lunedì 16 luglio 2018

Trump definisce l'Unione Europea un "nemico" - davanti a Russia e Cina.


Donald Trump ha descritto l'Unione Europea uno dei suoi più grandi "nemici" in un altro straordinario intervento diplomatico di domenica, poche ore prima di sedersi a un vertice con il presidente russo Vladimir Putin .

Interrogato in un'intervista televisiva per nominare il suo "più grande nemico globalmente in questo momento", il presidente degli Stati Uniti ha iniziato nominando l' Unione europea , definendo il corpo "molto difficile" prima di spuntare altri rivali tradizionali come la Russia e la Cina.

Qualche ora prima, il primo ministro britannico Theresa May ha rivelato che Trump le aveva suggerito di "citare in giudizio l'UE" piuttosto che avviare negoziati sulla Brexit.

"Beh, penso che abbiamo molti nemici", ha detto Trump a CBS News nel suo resort golfistico Turnberry in Scozia. "Penso che l'Unione europea sia un nemico, cosa ci fanno nel commercio. Ora non penseresti all'Unione europea, ma sono un nemico. "

Apparentemente sconcertato, l'ancora Jeff Glor ha risposto: "Un sacco di gente potrebbe essere sorpresa di sentirti nominare l'UE come un nemico prima della Cina e della Russia ".

Ma Trump ha insistito: "L'UE è molto difficile. Rispetto i leader di quei paesi. Ma - in senso commerciale, hanno davvero approfittato di noi. "

Il controverso tour di Trump in Europa ha trasformato le relazioni occidentali del dopoguerra, il presidente ha sparso con i leader della Nato a Bruxelles e ha fatto saltare la strategia Brexit di maggio sul quotidiano Sun. Le sue osservazioni hanno rispecchiato una delle convinzioni principali di questo presidente: che l'America è sfruttata dai suoi alleati.

Donald Tusk, presidente del consiglio europeo, ha twittato : "L'America e l'UE sono i migliori amici. Chi dice che siamo nemici diffonde notizie false ".

Trump ha lasciato la Scozia per Helsinki, dove gli alleati sono preoccupati di quanto terreno comune troverà con Putin quando si incontreranno nel palazzo presidenziale finlandese.

Dall'Air Force One, mentre il controllo dei media si intensificava, il presidente scatenò una bizzarra serie di tweet : "Sfortunatamente, non importa quanto bene vada al Summit, se mi venisse data la grande città di Mosca come punizione per tutti i peccati e i mali impegnato dalla Russia ... nel corso degli anni, vorrei tornare alla critica che non era abbastanza buono - che avrei dovuto ottenere anche San Pietroburgo! "

Trump ha aggiunto : "Gran parte dei nostri mezzi di informazione è davvero il nemico della gente e tutti i Dem [ocrats ... sanno come fare è resistere e ostacolare! Questo è il motivo per cui c'è un tale odio e dissenso nel nostro paese - ma a un certo punto, guarirà! "

Il Cremlino ha definito il vertice come "l'evento dell'estate", ma Trump e i suoi consiglieri hanno minimizzato le aspettative per un incontro che includerà una sessione frequentata solo dai due leader e dai loro interpreti. Si prevede che Putin e Trump discuteranno questioni dai trattati sulle armi nucleari al conflitto in Siria, ma con un programma molto vagamente definito.

In osservazioni sorprendenti, il presidente ha ammesso di "non aver pensato" di chiedere a Putin di estradare 12 russi incriminati per il furto di dati da parte di organi di partito democratici prima delle elezioni del 2016.

"Potrei", disse. "Non ci avevo pensato. Ma certamente, te lo chiederò. "

Trump è stato informato sulle accuse formulate dal consulente speciale Robert Mueller, prima del loro annuncio di venerdì. Mueller sta indagando sulle interferenze elettorali russe e sui legami tra aiutanti di Trump e Mosca. Quattro personaggi della campagna di Trump, tra cui il suo primo consigliere per la sicurezza nazionale e un ex manager della campagna, sono stati incriminati. Trump nega la collusione e ha ripetutamente definito l'indagine una "caccia alle streghe truccata".

Il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ha detto a ABC News che si aspettava che Trump si occupasse di Putin per l'ingerenza elettorale.

"Trovo difficile crederlo, ma questo è quello che uno degli scopi di questo incontro è così che il presidente possa vedere il Presidente Putin faccia a faccia e chiederglielo", ha detto Bolton, a proposito se Putin fosse a conoscenza dell'hacking.

I Democratici al Congresso hanno chiesto la cancellazione del vertice di Helsinki.

"Trump dice fondamentalmente che l'incriminazione è solo una caccia alle streghe", ha detto Adam Schiff, membro del comitato di intelligence della Camera, alla CNN. "È un grande regalo per Vladimir Putin."

 Non uscirà nulla di brutto, e forse uscirà qualcosa di buono
Trump nel suo incontro con Putin
Mark Warner, nel ruolo di democratico nel pannello dei servizi segreti del Senato, ha detto alla CNN che non pensava che Putin avrebbe "liberato quelle 12 spie russe dal governo americano".

Trump ha anche ripetuto un reclamo fatto nei tweet di sabato, incolpando il suo predecessore per la sua risposta all'interferenza russa. Il capo dello staff di Barack Obama, Denis McDonough, ha dichiarato che il leader della minoranza del Senato repubblicano Mitch McConnell "ha drasticamente abbattuto" una dichiarazione bipartisan rilasciata prima delle elezioni. Dopo le elezioni, Obama ha imposto sanzioni alla Russia .

