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giovedì 4 aprile 2019

Auto blu, Consip smonta la polemica: ‘Auto di servizio a nolo e mezzi blindati per la sicurezza, anche di magistrati’. - Thomas Mackinson

Auto blu, Consip smonta la polemica: ‘Auto di servizio a nolo e mezzi blindati per la sicurezza, anche di magistrati’

Sotto accusa due gare per un valore di 168 milioni. Di Maio chiede chiarimenti, tutti all'attacco del governo. Ma la stessa Centrale acquisti esclude si tratti di mezzi destinati ai politici: nel primo caso sono veicoli operativi a noleggio per il trasporto ospedaliero, per la polizia locale. Nel secondo di mezzi blindati per le forze dell'ordine e per i magistrati.

Autoblu, il vicepremier Di Maio attacca lo “spreco”. Consip risponde che sono “auto grigie di servizio, a noleggio”, come quelle “per il trasporto dei farmaci, per la polizia municipale”. Di piccola e media cilindrata, “perlopiù Panda, Yaris” precisano dalla centrale acquisti dello Stato. Il secondo lotto poi? E’ per l’acquisto di auto blindate, “ad esempio quelle in uso a magistrati”.
E’ un giorno di altissima tensione sul filo governo-Consip. Tutto parte con un articolo sul Messaggero: “Shopping del governo: 8.280 auto blu e grigie per 168 milioni di euro”. L’infornata procederebbe da due gare Consip indette nei mesi scorsi e oramai chiuse, con importi da capogiro: il governo, accusa il giornale romano, sarebbe pronto a spendere 168 milioni di euro per acquistare 7900 auto grigie (120 milioni di spesa) e 380 auto blu (48,5 milioni). Il termine per le offerte è scaduto e nessuno ha detto niente
Il governo in realtà nulla sapeva, tanto che Luigi Di Maio viene colto di sorpresa e prende una posizione netta sul “caso”: “Avvierò subito un’indagine interna ai ministeri per capire se questi bandi si stanno avviando in automatico, il nostro obiettivo è ridurre le auto blu. E se sarà vero si bloccherà tutta sta roba qui”. E ora tocca capire se il caso esiste, perché la polemica divampa.
L’opposizione attacca: “Era il Governo che voleva abbattere la casta e oggi, dopo un anno nei palazzi e sulle poltrone, decide di acquistare 8.280 auto nuove, grigie e blu metallizzato. Di queste solo il 18,1% verranno destinate alle forze dell’ordine. E l’81,9% alla casta“. Così Francesco Giro, senatore di Fi. “Il governo che doveva tagliare i privilegi acquista 9 mila autoblu, spendendo 168 milioni euro. Di Maio, invece di scusarsi, che fa? Evoca una gelida manina” fa eco la vice Presidente del Gruppo Pd, Simona Malpezzi. Il Codacons annuncia esposti alla Corte dei Conti.
In serata arriva una nota di Consip, pubblicata anche sul sito. “Non è Consip ad acquistare o noleggiare ma sono le singole amministrazioni – in base ai loro fabbisogni – ad emettere gli ordini di acquisto verso i fornitori selezionati da Consip”. La gara di per sé non è un via libera generalizzato all’acquisto ma è un invito alle amministrazioni che intendessero rinnovare il parco mezzi ad avvalersi della fornitura oggetto della convenzione, che non piove dal cielo ma è figlia di una politica programmata degli acquisti funzionale all’economicità degli acquisti e a garantire le necessarie dotazioni. Lo si evince dagli stessi bandi che (non a caso) riportano in calce il numero progressivo di edizione (per i due specifici sono la 14 e la 3), secondo i fabbisogni emersi dalle ricognizioni. Ed ecco che arriva la vera sostanza: le auto blu non ci sono.
“Nel caso della convenzione “noleggio autoveicoli ed. 14”, si tratta di autovetture operative destinate ai servizi di base delle amministrazioni. Consip fa l’esempio delle Asl e delle vetture di trasporto farmaci, la Polizia municipale con le vetture di servizio stradale. A maggior ragione per la seconda gara: “nel caso della convenzione acquisto auto protette ed. 3”, di autovetture blindate destinate alla tutela di soggetti istituzionali nel caso di rischio di incolumità (es. magistratura sotto scorta)”. Infine un chiarimento sull’obiettivo delle gare e I risultati raggiunti: “Su tali tipologie di acquisto i risultati dell’azione Consip, valorizzando la aggregazione della domanda, si misurano in riduzioni di prezzo per le amministrazioni tra il 40-60%, in garanzia di qualità del prodotto/servizio e di attenzione all’ambiente. Dunque non spreco, ma risparmio.

giovedì 10 marzo 2016

Da casa all’ufficio in auto blu? Da sei mesi a tre anni di reclusione. - Fabrizio Caccia

Auto di rappresentanza nel cortile della prefettura di Milano (Fotogramma)

Diventerà reato penale l’abuso delle autovetture di servizio. Il via libera della Camera è previsto per la prossima settimana. Palazzi in allarme: si rischia il peculato d’uso. Il M5S: «Eliminare l’anacronistico status symbol».

