sabato 5 aprile 2014

Da 'Niente da dichiarare?' a 'Gli equilibristi' L'agenzia delle Entrate mappa l'Italia.




Roma - (Adnkronos) - Il fisco 'divide' il territorio in otto aree. I gruppi individuati sono stati nominati con il titolo di un film - GUARDA LA MAPPA - Il direttore AttilioBefera: "Necessario calibrare gli interventi in modo differenziato"

Roma, 5 apr. (Adnkronos) - Otto aree per un'azione più efficace sul territorio. L'Agenzia delle Entrate divide il territorio in gruppi di Province e sceglie e li nomina con il titolo di un film per richiamare in modo efficace un tratto distintivo di ogni cluster: 'Niente da dichiarare?', 'Stanno tutti bene', 'Gli equilibristi, 'Rischiose abitudini', 'Rischio totale, 'Non siamo angeli' , 'L'industriale' e 'Metropolis'.
A incidere sulla valutazione, che porta le province a essere inserite in un gruppo piuttosto che in un altro, sono numerosità del bacino, pericolosità fiscale e, a seguire, pericolosità sociale, tenore di vita, maturità della struttura produttiva, livello di tecnologia e servizi e, infine, disponibilità e fruibilità di infrastrutture di trasporto.
Il nostro Paese, ha osservato il direttore Attilio Befera, in una recente audizione parlamentare "è, infatti, l'insieme di molteplici territori estremamente variegati per cultura, struttura produttiva e condizioni socio - ambientali, ed è necessario calibrare gli interventi in modo differenziato perché la condizione socio-economica è un fattore che influenza l'adempimento spontaneo".
Incrociando i dati dell'Istat con la mappa dell'Agenzia delle Entrate si riscontra che ci sono 11,2 milioni di residenti nelle province 'Rischio Totale'. Seguono i 9,4 milioni di cittadini di altri due gruppi: i'Metropolis', ovvero i 7,1 milioni di residenti delle province di Roma e Milano, e i 'Niente da dichiarare'. Ci sono poi 23,3 milioni di cittadini che abitano in province che il fisco considera tranquille: sono il gruppo 'Industriale' e 'Stanno tutti bene'.

giovedì 3 aprile 2014

Il solito, deludente Sallusti.



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Vogliamo i colonnelli? No, grazie. Ci bastano i soldi. - Sergio Di Cori Modigliani



Circa trent'anni fa, il grande regista italiano Mario Monicelli firmò un gustoso film di acuta satira politica che si intitolava "Vogliamo i colonnelli", interpretato da Ugo Tognazzi. 
Era una commedia di costume che pescava nella tradizione classica della cultura cinematografica dell'epoca (quando ancora esisteva chi produceva, finanziava, distribuiva, realizzava, pensava e scriveva film) e pur pescando nell'attualità di quel momento, poneva l'accento su un concetto base dell'italianità di sempre: il cialtronismo becero, la vera firma del patrio tricolore. 
Il film si rifaceva a una tragedia vera istituzionale: il coinvolgimento di apparati dello Stato al servizio di gruppi occulti dell'estrema destra che volevano organizzare un golpe in Italia, guidato dal generale De Lorenzo e dal colonnello Amos Spiazzi. Il golpe abortì e i militari vennero travolti da un gigantesco scandalo politico che fece tremare l'intera impalcatura istituzionale.
Finì nel nulla del consueto dimenticatoio.
Sempre in bilico e privi di equilibrio, sospesi sul baratro che ci divide tra la farsa e la tragedia, noi cittadini assistiamo sgomenti -come in un film di fantascienza- al ripetersi di episodi sconcertanti che si ripropongono a seconda delle decadi seguendo lo stesso identico copione. Cambiano gli attori comprimari, le comparse, la scenografia, la regione, le mode, ma la sceneggiatura è sempre la stessa.
L'arresto operato dai carabinieri questa mattina dei 24 secessionisti veneti, compreso il sequestro di un aspirante carro armato da guerra, a mio avviso si inseriscono molto bene in questo teatro pecoreccio, proprio come nel film di Monicelli (andatevelo a vedere, ve lo consiglio, credo fosse del 1973). Matteo Salvini, il sedicente leader della Lega Nord, un individuo che non ha capito di essere più vicino a Ugo Tognazzi che a Federico Barbarossa, ha dichiarato con gli occhi luccicanti: "Lo Stato non ci fa paura".
Lo credo bene. Ha ragione,