Trump ha dichiarato: "Penso che il DNC [Comitato Nazionale Democratico] dovrebbe vergognarsi di se stesso per farsi ammazzare. Avevano cattive difese e potevano essere hackerati. Ma ho sentito che stavano cercando di hackerare anche i repubblicani. Ma - e questo potrebbe essere sbagliato - ma avevano difese molto più forti. "

I capi dei servizi segreti statunitensi hanno detto che l'amministrazione Trump non sta facendo abbastanza per contrastare la continua attività russa. Sabato, il segretario alla sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen ha detto a una riunione di funzionari statali che non c'erano segni che la Russia avesse preso di mira i midterms del 2018 alla "scala e la portata" di due anni fa.

Washington sta guardando l'incontro di Helsinki con ansia. Max Bergmann, senior fellow del Fondo per il Fondo per il progresso americano (Cap), ha affermato che Trump farà finti "affari" in Crimea, Ucraina o Siria e "acconsentirà a qualcosa che nemmeno la sua amministrazione troverà accettabile" .

Ha detto: "Sta lasciando la comunità di politica estera di Washington completamente terrorizzata. Nella scorsa settimana Trump ha seminato discordia in Europa e ha minato le tradizionali alleanze: questi sono tutti gli obiettivi che la Russia ha avuto da quando erano l'Unione Sovietica ".

"È strano per il leader del paese più potente del mondo incontrare il presidente di un paese debole in ginocchio", ha detto. "Qualsiasi altro presidente americano, se tre giorni prima il dipartimento di giustizia avesse detto che la Russia si sarebbe intromessa nelle elezioni, avrebbe probabilmente cancellato il vertice o avrebbe dovuto affrontare il confronto, ridisegnando le linee rosse e dicendo:" Se lo farai di nuovo, risponderemo così aggressivamente che non ne vale la pena. " Non vi è alcuna aspettativa che ciò accada. "

Trump ha difeso la sua decisione di incontrare Putin. "Penso che sia una buona cosa incontrare", ha detto. "... Credo che avere un incontro con il presidente Kim [Jong-un della Corea del Nord] sia stata una buona cosa. Penso che avere degli incontri con il presidente della Cina [Xi Jinping] sia stata una cosa molto positiva ... quindi ho degli incontri con la Russia, la Cina, la Corea del Nord, ci credo. Non uscirà nulla di brutto, e forse uscirà qualcosa di buono. "

Bolton, tuttavia, ha detto alla ABC che la Casa Bianca "non era alla ricerca di risultati concreti". Ma, ha detto, "è molto importante che il presidente abbia una conversazione privata con il presidente Putin ed è così che inizierà".

 and  in Helsinki and  and  in New York

Tradotto con google


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domenica 15 luglio 2018

Sorgerà in Puglia il primo spazioporto italiano. Primo volo per turisti spaziali: 2020. - Antonio Pio Piazzolla


La navicella Virgin Spaceship Unity agganciata alla Virgin Mothership Eve. virgingalactic.com

Il primo “gate” italiano verso lo spazio sorgerà nella zona di Taranto-Grottaglie, dove ora vi è l’aeroporto “Marcello Arlotta” ed è da qui che decolleranno i turisti spaziali della Virgin Galactic: lo ha comunicato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo l’approvazione dell’Enac (l’Ente Nazionale Aviazione Civile) che ha portato a termine l’iter di analisi per trovare il sito più adatto. L’inaugurazione dello spazioporto è prevista per il 2020, quando il velivolo della Virgin Galactic decollerà dall’Italia per lo spazio.


La notizia si faceva attendere da circa un anno e mezzo, dal momento in cui quando la Altec (azienda partecipata da Asi e Thales Alenia space) ha stretto un accordo con la Virgin Galactic di Richard Branson per realizzare uno spazioporto sulla nostra penisola da cui partiranno i voli suborbitali: la nuova infrastruttura inoltre potrebbe essere la via di accesso allo spazio anche per altri tipi di attività, al di là del turismo, come il lancio di piccoli satelliti, addestramento degli astronauti e test per nuove tecnologie.

Come un aereo di linea ma diretto nello spazio.
Chi spera di vedere in Puglia le imponenti strutture come quella di Cape Canaveral resterà deluso. Nulla a che vedere con le basi spaziali come quelle americane o russe, nessun decollo in verticale, nessun “countdown”. Il decollo avverrà in modo convenzionale (CTOL), nello stesso modo degli aerei di linea: tradizionale pista, classica rincorsa e tanta velocità.

“Altec e Asi hanno lavorato insieme a Enac per definire i criteri di selezione tra tutti gli aeroporti nazionali che vanno dalla lunghezza della pista alle aree di interdizione al volo, fino alla presenza di altri aeroporti in vicinanza della fase di atterraggio. Quello di Grottaglie rientra tra quelli che soddisfano questi criteri per il volo suborbitale e ora è arrivata la decisione di Enac” – spiega Vincenzo Giorgio, amministratore delegato di Altec.

La struttura di Taranto-Grottaglie sarà modificata, verranno aggiunti hangar e spazi per le nuove attività tecniche e scientifiche con servizi annessi per i voli di lusso tra le stelle. Interventi che avranno tempi contenuti per l’inizio dei voli da quello che sarà probabilmente l’unico altro spazioporto di Virgin Galactic al di fuori degli Usa:

“Attendiamo che la compagnia di Branson inizi a essere operativa forse già entro la fine del 2018. Il nostro spazioporto potrebbe entrare in attività già dal 2020. Branson presenta la nuova navetta per turisti spaziali” – aggiunge Vincenzo Giorgio.

