CRONACA ORA PER ORA - Al via il maxi-dibattimento con 46 imputati. Il presunto boss ex terrorista e il capo delle cooperative sociali in collegamento in videoconferenza. I loro legali: "Cosa Nostra è una cosa seria, qui c'è solo un cattivo costume". Odevaine presente in aula: "Ho fatto errori, ma ora collaboro". Ressa di fotografi e tv, anche straniere. Gabrielli: "Città ancora molto malata".
Massimo Carminati pronto a parlare, “ha intenzione di difendersi in modo diverso”. Il legale di Salvatore Buzzi che dice che la mafia a Roma non esiste: “C’è un cattivo, cattivissimo costume, ma non la mafia”. Inizia così la giornata dell’inizio del maxi-processo su Mafia Capitale. A giudizio sono in 46. Tra i primi a entrare dall’ingresso per il pubblico un dipendente delle cooperative sociali coinvolte nell’inchiesta, “venuto a vedere questi delinquenti”, dice. Armando Finotella, 56 anni, ex dipendente di aziende della holding di Salvatore Buzzi. “Ho perso il posto e mi sono costituito parte civile da solo con un avvocato d’ufficio. A 56 anni non mi prende più nessuno. Facevo l’addetto alle pulizie e ho perso tutto”.
Per entrare nell’aula Vittorio Occorsio c’è la folla di avvocati e giornalisti. Gli addetti alla sicurezza si sono raccomandati di tenere i cellulari spenti almeno in questa prima fase. Vari imputati saranno in collegamento in videoconferenza per seguire questa prima udienza. Tra di loro gli stessi Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e Franco Panzironi, ex amministratore delegato dell’Ama, l’azienda romana dei rifiuti, in collegamento da diversi penitenziari. In aula sono presenti, tra gli altri imputati, Luca Odevaine, da alcuni giorni agli arresti domiciliari, e l’imprenditore Daniele Pulcini. A seguire il processo ci sono anche l’ex consigliere comunale Marcello De Vito e la deputata Roberta Lombardi, entrambi del Movimento Cinque Stelle: “Ci siamo costituiti parte civile come cittadini e referenti di un movimento politico di cittadini stanchi di pagare tasse e di vederci restituiti mafia capitale e disservizi”.
Di certo appare subito chiara la linea degli avvocati dei principali imputati a processo. Da una parte la contestazione del reato di associazione mafiosa. Lo dice l’avvocato di Massimo Carminati, Giosuè Naso: “La mafia sotto il profilo penale è qualcosa di diverso e molto più grave”. Lo ribadisce Fabrizio Gallo, che è il difensore di Roberto Lacopo, il gestore del distributore che secondo i pm faceva da quartier generale di Carminati: “Questa non è mafia, la mafia è una cosa seria. Questo processo doveva chiamarsi Corruzione Capitale”. Lo ripete Alessandro Diddi, avvocato di Salvatore Buzzi: “A Roma la mafia non esiste, c’è un cattivo, cattivissimo costume, ma non la mafia”.
Il legale ha poi auspicato che “sia un processo normale: tutta questa montatura mediatico-giudiziaria – dice – non fa bene al processo. Se un processo deve dare risposte ad esigenze meta-giuridiche non va bene, i processi dovrebbero essere dei semplici tentativi di accertare verità singole”.
CRONACA ORA PER ORA
12.05 – Il legale di Carminati: “Questo è un processetto dopato dai media”
“Questo è un processetto dopato e montato da una campagna mediatica”. Così Bruno Giosuè Naso, legale dell’ex nar Massimo Carminati, ritenuto dalla procura il capo della presunta organizzazione nota come Mafia Capitale, degli uomini a lui vicini Riccardo Brugia e Fabrizio Franco Testa.”Quali sono le ragioni che rendono Bruggia, Testa e Buzzi diversi da tutti gli altri imputati?” Aggiunge l’avvocato Naso in riferimento al fatto che i tre, oltre a Massimo Carminati, potranno essere presenti fisicamente in aula ma solo attraverso videoconferenza.
