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martedì 26 aprile 2016

4 Modi per potenziare l’assorbimento della Curcumina.

curcumina assorbimento

Ormai quasi tutti conoscono i benefici della curcuma confermati da più di 600 studi scientifici svolti negli ultimi anni su questa spezia considerata l'”Oro dell’India”. Tuttavia gli effettivi positivi non si manifestano completamente se la curcuma non viene consumata nel modo giusto.
I benefici della curcuma sono molti, in particolare:
  • Antifiammatorio
  • Depura il fegato
  • Ripara i danni cerebrali
  • Previene e combatte il cancro
  • Rafforza il sistema immunitario
  • Antiossidante
  • Migliora l’apparato cardiovascolare
  • Tratta e previene il diabete
Tutte queste incredibili proprietà sono dovute principalmente alla curcumina, il principio attivo della curcuma. Questa sostanza purtroppo non ci offre facilmente le sue ricchezze in quanto
  • Ha una bassa biodisponibilità ovvero una volta ingerita viene quasi completamente espulsa nelle feci e nelle urine
  • La biodisponibilità non dipende dalla quantità di curcuma ingerita
Tuttavia esistono 4 modi per rendere la curcumina biodisponibile e poter godere di tutti questi benefici
  1. Pepe nero. L’aggiunta di un pizzico di pepe nero incrementa del 2000% l’assorbimento della curcumina! Ne basta il 3% rispetto alla quantità di curcuma ovvero per un cucchiaino di curcuma corrisponde proprio una spolverata di pepe. La piperina, che è la sostanza chimica chiave nel pepe nero, favorisce infatti l’assorbimento della curcumina, che è il principio attivo di curcuma, e, quindi, aumenta la quantità di curcumina che il corpo può assorbire.
  2. Grassi. Una delle principali ragioni della bassa disponibilità della curcumina nel corpo è a causa della sua bassa solubilità in acqua. Quindi si può mescolare la curcuma con dei grassi come l’olio di cocco, olio di lino,olio extravergine di olivaghee, ecc
  3. Combinazione con Quercetina. La quercetina è un pigmento vegetale (flavonoidi) che si trova in molte piante e alimenti, come il vino rosso, uva rossa, cipolle, tè verde, mele e frutti di bosco. La quercetina inibisce un certo enzima che disattiva la curcumina. Frutta con un colore rosso o blu scuro hanno il contenuto più alto quercetina. Questi includono mirtilli, more e prugne nere. Verdure che includono la quercetina sono la lattuga scura, il cavolo crudo, cicoria, spinaci crudi, peperoni, fagioli e broccoli crudi.
  4. Calore. Alcuni studi suggeriscono che la biodisponibilità della curcumina può essere incrementata riscaldandola perché il calore aumenta la solubilità della curcumina. Tuttavia va riscaldata per pochi minuti perché il calore prolungato oltre i 15 minuti distrugge l’85% della curcumina.
Riassumendo possiamo dire che
  • Le capsule di curcuma non sono il modo migliore per consumarla perché non sono solubili e quindi non entreranno nel plasma sanguigno ma verranno facilmente espulse
  • Usarla nelle cotture prolungate non va bene perché distrugge tutte le proprietà
Il modo migliore per consumare la curcuma è quello di usarla in questi modi
  • Latte d’oro: metti una tazza di latte vegetale nella pentola insieme ad un cucchiaino di curcuma e una spolverata di pepe nero. Mescola bene e quando è molto caldo (non bollente) spegni e versalo nella tazza. Aggiungi un cucchiaio di olio di cocco. Mescola e bevi.
  • Frittura: In una padella metti l’olio di oliva e un cucchiaino di curcuma e un pizzico di pepe. Mescola bene aggiungi la cipolla tagliata a fettine sottili. Puoi aggiungere altri ingredienti ma ricorda che non va scaldato per più di 15 minuti. Poi usalo come condimento per i tuoi piatti oppure mangialo da solo. La cipolla è molto benefica per l’organismo.
  • Tè d’oro: metti una tazza d’acqua nella pentola e portala ad ebollizione. Versala nella tazza insieme ad un cucchiaino di curcuma, una spolverata di pepe nero e una bustina di tè verde, mescola bene. Quando la temperatura è giusta per berlo togli la bustina e aggiungi un cucchiaio di olio di cocco.
  • Frullato: Scalda in un pentolino un cucchiaio di olio di cocco, quando si scioglie mescolaci un cucchiaino di curcuma e una spolverata di pepe nero. Fai un frullato di mele, uva e frutti di bosco e aggiungici l’olio di cocco, curcuma e pepe che si sono amalgamati. Mescola e bevi.
In questi modi potrai sentire la differenza negli effetti della curcuma e soprattutto avrai imparato ad usarla correttamente come un vero e proprio cibo-medicina, tale è considerata in India e in Asia. Il mondo scientifico l’ha soprannominata la “Spezia più Curativa del Mondo”.

