fasce del mondo arabo, infatti, stanno già normalizzando i loro legami con Teheran – e non solo all’interno dei nuovi BRICS 11.

Nella spinta verso un mondo multipolare, rappresentato dai BRICS 11, dall’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), dall’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) e dall’Iniziativa Belt and Road (BRI) della Cina, tra le altre istituzioni innovative dell’Eurasia e del Sud Globale, non c’è posto per uno Stato d’Apartheid etnocentrico e amante delle punizioni collettive.

Proprio quest’anno, Israele si è visto disinvitato dal vertice dell’Unione Africana. Una delegazione israeliana si era comunque presentata, ma era stata espulsa senza tanti complimenti dalla sala principale, un’immagine diventata virale. Il mese scorso, durante le sessioni plenarie delle Nazioni Unite, un diplomatico israeliano aveva cercato di interrompere il discorso del presidente iraniano Ibrahim Raisi. Nessun alleato occidentale si era schierato al suo fianco e anche lui era stato fatto allontanare dalla sala.

Come aveva diplomaticamente affermato il presidente cinese Xi Jinping nel dicembre 2022, Pechino “sostiene fermamente l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente che goda di piena sovranità sulla base dei confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale. La Cina sostiene la Palestina nel suo diritto a diventare un membro a pieno titolo delle Nazioni Unite”.

La strategia di Teheran è molto più ambiziosa: offrire consulenza strategica ai movimenti di resistenza dell’Asia occidentale, dal Levante al Golfo Persico: Hezbollah, Ansarallah, Hashd al-Shaabi, Kataib Hezbollah, Hamas, Jihad islamica palestinese e innumerevoli altri. È come se tutti facessero parte di un nuovo Grande Scacchiere supervisionato di fatto dal Gran Maestro Iran.

I pezzi della scacchiera erano stati accuratamente posizionati da nientemeno che il defunto comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, il generale Qassem Soleimani, un genio militare unico nella vita. Era stato determinante nel creare le basi per i successi degli alleati iraniani in Libano, Siria, Iraq, Yemen e Palestina, oltre a creare le condizioni per un’operazione complessa come Al-Aqsa Flood.

Altrove nella regione, la spinta atlantista per aprire corridoi strategici attraverso i Cinque Mari – il Mar Caspio, il Mar Nero, il Mar Rosso, il Golfo Persico e il Mediterraneo orientale – si sta arenando.

La Russia e l’Iran stanno già distruggendo i progetti statunitensi nel Caspio – attraverso il Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC) – e nel Mar Nero, che sta per diventare un lago russo. Teheran sta prestando molta attenzione alla strategia di Mosca in Ucraina, anche se sta affinando la propria strategia su come debilitare l’egemone senza un coinvolgimento diretto: chiamiamola plausibile negatività geopolitica.

Addio al corridoio UE-Israele-Arabia Saudita-India

L’alleanza Russia-Cina-Iran è stata demonizzata come il nuovo “asse del male” dai neoconservatori occidentali. Questa rabbia infantile tradisce un’impotenza cosmica. Questi sono veri Paesi sovrani, con cui non si può scherzare, perché, in caso contrario, il prezzo da pagare sarebbe incalcolabile.

Un esempio chiave: se l’Iran, attaccato da un asse USA-Israele, decidesse di bloccare lo Stretto di Hormuz, la crisi energetica globale schizzerebbe alle stelle e il collasso dell’economia occidentale sotto il peso di quadrilioni di derivati sarebbe inevitabile.

Ciò significa, nell’immediato futuro, che il sogno americano di interferire attraverso i Cinque Mari non si qualifica nemmeno come un miraggio.  Al-Aqsa Flood ha anche seppellito il corridoio di trasporto UE-Israele-Arabia Saudita-India, annunciato di recente e tanto sbandierato.

