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lunedì 17 maggio 2021

Dal Piano Ue ai decreti il Parlamento ormai s’è ridotto a passacarte. - Giacomo Salvini

 

Immobilismo - Si decide tutto con i Dl del governo.

Mercoledì 12 maggio, interno Senato. Di fronte alle due mozioni di Lega e Forza Italia in cui si chiedeva di “abolire il coprifuoco”, il ministro dei Rapporti col Parlamento Federico D’Incà è costretto a riunire i capigruppo di maggioranza per evitare la spaccatura in Aula. Il centrodestra vorrebbe eliminare subito il coprifuoco e riaprire tutti i locali al chiuso, ma Pd e M5S si oppongono. E così inizia una lunga trattativa sull’ordine del giorno di maggioranza da presentare il giorno successivo. Il capogruppo leghista Massimiliano Romeo vorrebbe usare la parola “abolizione” in riferimento al coprifuoco ma è troppo, il fronte rigorista spinge per “allungamento”. Alla fine, dopo una buona mezz’ora di litigi, arriva la mediazione: “Superamento progressivo”. E così via: su ogni singola virgola, una trattativa. E raccontano che questo copione si ripeta sempre più spesso nella maggioranza del governo Draghi. Risultato: il Parlamento è immobile da mesi. “L’iniziativa legislativa delle Camere ormai è ferma – racconta un ministro – e ne vedremo delle belle quando in Parlamento arriveranno le riforme legate al Recovery”. E non è un caso che sabato Matteo Salvini lo abbia detto senza tanti giri di parole: “Questo governo non farà le riforme”.

D’altronde basta seguire i lavori parlamentari per farsi un’idea. Il Parlamento, da quando si è insediato il governo Draghi, ha solo fatto da passacarte all’esecutivo: dal 13 febbraio le Camere hanno approvato 9 leggi, escludendo le 4 ratifiche, di cui 8 conversioni di decreti approvati dal governo (4 di questi risalgono al Conte-2). Una media di 3 leggi al mese, molto più bassa, secondo i dati di OpenPolis, della media di 4,9 dall’inizio della legislatura. L’unica legge di iniziativa parlamentare approvata è stata quella che ha istituito la giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid, il 18 marzo.

Di fronte all’immobilismo delle Camere, è stato il governo a sostituire di fatto il potere legislativo. Nei primi 90 giorni, l’esecutivo ha approvato 10 decreti legge e 5 decreti legislativi. Per quanto riguarda i decreti legge, se già il Conte-2 ne aveva fatto largo uso per rispondere all’emergenza pandemica, il governo Draghi non si è fatto problemi: ha una media di 3,3 al mese. La più alta degli ultimi 10 anni, secondo i dati OpenPolis: il governo giallorosa aveva una media di 3 decreti al mese, quello di Enrico Letta di 2,78 e di Mario Monti di 2,41. Senza considerare che questa settimana ne arriveranno altri due: il nuovo dl sulle riaperture e il Sostegni bis.

Che i parlamentari ormai siano diventati solo degli “schiaccia bottoni” lo dimostra anche l’iter delle conversioni dei decreti. Le Camere sono talmente ingolfate che non c’è mai il tempo per il doppio passaggio parlamentare – almeno uno alla Camera e uno al Senato – e quindi, visti i tempi contingentati (entro 60 giorni un decreto decade), ognuno degli 8 dl convertiti è stato veramente discusso in una sola delle due Camere prima di arrivare blindato nell’altra. Senza alcuna discussione. Con l’effetto tragicomico che, per quanto riguarda i decreti Covid, quando vengono convertiti risultano già superati da un decreto successivo: il Parlamento deve ancora approvare quello del 31 marzo e del 21 aprile.

L’immobilismo del Parlamento è dovuto anche dalle divisioni di una maggioranza così ampia. E così ci sono progetti di legge che non vedono mai la luce. Il caso più noto è il ddl Zan che fa litigare Lega e Pd-M5S: è fermo in Senato da 192 giorni. Ma non è nemmeno quello che da più mesi giace nei cassetti delle commissioni. La legge sul conflitto d’interessi è ferma da 220 giorni, il voto ai 18enni per il Senato da 247 e la legge elettorale “Brescellum” da 246. Per non parlare del ddl sul processo penale su cui si è posato uno strato di polvere: per arrivare alla presentazione degli emendamenti ci sono voluti 420 giorni. In Parlamento ora sono arrivati anche il ddl sullo Ius Soli e sul fine vita. Ma, vista la malaparata, se ne riparla dalla prossima legislatura.

