domenica 24 luglio 2022

Non c’è il 2 senza il 3. - Marco Travaglio

 

Il nuovo video di Grillo ha finalmente toni giusti e contenuti ragionevoli. Ma con un elemento mancante e uno di troppo. Mancano le scuse per l’errore fatale di aver scambiato Draghi per “grillino” ed esserglisi arreso senza neppure far valere la maggioranza relativa per fissare ministeri chiave e punti programmatici irrinunciabili. A quell’errore, a cascata, ne seguirono altri: l’attacco sgangherato a Conte dopo avergli offerto la leadership, le telefonate con Draghi per spingere ministri e parlamentari a votare le controriforme che stracciavano le bandiere 5Stelle, il ritardo nel denunciare gli inviti del premier a far fuori Conte e financo ad appoggiare la scissione Di Maio, la pervicacia nel difendere fino all’ultimo un governo indifendibile. Così l’identità è sbiadita e il M5S, senza più entusiasmo, è diventato una pentola in perenne ebollizione fra guerre per bande e defezioni, intaccando alla lunga il consenso personale di Conte. L’elemento di troppo nel video viene da sé: il limite dei due mandati come dogma. In condizioni normali, lo sarebbe, la politica non è un mestiere dalla culla alla tomba. Ma le condizioni non sono normali, anche per colpa di Grillo: si vota fra due mesi, ci sono pochi giorni per formare le liste e lui stesso riconosce che “abbiamo tutti contro”. Quindi à la guerre comme à la guerre. Pertini diceva: “A brigante, brigante e mezzo”.

Per combattere ad armi pari con gli altri, l’unica soluzione sono le liste miste. Giusto privilegiare candidati con uno o zero mandati. Ma, in cima alle liste, Conte dovrebbe potersi avvalere di altre figure riconoscibili, purché gl’iscritti le approvino: le bandiere dell’identità evaporata appresso a Draghi. Il doppio mandato, se svolto con disciplina e onore, può portare anche al terzo (non di più). Parliamo di Bonafede, Fico, Fraccaro, Taverna, Dadone e pochi altri, che non possono mancare accanto ai big al primo giro (tipo Patuanelli, Catalfo, Costa e Di Battista) e alle ex sindache Appendino e Raggi (che già hanno la deroga). Non solo per premiare chi ha combattuto e pagato a caro prezzo: nel migliore dei casi, il dileggio e il linciaggio; nel peggiore, le minacce criminali e la scorta. Ma anche per rivendicare riforme e condotte che corrispondono a quei nomi, apprezzate anche da tanti che non votavano M5S o hanno smesso quando li han visti in quel governo contro natura. Quei nomi, poi, garantiscono impegno e attaccamento alla maglia molto più di nuovi peones che, alla prima sirena, potrebbero voltare gabbana. Come disse Gianroberto Casaleggio a Di Battista nel 2016 per convincerlo a lasciare la Camera e a correre come sindaco di Roma in barba alle norme interne, “le regole sono al servizio del Movimento, non viceversa”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/07/24/non-ce-il-2-senza-il-3/6740573/

venerdì 22 luglio 2022

Gas, Gazprom aumenta le forniture all’Italia. - Patrizia De Rubertis

 

ENERGIA - Riattivato Nord Stream. Taglio consumi: dopo Spagna, Portogallo e Grecia bocciano l’Ue.

Da ieri mattina la Russia ha ripreso le consegne di gas all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1 che arriva in Germania. Le esportazioni sono rimaste bloccate per dieci giorni a causa dei lavori di manutenzione. Flussi azzerati che negli scorsi giorni hanno fatto temere uno stop russo anche dopo la fine dei lavori. La presidente della Commissione Ue, Ursula von del Leyen, ha accusato Vladimir Putin “di minacciare l’Europa con il gas”. Ma se gli operatori, soprattutto quelli tedeschi, si aspettavano che Mosca tornasse a pompare gas solo al 30% della sua capacità, l’agenzia Tass ha riferito che ieri sono stati richiesti volumi pari a quelli forniti prima dello stop temporaneo, cioè 67 milioni di metri cubi al giorno, che equivalgono al 40% della capacità. È da metà giugno che Gazprom, l’azienda energetica statale russa, ha tagliato il flusso al 40% adducendo presunti problemi tecnici a causa del ritardo della consegna di una turbina che Siemens Energy aveva inviato in Canada per una revisione e che non poteva essere restituita a causa delle sanzioni imposte alla Russia. La turbina è stata poi inviata in Germania domenica scorsa per via aerea.