11.54 – Il legale di Buzzi: “Vedrete che la mafia non c’è”
“Abbiamo tantissime cose da dimostrare. Spero che abbiate la costanza di oltre un anno di processo per vedere che non c’è la mafia a Roma. L’accusa di associazione mafiosa l’abbiamo sempre negata. Sono sempre più convinto che della mafia a Roma non ci sia proprio traccia”. Lo ha detto Alessandro Diddi, avvocato di Salvatore Buzzi.
11.15 – Anche Povia davanti al tribunale
Anche il cantante Povia davanti al tribunale di Roma per promuovere il prossimo cd “contro l’euro” – così lo ha definito – sfruttando la presenza massiccia della stampa alla prima udienza del maxiprocesso Mafia Capitale. Reso celebre qualche anno fa da “I bambini fanno oh”, Povia ha intonato alcune strofe di una sua nuova canzone.
11.14 – “No bavaglio”, sit-in in difesa dei giornalisti denunciati
“No bavaglio” recita lo striscione portato dalla Fnsi, il sindacato dei giornalisti, davanti al tribunale di Roma a sostegno dei 93 cronisti denunciati da un gruppo di avvocati difensori di imputati nel maxiprocesso Mafia Capitale per aver diffuso le intercettazioni telefoniche. Con alcuni giornalisti sono presenti anche rappresentanti dell’associazione Articolo 21 a difesa della libertà di stampa, come il direttore Stefano Corradino e l’ex parlamentare del Pd Vincenzo Vita.
11.11 – Odevaine: “Settore delle coop ha bisogno di compromessi”
Nel settore delle coop “bisogna arrivare a dei compromessi di natura fiscale perché lo Stato non paga”. Così Luca Odevaine, imputato presente in aula e da pochi giorni ai domiciliari dopo 11 mesi di carcere. Il settore delle coop sociali è al centro dell’inchiesta Mafia Capitale.
11.08 – Ok dei giudici alle riprese televisive
I giudici del maxi-processo a Mafia Capitale hanno dato il consenso nel corso della prima udienza alle riprese televisive all’interno dell’aula dove si svolge il processo, ma solo da parte della Rai e solo in differita. Rosanna Ianniello, presidente del collegio giudicante, ha motivato la scelta anche con “l’interesse sociale rilevante del processo” che si è aperto stamane a piazzale Clodio e proseguirà nell’aula bunker di Rebibbia dalla prossima settimana.
11.03 – Odevaine: “A Roma non c’è sistema mafioso”
“A Roma non c’è un sistema mafioso che gestisce la città. A Roma le cose si trascinano. A Roma la mafia investe in attività legali. Con Carminati non c’entro nulla. Affronto serenamente questo processo dopo un percorso che mi ha portato a collaborare con i magistrati”. Così Luca Odevaine ex membro del tavolo nazionale sull’immigrazione tra gli imputati nel processo denominato Mafia Capitale durante una pausa della prima udienza al tribunale di Roma.
10.57 – Codacons chiede che Comune sia responsabile civile
Mossa a sorpresa del Codacons. Gli avvocati dell’associazione hanno chiesto di inserire nel processo il Comune non come parte civile, ma come responsabile civile, per via dell’alto numero di funzionari del Campidoglio (101) collusi o legati al sistema mafioso degli appalti. Il Comune, è la tesi del Codacons, non solo non si è accorto degli illeciti, ma non ha svolto nemmeno un’attività di prevenzione e vigilanza. La gestione irregolare degli appalti ha prodotto un danno ai cittadini di Roma per circa un miliardo, secondo il Codacons.