Non si potrà neanche compiere il percorso da casa all’ufficio: si rischieranno da sei mesi a tre anni di reclusione per peculato d’uso. 
Palazzi in allarme, la notizia è questa: diventerà reato penale l’abuso dell’utilizzo delle auto blu. Lo prevede un emendamento del Pd alla proposta di legge sull’acquisto e la dismissione delle autovetture di servizio, attualmente in discussione in Commissione affari costituzionali di Montecitorio.

Il M5S: «Eliminarle del tutto»
L’esecutivo ha dato parere favorevole alle modifiche dem, opponendosi invece ad alcuni cambiamenti proposti dalla Lega. Si comincerà a votare il 9 marzo in Commissione affari costituzionali e il via libera dell’Aula è previsto per la settimana prossima. Si è stabilita inoltre la proroga al 31 dicembre 2017 del divieto di acquisizione di nuove autovetture e continueranno ad essere comminate le sanzioni amministrative fino a 10mila euro per chi non rispetta i limiti d’acquisto e non fornisce i dati che vengono richiesti dal ministero della Pubblica amministrazione. Ma il M5s chiede di fare di più. «Occorre eliminare l’anacronistico e dispendioso status symbol», è l’appello dei grillini perché «è inaccettabile che lo Stato sperperi 400 milioni di euro».

I numeri del «dimagrimento»
Il dimagrimento del parco macchine comunque è progressivo. 
Nel 2012 la spesa totale era stimata per 1.050 milioni, 128 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Il governo nei giorni scorsi ha fornito gli ultimi dati. Lo scorso anno il numero di auto delle pubbliche amministrazioni si è ridotto notevolmente, passando dalle 66.619 autovetture del 2014 alle 23.203 del 2015. Per le amministrazioni centrali dello Stato le autovetture in uso sono passare dalle 567 del 2014 alle 274 del 2015. Diminuite anche le auto blu con autista dei ministeri, passate dalle 159 del 2014 alle 59 del 2015: quasi i due terzi in meno. Nel corso dell’ultimo anno, poi, anche le regioni hanno più che dimezzato il parco auto passando dalle 2.883 autovetture del 2014 alle 1.277 del 2015, di cui 759 sono di proprietà. Ed ora ecco in arrivo ulteriori restringimenti anche per il puro e semplice utilizzo: sarà meglio evitare, così, i tragitti impropri. auto blu, reato penale, 
Andare a fare la spesa in auto blu potrebbe costare carissimo.


Ma se non consentono l'arresto per motivi più gravi, come potremo mai credere che lo facciano per questo motivo?

Cè da pensare che, se hanno approvato l'emendamento, dovrebbero anche aver previsto anche l'escamotage per bypassarlo.

Infatti, la LEGGE 28 aprile 2014, n. 67, per i reati per i quali e’ prevista  la  pena  dell’arresto  o della reclusione non superiore nel massimo a tre anni, secondo quanto disposto dall’articolo 278 del codice di procedura penale,  prevedere che la pena sia quella della reclusione  domiciliare  o  dell’arresto domiciliare.

Cetta

giovedì 29 gennaio 2015

Auto blu, la legge le dà agli agenti. Votata da tutti, dopo 9 mesi inapplicata. - Thomas Mackinson

Auto blu, la legge le dà agli agenti. Votata da tutti, dopo 9 mesi inapplicata

Nel decreto "stadi" di agosto il M5S era riuscito a inserire un emendamento che obbliga le amministrazioni a trasferire le vetture ancora utili a forze di sicurezza e vigili del fuoco. Tutti lo votano, diventa legge, ma non sarà mai rispettato. Di Maio accusa Alfano. E il carico di berline resta sul groppo dei contribuenti.

