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venerdì 3 dicembre 2021

Green Pass e Super Green Pass dopo il vaccino: rilascio, durata e validità. - Barbara Weisz

 

La durata del Green Pass scende a nove mesi: stesso QR e codice Authcode per quelli validi, nuovo rilascio dopo il vaccino con valore di Super Green Pass.

Le nuove regole sul Green Pass con validità ridotta a nove mesi si applicano a partire dal 15 dicembre, pertanto coloro che si sono vaccinati nei primi mesi del 2021 rischiano di trovarsi senza Certificazione Verde se non effettuano per tempo la terza dose (ottenendo peraltro un Super Green Pass). Chi ha una Certificazione ancora valida non deve richiederne uno nuova: il QR Code resta lo stesso ma la sua validità si riduce nel tempo, quindi chi volesse un Green Pass cartaceo che indichi la nuova data di scadenza può scaricarne uno nuovo, utilizzando il codice Authcode. I nove mesi si calcolano dal termine del ciclo vaccinale oppure dalla somministrazione della terza dose.

Vediamo tutte le regole aggiornate in base alle novità introdotte con il decreto 172/2021 e alle FAQ pubblicate sul portale nazionale DGC.

Indice.

  1. Green Pass: validità ridotta a 9 mesi
  2. Green Pass e Super Green Pass: ambiti applicativi
  3. Utilizzo del Super Green Pass

Green Pass: validità ridotta a 9 mesi.

L’articolo 3 del Decreto 172/2021 prevede che il Green Pass dei vaccinati duri nove mesi (prima erano dodici), che si calcolano dal termine del ciclo vaccinale primario (quindi dalla seconda dose oppure dall’unica somministrazione con Janssen), oppure dalla somministrazione della terza dose.

Green Pass: applicazione della nuova validità.


La nuova regola sulla validità ridotta di tre mesi si applica a partire dal 15 dicembre. Quindi, coloro che hanno terminato il primo ciclo vaccinale prima del 15 marzo 2021, se non fanno la terza dose entro metà dicembre perdono il Green Pass. Questo perché, fino al 15 dicembre, la Certificazione in loro possesso continua ad avere la precedente validità di un anno ma, successivamente a questa data, si riduce a nove mesi e di conseguenza perde efficacia ai fini dei controlli (anche sul lavoro, per esempio).

Green Pass da 9 mesi: esempi pratici.

Esempio. Completamento del ciclo vaccinale il 5 aprile 2021: in base alle vecchie regole la certificazione sarebbe rimasta valida fino al 5 aprile  2022, ora invece scade il 5 gennaio 2022, quindi bisogna fare la terza dose entro questa data.

Per riassumere:

  •  vaccinati entro il 15 marzo 2021: dal 15 dicembre il Green pass non sarà più valido, per averne uno nuovo da vaccinazione bisogna fare la terza dose.
  •  Vaccinati dopo il 15 marzo 2021: per avere un Super Green Pass da vaccino serve fare il richiamo entro nove mesi dall’ultima somministrazione del ciclo vaccinale.

Green Pass e Super Green Pass: ambiti applicativi.


Il Green Pass semplice è obbligatorio per lavorare in presenza, chi non fa la terza dose dovrà fare il tampone per accedere ai luoghi di lavoro fin quando non avranno il nuovo green pass da vaccino. Stesso discorso per i mezzi pubblici, per prendere i quali dal 6 dicembre serve il Green Pass. Dallo stesso giorno e fino al 15 gennaio 2022, una serie di attività (sedersi a un tavolo al chiuso al ristorante, andare al cinema, a teatro o in discoteca) anche in zona bianca, è invece necessario il Super Green Pass, che richiede vaccino a guarigione dal Covid. Senza una terza dose somministrata per tempo, si perde la possibilità di svolgere tali attività durante le festività.

Rilascio Green Pass aggiornato.


Nelle FAQ nel portale DGC viene spiegato come ottenere una Certificazione Verde compatibile con le nuove regole.