giovedì 11 febbraio 2016

CURCUMA: COSA ACCADE AL CORPO SE NE ASSUMIAMO UN CUCCHIAIO AL GIORNO. - Francesca Biagioli



curcuma antidepressiva
Curcuma, la spezia delle meraviglie! Tante ricerche scientifiche in questi ultimi anni si sono concentrate sulle potenzialità antinfiammatorie, antiossidanti, antidolorifiche e in generale curative nei confronti del nostro corpo di questa spezia dal colore giallo-arancio.
La dose consigliata di curcuma da assumere ogni giorno va da 3 a 5 grammi, quindi circa un cucchiaio o poco meno. Gli studi hanno però sottolineato come il problema di questa spezia sia soprattutto quello della scarsa biodisponibilità, ovvero la difficoltà per il nostro organismo di poterla assorbire e quindi utilizzare al meglio. Si è visto però che, per migliorare questo aspetto, è ottimo associarvi un po’ di pepe nero (basta una puntina di cucchiaino) o in alternativa un grasso (ad esempio l’olio d’oliva).
Se si intende utilizzarla a scopo curativo, però, tutto questo non basta ed è necessario quindi, su consiglio di un esperto, assumere un integratore titolato e standardizzato che contenga quindi una quantità di principio attivo decisamente superiore a quello che si riesce ad ingerire con il solo utilizzo alimentare della spezia.
Tutto ciò però non significa che adoperare ogni giorno la curcuma in cucina non sia comunque un buon sistema per aiutare il nostro organismo a mantenersi in forma. Cosa accade dunque al corpo ogni volta che assumiamo questa spezia?
Innanzitutto aiutiamo l’organismo a fronteggiare le infiammazioni che possono essere presenti in diverse zone del corpo, molto utilizzata ad esempio la curcuma per trattare l’artrite, anche perché oltre a sfiammare è in grado anche di lenire il dolore. Questa spezia, il cui principio attivo più importante è senza dubbio la curcumina, è poi in grado di sostenere il fegato nelle sue funzioni, favorisce la digestione ed è un potente antiossidante, in grado quindi di contrastare l'azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.
Ma non finisce qui: questa spezia è in grado di rinforzare il nostro organismo e il sistema immunitario, e prevenire il diabete di tipo 2.  Molto interessante anche l’azione su cervello e sistema nervoso: basterebbe un solo grammo al giorno di curcuma per aumentare la memoria e si è visto addirittura come questa spezia migliori la capacità del cervello di auto guarirsi in caso di danni, come quelli in seguito a un ictus.  C’è poi chi la paragona agli effetti del Prozac nei confronti della depressione
E' stato poi provato che la curcumina ha grandi doti antitumorali: uno studio condotto da parte dell'Università della California ha notato come la curcumina riesca a bloccare l'azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di tumori nella zona della testa, del collo e del cavo orale (nell'ultimo caso soprattutto quelli causati dal papillomavirus umano). Un'altra ricerca, invece, condotta in Michigan, ha dimostrato la sua importanza nell'aumentare l'efficacia della chemioterapia nel trattamento di alcune tipologie di tumori.
La curcuma è una spezia che ha anche delle controindicazioni da non sottovalutare. Assolutamente da evitare ad esempio l’assunzione se si soffre di calcoli alla colecisti o problematiche alle vie biliari.
Ma come possiamo fare a inserire quotidianamente la curcuma nella nostra alimentazione? Non è difficile! Si può utilizzare davvero in tantissimi modi: nei frullati ed estratti, da spolverare sopra risotti e pasta, per preparare il Golden Milk o tisane, ecc. QUI trovate tante idee per utilizzarla in cucina.
Suggeriamo un libro sulla curcuma, pratico divertente e con gustose ricette:
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venerdì 29 gennaio 2016