Berlino ha sempre respinto la spiegazione tecnica di Gazprom, accusando Mosca di far salire i prezzi dell’energia. Tanto che ieri la riapertura del gasdotto ha fatto sgonfiare le quotazioni del gas che ad Amsterdam hanno segnato un -5,4%, a 146,71 euro al megawattora. Mentre la ripresa delle forniture ha consentito al portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, di “respingere categoricamente come false le accuse di ricatti all’Europa”. “Siamo pronti a rispettare gli impegni presi”, ha aggiunto.

La ripresa delle forniture è coincisa con un aumento delle forniture per l’Italia. Una decisione che, per il tempismo, potrebbe avere un legame con la caduta del governo Draghi. Ieri mattina, Mosca ha deciso di pompare molto più gas del solito: 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi. In pratica, ha spiegato Eni, rispetto all’altroieri c’è stata una crescita del 71,4%. Il livello di riempimento degli stoccaggi è salito al 68%. L’obiettivo imposto dall’Ue è arrivare almeno all’80% entro novembre per farsi trovare pronti nel caso, sempre più concreto, che la Russia decida di interrompere definitivamente l’erogazione del gas. “Uno scenario probabile a cui prepararci”, ha detto mercoledì la presidente Von der Leyen durante la conferenza in cui ha presentato il piano d’emergenza Ue per affrontare la prossima crisi energetica. Ma il taglio dei consumi del 15% imposto ai Paesi membri, che potrebbe diventare obbligatorio se la crisi dovesse peggiorare, è stato bocciato da Spagna, Portogallo e Grecia, secondo i quali il razionamento è “insostenibile” e “sproporzionato”, perché andrebbe a colpire troppo famiglie e imprese. Ma soprattutto non c’è volontà di andare in soccorso della Germania, Paese più colpito dalla crisi del gas e il più aiutato dal taglio dei consumi. “Contrariamente ad altri Paesi, la Spagna non ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità in termini energetici”, ha spiegato il governo iberico, usando lo stesso linguaggio usato da giornali e politici tedeschi in questi anni per imporre misure di austerità ai Paesi del Sud Europa. Ieri, invece, l’Ungheria ha chiesto alla Russia di aumentare le forniture.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/07/22/gas-gazprom-aumenta-le-forniture-allitalia/6699319/?utm_campaign=Echobox2021&utm_content=marcotravaglio&utm_medium=social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR0IF2VpVcDyzcA1YsJxkwyJRsi9fFZoguJzU9zcpzDmVF7M5MVzhl3i9O0#Echobox=1658480599

martedì 19 luglio 2022

Nato e Ucraina. Così l’“informazione” ha nascosto la verità sui loro rapporti. - Alessandro Orsini

 

Ho sostenuto che non esiste differenza sostanziale tra l’informazione della Tass in Russia e quella dei principali quotidiani in Italia con riferimento alla guerra in Ucraina. Questa settimana voglio portare all’attenzione dei lettori tre informazioni fondamentali sulla guerra in Ucraina non diffuse in Italia nonostante si tratti di documenti pubblicati sul sito della Casa Bianca e della Nato. Il primo documento, il più importante di tutti, è il comunicato finale del meeting della Nato che si è svolto a Bruxelles, il 14 giugno 2021. La Nato ha dato un contributo decisivo all’esplosione della crisi in Ucraina ribadendo per iscritto la sua determinazione a favorire l’ingresso dell’Ucraina nel suo seno. Il lungo comunicato si compone di 79 paragrafi. Il paragrafo 69 recita come segue: “Noi ribadiamo la decisione presa al summit di Bucarest del 2008 secondo cui l’Ucraina diventerà membro dell’Alleanza (…). Noi ribadiamo tutti gli elementi di quella decisione, con tutte le decisioni conseguenti”. Il documento prosegue rendendo sempre più esplicita la determinazione della Nato ad assorbire l’Ucraina.

Il secondo documento, che i principali quotidiani italiani hanno taciuto, è “Us-Ukraine Charter On Strategic Partnership”, pubblicato sul sito del Dipartimento di Stato americano, il 10 novembre 2021, con la firma di Antony Blinken e di Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino in visita a Washington. Il documento in oggetto rende pubblica la strategia di penetrazione militare degli Stati Uniti in Ucraina.

