Penso che l'altro giorno, in Senato, si sia rasentato il ridicolo. Non solo, è accaduto qualcosa di grave in quanto, qualcuno, è venuto meno al proprio dovere istituzionale di imparzialità, di super partes.
Parlo, ovviamente, della Presidente ( o, preferite Presidenta o Presidentessa) del Senato, Elisabetta Alberti Casellati.
Ma andiamo con ordine.
Aveva iniziato a parlare il Senatore 5 stelle, Giovanni Endrizzi.
Appena ha cominciato ad aprire bocca, tutta la destra si è messa ad urlare, non si sa bene perché, visto che aveva soltanto detto che era stato fermato da una ragazza di Padova. La Presidente Alberti Casellati ha chiesto si, il silenzio, ma non perché il Senatore aveva diritto ad esprimersi, ma perché "sentiamo dove vuole arrivare" .....dove vuole arrivare? E lei chi è per dire questa frase? Come si permette? Le ricordo che siede sulla poltrona più alta del Senato, per garantire tutti e non per polemizzare con chi sta parlando. Le ricordo che Lei non può, in alcun modo, ammiccare alla sua parte politica e fare gli interessi di questa. Le è chiaro? Lei è un arbitro, né più, né meno. Come si permette a fare, tra l'altro in maniera strafottente, da portavoce ai Senatori che sbraitano?
Ma non è mica finita qui. La signora Alberti Casellati doveva, ancora, dare il meglio di sé.
Nel suo discorso, più volte interrotto, il Senatore del Movimento 5 stelle, ha poi detto che la destra aveva candidato una persona come Jole Santelli, definendola figura di alto profilo istituzionale, ma, ha aggiunto, anche un personaggio come Domenico Tallini che, praticamente, era nel mirimo della magistratura e che era stato segnalato come impresentabile, dalla commissione antimafia, di cui la Santelli era vicepresidente e della quale facevano parte elementi della Lega e di Fratelli d ....del duce. Quindi, si chiedeva il Senatore Endrizzi, dove fosse la coerenza.
Non l'avesse mai detto. La Casellati si è messa a sbraitare contro di lui, dicendo di non peggiorare la situazione, dicendo queste cose. " Non si può parlare di una persona morta" ha detto gridando (come quelli che sono in cerca di un applauso). E meno male che aveva premesso che la Santelli era una persona rispettabile e di alto profilo istituzionale, altrimenti avrebbe chiamato dei cecchini per farlo fuori.
Si è messa a gridare come il peggior Sgarbi, ma per una cosa che non c'entrava niente. Mi dice, egregia
Presidente, dove avrebbe mancato di rispetto ad una persona defunta? Ce lo dica ......glielo ha anche chiesto Endrizzi, ma si è guardata bene dal rispondere. E il Senatore le ha anche detto, la prossima volta, di scriverlo Lei, quello che doveva dire.
Magari se si rasa anche i capelli a zero e si mette le mani sui fianchi, allora è perfetta. Entra di più nel personaggio.
Io, al contrario del Senatore, Le faccio un'altra domanda e cioè:
Ma Lei a chi vuole prendere per il culo?
Lei non si è adirata per le parole sulla Santelli, non ce n'era motivo.
Lei si è messa a gridare perché il discorso si stava facendo compromettente, per Lei e per la sua parte politica. Ancora una volta ha cercato di spostare l'attenzione su altro, su una cosa che non esiste. Perché vi rode quando si parla dei vostri inquisiti, dei vostri arrestati, dei vostri collusi. Ha capito che qualcuno dei vostri avrebbe dovuto dare delle spiegazioni su questa candidatura e allora l'ha buttata in caciara. E lo ha fatto venendo meno al suo obbligo istituzionale. Lei non può interrompere un Senatore che sta parlando, per fare un comizio. Lei è una mistificatrice, un abominevole, squallido personaggio che fa becera propaganda partitica da una poltrona istituzionale. Se vuole fare politica, si dimetta dalla sua carica e si confronti sugli scranni del Parlamento e non faccia la voce grossa dall'alto della sua carica per dar voce agli ordini del suo padrone.
È questo che le ha ordinato? Zittire chi avrebbe chiesto spiegazioni sulla candidatura di uno accusato di collusione con la mafia? Certo, non potevate mica dire che lo avete fatto perché portava voti, questo proprio non lo potevate dire.
I parlamentari sono i rappresentanti del popolo e non dei burattini collodiani che si muovono agli ordini di odierni Mangiafuoco e il popolo chiede a gran voce "Perché avete candidato uno in odore di mafia?"
Potete fare quel che volete, anche sbraitare nelle "vostre trasmissioni" dicendo che i 5 stelle sono il cancro della politica, con una bella dosa di faccia tosta, anche perché, a dirlo, è stato uno di Forza Italia e, quindi, un discendente politico del mafioso Dell'Utri, ma non vi potete nascondere per sempre.
E allora mi faccia il piacere, stia al suo posto e usi la campanella per zittire le persone maleducate, mentre qualcuno sta, semplicemente, chiedendo quello che il popolo vuole sapere.
La usi, la campanella, ma per zittire Lei.
Rino Ingarozza