Fino a sei passeggeri al costo di 250.000 dollari a testa.
La Virgin sta ancora testando il suo “shuttle panoramico” che viene portato in orbita mediante una “nave madre” chiamata “Space Knight Two” che decollerà fino a un’altezza di circa 15 chilometri: raggiunta tale quota viene sganciata la “Spaceship Two”,un piccolo razzo che può portare a bordo fino a otto persone (sei passeggeri e due piloti), per raggiungere lo spazio alla notevole quota di 100 chilometri: si parla di spazio infatti a partire da 80 km di quota.


Il decollo in solitaria della Virgin Spaceship Unity. virgingalactic.com

Il costo del biglietto si aggira intorno ai 250.000 dollari a persona (circa 210.000 euro) e si potrà svolazzare nella cabina durante i sei minuti di microgravità proprio come un astronauta. Un’esperienza che durerà in totale un’ora e 40 minuti dal decollo al rientro, e si potrà ammirare la Terra quasi come la vedono gli astronauti sulla Stazione Spaziale (che si trova a ben 400 km di quota). La Spaceship Two poi tornerà indietro, il volo suborbitale si concluderà prima di aver compiuto un’orbita intera planando senza motore, come un aliante, per atterrare da dove era partita.

Turismo in orbita, la sfida dei miliardari che si contendono lo spazio.

In attesa di una norma che regolarizzi il tutto.
L’azienda americana non pagherà un affitto per l’uso dello spazioporto dal momento che l’obiettivo è un altro:

“Stiamo valutando diversi modelli di business uno dei quali prevede una società mista di cui faranno parte aziende e istituzioni italiane, come Asi e Altec per esempio, partecipata anche da Virgin Galactic. Una specie di transizione per acquisire il velivolo che decolla dall’Italia e far sì che diventi una realtà più europea e italiana. E magari abbassare un po’ i prezzi” – spiega Vincenzo Giorgio.

Manca però una copertura legale: in Italia infatti non c’è una legislazione per regolamentare lo spazio aereo oltre la quota ordinaria dei voli di linea. Le traiettorie suborbitali sono quindi fuori legge. Da qui i lavoro di Enac insieme alla Federal Aviation Administration americana per mettere a punto normative ispirate a quelle statunitensi.

Un business stellare.
Un business che darà vita ad una serie di attività economiche quali indotto industriale, dei servizi e del turismo, quelle scientifiche – a cominciare dall’addestramento degli astronauti – compresa la creazione di un polo di eccellenza. Una promettente visione futuristica per il mezzogiorno, l’industria spaziale infatti sta aprendo nuovi e redditizi segmenti di mercato.


“Potrà diventare un centro accumulazione di startup spaziali, piccole aziende, dove le università potranno avere laboratori e fare ricerca anche per nuovi attori che vorranno operare nello spazio. Ci sarà la possibilità di fare informazione per il pubblico e divulgazione per gli studenti. Sarà di ispirazione per i giovani, far provare ai bambini simulatori per l’addestramento, attirare i ragazzi e farli incontrare con i centri di ricerca per creare interesse e ispirare chi, in un futuro, potrebbe lavorare alla ricerca aerospaziale” – conclude Giorgio.

https://it.businessinsider.com/sorgera-in-puglia-il-primo-spazioporto-italiano-primo-volo-per-turisti-spaziali-2020/

Oggetto stellare gigante più grande di Giove è diretto verso il nostro Sistema Solare. -

Oggetto stellare gigante più grande di Giove è diretto verso il nostro Sistema Solare