Chi ha un Green Pass ancora valido, vedrà l’aggiornamento automatico della sua durata: nel momento in cui viene controllato il QR Code con la App o con altri sistemi, sarà visualizzata la nuova scadenza.

«L’App di verifica applica automaticamente i nuovi criteri di validità semplicemente leggendo il QR Code, che non cambia, anche se nella certificazione vi è ancora scritto “Certificazione validità 12 mesi», si legge nelle FAQ.

E’ comunque possibile scaricare una nuova Certificazione che riporti la nuova scadenza nella sezione testuale: in questo caso, bisogna utilizzare lo stesso Authcode ricevuto al completamento del ciclo vaccinale, via mail o SMS.

Rilascio Super Green Pass.


Dopo aver fatto la terza dose di vaccino, viene emesso un nuovo Green Pass valido direttamente per nove mesi dal momento della somministrazione. Si tratterà di un Super Green Pass (o Green Pass rafforzato). Come in passato, la Certificazione Verde Covid-19 viene emessa automaticamente dal sistema entro pochi giorni, ma bisogna comunque scaricarla. In questo caso si deve utilizzare il nuovo codice Authcode, rilasciato al momento ed inviato come si consueto via sms o per email, a seconda dei dati che sono stati forniti nel momento del vaccino. In caso contrario è possibile richiederlo utilizzando l’apposita funzione sul sito DGC (https://www.dgc.gov.it/spa/public/reqauth).

Utilizzo del Super Green Pass.


In definitiva:

  • dal 6 dicembre al 15 gennaio, anche in zona bianca, per accedere a spettacoli, eventi sportivi, ristorazione al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche si dovrà avere il Green Pass rafforzato, cioè rilasciato per vaccinazione o guarigione;
  • chi possiede già un Green Pass valido per vaccinazione o guarigione non deve scaricare una nuova Certificazione perchè sarà l’App VerificaC19 a riconoscerne la validità.

https://www.pmi.it/pubblica-amministrazione/servizi-online/373298/green-pass-e-super-green-pass-dopo-il-vaccino-rilascio-durata-e-validita.html?fbclid=IwAR2z215BaivInKLG3V89rYYEfTZZb7dCEP4OUKFKHiKzLdkGCseebSnDYFI

mercoledì 3 novembre 2021

Sorella di chi?

 

Alla sorella d'Italia Meloni, sorella di chi non si sa, di certo non mia, sostiene che, se con l'obbligo del green pass si dichiara il prolungamento dello stato d'emergenza, vuol dire che il green pass non serve, vorrei rispondere che, purtroppo, per colpa di chi non si vaccina e non accetta l'uso del green pass, chi ha fatto il vaccino ed ha il green pass, è costretto a sorbirsi lo stato d'emergenza per colpa sua e di quelli come lei.
Non ci vuol molto a capire che chi non accetta le regole stabilite per la salvaguardia dei cittadini, inficia la salvaguardia stessa.

Le sue parole: "Il governo dei migliori” ci aveva garantito che con il green pass gli italiani avrebbero riacquistato la libertà. Non è così. Speranza ammetta di aver sbagliato."

Se tutti avessimo usato il green pass, avremmo distrutto il virus, ma poichè ci sono quelli come lei che rifiutano il green pass e il vaccino, siamo punto e daccapo!
La sorella di non si sa chi ha sbagliato e deve chiedere scusa a tutti gli italiani che si sono sacrificati indossando le mascherine, vaccinandosi, ottenendo il green pass, ed ora debbono subire altre restrizioni a causa della sua dabbenaggine!!!! 

cetta

venerdì 15 ottobre 2021

MA VERAMENTE SIAMO O NON SIAMO RIDICOLI? - Rita Stilli


Ti sei fatto 365 giorni di lockdown tappato in casa perché eri terrorizzato, e se uscivi con il cane, quando rientravi ti spogliavi sul pianerottolo, ti levavi le scarpe e ti facevi la doccia con l’Amuchina.

