Il primo è in corsa per il posto di procuratore capo, il secondo è un fedelissimo della Di Girolamo. Secondo la procura di Roma, il pm avrebbe rivelato al politico informazioni riservate su procedimenti giudiziari in corso “di cui non era titolare”.
C’è un’inchiesta a Roma che inquieta pezzi di magistratura e politica a Benevento. Un’inchiesta che è entrata negli ingranaggi dell’ufficio della procura beneventana e sta scavando sui rapporti tra un pm, Giacomo Iannella, e il potere politico locale di Forza Italia. Il potere che si interfaccia con il neo sindaco Clemente Mastella e con l’ex ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo (entrambi non indagati). Venerdì 21 luglio la squadra mobile e il pm romano Nicola Maiorano hanno perquisito casa e uffici di Iannella e di un neo consigliere comunale azzurro, Giovanni Russo, medico, tra gli eletti del centrodestra mastelliano. Russo è notoriamente vicino a De Girolamo, come emerge dalle carte del processo sulle nomine Asl che la vede imputata in udienza preliminare, e dai file audio depositati da Felice Pisapia. L’ex direttore amministrativo dell’Asl il 30 novembre 2012 registrò di nascosto un summit a casa Russo con il medico, De Girolamo e il suo segretario Luigi Barone. La trascrizione di quel vertice è nel fascicolo delle carte trasmesse al gup.
Tornando ai giorni nostri, Iannella e Russo sono indagati per corruzione in atti giudiziari e rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo la tesi accusatoria tutta da riscontrare e riassunta nelle due pagine del decreto di perquisizione, il pm Iannella – un magistrato esperto che ha seguito alcuni dei principali procedimenti e processi di pubblica amministrazione (come l’inchiesta “Quattro notti di luna piena”) che punta alla nomina di procuratore capo di Benevento – avrebbe rivelato a Russo informazioni riservate su procedimenti giudiziari in corso “di cui non era titolare” e lo avrebbe avvertito che era intercettato. In cambio gli sarebbe stato prospettato un intervento presso il Csm per sollecitarne la nomina a procuratore capo al posto di Giuseppe Maddalena, andato in pensione. L’organo di autogoverno dei giudici deciderà nei prossimi mesi.
In questa inchiesta è coinvolta, ma non risulta indagata, la De Girolamo. La Mobile ha annotato la sua presenza a casa Russo insieme a Iannella il 18 giugno (il giorno prima del ballottaggio tra Mastella e Del Vecchio del Pd). Una visita oggetto di approfondimenti investigativi.
La vicenda è delicatissima. La Procura di Benevento è arrivata a Iannella ascoltando le telefonate di Russo (che in effetti era intercettato), e ricostruendone gli spostamenti nell’ambito di un’altra inchiesta che vede il politico locale indagato di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio: ed infatti la Procura beneventana ha eseguito un secondo, autonomo, decreto di perquisizione nei confronti del solo Russo, alla ricerca di informazioni utili a queste indagini. Lavorando per scoprire presunte corruzioni elettorali in una città chiamata alle urne, gli inquirenti si sono imbattuti nei contatti tra Russo e Iannella. Il sostituto procuratore è estraneo alle accuse di voto di scambio, ma i suoi contatti con il politico sono interessanti sotto altri profili, tanto che i pm beneventani hanno trasmesso il fascicolo a Roma, procura competente sui reati che coinvolgono la magistratura sannita. La Mobile ha annotato in particolare due incontri.
Il primo risale al 13 giugno e avviene in un bar. Un agente di polizia si siede in un tavolino affianco ai due, origlia, prende appunti e stende una relazione di servizio in cui riferisce che il pm e il consigliere comunale hanno discusso di procedimenti penali sui quali intervenire ed “interferire”.
Il secondo è del 18 giugno, ed è un incontro a tre. La Mobile infatti si apposta sotto casa di Giovanni Russo e vede salire a turno verso l’abitazione del politico sia Iannella che De Girolamo. Non ci sono cimici nell’abitazione, quindi non ci sono trascrizioni di cosa si siano detti i tre. La cimice invece è nell’auto di Russo, e registra una strana frase rivolta da Iannella al politico: “Hai fatto bonificare casa”?
Il pm Maiorano ha interrogato il collega Iannella subito dopo la perquisizione. Rivolgendogli domande anche su questa frase e sulla presenza di De Girolamo a casa Russo. Poco per ora trapela sulle risposte. Iannella avrebbe spiegato che con le parole sulla “casa da bonificare” intendeva fare un riferimento alle vecchie registrazioni di Pisapia, forse una battuta, e non certo avvertirlo che era intercettato. Intanto questa ricostruzione va verificata. Insieme alla fondatezza delle accuse della Procura di Roma. Interpellati dal Fatto Quotidiano De Girolamo e Russo non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.