Non si capisce per quale astruso motivo i leghisti dovrebbero avere paura di uno stato che li ha sostenuti, finanziati, sovvenzionati, alimentati, custoditi, esaltati ed eccitati, dato che la loro storia politica -sulla carta con documenti alla mano- ruota soltanto intorno ad appalti, nomine in enti pubblici decotti lombardi, piemontesi, veneti, emiliani; privilegi abnormi, giganteschi sprechi di danaro pubblico dei contribuenti a beneficio di famiglie private leghiste. E' stato davvero buono e generoso lo Stato con i leghisti, è un loro amicone, è il loro sponsor più fedele, perchè mai dovrebbero averne paura? 
Non si capisce neppure perchè concorrano all'attuale tornata elettorale europea, visto che nel periodo 2009-2014 su 412 riunioni ufficiali della specifica commissione di Bruxelles che si occupava di problemi dell'agricoltura e dell'industria riguardanti anche l'Italia, Matteo Salvini abbia segnato una partecipazione nell'ordine dello 0,1%. Si è visto soltanto alla 412esima riunione, l'ultima in calendario, quando è stato sbeffeggiato dal Presidente che gli ha detto "lei è un vero fannullone, non è mai venuto a lavorare neppure un giorno; nessuno l'ha mai visto a Bruxelles".
In compenso l'abbiamo sempre visto in televisione, ospite fisso di tutti i talk show, per 5 anni.
E' il suo vero e unico lavoro.
Quello è l'investimento della Lega Nord, così come quello del PD e di Forza Italia.
Matteo Salvini è il BPT dei sedicenti secessionisti.
BPT è un acronimo che sta per Buoni Poliennali del Tesoro.
In questo caso sta per Bambolotti Promozionali Televisivi: è tutto ciò che sono.
Dietro non c'è nulla.
Così come non c'è niente dietro questa cosiddetta secessione, se non il dato sociologico che a me interessa: la cupola mediatica ha annunciato in televisione il risultato del referendum che dava 3 milioni di voti ai veneti amanti della rottura, mostrandoci sindaci con la banda diagonale di un inedito colore, mentre poi andando a fare i conti è venuto fuori che i votanti erano stati 128.000 di cui -curiosamente- ben 32.000 provenienti dalla Repubblica del Cile nell'estremo Sud America, nobile nazione che non ci risulta abbia niente a che spartire con i dogi di Venezia.
Quindi, il risultato autentico è stato moltiplicato per trenta volte.
E' come dire che Il M5s alle ultime elezioni ha ottenuto 265 milioni di voti validi: tanto per rendersi conto della folle idiozia del teatro becero che stanno costruendo.
Si tratta di prove generali di falsificazione mediatica pilotata, di cui avevamo avuto già i primi accenni con Silvio Berlusconi e i suoi "personal bpt" che alla tivvù urlavano che lo avevano votato in più di 10 milioni quando erano stati, invece, 7, 3 milioni. Nessun giornalista ha mai neppure accennato a una correzione. Così come nessuno ha corretto Matteo Renzi quando sosteneva che al governo ci è andato perchè glie lo hanno chiesto i 3 milioni di votanti alle primarie, mentre invece lui ha preso soltanto 1 milione e 850 mila voti. Neppure Civati e Cuperlo che erano stati votati hanno osato ricordare l'esistenza dei propri elettori.
Così come Saccomanni aveva detto che la crisi era finita.
Così come oggi ci spiegano che la ripresa è iniziata e l'Italia sta cambiando.
Sono prove generali di falsificazione mediatica, tutto qui.
Tanto abboccano tutti.