Gli astronomi dilettanti stanno osservando e seguendo ciò che credono sia una cometa, poiché aumenta di dimensioni e luminosità visibili nella nostra atmosfera.  Soprannominato PANSTARRS (C / 2017 S3), questo oggetto spaziale è enorme e si sta dirigendo verso il sistema solare. Sarà visibile ad occhio nudo fino alla fine di Agosto 2018.
L’osservatore austriaco del cielo Michael Jager ha pubblicato una foto sulla sua pagina Facebook della misteriosa ed enorme stella luminosa visibile nello spazio. Ha detto: “Molto probabile che si tratta di una Cometa e la sua atmosfera è di 260.000 km di diametro, quasi il doppio del pianeta Giove. Queste dimensioni lo rendono un obiettivo relativamente facile per i telescopi per terrazzi.”
Ma i teorici della cospirazione pensano che potrebbe essere molto peggio. Tyler Glockner, che gestisce il canale You Tube Secureteam10, ha ipotizzato che non ci sia modo per essere valutata come una cometa poiché non ha una coda.
Ha anche aggiunto che sembrano esserci due oggetti dal centro. Glockner ha pubblicato il video sul suo canale YouTube, ma gli spettatori pensano che possa essere ancora più misterioso come oggetto che è più grande di Giove. “Arriva Nibiru ed è reale, causerà terremoti e uragani e sta spostando comete dalla Nube di Oort come mai prima d’ora”, ha dichiarato un appassionato di alieni. Un altro ha aggiunto: “È una luce proveniente da un sistema planetario che si schianta contro di noi”. E un terzo commenta: “Quello è un pianeta, non una roccia spaziale”. Si dice che Nibiru causerà nel suo avvicinamento alla terra, disastri come terremoti potenti e eruzioni vulcaniche. Per molti,  il grande pianeta sconosciuto, si avvicinerà al nostro pianeta entro il XXI secolo.
Ma cos’è veramente questo oggetto enorme?
Tralasciando ogni sorta di cospirazione, il gigantesco oggetto verde che si avvicina al sistema solare è la cometa PANSTARRS (C / 2017 S3), che ha aumentato la sua luminosità e sembra circondata da un’enorme nuvola di polvere e gas verde, quindi , è stato soprannominato ‘Incredible Hulk’. La cometa verde si avvicina al sistema solare e la sua nuvola di polvere e gas è così brillante che alcuni astronomi stimano che potrebbe presto essere visibile ad occhio nudo nel cielo notturno di alcune parti del mondo.
Nonostante queste dimensioni impressionanti, la nuvola di polvere verde di PANSTARRS (C / 2017 S3) è instabile e gli astronomi non sanno se si disintegreranno quando si avvicina al nostro Sole, o se prenderanno slancio per proiettarsi verso i confini dell’universo.
Quello che è  più interessante per gli astronomi è che la chioma della PANSTARRS (C / 2017 S3) sta aumentando la luminosità ad un ritmo impressionante: solo in questa settimana è stato segnalato un aumento del 1600%. Per continuare con la sua traiettoria attuale, l’Incredible Hulk” raggiungerà il punto più vicino al nostro Sole intorno al 15 o 16 agosto di quest’anno: la prima volta che si trova nella parte interna del sistema solare. L’astrofisico Michael Jager consiglia gli astronomi dilettanti di “aspettarsi qualcosa di inaspettato” e di cercare “una cometa non guidata con una vivida nube di gas attorno”.
A cura della Redazione Segnidalcielo

Come funzionano le persiane fotovoltaiche.

Persiane solari

Risulta difficile crederci, ma i due terzi dell’energia elettrica nel nostro paese viene utilizzata per consumi domestici, residenziali e commerciali – e non a fini industriali come si ritiene normalmente. E in media ogni casa in Italia riceve dal sole ben dieci volte tanta energia quanta ne consuma al suo interno.
Le persiane fotovoltaiche sono un sistema estremamente razionale per sfruttare al massimo l’irraggiamento. Sono costituite da celle solari convenzionali (in silicio policristallino) posizionate su una struttura simile a quelle tradizionali – meglio se capace di orientarsi automaticamente sul suo asse verticale e/o a livello di alette in modo che la parte fotoattiva rimanga sempre esposta al sole e sia possibile massimizzare la prestazione.
Il loro funzionamento è diverso da quello del pannello fotovoltaico classico: mentre questo viene installato su un edificio, le persiane fotovoltaiche sono integrate, sia a livello architettonico che energetico. Spieghiamo meglio: il pannello solare produce energia elettrica continua e la riversa nella rete elettrica, con la necessità di convertirla in corrente alternata – e conseguente aggravio dei costi.
Le persiane fotovoltaiche, invece, producono corrente continua che può alimentare direttamente tutta una serie di dispositivi (computer, caricabatterie) e di elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, condizionatore ecc. Questi infatti, funzionano a corrente continua (normalmente sono muniti di un trasformatore che trasforma la corrente AC della rete in corrente CC).
Le persiane fotovoltaiche sono collegate mediante fili a una scheda elettronica con interfaccia grafica come quella che vedete qui sotto che monitora sia il contributo energetico delle ante della persiana che quello della corrente elettrica sulla linea di casa: nei momenti in cui la luce solare non è sufficiente (ad esempio, quando è buio o le persiane sono chiuse), il fotovoltaico non riesce a sopperire al fabbisogno dell’abitazione ed è quindi necessario prelevare dalla rete elettrica la piccola parte di energia che serve per compensare la caduta del fotovoltaico o per stabilizzare le prestazioni.

Interfaccia monitor persiane fotovoltaiche
Quanto costano le persiane fotovoltaiche? Bisogna sommare il costo della struttura e dei componenti elettronici con quello dei moduli fotovoltaici, che però negli ultimi anni si è abbattuto del 50% ed è assolutamente competitivo con quello dell’energia classica.
Ad esempio, se volessimo alimentare un frigorifero interamente con l’energia derivante dalle persiane fotovoltaiche, servirebbero 50 celle (costo pari a 80 euro). Per una lavatrice ne occorrono 40 (costo: 63 euro). Per un condizionatore, una delle apparecchiature più energivore, servono 145 celle (costo: 230 euro). Il condizionatore è particolarmente adatto a essere alimentato in questo modo, perché serve proprio quando il sole batte più forte e in questo modo il suo consumo può essere totalmente abbattuto senza costi aggiuntivi in bolletta.
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iLint Coradia: il primo treno a Idrogeno del mondo.



L’Ufficio Ferroviario Tedesco (EBA) ha dato il via libera al treno passeggeri a celle a combustibile a idrogeno di Alstom per le operazioni commerciali nelle reti ferroviarie tedesche.

Il treno iLint Coradia di Alstom è il primo treno passeggeri a celle a combustibile a idrogeno al mondo che produce energia elettrica per la trazione. È stato appositamente progettato per funzionare su linee non elettrificate.