La sera, alle 21,59 correvi più veloce di Speedy Gonzales, di Willy il Coyote e di Cenerentola messi insieme.
Da più di un anno indossi la mascherina e i guanti anche se sei solo.
Sei schedato dalla nascita al Comune, all’Ufficio delle Imposte, in Chiesa.
Sei stato battezzato e vaccinato senza poter scegliere; hai fatto la scuola dell’OBBLIGO.
Quando sei partito per qualche viaggio esotico, hai fatto decine di vaccini senza pensare che ti inoculassero veleni.
Ingurgiti tonnellate di farmaci senza neanche leggere i bugiardini che fino all’anno scorso non sapevi neanche cosa fossero.
Sei schedato anche alla motorizzazione.
Hai il Telepass, lo Spid, l'EasyPark, la PEC, la tessera sanitaria, il conto corrente online, un centinaio di tessere di supermercati, profumerie, negozi di abbigliamento, librerie.
Hai fatto il cashback e la lotteria degli scontrini; fai acquisti su Amazon; hai la carta d’identità, la patente, il passaporto, il codice fiscale, le carte di credito, il bancomat.
Sei iscritto a FaceBook e comunichi a tutti dove sei, cosa pensi e cosa mangi, quando fai la cacca..e tutti sanno di che colore sono le mutande che indossi...
E IL GREENPASS TI LIMITA LA LIBERTÀ???
Ma va a cagare!!

Rita Stilli (fb)

venerdì 17 settembre 2021

Green pass: chi è senza non può essere licenziato. Ecco le misure. - Matteo Guidelli

 

Le nuove regole per il lavoro, avvocati in tribunale senza certificato.

Magistrati e dipendenti di Bankitalia, colf, badanti, elettricisti e idraulici, ministeriali e dipendenti dei consigli comunali, governatori e consiglieri regionali eletti alle elezioni, volontari: dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre, quando è prevista la scadenza dello stato d'emergenza, il green pass diventa obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro e andrà ad incidere direttamente sulla vita di 23 milioni di italiani di cui 14 milioni e 700mila impiegati nel settore privato. Compresi deputati e senatori anche se, essendo Camera e Senato organi costituzionali, spetterà a loro decidere da quando e con quali modalità adeguare il proprio ordinamento in base al principio dell'autodichia, ossia dell'autonomia decisione.

OBBLIGO PER TUTTI I LAVORATORI - Il decreto, 9 articoli nell'ultima bozza, introduce innanzitutto l'obbligo per tutti i dipendenti pubblici: "personale delle amministrazioni pubbliche, delle Autorità amministrative indipendenti, compresa la Consob e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d'Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale" nonché tutti i "titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice".

E anche a tutti quei soggetti che, "a qualsiasi titolo" svolgono la propria attività lavorativa in un'amministrazione pubblica, anche se con contratti esterni. La norma vale anche per gli organi costituzionali - Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, Corte Costituzionale - ma spetterà a loro definire in che modo applicarlo. Stesso discorso per il settore privato: "chiunque svolge un'attività lavorativa" per accedere al luogo di lavoro è obbligato a "possedere e esibire la certificazione". Sia nel pubblico sia nel privato, non dovranno esibire il green pass tutti coloro che sono esentati dalla campagna vaccinale.

ANCHE NEI TRIBUNALI MA NON PER GLI AVVOCATI - Il decreto introduce anche una norma ad hoc per l'accesso a tribunali e uffici giudiziari: il green pass dovranno averlo i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie. La norma non varrà però per i legali: le disposizioni, dice il decreto, "non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all'amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo". Un avvocato potrà dunque andare in tribunale senza avere il certificato ma, ad esempio, dovrà mostrarlo per entrare in uno studio legale.

TAMPONI A 15 EURO PER TUTTI - Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d'intesa: gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Nella bozza è prevista per le farmacie che non rispettano i prezzi una sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre anche la chiusura dell'attività per 5 giorni.

GREEN PASS VALIDO PER 72 ORE - Per quanto riguarda i tamponi, con un emendamento al decreto green pass bis, è stata inoltre estesa la validità dell'esito dei molecolari a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.

