Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 27 ottobre 2020
Rita Stilli
L’ora dei deboli. - Tommaso Merlo
È in momenti come questi che ai deboli saltano i nervi. Violenza fisica, violenza verbale. Nelle strade, nell’informazione. Con alle spalle enormi responsabilità politiche. Se per mesi accarezzi il negazionismo e ti scagli contro un governo liberticida, alla fine qualcuno ci abbocca. Non si contano più gli appelli alla responsabilità e all’unità alle classi dirigenti. Tutti ignorati per qualche boccone di vanità. Per fortuna la maggioranza dei cittadini è molto migliore di certa politica e di certa informazione, altrimenti saremmo in guai ben più seri. Per le strade son scesi fanatici cronici e hooligans orfani della curva. Deboli che usano mani e piedi per esprimere il loro dissenso. Deboli che usano mani e piedi per sfogare frustrazioni esistenziali camuffate con qualche credo. Ma non solo. In piazza sono scesi anche cittadini che non vogliono più pagare il prezzo delle nuove restrizioni. Perché per loro di questo di tratta. Di un prezzo. Non sono più disposti a sacrificare i propri interessi per quello collettivo. Qualche mese fa la paura li aveva convinti ad adeguarsi, oggi invece si sentono abbastanza forti da ribellarsi. Enormi responsabilità politiche alle spalle. Sono i frutti che raccogli dopo mesi che usi perfino la pandemia per farti propaganda. Sono i frutti che raccogli dopo mesi che discrediti le istituzioni e la scienza. Per fortuna la maggioranza dei cittadini è molto migliore di certa politica e di certa informazione, altrimenti saremmo in guai ben più seri. Alcuni manifestanti inneggiano alla libertà. Come se nel bel mezzo della peste del secolo le restrizioni fossero prepotenza dall’alto e non indispensabile buonsenso. Una concezione di libertà davvero deprimente. Libertà di ammalarsi e di contagiare gli altri. Libertà quando sono schiavi di mille padroni. A partire dal loro ego. Perché è debolezza ma anche egoismo. Libertà di farsi gli affari propri e fregarsene del mondo che li circonda. Dei malati e delle vittime e di chi lotta in prima linea e della tenuta del sistema sanitario e di tutto il contesto. Paraocchi egoistici. Nervi che saltano. Perché siam sempre meno abituati ad aderire davvero ad una comunità nazionale, ad un destino comune. Troppo avvezzi ad occuparci del nostro orticello personale e di quello della mandria di appartenenza. Un mondo sempre più piccolo dove al di fuori son tutti marziani o concorrenti. Paraocchi egoistici. Nervi che saltano. Perché siamo sempre meno abituati all’incertezza del domani, all’ignoto. Troppo avvezzi a riempirci la vita di false certezze che la pandemia ha tramortito. Un mondo sempre più piccolo dove al di fuori son tutti pericolosi invasori. Derive che certa politica cavalca promettendo praterie per ogni egoismo e offrendo la sicurezza di qualche sovrano di cartone e di qualche muro anche mentale in cui rinchiudersi. È in momenti come questi che ai deboli saltano i nervi. Perché la violenza è debolezza. Non forza. Violenza fisica, violenza verbale. Nelle strade, nell’informazione. Con alle spalle enormi responsabilità politiche. Per fortuna la grande maggioranza dei cittadini è molto migliore. Altrimenti saremmo in guai ben più seri.
Tommaso Merlo
Giuseppe Conte, l’intervento sul Fatto Quotidiano: “Ecco perché ho chiuso alle 18. Nessuno ora soffi sul fuoco.” - di Giuseppe Conte*
Abbiamo appena varato un Dpcm con misure più restrittive, ma necessarie. Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capi-delegazione. Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo. In queste ore molti ci chiedono: perché chiudete proprio i ristoranti, perché le palestre, i cinema e i teatri, che pure applicano rigorosamente i protocolli di sicurezza? A queste categorie – e ai cittadini tutti – va data una risposta razionale, perché razionali sono i criteri che ci hanno ispirato.
Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi. Con lo smart working e il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado, puntiamo a ridurre momenti di incontri e soprattutto l’afflusso nei mezzi di trasporto durante il giorno, perché sappiamo che è soprattutto lì che si creano affollamenti e quindi occasioni di contagio. Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile, per questo andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine. Stessa cosa abbiamo fatto la sera: abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire nelle ore serali e a spostarsi con i mezzi pubblici. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri. Così si è meno incentivati a uscire di casa.
Non solo: diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti che ognuno di noi può avere, rendendo così più facile fare i tracciamenti nel caso in cui una persona risulti positiva. Senza queste misure la curva è destinata a sfuggirci di mano.
Sono queste le motivazioni che ci hanno spinto ad adottare misure che sappiamo essere dure. Ora è il momento della responsabilità. La politica – e questo vale soprattutto per chi è al governo – deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi. Ora è il momento di mettere il Paese in sicurezza, evitando la diffusione del contagio e il rischio di non riuscire a garantire cure e ricoveri adeguati e di non riuscire a preservare il tessuto economico e produttivo.
Siamo tutti pienamente consapevoli delle ricadute economiche di queste misure, delle difficoltà a cui molti cittadini italiani vanno incontro, penso a chi lavora nel settore della ristorazione, del turismo, dello spettacolo, della cultura, delle palestre e di tutti i settori connessi. Ma proprio per questo oggi approviamo un decreto importante con ingenti risorse che ci permette di ristorare tutte queste persone, di dare loro in maniera rapida e diretta risorse per colmare le perdite dovute alle chiusure. Saranno soldi certi e rapidi.
* presidente del Consiglio
Gli abominevoli. - Marco Travaglio
Non fai in tempo a criticare Conte che subito ti ritrovi accanto i due abominevoli Matteo e ti tocca difendere il governo per scrollarteli di dosso. Noi non smetteremo mai di ringraziarli per averci liberati delle loro presenze al governo con i rispettivi suicidi del 2016 e del 2019. Ma anche loro, sotto sotto, sono felicissimi di non governare più. Altrimenti ora non potrebbero starsene in poltrona, sdraiati sui loro stipendi di 15mila euro netti al mese, a giochicchiare con lo smartphone in attesa delle decisioni del governo per poter dire l’opposto un minuto dopo, senza mai precisare cosa farebbero al posto di Conte. Noi speriamo ancora che il governo corregga le norme più inutili e irrazionali dell’ultimo Dpcm, riaprendo bar e ristoranti, ma anche cinema e teatri (anche fino alle 18) che grazie ai posti distanziati hanno il record negativo di contagi: come le messe, giustamente non vietate. Ma abbiamo anche indicato l’alternativa che vari esperti giudicano più efficace (in base ai parametri fissati dal governo stesso): zone rosse temporanee nelle metropoli e province più infette, a partire da Milano, Napoli e vaste aree di Lombardia, Campania, Piemonte. E noi non siamo pagati per proporre soluzioni, diversamente dai politici. Soprattutto quelli di maggioranza come l’Innominabile, la cui capodelegazione Bellanova ha condiviso il Dpcm con gli altri colleghi. Invece chi è all’opposizione come il Cazzaro può, anzi deve criticare: ma, per essere credibile, deve proporre le sue alternative.
Quali sono quelle dell’Innominabile e del Cazzaro per piegare la curva dell’epidemia? Lo sanno che, anche se riaprono locali, cinema e teatri, i contagi in Lombardia, Campania e Piemonte restano fuori controllo e da soli valgono la metà del totale nazionale, col rischio di saturare ospedali e terapie intensive? L’Innominabile ha già mostrato la sua ribalda nullaggine il 28 marzo, in pieno lockdown, quando propose di riaprire tutto mentre l’Italia registrava i picchi di ricoveri e di morti. Ora ripete lo stesso mantra mentre il picco della seconda ondata è lontano. Il Cazzaro, dopo una primavera trascorsa a invocare chiusure nei giorni pari e riaperture nei dispari, ha passato l’estate a negare e favorire il Covid, aizzando la gente a disarmarsi. Ora è pronto a chiudere Milano e Varese? La sua unica proposta è che il Parlamento metta su un bel Cts alternativo a quello del governo, con virologi lottizzati fra M5S, Pd, Lega, FdI, FI, Leu e Iv, per replicare davanti alle Camere la batracomiomachia che va in onda ogni sera davanti alle telecamere. Se le ambulanze non fossero occupate in missioni più urgenti, verrebbe da chiamarne due per portarli via entrambi.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/27/gli-abominevoli/5980952/
CIAO SONO IO ...... - Rino Ingarozza
- Pronto Giorgia. Ciao, dove sei? In parlamento?