La Cina è ben consapevole di tutta questa incandescenza giusto una settimana prima del suo terzo Belt and Road Forum a Pechino. In gioco ci sono i corridoi di connettività BRI, quelli che contano: attraverso l’Heartland, attraverso la Russia, oltre alla Via della Seta marittima e alla Via della Seta artica.

Poi c’è l’INSTC che collega Russia, Iran e India – e, per estensione, le monarchie del Golfo.

Le ripercussioni geopolitiche dell’Operazione Al-Aqsa Flood accelereranno le connessioni geoeconomiche e logistiche di Russia, Cina e Iran, aggirando l’egemone e il suo impero di basi. L’aumento degli scambi commerciali e il transito ininterrotto delle merci favoriscono i buoni affari. In condizioni di parità, con rispetto reciproco – non esattamente lo scenario del Partito della Guerra per un’Asia occidentale destabilizzata.

Oh, le cose che possono accelerare delle truppe in parapendio in lento movimento sopra un muro di confine.

Pepe Escobar

https://comedonchisciotte.org/la-geopolitica-delloperazione-al-aqsa-flood/

domenica 15 ottobre 2023

L'OLOGRAMMA E LA SINCRONICITÀ- Viviana Vivarelli.

 

Cos’è un ologramma? Un ologramma è un oggetto tridimensionale che sembra solido ma non lo è, in quanto è privo di solidità anche se è visibile da ogni lato, è una fotografia di luce a 3 dimensioni, proiettata da due rubini.
Un rubino è un cristallo di corindone con cromo, una struttura di silicio e ossigeno i cui elettroni hanno una trama molto debole. Se si agita un cristallo o lo si riscalda, esso scioglie il suo cuore, passando dallo stato solido a quello liquido, e in ciò cede elettroni. Questi non sono materia, ma luce, energia… La proprietà di cedere elettroni si chiama proprietà piezoelettrica.
Il rubino possiede un po’ di silicone, il silicone è un semiconduttore cioè può cedere o trattenere elettricità. I conduttori dei computer sono di silicone. E la centrale di produzione di computer IBM in America si chiama SILICON VALLEY. Un cristallo può vibrare in modo ritmico, si accende e si spegne, rilasciando o no energia. A causa di questa vibrazione ritmica, si usano cristalli liquidi per computer o orologi (rubini, quarzi…). I cristalli permettono al computer di lavorare secondo un sistema binario, ON-OFF, immagazzinando informazioni. Secondo la teoria delle energie sottili, i cristalli liquidi permettono anche alle nostre menti di immagazzinare informazioni sotto forma di energia.
Un pranoterapeuta dovrebbe portare a contatto della propria pelle un quarzo ialino o citrino che gli cederà elettroni, rigenerando le energie che la terapia dissipa.
In un rubino appositamente trattato, gli elettroni saltellano, ma ognuno con un movimento ondulatorio diverso. Dopo un certo tempo si sincronizzano e si dispongono tutti in un’onda di un solo tipo, entrando in fase. Allora, accade un fatto straordinario.
Gli elettroni sono particelle di luce, informazioni luminose. La luce è radiante, cioè si irradia da una fonte luminosa a 360°. Ma, quando gli elettroni danzano tutti allo stesso modo, la luce si allinea, si potenzia, diventa mirata e dal rubino nasce un filo sottilissimo di luce pura: il raggio laser. Il laser è una luce amplificata, continua, allineata, dove gli elettroni non balzano su e giù a caso, ma sono tutti in fase e vengono sparati come i proiettili di un fucile. La sua mira è precisissima e può avere un diametro piccolo a piacere, l’onda è coerente, in ogni suo punto i campi elettrici vibrano in fase, esso spara dunque in modo esattissimo il massimo dell’informazione col massimo della potenza. Un raggio laser può fare un foro piccolissimo a piacere in qualunque materiale, può tagliare un velo microscopico di cellule da un occhio, può saldare tra loro materiali diversi, può distruggere cellule tumorali, saldare la retina attraversando il bulbo oculare senza sfiorarlo, o lavorare sulla superficie di un organo senza penetrarlo all’interno, arrestare un’emorragia interna, coagulare uno strappo, perforare una cassaforte. Il laser è usato nelle fusioni nucleari, in elettronica, in chirurgia, può trasmettere informazioni, creare strumenti di precisione ecc…
Con due raggi laser si può creare un ologramma, una proiezione di luce a tre dimensioni. Su una lastra riproduciamo le informazioni luminose di un oggetto, poi, con un laser, possiamo fare il processo inverso e riprodurre l’oggetto, un oggetto che sembra vero e reale, con tutti i suoi punti luminosi e oscuri, perfettamente identico all’originale, in tutti i suoi dettagli, incrinature, sporgenze, rugosità, colori….così perfetto che l’ologramma di uno specchio è ancora uno specchio che specchia.
