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lunedì 29 giugno 2020

Decreto Semplificazioni, appalti senza gara fino a 5 milioni di euro e procedure accelerate per le opere di rilevanza nazionale.


Decreto Semplificazioni, appalti senza gara fino a 5 milioni di euro e procedure accelerate per le opere di rilevanza nazionale

La bozza in 48 articoli punta a sbloccare i contratti pubblici e sburocratizzare il Paese. Previsti un fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche e l'accelerazione della Valutazione di impatto ambientale. Modifiche alle norme su responsabilità erariale e abuso d'ufficio per far sì che i funzionari rischino di più in caso di omissioni che quando mettono la firma per far partire i lavori. All'interno della maggioranza restano dubbi, martedì vertice a Chigi.
Fino al 31 luglio 2021 niente gare per affidare i lavori su opere piccole e medie fino alla soglia comunitaria, 5,3 milioni di euro. E possibilità di deroga all’iter ordinario del Codice appalti, con procedure a trattativa ristretta, anche per le opere di rilevanza nazionale individuate dalla presidenza del Consiglio. Mentre solo per gli interventi infrastrutturali più complessi e con alto tasso di difficoltà attuativa arriveranno uno o più commissari straordinari. Sono alcune delle novità previste nella bozza del decreto Semplificazioni, che punta a sbloccare i contratti pubblici e sburocratizzare il Paese per spingere la ripresa post Covid. I 48 articoli, per ora solo abbozzati a grandi linee, dispongono anche l’accelerazione delle Valutazioni di impatto ambientale e modificano le norme su responsabilità erariale e abuso d’ufficio per far sì che i funzionari pubblici rischino di più in caso di omissioni e inerzie che quando mettono la firma per far partire i lavori.
Martedì è in agenda un vertice politico di maggioranza e il decreto dovrebbe approvare in consiglio dei ministri entro la fine della settimana. Ma in seno al governo ci sono diversi dubbi sul capitolo appalti, sulla certificazione antimafia, sulle norme per l’edilizia e sulla Via semplificata. La senatrice di Leu Loredana De Petris parla di “testo per molti versi inaccettabile se dovessero essere confermate le indiscrezioni”, perché “dietro l’alibi della semplificazione non possono nascondersi passi indietro sulla tutela dell’ambiente, deregolamentazioni sul consumo di suolo o ennesime sanatorie“. Il riferimento è all’articolo con misure in materia edilizia, che prevede solo sanzioni – ed esclude la demolizione – nel caso di abusi edilizi “leggeri”.
Deroga al Codice per un anno per i lavori sotto soglia europea – I primi due articoli sono dedicati alle procedure per “incentivare gli investimenti pubblici durante il periodo emergenziale”. Per quanto riguarda i lavori sotto soglia, viene introdotta una norma transitoria – fino al 31 luglio 2021 – che prevede solo due modalità di affidamento: diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro e procedura negoziata senza bando con consultazione di almeno cinque operatori per tutte le altre procedure. Oggi l’articolo 36 del Codice appalti, più volte modificato negli ultimi anni (l’ultimo intervento risale allo sblocca cantieri del governo gialloverde) prevede procedure differenziate in base alle soglie e alla tipologia di contratto. Fino a 40mila euro affidamento diretto; tra 40mila e 150.000 euro o fino alle soglie comunitarie affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi per i lavori; tra 150.000 e 350.000 procedura negoziata previa consultazione di almeno 10 operatori economici; per lavori tra 350.000 e 1 milione di euro procedura negoziata previa consultazione di almeno quindici operatori e infine per lavori tra 1 milione e le soglie comunitarie procedura aperta, cioè gara.
Procedure veloci per opere “di rilevanza nazionale” – Per i contratti pubblici sopra soglia e di rilevanza nazionale, la norma prevede sempre entro il 31 luglio 2021 l’applicabilità, “salva motivata determinazione di ricorso alle procedure ordinarie”, della procedura ristretta o, nei casi previsti dalla legge, della procedura competitiva con negoziazione prevista dal decreto legislativo 50 del 2016 per i settori ordinari, e per i settori speciali, ovvero ricorrendone i relativi presupposti con le procedure sempre previste dallo stesso provvedimento in ogni caso con i termini ridotti, per ragioni di urgenza. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro delle infrastrutture, sarà individuato l’elenco delle opere di rilevanza nazionale la cui realizzazione è necessaria per il superamento della fase emergenziale o per far fronte agli effetti negativi del Covid-19 e per i quali vi è una situazione di estrema urgenza tale da non consentire il rispetto dei termini, anche abbreviati, previsti dalle procedure ordinarie. In quei casi sarà applicabile la procedura negoziata di cui all’articolo 63 del decreto legislativo 50 del 2016, per i settori ordinari, e di cui all’articolo 124 per i settori speciali.
Nasce il fondo prosecuzione opere pubbliche – Viene poi istituito un fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche per evitare che la mancanza temporanea di risorse pubbliche possa costituire un ostacolo alla realizzazione dell’opera. Beneficiari del fondo sono le stazioni appaltanti. E fino al 31 luglio 2021 sarà obbligatoria sia per appalti di valore superiore alle soglie comunitarie sia per opere di interesse nazionale la costituzione del collegio consultivo tecnico. Il collegio ha “funzione di assistenza per la rapida risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche” di ogni natura.
Previsto poi il controllo concomitante della Corte dei conti per accelerare la realizzazione delle spese di investimento: le sezioni di controllo possono nominare, previo contraddittorio con le amministrazioni e gli altri soggetti interessati, un commissario ad acta per la rimozione dell’inerzia.
Procedura d’urgenza per il rilascio della certificazione antimafia – Per un anno si prevede anche la procedura d’urgenza per il rilascio della certificazione antimafia, con specifico riferimento alla consultazione della banca dati nazionale unica e revoca del beneficio o dell’agevolazione al privato nel caso in cui in seguito emerga la sussistenza di una delle cause interdittive. Si introduce, quindi, all’interno della legislazione antimafia, l’istituto dei protocolli di legalità, delimitandone il contenuto e l’ambito di applicazione.
Modifiche alla responsabilità erariale e all’abuso d’ufficio – La responsabilità dei funzionari pubblici sarà limitata ai casi di dolo , solo per le azioni e non anche per le omissioni, mentre l’abuso d’ufficio sarà circoscritto attribuendo rilevanza alla violazione, da parte del pubblico ufficiale, di “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge”.
Corsia veloce per la Valutazione di impatto ambientale – In arrivo anche una serie di semplificazioni in materia di attività d’impresa, comprese quelle per i lavori necessari alla realizzazione della banda larga, e di ambiente e green economy. In particolare sono previste semplificazioni per progetti o impianti alimentati da rinnovabili e per punti e stazioni di ricarica di veicoli elettrici e viene accelerata la procedura di Via che oggi richiede fino a 10 anni nei casi peggiori. Si propone, tra l’altro, la “previsione dell’obbligo di presentazione sin dall’avvio del procedimento da parte del proponente del progetto di fattibilità o del progetto definitivo (in luogo degli attuali elaborati progettuali)”, la riduzione dei termini previsti in capo all’amministrazione e l’esercizio del potere sostitutivo in caso di inerzia nella conclusione del procedimento. Il titolare del potere sostitutivo (attualmente il Capo Dipartimento del ministero dell’Ambiente) deve provvedere all’adozione del provvedimento entro un termine prefissato. Prevista anche una procedura speciale accelerata (fast-track) dedicata all’espletamento delle procedure Via delle opere ricomprese nel Programma Nazionale Integrato Energia e Clima: sarebbero affidate all’istruttoria di una Commissione speciale composta da dipendenti pubblici.