CONTROLLI DEI DATORI, ANCHE A CAMPIONE - Il governo ha previsto che a verificare se i lavoratori sono in possesso del green pass, sia nel pubblico che nel privato, dovranno essere i datori di lavoro ai quali spetta inoltre il compito di definire, entro il 15 ottobre, le "modalità operative per l'organizzazione delle verifiche", che potranno essere anche a campione. Ci dovrà essere un responsabile incaricato degli accertamenti che, in via prioritaria, dovranno essere eseguiti al momento dell'accesso. La validità del green pass potrà essere verificata, nel privato, con la app ''VerifiCa19' mentre nel pubblico il premier, su proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e della salute, potrà definire delle linee guida "per la omogenea definizione delle modalità organizzative".

SANZIONI FINO A 1.500 EURO E SOSPENSIONE DELLO STIPENDIO -  "La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza". Lo stop allo stipendio scatta fin dal primo giorno per i lavoratori del pubblico e del privato che non abbiano il certificato verde. Nel pubblico chi non ha Green pass è ritenuto "assente ingiustificato" e dopo il quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso. Nel privato invece il lavoratore è assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. Nessuna conseguenza disciplinare e niente licenziamenti, in ambo i casi. Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste inoltre sanzioni da 400 a mille euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro. E sanzioni sono previste anche per i magistrati ordinari: l'accesso senza il pass è considerato "illecito disciplinare" ed è sanzionato in base alla normativa di riferimento. 

ANSA

Siete proprio sicuri? - Marco Travaglio

 

Come volevasi dimostrare, l’obbligo vaccinale annunciato da Draghi il 3 settembre era una bufala: il premier sapeva benissimo che non si può fare il Tso a 4-5 milioni di persone, salvo essere il Turkmenistan, la Micronesia o la Polinesia. Così ha optato per la soluzione saudita: imporre il vaccino senza avere il coraggio di imporlo, cioè vietare di lavorare a chiunque non esibisca il Green pass o un tampone fresco di almeno 48 ore. Noi – lo ripetiamo per gli imbecilli che confondono vaccini, tamponi e Green pass, dunque No Vax, No Pass e magari No Tav – siamo favorevolissimi ai vaccini (volontari, non forzati) e al Green pass per chi lavora con soggetti fragili (in ospedali e Rsa) e per il tempo libero (in ristoranti, bar, cinema, teatri, musei, stadi, concerti…). Ma nutriamo molte perplessità quando c’è di mezzo il diritto su cui è fondata la Repubblica: il lavoro. Dubbi non filosofici o costituzionali (in casi gravi l’articolo 32 giustifica pure l’obbligo vaccinale), ma pratici. Qual è lo scopo del Green pass? Contenere il più possibile i contagi e dunque indurre il maggior numero di persone a vaccinarsi, visto che i vaccinati rischiano di morire, ammalarsi in forma grave e contagiare altri molto meno dei non vaccinati. Finora gli italiani hanno aderito in massa alla campagna e, stando a Figliuolo, siamo prossimi alla copertura dell’80% dei vaccinabili, sia pur più lentamente delle sue mirabolanti road map. Siccome la campagna prosegue, si può puntare al 90%, sempre senza costrizioni.

Che bisogno c’è di forzare la mano all’improvviso, senza uno straccio di dibattito parlamentare, col Super Green Pass e le sue odiose sanzioni (multe, sospensioni dal lavoro, demensionamenti, discriminazioni fra chi può pagarsi i tamponi e chi no)? Perché irrigidire l’ampia fetta di non vaccinati “perplessi”, che attendono di essere convinti, e gettarli con minacce e divieti fra le braccia dei No Vax ideologici? Se siamo i migliori d’Europa, perché tutti gli altri Paesi (peggiori di noi e con più No Vax di noi) non pensano neppure alla tessera verde per lavorare? Se l’80% degli over 12 sono vaccinati e dunque – sempre secondo la vulgata ufficiale – quasi totalmente al sicuro, che problema c’è se incontrano qualche raro non vaccinato con mascherina e distanziamento? Se almeno il governo ci mettesse la faccia con l’obbligo vaccinale, potrebbe punire i fuorilegge: ma, senza l’obbligo, è il governo stesso a riconoscere il diritto a non vaccinarsi. E allora che senso ha imporre a chi lo esercita il pizzo del tampone per lavorare, come – se fra l’altro – tampone e vaccino fossero intercambiabili e non due cose diversissime? Un supplemento di riflessione farebbe bene a tutti. Persino ai Migliori.