LE PIANTE OFFICINALI CHE POSSONO SOSTITUIRE PARACETAMOLO E IBUPROFENE. - Marta Albè

piante officinali paracetamolo ibuprofene

Nel mondo siamo ormai giunti ad un consumo eccessivo di farmaci che alleviano i sintomi in breve tempo e non ci permettono di andare alle radici della malattia. In alcune situazioni i farmaci sono indispensabili mentre in altri casi potrebbe essere utile riscoprire la medicina dolce e i rimedi naturali.
I farmaci più noti e utilizzati sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Il paracetamolo viene utilizzato soprattutto per abbassare la febbre mentre l’ibuprofene è noto in particolare come antidolorifico e antinfiammatorio.
Proprio sintomi come febbre e dolore indicano che il nostro corpo sta attraversando un processo di guarigione. Ad esempio, è noto che la febbre è una risposta immunitaria naturale del nostro organismo contro i microbi che causano le malattie. Anche l’infiammazione e il dolore rappresentano reazioni naturali del nostro organismo rispetto ad un trauma.
Una sana alimentazione, l’idratazione corretta e l’utilizzo di rimedi naturali aiutano il nostro corpo a mantenersi in salute e a favorire il processo di guarigione. Alcune piante officinali hanno un effetto simile a quello dei medicinali più noti. Ve ne indichiamo alcune.

1) Zenzero

La scienza sta approfondendo sempre più i benefici dello zenzero. I ricercatori dell’Università di Odessa indicano che lo zenzero ha effetti anti-infiammatori superiori all’ibuprofene e ai farmaci non steroidei più utilizzati. Inoltre lo zenzero calma il vomito e il senso di nausea, ha una funzione antidolorifica contro l’emicrania, stimola il sistema immunitario e protegge il colon.
zenzero

2) Curcuma

La curcuma viene utilizzata da più di 4000 anni ed è nota ormai in tutto il mondo per le sue numerose proprietà benefiche. In particolare, la curcuma ha un potenziale contro varie malattie come diabete, allergie, artrite, morbo di Alzheimer e malattie cardiache.
curcuma

3) Corteccia di salice

La corteccia di salice viene utilizzata come analgesico, antinfiammatorio, antipiretico, anticoagulante, astringente e rimedio lenitivo e disintossicante. Viene impiegata in caso di dolori mestruali, mal di testa, sciatica, fibromialgia e dolori reumatici. E’ anche un sedativo naturale e tradizionalmente viene utilizzata per trattare verruche e calli. Il suo principio attivo è la salicina e gli effetti in caso di febbre o influenza sono simili a quelli dell’aspirina. Aspirina e corteccia di salice infatti condividono lo stesso ingrediente chiave, rappresentato dalla salicina. Chi è allergico all’aspirina dovrebbe evitare di assumere anche i rimedi a base di corteccia di salice.
corteccia di salice 

4) Uncaria tomentosa

L’Uncaria tomentosa è una pianta conosciuta con il nome di unghia di gatto. Si tratta di una pianta rampicante impiegata nella medicina popolare. E’ originaria della selva peruviana. E’ ampiamente utilizzata in America Latina tra le comunità indigene e contadine. Viene considerata utile come antinfiammatorio e per le sue proprietà decongestionanti, antibatteriche e antivirali. Stimola il sistema immunitario e viene considerata utile in caso di emorroide, gastriti, ulcere, diverticolite e colite.
uncaria unghia di gatto

