lunedì 30 novembre 2020

Usa, scomparso il misterioso monolite.


Era stato trovato nel deserto dello Utah

Il misterioso monolite di metallo trovato in un remoto deserto nell'ovest degli Stati Uniti, che ha scatenato un gioco d'ipotesi internazionale su come fosse arrivato lì, è ora apparentemente scomparso.

L'Ufficio per la Gestione del territorio dello Utah ha detto di aver ricevuto "rapporti credibili" secondo cui l'oggetto era stato rimosso "da sconosciuti" venerdì sera. Il lucido pilastro triangolare che sporgeva per 3 metri e mezzo dalle rocce rosse dello Utah meridionale era stato ufficialmente avvistato il 18 novembre da funzionari locali.

Sebbene questi ultimi si fossero rifiutati di rivelare la posizione dell'oggetto per paura che orde di curiosi turisti si sarebbero radunati nella remota landa selvaggia, alcuni esploratori erano stati in grado di rintracciarlo. La notizia della scoperta è diventata rapidamente virale e molti hanno notato la somiglianza dell'oggetto con gli strani monoliti alieni del classico film di fantascienza di Stanley Kubrick '2001: Odissea nello spazio'.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2020/11/29/usa-scomparso-il-misterioso-monolite_adf3c7bb-2925-4dab-b655-dc32dc117b16.html

Rischio suicidio collegato all'uso dell'idrossiclorochina. -

 

Allarme dell'Ema in seguito ad una revisione dei dati.

L'utilizzo di clorochina o idrossiclorochina, farmaci utilizzati contro il Covid-19 soprattutto nella prima fase dell'emergenza, può provocare disturbi psichiatrici e comportamenti associati al suicidio. A mettere in guardia è l'Agenzia Europea dei medicinali (Ema) a seguito di una revisione di tutti i dati disponibili, che conferma un effetto collaterale in parte noto.

La revisione, si legge sul portale dell'ente regolatorio, è stata avviata a maggio 2020 dopo che l'Ema "era stata informata dall'agenzia spagnola dei medicinali (Aemps) di 6 casi di disturbi psichiatrici in pazienti Covid a cui erano state somministrate dosi di idrossiclorochina superiori a quelle autorizzate".

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/30/rischio-suicidio-collegato-alluso-dellidrossiclorochina_93e09a71-28d0-4725-93b4-5d3d61c9f3d3.html

La Procura di Roma apre un fascicolo sull’uso della scorta di Conte da parte della compagna inseguita da un inviato delle Iene.

 

L'indagine parte da una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. Secondo un’informativa di servizio inviata al Viminale la scorta si trovava lì perché Conte era nell’appartamento della compagna, entrata nel supermercato mentre Filippo Roma le faceva delle domande. Uno dei poliziotti ha "favorito" l'uscita della Paladino, che avrebbe poi fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’uso della scorta di Giuseppe Conte dopo una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. Al vaglio dei pm di piazzale Clodio c’è l’intervento degli uomini di scorta del premier, il 26 ottobre, per fare uscire da un supermercato la compagna Olivia Paladino. L’inviato delle Iene Filippo Roma le stava facendo delle domande per un servizio sulla depenalizzazione del mancato versamento della tassa di soggiorno, di cui potrebbe beneficiare il padre che è gestore del Grand Hotel Plaza. I magistrati, che hanno ascoltato l’inviato come persona informata sui fatti, a breve decideranno se inviare l’incartamento al tribunale dei ministri.