IlFQ

giovedì 16 luglio 2020

Dl Rilancio è legge.Da superbonus alle auto, tutte le novità.


Dl Rilancio: al via 'chiama' senatori su voto fiducia.

Ok definitivo al Senato con testo blindato. Proteste opposizioni.

A 48 ore dalla scadenza, il decreto Rilancio incassa l'ok definitivo al Senato.  Anche qui il governo ha posto la fiducia, confermata con 159 sì e 121 voti contrari. Supera quindi la 'prova' senza sorprese per la maggioranza né modifiche al testo (rispetto alla Camera) e si avvia a diventare legge. Il provvedimento prevede interventi da 55 miliardi di euro per tamponare gli effetti economici dell'emergenza coronavirus. In particolare per imprese, lavoratori con partite Iva e dipendenti, famiglie e associazioni del terzo settore introducendo, fra gli altri, l'estensione alle seconde case del superbonus al 110%, gli incentivi per l'acquisto di auto Euro 6, l'aumento dei fondi per le scuole paritarie, lo slittamento di un mese dei congedi per i genitori e l'anticipo della cassa integrazione prevista per l'autunno. Vista la portata degli aiuti, non sono mancate proteste e critiche delle opposizioni sui tempi strettissimi per l'esame a Palazzo Madama. "Il governo e la maggioranza hanno dato 3 giorni per convertirlo", è la denuncia di Nicola Calandrini di Fratelli d'Italia che ha negato la fiducia insieme a Lega, Forza Italia e frange del Misto. Del resto "delusione" per l'iter blindato è stata ammessa dallo stesso presidente della commissione Bilancio, il 5S Daniele Pesco.
Ecco il decreto nel dettaglio
- SUPERBONUS: la detrazione al 110% per gli interventi che rendano gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e più sicuri in caso di terremoti è estesa anche a immobili del terzo settore e alle seconde case, tranne case di lusso, ville e castelli. Potranno invece usufruirne i proprietari delle villette a schiera. Per l'efficientamento energetico rivisti al ribasso i tetti di spesa detraibile, che variano in base al tipo di abitazione. Resta la possibilità di interventi senza mettere mano al portafogli, cedendo il superbonus alle imprese che eseguono i lavori o a un istituto finanziario.
- ECOBONUS AUTO E MOTO: incentivi fino a 3.500 euro per chi acquista un'auto Euro 6 (categoria che comprende anche mezzi a benzina e gasolio) e ne rottama una vecchia di almeno 10 anni.  L'incentivo si dimezza senza rottamazione. Il bonus vale fino al 31 dicembre 2020 per auto con prezzi fino a 40 mila euro. Auto green: l'incentivo arriva a 10 mila euro per le elettriche e a 6.500 per le ibride. Per moto e motorini elettrici o ibridi, l'ecobonus sale fino a 4 mila euro in caso di rottamazione di un mezzo vecchio. L'incentivo scatta anche senza rottamazione, ma si ferma a 3 mila euro.
- CIG E CONTRATTI: le quattro settimane di cassa integrazione Covid, previste per l'autunno, si potranno anticipare da subito. Proroga, inoltre, dei contratti di apprendisti e lavoratori a termine, per tanti giorni quanti sono stati quelli di stop imposto dal lockdown. Via libera anche all'adeguamento delle pensioni per gli invalidi totali, che passano da 285 ad almeno 516 euro.
- SCONTO IMU: i Comuni potranno premiare con uno sconto fino al 20% chi pagherà l'Imu scegliendo l'addebito sul conto corrente.
- DOCUMENTI: resteranno valide fino alla fine dell'anno le carte d'identità e le patenti scadute nei mesi del lockdown.
- CONGEDI: chi ha figli fino a 12 anni potrà usare i 30 giorni di congedo retribuito al 50% fino al 31 agosto, quindi un mese in più del previsto. Inoltre i Comuni dovranno usare i 150 milioni aggiuntivi stanziati con il decreto per organizzare e pensare a centri estivi per i bambini fino a 3 anni e per i più grandi. La fascia di età è stata infatti modificata, passando da 3-14 anni a 0-16 anni.
- SCUOLE PARITARIE: raddoppiati i fondi con altri 150 milioni. Grazie a una nuova deroga poi, le classi delle elementari potranno avere anche meno di 15 alunni.
- SERVIZI TELEFONICI 'SGRADITI': l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni può "ordinare, anche in via cautelare" la rimozione dei servizi di telefonia attivati senza il consenso degli utenti. Previste anche multe fino a 5 milioni per chi non si adegua.
- SMART WORKING: per il 50% dei dipendenti della pubblica amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa, lo smart working viene prorogato fino al 31 dicembre 2020. La modifica al decreto Rilancio introduce poi il "Piano organizzativo del lavoro agile", con il quale dal primo gennaio 2021 la percentuale salirà ad almeno il 60%.
- ZONE ROSSE: stanziati 40 milioni per i Comuni delle zone rosse esclusi dai primi fondi ad hoc. Altri 20 milioni andranno a puntellare le amministrazioni in dissesto, compresi i Comuni sciolti per mafia.
- TOSAP: per gli ambulanti arriva l'esenzione, per due mesi, della tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap) e del canone per l'occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap).