L’ologramma registra i campi ondulatori della luce e li ricostruisce. È una fotografia di luce nello spazio. L’immagine ha profondità e l’osservatore può anche girarvi attorno per guardarla da dietro. Si ha l’impressione di un oggetto sospeso per aria. L’oggetto da fotografare viene immerso in un raggio laser, un secondo raggio è fatto rimbalzare dal riflesso del primo, il punto di incontro tra i due è impresso su una pellicola, che, sviluppata, appare come un insieme di linee scure e di punti luce. Se un terzo laser la illumina, appare in aria l’immagine tridimensionale dell’oggetto originale.
Per ora abbiamo inventato solo l’ologramma fisso. C’è chi ha visto in una fiera l’ologramma di un rubinetto che versa acqua ed ha allungato la mano per chiuderlo. Nel film Guerre Stellari il protagonista riceve un ologramma della Principessa Bianca, la vede come fosse reale, alta 30 cm, che si muove e parla, e può ricominciare da capo a ripetere il messaggio come una segreteria telefonica tridimensionale. Questo è il nostro futuro. Immaginate un pilota che deve atterrare con scarsa o nulla visibilità di campo…nessuno strumento moderno oggi riesce a fargli vedere il campo di atterraggio così com’è veramente, ma se i piloti ne avessero una immagine olografica potrebbero vedere tutto il campo chiaramente… Un giorno potremo avere schermi per film o tv olografiche che fanno sorgere davanti ai nostri occhi immagini virtuali, una realtà tridimensionale con cui potremmo forse anche interagire. Viene da chiedersi se le famose apparizioni (le visioni mariane) non siano proiezioni di questo tipo. E ci chiediamo anche se i nostri sogni non siano la stessa cosa. Tutto in essi sembra solido, reale, interagente, ma niente è reale nel senso di materiale. Probabilmente il nostro cervello funziona come un ologramma, riceve frequenze e le converte in proiezioni. Il velo di Maia di cui parla la tradizione induista potrebbe essere il corrispondente religioso di un ologramma. Se il sogno fosse l’ologramma di una notte, il mondo potrebbe essere l’ologramma di una vita.
Anche in un sogno vedo le immagini calate in coordinate spazio-temporali, ma dove sono quello spazio e quel tempo? Dove stanno? Semplicemente non esistono, sono un’illusione percettiva soggettiva, una dilatazione della mia percezione, un fenomeno allucinatorio privo di consistenza. Se il mio sogno è un film interiore, allora anche la mia vita da sveglio potrebbe esserlo. Ogni realtà percepita potrebbe essere una realtà virtuale.
Il fisico inglese David Bohm ipotizzò che una realtà oggettiva non esistesse e che l’universo fosse un gigantesco ologramma. (“Ma allora”- chiese Andreina -“se la realtà è una proiezione, chi è che mi sta proiettando?”)
Il neurofisiologo americano Karl Pribam ipotizza una doppia conversione, l’oggetto percepito è convertito in frequenze mentali, che sono convertite in immagini davanti alla coscienza. Dal punto di vista olografico il mondo potrebbe essere un’enorme illusione, la materia non esisterebbe, tutto sarebbe maya, miraggio, come dicono le filosofie orientali, una realtà virtuale di cui faccio parte. È un’illusione che noi siamo persone fisiche che si muovono in un mondo fisico, potremmo essere sogni che si muovono in un sogno e un giorno potremmo svegliarci e scoprire di aver sognato la vita.
Ma se l’universo fosse una proiezione interconnessa, in cui ogni punto ha l’informazione totale, allora ciò che succede altrove potrebbe essere conosciuto qui. E un’esperienza di telepatia o di conoscenza diretta, una visione, un’inferenza della mente sulla materia, un atto di sincronicità diventerebbero spiegabili. L’esperienza mistica sarebbe l’immissione improvvisa in una coscienza olografica, il passaggio da una coscienza personale a una coscienza totale, il frammento che contiene l’intero. Non più una limitata vista periscopica, ma una visione d’insieme (come quella dell’Akasha indiano).
In una realtà unica e interconnessa, l’interazione diventa implicita. Quando ho paura, ho reazioni tanto sul piano organico che mentale che psichico. Corpo, mente, anima interagiscono con simmetrie di senso, isole di significato, picchi di corrispondenza, quello che Calligaris chiamava risonanza.
Allo stesso modo l’organismo olografico universale reagisce in modo sincrono. Risonanza e sincronicità sarebbero le due leggi del reale.
Dal mio libro ‘Introduzione alla radioestesia’: Le energie buone o cattive che influenzano l'uomo”. Pagg. 203. con figure. Euro 15,60 su carta, euro 3 in lettura digitale.