5) Boswellia

La boswellia è una pianta dalle proprietà antinfiammatorie che si è dimostrata efficace al pari dei farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene. E’ considerata utile in caso di asma, artrite, allergie, colite ulcerosa, gonfiore e rigidità delle articolazioni e morbo di Chron. Dalla resina delle piante di boswellia si ricava l’incenso.
boswellia incenso 

6) Peperoncino

Il principio attivo del peperoncino è la capsaicina, una sostanza dotata di un potente effetto analgesico, dato che inibisce il rilascio dei principali neurotrasmettitori degli stimoli dolorosi. Inoltre il peperoncino aumenta il rilascio di endorfine e favorisce il benessere e la resistenza al dolore. Può essere utile per migliorare le funzioni di stomaco e intestino. Aumenta il metabolismo e contribuisce alla perdita di peso.
peperoncino
Siete interessati a questi rimedi naturali? Potrete approfondire l’argomento rivolgendovi al vostro erborista di fiducia.

sabato 31 ottobre 2015

Curcuma e miele: potente antibiotico naturale contro freddo e mal di gola.


curcuma e miele

Molti di noi conoscono alla perfezione la curcuma e le sue innumerevoli proprietà. Abbiamo visto come possa essere utilizzata per combattere i dolori e l’artrite, come sia capace di curare e prevenire il diabete. Abbiamo anche visto il Golden Milk, un’importante ricetta utile a combattere i dolori muscolari e il mal di gola, grazie all’azione antinfiammatoria della curcumina.
Pochi, però, conoscono il potere della curcuma abbinata al miele.
Il miele è da sempre considerato un antibiotico naturaleSe associato alla cannella, poi, può avere numerosi effetti benefici, utili per combattere, ad esempio: artrite, raffreddore e mal di gola.
Cosa possiamo ricavare allora, unendo il potere antibiotico del miele a quello antinfiammatorio della curcuma?
La prima cosa che possiamo dire è che questo mix genera un potente antibiotico naturale che non solo distrugge i batteri che causano le più comuni malattie, ma favorisce anche le difese naturali del nostro organismo.
A differenza dei comuni antibiotici sintetici, questa sorta di farmaco naturale non ha alcun effetto negativo sulla microflora intestinale.
La curcuma, lo ricordiamo, contiene un potentissimo principio attivo che prende il nome di curcumina, capace di raggiungere più di 150 potenziali attività terapeutiche, tra cui le proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e anti-cancro. Il consumo di curcuma e miele migliora significativamente la digestione e aumenta l’attività della flora intestinale.
Nella medicina Ayurvedica è uno dei più utilizzati rimedi tradizionali utili per combattere il freddo. Ai primi sintomi di mal di gola o malattie da raffreddamento, potreste decidere di ricorrere a questo “miele d’oro”. Una volta preparata la miscela, potrete conservarla tre giorni, il tempo necessario per veder sparire i sintomi del vostro malessere.
Per realizzarla vi servono semplicemente: 100 grammi di miele e 1 cucchiaio di curcuma in polvere. Mescolate bene i due ingredienti e conservateli in un barattolo.
Ai primi segni di raffreddamento, prendete: durante il primo giorno mezzo cucchiaino della miscela ogni ora; durante il secondo giorno ogni due ore e durante il terzo giorno la stessa dose, solo tre volte al giorno.
Potete aggiungere questa miscela nel tè o in altre bevande calde.
La curcuma fluidifica il sangue e riduce la pressione sanguigna. Da prestare attenzione se si soffre di diabete.
In caso di gravi malattie epatiche o alle vie biliari, inoltre, è sempre meglio evitare il fai da te e rivolgersi a uno specialista.
Se questo rimedio viene assunto prima dei pasti, agisce sull’apparato digerente. Durante i pasti, su quello respiratorio.
curcuma ricette
L’alternativa
Esiste anche un’alternativa molto interessante a questa ricetta che vede l’aggiunta di zenzero, pepe e una spruzzata di limone.
Ecco gli ingredienti:
  • 120 grammi di miele
  • 2 cucchiai di zenzero grattugiato
  • 2 cucchiaini curcuma in polvere
  • 1 limone
  • pepe nero un pizzico
Mescolate tutti gli ingredienti e conservate.
Questa alternativa unisce al potere antinfiammatorio e antiossidante della curcuma, quello dello zenzero che disintossica, aiuta la digestione e combatte i dolori articolari. Il pepe serve poi per aumentare la biodisponibilità della curcumina, come abbiamo visto in un nostro precedente articolo.
Anche in questo caso, la soluzione può essere consumata sciolta in una bevanda calda a piacere.
(Foto in evidenza: withfoodandlove; foto interna: bestherbalhealth)