Quando l’emendamento è passato, con la sigla AC2616-8.8, tutti si spellavano le mani: che gioiello, saliamo a bordo anche noi! Un minuto dopo, come nulla fosse, è stato parcheggiato a bordo strada e lì è rimasto per quattro mesi, senza che nessuno battesse ciglio. L’indirizzo? Piazza Montecitorio. Si parla ancora di auto blu. Il fattoquotidiano.it ha raccontato come la riduzione promessa la scorsa primavera dal governo vada avanti col freno a mano, tanto che le amministrazioni contano ancora 55.286 mila auto pubbliche, 1.153 auto blu solo nei ministeri. Ora si scopre che da tempo la Camera aveva disposto strumenti di legge per svuotare rapidamente i parchi auto degli enti statali. In particolare una proposta emendativa al cosiddetto “decreto stadi” (AC 2616) convertito in agosto come legge 119/2014.
In quattro righe prevedeva di assegnare alle forze dell’ordine le auto pubbliche di proprietà delle amministrazioni statali dismesse o da dismettere, previa valutazione di convenienza. Piuttosto che distruggerle, svenderle o tenersele a caro prezzo – questo il senso dell’emendamento – prendiamo il buono e diamolo alle forze di pubblica sicurezza che sempre lamentano la scarsità di mezzi e risorse. Mica tutte, certo. II comma 1-ter all’articolo 8 precisava: “Sono assegnate, previa valutazione di convenienza, alle forze del comparto della pubblica sicurezza le automobili di proprietà delle amministrazioni pubbliche statali dismesse o da dismettere”.
emendamento_autoblu
Il testo emendativo della legge AC 2616 poi convertita ad agosto in legge 119/2014. Dopo nove mesi la disposizione non ha avuto seguito









A presentare l’emendamento è stato il vicepresidente della Camera Luigi di Maio. Non stupisce tanto l’iniziativa, che rientra a pieno titolo nelle battaglie pentastellate contro i privilegi, quanto il fatto che al momento di votare l’emendamento e approvarlo ci sia stata la convergenza di tutti componenti delle commissioni riunite della Camera. Pd, Fi, Ncd votano all’unanimità. Tutti d’accordo con l’iniziativa, l’emendamento passa e diventa poi legge. Ma allo stato attuale, non è altro che carta. “Dall’entrata in vigore della legge – spiega Di Maio a ilfattoquotidiano.it – sono trascorsi novanta giorni e quale sia il risultato della ricognizione o il risultato dell’attuazione della norma non è dato sapere”.
La cosa dà fastidio al Movimento, vista l’imputazione costante al M5S di non riuscire a concretizzare in Parlamento le battaglie anticasta che sono state il suo biglietto d’ingresso. “Questa è la nascita e spero non la morte di un emendamento che potrebbe essere molto utile, e che magari potrebbe aprire gli occhi a quelli che dicono che il Movimento 5 Stelle è una forza politica ingessata e improduttiva all’interno del Parlamento”.
Da qui l’attacco diretto al ministro Alfano che – secondo il dettato della legge – avrebbe dovuto effettuare la ricognizione del parco auto entro fine novembre. Il secondo comma specifica infatti: “Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il ministro dell’Interno, d’intesa con i ministri competenti, effettua la ricognizione delle automobili di cui al presente comma e illustra alle Camere le risultanze di tale ricognizione”.
Di giorni ne sono passati tre volte di più. “Alfano ha fatto finta di niente” accusa di Maio, che il 9 gennaio ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti. “Per ora non ho avuto nessuna risposta. Ho contattato il ministero dell’Interno e sono in attesa di avere un appuntamento dallo staff del ministro”.

mercoledì 2 luglio 2014

Tagli alle autoblu della Regione Passa emendamento 5Stelle.

autoblu

Passa in finanziaria la norma che taglia le autoblu in Sicilia e ne limita l’utilizzo. Esulta il Movimento Cinque stelle che aveva concordato l’emendamento col governo Crocetta.
La norma vieta il possesso e l’utilizzo di auto di rappresentanza “alle società regionali, alle società partecipate dalla Regione siciliana a prevalente capitale pubblico, alle agenzie regionali, alle aziende regionali, alle aziende sanitarie e ospedaliere”. Inoltre “le auto di servizio, esclusivamente in car sharing, non possono superare i 1.300 cavalli” ed entro 90 giorni società ed enti dovranno comunicare all’amministrazione regionale l’adozione del piano di dismissione delle auto di servizio.
Alla Regione le auto di servizio potranno essere utilizzate solo dal presidente e dagli assessori regionali ed entro 90 giorni sarà adottato un piano di dismissione delle vetture di proprietà pubblica. I contratti di noleggio o assicurazione sulle auto considerate in esubero e in scadenza non potranno essere rinnovati.

