La politica in pressione sui tecnici di Palazzo Koch per la presunta mancata vigilanza. E loro si difendono con un dossier.
Il quasi crac della Popolare di Bari ha riacceso le polemiche attorno a Bankitalia e alle ispezioni che non avrebbero fatto capire il reale stato patrimoniale dell'istituto pugliese. La politica mette sotto accusa i tecnici di Palazzo Koch i quali, dopo quasi tre giorni, decidono di mettere nero su bianco quanto accaduto negli scorsi mesi. in un ampio dossier vengono messi in chiaro i diversi passaggi che hanno portato al commissariamento della Popolare di Bari: dalle ispezioni finite con valutazione "parzialmente sfavorevole" ai provvedimenti adottati, dalla vicenda Tercas fino ai richiami ai vertici e la richiesta di dimissioni. Ecco la versione di Bankitalia.
NEL 2010, I PRIMI RILIEVI. La banca d'Italia segnala una prima ispezione con esito "parzialmente sfavorevole" nel 2010. Si parla di carenze organizzative e sui controlli interni. L'esigenza di rafforzare i presidi sui "rischi di liquidità e compliance" vengono rilevati anche nel 2011-12, con la richiesta di un'indagine sull'Audit interno. Nel 2013 si registrano invece progressi ma anche "il permanere di alcune aree di debolezza". Vengono adottati provvedimenti restrittivi.
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DAL 2014, L'ACQUISTO DI TERCAS. Nel luglio "la Banca d'Italia autorizza Bpb ad acquisire il controllo di Banca Tercas". E' questa l'accusa che molti muovono a Via Nazionale che nel dossier spiega che l'obiettivo era quello di "salvaguardare i depositanti e rilanciare il piccolo istituto abruzzese", ma anche quello di creare una dorsale adriatica creditizia. Viene anche fatta una due diligence. L'operazione prevede un contributo del fondo interbancario da 330 milioni. Ma l'intervento viene poi contestato (primavera 2015) dall'antitrust della Commissione Europea "per la sua presunta configurabilità come aiuto di Stato". L'intervento viene sostituito ma "si ritardano i tempi di integrazione "con significative conseguenze negative sulla attività di entrambi gli istituti". Poi "solo nel 2019 il Tribunale dell'Unione annulla la decisione UE sugli aiuti a Banca Tercas". La Commissione europea si appella.
LE DIFFICOLTA' PATRIMONIALI. I destini della Popolare di Bari si intrecciano con la riforma delle banche popolari. L'assemblea dei soci delibera la riduzione da 9,53 a 7,5 euro il valore delle azioni. "Ne seguono un malcontento della base sociale e richieste di vendita di azioni", registra Bankitalia. Nel 2016 ci sono indagini su queste nuove azioni e altri controlli "mirati ai profili di adeguatezza patrimoniale e del credito". Via nazionale segnala una non piena adeguatezza degli organi dell'istituto per "affrontare le accresciute complessità" anche legate all'acquisto di Tercas. Scattano anche segnalazioni alla Consob su alcuni aspetti che verranno poi multati per 2 milioni.
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