Io ve lo giuro. - Massimo Erbetti
Si, io ve lo giuro, ci provo a capire le opposizioni, ci provo, le ascolto, anche perché il mio ruolo di consigliere comunale è di opposizione, vorrei tanto essere ascoltato dalla maggioranza e questo non accade praticamente mai, non accade per svariati motivi: per prese di posizione a prescindere, per non darti troppa visibilità e a volte anche per non far vedere agli elettori la propria incapacità...purtroppo la politica funziona così. Ma comunque, detto questo, vi giuro che ascolto quello che dice Salvini, vorrei capire quali sono le sue ricette, vorrei capire se dalla sua testa possano uscire soluzioni a cui il governo non ha pensato...ho ascoltato anche le ultime...e purtroppo per l'ennesima volta ho dovuto constatare che è molto facile parlare e buttare addosso al governo responsabilità che non ha e a chiedere soluzioni irrealizzabili...
"l'ennesimo Dpcm con cambiamenti: limiti e chiusure. Bisogna tutelare i soggetti più fragili, anziani e malati, senza richiudere in casa 60 milioni di italiani"...allora caro Salvini, come cavolo li tuteli malati, anziani e soggetti gragili, senza chiudere tutto? Fai una sorta di ghetto? Li mettiamo tutti in un bel campo di calcio e li lasciamo lì soli senza incontrare i parenti più giovani che vanno in giro per lavorare, divertirsi e magari vanno in palestra o al cinema?...Salvini dicci come faresti a fare sta cosa? Perché aprire bocca è facile, ma poi ci vogliono le soluzioni... "Servono subito tamponi a domicilio, assunzioni di medici e infermieri"...ma lo sa Salvini che la Sanità è gestita dalle regioni? Eppure Fontana ne ha fatti di errori..anche in questo caso usa errori suoi (ricordate che la maggioranza delle regioni è guidata da cento destra) per attaccare il governo.... "più autobus e metropolitane"..ecco, questo è un altro esempio della strumentalità di Salvini...il trasporto pubblico locale è gestito dalle regioni...per cui la colpa non è del governo..." Servono soldi, veri e subito, sui conti correnti di chi sarà danneggiato da nuove limitazioni o chiusure"...anche in questo caso, le sue parole contrastano con quanto detto precedentemente...ha accusato il governo di dare soldi a tutti, senza controlli ed ora vuole mettere contanti addirittura sui conti correnti senza prima effettuare controlli?....e ancora: "Ma cosa significa 'raccomandare' alla gente di non uscire e non spostarsi? Si può o non si può?"...ma caro Salvini, hai bisogno che il governo ti obblighi a fare qualcosa? Ma non lo sai che devi stare attento? Non lo sai che nei paesi del nord Europa, non c'è la necessità di obbligare il popolo? Il governo spiega i rischi e la gente si attiene ai consigli...basta poco...certo che tu questo non lo puoi capire, visto che non ne hai rispettato nemmeno uno dei "consigli" del governo...assembramenti...senza mascherina...distanze...e non finisce qui: "dopo sei mesi persi in chiacchiere, monopattini e banchi con le rotelle"...e ritiri fuori la storiella dei banchi con le rotelle...dei monopattini...ma perché non parli dei soldi che il governo ha dato alle regioni per la sanità e che a tutt'oggi non sono stati spesi? Questo non si deve sapere vero?....e poi il massimo, l'apoteosi: "Noi vogliamo un’Italia sicura, sana, laboriosa e libera"....e invece noi no...noi vogliamo che questo Paese vada a puttane, che nessuno lavori e senza libertà....io lo giuro...ci ho provato ad ascoltarti...ci ho provato con tutto me stesso...ma dicevi...dici...e continuerai a dire stupidaggini senza senso.
https://www.facebook.com/photo?fbid=10218602183031418&set=a.2888902147289