Dopo l’approvazione, per un’operazione pilota sulla rete ElbaWeser, saranno installati due prototipi di treno a emissioni zero, i cui primi servizi passeggeri sono previsti per fine estate.
Il delegato autorizzato del governo federale tedesco per il trasporto ferroviario Enak Ferlemann ha detto:”E’ un passo decisivo verso una mobilità pulita e orientata al futuro. E’ un segnale forte della mobilità del futuro. L’idrogeno è una vera alternativa efficiente. Soprattutto sulle linee secondarie, dove le linee aeree sono antieconomiche o non ancora disponibili, questi treni sono un’opzione pulita e rispettosa dell’ambiente. Per questo sosteniamo e promuoviamo questa tecnologia”.

Progettata dai team Alstom di Salzgitter (Germania) e Tarbes (Francia), la iLint Coradia ha ricevuto il sostegno del ministero tedesco dell’Economia e della Mobilità.

La società ha ricevuto 8 milioni di euro dal governo tedesco nell’ambito del Programma nazionale di innovazione per la tecnologia dell’idrogeno e delle celle a combustibile (PIN).
Nel novembre dello scorso anno Alstom ha firmato un contratto con l’ente locale per i trasporti della Bassa Sassonia (LNVG) per la consegna di 14 treni a celle a combustibile a idrogeno. Il contratto prevede inoltre una fornitura di servizi di manutenzione e fornitura di energia per un periodo di 30 anni.

http://www.beppegrillo.it/ilint-coradia-il-primo-treno-a-idrogeno-del-mondo/

sabato 14 luglio 2018

Molecole organiche su Marte, la Nasa distrusse le prove per errore. - Elisa Buson

Rappresentazione artistica della missione Viking sul suolo di Marte (fonte: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona) © Ansa
Rappresentazione artistica della missione Viking sul suolo di Marte (fonte: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona)

Storico flop delle sonde Viking ricostruito grazie a Curiosity.


Anche i grandi sbagliano e la Nasa non fa eccezione: potrebbe essere stato proprio un suo errore a mandare in fumo le prove della presenza di molecole organiche su Marte raccolte nel 1976 dalle sonde Viking. Un fallimento che mandò in mille pezzi i sogni dei 'cacciatori' di vita aliena, stoppando per quasi vent'anni le ricerche nello spazio. A svelare le ragioni di quello storico flop sono le analisi condotte quasi 40 anni dopo da Curiosity, lo stesso rover della Nasa, che in giugno è  riuscito a dimostrare la presenza di molecole organiche sul Pianeta Rosso.
La 'pistola fumante' è stata trovata nei suoi dati dal gruppo internazionale coordinato dal laboratorio Latmos, dell'Istituto Pierre Simon Laplace di Parigi, cui ha preso parte anche il noto astrobiologo della Nasa Christopher McKay, con i colleghi Richard Quinn e Alfonso Davila. I risultati, pubblicati su Journal of Geophysical Research: Planets, suggeriscono che le molecole organiche raccolte dalle sonde Viking si sarebbero degradate quando i campioni di suolo marziano vennero scaldati per essere sottoposti ad analisi nel gascromatografo di bordo. Il calore avrebbe infiammato il perclorato, un composto tossico del terreno a quel tempo ancora ignoto, che avrebbe distrutto ogni molecola organica nei campioni.
La prova sarebbe nel clorobenzene individuato dalle Viking: inizialmente interpretato come frutto di contaminazione dei solventi organici usati per la gascromatografia, potrebbe essere in realtà il prodotto della reazione tra il perclorato e i composti organici presenti nel suolo marziano, come hanno suggerito le analisi condotte da Curiosity usando temperature più elevate rispetto a Viking.
"Il fallimento della missione Viking - ricorda l'astrobiologa Daniela Billi, dell'Università di Roma Tor Vergata - portò ad una battuta d'arresto nella ricerca di vita nello spazio, provocando un disinteresse che svanì solo vent'anni più tardi, con la scoperta del primo pianeta extrasolare, dell'oceano nascosto del satellite di Giove Europa e il ritrovamento del meteorite marziano con quello che sembrava essere un fossile di batterio".
Di certo la lezione di Viking è servita ad affinare gli strumenti per la caccia a E.t. "Abbandonata la tecnica della gascromatografia, il prossimo rover Curiosity 2020 userà uno strumento a tecnologia laser per vaporizzare le molecole senza surriscaldarle", spiega Billi. "Anche la missione europea ExoMars userà la spettrometria Raman: stiamo già analizzando gli spettri prodotti da molecole organiche di origine biologica terrestre, alterate da raggi ionizzanti, per capire cosa potremo trovare su Marte".

venerdì 13 luglio 2018

Governo balneare. - Carlo Bertani



Mattina d’Estate, quartiere periferico: cerco disperatamente un bar aperto, nel chiasso di stridii e rumori di autobus, per trascorrere un’ora e mezza. Niente di speciale: ho portato la macchina dal meccanico. E arriva lei, inaspettatamente, Sooror, da Tehran: la radio nazionale iraniana che, ogni tanto, mi chiama per un’intervista. Mi obbliga ad affrontare una situazione che continuo a rimuovere, quella dello strano connubio fra la forza politica più “vecchia” della repubblica e la più giovane. Fra un M5S che è nato da una costola di una sinistra becera, assolutista e orgogliosa del nulla che ha creato e, dall’altra, gli eredi delle “corna verdi”, Pontida, l’ampolla di acqua del “sacro” Po…e 50 milioni spariti nel nulla.