ILFQ

Green pass per tutti a lavoro. Brunetta: "Riguarda 23 milioni di lavoratori". - Serenella Mattera

 

Via libera unanime al nuovo provvedimento. Draghi: "Serve per continuare ad aprire il Paese"


Senza il Green pass dal 15 ottobre non si potrà entrare in nessun luogo di lavoro, pubblico o privato. Il premier Mario Draghi estende l'obbligo a oltre un terzo degli italiani.

Con una stretta accompagnata da controlli e sanzioni, ma solo allo scopo - spiega ai suoi ministri - di "continuare ad aprire il Paese" ed evitare nuove chiusure. Il via libera del governo è unanime, a dispetto dei malumori di Matteo Salvini e di una parte della Lega.


L'obiettivo è dare alla campagna vaccinale la spinta necessaria a raggiungere entro la metà di ottobre l'80% della popolazione. Ai lavoratori, ma anche ai sindaci, ai governatori, ai vertici istituzionali, viene dato un mese per adeguarsi, con la prima dose di vaccino. Poi dalla metà di ottobre per accedere ai luoghi di lavoro se non vaccinati o guariti dal Covid dovranno fare un tampone ogni 48 ore (72 ore se molecolare), altrimenti incorreranno nella sospensione dal lavoro o dallo stipendio e in multe fino a 1500 euro.

Il via libera al "super Green pass" arriva dopo una lunga discussione nella cabina di regia del governo, dopo un confronto con le Regioni e un'ora di esame delle norme in Consiglio dei ministri. Non passa la richiesta dei sindacati e della Lega di tamponi gratis per tutti i lavoratori non vaccinati, ma varranno solo per gli esonerati dal vaccino e le farmacie (con sanzioni per chi non si adegua) saranno obbligate ad applicare prezzi calmierati per tutti gli altri. Giancarlo Giorgetti porta il sì della Lega al nuovo decreto e ottiene il via libera a una norma - approvata in serata come emendamento in commissione alla Camera - per estendere la validità dei tamponi molecolari a 72 mesi.

Il ministro leghista in serata è assente alla conferenza stampa di presentazione del decreto, alla quale partecipano Brunetta e Gelmini per Fi, Speranza di Leu e Orlando del Pd, ma dal ministero spiegano che Giorgetti è assente per precedenti impegni, non per prendere distanze. La tensione in maggioranza però resta: Draghi punta tutto sul Green pass e per ora abbandona l'idea dell'obbligo vaccinale, che tra i partiti sarebbe ancor più divisivo. Alla misura esprimono sostegno convinto Enrico Letta, Matteo Renzi, i ministri di Forza Italia, un più cauto via libera Giuseppe Conte ("Una misura utile", dice). Salvini invece sembra conservare i suoi dubbi. E Giorgia Meloni afferma che la scelta del governo non ha eguali nel mondo. La scelta, dunque. E' quella di chiedere il Green pass a chiunque "entri da una porta per svolgere il suo lavoro" (la mette così Renato Brunetta). Dunque vale per dipendenti pubblici, autorità indipendenti, Bankitalia, per tutti i detentori di cariche elettive o istituzionali, per tutti i lavoratori privati, sia i dipendenti, che gli autonomi, dagli avvocati agli architetti, dagli idraulici, fino alle colf e le badanti. Ovunque si possa controllare, entra in vigore l'obbligo.

