lunedì 17 marzo 2014

Brindisi, la discarica dei veleni nell’area protetta dal Piano paesaggistico regionale. - Tiziana Colluto

Brindisi, la discarica dei veleni nell’area protetta dal Piano paesaggistico regionale


L'area Micorosa, all'interno della quale sono stati sversati i fanghi tossici del petrolchimico, si trova all'interno del Parco delle Saline di Punta della Contessa, così come confermato anche dal nuovo strumento di programmazione di cui si è dotata la Puglia.

Una mega discarica scambiata probabilmente per una salina, tanto da essere ricompresa da dodici anni all’interno di un parco regionale. E’ l’assurdità dell’area di Micorosa, a Brindisi, stagno costiero nel quale sono stati sversati i fanghi del petrolchimico. Lì sono sepolti 1,5 milioni di metri cubi di cloruro di vinile, benzene, arsenico e altri inquinanti, tombati fino a cinque metri di profondità su 44 ettari di fronte al mare e con valori che superano di quattro milioni i limiti di legge. E’ per questo che sulla zona vige un’ordinanza comunale che vieta l’accesso alle persone.


Immagini di Emiliano Buffo

Eppure quella è area protetta, come dimostrano le cartografie che la ricomprendono nel perimetro del Parco regionale Saline di Punta della Contessa, confermate anche dal nuovo strumento di programmazione di cui si è dotata la Regione Puglia, il Piano paesaggistico territoriale. Ad accorgersi della discrasia non sono stati i tecnici delle istituzioni, ma un gruppo indipendente di ricercatori, geologi e ingegneri, nell’ambito delle osservazioni presentate al progetto del gasdotto Tap, per il quale una delle ipotesi di approdo era prevista lì ed è stata scartata anche per la presenza dell’area protetta.
Micorosa, invece, è zona contaminata, tant’è che per la sua bonifica lo Stato metterà a disposizione 50 milioni di euro. Incerti, attualmente, gli ulteriori 20 milioni di euro a carico di Syndial spa e Versalis spa, società partecipate da Eni

Squarciamo il velo e tuffiamoci nel post-Maya. Senza paura. - Sergio Di Cori Modigliani



Matteo Renzi è andato a Parigi e ha incontrato Francois Hollande. 
In conferenza stampa ha mostrato (parlando in francese) -tanto per far credere agli italiani di essere educato e gentile nei confronti dell'ospite- la consueta faccia da piccolo-borghese provinciale, dedito alla deferenza servile xenofila..
Dopo il francese, Renzi è tornato all'italiano.
Non a quello che si parla in Italia.
Bensì a quello che si parla nel mondo della finanza anglofona, il linguaggio dei corridoi, delle riunioni oscure, delle logge, delle fazioni clandestine.
Invece di usare la parola "scarto" ha prima scelto gap e poi si è corretto, si è impappinato e ha optato per spread, parola che lui ritiene faccia un effetto roboante negli italiani rimbecilliti dai media. 
Infine ha aggiunto due volte il termine governance, parola chiave per chiarire al mondo che in Italia il "governo" è stato abolito, così come è stata cancellata la "logica parlamentare"; entrambe sostituite dalla "gestione aziendale del bene pubblico" nel senso di marketing applicato alla politica: esattamente l'opposto di ciò di cui ha bisogno la Repubblica Italiana.

La conclusione è stata una originale novità: "la priorità è il lavoro, la crescita, l'occupazione".
Applausi (secondo i media italiani) per segnalare la rivoluzione nazionale..

Nel 2002, Berlusconi e Tremonti, dopo un incontro a Berlino, dichiararono che stavano affrontando il tremendo disagio provocato dalla scoperta del "buco finanziario ereditato dai governi precedenti" e che la priorità del governo era "lavoro, crescita, occupazione".
Applausi (secondo i media italiani) per segnalare la svolta rivoluzionaria liberista.