Di là della questione della cinquantina sparita – inutile: Bossi è sempre stato un ciarlatano, già ai tempi del sen. Miglio (che era di tutt’altra pasta) ed i figli l’hanno fottuto mica male, Lega Ladrona… – c’è poco da cincischiare. Serve a poco – come giustificazione – ricordare che gli altri hanno fatto peggio: sembra di riascoltare Craxi nel famoso discorso alla Camera, “Se qualcuno non sapeva nulla, si alzi, adesso!”
Ma qual è il futuro della Strana Alleanza?

In realtà, stiamo vivendo uno spezzone di Prima Repubblica: i governi balneari, Leone, sempre lui quando scoppiava la canicola ed i problemi s’accavallavano.
Perché, ad onor del vero, è stato fatto poco o nulla, a parte continuare in una strana ed eterna campagna elettorale.

La “questione migranti” è stata, in qualche modo, affrontata però, a capire veramente quel che è successo, tutto continua come prima. Qualche nave rimandata al mittente, altre che invece hanno avuto il “via libera” per sbarcare…ma, sul fronte europeo, nulla è cambiato. Macron continua a “fare il buliccio con il culo degli altri” – come usa dire a Genova – e la Merkel ha, semplicemente, detto “no” alla mobilità dei migranti in Europa: dove sbarcano, restano.
Gli austriaci, sempre servizievoli nei confronti dei loro padroni tedeschi, hanno abbozzato “Se mai, chiudiamo il Brennero” (anche se spiace un po’, per l’ambaradan logistico che andrà a succedere…100 euro in più per TIR, acc…) Conte crede d’aver capito una cosa, gli spagnoli un’altra, gli ungheresi un’altra ancora…così va l’Europa, “tutti assieme, in ordine sparso”.
Insomma, a fronte di una possibile crisi politica tedesca, che l’Italia vada a farsi fottere. Gliene potesse fregar di meno: tanto, andiamo al mare in Italia, poi si vedrà.

Quel “si vedrà” racchiude tutta la suspense della situazione, la storia di un governo nato non certo bene, obbligato a prendersi sul gobbo ministri che già furono di Monti, altri che hanno fatto lingua in bocca con Berlusconi. Paura, paura ad esprimere quello che gli italiani hanno veramente detto a Marzo: un “basta!” lungo milioni di chilometri, forte come milioni di decibel, profondo come milioni di metri. 
Ora, se Salvini pensa veramente che quel che raccontano i sondaggi sia realtà – ossia se saranno voti – sta prendendo una badilata di quelle che ti spianano il muso. Sta condensando in un nuovo contenitore i medesimi voti, che furono di Fini, di Casini, di Buttiglione…oggi (ancora per poco) di Berlusconi e di sua pochezza (in peso numerico) Meloni. Fuori da lì, c’è poco: perché?

Poiché la storia della Destra italiana non è una storia d’intelletto, creativa: era già tutto perso al tempo di Ezra Pound o, se vogliamo, di Benedetto Croce, “sua filosofica indecisione”. Non elabora nulla, salvo triturare nel frullino i medesimi valori “adattati” al contesto odierno.
E’ sempre – parliamo di valori – la “maggioranza silenziosa” che fu di Montanelli, il “poderoso” centro-destra del ’94, ossia un fiume di valori che mi ricordano i versi di una vecchia canzone: “Vecchia, piccola borghesia…”
Al contrario della sinistra – che dai tempi “sovietici” è riuscita a riciclarsi nei valori di Blair, ossia quelli del neo-liberismo: avrebbe fatto meglio a “ripensare” una sinistra europea più combattiva e, soprattutto, “pensante” – la destra ha “trovato” (si fa per dire) per strada un imprenditore dei media come Berlusconi. Il quale ha confezionato una “frittura” di tutto ciò che la vecchia destra conservatrice e reazionaria conteneva. E lo ha rilanciato sulle Tv. Niente d’eccezionale, però ha funzionato.
Potrà funzionare di nuovo?

A mio avviso, no. Perché?
Il “fenomeno Berlusconi” è irripetibile, e Salvini non è certo l’erede di Berlusconi (meglio Renzi, senz’altro) e batte sempre sullo stesso chiodo, senza fantasia. Migranti, migranti, migranti…prima gli italiani…certo, però qualcuno comincia a dire: se quei soldi li avete presi, dovete restituirli, altrimenti siete nella stessa risma del PD, di FI, di Fini, dei vari centristi, ecc, ecc.
E qui c’è poco da dire (anche se i media ci hanno provato): il M5S ha avuto una decina di “infedeli” che hanno truffato sui rimborsi degli stipendi parlamentari. Una decina, in tutto – subito cacciati – ma era una questione interna, di accordi interni al partito: non hanno mai preso un euro dei rimborsi elettorali che loro spettavano.
Se, domani, Salvini chiederà “modifiche” al decreto Dignità (già, di per sé, poco “dignitoso”), suggerite da Berlusconi, lo scontro sarà già nell’Autunno, ma non credo che avverrà.

I nodi verranno al pettine quando dovranno affrontare il “nocciolo duro” dei loro programmi: la Flat Tax ed il Reddito di Cittadinanza. Perché sono riforme “pesanti” in termini di miliarduzzi, entrambe.

