«Mi capita di incontrare persone del ceto medio, anche molto cortesi e istruite, capaci per certi aspetti di esibire una certa umanità nei confronti dei consimili, che d’improvviso mi fanno gelare il sangue nelle vene, pronunciando espressioni relative al genocidio di Gaza di chiara approvazione della carneficina in corso, anche dell’omicidio dei bambini:
“Beh poi crescono e divengono terroristi”.
Mi sembra evidente che l’umanità sia destinata a ripetere i propri crimini. Gli ebrei venivano considerati ladri e persone infami, non potevano indurre a compassione. Ugualmente i bambini di pochi anni trucidati da Israele non possono ispirare alcuna pietà, appartenendo essi alla categoria subumana dei terroristi.
La barbarie avanza. Il noi e il loro ritorna prepotente. Il cattivo di turno è cangiante, ora islamista, ora russo, ora palestinese. C’è sempre una buona ragione per escluderlo, demonizzarlo, massacrarlo.
È vero, a Gaza i bambini sopravvissuti agli stermini israeliani hanno buone chances di combattere Israele con la lotta armata. Non vi sono canali politici. Difficile combattere una potenza occupante con altri metodi. Craxi e Andreotti avevano compreso come soltanto la fortuna permettesse ad alcuni di essere rispettabili cittadini e trasformasse altri in criminali.
Non si stancavano di ammettere che se fossero nati in una prigione a cielo aperto, sarebbero divenuti anch’essi terroristi.
La razionalità vorrebbe che al fine di eliminare il pericolo terrorista si cancellassero le sue cause profonde in Palestina. Sarebbe essenziale porre fine all’assedio di Gaza, all’occupazione illecita della Cisgiordania.
La logica è tuttavia messa di lato, si preferisce puntare sugli istinti di appartenenza e la sempre viva tendenza a escludere chi è considerato straniero, diverso.
Con riferimento alla Russia il metodo non è differente.
Si fotografa l’istantanea, spiace dirlo, anche da parte degli analisti più seri. Mosca ha invaso la Crimea, ha invaso l’Ucraina. Quindi è uno Stato imperialista.
La Storia viene cancellata. La povertà del dibattito politico va di pari passo con la diminuzione della cultura nella società civile e nel rimbambimento del pubblico da parte dei demenziali talk show. Lo youtuber Joe Rogan ha dimostrato che si possono avere milioni di ascoltatori anche con interviste fiume ma il dogma della tv e dei suoi tempi brevi continua a prosperare.
Diviene una necessità, per far lievitare l’audience, far scontrare in un’arena, di solito sempre gli stessi, giornalisti e politici che giocano ai 4 cantoni da un canale all’altro, si esibiscono in osceni battibecchi nei quali è stata coinvolta anche la sottoscritta.
A ciascuno non è permesso esprimere un pensiero compiuto, la parola viene tolta in continuazione, soprattutto se si ragiona, si finisce quindi per optare per messaggi brevi e slogan.
Guardate una tribuna politica nella tv in bianco e nero, commuovetevi per la cultura, lo spessore e l’integrità perdute. La situazione in Italia è forse anche peggiore che in altri Paesi.
Come fece notare Mariana Mazzucato, (mai più invitata dopo aver tanto osato), le reti propagandistiche estere evitano di far intervistare i giornalisti tra di loro.
Tornando alla Russia si ignora dunque una strategia neo conservatrice americana iniziata nel 1997, che accanto al tentativo di uscita dalla deterrenza, sceglie l’espansionismo della Nato in un quadro unipolare.
Si finge di non capire che la Russia è stata attaccata in modo programmato addestrando l’esercito ucraino, conducendo esercitazioni Nato ai confini, ignorando gli accordi di Minsk benedetti dall’Onu, realizzando un colpo di Stato a Kiev e iniziando una guerra economica.
Si continua la guerra per la libertà e fino alla pace giusta? Basta aprire un libro di storia per scoprire che le guerre si sono svolte soltanto per la difesa di interessi economici, energetici, di dominio, e che la diplomazia ha sempre dovuto registrare i rapporti di forza sul campo. Per Gaza si fa peggio.
Trump e Netanyahu affermano pubblicamente che Gaza è stata concessa da Israele alla Palestina in segno di pace e che ai palestinesi si lascia l’opzione di andare a vivere in posti ameni altrove.
Nessuno reagisce. Così il nazismo ha man mano vinto in Germania. L’opinione pubblica è rimasta silente quando un signore bruno con i baffi ha cominciato a delirare di razza superiore e a disumanizzare gli ebrei.
Credo tuttavia che se i benpensanti che manifestano la loro approvazione per il massacro dei bimbi terroristi a Gaza e i politici militaristi che difendono lo sterminio dei giovani ucraini, vedessero il cranio sfondato di un bimbo, se guardassero gli occhi di un diciottenne moribondo, forse rinsavirebbero.
Propendo per una visione dostoevskiana, l’umanità alla fine affiora.
Persino i propagandisti sperimenterebbero l’orrore delle loro posizioni.»