Sulla vicenda è stata presentata una relazione di servizio al ministero dell’Interno, in cui viene spiegato che la scorta si trovava in “osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del premier” perché Conte si trovava nell’appartamento e i poliziotti attendevano la sua uscita imminente. Nel supermercato di fronte all’abitazione c’è stato a quel punto un momento di concitazione che ha richiamato l’attenzione di un poliziotto della scorta che è stato chiamato in causa da un addetto del supermercato perché “una signora era in difficoltà”. Il poliziotto ha favorito l’uscita della Paladino, che avrebbe fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu. L’abitazione infatti dista pochissimi metri. Conte, secondo la relazione, non è stato informato in tempo reale, ma è venuto a conoscenza della vicenda soltanto poi, informato dalla stessa compagna e dagli uomini della scorta.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/29/la-procura-di-roma-apre-un-fascicolo-sulluso-della-scorta-di-conte-da-parte-della-compagna-inseguita-da-un-inviato-delle-iene/6020775/

“Zampe di farfalla, ali di pipistrello. Occhi di rana e zampe di topo”. - Massimo Erbetti

 

Cosa dite? Mi sono impazzito? No no tranquilli…non sono pazzo, almeno non ancora, ma qualcuno avrebbe voluto lo diventassimo tutti…anzi non proprio tutti, ma quelli che purtroppo si fossero ammalati di covid, si...a chi mi riferisco? Ma logicamente a quel genio, a quello statista, a quel risolutore seriale di problemi complessi, con soluzioni semplici semplici…a quello che ha in tasca la formuletta magica per la soluzione di ogni cosa…succede questo? Ecco la soluzione...succede quello?... E che ci vuole? Basta fare così…per carità ognuno può dire le "fregnacce" che vuole, questo è un paese libero e tutti possono parlare liberamente…ma a tutto c'è un limite e se poi ti proponi ad essere la guida di un paese, non puoi permetterti di dire cose e dare soluzioni che possono, anzi che sono dannose per le persone...cosa ha fatto di così grave il genio?
Il 3 novembre scorso la geniale mente di Matteo Salvini, partorisce questo pensiero:
"Contiamo che Aifa si svegli e che il governo faccia lo stesso. Non penso che la soluzione sia chiudere tutti in casa. Per qualcuno la ricetta è chiudere, per noi è curare. C'è chi vede un'Italia rinchiusa, impaurita e malata e chi invece vede un'Italia laboriosa, sorridente e curata sull'incentivo alle cure domiciliari con l'idrossiclorochina"...
L'AIFA si svegli…faccia lo stesso il governo…cure domiciliari con idrossiclorochina….??
Beh sapete cosa è accaduto due o tre giorni fa?
L"EMA l'agenzia europea per il farmaco, pubblica un documento dove c'è scritto che oltre a non servire a nulla contro il covid, farmaci come idrossiclorochina e plaquenil, possono causare danni psichici.
Riporto testualmente:
"Patients using chloroquine or hydroxychloroquine medicines who experience mental health problems (e.g. irrational thoughts, anxiety, hallucinations, feeling confused or feeling depressed, including thoughts of self-harm or suicide), or others around them who notice these side effects, should contact a doctor straight away"
Che tradotto:
"I pazienti che utilizzano medicinali a base di clorochina o idrossiclorochina che manifestano problemi di salute mentale (ad es. Pensieri irrazionali, ansia, allucinazioni, sensazione di confusione o depressione, inclusi pensieri di autolesionismo o suicidio), o altri intorno a loro che notano questi effetti collaterali, devono contattare un medico immediatamente"... Capito?...Ma vi rendete conto della gravità della cosa? Un aspirante Presidente del Consiglio, da la sua ricetta per curare il covid e poi si scopre tutto questo? Ma vi immaginate se qualcuno per sbaglio, seguisse le sue indicazioni?...E questo è il capitano a cui molti vorrebbero affidare la guida del paese?....
“Zampe di farfalla, ali di pipistrello. Occhi di rana e zampe
di topo”...beh alla fine, la mia pozione magica non sarà efficace contro il Covid…ma sicuramente non farebbe uscire pazzo nessuno…mentre quella di Salvini sì.