giovedì 17 ottobre 2013

Studentessa in auto blu. - Accursio Sabella

Studentessa in auto blu

Nelli Scilabra ieri ha votato alla Facoltà di giurisprudenza per il rinnovo degli organi dell'Ateneo. Ma per raggiungere l'università ha usato la vettura di servizio, scatenando la protesta di alcuni colleghi-studenti. La replica: "L'auto doveva accompagnare l'assessore in aeroporto, in vista di un impegno al ministero. Quella sosta era di passaggio".

PALERMO - L'auto blu si ferma davanti al portone principale della facoltà di Giurisprudenza, in via Maqueda. Poi parcheggia in piazza Bellini. Attenderà per qualche minuto il ritorno del passeggero “illustre”. Da quell'auto, in effetti, pochi minuti prima era sceso uno studente “eccellente”. In Facoltà per esprimere la propria preferenza per il rinnovo del consiglio di corso di laurea. Ma a molti dei colleghi d'Università, quella scena, non è andata giù.
Già. Perché lo studente, anzi, la studentessa in questione è Nelli Scilabra, assessore regionale alla Formazione e all'istruzione. E fino a pochi mesi fa, leader di uno dei movimenti studenteschi universitari, la “Rum”. Il componente della giunta di Crocetta fa la sua comparsa tra i corridoi e i cortili che fanno da qualche anno da scenografia alla sua carriera universitaria, ancora in corso. Una “parentesi scolastica”, quella di ieri, tra i tanti impegni di governo. Una “puntatina” in Facoltà, prima di salire su un aereo, destinazione Roma. Appuntamento al Ministero dell'Istruzione.
Ma, come detto, l'utilizzo dell'auto di servizio ha fatto storcere il naso ad alcuni tra gli studenti presenti. Alberto Di Benedetto, ad esempio, frequenta Scienze politiche ed è dirigente di 'Azione Universitaria'. “Mi stavo recando alla facoltà di giurisprudenza per raccogliere alcuni documenti – racconta – quando ho visto arrivare l'auto blu, con tanto di lampeggiante acceso, e quindi scendere dall'auto l'assessore Nelli Scilabra”. Un'immagine subito raccontata sul profilo di Facebook, con tanto di caustico commento: “Vai a lavorare”.
“Non capisco – aggiunge però Di Benedetto - per quale motivo abbia dovuto usare l'auto blu per recarsi a votare. In quel momento, Nelli Scilabra non era un assessore, ma una semplice studentessa. E ci pare davvero assurdo che queste cose accadano proprio in un periodo nel quale siamo bombardati da annunci e spot su presunte 'spending review'”. Ma il sentimento esternato dallo studente di Scienze politiche non è un fatto isolato. Altri studenti, presenti alla facoltà di Giurisprudenza, però, preferiscono non rendere noto nome e cognome. Ma confermano: “Sì, l'assessore è arrivata dopo le nove, è scesa dall'auto blu, ha votato ed è andata via velocemente”.
Nessuno scandalo, però, secondo l'assessorato. Dallo staff di Nelli Scilabra, infatti, ecco la spiegazione: “L'assessore – precisa il capo della segreteria particolare, Alessandro Balsamo - semplicemente questa mattina era in partenza per Roma, per impegni istituzionali al Miur. L'assessore – prosegue - abita a poche centinaia di metri dalla Facoltà di Giurisprudenza, pertanto l'auto di servizio è passata a prenderla alle 9 del mattino, un brevissima tappa in Facoltà che veniva di passaggio e poi è corsa in aeroporto per prendere il volo alle 10. Nessuno scandalo, nessun abuso ma la semplice volontà dell'assessore di esercitare il proprio diritto di voto alle elezioni universitarie. Mi fa sorridere - aggiunge Balsamo - che Nelli Scilabra possa essere il bersaglio di una caccia al privilegio, quando in molte occasioni mi ritrovo personalmente a darle passaggi con la mia scassatissima e impolveratissima Citroen C2 nera, altro che casta...”. Un racconto che si scontra con la versione dei fatti fornita da altri studenti. “Non è la prima volta che quell'auto blu arriva a giurisprudenza per accompagnare l'assessore”. O meglio, la studentessa.


http://m.livesicilia.it/2013/10/17/sudentessa-auto-blu-scilabra-universita-elezioni_389098/