Loro Piana, noi pirla. “Loro Piana: ‘Imbarazzati per la nostra giacca da 12mila euro indossata da Putin’” (Repubblica, 19.3). Pensavano che la comprassero solo gli operai metalmeccanici.
Pussy Riott vende moda. “Putin ha parlato in pubblico dopo tempo, maglione dolce vita bianco da cinepanettone” (Gianni Riotta, Repubblica, 19.3). Col caldo che fa a Mosca, si aspettava come minimo canotta e infradito.
Ascolta, si fa Pera. “Dobbiamo prevenire la guerra. Anche con il dispiegamento di armi” (Marcello Pera, Foglio, 17.3). E prevenire la puzza, anche scoreggiando.
Il petomane. “Quando ha dato del criminale di guerra a Putin, il presidente Biden stava parlando dal suo cuore” (Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, 18.3). Sicura che fosse il cuore?
TgPravda. “Su questi scalini Odessa si ribellò ai bolscevichi nel 1905” (Tg1, sulle immagini de La corazzata Potemkin, 12.3). Purtroppo i bolscevichi presero il potere nel 1917, mentre nel 1905 Odessa si ribellò allo zar Nicola II incitata dal leader rivoluzionario Lenin, e i ribelli furono massacrati non dai bolscevichi, ma dagli zaristi.
Par condicio. “Dopo Zelensky, mi piacerebbe che alla Camera parlasse anche Putin” (Nicola Grimaldi, deputato M5S, 18.3). Seguirà, in Antimafia, la lectio magistralis di Matteo Messina Denaro.
Il nuovo Merkel. “L’asse Draghi-Rutte” (Foglio, 17.3). “Draghi è tornato sempre più centrale” (Foglio, 19.3). I nuovi obiettivi di Draghi e la Ue”, “Draghi ha appena incontrato i colleghi di Spagna, Portogallo e Grecia allo scopo di rafforzare l’unità d’azione dei Paesi mediterranei” (Stefano Folli, Repubblica, 19.3). “Draghi, asse con Sànchez e Costa” (Corriere della sera, 19.3). Accipicchia, e poi dicono che non conta niente.
La Recalcàzzola. “La sinistra ideologica e populista – quella che Manconi ha definito ‘sinistra autoritaria’ – che non si schiera apertamente a fianco del popolo ucraino, invocando la retorica del ‘né né’, perde l’occasione per mostrare la sua adesione alla democrazia contro ogni forma di dittatura, ivi compresa quella del popolo che, come sappiamo, è purtroppo una matrice archetipica” (Massimo Recalcati, Repubblica, 19.3). Come fosse antani con scappellamento a sinistra per quattro.
Autobombe. “Civili uccisi a Donetsk. Missile sul Donbass fa più di 25 morti. Non è chiaro chi abbia sparato” (Repubblica, 16.3). Probabile che i russi si bombardino da soli.
Betullate. “I nostri 007 si informano sui giornali” (Renato Farina, Libero, 14.3). Bei tempi quando giornalisti e 007 coincidevano.
Caffè corretto grappa. “Il professor Orsini… la vera star del Pacinarcisismo… sembra posseduto da una sorta di timor panico nei confronti di Putin… La mia speranza rimane che un giorno a Mosca un omologo del professore possa dire in un talk show che i russi fanno schifo come gli occidentali. Significherebbe che anche lì è arrivata la libertà” (Massimo Gramellini, “Il Caffè”, Corriere della sera, 19.3). Come in Italia, dove Orsini viene censurato dalla Luiss e dal Messaggero e Innaro dalla Rai per aver detto la loro sull’Ucraina, mentre i Gramellini, eroicamente silenti sui crimini dell’Occidente in Serbia, Afghanistan, Iraq e Libia, vengono puniti con programmi Rai e prime pagine del Corriere.
Noi chi? “Diamo più armi a Kiev e ci rafforziamo a Est” (Jens Stoltenberg, segretario generale Nato, Corriere della sera, 17.3). Fortuna che ogni tanto confessano.
Saldi e ribassi. “Berlusconi avverte il premier: ‘Leali ma niente sconti sul fisco’” (Giornale, 19.3). A parte quelli che si fa già lui da solo.
Bertoldo. “Palamara ricusa i suoi giudici: ‘Incompatibili, sono dell’Anm’” (Giornale, 16.3). Lui si fa processare solo da giudici iscritti alla Fiom.
Falsini. “Renoldi al Dap porterà la Carta Costituzionale dentro le nostre carceri” (Walter Verini, deputato Pd, Dubbio, 19.3). Quindi i governi Prodi, Draghi, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte2 e Draghi – guidati o sostenuti dal Pd da quando esiste – l’avevano cancellata.
Fiandaca Maxima. “Renoldi scelta eccellente. L’antimafia dura e pura è contro la Costituzione” (Giovanni Fiandaca, Dubbio, 16.3). Meglio l’antimafia molle e zozza.
I titoli della settimana/1. “Putin all’ultimo stadio” (Foglio, 19.3). “Putin all’ultimo stadio” (Giornale, 19.3). “All’ultimo stadio” (Manifesto, 19.3). Stesso titolista per risparmiare?
I titoli della settimana/2. “Quelle tristi analogie tra No-vax e filo-Putin” (Luigi Manconi, Stampa, 19.3). Uahahahahahah.
I titoli della settimana/3. “Sul processo al figlio di Grillo si allunga l’ombra della prescrizione” (Luca Fazzo, Giornale, 17.3). Ma non si chiamava assoluzione? Ah no, solo quelle del padrone.
I titoli della settimana/4. “Stefania Craxi: ‘Bettino avrebbe capito le intenzioni di Putin’” (Verità, 16.3). E gli avrebbe chiesto subito una mazzetta.
Il titolo della settimana/5. “Fucile e lecca lecca. ‘Vi spiego perchè ho fotografato così la mia bambina di 9 anni’” (Corriere della sera, 13.3). Perché sei un imbecille.
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