LA CAMPANELLA DI PARTE. - Rino Ingarozza

 

Penso che l'altro giorno, in Senato, si sia rasentato il ridicolo. Non solo, è accaduto qualcosa di grave in quanto, qualcuno, è venuto meno al proprio dovere istituzionale di imparzialità, di super partes.
Parlo, ovviamente, della Presidente ( o, preferite Presidenta o Presidentessa) del Senato, Elisabetta Alberti Casellati.
Ma andiamo con ordine.
Aveva iniziato a parlare il Senatore 5 stelle, Giovanni Endrizzi.
Appena ha cominciato ad aprire bocca, tutta la destra si è messa ad urlare, non si sa bene perché, visto che aveva soltanto detto che era stato fermato da una ragazza di Padova. La Presidente Alberti Casellati ha chiesto si, il silenzio, ma non perché il Senatore aveva diritto ad esprimersi, ma perché "sentiamo dove vuole arrivare" .....dove vuole arrivare? E lei chi è per dire questa frase? Come si permette? Le ricordo che siede sulla poltrona più alta del Senato, per garantire tutti e non per polemizzare con chi sta parlando. Le ricordo che Lei non può, in alcun modo, ammiccare alla sua parte politica e fare gli interessi di questa. Le è chiaro? Lei è un arbitro, né più, né meno. Come si permette a fare, tra l'altro in maniera strafottente, da portavoce ai Senatori che sbraitano?
Ma non è mica finita qui. La signora Alberti Casellati doveva, ancora, dare il meglio di sé.
Nel suo discorso, più volte interrotto, il Senatore del Movimento 5 stelle, ha poi detto che la destra aveva candidato una persona come Jole Santelli, definendola figura di alto profilo istituzionale, ma, ha aggiunto, anche un personaggio come Domenico Tallini che, praticamente, era nel mirimo della magistratura e che era stato segnalato come impresentabile, dalla commissione antimafia, di cui la Santelli era vicepresidente e della quale facevano parte elementi della Lega e di Fratelli d ....del duce. Quindi, si chiedeva il Senatore Endrizzi, dove fosse la coerenza.
Non l'avesse mai detto. La Casellati si è messa a sbraitare contro di lui, dicendo di non peggiorare la situazione, dicendo queste cose. " Non si può parlare di una persona morta" ha detto gridando (come quelli che sono in cerca di un applauso). E meno male che aveva premesso che la Santelli era una persona rispettabile e di alto profilo istituzionale, altrimenti avrebbe chiamato dei cecchini per farlo fuori.
Si è messa a gridare come il peggior Sgarbi, ma per una cosa che non c'entrava niente. Mi dice, egregia
Presidente, dove avrebbe mancato di rispetto ad una persona defunta? Ce lo dica ......glielo ha anche chiesto Endrizzi, ma si è guardata bene dal rispondere. E il Senatore le ha anche detto, la prossima volta, di scriverlo Lei, quello che doveva dire.
Magari se si rasa anche i capelli a zero e si mette le mani sui fianchi, allora è perfetta. Entra di più nel personaggio.
Io, al contrario del Senatore, Le faccio un'altra domanda e cioè:
Ma Lei a chi vuole prendere per il culo?
Lei non si è adirata per le parole sulla Santelli, non ce n'era motivo.
Lei si è messa a gridare perché il discorso si stava facendo compromettente, per Lei e per la sua parte politica. Ancora una volta ha cercato di spostare l'attenzione su altro, su una cosa che non esiste. Perché vi rode quando si parla dei vostri inquisiti, dei vostri arrestati, dei vostri collusi. Ha capito che qualcuno dei vostri avrebbe dovuto dare delle spiegazioni su questa candidatura e allora l'ha buttata in caciara. E lo ha fatto venendo meno al suo obbligo istituzionale. Lei non può interrompere un Senatore che sta parlando, per fare un comizio. Lei è una mistificatrice, un abominevole, squallido personaggio che fa becera propaganda partitica da una poltrona istituzionale. Se vuole fare politica, si dimetta dalla sua carica e si confronti sugli scranni del Parlamento e non faccia la voce grossa dall'alto della sua carica per dar voce agli ordini del suo padrone.
È questo che le ha ordinato? Zittire chi avrebbe chiesto spiegazioni sulla candidatura di uno accusato di collusione con la mafia? Certo, non potevate mica dire che lo avete fatto perché portava voti, questo proprio non lo potevate dire.
I parlamentari sono i rappresentanti del popolo e non dei burattini collodiani che si muovono agli ordini di odierni Mangiafuoco e il popolo chiede a gran voce "Perché avete candidato uno in odore di mafia?"
Potete fare quel che volete, anche sbraitare nelle "vostre trasmissioni" dicendo che i 5 stelle sono il cancro della politica, con una bella dosa di faccia tosta, anche perché, a dirlo, è stato uno di Forza Italia e, quindi, un discendente politico del mafioso Dell'Utri, ma non vi potete nascondere per sempre.
E allora mi faccia il piacere, stia al suo posto e usi la campanella per zittire le persone maleducate, mentre qualcuno sta, semplicemente, chiedendo quello che il popolo vuole sapere.
La usi, la campanella, ma per zittire Lei.
Rino Ingarozza