Il liceo classico? È inutile ormai, non serve più a nulla. Chi lo difende è un classista. - Professor X - G. Middei

 

In questi giorni sui giornali non si parla d’altro: sono sempre meno i ragazzi iscritti al classico. Proprio ieri ho letto su Repubblica un articolo che parla degli studenti che preferiscono lo scientifico «soft» al liceo classico. Il merito? L’aver eliminato lo studio del latino. A quanto pare oggi «modernizzare e riformare la scuola» significa eliminare dai programmi tutte quelle materie difficili, impegnative, che stressano inutilmente i ragazzi insomma.

Ecco, fateci caso, oggi quando si parla del latino, del greco, della filosofia, c’è sempre qualcuno che obietta: certo, sono cose interessanti, ma sono davvero utili? Non è più utile in fondo insegnare a un ragazzo un mestiere? Ma indovinate un po’? I classisti, i veri classisti sono loro. Perché non c’è niente di più antiquato e classista che dire questo: insegniamo a un ragazzo un mestiere. Gioverebbe a questi fautori del modernismo, ripassare un po’ di storia.

Sapete cosa dicevano gli intellettuali del XIX? Che se ne fa il popolo della letteratura, della storia? Meglio mandarli a bottega, insegnare loro un mestiere, almeno avranno di che campare. E a cosa serve in fondo a una donna, si domandavano altri, avere un’istruzione? Sarà utile per trovarle un buon marito? No, certo che no, insegniamo loro a cantare, a danzare, insegniamo loro l’arte della conversazione, del disegno e del ricamo, non sia mai che si mettano a leggere e poi pensino di essere “intelligenti come un uomo”.

Ecco, sarebbe davvero opportuno oggi prestare un po’ più di attenzione a tutte quelle materie “inutili” come il latino, la storia e la letteratura, ma forse hanno ragione loro, forse non è opportuno educare in questo modo i ragazzi. Non sia mai che poi capiscano da soli che quando il sistema dice loro: imparate un mestiere, non ha a cuore i loro interessi.

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Carissimi, è appena uscito «Intervista con un matto», il mio nuovo romanzo. Se volete leggerlo anche voi e scoprire di cosa parla, potete leggerne un estratto gratuito qui (andando su Kindle): https://www.amazon.it/Intervista-matto.../dp/883205597X/

#istruzione #scuola #latino #letteratura

https://www.facebook.com/photo/?fbid=885972186229888&set=a.655388085954967

venerdì 13 ottobre 2023

Crespelle di riso.