venerdì 19 giugno 2020

Manca il numero legale, si rivota la fiducia al dl elezioni.

L'Aula di Palazzo Madama (foto archivio) © ANSA

Errore tecnico nel computo dei congedi, torna in Aula alle 9.30.


Il voto di fiducia al Senato sul dl elezioni è stato annullato a causa della mancanza del numero legale dei presenti in Aula. Lo si apprende dai gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione che hanno già allertato i loro senatori. Erano presenti in Aula 149 parlamentari, ma l'asticella del numero legale sembra essere quella di 150 presenze. E su questo la presidenza di Palazzo Madama ha fatto le verifiche riscontrando un errore nel computo dei congedi . Un errore definito tecnico che comporterà una nuova votazione alle 9.30. Un precedente simile risale ad una seduta del 1989.


Succede anche questo: paghiamo profumatamente, a peso d'oro, assenteisti cronici.

martedì 17 marzo 2020

Arriva la laurea abilitante in Medicina, subito 10 mila medici. - Valentina Roncati

Un medico in una foto di archivio © ANSA

Manfredi, risposta immediata per l'emergenza. 50 mln a atenei.

Laurea subito abilitante in Medicina, "il che significa liberare immediatamente sul sistema sanitario l'energia di circa 10 mila medici e far fronte alla carenza" di camici bianchi, come ha spiegato il ministro dell'Università Gaetano Manfredi, illustrando l'importante novità contenuta nel decreto Cura Italia. E ancora: 50 milioni per sostenere gli atenei; massima flessibilità per la restituzione dei fondi agevolati concessi agli Enti di ricerca; 85 milioni per la didattica a distanza, ovvero per fornire alle famiglie dispositivi digitali e formare i docenti; oltre 43 milioni per pulizie straordinarie negli istituti scolastici e per comprare saponi e disinfettanti.
Le scuole, inoltre, potranno chiudere mettendo tutto il personale in smart working - finora le lezioni erano sospese ma le scuole non chiuse - svolgendo solo attività indifferibili; tutela dei supplenti. "Fronteggiare l'emergenza Coronavirus - ha detto il ministro Manfredi - significa dare risposte immediate ma con una visione che consenta all'Italia di guardare in prospettiva al medio-lungo periodo. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia". Da qui, dunque, la volontà di rendere il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, da questo momento in poi, immediatamente abilitante per l'esercizio della professione di medico-chirurgo. Il decreto Cura Italia contiene numerose misure per la scuola e l'università che attraversano un difficile momento per la sospensione prolungata delle lezioni, finora fino al 3 aprile. Tra l'altro è stata prevista la proroga dell'anno accademico universitario al 15 giugno, per permettere agli studenti di laurearsi senza rinvio alla nuova sessione.
Il decreto ha inoltre istituto un Fondo per le esigenze emergenziali dell'Università, da 50 milioni, e ha previsto una serie di norme regolamentari per per garantire agli studenti la continuità del percorso didattico sia nelle università che nelle Scuole di Alta Formazione. Per quanto riguarda la didattica a distanza nelle scuole invece la ministra Lucia Azzolina in diretta fb ha spiegato che "è innegabile che c'è grande entusiasmo e tanta curiosità. Non potrà sostituire la scuola ma in questa fase è l'unico strumento che abbiamo per tenere unita la comunità". E rivolgendosi ai docenti ha detto: "Andate avanti con la didattica a distanza, è il ministro che ve lo chiede". La ministra ha poi annunciato che, d'accordo con il premier Conte e la ministra della PA Fabiana Dadone, "i concorsi saranno banditi prestissimo: abbiamo bisogno di assumere presto i docenti precari". Critiche sono arrivate però dalla Uil scuola guidata da Pino Turi.
"Il decreto è positivo ma per la scuola vorremmo che ci fosse una rotta precisa mentre invece sembra che il ministero continui a navigare a vista". Preoccupati anche gli studenti che da giorni chiedono di sapere se e come l'esame di Stato verrà modificato e come sarà possibile recuperare le insufficienze. Nel frattempo è stato firmato il decreto che autorizza l'erogazione di contributi per 500 milioni alle scuole paritarie.