Il terzo documento ha a che vedere con le esercitazioni militari che la Nato ha condotto in Ucraina nel 2021 dichiaratamente rivolte contro la Russia per chiarire a Putin che la politica della Nato verso la Russia è una politica intransigente senza possibilità di mediazioni. Di questi e altri documenti ho dato conto nel primo capitolo del mio libro: Ucraina. Critica della politica internazionale (Paper First, 2022) in cui ho ricostruito le relazioni conflittuali tra la Nato e la Russia dal 1999 al 2022.

Domandiamoci adesso perché i principali quotidiani italiani non abbiano dato risalto a queste informazioni. La risposta è semplice: perché operano come la Tass. Il fine è quello di nascondere tre fatti decisivi per favorire la propaganda del governo Draghi proprio come la Tass favorisce la propaganda di Putin. Il primo fatto da nascondere è che Biden è un super-falco. Sempre nel mio libro, fornisco la documentazione storica per mostrare che l’atteggiamento di Biden verso Putin è sempre stato iper-aggressivo, cosa di cui Biden si fregia anche nel suo libro autobiografico in cui racconta i suoi “faccia a faccia” con Putin sotto Obama, di cui era vicepresidente. Il secondo fatto da nascondere è che il governo Draghi non ha fatto niente per impedire che la Nato approvasse il documento del 14 giugno 2021, che ha fatto precipitare la crisi in Ucraina spaventosamente. Il terzo fatto da nascondere è che la Nato non ha mai promosso politiche di pace in Ucraina, ma sempre e soltanto politiche di guerra. Alla logica dei principali quotidiani italiani si contrappone la logica degli studiosi che difendono la società libera. Questi quotidiani si richiamano spesso al magistero di Karl Popper. Ma chiunque abbia studiato Popper direttamente, o per il tramite di Dario Antiseri o di quel grande studioso che è stato Luciano Pellicani (1939-2020), sa bene che la propaganda e la manipolazione dell’informazione non sono compatibili con i principi a fondamento della società teorizzata da Popper.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/07/19/nato-e-ucraina-cosi-linformazione-ha-nascosto-la-verita-sui-loro-rapporti/6665893/

lunedì 18 luglio 2022

Questo impianto può convertire 7.000 litri d’acqua salata in acqua dolce in un’ora. - Ivano Lettere

 

Solar Water Solutions è un’impresa finlandese che ha inventato un dispositivo di desalinizzazione rivoluzionario. In un’ora può convertire tra 4.000 e 7.000 litri d’acqua marina o 10.000 litri d’acqua salmastra. La contea di Kitui, in Kenya, parteciperà a un programma che prevede il fornimento di acqua a 400.000 abitanti dal 2023.

Il nome dell'azienda tecnologica è Solar Water Solutions (SWS), si trova in Finlandia e la sua ultima invenzione potrebbe fornire acqua dolce a tutto il mondo senza limiti di quantità. Un'operazione realizzata attraverso la sua esclusiva tecnologia di desalinizzazione a emissioni zero, a costo zero e non inquinante. Non si tratta di un progetto pionieristico con applicazioni pratiche ancora di là da venire: grazie anche al sostegno del gruppo olandese Climate Fund Managersla (CFM), la contea di Kitui, in Kenya, è al centro di un programma che prevede il fornimento di acqua a 400.000 abitanti dal 2023.

Il progetto.

"Attraverso questa partnership con CFM, e localmente con la contea di Kitui, possiamo insieme rivoluzionare l'accesso all'acqua a prezzi accessibili nelle zone rurali del Kenya", ha dichiarato Antti Pohjola, CEO di Solar Water Solutions. Per convertire in un'ora tra 4.000 e 7.000 litri d'acqua marina o 10.000 litri d'acqua salmastra, la SWS ha deciso di adottare una strategia efficace: 200 impianti di desalinizzazione verranno chiusi all'interno di altrettanti container e spediti sulle coste di Kitui. Una scelta semplice e geniale che secondo Pohjola "segna una svolta nelle infrastrutture idriche ad energia solare".

Aspetti controversi del metodo utilizzato.