Nel 2006, Prodi e D'Alema, dopo un incontro ufficiale a Parigi, dichiararono che stavano occupandosi di coprire "la falla finanziaria che ci ha lasciato Berlusconi" sottolineando il fatto che si sarebbero occupati di "crescita, lavoro, occupazione".
Applausi (secondo i media italiani) per ricordare la svolta economica rivoluzionaria.

Nel 2008, Berlusconi e Tremonti, si incontrano a Bruxelles con Sarkozy e la Merkel e si dichiarano entrambi entusiasti dell'euro definendo la moneta "spina dorsale del benessere collettivo". Dopo aver spiegato, in conferenza stampa, che stanno cercando di mettere una immediata toppa dinanzi al buco finanziario ereditato da Prodi, annunciano che "stiamo varando il piano economico per la crescita, lavoro e occupazione, che garantirà almeno un milione di posti di lavoro".
Applausi (secondo i media italiani) da parte franco-tedesca, i galli e i crucchi sono letteralmente sbalorditi dall'incredibile progresso dell'Italia, lanciata ormai verso il pieno sviluppo.

Nel novembre del 2011, Monti e Passera, a Bruxelles si dichiarano pronti a risolvere "il baratro finanziario nel quale Berlusconi e Tremonti hanno spinto la nazione, andando a coprire il buco dei conti che è diventata una voragine" e dopo il decreto salva-stato, annunciano con toni trionfalistici di avere pronto un "piano rivoluzionario per la crescita, il lavoro e l'occupazione".
Applausi (secondo i media italiani) da parte franco-tedesca, con la Merkel che si definisce "impressionata" dalla spregiudicata rivoluzione italiana.

Nell'aprile del 2013, Letta e Saccomanni, tornando da Bruxelles, dichiarano in conferenza stampa di "aver ottenuto dall'Europa il semaforo verde per lanciare finalmente un grande piano per il lavoro, la crescita, l'occupazione, ponendo la parola fine al rigore e all'austerità".
Applausi (secondo i media italiani) da parte tedesca, con la Merkel che definisce il piano economico Letta la "definitiva soluzione dei problemi economici italiani".

Nel marzo del 2014, Matteo Renzi e Matteo Renzi, vengono esaltati dalla Merkel che sottolinea "il grande piano ambizioso del nuovo governo italiano" e definisce l'attività italiana "la svolta di cui l'Italia aveva davvero bisogno".

Questo è il film che ci stanno facendo vedere dal 2002 a oggi.

L'Europa che conta, cioè francesi e tedeschi, applaude ogni volta con toni entusiastici.

Avete mai sentito un premier italiano che abbia detto "stiamo varando un piano che si occuperà della decrescita infelice della nazione; avremo circa 2 milioni di licenziamenti, distruggeremo la spina dorsale dell'industria nazionale che svenderemo a francesi e tedeschi, ridurremo il pil, abbatteremo i consumi ed entro il 2014 toccheremo il record della disoccupazione in Italia raggiungendo la cifra del 14,5%, con la disoccupazione giovanile intorno al 55%. In compenso, ci guadagneranno i colossi finanziari, le banche, i proprietari di grandi patrimoni, ma soprattutto la competitività delle merci tedesche e francesi".

Eppure, questo è ciò che hanno fatto: l'uno dopo l'altro.

Usando strategie accorte.
Contando sull'appoggio mediatico.

Hanno costruito una gigantesca illusione collettiva che ha ipnotizzato la parte (un tempo) pensante della nazione, delegando ai talk show, agli opinionisti, agli accademici promossi, e ai professionisti psico-tronici della programmazione neurolinguistica il còmpito di far credere ogni volta che si trattava di una novità, di un'idea originale, di un cambiamento, di una svolta.
Hanno steso un velo davanti agli occhi di tutti.
E la realtà si è annebbiata, appannata, finchè non è evaporata.
Perchè è stata sostituita dalla sua rappresentazione.