Dunque, spiega Brunetta, non sui mezzi di trasporto locale, ad esempio. Unico limite il governo lo incontra negli organi costituzionali, il Quirinale, le Camere e la Corte costituzionale, che hanno autodichia, cioè si autogovernano, e dunque vengono invitati ad adeguarsi (in una bozza compariva il termine del 15 ottobre, poi sparisce). In Parlamento si apre però il dibattito: la fronda leghista guidata da Claudio Borghi dice no. Quanto alle sanzioni, non si potrà arrivare al licenziamento del lavoratore. Lo stop allo stipendio varrà dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza Green pass, sia nel pubblico sia nel privato.

E poi per i mancati controlli dei datori di lavoro multe da 400 a 1000 euro, per le violazioni dei lavoratori da 600 a 1500 euro. La discussione tra i ministri si anima sul tema dello smart working: cosa fare per evitare che un No vax chieda di essere sempre esentato dal lavoro in presenza? Nel pubblico si tenderà a tornare in ufficio, spiega Brunetta, mentre Orlando osserva che nel privato le regole saranno riviste con accordi tra le parti. Qualche tensione poi si registra sulla richiesta del ministro Dario Franceschini di eliminare da subito i limiti di capienza per cinema e teatri, dal momento che si entra col Green pass. Il botta e risposta con il collega Roberto Speranza si ripete in cabina di regia e in Cdm (ma Speranza nega che si tratti di uno scontro).

Il ministro della Salute sostiene che non si possa procedere prima di aver visto come andranno i contagi a fine mese, quando si vedrà l'impatto della riapertura delle scuole. Franceschini insiste, ma Draghi sposa la linea di Speranza: entro il 30 settembre il Cts si pronuncerà sul distanziamento in tutti i luoghi chiusi, anche quelli di lavoro, poi il governo valuterà se cambiare le regole, per gli eventi - l'orientamento appare favorevole - ma eventualmente anche nelle fabbriche. Giorgetti ottiene che si valuti anche la riapertura delle discoteche (cavallo di battaglia leghista) e chiede che per i lavoratori sospesi i datori non paghino i contributi previdenziali.

ANSA

domenica 5 settembre 2021

Green pass, perché ora vale per 12 mesi e quanto dura la protezione del vaccino. - Marzio Bartoloni

 

Il Parlamento ha appena allungato di 3 mesi la vita dei certificati verdi. Ma al momento non esistono certezze sulla durata della protezione del vaccino.

Il Parlamento ha appena allungato la vita dei nostri green pass che conquistano 3 mesi in più e dunque dureranno 12 mesi invece dei nove previsti finora. Al momento però non esistono certezze sulla durata della protezione del vaccino che sembrerebbe cambiare in base anche a chi sono gli immunizzati. Non è un caso che la terza dose del vaccino sarà somministrata ai pazienti più fragili già tra un mese, come annunciato dal ministro della Salute Speranza, ben prima dei 12 mesi di durata previsti dal “nuovo” green pass. Ma per il resto della popolazione non c’è questa urgenza, come ha appena detto l’Ema.

L’allungamento del green pass.

La novità è arrivata con le modifiche approvate dalla commissione Affari sociali della Camera al decreto che ha esteso l’impiego del certificato verde dallo scorso agosto. Provvedimento che da lunedì 6 settembre sarà in aula della Camera per il prima via libera. La misura come detto prevede che i nuovi e i vecchi green pass dureranno 12 mesi invece di nove, non solo quelli ottenuti attraverso la vaccinazione ma anche quelli in tasca ai guariti di Covid che hanno fatto, come previsto, una sola dose del vaccino. Tra l’altro tra le modifiche approvate in commissione c’è anche quella che consente di ottenere il green pass non solo attraverso tamponi e test antigenici, ma anche con i tamponi salivari (ma come per gli altri test il green pass in questo caso durerà 48 ore).

La durata a 12 mesi.

