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domenica 7 giugno 2020

Il coraggio di Virginia Raggi. - Tommaso Merlo



Salvini con quelli di Casapound ci faceva le cene elettorali. Sorrisi e scorpacciate di selfie con quello che è il loro “dittatore” del momento. Poracci, si devono accontentare di quello che passa il convento. Quelli del Pd hanno invece sempre girato la faccia dall’altra parte quando sentivano nominare Casapound. Questione di quieto vivere perché si sa, quella è gente manesca e pure sempre incazzata. Ma anche perchè hanno sempre avuto cose molto più importanti a cui pensare. Cosa fossero quelle cose così importanti si è capito grazie a Mafia Capitale. Svaligiare i cittadini romani di soldi e di futuro. Erano i bei tempi degli illustri sindaci sia di destra che di sinistra. Quelli osannati dalla critica, quelli che alle loro spalle han lasciato solo macerie. Erano i tempi di una Roma come mai simbolo dell’Italia intera, un paese depredato da una politica ipocrita, avida e vile. La stessa politica che ha permesso a Casapound di godersi ben 17 anni di occupazione abusiva nel centro a Roma. Stesso andazzo coi Casamonica. Che fossero di sinistra o di destra, gli illustri inquilini del Capidoglio se la sono sempre fatta sotto quando era il momento di far rispettare la legalità. Campioni dell’antimafia a chiacchiere, nella loro perenne campagna elettorale, poi tutti ad abbassare la testa, poi tutti ad occuparsi di “cose più importanti”. Affinché il Comune di Roma e quindi lo Stato rialzasse la testa ci è voluta una giovane donna, Virginia Raggi. Un sindaco eletto sui cumuli di macerie lasciate dai suoi illustri predecessori. Montagne di debiti, rovine amministrative ma anche morali. Mafie e prepotenti han reagito al nuovo corso mandando a fuoco la città. Cassonetti, autobus, sabotaggi. Avvertimenti, minacce. Vogliono che la Raggi si tolga di mezzo, vogliono qualcuno in Campidoglio con cui si possa ragionare, come ai tempi d’oro in cui si sedevano a tavola coi potenti e si spartivano i soldi e il futuro dei cittadini. Ma la reazione della vecchia politica al nuovo corso è stata ancora più vile. Loro che hanno devastato Roma, prima hanno isolato la Raggi, poi l’hanno aggredita. Nei salotti, sui giornali. Se Virginia Raggi fosse stata un’esponente della destra o della sinistra avrebbero applaudito al suo coraggio e al suo sforzo di riportare legalità in una città martoriata dal malaffare, l’avrebbero ricoperta di premi e di gloria sia come giovane donna che come sindaco, avrebbero gioito ai piccoli e grandi passi fatti fare alla sua città. Ed invece Virginia Raggi è finita sotto scorta nel silenzio generale e su di lei si sfoga ancora la peggiore propaganda. La sua colpa è di non essersi mai spaventata o arresa e di non essere mai scesa a compromessi. La sua colpa è di non andare a cena con Casapound e nemmeno di girare la testa dall’altra parte, ma di cacciarli dalla loro occupazione abusiva facendo rialzare la testa al Comune di Roma, allo Stato italiano e a tutti noi.

https://repubblicaeuropea.com/2020/06/05/il-coraggio-di-virginia-raggi/

martedì 19 maggio 2020

La sindaca Raggi a Ostia bloccata dentro la sua auto: attacco squadrista di Casapound.

La sindaca Raggi a Ostia bloccata dentro la sua auto: attacco squadrista di Casapound

Con la mascherina tricolore sul volto Luca Marsella, il leader ostiense di Casapound e consigliere municipale, ha bloccato l'auto della sindaca e poi rivendicato il gesto: "Ed ora denunciatemi, multatemi, la mia risposta è sempre quella: me ne frego". L'indignazione dell'Anpi e il monito della presidente della Comunità ebraica di Roma. 

"State a fa' le passerelle, venga a piazza Anco Marzio o a Ostia non ci viene più. Perché qui non scende, non la facciamo scendere", ha minacciato il consigliere di CasaPound al municipio X, Luca Marsella. La sindaca Virginia Raggi ha incassato le invettive protetta dai vetri dell'auto di servizio ma intorno la tensione è stata alta e la scorta ha avuto il suo da fare per contenere Marsella ed altri militanti che continuavano ad agitare la piccola folla di commercianti e imprenditori del lido.
La sindaca Raggi contestata a Ostia da Casapund "State a fa' le passerelle". Coia: "Aggressione gravissima"


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È stato il leader ostiense di Casapound a guidare la protesta di questa mattina - con modalità da attacco squadrista-  nei confronti della sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante la visita in un mercato per l'avvio della Fase 2. Mezz'ora di tensione, con la sindaca rimasta in auto, poi risolta dagli agenti di scorta della prima cittadina, con la mediazione della presidente del X Municipio, la pentastellata Giuliana Di Pillo. "È l'ennesimo episodio di violenza di cui si rende protagonista questo gruppo di squadristi. Ora basta, la misura è colma", il commento dell'Anpi. "La strumentalizzazione della crisi è un campanello d'allarme che ci impone di mantenere alta l'attenzione affinché la violenza e l'impunità non trovino spazio di imporsi", gli fa eco la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.

Non è certo la prima volta che il movimento di estrema destra va allo scontro con l'amministrazione a cinque stelle. Su tutte basti ricordare le polemiche nate ormai un anno fa quando la Raggi fece togliere la scritta "Casapound" dalla sede del movimento, un edificio occupato nel cuore della Capitale. Ne nacque un fitto botta e risposta con tanto di manifestazione da parte degli estremisti, scesi in strada per protestare contro la sindaca. Sul litorale a condurre la battaglia è sempre Luca Marsella, più volte protagonista di occupazioni dell'aula consiliare. Qualche settimana fa, invece, annunciò anche l'occupazione di ex palazzi militari da parte dei famiglie in difficoltà. Un'azione definita "irresponsabile" sia dal M5S che dal Partito Democratico. Oggi l'ennesima protesta, questa volta nel cuore di Ostia.

a mascherina tricolore sul volto, ha bloccato l'auto della sindaca, urlandole contro e invitandola a visitare i commercianti che stanno soffrendo per la crisi. "Basta passerelle, da 'sta macchina non vi facciamo scendere", ha urlato più volte. Il Movimento 5 Stelle fa quadrato attorno alla sindaca e, attraverso una nota dei parlamentari, parla di "intimidazione da parte degli estremisti di destra". "Non è possibile tollerare questa prepotenza da parte di chi evidentemente non è in grado di sostenere un dialogo diverso dalla violenza", le parole della minisindaca di Ostia, Giuliana Di Pillo. "Ma quali minacce - la replica di Marsella -, stamattina ad Ostia è esplosa soltanto la rabbia sacrosanta dei romani contro un sindaco inadeguato. E da consigliere mi sono fatto sentire anch'io, perché mi hanno votato per questo. Ed ora denunciatemi, multatemi, la mia risposta è sempre quella: me ne frego".

https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/05/18/news/raggi_a_ostia_attacco_squadrista_di_casapound-257026162/