Un geniale tedesco ci ha spiegato questo meccanismo circa 200 anni fa, in un suo libro rimasto un caposaldo del pensiero filosofico europeo "Il mondo come volontà e rappresentazione". Si chiamava Arthur Schopenhauer.
Questo stato di cose, lui l'ha definito "il velo di Maya".
Maya (termine sanscrito) originariamente significava "creazione originale", ma poi, nei secoli, si è trasformato nel termine "illusione".
Tra noi e la realtà -per ciò che essa è nel senso tangibile del termine- secondo il filosofo, esiste una specie di schermo che ci propone la realtà in maniera distorta e non come essa è veramente. la trasforma in "parvenza della cosa reale", illusione, sogno, proiezione interiore delle proprie fantasie, immaginazione, desideri. E' ciò che oggi definiamo "realtà virtuale".
Il mondo, pertanto, sostiene Schopenhauer, diventa una propria rappresentazione, una vera e propria illusione ottica "che cela la vera natura esistenziale ed essenziale delle cose". E' inutile avviarsi verso un percorso di conoscenza razionale perchè si rimarrà intrappolati nel tessuto del velo.

Va squarciato con un atto di volontà individuale.
In tal modo, si vede la realtà vera nella sua natura e ci si può immergere in essa nel tentativo di cambiarla, modificarla, plasmarla. 
Pochi anni dopo, un altro geniale tedesco (che aveva studiato Schopenhauer) Friedrich Nietzsche, nel commentare l'intuizione originale del suo connazionale, sostenne che bisognava andare al di là della concezione del bene del male che noi tutti incorporiamo proprio perchè essa era il prodotto di una nozione fittizia, di una "malformazione del reale" (oggi diremmo una "manipolazione e falsificazione della realtà") e una volta fatto il salto, finalmente l'uomo sarebbe stato libero di esprimere la propria volontà trasformandosi nel Superuomo, supremo atto di evoluzione della specie umana pensante. Il povero Nietzsche ebbe la tragica sventura di essere (ma lui era innocente) strumentalizzato e manipolato e la sua teoria venne tradotta in una squallida pantomima che poi produsse il nazismo.

Il post-Maya è l'avventura civile della cittadinanza, che a fatica si inerpica nel mondo dopo aver squarciato il velo. Non è soltanto un programma politico, tantomeno una dottrina, una teoria, o una regolamentazione. E' l'idea di un mondo che si sottrae alla falsificazione e alla credenza piatta e passiva della illusione: il modo scientifico per non essere mai delusi.

Approfittando della folcloristica mitologia della profezia dei Maya (in questo caso il popolo vissuto in Perù un migliaio di anni fa) che segnava la fine del mondo datandolo 12 dicembre 2012, intorno a quella data aveva introdotto il concetto di post-Maya.

E' ciò che comincia a diffondersi, in maniera sempre più massiccia, nel livello di consapevolezza collettiva del mondo. E' ciò che unisce la nuova realtà sociale sudamericana, quella boliviana, argentina, cilena, uruguaiana, ecuadoriana, ai movimenti di occupy wall street, a wikileaks, alle denunce di Julian Assange, e a tutti movimenti planetari post-partitici libertari, da quelli ecologisti a quelli antagonisti, diversi tra di loro, spesso molto dissimili, unificati da un'idea comune, planetariamente condivisa: la guerra contro l'ipocrisia e l'affermazione del principio di trasparenza.
Per l'appunto, lo squarcio del velo di Maya.


Questa è la posta in gioco in queste elezioni europee, non un punto in più o in meno di percentuale di non so che, l'aumento o la sottrazione di un'aliquota.
O si squarcia il velo di Maya oppure seguiteremo a vivere dentro una perenne illusione.

Il Fiscal Compact è una illusione vessatoria; è assolutamente priva di qualunque verosimiglianza dal punto di vista economico-finanziario: non va neppure discussa come Legge, va semplicemente cancellata.
E' stata creata in maniera artefatta per poter garantire alle economie forti europee il controllo, la gestione e l'utilizzo dell'intero sistema economico-finanziario delle economie più deboli, schiavizzando intere nazioni attraverso l'uso mediatico di una innumerevole serie di veli colorati, agghindati, polimaterici, per prospettare una grandiosa illusione.

