Da tre settimane il circoletto onanista-atlantista che se la canta e se la suona è alla disperata ricerca di qualcuno che difenda l’armata russa e giustifichi i fiumi d’inchiostro versati contro il presunto “partito italiano di Putin”. Si è provato a iscrivere al Cremlino chi ricorda le responsabilità della Nato nell’accerchiamento della Russia. Ma non ci è cascato nessuno: pure Biden nel 1997 e Kissinger nel 2014 dicevano le stesse cose, tuttora condivise da fior di analisti occidentali; e sono proprio gli atlantisti a dire che la Nato con l’Ucraina non c’entra nulla. Allora si è inventato che chi critica l’invio delle armi alle milizie ucraine (inclusi i ceffi con la svastica del battaglione Azov) sta con Putin. Ma non ha abboccato nessuno: tutti gli esperti spiegano che le nostre armi non ribalteranno l’esito della guerra pro Ucraina, ma contro, allungando il conflitto con più perdite di civili e di territori. Figurarsi il sollievo quando le Sturmtruppen hanno finalmente trovato un intellettuale equidistante fra Ucraina e Russia: Povia (che è pure No vax, quindi vale doppio). Ecco perché i panciafichisti occidentali non si decidono a scatenare la terza guerra mondiale, malgrado gli appelli di Zelensky e della sua moderatissima vice: per via di Povia. Che però non è solo. Ieri Aldo Grasso, il Povia dei guerrafondai, ha smascherato il suo complice: Maurizio Crozza, capofila del “‘neneismo’ oltraggioso della sinistra radicale”.
E dove sarebbe l’oltraggio? Tenetevi forte: Crozza ha financo mostrato la cartina d’Europa con l’avanzata della Nato a Est dopo che nel 1990 il Segretario di Stato Usa Baker aveva promesso a Gorbaciov “non un centimetro più a Est”. Poi la Nato si mangiò dieci Paesi, fino al confine ucraino. Ma questo, spiega Grasso, fu perché quei Paesi “preferiscono vivere, di loro spontanea volontà, sotto l’ombrello della Nato”: lui è convinto che la Nato sia una bocciofila dove paghi la tessera e ti iscrivi: non sa che devi essere invitato, e solo a patto di non compromettere la sicurezza degli altri membri, come invece è avvenuto invitando Paesi che era meglio lasciare neutrali. Per chi non si sentisse abbastanza oltraggiato da una cartina, c’è di peggio: “Per rafforzare il suo antiamericanismo, Crozza ha ricordato che a Cuba nel ’62 gli Usa mica han lasciato che i russi gli mettessero i missili ai confini”. E, siccome Crozza conosce la storia meglio di Grasso, “la sua satira diventa comizio”. È lo stesso argomento usato dai berluscones contro Luttazzi e i Guzzanti che dicevano le verità proibite dal regimetto. Lo stesso argomento usato dai putiniani contro chi dice le verità proibite dal regime. Cose che càpitano nei Paesi democratici che, a furia di esportare la democrazia di qua e di là, hanno esaurito le scorte.
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