domenica 29 novembre 2020

Di Maio: l'Italia deve correre, rimpasto è fantascienza.

 

"Leggo 'appassionanti' retroscena su fantomatici rimpasti. Giochi di poltrone e incarichi che non interessano al sottoscritto e non appassionano per niente il MoVimento 5 Stelle.

Dovremmo essere tutti concentrati sull'Italia e sugli italiani, perché bisogna far correre il nostro Paese. Pensiamo a come sfruttare al meglio le risorse del recovery fund e concentriamoci sulle soluzioni reali per dare risposte concrete a imprenditori, commercianti e autonomi che più di tutti hanno subito gli effetti di questa crisi. Parlare di rimpasto è fantascienza". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una nota. 

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/11/29/di-maio-litalia-deve-correre-rimpasto-e-fantascienza-_e2ec3e2d-960b-4f2f-933b-f6341942548f.html

Tana liberi tutti. - Marco Travaglio

 

A edicole unificate, Roberto Saviano su Repubblica, Sandro Veronesi sul Corriere e Luigi Manconi sulla Stampa hanno scritto tre articolesse quasi identiche per unirsi per un paio di giorni allo sciopero della fame dei radicali e detenuti a favore di amnistia e/o indulto e/o altre tre misure svuota-carceri per “far uscire qualche migliaio di persone”: bloccare l’esecutività delle condanne definitive (cioè lasciare a spasso i nuovi pregiudicati); estendere a tutti i condannati, senza distinzioni di reati, la detenzione domiciliare speciale del dl Ristori (cioè mandare a casa anche i mafiosi e i terroristi, saggiamente esclusi dal governo); allungare la liberazione anticipata dagli attuali 45 giorni l’anno a 75 (cioè cancellare due mesi e mezzo da ogni anno di pena da scontare). Il tutto per scongiurare la presunta “strage” da Covid, con tanto di “condanne a morte” decise dal governo cattivo. I tre si dipingono come intellettuali scomodi, censurati ed emarginati dai media, alfieri di una battaglia che richiede “una grossa dose di coraggio”: infatti occupano tre pagine sui tre principali quotidiani italiani.