 

Ingredienti:
-500 gr di riso
-1 litro di latte
-La buccia di 1 arancia
-4 cucchiai di zucchero
-200 gr farina 00
-Una bustina di lievito vanigliato
-Un pizzico di cannella e di sale.
Preparazione.
In una pentola capiente versare latte, riso, la buccia d’arancia, lo zucchero, il sale e la cannella. Far bollire a fuoco basso cuocere fino a quando si asciuga tutto , girare spesso attenzione altrimenti si attacca togliere la buccia lasciare intiepidire e versare la farina ed il lievito, amalgamare il tutto. Farlo raffreddare, fare dei cilindri e passarli nella farina, Friggere in olio ben caldo, facendo attenzione a che non si colorino eccessivamente. Scolare ogni crispella su carta assorbente e poi farla rotolare dentro allo zucchero semolato. Servire e buon appetito.

giovedì 12 ottobre 2023

Un classico che ogni donna dovrebbe leggere almeno una volta nella vita? - Professor X - G Middei


 Un classico che ogni donna dovrebbe leggere almeno una volta nella vita?

Oggi voglio parlarvi di un libro che è stato vietato, bandito e censurato per quasi un secolo, un libro che è stato giudicato «pericoloso» e sovversivo dai benpensanti e che ancora oggi continua ad essere vietato in molti paesi perché «contiene del materiale che potrebbe fuorviare le giovani donne». Sto parlando dell’Amante di Lady Chatterley di Lawrence.

Ma di cosa parla? Di una donna che ha una relazione clandestina con il guardiacaccia di suo marito. La trama in sé non ha nulla di scandaloso, tanti grandi classici parlano di donne che amano uomini al di fuori del matrimonio. Vedete, la cosa davvero scandalosa dell’Amante di Lady Chatterley è che parla della sessualità femminile. Della scoperta da parte di una donna del piacere sessuale, in un’epoca in cui l’orgasmo era considerato un sintomo di «isteria».

Ma oggi i tempi sono cambiati, obietterà qualcuno, vale ancora la pena leggere L’amante di Lady Chatterley? Sì, perché in questo libro che in apparenza potrebbe sembrarvi soltanto il racconto di una relazione clandestina, vi troverete riflessioni capaci di emozionarvi e farvi sussultare. Parla della passione ma anche della ricerca della libertà, delle convenzioni sociali che ci impongono i ruoli che interpretiamo, del potere salvifico della natura e di una società che sta diventando sempre più meccanizzata e sembra non dare più importanza all’uomo. Vi suona attuale?

E poi c’è un altro motivo per cui dovreste leggerlo: la scrittura di Lawrence ti incanta. È come una foresta lussureggiante di colori, profumi, aggettivi, sostantivi nei quali perdervi. A chi lo consiglio? A chi ama ancora il fascino di una bella prosa in un’epoca di scritture sciatte, anonime, incolori. E ricordate sempre: leggete tutti quei libri che qualcuno ha giudicato pericolosi o immorali. Il vero pericolo sarebbe non leggerli.

Vi è piaciuto questo consiglio? E voi lo avete mai letto?

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Se vi piace ciò che pubblico, potete trovarmi anche su Instagram, dove vi parlerò dei grandi classici, mi trovate a questo link: https://www.instagram.com/ilprofessorx

#letteratura #cultura #istruzione #libri 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=883533503140423&set=a.655388085954967

VISIONE MECCANICISTICA E IDEALISTICA DEL MONDO. - Viviana Vivareli

 

Giordano Bruno e la fisica quantistica.

DOPO 4 SECOLI LA FISICA QUANTISTICA CONCORDA CON GIORDANO BRUNO.