sabato 13 agosto 2016

Sanità, il marito di Anna Finocchiaro nominato consigliere del registro dei tumori. Ma è imputato per truffa. - Andrea Tornago

Sanità, il marito di Anna Finocchiaro nominato consigliere del registro dei tumori. Ma è imputato per truffa

Melchiorre Fidelbo è entrato nel consiglio direttivo dell'Airtum, l’Associazione italiana registri tumori, soggetto chiave nella redazione di rapporti come lo studio epidemiologico “Sentieri” sui siti inquinati di interesse nazionale. Ma è a processo per un appalto da 1,7 milioni affidato a una sua società, secondo l'accusa, senza bando.

È imputato di truffa e abuso d’ufficio per un appalto da 1,7 milioni nella sanità in Sicilia. Ma l’Airtum, l’Associazione italiana registri tumori, lo scorso 14 aprile l’ha nominato nel suo consiglio direttivo. Il dottor Melchiorre Fidelbo, ginecologo e marito della senatrice del Pd Anna Finocchiaro, siede ora nell’organismo direttivo dell’associazione che riunisce i “ricercatori e il personale tecnico operanti presso i registri tumori di popolazione”, soggetto chiave nella redazione di rapporti come lo studio epidemiologico “Sentieri” sui siti inquinati di interesse nazionale, finanziato dal ministero della Salute e coordinato dall’Istituto superiore di sanità.
Fidelbo, dal 2000 segretario coordinatore del Registro tumori integrato di Catania, Messina, Siracusa ed Enna, è finito a processo a Catania insieme a tre ex manager dell’azienda sanitaria provinciale per l’appalto vinto dalla società Salsamb srl (di cui era socio al 50 per cento oltre che amministratore) per l’informatizzazione dell’ospedale di Giarre. Un lavoro che, come ricostruito dagli inquirenti, è stato affidato direttamente alla società del marito della Finocchiaro senza “una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna”.
La questione della nomina di Fidelbo nell’organismo dirigente dell’Airtum è stata ripresa da un’interrogazione al ministro della Salute presentata in Commissione sanità lo scorso 5 maggio dai deputati del M5s Massimo Enrico Baroni e Alberto Zolezzi. Essendo un’associazione priva di codice etico, nulla vieta formalmente ai soci dell’Airtum di nominare nel proprio consiglio direttivo un imputato. Ma per i parlamentari firmatari dell’interrogazione l’elezione del dottor Fidelbo è comunque “inquietante”, perché l’inchiesta siciliana “disegna un quadro di commistione d’interessi privatistici, politici e pubblici – scrivono i deputati – ove lo stesso Fidelbo, oltre a ricoprire il ruolo di amministratore della società Solsamb srl, veniva nominato anche in una sottocommissione regionale incaricata di studiare proprio il nuovo piano relativo all’organizzazione dell’assistenza ospedaliera siciliana”.
E ora la preoccupazione arriva a interessare anche i progetti di legge sull’istituzione del registro nazionale tumori, in discussione alla Commissione affari sociali della Camera. Diverse proposte, alcune delle quali presentate dal partito di Anna Finocchiaro, prevedono un importante ruolo istituzionale dell’Airtum in relazione alla “alimentazione, gestione, aggiornamento, ampliamento e controllo di qualità dei dati” epidemiologici nazionali, oltre alla “valutazione della qualità dei dati prodotti dal Registro nazionale e dai registri regionali e provinciali” e alla funzione di accreditamento dei registri tumori locali. Tutte prerogative che verrebbero affidate a un’associazione privata, al momento priva di un codice che regoli i conflitti di interesse, e con un dirigente imputato per truffa.