Nessuno ricorda nulla, nessuno mantiene memoria di nessun evento o persona, nessuno custodisce i dati della realtà oggettiva perchè ciò che conta è l'ordine di scuderia del momento.
Due sere fa, Lilly Gruber ha titolato la sua trasmissione 8 e 1/2 così: "Tremonti: l'anti Grillo". In studio c'era il giornalista Giannini di Repubblica. Entrambi i membri onorari della cupola mediatica hanno presentato agli italiani la novità della stagione, Giulio Tremonti, come se stessero parlando di una new entry nella politica nazionale, senza neppure menzionare o ricordare che nel 2011 era Ministro dell'economia e ha portato l'Italia sull'orlo della bancarotta, difendendo l'euro con tutto se stesso. Adesso, questa novità elettorale ha scritto un libro per spiegare perchè l'euro non va bene, così come Salvini, Maroni, Zaia, i quali si sono battuti con il coltello tra i denti per difendere l'euro nel 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, facendosi sovvenzionare, finanziare, sostenere e dando un solido contributo al dissesto sia nazionale che europeo. Da quando sono stati esclusi dalle manovre di palazzo (quelle oscure, clandestine e di corridoio) all'improvviso sono contro l'euro, non si comprendono le motivazioni di tale cambiamento. 
Un'ora dopo la trasmissione nella quale Gruber e Giannini avevano introdotto la novità elettorale del momento, su Rai3 Giovanni Floris osava presentare una novità del Nuovo Centro Destra, il volto nuovo della politica bella del governo, l'onorevole Nunzia De Girolamo, record europeo di faccia di bronzo, cacciata a calci dal governo Letta, travolta da uno scandalo.
Non le è stata rivolta neppure una domanda su quella penosa vicenda di piccolo squallore familista locale in quel di Benevento, perchè ciò che conta è cancellare la memoria, falsificare la realtà e cercare di valorizzare i BPT di regime.
Capisco perchè Mario Monicelli, due anni fa, si sia buttato dalla finestra in seguito a disperazione esistenziale, nell'accorgersi quanto fosse attuale il suo delizioso film del 1973.
Noi abbiamo la possibilità di fare di meglio, per evitare il suicidio della nazione.
Buttiamo via dalla finestra le illusioni e la visibilità legata alla falsificazione del reale.
Ma soprattutto buttiamo via dall'Europa questi avanzi di se stessi, ricordando chi siamo e da dove veniamo, per poter avere una possibilità di comprendere dove vogliamo andare.
Euro o non euro è irrilevante, dato che ciò che davvero conta è chi controlla il meccanismo e con quale obiettivo. Che cosa ci facciamo di un ritorno alla lira se a gestirla è un fannullone?
Tutta questa cagnara è paccottiglia per palati beceri.
Cerchiamo di affrontare la complessità del reale e parlare dei temi che contano per davvero.
Lasciamo perdere i colonnelli e cerchiamo di leggere la realtà.
La borsa di Milano vola. 
Confindustria adesso è contenta. 
Le banche pure. 
Il governo anche.
In compenso l'Istat ci comunica che la disoccupazione è aumentata ancora toccando il 13,2%.
Alla fine di quest'anno raggiungerà il 14%.
Per loro non conta.
Per noi sì.
In Europa bisogna andarci con un unico chiaro obiettivo: pretendere di cambiare rotta e subito, per rilanciare investimenti massicci e produrre lavoro e occupazione. Il resto non conta.
I programmi ci sono, i soldi anche, le idee operative pure: questa è la realtà.
Parliamo di questo invece dei secessionisti inventati dai BPT.
Come dicono a Venezia, queste non sono altro che ciacole da comare.
La farsa diventa tragedia quando ci si accorge che la gente pensa che siano cose serie.
Questo sì è davvero tragico.


http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2014/04/vogliamo-i-colonnelli-no-grazie-ci.html

Scie chimiche 2012, parla il maresciallo dell A.M. Domenico Azzone.