Giordano Bruno dice: "Non è la materia che crea il pensiero ma il pensiero che crea la materia". Cosa vuol dire?
Prendiamo la domanda: "Cos’è il mondo?" La riposta cambia secondo come ognuno lo concepisce secondo la sua opinione. Questa cambia nel tempo, secondo i popoli e culture e cambia da persona a persona.
Al tempo di Giordano Bruno la Chiesa era la massima autorità non solo religiosa e filosofica ma anche scientifica. Lo abbiamo visto con Galileli che dovette abiurare le sue teorie sul sistema solare perché erano in disaccordo con quelle degli astronomi della Chiesa. Lo stesso strapotere fu esercitato contro le teorie filosofiche di Giordano Bruno al punto che la Chiesa lo condannò al rogo. Giordano Bruno era un filosofo e un visionario. Oggi possiamo affermare che molte delle sue intuizioni si accordano alle ipotesi dei più moderni fisici quantistici.
In linea di massima, nella storia della filosofia occidentale si sono alternate due posizioni base.
“Cos’è un albero?”.
La 1a posizione dice: Un albero è un oggetto a sé stante che mi viene descritto dai miei sensi e può essere definito dalla mia ragione (posizione realistica o meccanicistica: Aristotele. Il mondo è come un meccanismo formato da parti).
La 2a posizione dice: L’albero come fenomeno, cioè come mi appare, esiste solo in quanto è percepito in un certo modo dai miei sensi e filtrato dalla mia ragione ma io non so cosa sia l'albero "in sé" (posizione idealistica: Platone). Posso solo intuirlo, elevandomi a un livello superiore ai sensi e alla ragione.
Giordano Bruno è un idealista e sta dalla parte di Platone. Non so cosa sia il mondo nella sua realtà, so solo che idea me ne faccio attraverso sensi e ragione ma dell'albero "in sé" non so nulla.
Giordano Bruno vive alla fine del 1500, tardo Rinascimento, tempo di grandi mutamenti. Martin Lutero. Lotta tra cattolici e protestanti. Controriforma. Galilei che fa trionfare le leggi copernicane: la Terra gira attorno al Sole e non viceversa...
Per lungo tempo domina il pensiero meccanicistico.
Oggi è tramontato il pensiero meccanicistico di Galileo, Newton, Cartesio e Einstein e sta tornando l’idealismo con i Niels Bohr, Werner Heisenberg e David Bohm e stiamo rivalutando Giordano Bruno: non possiamo considerare il mondo come un orologio formato da tanti pezzi, esso è un intero in cui tutte le parti sono interconnesse. Tutto è uno. Nell’assoluto tutto esiste insieme, tutte le cose sono una cosa sola.
Se guardiamo solo ai fenomeni, ci sembrano tanti. Ma se cerchiamo l’Essere in sé, esso è UNO.
Giordano Bruno aveva detto: “La materia è in parte corporea e in parte incorporea”.
Ovviamente questa Materia assoluta o astratta non coincide con la parola materia come la indichiamo noi.. È la sostanza prima del mondo e in sé non ha forma anche se può prendere tutte le forme. Sostituisci alla parola Materia la parola Energia e hai la fisica attuale. La famosa formula di Einstein: E = mc2, dimostra che la materia (massa) e l’energia (E) sono solo due modalità (informazioni) della stessa sostanza fondamentale. Ma l’universo come noi lo vediamo è intrinsecamente un prodotto mentale.
Dice Bruno: “Tutto è uno rispetto alla sostanza”.
Dice ancora: “Nella Natura possiamo riconoscere due ordini di Essenza, conoscendo la Forma e la Materia”. Che è come dire l’Energia e l’Informazione sono tutto ciò che esiste. L’energia è informazione.
L'informazione struttura l’energia, le dà forma, cioè la modella in tutte le dimensioni dell’essere, a partire da sé stessa. L’informazione modella l’energia creando il mondo minerale, vegetale ecc.
Cosa unisce l’Energia con l’Informazione? La coscienza.