lunedì 16 marzo 2020

Coronavirus, il governo discute il decreto con gli aiuti economici. Le attese: stop a mutui e fisco, contributi per partite Iva, congedi.

Coronavirus, il governo discute il decreto con gli aiuti economici. Le attese: stop a mutui e fisco, contributi per partite Iva, congedi

Licenziato dal pre consiglio nella tarda serata di domenica, il testo sarà all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle ore 9. La versione non definitiva è composta da trenta pagine e 120 articoli, prevede diverse misure. Dai voucher baby sitter e congedi per genitori, fino ai fondi per la sanità e le forze dell’ordine.
Fino a venticinque miliardi per gli aiuti alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori. Ma anche la produzione di mascherine made in Italy. È il decreto con le misure economiche per combattere l’emergenza coronavirus. Un provvedimento che – secondo fonti di Palazzo Chigi – movimenterà, grazie all’accasso al credito, circa 350 miliardi. Licenziato dal pre consiglio nella tarda serata di domenica, il dl sarà all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle ore 9. Nella sua versione non definitiva è composto da trenta pagine e 120 articoli, prevede diverse misure: dallo stop ai mutui, au voucher baby sitter e congedi per genitori, fino ai fondi per la sanità e le forze dell’ordine. Resta da capire se il rinvio delle elezioni comunali, regionali, e del referendum per il taglio dei parlamentari troverà posto nella versione definitiva del dl. Nelle informazioni circolate nella giornata di domenica non c’era alcun accenno al rinvio delle consultazioni, ma il provvedimento non è definitivo fino a quando non esce dal Consiglio dei ministri.
Per l’emergenza 25 miliardi di euro – “Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria all’attuazione degli interventi di cui al presente decreto – si legge nelle disposizioni finanziarie – è autorizzata l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25.000 milioni di euro per l’anno 2020“. La risposta del governo al probabile crollo del Pil, in pratica, vale anche più di una manovra (nell’ultima legge di al netto dell’Iva nell’ultima legge di bilancio c’erano misure per circa 9 miliardi). E non finirà qui, dal momento che Roberto Gualtieri ha già annunciato nuovi interventi per spingere i cantieri e dare ristoro a chi sarà danneggiato dall’emergenza. “Le conseguenze economiche non spariranno in poche settimane, l’economia avrà bisogno di una fortissima spinta per la ripartenza”, e la situazione “richiede un cambio di passo anche dell’Europa”, ha detto il ministro dell’Economia domenica sera a Che tempo che fa, ricordando che l’Italia sta mettendo in campo “risorse enormi in pochissimo tempo” ma si tratta “solo della prima tappa”. Il titolare di via XX settembre ha ripetuto che “nessuno deve perdere il lavoro per effetto del Coronavirus. Tutti devono avere la possibilità di sostentarsi durante questa fase di emergenza che gli italiani stanno affrontando con una straordinaria forza”.
I soldi per sanità e Protezione civile – Nel decreto le misure per il potenziamento del sistema sanitario sono all’inizio. Arrivano 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Il commissario, Domenico Arcuri, potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive.
Medici e personale – Il decreto prevede che il personale medico e infermieristico sarà incrementato con 320 unità di personale militare. Saranno aumentate anche le risorse umane Inail, con l’assunzione a tempo determinato di 200 dottori e 100 infermieri: si occuperanno di cure ambulatoriali agli infortunati sul lavoro. Sono poi già in fase di potenziamento i posti letto negli ospedali funestati dall’ondata di malati. Inoltre, si va verso l’abolizione dell’esame di abilitazione per la professione di medico chirurgo: il conseguimento della laurea potrebbe essere sufficiente, previo giudizio di idoneità del tirocinio all’interno del corso di laurea stesso.
Contributo una tantum da 600 euro – Ai titolari di redditi di lavoro dipendente che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40mila euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese. Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 600 euro. L’aiuto è previsto anche per per gli autonomi, che lavorano nel campo del turismo e dello spettacolo. “Cerchiamo di dare una risposta ai lavoratori autonomi che non dispongono della cassa integrazione: avranno per il mese di marzo un sostegno di 600 euro per le loro esigenze minime, di sopravvivenza. Chiediamo però che chi non ne ha bisogno non le chieda perché l’onere è gravoso”, ha detto il ministro dell’Economia.