Basterebbe questo punto per comprendere che la visita di Renzi a Berlino non farà gli interessi italiani, non sosterrà l'interesse nazionale, non aiuterà nè le imprese nè l'economia.
In compenso riceverà applausi dal governo tedesco che si dichiarerà "impressionato" dalle manovre economiche del nuovo governo, esattamente come è avvenuto nel 2002, nel 2006, nel 2008, nel 2011, nel 2013 e nel 2014, senza nessuna differenza.

Quello è lo spartiacque.
E' la nostra linea del Piave.
Tutto ciò che sta al di qua, è Maya: ci pensano le televisioni a farvi vedere il film.

Chi tiene al futuro proprio e dei propri figli non può che desiderare di squarciare il velo.
Il post-Maya ci attende.
Dipende da noi, basta scegliere e decidere di sottrarsi al gioco delle illusioni, ascoltando i telegiornali, i talk show, l'innumerevole serie di articoli che da questa sera scriveranno, sapendo che si tratta della pantomima sceneggiata di un film già visto e rivisto, di cui sappiamo anche il finale: impedire agli italiani di cambiare le regole del gioco a proprio vantaggio.
Vivere ancora al di qua del velo di Maya è uno sport da masochisti.
L'Europa ci appare oggi unita, ma lo è dentro una illusione.
Denunciare e combattere l'ipocrisia corrente è il primo passo per squarciare il velo.

Ce lo hanno spiegato geniali filosofi tedeschi, francesi, inglesi, raffinati pensatori di questo meraviglioso continente che ha saputo costruire un invidiabile modello di civiltà


http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2014/03/squarciamo-il-velo-e-tuffiamoci-nel.html

Zenzero, utilizzazione, proprietà




Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente.[1]

Largamente coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato, dal quale si dipartono, sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie porporine. Il frutto è una capsula divisa da setti in tre logge contenenti molti semi.
Il rizoma contiene i principi attivi della pianta: olio essenziale (composto in prevalenza da zingiberene),gingeroli e shogaoli (principi responsabili del sapore pungente), resine e mucillagini, e presenta in modo più pronunciato il sapore e l'aroma tipico che lo vedono ampiamente utilizzato come spezia, specie in forma essiccata e polverizzata, o fresco in fette sottili. Gli stessi sono in misura minore contenuti anche nel legno di zenzero, utilizzato ad esempio per spiedini, soprattutto di pesce. Nella cucina giapponese lo zenzero è normalmente servito in forma caramellata con il sashimi.
Nelle varie cucine indocinesi è spesso utilizzato anche nella preparazione di zuppe e piatti con salse. Il rizoma fresco, con l'ebollizione, consente la coagulazione del latte come altre sostanze di origine animale o vegetali (caglio) ed è largamente impiegato anche nella preparazione di tisane[2]. Entra nella preparazione della bevanda analcolica nota come ginger ale e in una varietà del cioccolato modicano. L’uso dello zenzero (“gengiovo”) nella manifattura dolciaria fiorentina di età medievale è attestata dalla sesta novella dell’ottava giornata del Decamerone.

Proprietà

Il rizoma essiccato, generalmente commercializzato in polvere, è impiegato come spezia in cucina e nella preparazione di liquori e bibite (in particolare delGinger ale) come aromatizzante. Ha proprietà stimolanti la digestione (stomachico), stimolanti la circolazione periferica, antinfiammatorie ed antiossidanti, e si ritiene tradizionalmente contribuisca alla conservazione ed all'esaltazione dei sapori delle pietanze cui è solitamente associato. Il rizoma possiede una evidente azione antinausea, antiemetica (contro il vomito), antipiretica e antiinfiammatoria[4].