M5S è la madre di tutti i disastri italiani! - Jacopo Fo

Di chi è la colpa del debito pubblico? Chi causa la corruzione? Chi spreca i soldi dei cittadini? Beppe Grillo!
Chi tiene l’Italia sotto il giogo della burocrazia più folle? Chi impedisce che vengano approvate leggi contro l’economia mafiosa e l’evasione fiscale? Chi per 50 anni è restato insensibile di fronte al degrado del territorio nazionale che causa frane e alluvioni? Chi usa i soldi dei rimborsi regionali per comprarsi le mutande di cachemire, i proiettili per il fucile e i pranzi con le prostitute?
Chi ha rubato la marmellata? Beppe Grillo.
Notoriamente non sono un sostenitore del Movimento 5Stelle, non sono d’accordo con il suo programma, non condivido scelte tattiche, strategiche e linguaggio. E ho aspramente criticato le strizzatine d’occhio ai fascisti eccetera…
Ma quello che vedo oggi in giro mi sembra un attacco di fobia anti-M5S che sta tracimando il buon senso: siamo al tifo da squadra.
Situazione che fa il paro con i modi di alcuni sostenitori del M5S che ogni tanto sembra di essere in mezzo a una rissa tra interisti e milanisti.
Io credo che oggi l’Italia debba affrontare un grosso problema: questo sistema NON funziona più. La buona notizia è che ormai la maggioranza degli italiani NON ne può più!
Ma cambiare veramente le cose è arduo perché è proprio difficile capire come far muovere questa macchina che ha grippato. Sono 50 anni che in televisione vedo qualcuno che mi dice che sta per fare le riforme. Le hai viste tu?
Il problema è che il grande popolo progressista è diviso su come ottenere che queste benedette riforme vengano realizzate.
Io credo che dovremmo rifondare il modo di discutere tra di noi progressisti, partendo da questo dato di fatto: abbiamo lo stesso obiettivo, non siamo d’accordo su come arrivarci, discutiamone serenamente, non ci sono mostri né da una parte né dall’altra. In tutti gli schieramenti ci sono dei coglioni che fomentano la rissa, ma questo è fisiologico, tocca filtrare gli strepiti e le male parole e andare al concreto di come riuscire a mettere insieme le diverse anime di questo nostro popolo!
Allora vorrei dire due cose, una a chi ce l’ha con il M5S e una al M5S, se permettete.
Vorrei parlare a entrambi del senso della misura: come è possibile essere così incazzati con il M5S quando, per quanto male si possa pensare, si tratta comunque di persone che non sono certo all’origine dei guai italiani, non hanno mai fregato nessuno, hanno rinunciato a buona parte dello stipendio da parlamentare e regalato decine di milioni di euro ai terremotati dell’Emilia, e altre decine di milioni di euro di finanziamento pubblico li hanno restituiti allo Stato?
E si dovrebbe anche ammettere i meriti storici di questo movimento: se oggi il Pd si sta rinnovando e fanno le riunioni della segreteria nazionale in streaming, a chi lo dobbiamo?
E se Berlusconi è caduto e bene o male la politica inizia a fare qualche passo positivo non dobbiamo forse ringraziare anche Grillo che fa paura e che mette il pepe al culo al cambiamento?
Secondo voi Alfano mollava Berlusconi e faceva stare su Letta se non c’era il Babau appostato dietro l’angolo?
Allora ammettiamo che c’è stato del buono e ringraziamo gli amici del M5S perché hanno sconvolto il panorama politico italiano dando forza al cambiamento.
Ho scritto tante volte che l’isolazionismo e la chiusura alla mediazione del M5S è un disastro per loro e per tutti, ma è anche vero che da parte del Pd non ci sono stati mai passi veri verso di loro.
Ci ricordiamo quando Prodi fu designato dal Pd come presidente della Repubblica e poi in aula più di 100 parlamentari del Pd non lo hanno votato?
Prodi era un candidato che era stato scelto anche da una consultazione via web dai militanti del M5S come candidato ben accetto.
Quella era l’occasione di iniziare una vera mediazione con M5S e non l’ha buttata via il cattivissimo Casaleggio!
E se si voleva trovare un accordo invece di chiedere a Napolitano il martirio si poteva fare qualche altra votazione cercando la “convergenza parallela” con il M5S. Ma è indiscutibile che molti nel Pd volessero invece fare il patto con B., vecchio e ripetuto errore (ti ricordi la Bicamerale di D’Alema?).