Congedi e bonus baby sister – Per le famiglie con i figli a casa un bonus babysitter di 600 euro ai nuclei familiari con figli minori fino a 12 anni di età. In alternativa, 15 giorni di congedo parentale straordinario – fruibile alternativamente da uno dei due genitori- per l’anno 2020. Verrà corrisposta un’indennità pari al 50% della retribuzione. Per i figli nella fascia 12-16 anni non vi sarà indennità.
Stop tasse per aziende più colpite – Le imprese più colpite dal coronavirus (dello sport, comprese le palestre, dell’arte e della cultura come teatri e cinema, del trasporto, ristorazione, educazione e assistenza) potranno sospendere fino al 31 maggio i versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva per la prossima scadenza di marzo. Alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi saranno effettuati, senza sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020. Le scadenze fiscali sono tutte rimandate “ma faccio un appello: chi ha la possibilità di pagare lo faccia. Sono risorse preziose che entrano nel bilancio” e possono essere indirizzate “al sistema sanitario nazionale”, ha detto il ministro Gualtieri.
Stop mutui prima casa, anche per autonomi – Il provvedimento prevede la sospensione dei mutui, fino a 18 mesi, per tutti coloro che siano in difficoltà economica, inclusi gli autonomi. In pratica sono ampliate le maglie del Fondo Gasparrini, attualmente riservato alle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, morte o non autosufficienza anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che presentano autocertificazione di un calo di oltre un terzo del fatturato per l’emergenza. Previsto un fondo a garanzia di 500 milioni.
Piccole e medie imprese – Nel decreto è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese, dotato di un miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro. Aumentati i permessi 104, che potranno essere di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.
I poteri del commissario in deroga alla Corte dei conti- Nel decreto sono spiegati nel dettaglio i poteri del commissario, che sarà – come annunciato dal premier Conte – l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, “opera fino alla scadenza” dello stato di emergenza: “Gli atti del commissario per l’emergenza sanitaria Coronavirus sono sottratti al controllo della Corte dei Conti e sono immediatamente e definitivamente efficaci, esecutivi ed esecutori, non appena posti in essere. La responsabilità contabile e amministrativa è comunque limitata ai soli casi in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che li ha posti in essere”, si legge nel testo. “Il commissario è autorizzato all’apertura di apposito conto corrente bancario per consentire la celere regolazione delle transazioni che richiedono il pagamento immediato o anticipato delle forniture, anche senza garanzia”, prevede ancora la misura. Arcuri potrà “adottare in via d’urgenza i provvedimenti necessari a fronteggiare ogni situazione eccezionale e i provvedimenti possono essere adottati in deroga a ogni disposizione vigente, nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione europea. Le misure adottate devono essere in ogni caso adeguatamente proporzionate alle finalità perseguite. Il Commissario esercita i suoi poteri in raccordo con il capo della Protezione civile, avvalendosi delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile, nonché del comitato tecnico scientifico costituito” presso la protezione civile. “Per l’esercizio delle funzioni può avvalersi di qualificati esperti in materie sanitarie e giuridiche”. Al comissario spetta “la gestione coordinata del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) e delle risorse del fondo di sviluppo e coesione destinato all’emergenza”.
Il commissario può requisire immobili e aprire le fabbriche – Tra i poteri di Arcuri anche quelli di “requisire beni mobili, mobili registrati e immobili” per “potenziare la capienza delle strutture ospedaliere” e in particolare “i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva”. Il commissario inoltre “preserva e potenzia le filiere produttive dei beni necessari” per contenere l’emergenza, anche “costruendo nuovi stabilimenti e riconvertendo quelli esistenti” e può “organizzare la raccolta di fondi occorrenti”, inclusi quelli privati. E ancora il commissario “attua e sovrintende a ogni intervento utile a fronteggiare l’emergenza sanitaria, organizzando, acquisendo e producendo ogni genere di bene strumentale utile a contenere e contrastare l’emergenza stessa, nonché programmando e organizzando ogni attività connessa, individua e indirizza il reperimento delle risorse umane e strumentali necessarie, individua i fabbisogni, e procede all’acquisizione e alla distribuzione di farmaci, delle apparecchiature e dei dispositivi medici e di protezione individuale“.