Noi pensiamo che i detenuti, a parte le restrizioni previste dalla legge, debbano godere degli stessi diritti degli altri cittadini. Quindi, se davvero la situazione fosse l’apocalisse descritta dal trio, ci assoceremmo immantinente al grido di dolore. Per fortuna i dati – quelli veri, non i loro – dicono l’opposto: le carceri restano il luogo più sicuro, protetto e controllato del Paese: 5 morti da febbraio su 54.363 (contro i 29 reclusi morti in Gran Bretagna). E solo una mente disturbata può pensare di difendere i detenuti dal Covid mandandoli a casa (per chi ne ha una). Che, trattandosi di gente perlopiù povera, è di solito un ambiente altrettanto esiguo, promiscuo, sovraffollato, ma per giunta incontrollato. Già nella prima ondata i “garantisti” all’italiana strillavano all’“olocausto” nelle carceri, accusando il ministro Bonafede di non metter fuori nessuno, mentre altri geni gli imputavano di metter fuori centinaia di boss (che poi erano tre). Risultato: 2 morti da marzo a maggio e picco massimo di 140 contagiati sui 51mila detenuti di allora. Un’inezia, in rapporto ai dati nazionali. Del resto, bastava un po’ di buonsenso: contro un virus che si combatte con l’isolamento, chi è già isolato è avvantaggiato rispetto a chi non lo è; e rimetterlo in circolazione non riduce il rischio che si contagi, ma lo aumenta. Ora che la seconda ondata è più diffusa e uniforme in tutta Italia, anche le carceri ne risentono. Sugli attuali 53.720 detenuti (dati del 24 novembre: chissà dove Saviano ne ha visti “oltre 60mila”), i morti sono 3 e i positivi 826 (l’1,5% del totale).

Di questi, 772 sono asintomatici, cioè non malati (93,5%), 32 paucisintomatici curati nelle strutture carcerarie e 22 sintomatici in ospedale. Poi ci sono gli agenti penitenziari: 970 positivi su circa 36mila, di cui 871 asintomatici (90%) e 99 sintomatici (10%). Ma sommarli ai detenuti, come fanno i tre tenori per raddoppiare i positivi in carcere, non ha senso, perché gli agenti positivi non mettono piede in carcere: 941 sono isolati in casa (97%), 19 in caserma e 10 in ospedale. Idem per il personale amministrativo e dirigenziale (72 positivi). Chi conosce i dati sul Covid (quelli veri) noterà la percentuale enorme di positivi asintomatici in carcere (93,5%) rispetto a chi sta fuori (55-60%). Il perché è presto spiegato: in carcere chiunque entri per iniziare la detenzione (“nuovo giunto”) viene sottoposto a tampone, resta isolato per 10-14 giorni e va in cella con gli altri solo dopo il secondo test negativo; per chi invece è già lì, appena si scopre un positivo scatta il tampone per tutti gli ospiti dell’istituto. Quindi la copertura di screening è pressoché totale, cosa che ovviamente non avviene per chi sta fuori: su 60 milioni di italiani, ogni giorno ne vengono testati 200-220 mila, spesso gli stessi che fanno il secondo tampone o più coppie di test. Il che rende ridicola la tesi del trio Saviano-Veronesi-Manconi, secondo cui si rischia il Covid più dentro che fuori. È vero il contrario: su 51mila detenuti, l’indice di positività è dell’1,5%, mentre sui 220-200 mila cittadini liberi testati al giorno è dell’11-12% (che sale addirittura al 23-24 escludendo i secondi tamponi e quelli ripetuti dagli stessi soggetti). Il che smentisce platealmente la tesi di Saviano-Veronesi-Manconi.

È falso che le carceri registrino “un tasso di infetti circa 10 volte superiore a quello, già pesante, che c’è fuori” (Veronesi), anche perché nessuno sa quanti siano i positivi fuori. Ed è falso che il governo – in particolare Bonafede e il Dap – se ne freghi per “indifferenza”, “ottundimento”, “paralisi”, “disumanità” e sadica sete di “tortura”. Anzi i protocolli finora adottati, con i test, i triage, gli isolamenti hanno circoscritto i contagi. E il sovraffollamento endemico delle carceri (che dipende dalla carenza di posti cella in rapporto al numero dei delinquenti, non certo da un eccesso di detenuti, il cui numero è inferiore alle medie europee) è stato alleviato senza tana liberi tutti, ma con misure equilibrate: la semilibertà prolungata (chi deve rientrare la sera dorme a casa) e la detenzione domiciliare speciale (con braccialetto elettronico per i casi più gravi, esclusi mafiosi e altri soggetti pericolosi). Se i numeri cambieranno, ne riparleremo. Per ora l’unica strage in corso nelle carceri è quella della verità.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/29/tana-liberi-tutti/6020238/