Se vogliamo uscire da questo pantano tocca che si ricominci a discutere con il M5S innanzitutto ammettendo il loro merito, la loro coerenza e il loro essere una volta tanto disinteressati alla predazione del denaro pubblico.
E poi bisognerebbe incoraggiarli quando sperimentano logiche di mediazione.
Trovo insopportabile il fatto che se non sei d’accordo con un altro essere umano e ti sta sul cavolo,allora devi buttar merda su tutto anche sulle cose buone che ha fatto! Insopportabile quando lo si fa con i nostri veri avversari (i conservatori) doppiamente insopportabile quando è contro gente che alla fin fine appartiene alla tua tribù.
Se i progressisti non riescono a esprimere un sentimento di fratellanza (e sorellanza) è inutile sperare di costruire un mondo migliore. Vien fuori una cacca. Perché la prima cosa che serve per fare un mondo migliore è il rispetto amorevole verso gli altri esseri umani. Una roba che va a braccetto con la capacità di ascolto, di mettersi nei panni degli altri… Se non capisci questo non sei progressista. O meglio, il progresso che vuoi te a me non piace proprio.
Ad esempio: vogliamo dirlo che il M5s, con una magistrale opera di mediazione è riuscito a costringere la maggioranza del Parlamento a approvare una legge che TUTTI dicevano era urgente fare e che però nessuno riusciva poi a far approvare.
È infatti passato un emendamento del M5S che dà la possibilità alle imprese che hanno fatto dei lavori per lo Stato e quindi devono ricevere dei soldi (che lo stato sta pagando con tempi biblici) di NON pagare le tasse compensando così parte dei soldi che devono ricevere dallo stato. Cioè, prima lo Stato non ti pagava il lavoro che avevi fatto ma tu dovevi comunque pagare le tasse allo stato che ti doveva dei soldi! Forse potresti avere difficoltà a credere a quel che ti sto scrivendo perché è troppo assurdo, ma è proprio così! Un assurdo! E, ripeto erano tutti d’accordo a parole ma non riuscivano a approvare questa legge di elementare giustizia. Ora, grazie alla mediazione del M5S, se lo Stato ti deve pagare tu puoi non pagare le tasse allo stato per una cifra corrispondente.
Quante volte lo hai sentito dire da tutti che era urgente (oltre che logico) fare questa legge?
Allora gli amici del M5S si sono messi lì a studiare (e a mediare) e sono riusciti a scrivere un articolo di legge che fosse accettabile per tutti, ed è passato.
Ora mi dite perché questa grande vittoria del buon senso e questo segnale di avvedutezza politica positiva del M5S non sono stati celebrati nei talk show televisivi e nei bar? Perché non se ne parla quasi?
È un mega evento: il M5S è cresciuto, ha fatto esperienza e ora stanno sperimentando un diverso approccio, e funziona!!!
Alllllegriaaaaaa!!! (diceva il buon Mike Buongiorno).
E ora veniamo al M5S.
Carissimi, vi voglio bene. Ma, già avete rinunciato a buona parte degli spazi televisivi, quel poco tempo che parlate lo volete usare per favore per dire quel che avete ottenuto e fatto?
Avete visto come fanno quelli di B.?
Qualunque domanda gli fanno loro rispondono a macchinetta sempre e solo la stessa cosa: Domanda: “Cosa pensa del cambiamento del clima?” Risposta: “Penso che i giudici comunisti stanno facendo il colpo di stato.”
“Cosa pensa della situazione in Siria?”
“Penso che i giudici comunisti stanno facendo il colpo di Stato.”
Così: a ciclostile!
Per favore, volete fare uguale?
 Cosa pensa degli insulti sul web?”
“Penso che il M5S ha ottenuto che se lo stato non ti paga puoi non pagare le tasse.”
Cosa pensa delle dichiarazioni di Renzi?”
“Penso che siamo l’unico partito che ha restituito decine di milioni di euro di finanziamento pubblico e stipendi dei parlamentari!”