Credito d’imposta per affitto ai negozianti – Ai negozianti è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60 percento dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. Inoltre, per la durata di 9 mesi, il Fondo centrale di garanzia Pmi, concederà la garanzia a titolo gratuito. L’importo massimo garantito per singola impresa è elevato, nel rispetto della disciplina Ue a 5 milioni di euro.
Rinvio per il fisco e documenti d’identità – I termini per i versamenti fiscali fissati al 16 marzo saranno differiti. Rinvio anche per la validità dei documenti di riconoscimento e di identità: se scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata ora in vigore del decreto, varranno fino al 31 agosto 2020. La validità ai fini dell’espatrio resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento.
Raccomandate senza firme – Lettere e pacchi raccomandati saranno considerata consegnati mediante preventivo accertamento della presenza del destinatario o di persona abilitata al ritiro, ma senza raccoglierne la firma con successiva. “La norma è volta ad assicurare l’adozione delle misure di prevenzione della diffusione del virus Covid 19 di cui alla normativa vigente in materia a tutela dei lavoratori del servizio postale e dei destinatari degli invii postali, per lo svolgimento del servizio postale relativo agli invii raccomandati, agli invii assicurati e alla distribuzione dei pacchi”, si legge nella relazione illustrativa.
Fondi per sport e agricoltura – Presso l’Istituto per il Credito Sportivo verrebbe costituito un comparto, con una dotazione di 26 milioni di euro, destinato alla concessione di contributi in conto interessi in favore dei soggetti pubblici e privati, diversi dagli enti territoriali, che perseguono anche indirettamente finalità sportive. Alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura potrebbe invece essere riconosciuto un contributo, in forma di voucher, di importo non superiore ad 10mila euro.
Tele- didattica per le scuole – Previsti 85 milioni nel 2020 alle scuole per dotarsi di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, anche mettendo a disposizione degli studenti dispositivi digitali individuali. Altri 43,5 milioni andrebbero invece alle istituzioni scolastiche di dotarsi di materiali per la pulizia straordinaria dei locali, e di dispositivi di protezione e igiene personali, per personale e studenti.
Militari e carceri – Il ministero dell’Interno prevede “prudenzialmente” l’impiego di 4mila unità delle Forze di Polizia nelle attività di ordine pubblico, controllo del territorio e pubblico soccorso. Sono poi previsti 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per assicurare il pieno ripristino della funzionalità degli istituti penitenziari danneggiati dai gravi disordini di questi giorni.
Fondi Rai alle tv locali – Ottanta milioni di euro, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti già previsti dalle leggi vigenti nel Fondo per il Pluralismo e l’innovazione dell’informazione, andranno a tutelare le emittenti radiotelevisive locali, che a seguito dell’emergenza coronavirus stanno registrando un tracollo degli ordinativi pubblicitari. Vista la temporanea sospensione del canone Rai, il ministero dello Sviluppo Economico è autorizzato a provvedere all’erogazione del contributo pari a 40 milioni già stanziati a favore della tv pubblica.
Cdp attiva 10 miliardi di fondi – Cassa depositi e presiti garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus. Nella relazione tecnica viene infatti spiegato che l’effetto ‘leva’ previsto è pari ad un moltiplicatore di 20 rispetto al nuovo plafond di 500 milioni per Mid e Large Corporate di Cdp. La norma prevede il rilascio di garanzie fino all’80% del valore dei finanziamenti. Lo strumento punta ad aiutare le imprese migliorando la liquidità del sistema e si aggiunge ai 7 miliardi che Cdp ha già messo a disposizione. L’iniziativa permette di facilitare l’accesso al credito in questa fase estremamente delicata ed è rivolta principalmente ad aziende di medie e grandi dimensioni.