Usi medicinali


La forma medicinale dello zenzero è stata chiamata storicamente "Zenzero della Giamaica"; è stato classificato come uno stimolante e carminativo, e usato frequentemente per dispepsia e coliche. Era spesso utilizzato anche per dissimulare il gusto di altri medicinali. Lo zenzero è sulla lista delle sostanze "genericamente considerate salubri" della FDA statunitense, anche se ha delle controindicazioni se utilizzata insieme ad alcuni medicinali. Lo zenzero èsconsigliato per le persone che soffrono di calcoli biliari perché il vegetale stimola il rilascio di bile dalla cistifellea.[5]
Lo zenzero può anche diminuire il dolore causato dall'artrite alle articolazioni, anche se gli studi sull'argomento sono incoerenti; inoltre può avere proprietà anticoagulanti, e abbassare il colesterolo, il che può renderlo utile per il trattamento di cardiopatie.[6]

Cura per la diarrea[modifica | modifica sorgente]

Le sostanze contenute nello zenzero sono attive contro una forma di diarrea che è uno dei principali fattori di mortalità infantile nelle nazioni in via di sviluppo. Lo zingerone è probabilmente il componente attivo contro l'enterotossigenica Escherichia coli, ovvero la diarrea nella sua forma sensibile al calore e indotta da enterotossine.[7]

Cura per la nausea[modifica | modifica sorgente]

Lo zenzero, in numerosi studi, si è dimostrato efficace per il trattamento della nausea causata dal mal di mare, dalla gravidanza, e dalla chemioterapia. Gli effetti antinausea e antivomito degli estratti etanolico ed acetonico del rizoma sono stati dimostrati sperimentalmente sul cane come rimedio agli effetti collaterali del trattamento con il farmaco antitumorale cisplatino[8].

Usi nella medicina popolare[modifica | modifica sorgente]

Ci sono una gran varietà di usi per lo zenzero, nella medicina popolare. Il tè di zenzero è un rimedio per il raffreddore. Tre o quattro foglie di basilico sacro, insieme ad un pezzetto di zenzero a stomaco vuoto, sono una cura efficace per congestione, tosse e raffreddore. Il Ginger ale e la birra di zenzero sono stati raccomandati come "calmanti per lo stomaco" per generazioni, nelle nazioni dove tali bevande vengono prodotte, e l'acqua di zenzero era comunemente usata per evitare i crampi da calura, negli Stati Uniti. Lo zenzero è stato inoltre storicamente usato per trattare le infiammazioni, come confermato da diversi studi scientifici, anche se un caso specifico di artrite mostrò che lo zenzero non era meglio di un placebo o dell'ibuprofene.[6] La ricerca sui topi di laboratorio suggerisce che lo zenzero potrebbe essere utile per il trattamento del diabete[9][10].
Usi regionali
Nella cultura occidentale, la polvere di radice di zenzero essiccata viene messa in capsule e venduta in farmacia per uso medicinale.
  • In Birmania, vengono fatti bollire insieme lo zenzero e un dolcificante locale ricavato dal succo dell'albero di palma (Htan nyat), e vengono usati per prevenire l'influenza.
  • in Cina, una bevanda o bibita ricavata da zenzero affettato e cotto in acqua dolcificata, viene usata come medicina popolare per il raffreddore[11].
  • Nel Congo, lo zenzero viene schiacciato e mescolato con la linfa dell'albero del mango per fare il Tangawisi, che è considerato una panacea universale.
  • In India, lo zenzero in pasta è applicato sulle tempie per dare sollievo dal mal di testa, ed è ingerito da chi soffre di comune raffreddore. La gente, inoltre, usa lo zenzero in aggiunta al tè, per la cucina, ecc.
  • In Indonesia, un tipo di zenzero conosciuto come Jahe è usato come preparazione vegetale per ridurre la stanchezza, diminuire "l'aria" nel sangue, prevenire e curare i reumatismi, e controllare le cattive abitudini alimentari.
  • Nelle Filippine viene preparata, per colazione, una tradizionale bevanda salutare chiamata "salabat", facendo bollire pezzetti di zenzero e aggiungendo zucchero; è considerata una buona cura per le infiammazioni della gola.
  • Negli Stati Uniti, lo zenzero è usato per prevenire il mal di mare e la nausea da gravidanza. È riconosciuto come salutare dalla FDA, ed è venduto come integratore alimentare senza particolari prescrizioni.