10.37 – Ressa di fotografi e tv fuori da tribunale
Da circa tre ore decine di fotografi e giornalisti e operatori delle tv sono all’esterno del Tribunale di Roma, all’ingresso di via Varisco, in attesa di sapere se e con quali modalità il collegio del maxiprocesso per Mafia Capitale permetterà di prendere immagini all’interno del Tribunale e dell’aula. Tra loro anche diverse troupe di testate straniere, come quelle delle agenzie di stampa France Press (Afp) e la britannica Reuters.
10.28 – Odevaine: “Ho fatto errori, ma ora collaboro”“Ho fatto degli errori, ho ammesso le mie responsabilità e ora sto collaborando con i magistrati”. E’ quanto afferma Luca Odevaine parlando a margine del processo per Mafia Capitale che lo vede imputato di corruzione. L’ex membro del Tavolo nazionale sull’immigrazione ha ribadito “di essere dalla parte delle istituzioni”. Odevaine alla vigilia del maxiprocesso ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo 11 mesi di carcere.
10.12 – Gabrielli: “Roma è ancora molto malata”
“Roma è una città ancora profondamente malata”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, intervistato da SkyTg24. I circa due mesi trascorsi dal 27 agosto, quando il governo affidò a Gabrielli un ruolo di coordinamento sulla sicurezza e su alcune opere pubbliche dopo l’inchiesta di Mafia Capitale, “ci hanno consentito di vedere come ancora il lavoro da fare è tantissimo”.
9.42 – Il legale del benzinaio: “Questa non è mafia”
“Questa non è mafia, la mafia è una cosa seria. Questo processo doveva chiamarsi Corruzione Capitale”. Lo ha detto entrando in tribunale a Roma Fabrizio Gallo, avvocato di Roberto Lacopo, il benzinaio gestore dell’area di servizio di Corso Francia considerata una delle basi di Massimo Carminati, presunto capo di mafia capitale. Lacopo è accusato di associazione mafiosa e altri reati.
9.33 – Aperto il processo su Mafia Capitale
Si è aperto nell’aula Occorsio del tribunale di Roma il maxi processo a Mafia Capitale. Presiede il collegio Rosanna Ianniello. 9.12 – Odevaine è in aula Luca Odevaine, ex membro del tavolo sui migranti del Ministero dell’Interno e imputato al processo a Mafia Capitale, è entrato nell’aula Occorsio del tribunale di Roma dove tra poco si aprirà il procedimento. Lo accompagna il suo legale Luca Petrucci.
8.55 – L’avvocato di Buzzi: “La mafia a Roma non esiste”
Salvatore Buzzi chiederà nuovamente il patteggiamento. Lo dice il suo difensore, Alessandro Diddi, a pochi minuti dal via al processo di mafia capitale, spiegando che in precedenza la richiesta era subordinata al consenso della procura mentre ora sarà il tribunale a decidere. Quanto alle accuse di mafia, secondo Diddi, “a Roma la mafia non esiste, c’è un cattivo, cattivissmo costume, ma non la mafia”. Salvatore Buzzi assisterà oggi alla prima udienza del maxiprocesso per Mafia Capitale in video conferenza dal carcere di Tolmezzo (Udine), ma non rilascerà dichiarazioni.
8.36 – Il legale di Carminati: “Nel processo parlerà”
“Massimo Carminati in questo processo parlerà, è intenzionato a difendersi in modo diverso dal solito perché vuole chiarire un sacco di cose e lo farà”. E’ quanto annuncia l’avvocato Giosuè Naso, difensore dell’ex terrorista che secondo la Procura di Roma sarebbe a capo del clan di Mafia Capitale. A pochi minuti dall’inizio della prima udienza, Naso afferma che il suo cliente, che dal giorno dell’arresto non ha mai parlato con i pm, quando toccherà a lui sarà pronto a parlare davanti ai giudici della X sezione penale. Carminati seguirà l’udienza in videoconferenza. “Di tutta questa storia a Carminati ha dato particolarmente fastidio il fatto che il suo nome sia stato accostato alle parole ‘mafia’ e ‘droga’. Con la mafia non c’entra proprio nulla e la droga gli fa veramente schifo”.