mercoledì 16 ottobre 2019

Manovra, ok 'salvo intese' del Cdm al Decreto fiscale e alla Legge di bilancio. - Serenella Mattera e Silvia Gasparetto


Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri (archivio)

Tetto di 2mila euro al contante, 8 anni di carcere per i grandi evasori.


Un lungo e "impegnativo" Consiglio dei ministri dà il via libera, salvo intese, a una legge di bilancio da circa 30 miliardi e al decreto fiscale.
L'accelerazione arriva a sorpresa, a ridosso di una riunione che avrebbe dovuto approvare solo il Documento programmatico di bilancio da inviare all'Ue. Poi il Cdm dura quasi sei ore. Si discute norma su norma. Passa il superbonus per chi paga con carta di credito, fortemente voluto dal premier Conte. Salgono a 600 milioni le risorse per la famiglia. Arriva da settembre 2020 l'abolizione del superticket. Ma il confronto si fa assai animato sul tetto al contante, su cui Italia viva arriva a minacciare il non voto, e sul carcere agli evasori, per il quale il M5s fa barricate. Su entrambe le norme si arriva a una mediazione: la soglia del contante scende da 3000 a 2000 euro e poi a 1000 euro dal 2022, mentre per il carcere arriva una prima norma poi già si annuncia un emendamento. Di sicuro, si discuterà ancora.
Sono le cinque del mattino quando Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri scendono in sala stampa, per dichiarare la loro "soddisfazione". "La manovra è espansiva: siamo riusciti a evitare l'incremento Iva e realizza vari punti del programma di governo", sottolinea il premier, che cita i 3 miliardi per il taglio delle tasse sul lavoro, il Green new deal, le misure per la famiglia e la disabilità. In legge di bilancio sono confermati anche Ape social e opzione donna. Arriva un bonus facciate. "Le coperture sono solide, i numeri particolarmente robusti", assicura Gualtieri: 3 miliardi arrivano da misure per il contrasto all'evasione e altri 3 miliardi arrivano dall'extragettito dei pagamenti legati agli Isa. Ma è il capitolo evasione a tenere banco nella lunga notte del Cdm. Conte ne ha fatto una battaglia personale. A poche ore dal Consiglio incita via sms Gualtieri a non cedere al pressing di tecnici e politici: "Mi piacerebbe che tu fossi al mio fianco in questa battaglia ma sono pronto ad assumermi la responsabilità perché o si fa "una rivoluzione" o "è inutile", scrive al ministro. Poi si batte in Cdm contro le resistenze di renziani e Cinque stelle. Quando è quasi l'alba esulta: nasce il piano "Italia Cashless che, senza penalizzare nessuno, incentiva l'utilizzo della moneta elettronica e i pagamenti digitali per favorire l'emersione dell'economia sommersa", spiega. E incassa un superbonus "della Befana", per il quale il premier chiede 3 miliardi, che verrà dato a chi paga con carta. L'accelerazione in Cdm nasce però dalla volontà di frenare il crescendo di tensioni nella maggioranza proprio sulle misure per l'evasione. "Se continuiamo così ci facciamo del male", scuote la testa un ministro. Contro la stretta sul contante ci sono Matteo Renzi, che nel 2015 aveva alzato il tetto tra i malumori del Pd, e una parte del M5s, che fa trapelare scontento verso la scelta del premier di varare la misura. Anche il presidente della Camera Roberto Fico dice che "il limite può calare ma non è priorità". Conte riunisce a lungo i capi delegazione prima del Cdm: cerca l'intesa per approvare l'intero pacchetto in Consiglio dei ministri. Per il M5s c'è Riccardo Fraccaro, in contatto con Di Maio da Washington. Al termine della riunione Conte viene descritto da chi è a Palazzo Chigi "molto irritato". I Cinque stelle, a loro volta, sono assai nervosi perché rischia di saltare il carcere agli evasori. E in Cdm prendono i "pop corn", senza schierarsi col premier, quando Conte e il Pd litigano con Iv sul contante. I renziani minacciano il veto. I ministri M5S, Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora, discutono con Conte sulla norma per gli evasori. Alla fine la scelta è mediare, fino allo stremo, per non spaccarsi in Cdm. Così, con i volti stanchi ma "soddisfatti", Conte e Gualtieri dopo sei ore possono scendere in sala stampa - seguiti poi dal ministro Alfonso Bonafede - ad annunciare che il tetto al contante calerà, sia pur gradualmente. E che per gli evasori per ora si aggrava la pena solo per un reato, la dichiarazione fraudolenta: la norma inserita nel dl fiscale è un primo tassello, assicurano, su cui agganciare il pacchetto complessivo che arriverà via emendamento. Per il M5s è la garanzia che non si faranno scherzi.