Personalmente, non capisco la Flat Tax: in un’Italia che è ai primi posti per sperequazione sul reddito (l’indice di Gini), riduciamo le aliquote ad una sola, due al massimo? A parte – trucchi da avvocaticchi a parte per ingannare la Consulta – che la Costituzione recita, all’art 53 “Il sistema tributario é informato a criteri di progressività”  – e non vedo proprio come si potrebbe by-passarla – c’è qualcosa che non mi convince.
Si narra che, abbassando le tasse ad una (o due) aliquote, tutti le pagheranno: e perché? Già me li vedo – dai “signori del ferro” di Brescia ai “signori del frumento” di Foggia – tutti a correre da Equitalia: “adesso che sono diventate “giuste” le paghiamo volentieri!” Uh, come ci credo. Addirittura le cosche: riabilitateci! Vogliamo pagare!

Che gli attuali sistemi di accertamento del reddito siano iniqui ed imprecisi, ne sono pienamente convinto – basti pensare al farraginoso metodo degli “studi di settore”, per il quale un ristoratore che compra un’orata e poi non la vende, avrebbe guadagnato lo stesso – però c’è un sistema semplice, adottato nella Repubblica Socialista Nord-Americana: il reato d’evasione fiscale, siccome toglie risorse a tutti, è un reato contro la Nazione e, dunque, un reato penale. 
Si sorvola spesso su questo concetto, ma se non si pagano le tasse non ci sono più medici che ti aspettano al Pronto Soccorso, maestri in aula con i bambini, pompieri quando scoppia un incendio: soltanto quando si è accertata la base fiscale, ossia chi sono e quanti sono i contribuenti, qual è il loro reddito, allora si può parlare di sistemi fiscali. Altrimenti, sarà sempre e solo aria fritta: non sarebbe proprio necessario fare loro vedere il sole a scacchi: basterebbe il profumo. La borghesia è, per sua intima costituzione, codarda.
Infine, ricordiamo che Al Capone non fu “beccato” per centinaia di omicidi, bensì per evasione fiscale.

Dall’altra parte il M5S scalpita per vedere, finalmente, il suo “sogno nel cassetto” realizzato.
Abbiamo già detto mille volte che non si tratta di un vero RdC, bensì di un serio assegno di disoccupazione (la legge ricalca, a grandi linee, il sistema tedesco) perché è scandaloso che la seconda potenza industriale d’Europa non abbia un supporto al reddito in caso di disoccupazione.
La Legge Fornero, in aggiunta, ha creato una vasta zona d’ombra, che potremmo tratteggiare così: le aziende non sanno più che farsene dei dipendenti over 55, mentre la pensione arriva a 67. Si tratta di un “limbo” dove sguazzano circa 6 milioni di persone e le loro famiglie.

Un’analisi più seria dovrebbe prendere in esame le modalità dell’attuale sistema industriale – che viene definito ancora “manifatturiero”, mentre in realtà è “macchine-fatturiero” – e questo muta radicalmente i termini del problema.

Combinando il flebile “decreto Dignità” con la questione dei migranti, possiamo notare quanto le vere “pietre angolari” del sistema industriale (e, dunque, anche finanziario e sociale) siano state ignorate.

1) I padroni, se possono (ossia se glielo lasciano fare), pagano sempre di meno: questa è una legge vecchia quanto il mondo. E tu scrivi pure tutti i “decreti Dignità” che vuoi: se non aggiungi la sanzione amministrativa o penale, non avrai mai forza contrattuale all’interno della società.

2) La seconda ragione è più complessa e coinvolge da un lato il tasso di scolarità e, dall’altro, la tipologia delle aziende. A parte i dirigenti, la struttura di una moderna azienda è composta da molti quadri intermedi, che sono in gran parte tecnici. Sono quelli che fanno funzionare le macchine di processo: semplificando, i robot. Per far funzionare un’azienda moderna, servono tecnici specializzati e manodopera senza particolare preparazione, poiché la macchina va servita, non è lei a servire l’uomo. Perciò, da un lato tecnici scolarizzati e ben preparati, dall’altro dei semplici “robot-umani”. Per ora, il rapporto numerico è ancora a favore dell’uomo (per le mansioni semplici): domani, si vedrà. Ma questo è un altro discorso che, però, bisognerebbe iniziare a fare: non ho remore nel definire che questo è stato il grande errore delle sinistre europee, quello che le ha fatte finire ad osannare Blair o la Clinton.

Questo governo – diciamolo fuori dai denti – è solo una copia edulcorata del governo Monti: nei ruoli chiave, (Economia-Esteri) ci sono tutti uomini legati alle istituzioni europee: dove sono finiti i Bagnai, i Fioramonti, i Rovertini, i Borghi? Erano uno specchietto per allodole elettorale?

Come può pensare, il M5S, di proporre una legge che costerà decine di miliardi l’anno? Le obiezioni di Cottarelli e di Boeri non sono retoriche, bensì reali: ad esse, bisogna dare una risposta.
La risposta esiste, ed è una sola: la società industriale avanzata (ossia altamente automatizzata) non può sopravvivere se non si pone sul piatto una domanda: il profitto è solo prodotto dal capitale?
E’ una domanda semplice: dalla risposta che si dà a questa domanda – ma non perché fu proposta da Marx – ne discendono due scenari, ossia una società ordinata e vitale da un lato, un pessimo film hollywoodiano di fanta-storia, zeppo di fucili mitragliatori, dall’altra.

