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sabato 8 febbraio 2020

ASTRONOMIA: Venere SUPERSTAR e 3 Pianeti in Congiunzione con la LUNA. Ecco Cosa Succederà in questo Mese. - Stefano Rossi

Il firmamento darà spettacolo in questo mese

Il cielo darà spettacolo in questo mese di febbraio. I protagonisti principali saranno i pianeti più importanti del sistema solare. In primis Venere che dopo la Luna è l'oggetto naturale più luminoso del cielo.
Ebbene, Venere come detto brillerà magnificamente subito dopo il tramonto e lo potremmo osservare quasi alto nel cielo verso Sudovest.


Oltre a Venere ci saranno anche Giove, Saturno e Marte che dal 18 febbraio si troveranno, poco prima dell'alba, quasi allineati e inoltre in congiunzione con la Luna (sia il 18 sia il 19 sia il 20).
Ultima congiunzione degna di nota e più facilmente visibile sarà quella tra Luna e Venere, prevista per il giorno 27 dopo il tramonto.

https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=2372701819119034825#editor/target=post;postID=7911611234483992936

mercoledì 18 luglio 2018

Scoperte altre 12 lune di Giove.

Giove con quattro delle sue 79 lune (fonte: ESA) © Ansa
Giove con quattro delle sue 79 lune (fonte: ESA)RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/Ansa

Ora sono 79, record nel Sistema Solare.


Scoperte altre 12 lune di Giove, che sommate a quelle finora note portano il totale a 79, un record nel Sistema Solare. Fra i nuovi mondi uno in particolare è piuttosto bizzarro: è molto piccolo e ha un’orbita opposta a quella di tutti gli altri. Le nuove lune sono state individuate dai planetologi della Carnegie Institution for Science americana, coordinati da Scott Sheppard, in collaborazione con l’Università delle Hawaii e dell’Università dell’Arizona settentrionale. I dettagli sono illustrati La scoperta è pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle Scienze, Pnas.



Le prime osservazioni risalgono alla primavera 2017, grazie al telescopio Blanco in Cile, gestito dall’Osservatorio astronomico ottico nazionale degli Stati Uniti e sono poi state confermate da altri telescopi. La scoperta, come spesso avviene nella scienza, è avvenuta per caso, “mentre cercavamo nuovi oggetti oltre l’orbita di Plutone, nelle regioni più remote del Sistema Solare”, ha spiegato Sheppard. Per confermare che le orbite fossero proprio intorno a Giove, che si trattasse cioè di sue nuove lune “è stato necessario un anno di osservazioni”, ha aggiunto.
Le analisi indicano che 9 delle nuove lune orbitano in circa un anno in direzione opposta alla rotazione di Giove. Altre 2 orbitano invece più internamente, in meno di un anno e nella stessa direzione. L’ultima è la più strana, una sorta di brutto anatroccolo. Chianmata Valetudo, come la divinità romana del benessere e della salute pronipote del dio Giove, è la più piccola, con un diametro di meno di un chilometro. Si trova insieme alle prime 9, ma è l’unica a muoversi in direzione opposta rispetto alle altre, intersecandone spesso l’orbita. “Una situazione instabile, che può generare collisioni”, ha concluso Sheppard. Proprio le carambole cosmiche, secondo gli esperti, sarebbero state all’origine di queste nuove lune gioviane.

http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2018/07/17/scoperte-altre-12-lune-di-giove-_c469503d-f500-45b5-a4f0-b0a4fbc78a06.html

domenica 3 luglio 2016

Giove 'si fa bello' per Juno, con un'aurora brillante.

L'immagine dell'aurora polare di Giove ottenuta combinando le immagini nell'ottico e nell'ultravioletto (fonte: NASA, ESA)

Fenomeno spettacolare come la grande macchia.