Uso in ambito sessuale

La pratica sessuale consiste nell'inserire nell'ano della persona sottomessa un pezzo di zenzero fresco e sbucciato, con lo scopo di provocare un'immediata e forte sensazione di bruciore senza tuttavia causare danni permanenti. Questa pratica trae origine dall'abitudine di dissimulare l'anzianità di un cavallo, inserendo nell'ano del cavallo la suddetta radice, ottenendo così il risultato di spingerlo a sollevare la coda e muoversi nervosamente, comportamenti tipici di un animale giovane.

Reazioni allergiche

Le reazioni allergiche allo zenzero in generale producono eruzioni, e, nonostante sia generalmente riconosciuto come salutare, lo zenzero può causare mal di stomaco, gonfiore, produzione di gas, specialmente se assunto sotto forma di polvere. Lo zenzero fresco, se non ben masticato, può causare blocco intestinale, e gli individui che hanno manifestato ulcere, infiammazioni all'intestino, o blocchi intestinali, potrebbero reagire malamente a quantità considerevoli di zenzero fresco[12]. Lo zenzero può anche agire negativamente su individui soggetti a calcolosi biliari[6][12]. Ci sono anche indicazioni che lo zenzero possa influenzare la pressione del sangue, la coagulazione, e il ritmo cardiaco[12].

Sinonimi internazionali

La parola deriva dall'estinta lingua medioindiana che usava l'espressione singivera. Quando la pianta giunse con i reduci delle campagne asiatiche diAlessandro Magno, prima in Grecia e poi in tutto il Mediterraneo, le varie lingue modificarono il nome originale secondo i propri canoni, il che spiega la notevole differenza tra le varie denominazioni odierne.

GIANNI LANNES – WASHINGTON AMMETTE: "IL MUOS SERVE A FARE LA GUERRA NEL MONDO". - Gianni Lannes

lannes mous

Sul sito internet dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia si legge a chiare lettere che il Muos è fondamentalmente uno strumento per fare la guerra nel mondo e all’umanità da sottomettere:
… Il MUOS è il programma di comunicazione satellitare a banda stretta di nuova generazione del Dipartimento della Difesa creato per sostenere le operazioni militari USA e NATO in tutto il mondo… ”. 

venerdì 14 marzo 2014

Fenomenologia del renzismo: il rischio del nulla e la finanza amica. - Giovanni F. Accolla



Come nella Storia infinita per il Pd si profila la dissoluzione per annichilimento. Fini lo ha fatto con An.