Ai tempi di Moro e di Berlinguer, le aliquote fiscali erano sette, e la più alta prevedeva una tassazione del 75% sui guadagni: si viveva abbastanza bene, ad Agosto tutti andavano in vacanza, non c’era quasi ticket sui medicinali, negli ospedali c’era posto e si veniva ricoverati “per analisi”. Gli studenti universitari meritevoli ricevevano un “pre-salario” di 500.000 lire che, riportati d oggi, sarebbero circa 5.000 euro l’anno, le donne andavano in pensione a 55 anni egli uomini a 60: chiunque con 35 anni di contributi. Il debito pubblico era sotto il 60% e tutto in mani italiane eppure, nei consessi internazionali, gli economisti si cospargevano il capo di cenere…ah, l’Italia, il suo debito pubblico…
A forza di ripeterlo, la vulgata è diventata un imperativo.

Era veramente una società fondata “sul lavoro”, ma oggi è stato realizzato il miracolo: le mansioni pesanti o ripetitive sono delle macchine, non dell’uomo. Solo l’azienda che produce con queste modalità sopravvive, le altre sono destinate al fallimento.
Allora, diamo una risposta alla domanda: il profitto è solo prodotto dal capitale?
E’ una risposta che non richiede complesse trattative europee, che non scomoda la geopolitica, non tocca principi etici: tutto ciò che ci circonda e che vediamo – dalle autostrade ai grattacieli, dagli autobus alle biciclette – è stato creato solo dal capitale?
Se così non è, o non lo ritenete, significa che una parte dei profitti vanno corrisposti a chi lavora – si potrà decidere se monetizzarlo subito, se posticiparlo nella futura pensione, se stornarlo sul welfare ecc…ma tutto questo è un problema successivo – ed allora bisognerà aprire nuovi orizzonti: potrà essere una seria leva fiscale, oppure la partecipazione agli utili aziendali (la tedesca mitbestimmung)…altro…vari tipi di “compensazione” sociale…ma la decisione cambia, e cambia il paradigma di riferimento.
Altrimenti, vi racconto già come andrà a finire.

Maledetto, però è bravo: è stato l’unico a capire.
Mi riferisco a Vittorio Sgarbi: un essere che, spesso, mi dà il voltastomaco al solo vederlo apparire. Ma è stramaledettamente intelligente, vede “oltre” e capisce prima degli altri. Che, ad onor del vero, sono una pletora di pecore stupide (PD o FI, non cambia).
Non vi ha stupito che Sgarbi abbia dato il suo, personale voto a favore del governo Conte? Perché già sa come finirà.

Ne ho avuto esperienza quando lottai contro la riforma Fornero: articoli sempre sul filo della decenza, ma al vetriolo, che cospargevano sale sulle ferite con il sorriso fra le labbra.
Il meccanismo è semplice.
La compagine di governo è solo apparentemente un consesso: in realtà, ci sono Esteri ed Economia da una parte, tutti gli altri dall’altra. Questo spiega l’ostracismo per Paolo Savona.
All’epoca, si lottava per vedere riconosciuta “quota 96” (la somma degli anni di lavoro più l’età anagrafica) ed era sorprendente osservare il “ciclo” che si ripeteva. Ricordo, fra i parlamentari, due nomi: Boccia e Damiano, del PD, che si mostravano (?) d’accordo con le nostre rivendicazioni.
Si perveniva ad un accordo di massima, poi il tutto passava all’Economia: Monti non si scomodava nemmeno, inviava un sottosegretario il quale, puntualmente, respingeva “non c’è copertura finanziaria”. E tu, da capo, a cercare voci di bilancio da tagliare.
Quando il gioco divenne pesante – e i miei articoli più velenosi – mandarono in pensione il sottoscritto ed il gestore del blog, che era seguito da migliaia d’insegnanti. All’insaputa l’uno dell’altro. Ci prendemmo delle “botte” di traditori, ma non potevamo farci niente, eravamo stati messi in pensione d’autorità a 63 anni.
Cosa succederà al RdC?

Andrà cento volte in commissione e verrà approvato, mille volte alla Presidenza del Consiglio…sarà approvato e riapprovato, ma…al ministero dell’Economia risponderanno picche: manca la copertura finanziaria. Poi, ci sarà il tormentone dei “decreti attuativi”, mediante i quali la platea degli aventi diritto sarà ristretta allo 0,0…%, i fondi – quindi – saranno stanziati con enormi ritardi…li conosco, lo fanno abitualmente.
Così, il M5S si logorerà, inizieranno le sfide interne fra “buonisti” e “duri e puri”…intanto, la Flat Tax passerà, perché va ad incrementare il reddito di pochi, ed i tagli necessari saranno trovati dopo. Sulla nostra pelle.

Vittorio Sgarbi, da furbastro di tre cotte qual è, aveva compreso che quel governo raffazzonato era quel che ci voleva per annientare le istanze della popolazione. “Populisti”, che è come dire “privi della coscienza di muoversi in un universo pre-ordinato”.
Nell’Autunno vedremo questo canovaccio andare in scena: guarderemo quali risposte sapranno dare i 5stelle: per gli altri, c’è sempre un paracadute, quello targato Berlusconi, o chi per lui. Dudù tornerà all’ovile per essere scannato: missione compiuta. Vedremo se il M5S si trascinerà in una crisi senza fine, pendolando fra vecchie parole d’ordine e nuove, pragmatiche, realtà oppure se si darà una scossa e farà saltare il banco finché è in tempo. Il PD continuerà a litigare: la fine della “feral tenzone” è prevista intorno al 2030.
Cala il sipario, si accendono le luci in sala, il pubblico mormora e stropiccia gli occhi: ci sarà ancora il tempo per un drink?