mercoledì 20 novembre 2013

Brindisi, il sindaco Cosimo Consales indagato per riciclaggio e ricettazione.

Brindisi, il sindaco Cosimo Consales indagato per riciclaggio e ricettazione


Contestato anche il reato di abuso d'ufficio. Al centro dell'inchiesta, un debito da 300mila euro maturato con Equitalia, che il primo cittadino avrebbe rateizzato sfruttando il suo ruolo e violando le norme antiriciclaggio. Insieme a lui, raggiunte da avviso di garanzia altre tre persone, tra cui un dirigente della società di riscossione.

Riciclaggioricettazioneabuso d’ufficio. Sono queste le ipotesi di reato contenute nell’avviso di garanzia notificato a Cosimo Consales, sindaco di Brindisi in quota Pd. Insieme a lui, sono indagati il dirigente del suo staff, Cosimo Saracino, un commercialista di Lecce, Massimo Vergari, e l’ex direttore di Equitalia della città Giuseppe Puzzovio, accusato anche di concussione. Gli agenti della Digos si sono presentati con un decreto di perquisizione e sequestro negli uffici comunali di Brindisi, dove hanno prelevato pc, tablet, e documenti. Altre perquisizioni sono state eseguite anche a Lecce e Bari in relazione alle attività degli altri indagati.
Sotto la lente degli investigatori e dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, che coordinano l’inchiesta, c’è un debito da 300mila euro che Consales avrebbe maturato con Equitalia prima di diventare sindaco operando con una società di cui era rappresentante legale. Dopo l’elezione, secondo l’accusa, Consales ha concordato una rateizzazione del debito, ma approfittando del suo ruolo istituzionale. Di qui, la contestazione dell’abuso di ufficio. La quota pagata sinora sarebbe di 20mila euro divisa in rate mensili e saldata in contanti violando le norme antiriciclaggio che impongono una completa tracciabilità del denaro. Sulla restante parte ancora non pagata si concentra ora l’attenzione degli investigatori.
Giuseppe Puzzovio, invece, ora in servizio a Bari, è accusato di avere sottoposto a pressioni suoi dipendenti in Equitalia per compiere delle irregolarità in vantaggio del primo cittadino. La società di riscossione dei tributi ha fatto sapere in serata che “sono state attivate le procedure per allontanare in via cautelativa” il dirigente dal servizio e “di avere dato mandato ai propri legali di costituirsi persona offesa nel procedimento penale”. 
L’approfondimento investigativo sull’importo dovuto a Equitalia è stato disposto nell’ambito di un’altra inchiesta sulla società di comunicazione News Sas, della quale il sindaco possedeva quote fino poco prima di entrare in politica. I pm stavano accertando eventuali irregolarità nell’affidamento dal parte del Consiglio del servizio di comunicazione istituzionale e di rassegna stampa proprio alla sua società. Accertamenti sono in corso anche sul cartellone degli eventi estivi e natalizi del 2012. Per queste inchieste Consales è già indagato per abuso d’ufficio.
“Ribadisco la mia piena fiducia nella magistratura e collaborazione rispetto all’inchiesta”, si è difeso Cosimo Consales. “Sono stati acquisiti ulteriori atti e documentazione, ma ciò accade spesso. Credo che l’inchiesta sia sempre la stessa, ma sentirò il mio avvocato per comprendere di che si tratta”. All’attacco, invece, l’opposizione. “Prendiamo atto delle condizioni gravi in cui si trova l’amministrazione comunale che, a mio giudizio, consiglierebbero di pensare allo scioglimento di questo Consiglio alla luce dei risultati della gestione operata in questo scorcio di consiliatura”, ha tuonato Mauro D’Attis (Pdl). “Si dimetta il sindaco o dimettiamoci tutti”.