Renzi - a mio avviso - per il Pd è pericoloso almeno quanto lo è stato Fini per An. Semmai riuscisse a diventare segretario del suo partito (il beneficio del dubbio, lasciatemelo ancora), probabilmente - proprio come l’ex-presidente della Camera - ne sarà il definitivo liquidatore.
Già me lo vedo, per esempio, alla foiba di Basovìzza (dove furono gettati numerosi italiani trucidati dai partigiani jugoslavi) proclamare che il comunismo è il male assoluto. Già me lo immagino ai Jamboree (raduni dei Boy scouts) a schitarrare intorno ad un fuoco, dopo l’abolizione della Feste dell’Unità.
La luce del potere è un lampo che ottenebra. Al pari della droga, dell’alcool e del sentimento amoroso, la folla strega anche lo spirito più lucido. Un leader politico (o peggio un aspirante tale) che fregandosene bellamente della tradizione alle proprie spalle, dichiara che non gli interessano le bandiere, ma le croci sulle schede elettorali, è una minaccia per i suoi e un pericolo per gli avversari.
Il vuoto continua a guadagnar terreno. Per gli anti-berlusconiani, per coloro che per un ventennio hanno trattato il leader di centro-destra come un corruttore di valori, Renzi è una nemesi assurda e paradossale. Berlusconi non è mai stato la causa dei suoi tempi, ma l’effetto (questo a sinistra non l’hanno mai capito). Renzi è effetto di causa che fu effetto. Il chiodo buono per scacciare il chiodo. L’alternativa per analogia e non per differenza .
Ma il sindaco di Firenze di Berlusconi porta soprattutto la retorica del nuovo, senza appartenere né socialmente, né culturalmente a qualcosa di alternativo a ciò che contesta. I programmi di Renzi, del resto, sono nutriti di suggestioni non di risposte. Altro che populismo, quella di Renzi è tolleranza repressiva, è parola vuota che non indica e non redime.
Il vecchio ordine delle cose spesso crolla sulla testa del suo demolitore. Così, qualora  il berlusconismo lo avessimo alle spalle, di fronte abbiamo il nulla.  
Il niente riempito da un crogiolo di miti estetici post-modeni, già fossilizzati ai tempi di Veltroni.  
Eppure li abbiamo visti in tanti alla “Leopolda” - nel rito sterile del giovanilismo democratico, simile ad un torneo di “Subbuteo” degli anni Ottanta - gli ex-comunisti accorrere a certificare la nascita del renzismo. Il morbo che, annacquandola, annienterà la loro storia. La parola "magica" è vincere, assumere il potere - che Gramsci li perdoni - e già nella sola speranza annegano.
Anche se, in tutta evidenza, la segreteria del partito è nei piani di Renzi solo un passaggio di una strategia che ha come obiettivo palazzo Chigi, tecnicamente il voto del popolo di sinistra - spostando definitivamente il Pd al centro - si posizionerà a sinistra del Pd. In zone di mero riempimento politico, private di autentica forza decisionale.
Detto da uno che con la sinistra non ha mai avuto nulla a che fare, ciò che sto scrivendo sembra strano. Ma credo che la questione sia più ampia, più complessa. Rischia di riguardare tutto il quadro politico. Forse Renzi è uno strumento di una strategia più generale. La strategia che - affossate sul nascere le spinte “rivoluzionarie” di Berlusconi - punta ad un ventennio (dico vent’anni, per dire) renziano, affinché ancora una volta, in barba agli italiani, nulla cambi.
Per capire se questa ipotesi ha qualche valore, bisognerebbe capire quali siano i gruppi d’interesse che muovono e foraggiano Renzi, quali siano nomi dei finanziatori, anzi dei finanzieri che da una sua vittoria trarrebbero vantaggio. Magari sono sempre i soliti, magari no. Chissà? 
Chercher l'argent!

mercoledì 12 marzo 2014

La scorta del PM Nino Di Matteo.



"I senatori del M5S sono in questi minuti all'aula bunker di Rebibbia per fare la scorta civica al PM Nino di Matteo in occasione dell'udienza sulla trattativa Stato-mafia. 
Per troppo tempo lo Stato ha lasciato soli magistrati e uomini delle forze dell’ordine che combattono giornalmente le mafie. 
Lo Stato al fianco dello Stato contro la mafia. 
Lo Stato siamo noi, tutti i cittadini italiani." 

Ecco chi sono i cittadini 5 stelle: mentre in aula la casta mafiosa vota per far passare una legge elettorale più vergognosa della precedente e che verrà senza dubbio giudicata incostituzionale, vota contro il conflitto di interessi, si mantiene il finanziamento pubblico ai partiti, il M5S fa la scorta civica al PM Nino Di Matteo.
E io sono orgoglioso - per la prima volta nella mia vita - di dire in giro che faccio parte di un movimento politico.

Matteo

P.s.
Metti il tuo nome al posto mio (matteo) e fai girare questa notizia: nessun giornale o quasi altrimenti ne parlerà.


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Foto di famiglia.



il nonno, il nipote, il papà.

http://www.notix.it/giornale/images/stories/napolitano_renzi_berlusconi.jpg