Per desalinizzare l'acqua, SWS si serve di una particolare metodologia, definita osmosi inversa: l'operazione permette il filtraggio dell'acqua salata a pressioni elevate attraverso membrane permeabili all’acqua e ad altri pochi elementi. Nonostante l'indubbia efficacia del processo, uno studio ha dimostrato gli effetti collaterali dell'osmosi inversa, che a lungo andare si dimostrano dannosi per l'intero ecosistema. Le membrane utilizzate per depurare l'acqua spesso si incrostano e per pulirle si scelgono specifici prodotti chimici, colpevoli di creare la "salamoia". Si tratta di un residuo costituito da acqua ipersalina che viene scaricata a poche decine di metri dalle coste, un'area che offrirebbe le condizioni migliori per lo sviluppo degli organismi marini. A scanso di equivoci, un portavoce di SWS ha dichiarato che il loro impianto è stato pensato per un procedimento che richiede poca manutenzione e utilizza solo detergenti non tossici come l'acido citrico per pulire le membrane.

https://tech.fanpage.it/questo-impianto-puo-convertire-7-000-litri-dacqua-salata-in-acqua-dolce-in-unora/p16/

Pronti i batteri-cyborg, modificati per combattere i tumori.

Rappresentazione artistica dei batteri-cyborg guidati da un campo magnetico nell'ambiente difficile che circonda i tumori (fonte: Akolpoglu et al., Sci. Adv. 8, eabo6163, 2022.

Combinano robotica e biologia per portare i farmaci solo dove servono.

Pronti i batteri-cyborg, che combinano robotica e biologia per combattere la battaglia contro i tumori: grazie agli elementi artificiali aggiunti, i comuni batteri Escherichia coli riescono ad attraversare l’ambiente ostile del tumore e a portare i farmaci esattamente dove servono.

Li hanno realizzati ricercatori dell’Istituto tedesco Max Planck, che hanno pubblicato il risultato sulla rivista Science Advances. Secondo gli autori dello studio, coordinato da Birgül Akolpoglu, la terapia basata su batteri-cyborg sarebbe minimamente invasiva per il paziente, indolore, e i farmaci svilupperebbero il loro effetto dove necessario e non all'interno dell'intero organismo.

I batteri Escherichia coli sono nuotatori veloci e versatili, in grado di navigare attraverso sostanze anche molto viscose.

Inoltre, sono attratti da ambienti con bassi livelli di ossigeno e alta acidità, due caratteristiche tipiche del tessuto tumorale. Queste capacità sono sfruttate da oltre un secolo nelle terapie anti-cancro basate sui batteri, che si basano sul fatto che i microrganismi, raggruppandosi e crescendo nel punto in cui si trova il tumore, attivano il sistema immunitario dei pazienti. Da tempo si cerca quindi di potenziare i batteri, ma aggiungere componenti artificiali non è un compito semplice, a causa delle complesse reazioni chimiche in gioco.

I ricercatori  sono riusciti a ottenere 86 batteri-cyborg su 100, aggiungendo sulla superficie esterna di E. coli due elementi diversi. Il primo è costituito da nanoliposomi, minuscole vescicole sferiche circondate da membrane che trasportano al loro interno i farmaci anti-cancro. Il secondo elemento sono nanoparticelle magnetiche di ossido di ferro, che servono a potenziare le capacità di movimento dei batteri e a facilitarne il controllo. Guidati da un campo magnetico, i microrganismi riescono a farsi strada fino al tumore e, una volta raggiunta la meta, un laser a infrarossi fa sciogliere i minuscoli contenitori dei farmaci, permettendo il rilascio del farmaco solo dove serve.

sabato 16 luglio 2022

Campidoglio, i consiglieri si raddoppiano lo stipendio.

 

Tutti d’accordo e pronti a votare in aula Giulio Cesare la delibera che permetterà ai consiglieri comunali di Roma di arrivare anche a raddoppiarsi lo stipendio. Appuntamento all’inizio della prossima settimana, forse martedì, per auto-moltiplicarsi l’indennità che passerà da massimo 1.800 euro a circa 3.500. Stop solo per gli assenteisti. È quanto prevede una proposta di delibera, discussa in mattinata, sulla quale i consiglieri sono tutti d’accordo. Il testo chiede di “prevedere che per i consiglieri capitolini si possa equamente commisurare una indennità di funzione al 45% dell’indennità del Sindaco che sarà a carico di Roma Capitale”. Dal Campidoglio spiegano che si tratta di un adeguamento a un decreto legislativo del 2010, approvato quando ci fu la prima legge su Roma Capitale varata dal governo Berlusconi quando il sindaco della città era Gianni Alemanno. In questa maniera – previo un successivo decreto del Ministero dell’Interno – lo stipendio lieviterà fino a 3.200 netti. L’unica condizione per percepire l’indennità piena sarà quella di garantire “un numero di presenze mensile minimo pari a venti, tra sedute di Assemblea Capitolina e Commissioni Consiliari” e “non meno del 60% delle sedute dell’Assemblea Capitolina”. I soldi? Direttamente dal bilancio del Campidoglio. Così i 48 consiglieri, i cui stipendi erano già stati adeguati negli scorsi mesi, arriveranno a percepire circa 5.175 euro lordi al mese nell’anno in corso e fino a 6.120 euro lordi l’anno prossimo.

