Con la decisione di recedere dal contratto sottoscritto soltanto un anno fa, ArcelorMittal vuole uscire fuori dalla gestione dell’Ilva fornendo come motivazione la revoca dello scudo penale e la decisione del Tribunale di Taranto di chiudere l’altoforno 2, che di fatto renderebbe impossibile rispettare il contratto di produzione.
La verità però potrebbe essere un’altra: complice anche la crisi mondiale nel settore dell’acciaio, ArcelorMittal in un anno avrebbe già perso con l’Ilva 1 miliardo e per andare avanti vorrebbe diminuire la produzione con relativi 5.000 esuberi tra i lavoratori, altrimenti arrivederci a grazie.
Una questione che ha provocato immancabilmente una dura polemica anche politica, con la Lega in prima fila nell’attaccare il governo reo di aver creato i presupposti con la revoca dello scudo penale (in verità misura votata anche dalla Lega quando era al governo con i 5 Stelle) per una fuga del colosso franco-indiano.
Adesso però si sta tornando a parlare anche di un’altra vicenda, passata sotto traccia al momento della sua denuncia un po’ come il caso Metropol ma che ora potrebbe portare a più di un grattacapo per Matteo Salvini.
Fonte Twitter
Stando ai documenti rivelati da Giovanni Tizian e Stefano Vergine nel loro libro, in barba alla legge che lo vieta la Lega avrebbe investito come si può vedere dal promemoria datato maggio 2014 oltre 5,7 milioni in obbligazioni.
Per quanto riguarda ArcelorMittal il Carroccio avrebbe investito in totale 300.000 euro, con Matteo Salvini che si è difeso sulla falsa riga della vicenda Russia dicendo di chiedere conto all’amministratore in quanto “ho 10.000 euro in azioni e non ne ho di ArcelorMittal”.
Sarebbe necessario a riguardo per fugare ogni dubbio un chiarimento di Giuliano Centemero, il tesoriere della Lega al centro di alcune indagini sui presunti finanziamenti illeciti ricevuti dalla onlus PiùVoci, legata al Carroccio, da parte del costruttore Luca Parnasi e di Bernardo Caprotti creatore di Esselunga venuto a mancare nel 2016.
https://www.money.it/Lega-investito-bond-Arcelor-Mittal-contro-legge
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Il documento che gira in rete sui bond della Lega in Mittal è autentico. Ma non proviene dalla contabilità della Lega. Proviene da un prospetto riepilogativo di Unicredit che ha veicolato la transazione. Per arrivare a quest'informazione è stata fatta una ricerca a ritroso. E già qui una domanda me la porrei. Perché la Lega ce l'ha tenuto nascosto? Seconda osservazione: la data, 2014. Un anno prima che Mittal sbarcasse in Italia, Ilva era ancora dello Stato e non c'era nessun compratore, nemmeno Mittal. Che senso ha "investire", trecentomila euro in una multinazionale indiana che in quel momento era lontana anni luce dai nostri radar? Strana "coincidenza" che proprio quell'impresa così lontana da noi in quel momento, sia poi stata la "prescelta" in una rocambolesca "gara" che di gara ha ben poco. L'ex ministro Calenda scelse la peggiore offerta bocciata anche dai commissari straordinari del Governo... Terza osservazione: Salvini a domanda di una giornalista (MIRACOLO! Hanno trovato il coraggio di fargli finalmente la domanda!) risponde che non ne sapeva nulla. Eh no! Salvini nel 2014 era segretario della Lega da alcuni mesi. Il cassiere Centemero (tra l'altro rinviato a giudizio insieme al cassiere del PD Bonifazi e Parnasi per finanziamenti illeciti ai partit) rispondeva agli ordini del segretario federale Matteo Salvini. Il cassiere non prende di sua sponte 300 mila euro dalle casse del partito per investirli in una multinazionale indiana, senza dirlo al "capitano". Riepilogando: Nel 2014, quando neppure c'era una gara per vendere Ilva e Arcelor-Mittal era un oggetto sconosciuto alla politica e ai risparmiatori italiani... così... d'emblée, il cassiere della Lega che ha in comune con il cassiere del PD anche un processo per finanziamento illecito.. prende di buzzo 300 mila euro dalle casse disastrate della Lega e le butta in una multinazionale indiana. "Coincidenza" vuole che l'anno successivo si indica una gara e due anni dopo, contravvenendo a ogni logica di analisi industriale, il ministro piddino Calenda, bocci un piano industriale e ambientale del competitore Jindal, in gara contro Mittal... di cui fa parte anche lo Stato con Cassa depositi e Prestiti... e promuova il piano Mittal bocciato dai suoi stessi commissari di Governo, quello che guarda il "caso" aveva dato un bond da 300 mila euro a Salvini...Visto che la lega ci ha tenuto nascosto questo bond finora, la domanda è legittima: con quali soldi ha pagato il bond a Mittal?? Sono veramente i soldi della Lega?? Oppure è un'altra forma di finanziamento illecito ai partiti di una multinazionale estera per influenzare a suo favore, le decisioni dei partiti su Ilva in seguito?
stefano.ragusa.
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