Ma perchè allungare di tre mesi il green pass? Il vaccino dunque protegge almeno fino a un anno? Finora per queste domande non esistono risposte certe anche se diverse pubblicazioni scientifiche evidenziano la caduta della risposta anticorpale nella popolazione più fragile, come gli immunodepressi . Anche dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, arrivano delle prime indicazioni che aiutano a fare chiarezza. L’Ema proprio nei giorni scorsi ha aperto alla possibilità della terza dose, ma solo per i pazienti più fragili, mentre per il resto della popolazione è stata chiara: «Sulla base delle prove attuali, non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate nella popolazione generale», ha spiegato l’Agenzia insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Come dire che lo scudo offerto dal vaccino ancora funziona per la stragrande maggioranza degli immunizzati. Anche se alcuni Paesi si stanno portando avanti, tra tutti Israele che ha iniziato già a somministrare la terza dose a tutti (partendo però dagli anziani). Lì però le vaccinazioni sono iniziate prima, già a dicembre 2020.

Quanto protegge dunque il vaccino?

Le vaccinazioni in Italia sono partite a gennaio 2021 per i sanitari e a febbraio per gli over 80. Dunque un anno non è ancora trascorso. Fatto sta però che pubblicazioni scientifiche ed esperti -a partire dal Comitato tecnico scientifico - cominciano a sostenere la necessità di una terza dose almeno per una porzione di vaccinati perché come ha spiegato anche Giorgio Palù, presidente dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) e membro del Cts il ciclo previsto attualmente «non protegge sufficientemente i soggetti immunodepressi, i trapiantati, i pazienti oncoematologici, i dializzati», ma «anche i soggetti anziani» che dovrebbero essere considerati immunodepressi. Ecco perché per queste categorie la somministrazione della terza dose partirà prima di un anno e cioè già dopo 8-9 mesi dalla precedente immunizzazione. Per il resto della popolazione invece la terza dose, se ci sarà, arriverà più tardi. Nasce anche da qui la decisione di allungare il green pass a 12 mesi. Con una postilla: su questa materia non ci sono punti fermi e i cambiamenti, in base alle evidenze scientifiche in continua evoluzione, possono essere sempre dietro l’angolo.

IlSole24Ore

domenica 15 agosto 2021

Green pacco. - Marco Travaglio

 

Da ultramaggiorenne, ultravaccinato e greenpassmunito, m’illudo di poter sollevare qualche legittimo dubbio sul pensiero unico che ci circonda senza venire iscritto d’ufficio al partito dei Negazionisti No Vax-No Pass e trascinato con loro sulla pira dei pirla.

1. Un anno fa (con zero vaccinati) avevamo un terzo di contagi e un ottavo di morti al giorno rispetto a oggi (con 2/3 della popolazione vaccinata). Il 13 agosto 2021 sono morti in 45 e il tasso di positività (rapporto tamponi/contagiati) era al 3,28%, contro i 6 e l’1,02 del 13 agosto 2020. L’altroieri i ricoverati in terapia intensiva erano +17 e nei reparti ordinari +58, contro i +2 e i +7 di un anno fa. I dati erano molto inferiori a oggi anche il 13 settembre, dopo l’estate folle delle discoteche aperte: 7 morti, positività all’1,6%, +5 in terapia intensiva. Bastano la variante Delta e il mancato lockdown nel 2021 a spiegare il terribile paradosso? O i vaccini (che continuiamo a raccomandare perché riducono i rischi di morte e di ricovero) sono molto meno efficaci e molto più perforabili di quanto si pensasse?

2. Ancora il 13 ottobre, quando Conte varò il primo Dpcm contro la seconda ondata, i morti erano meno dell’altroieri (41 contro 45). Eppure i giornaloni accusavano il governo di inerzia e gli esperti veri o presunti invocavano il lockdown: quanti morti servono ora perché qualcuno chieda a Draghi &C. almeno una parola chiara?