sabato 23 agosto 2014

Curcuma: proprietà, benefici ed effetti collaterali.

  curcuma proprieta benefici effetti collaterali

La curcuma ha diverse proprietà, che sono in grado di apportare differenti benefici. Dallapianta vengono ricavati i rizomi, ricchi di principi attivi. Alla fine, dopo l’ebollizione e l’essicazione, se ne ottiene una polvere, che è dotata di azioni antinfiammatorie e antiossidanti. Non a caso la curcuma, secondo la ricerca scientifica, avrebbe anche un’azione di prevenzione nei confronti di alcuni tumori. Molte sono le patologie, che possono beneficiare dell’azione della curcuma. Il tutto è possibile grazie agli effetti esercitati dalla curcumina, dal potassio, dalla vitamina C e dall’amido. Scopriamone insieme tutti gli effetti benefici, non dimenticando di non esagerare, per evitare eventuali effetti collaterali.
Le proprietà e i benefici
Per prendere in considerazione le proprietà della curcuma, dobbiamo fare riferimento a varie funzioni del corpo umano. Essa è in grado di regolarizzare la circolazione sanguigna e di favorire la digestione. Per la particolare stimolazione che riesce ad esercitare nei confronti di una specifica proteina, determina una più efficace risposta immunitaria da parte dell’organismo. I benefici della curcuma si esplicano a livello intestinale, anche per disturbi come meteorismodispepsiacolon irritabile. Inoltre la sostanza in questione sarebbe particolarmente importante anche per i suoi effetti antiossidanti, combattendo il processo di neurodegenerazione, che si riscontra nell’Alzheimer.
La medicina moderna ha studiato con attenzione le proprietà antitumorali della curcuma, soprattutto per le neoplasie che interessano l’intestino, l’esofago, i reni, i polmoni, il fegato, la prostata e il seno. La curcumina potrebbe aiutare anche nel trattamento farmacologico di alcune cellule tumorali resistenti. Su questo campo, comunque, c’è da fare ancora parecchia chiarezza, nonostante siano molte le ricerche svolte.
Gli effetti collaterali
Gli effetti collaterali della curcuma si potrebbero manifestare, se si superano le dosi normalmente consigliate, che sono comprese da 400 a 800 mg. Gli effetti indesiderati riguardano soprattutto la comparsa di disturbi gastrointestinali, di nausea e di diarrea. Particolare attenzione devono prestare coloro che seguono una terapia a base di anticoagulanti, perché si potrebbe verificare un aumentato rischio emorragico.
Controindicazioni esistono anche per i soggetti affetti da calcoli alla colecisti o da ostruzioni a carico delle vie biliari. Spesso si utilizzano gli integratori di curcumina, ma bisogna usare cautela, perché in essi può essere aggiunta la piperina, deputata a migliorare l’assorbimento della curcumina, ma che allo stesso tempo può ridurre l’eliminazione dal corpo di alcune sostanze farmacologiche, come il propanololo, la teofillina e la fenitoina.
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