A proposito della restituzione, cari amici, ho fatto una ricerca. Forse sarò negato ma non ho trovato da nessuna parte la somma totale dei soldi restituiti fino ad oggi, tra stipendi di parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, sindaci e assessori e finanziamento dei partiti… Se ho ben capito dovreste aver superato i 50 milioni di euro restituiti! Ma perché non lo dite a martello? Perché non trovo sul sito di Beppe un contatore che mi dice in tempo reale a quanti euro state rinunciando ogni ora? Ogni giorno l’autolimitazione degli stipendi degli eletti del M5S restituisce soldi ai cittadini… Avete perfino creato un fondo di 2 milioni di euro per garantire i prestiti per le piccole imprese… Per favore URLATELO!
Funzionerebbe molto di più di tante frasi a effetto che fanno perdere le staffe a un mucchio di bravi progressisti, che proprio non capiscono questo linguaggio che usate. Volete vincere? Moderate i toni.
E poi anche voi dovreste rendervi conto che alla lunga il gioco di disprezzare i progressisti che non la pensano come voi non va bene. Lo sappiamo tutti che poi localmente, di fronte ai problemi della solidarietà o della difesa del territorio, ci troviamo tutti assieme, che esiste una parte sana del Pd che si fa in 100 per far funzionare questo paese. Ci dimentichiamo che c’è gente come la Puppato che quando era sindaco era talmente brava e onesta che voi stessi l’avete insignita del Premio Comune a 5 Stelle?
E lo vogliamo ammettere che moltissimi militanti del M5s amano alla follia, fisicamente, elettori ed elettrici del Pd?
Allora se lei è del Pd e la ami, cavolo, dillo che c’è del buono nel Pd!!!
E ammettiamo anche che il Pd qualche cosa di buono lo ha fatto. Una piccola differenza tra Berlusconi e Letta la vogliamo osservare attentamente?
Ad esempio, è grazie al Pd, che ha spinto sul governo Monti e Letta, se oggi abbiamo, dopo secoli di promesse, L’UNIFICAZIONE DELLE INFORMAZIONI FISCALI!
In Italia si evadeva  facile perché la finanza non aveva accesso automatico ai dati del catasto, del registro automobilistico e navale, ai dati bancari… Un assurdo unico nei paesi industrializzati.
Questa è la prima vera grande riforma andata in porto in Italia.
E per riuscirci hanno dovuto impegnarsi veramente contro un muro di gomma di lobby e di potentati. Ci han messo più di un anno. Ma ci sono riusciti. E grazie a questo stanno succedendo cose mai viste: nel giro di un mese i computer della finanza, incrociando dati catastali, foto aeree, indirizzi postali e mappe delle forniture elettriche e idriche hanno scoperto che esistevano 1 milione e 400 mila CASE FANTASMA, sconosciute al fisco. Una roba grande come Milano che lo Stato NON VOLEVA vedere!!!!!!
Ma è una cosa buona questa o no?
Vogliamo dirlo che ogni cuore progressista gioisce quando lo Stato inizia a usare i computer contro gli evasori fiscali?
Poi possiamo criticare tutto, spigolare sui particolari, se l’avessi fatto io l’avrei fatto meglio eccetera… Ma comunque c’è, dà buoni frutti ed è cosa giusta! DICIAMOLO! Anche se non siamo d’accordo con Monti e Letta proprio su niente. Anzi proprio perché non siamo d’accordo su niente, quel poco di buono dovremmo portarlo sugli scudi.
È così che si smonta l’attacco feroce e peloso che i mass media stanno portando contro il M5S.
Se invece si va avanti con i discorsi semplificati, gli slogan ad effetto e l’uso della violenza verbale per farsi puntare i riflettori dei media addosso si ottengono risultati che partono sul piede sbagliato, senza fondamenta!
E bisogna anche iniziare ad ammettere gli errori: prevedevate per settembre 2013 la bancarotta dello Stato Italiano (cioè l’apocalisse con milioni di pensionati e dipendenti pubblici senza più soldi). La bancarotta non c’è stata! E ormai è evidente che non ci sarà.
Ditelo. Riconoscere gli sbagli è un segno di intelligenza. Solo gli stupidi non sbagliano mai.
E attenzione a non esagerare. La Casta non vuole mollare il potere e ogni giorno avete l’opportunità di attaccar la partitocrazia; esagerare la realtà è superfluo e controproducente.
Sono d’accordo che la legge Bankitalia è una porcata fatta male, ma perché strillare un numero sbagliato? Si parla di 7,5 miliardi di euro regalati alle banche, ma gli stessi documenti analitici del M5S poi spiegano che ci sono 900 milioni di euro di tasse che poi le banche devono pagare su questi 7,5 miliardi di euro. Poi c’è l’anticipo dell’Ires che sono altre decine di milioni di euro di interessi che le banche devono dare allo Stato. Quindi NON sono 7,5 miliardi di euro.