3. Più che della legittimità filosofico-giuridica del Green pass, bisognerebbe discutere della sua utilità pratica. Cosa risponde il governo a Crisanti che lo accusa di mentire spacciandolo per una misura sanitaria mentre non lo è? Se anche i vaccinati possono contagiarsi (stessa carica virale dei non vaccinati: Fauci dixit), contagiare e persino morire (sia pur in misura molto inferiore ai non vaccinati), che senso ha dividere i cittadini di serie A da quelli di serie B, alimentando per giunta l’illusione che i primi non siano contagiosi e che chi li avvicina non debba mantenere le distanze e le mascherine?

4. Siccome il Green pass non è revocabile, ogni giorno aumenta il rischio di incontrare contagiati-contagiosi muniti di carta verde e dunque travestiti da immuni: non sarebbe meglio mantenerlo come incentivo ai vaccini, ma smetterla di farne un passepartout e puntare a ridurre i contagi con tamponi gratuiti e il binomio distanziamento-mascherine nei luoghi affollati? La risposta è nota: ma così si scoraggiano i vaccini. Se però questi coprono le varianti solo fino a un certo punto, anzi le scatenano, qual è lo scopo della campagna anti-Covid: comprare più vaccini o avere meno contagi?

5. Chiunque sollevi qualche dubbio passa per un fottuto No Vax: ma siamo sicuri che le bugie e le omissioni, anziché ridurre i No Vax, non li moltiplichino?

ILFQ

venerdì 18 giugno 2021

Green pass dal primo luglio. Ok a viaggi ed eventi in Europa.

 

Draghi ha firmato il decreto. Sarà possibile ottenere la certificazione anche in farmacia.


Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali COVID-19 che faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l'accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale. Con la firma del Dpcm - informa una nota - si realizzano le condizioni per l'operatività del Regolamento Ue sul "Green Pass", che a partire dal prossimo 1° luglio garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell'Unione. 

Sarà possibile ottenere una delle certificazioni verdi Covid 19 anche in farmacia.

In alternativa alla versione digitale, sottolinea Palazzo Chigi, i documenti potranno essere richiesti al proprio medico di base, al pediatra o in farmacia, utilizzando la propria tessera sanitaria. "A partire da oggi i cittadini potranno iniziare a ricevere le notifiche via email o sms con l'avviso che la certificazione è disponibile e un codice per scaricarla su pc, tablet o smartphone. L'invio dei messaggi e lo sblocco delle attivazioni proseguirà per tutto il mese di giugno e sarà pienamente operativo dal 28 giugno, in tempo per l'attivazione del pass europeo prevista per il 1° luglio". Lo specifica il Ministero della Salute in una nota. Il Green Pass, aggiunge, "contiene un QR Code che ne verifica autenticità e validità, a tutela dei dati personali andrà mostrato soltanto al personale preposto per legge ai controlli".

"I dati delle somministrazioni vengono trasmessi quotidianamente, si stima quindi un'attesa massima di un paio di giorni per generare la Certificazione. Nei casi di prima o unica dose, secondo il tipo di vaccino, l'emissione avverrà dopo 15 giorni": è quanto si legge nelle Faq al sito dgc.gov.it sul Green Pass. Riguardo al test negativo "la trasmissione dei dati richiede poche ore, la generazione della Certificazione avverrà nella giornata", si spiega, mentre per la guarigione da Covid-19, la trasmissione dei dati richiede poche ore, la generazione della Certificazione avverrà massimo nella giornata successiva"

È da oggi operativo il sito dgc.gov.it per il Green pass. Lo rende noto Palazzo Chigi. Tutte le certificazioni associate alle vaccinazioni effettuate fino al 17 giugno saranno rese disponibili entro il 28 giugno. La piattaforma informatica nazionale dedicata al rilascio delle certificazioni - spiegano le stesse fonti - sarà progressivamente allineata con le nuove vaccinazioni.

Per tutte le informazioni è possibile contattare il Numero Verde della App Immuni 800.91.24.91, attivo tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00. La certificazione verde sarà disponibile per la visualizzazione e la stampa su pc, tablet o smartphone

(foto Ansa)

ANSA