Giove 'si fa bello' in vista dell'incontro con Juno, la sonda della Nasa che all'alba del 5 luglio entrerà nella sua orbita per osservarlo da vicino come nessuna missione spaziale ha mai fatto. Il pianeta gigante sta infatti sfoggiando una bellissima aurora polare, particolarmente brillante, fotografata dal telescopio spaziale Hubble. 

In questo modo Hubble prepara la strada al programma di osservazione che si prepara a condurre insieme a Juno, destinata a studiare in dettaglio l'atmosfera del più grande pianeta del Sistema Solare. Le foto dell'aurora, scattate nell'ultravioletto, sono appena arrivate a Terra e sono spettacolari quanto quelle della celebre grande macchia rossa. Sono prodotte dall'incontro di particelle elettricamente cariche con il campo magnetico del pianeta.

Quando Juno sarà nell'orbita di Giove, Hubble continuerà a osservare e misurare le aurore, mentre la sonda misurerà le caratteristiche del vento solare. "Quelle di Giove sono le aurore più attive mai viste e sembra quasi che il pianeta stia preparando una festa con fuochi d'artificio per l'arrivo di Juno", ha osservato il responsabile scientifico della ricerca, Jonathan Nichols, dell'università britannica di Leicester. 

Viste per la prima volta nel 1979, dalla sonda Voyager 1, le aurore di Giove sono state nuovamente osservate nel 2000 dalla sonda Cassini, nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Solo adesso, però, sono state ottenute le loro immagini più dettagliate. E' possibile determinare, per esempio, che occupano una superficie più vasta della Terra e che sono centinaia di volte più ricche di energia di quelle osservate sul nostro pianeta.

sabato 5 dicembre 2015

MARTE, GIOVE E LA LUNA DANNO SPETTACOLO NEL WEEK END. E DOMENICA LE STELLE CADENTI. - Francesca Mancuso

cielo dicembre

Incrociamo le dita e speriamo che le nuvole di questi giorni concedano qualche tregua. Durante il week end tanti sono gli spettacoli che il cielo ci offre, dalle congiunzioni alle stelle cadenti.
Quello che ci attende sarà un mese ricco di appuntamenti. Si comincia già da questi primi giorni. Sarà la luna la vera protagonista. Il nostro satellite naturale la notte tra iul 4 e il 5 sarà in congiunzione con Giove e Marte. I tre corpi saranno idealmente vicini.
Per ammirarli al meglio però sarà necessario svegliarsi presto o andare a letto molto tardi. La mappa che segue mostra il satellite e i due pianeti attorno alle 3 del mattino, durante la loro risalita al di sopra dell'orizzonte orientale.
giovelunamarte5dic
Il 6 dicembre toccherà poi alla Luna e Marte che si ritroveranno vicini e questa volta da soli. Un romantico appuntamento di fine autunno.
I due corpi sorgeranno poco dopo le 2 del mattino a est e saranno via via sempre più alti sull'orizzonte. Un aiuto per individuarli potrebbe essere la costellazione della Vergine, come mostra la mappa che segue:
marteluna
Spazio anche al primo sciame di meteore del mese, in attesa del più importante, quello delle Geminidi atteso per la metà di dicembre. Per il momento dobbiamo accontentarci della sigma Hydridi che raggiungeranno il loro picco il 6 dicembre.
idridi
Come spiega l'Uai, queste meteore saranno visibili a partire dalle 23 circa e fino alle e 3.30. Le notti del 5 e del 6 dicembre saranno le più fortunate, anche per via dell'assenza della luna.

sabato 14 dicembre 2013

Spruzzi d’acqua nel cielo d’Europa. - Marco Galliani




Poderosi getti d'acqua sollevati fino a 200 chilometri sopra l'atmosfera della luna ghiacciata di Giove sono stati individuati da un team di ricercatori statunitensi e tedeschi grazie alle riprese del 'solito' Hubble. Giuseppe Piccioni (INAF): "Le lune di Giove possiedono caratteristiche uniche all'interno del Sistema solare. Con la prossima missione JUICE dell'ESA riusciremo a studiare con un livello di dettaglio mai raggiunto questi mondi potenzialmente abitabili".