Un atto che per la maggioranza risulta più che importante e oggi la presidente della commissione, la consigliera Pd Giulia Tempesta, ha sottolineato: “La nostra mole di lavoro non è indifferente. Nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato i cittadini”. Il consigliere di Roma Futura Giovanni Caudo ha aggiunto: “L’aumento è anche poco”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/07/16/campidoglio-i-consiglieri-si-raddoppiano-lo-stipendio/6663284/

C’è vita oltre Draghi. - Marco Travaglio

 

Unendoci al cordoglio delle prefiche inconsolabili che strillano per la prematura dipartita di Mario Antonietta, partecipiamo alle esequie con due domandine facili facili.

1. Posto che il capo dello Stato scioglie anzitempo le Camere solo quando non c’è più una maggioranza per formare un governo, in che senso “dopo Draghi c’è solo il voto”? Con l’astensione M5S, il governo Draghi ha appena avuto la fiducia dalla maggioranza assoluta di entrambi i rami del Parlamento. Ma, siccome è capriccioso, o s’è stufato, o teme i forconi, o ha pilates, il premier s’è dimesso. Mattarella ha respinto le dimissioni e l’ha rispedito alle Camere per mercoledì. E lì l’unico rischio che non corre è non avere la fiducia: avrà quella extralarge col M5S se accoglierà le 9 proposte di Conte; o quella più ridotta, ma comunque sufficiente, con tutti gli attuali alleati senza M5S. In questo caso dovrebbe fare ciò che si fa sempre: sostituire i ministri 5Stelle e continuare a governare. Ma potrebbe pure ritentare la fuga con dimissioni irrevocabili. Però la maggioranza esisterebbe comunque, salvo che un altro partitone (la Lega?) si sfilasse: nel qual caso, fine della maggioranza e della legislatura. Ma, se nessuno a parte il M5S si sfila, non si vede perché l’addio di Draghi porti alle urne. Mattarella dovrebbe proporre un altro premier alla maggioranza e lasciar decidere al Parlamento. Se i 5Stelle sono inaffidabili e infrequentabili, che aspettano gli altri a fare un governo senza di loro? Non ci pare di aver letto nella Costituzione che l’unico italiano su 59 milioni abilitato alla premiership sia Draghi: anzi, la Carta non fa proprio nomi.

2. L’indispensabilità di Draghi nasce da bizzarre leggende metropolitane sui suoi poteri taumaturgici al governo (in 17 mesi non ha combinato quasi nulla e quel poco era sbagliato, dalla giustizia al Covid, dalla guerra al riarmo al 2% del Pil stoppato da Conte) e sui mercati (lo spread è più basso ora che s’è dimesso di quando era in carica). Ma è stata smentita da lui stesso a Natale quando, per un altro capriccio, annunciò che la sua missione era compiuta e, da “nonno al servizio delle istituzioni” (o viceversa), ambiva a traslocare al Quirinale. E tutta la stampa, che fino ad allora voleva imbullonarlo al governo in saecula saeculorum, prese a bombardarci le palle per spedirlo a tagliar nastri lassù. Tanto, per Palazzo Chigi, uno valeva uno: andava bene pure tal Daniele Franco. Conte e Salvini si opposero perché un governo-ammucchiata guidato da altri era improbabile, se non impossibile. E furono lapidati. Ora, di grazia, com’è che il nonnetto che tutti volevano sloggiare da Palazzo Chigi e imbalsamare sul Colle è l’unico italiano su 59 milioni in grado di fare il presidente del Consiglio?

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/07/16/ce-vita-oltre-draghi/6663345/