mercoledì 17 gennaio 2018

Vaccini, i centri vaccinali sono in tilt.


Vaccini, i centri vaccinali sono in tilt © ANSA

Signorelli (Società Igiene),molti sotto organico e sovraffollati.

I centri vaccinali "sono in crisi, sovraffollati e sotto organico" in vista della scadenza del 10 marzo per la presentazione alle scuole della certificazione di avvenuta immunizzazione. Lo afferma il past president della Società italiana di igiene, Carlo Signorelli. I Centri "sono in tilt per 3 concomitanze: l'ultimo Piano vaccinale che prevede nuove vaccinazioni consigliate, la legge sull'obbligo vaccinale a scuola ed i recuperi dei bimbi non ancora immunizzati. Sono sotto pressione e - ha detto - spesso manca personale".
 Da "sei mesi a questa parte - ha sottolineato Signorelli - i centri vaccinali sono molto sotto pressione e temo che lo saranno fino alla scadenza di legge del 10 marzo". Ma il problema, ha avvertito l'esperto, "è anche legato ad un fattore di mancanza di organico: la Siti ha da tempo chiesto che, in concomitanza con l'applicazione delle nuove norme sull'obbligo vaccinale, si provvedesse anche a garantire un supporto ai centri vaccinali potenziando il personale proprio in vista del maggior carico di lavoro. Ciò spesso non è avvenuto e molti centri sono dunque sotto organico".

Ovviamente, ha precisato, "questo è però un aspetto che attiene alle singole Regioni. Proprio per questo, non si può generalizzare e la situazione varia da Regione a Regione, perchè l'organico è diverso ed anche l'organizzazione". Ad esempio, "in alcune Regioni come Veneto e Friuli Venezia Giulia, le vaccinazioni nei centri non sono effettuate solo dai medici ma pure da assistenti sanitari con la supervisione del medico. In questi territori le cose vanno meglio perchè - ha concluso Signorelli - il carico di lavoro è smaltito da più figure". 
Più tempo per iscritti 2018-19, certificati a luglio - Per il prossimo anno scolastico 2018-19, per il quale partono oggi le iscrizioni online, ci sarà più tempo per effettuare le vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge: per l'iscrizione ad asili e scuola elementare la procedura resta la stessa. 

Sarà infatti possibile presentare un'autocertificazione sulle avvenute vaccinazioni o copia della prenotazione dell'appuntamento presso l'asl, ma ci sarà tempo fino al 10 luglio 2018 per presentare la certificazione definitiva che provi l'avvenuta vaccinazione. La scadenza è prevista dalla legge e dalla circolare del ministero dello Salute dello scorso 16 agosto. Più tempo dunque per adempiere all'obbligo vaccinale. 

Inoltre, se per la data di scadenza (10 luglio) sarà stata già attuata la norma legislativa introdotta dal recente Dl fiscale, che permette lo scambio di dati su supporto informativo tra le scuole e le Asl (e che anticipa quanto previsto dal decreto vaccini per l'anno scolastico 2019/2020), non vi sarà alcun bisogno per il genitore di presentare documentazione cartacea.