Se uno inizia a parlare in modo approssimato poi si da aria a quelli che non hanno capito niente e i miliardi da 7,5 diventano duemilacinquecento. È pieno il web di persone che non hanno capito che l’oro dello stato non è di Bankitalia, è e resta dello Stato, Bankitalia lo cusotodisce stile cassetta di sicurezza…
E via con la confusione  e poi non si capisce più niente e la disinformazione ci guadagna 300 milioni di miliardi di stupidaggini.
Poi attenzione, semplificare non è utile a far crescere la coscienza civile degli italiani che già di base mediamente ragionano con il piccone. Possiamo urlare giustamente a squarciagola contro la corruzione e l’assalto alle casse dello Stato che abbiamo subito per 50 anni ma tocca anche rendersi conto che bisogna comunque mantenere a galla l’Italia.
Allora, cerchiamo di ragionare, le banche possedevano già quote di Bankitalia, la maggioranza della banca era già loro. Nominalmente era stato stabilito un valore ridicolo, risalente al 1936. Poco più di 150 mila euro. Allora lo capisce anche un bambino che non si può dire che la Banca d’Italia vale quanto una Ferrari usata… Vien da sé che comunque la proprietà della metà di Bankitalia qualche milioncino lo vale… Quindi non stiamo parlando di 7,5 miliardi regalati alle banche ma di un regalo di molto inferiore: la differenza tra il valore della banca che possiamo valutare noi e i grossomodo 6,5 milioni di euro del valore che le banche si trovano in mano con la rivalutazione del valore della proprietà della metà di Bankitalia.
E poi bisognerebbe avere il tempo di spiegare come si affronta l’altro problema.
15 banche italiane sono in grave difficoltà (perché hanno peccato).
A breve l’Unione Europea dovrà stabilire quali banche sono affidabili e quali no.
Se 15 banche italiane vengono giudicate sull’orlo del fallimento è l’Italia che viene declassata e quindi quello che paghiamo di interesse sull’orrendo debito pubblico aumenta. E quelli sono miliardi che escono subito dalle casse dello Stato. Cioè un disastro molto più oneroso per l’Italia dei soldi regalati alle banche.
Mettila come vuoi non ci possiamo permettere, in questo momento di tenue ripresa, di subire un altro ostracismo finanziario. Ci tornerebbe lo spred alto nel sangue.
Come lo risolvi questo problema tu, con un parlamento ingovernabile?
Questa di Letta è una pessima mediazione, ma almeno funziona. A differenza di tante altre leggi italiani che sono eticamente sbagliate e non funzionano neppure.
Certo che è difficile spiegare certe cose complicate agli elettori, ma alla lunga paga. Il M5S ha bisogno di affondare le radici dentro terreni sani. Cambiare l’Italia richiederà tempi non brevi… Tocca insegnare agli italiani a ragionare con precisione. Una vera Grande Impresa!
Alle elezioni avete già fatto il boom, avete già devastato il palcoscenico della politica italiana. Secondo me adesso vi conviene puntare di più sulla crescita, sulla costruzione, sui risultati.
Se improvvisamente iniziate a parlare a bassa voce create un grande stupore.
Grazie al Pd, al M5S, al Sel, a Ingroia, ai comitati civici, alla società civile. Grazie a tutte le italiane e gli italiani che continuano a credere che i progressisti sono un solo popolo con tante idee in testa e che la biodiversità è l’anima del cambiamento.
Grazie a chi è capace di guardare indietro e capire che gli sforzi della gente onesta hanno fatto fare molta strada a questa nostra società grazie al contributo diverso di persone differenti.
Grazie a chi è certo che sapremo migliorare ancora di più quest’Italia nel futuro perché sapremo unire le nostre idee comuni e sapremo amare i pensieri divergenti.
Pace e bene a tutti!
(Pace e bene ce l’ho dovuto mettere perché mi stava uscendo una lacrima ecumenica e gli zuccheri caramellosi mi stavano facendo ululare la glicemia).
Ps
La glicemia ulula?  