Esiste solo la Coscienza. A seconda dell’Informazione, esistono diverse entità di coscienza, che tuttavia sono composte dalla stessa sostanza, dai minerali, alle piante, agli animali e agli esseri umani fino alle forme di vita superiori. La forma si presenta attraverso l’auto-organizzazione, con l’aiuto dell’informazione.
David Bohm (meccanica quantistica) si chiede: “Una pietra ha coscienza?” Secondo la fisica quantistica, tutto è pieno di Coscienza da un sasso a una stella perché tutto è Vita, non esiste la “non vita”.
Spazio, tempo e causalità si applicano nel mondo reale, ma possono non esistere in mondi paralleli.
Bruno: “Nell’assoluto tutto esiste insieme, cioè nell’assoluto sia la possibilità che la realtà sono una cosa sola”.
Nell’assoluto non c’è tempo. Il tempo è un’illusione.
La fisica moderna lo chiama Paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen.
Einstein formulò, insieme agli altri, un paradosso che per 20 anni fu oggetto di una disputa tra Einstein e il teorico della meccanica quantistica Nils Bohr.
Einstein diceva: “Se i postulati della fisica quantistica sono validi, dobbiamo accettare che, se dividiamo in due sulla Terra una particella, spostiamo la particella A verso la stella Sirio, che dista 4 milioni di anni luce dalla Terra, e la particella B della stessa distanza, ma in direzione opposta. Se la particella A su Sirio dovesse divergere, anche la particella B, che attualmente si trova a 8 milioni di anni luce da Sirio, dovrebbe divergere simultaneamente in direzione opposta.”
Ma com'era possibile che la stessa informazione si fosse trasmessa istantaneamente e quale era la causa della divergenza di B. Einstein diceva che il fatto era impossibile.
Ma nel 1982 Alain Aspeck riuscì a dimostrare per la prima volta e in modo sperimentale, cioè in laboratorio, che le idee di Bohr erano corrette e che Einstein sbagliava (sincronicità= due fatti possono accadere nello stesso istante come fossero collegati senza causa apparente). Jung prende la sincronicità come principio base: un uomo muore, il suo orologio si ferma. Io sono arrabbiata, mi si rompe la macchina. Due fatti uno dentro dime e uno fuori di me avvengono nello stesso istante come se uno rispecchiasse in modo simbolico l'altro.
Dunque c'è una dimensione dell'Essere in cui il tempo non esiste ma nemmeno lo spazio (la distanza) e non esiste il rapporto causa- effetto, ma tutte le cose sono collegate tra loro, perché tutto è Uno.
Finora si era ipotizzato un universo a tre dimensioni spaziali (altezza, larghezza e profondità), Einstein ci aggiunse una quarta: il tempo, ma non bastarono. I fisici si trovarono davanti dei problemi per risolvere i quali dovettero ipotizzare universi con più dimensioni. Hawking, per es., parla di 24 dimensioni.
Può essere che il mondo nella sua interezza sia multidimensionale.
Dunque noi viviamo in due mondi: da un lato il mondo fisico come ci appare ai sensi e alla ragione, da un altro lato un mondo metafisico che sfugge alla nostra percezione sensoriale e alla nostra logica. Ma questo mondo metafisico è esattamente quello di cui parlano da millenni tutte le religioni e tutti i filosofi idealisti come Platone che ci sono arrivati non con i sensi o la ragione ma con l'intuizione.
Giordano Bruno: “Nell’assoluto tutto esiste insieme, in un momento, cioè nell’aldilà non c’è tempo”.
Se il realismo non è corretto, allora deve essere vero l’idealismo, cioè devono esistere delle dimensioni metafisiche, che ancora non conosciamo e che non percepiamo con i sensi, le quali oltrepassano la fisica. Ne consegue che noi viviamo contemporaneamente in due mondi, quello della realtà biologica e quello della coscienza metafisica.
La realtà è una illusione, così come dicono da sempre le filosofie indiane.
Bruno: “Il pluralismo dell’Essere è solo apparente e casuale, In realtà l'Essere è uno. "