A prima vista, quelle immagini così sgranate e indistinte di Europa, una delle lune di Giove, che compaiono oggi in un articolo pubblicato su Science Express, non sembrano particolarmente interessanti. Eppure dietro a quei pixel che assumono colori dal celeste chiaro fino al bianco assoluto, potrebbe celarsi una importantissima scoperta: la presenza di pennacchi d’acqua che si stagliano sopra la superficie di Europa, letteralmente sparati verso l’alto fino ad altezze di 200 chilometri e fuoriusciti da qualche frattura nella spessa calotta ghiacciata che avvolge il corpo celeste.
Le riprese dei presunti ‘geyser’ d’acqua sono state ottenute nella banda di radiazione ultravioletta dal telescopio spaziale Hubble con il suo spettrografo STIS (Space Telescope Imaging Spectrometer) nel corso di alcune osservazioni effettuate tra novembre e dicembre del 2012. Lorenz Roth, ricercatore della Southwest Research Institute negli USA e Joachim Saur dell’Istituto di Geofisica e Meteorologia di Colonia in Germania, insieme al loro team hanno individuato in quelle immagini delle anomale abbondanze di ossigeno e idrogeno al di sopra di due differenti regioni nell’emisfero sud della luna di Giove.
“I risultati dell’articolo pubblicato oggi su Science danno una risposta chiave ed inequivocabile della presenza di getti d’acqua transienti nell’emisfero sud del satellite galileiano Europa” commenta Giuseppe Piccioni, planetologo dell’INAF-IAPS di Roma. “La rivelazione è stata resa possibile grazie allo spettrometro ultravioletto a bordo del telescopio spaziale Hubble (HST), in grado di identificare le deboli emissioni provenienti dall’interazione del vapor d’acqua con l’ambiente estremamente energetico del sistema di Giove, i cui elettroni sono in grado di modificare ed eccitare energeticamente le molecole. Osservazioni precedenti dallo spazio ci avevano già dato la certezza della presenza di un oceano sotterraneo ad Europa e questi risultati sono compatibili con getti supersonici di 700m/s, ovvero 2500 chilometri all’ora, in grado di arrivare a 200 km di altezza. Questi poderosi geyser sarebbero generati dal potente stress mareale esercitato sulla luna dall’enorme e vicino pianeta Giove. È notevole anche il fatto della variabilità nel tempo di questi fenomeni, osservati quando Europa è all’apocentro (ovvero al suo punto di massima distanza da Giove) e non al pericentro (il punto di massimo avvicinamento al pianeta), compatibili con i modelli matematici attuali”.
I ricercatori, forti di queste importanti evidenze osservative, avanzano similitudini tra i fenomeni scoperti su Europa con quelli già noti che avvengono su un’altra luna nel Sistema solare, ovvero Encelado, che orbita attorno a Saturno, dove emissioni di vapore ad alta pressione emergono da sottili crepe sulla crosta del corpo celeste.
“Lo sapevamo già che Europa e più in generale le lune di Giove possiedono delle caratteristiche uniche all’interno del Sistema solare, non ultima la presenza di un enorme bacino di acqua allo stato liquido sotto la sua crosta, dove forse potrebbero essersi sviluppate elementari forme di vita” aggiunge Piccioni. “Con la missione JUICE dell’ESA recentemente approvata, avente come obiettivo lo studio approfondito del sistema di Giove in cui l’Italia figura con ruoli di primissimo piano grazie allo sforzo di ASI, INAF e le altre Università ed enti coinvolti, riusciremo a studiare con un dettaglio mai raggiunto precedentemente questi ed altri fenomeni peculiari di questi mondi potenzialmente abitabili”.