Identificati i neuroni che codificano i ricordi.

Identificati i neuroni che codificano i ricordi

I ricercatori hanno esaminato i dopaminergici, una sottoclasse che risponde a un messaggero di segnalazione cellulare noto come cAMP (adenosina monofosfato ciclico), vitale per molti processi biologici.

WASHINGTON - Un nuovo studio dello Scripps Research Institute ha individuato il gruppo ristretto di neuroni coinvolti nella formazione della memoria. "Abbiamo scoperto che mentre sono tantissimi i neuroni che rispondono agli stimoli sensoriali", ha spiegato Seth Tomchik, biologo che ha condotto la ricerca, "solo una determinata sottoclasse di neuroni si occupa effettivamente delle codifiche della memoria". I ricercatori hanno esaminato una tipologia di neuroni chiamati neuroni dopaminergici. 

L'indagine ha scoperto che i neuroni che codificano i ricordi rispondono a un messaggero di segnalazione cellulare noto come cAMP (adenosina monofosfato ciclico), vitale per molti processi biologici. La cAMP è coinvolta in numerose patologie della mente, come il disturbo bipolare e la schizofrenia, e la sua disregolazione potrebbe essere alla base di alcuni sintomi cognitivi del morbo di Alzheimer e della neurofibromatosi di tipo 1.

La sottoclasse di neuroni è apparsa particolarmente sensibile ad elevate quantità di cAMP in una specifica regione del cervello, un lobo con una area nota come corpo fungiforme. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista 'Current Biology'.

http://www.repubblica.it/scienze/2014/03/29/news/ricordi_neuroni-82215754/?ref=fbpr