Come si manifesta allora la Realtà fenomenica, cioè quella che ci appare? La fisica quantistica risponde col “paradosso del gatto di Schrödinger”.
Schrödinger mise un gatto in una scatola, dove c'era un meccanismo in cui un atomo radioattivo poteva decadere o no, casualmente, liberando un gas velenoso che uccideva il gatto.
La vita del gatto era intrecciata (entanglement)) a un elettrone.
Ora, di fronte alla scatola chiusa, ci chiediamo: "Il gatto è vivo o morto?" In teoria sono possibili entrambi i casi. Finché non si apre la scatola, non abbiamo una certezza ma una probabilità. Possiamo avere nello stesso istante e insieme un 50% di gatto vivo e un 50% di gatto morto. Ma questo è un paradosso.
C'è un film "Sliding door" (porte scorrevoli), in cui una ragazza può prendere il metro o no. A seconda di quello che sceglie, la sua vita cambierà.
La realtà si presenta quindi come una “funzione di probabilità”, cioè ogni scelta che fai ti aprirà un mondo diverso.
Quando si studiano le particelle subatomiche, per es, gli elettroni, che sono funzioni d'onda e nella camera a bolle appaiono come un rapidissimo movimento, possiamo valutare la loro velocità o la loro posizione ma non entrambe le cose. Perché?
Abbiamo solo due risposte:
1) Non si sa, succede solo perché è così. È una legge di natura.
2) Il collasso della funzione F è il risultato dello scambio di informazioni tra una coscienza e l’altra.
La prima riposta non è soddisfacente.
Resta solo la seconda. In teoria può esserci un universo in cui il gatto è vivo e uno in cui il gatto è morto. Ma questa riafferma l’Idealismo. Se il mondo è il risultato di uno scambio di informazioni tra una coscienza e un'altra, il mondo è il frutto delle nostre coscienze. Il mondo emana dalle nostre idee, dalla nostra intuizione.
Il mondo inteso come una molteplicità di fenomeni è illusorio.
Bruno dice: “Perciò dovete accettare che tutto esiste in tutto, ma non in ogni cosa in modo universale e non in tutti i modi possibili. Perciò non sbaglia chi parla dell’Uno come Essere ed Essenza allo stesso tempo, chi dice che l’Uno è allo stesso tempo umano e illimitato, sia nella sostanza che nella durata”.
Così si vede che tutte le cose sono nell’Universo e che l’Universo è in tutte le cose. Noi in esso ed esso in noi e così tutte le cose finiscono in una perfetta unità. Questa unità è unica e duratura e rimane sempre. Questo Uno è eterno. Affermare il contrario sarebbe assurdo e arrogante, non avrebbe alcun significato accettabile. Cioè, questo mondo, questo Essere, il vero, l’universale, l’infinito, l’incommensurabile, contiene in ciascuna delle sue parti il tutto e con esso l’Onnipresenza stessa”.
Dunque può esserci una dimensione in cui non esiste il tempo, non esiste il luogo, non esiste la causa.
Di conseguenza, non esiste nemmeno la morte.
L'essere non nasce e non muore. Esiste per sempre.
La concezione globale del mondo di Giordano Bruno coincide quindi pienamente con la fisica quantistica, così come con le filosofie di Platone, Plotino, Fichte, Schelling, Hegel, i buddisti, gli induisti…
La conoscenza che può essere estratta dalla scienza è variabile. Dai Greci ai giorni nostri, le raffigurazioni che la scienza ha cercato di costruire del mondo sono in continua evoluzione. La conoscenza scientifica non è stabile. Ma c’è una filosofia eterna e assoluta che può essere solo intuita o sperimentata ed è la Metafisica.
La fisica quantistica di oggi si sta ricollegando alla Metafisica.
Il fisico quantistico di cui si parla tanto oggi, Tonelli, trae la sua fisica da esperienze extrasensoriali, a carattere metafisico.
Forse quell'unione tra scienza e fede che Steiner tanto desiderava si sta compiendo.
📷
1Persio FlaccoTutte le reazioni: