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mercoledì 28 ottobre 2020

Viaggiano in treno fino a Napoli i test lombardi. - Natascia Ronchetti e Stefano Vergine

 

A Varese - Fino a 10 giorni per l’esito.

“Il motivo per cui il sistema dei tamponi si è impallato di nuovo è semplice: non hanno voluto comprare macchine per processare i tamponi negli ospedali perché dicevano che sarebbe stato costoso, e invece preferiscono inviarli in treno a Napoli ogni giorno”. Lo racconta al Fatto un medico di famiglia della provincia di Varese, dove in queste ore il sistema sanitario impiega anche 10 giorni per fornire ai cittadini i risultati dei test molecolari, con buona pace del tracciamento della cerchia di contatti, nel caso di esito positivo. La fonte preferisce rimanere anonima, ma è la stessa Ats Insubria a confermare quanto sta avvenendo nelle province di Varese e Como, tra le più colpite in Italia da questa seconda ondata della pandemia e, dopo Milano, in Lombardia.

“Inviamo parte dei tamponi effettuati sul territorio in altra Regione” spiegano da Ats Insubria. “Il numero dei cittadini che quotidianamente si sottopongono al tampone è superiore al quantitativo che può essere processato all’interno del perimetro regionale, che è bene sottolineare accoglie un sesto dei cittadini italiani. Regione Lombardia, tramite la centrale di acquisti Aria spa, ha bandito una gara per effettuazione in service di test molecolare per la ricerca di Sars Cov2. La gara è stata aggiudicata ad Ames Srl”.

Diretto da Antonio Fico, Ames è il centro polidiagnostico che ogni pomeriggio intorno alle 15 ritira migliaia di tamponi fatti in Lombardia, li carica su un treno a Milano, in Stazione Centrale, e li porta fino a Casalnuovo, fuori Napoli. A 800 chilometri di distanza. È qui che si trova infatti il principale laboratorio del gruppo, recentemente perquisito dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta della Procura partenopea sulla gestione degli appalti affidati dalla Regione Campania durante la pandemia. Fico, il direttore della Ames, è indagato per concorso in turbativa d’asta insieme ad Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofilattico di Portici (Napoli), una delle strutture a cui Vincenzo De Luca ha affidato l’analisi dei tamponi effettuati in regione. Al di là dell’inchiesta giudiziaria sulla Ames, a preoccupare è soprattutto lo stato in cui la Lombardia si ritrova ad affrontare anche questa seconda ondata.

A giugno, come aveva raccontato Il Fatto, in piena procedura d’urgenza, la Regione guidata da Attilio Fontana ha affidato infatti una commessa da 72 milioni di euro alla Ames per analizzare 20mila tamponi rinofaringei al giorno. Il gruppo si è aggiudicato la maxi commessa offrendo uno sconto di oltre il 50% sulla base d’asta fissata, così che per ogni tampone analizzato l’incasso sia di 29,4 euro. La convenzione per appaltare all’azienda campana l’analisi di 20 mila tamponi è stata però attivata il 25 giugno, quando ormai la situazione epidemiologica iniziava ad andare meglio. La convenzione sarebbe dovuta durare due mesi – si legge sui documenti pubblici – e poteva al massimo essere prorogata fino al 15 ottobre. Poi in teoria Attilio Fontana e i suoi uomini avrebbero dovuto essere autosufficienti. Ma non è andata così.

Il 15 ottobre scorso l’Ats Insubria ha così deliberato una proroga della convenzione con Ames “oltre la scadenza”, si legge nella delibera di affidamento. Ma anche l’Asst Lariana (che copre i territori di Como, Cantù, Menaggio) si è affidata ad Ames fuori tempo per processare i propri tamponi scolastici e quelli dell’ospedale di Como: il 22 ottobre, infatti, ha varato un affidamento del valore di 604.427 euro e della valenza di due mesi. In base a tale accordo, i tamponi vengono prelevati ogni giorno alle 15, inviati a Napoli e l’esito arriva il giorno dopo. Un po’ meglio rispetto ai “fino 10 giorni” per processare un tampone a Varese. L’azienda sanitaria pubblica locale pagherà quindi al gruppo privato campano altri 2.199.954 euro per analizzare 74.600 tamponi. Fino a quando? Non si sa: la scadenza dell’appalto non è nemmeno prevista.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/27/viaggiano-in-treno-fino-a-napoli-i-test-lombardi/5980977/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-10-27

martedì 12 maggio 2015

MA CHE COSA HA IN MENTE OBAMA, CON I SUOI TPP E TTIP? - ERIC ZUESSE



La motivazione sottesa al Partenariato Trans-Pacifico TPP di Obama, e al Trattato Transatlantico per il Commercio TTIP, la motivazione dietro ad entrambi questi giganteschi trattati commerciali internazionali è la stessa, e i senatori democratici degli Stati Uniti Elizabeth Warren e Sherrod Brown hanno ragione: non è per niente progressista. 

Ha invece l’intento di togliere, in una democrazia, il potere politico al pubblico, e trasferirlo al suo posto all’aristocrazia internazionale (cioè, allontanarsi il più possibile da qualunque  democrazia nazionale).

Questo si otterrà cambiando la cosa più fondamentale di tutte: la base stessa del potere globale. 
Tale base, invece di essere costituta dai voti democratici del pubblico nazionale, che eleggono i loro rappresentanti politici i quali determinano leggi e regole, tale sistema politico democratico nazionale diventa invece il suo esatto opposto: i voti degli stakeholders aristocratici dell’aristocrazia internazionale eleggono i dirigenti aziendali delle società internazionali, che a loro volta selezionano i membri delle tavole rotonde internazionali sul commercio,  che nel TTP e nel TTIP a loro volta determinano le leggi e le applicazioni, in particolare riguardo ai diritti dei lavoratori, alla sicurezza dei prodotti e dell’ambiente. 

L’indebolimento da parte dell’aristocrazia internazionale di queste regole nazionali permetterà l’abbassamento salariale del pubblico, cioè delle persone che non controllano le società ma che controllano solo la loro forza lavoro, che diminuisce fino al più basso compenso orario nell’intera trading-area internazionale. Questo nuovo sistema renderà anche possibile minimizzare le regole sulla sicurezza del cibo e degli altri prodotti, massimizzando in questo modo la possibilità delle società internazionali di evitare le spese, che sarebbero altrimenti necessarie all’innalzamento della sicurezza dei loro prodotti.

Queste spese (le passività dei prodotti pericolosi) verranno sempre più sostenute unicamente dai consumatori di tali prodotti. I rischi per gli investitori  (che è ciò che gli aristocratici cercano di evitare maggiormente) sono di conseguenza diminuiti - trasferiti sempre più sul pubblico. Renderà, inoltre, virtualmente libero il danno ambientale per le
società internazionali che lo perpetuano, mentre esso diventerà allo stesso tempo un costo che solo il pubblico dovrà sostenere: tossicità dell’aria, dell’acqua, … Perciò, ancora un’altra categoria di rischio che se ne va per gli investitori: questo aumenterà i margini di profitto, a vantaggio dei soli stakeholders - non del pubblico. I profitti diventeranno perciò sempre più concentrati nelle società internazionali e nelle famiglie che le controllano, e le perdite verranno distribuite tra consumatori e lavoratori, in generale tra coloro che ne vivono: il pubblico.

Il Governo diventerà sempre più solo un mero esecutore e diffusore dei  rischi e delle penalizzazioni al pubblico; e ciò a sua volta aumenterà ancora di più l’ideale del libero scambio: che il Governo sia sempre meno presente, o “più piccolo”- ovvero che vi sia sempre meno Governo democratico. 
E’ questo il succo del discorso del “piccolo governo” dell’aristocrazia: si tratta di spostare i costi dagli aristocratici al pubblico. Perciò la percentuale maggiore dei costi per la sicurezza dei prodotti, per i diritti dei lavoratori e per  l’ambiente, diventerà a carico dei cittadini, e la quota minore dei costi sarà sostenuta dagli  stakeholders delle società internazionali.
In cambio, gli aristocratici saranno in grado di passare ai loro eredi designati il loro dominio e il controllo crescente sul pubblico. Perciò, la  concentrazione della ricchezza diventerà sempre più appannaggio di un numero sempre più esiguo di famiglie, una iper-aristocrazia sempre più piccola. Questo è quel che sta succedendo, e si verificherà in modo ancora maggiore se verranno approvati gli accordi TPP e TTIP. (Secondo il più approfondito studio a tale proposito, al 2012 lo 0.7% più ricco del mondo possiede 13.67 volte di più del 68.7% più povero”); perciò, la distribuzione della ricchezza nel mondo è già estremamente diseguale. TTP e TTIP sono progettati per aumentare quella diseguaglianza).

Inoltre, il Presidente Obama e il Partito Repubblicano al Congresso (che lo supporta su questa e su tutte le altre questioni che sono d’interesse principale per l’aristocrazia Americana, quali la sconfitta della Russia, della Cina e degli altri paesi del BRICS – per esempio, allontanando l’Ucraina dall’aristocrazia russa e mettendola invece sotto il controllo dell’aristocrazia americana) si stanno adoperando per far sì che l’aristocrazia americana sia sempre più al controllo a livello internazionale, e questi accordi commerciali sfruttano in aggiunta il fatto che l’America è la potenza più grande in entrambi gli oceani più vasti del pianeta: l’Atlantico e il Pacifico.

In altre parole: gli Stati Uniti, con il TTP e il TTIP, saranno nella straordinaria posizione di consolidare la partecipazione dell’aristocrazia americana, probabilmente per il prossimo secolo, in entrambi i due maggiori patti commerciali internazionali. Questa esclusiva commerciale manterrà il controllo dell’aristocrazia americana praticamente su tutte le aristocrazie delle altre maggiori nazioni industriali – includendo tutto l’emisfero settentrionale, dove si trova la maggior parte delle terre del mondo.   
Di conseguenza, non solo l’aristocrazia mondiale controllerà il pubblico mondiale, ma l’aristocrazia americana controllerà le altre aristocrazie, con modalità che aumenteranno il suo potere collettivo nei confronti di ogni aristocrazia nazionale esterna; e così, l’Impero Americano diventerà giorno dopo giorno il più grande impero che il mondo abbia mai conosciuto, grazie allo sfruttamento della popolazione, ovunque, e non solo all’interno di un’unica nazione.  

Obama ha detto ai cadetti di West Point, il 28 Maggio 2014: “L’ascesa economica della Cina e la sua capacità militare preoccupano i suoi vicini. Dal Brasile all’India, le classi medie in crescita competono con noi, e i governi cercano maggior voce in capitolo nei forum a livello mondiale.” 
In altre parole: parte del lavoro di questi futuri ufficiali sarà di assicurare che le nazioni BRICS, e le altre che hanno una ricchezza pro-capite inferiore dell’America, restino povere, così che l’aristocrazia americana possa mandare il lavoro là, al posto di pagare gli stessi lavoratori americani per farlo – in altre parole: far competere i lavoratori americani con quelli delle nazioni povere, piuttosto che far competere gli investitori americani con quelli delle nazioni povere. Sta dicendo alle forze armate americane che sono soldati in questa guerra di classe internazionale, pagati dal pubblico, ma che lavorano in realtà per l’aristocrazia americana e non per il pubblico, bensì contro di esso – al fine di abbassare il loro salario, la sicurezza sul cibo, ecc…
Questa è la strada verso un certo tipo di governo del mondo da parte dei super ricchi per i super ricchi, che mantiene loro e i loro eredi designati al controllo sulle risorse del mondo intero – sia in termini di risorse naturali che umane – e che usa gli aristocratici locali come agenti locali in tutto il mondo, che influenzeranno il loro pubblico locale e lo faranno lavorare per l’intensificazione della ricchezza mondiale nelle mani, in primo luogo, dell’aristocrazia mondiale e, in secondo luogo, dell’aristocrazia americana in quanto aristocrazia dominante a livello mondiale.

Ciò che rimarrà dei governi nazionali locali diventerà perciò un mero involucro.

Benito Mussolini, che aveva imparato il suo fascismo dal fondatore del fascismo stesso, il suo maestro Vilfredo Pareto (che Mussolini chiamò “il Karl Marx del Fascismo”), che è stato anche il fondatore della moderna teoria economica ed in particolare del suo Criterio del Welfare, che informa una parte così grande delle restanti teorie economiche e in particolar modo tutte le analisi costi-benefici (come quelle dei mezzi proposti per frenare il surriscaldamento globale), ha spiegato nel seguente modo il “corporativismo” che sosteneva fosse alla base del fascismo: 

La corporazione gioca sul terreno economico come il Gran Consiglio e la Milizia giocarono sul terreno politico!

Il corporativismo è l’economia disciplinata, e quindi anche controllata, perché non si può pensare a una disciplina che non abbia un controllo.
Il corporativismo supera il socialismo e supera il liberalismo, crea una nuova sintesi.
In calce a questo articolo c’è il discorso di Mussolini a questo riguardo, nel quale espone quella che chiama un’ideologia post-capitalista e post-socialista, e che Barak Obama, proclamatosi post-capitalista e post-socialista esso stesso, (come agente per l’aristocrazia globale) sta mettendo in atto in modo sempre più crescente – in modo particolare tramite il
TTP e il TTIP.  


Nello specifico, in particolare a riguardo degli accordi commerciali internazionali, il maestro di Mussolini, Pareto, ha detto che il mercato libero deve regnare supremo e libero da ogni vincolo dello Stato in ogni aspetto, non solo all’interno delle nazioni, ma anche, e in modo particolare, tra le nazioni. 
Come ho messo in evidenza, a questo proposito, nel mio recente libro sullo sviluppo storico del fascismo fino al giorno d’oggi: “Pareto è stato coerentemente un purista del mercato libero, almeno dal 1896. Per esempio, il 1 Settembre 1897 nelle sue “The new Theories of Economics” pubblicate sul “Journal of Political Economics”, ha dichiarato: Se fossi dell’opinione che un dato libro potesse contribuire più di un altro ad affermare il libero scambio nel mondo intero, non esiterei un istante a dedicarmi corpo ed anima allo studio di tale opera, mettendo da parte per il momento lo studio della pura scienza”. Ha inoltre dichiarato: “Siamo stati in grado di dimostrare con forza che i coefficienti di produzione in un regime di competizione libera sono determinati dagli imprenditori esattamente nello stesso modo in cui un governo socialista li dovrebbe fissare se volesse realizzare il massimo di ofelimità [il termine da lui inventato per “welfare” per metter in ombra l’attuale base di valore, cosicché gli economisti possano fingere di essere liberi dal valore, anche se loro stessi valutano le cose in analisi di costi-benefici che, di fatto, applicano la sua teoria pro-aristocratica, o fascista] per i suoi soggetti”. [E bisogna qui notare il lapsus di Pareto nel dire che i governi hanno “soggetti” e non “cittadini”]. Pareto ha sempre messo in discussione se un governo socialista sarebbe stato in grado di raggiungere tale scopo, mentre sosteneva che un mercato libero l’avrebbe realizzato in modo naturale, così come i fisiocratici avevano detto che doveva regnare la “legge naturale” e non una sua alterazione.  
Pareto ha attaccato l’economia di Adam Smith, e dei fisiocratici francesi che avevano gettato le fondamenta per la teoria economica smithiana, su una base che i successivi economisti avrebbero poi potuto sviluppare matematicamente in un modo che avrebbe nascosto l’essenziale fascismo della teoria, - la forma modernizzata (post-agraria) del feudalesimo.
Barak Obama e i Repubblicani al Congresso stanno semplicemente portando l’operazione fascista al livello successivo. Per quanto riguarda i Democratici al Congresso, sono divisi sulla questione perché (almeno fino alla nuova teoria economica che ho spiegato nel mio libro) nessuno ha ancora formulato una teoria economica per una democrazia, l’attuale teoria economica è stata invece designata appositamente per uno stato controllato dal fascismo e da un’aristocrazia.


Di conseguenza, i pochi democratici progressisti che ancora rimangono al Congresso stanno avendo delle difficoltà nel comunicare facilmente e volentieri al pubblico qual è la reale posta in gioco nella proposta di Obama per il TPP e il TTIP: il trasferimento della sovranità democratica ad un’aristocrazia fascista internazionale, dominata dagli aristocratici Americani. Senza questo passaggio della sovranità democratica nazionale ad un ente fascista internazionale che rappresenta il management aziendale mondiale, tali trattati non avrebbero senso.

Questo trasferimento è chiamato “Investor state dispute settlement” [meccanismo di risoluzione delle controversie Investitore-Stato] o ISDS. 

In realtà è un governo mondiale che si impone, chiaramente fascista. Non è per nulla democratico ed è una forma di governo sospetta che, dal momento in cui diventa imposta, riduce la sovranità nazionale. La precedente proposta progressista di governo globale che era stata di moda dopo la seconda guerra mondiale, così da diminuire le possibilità di una terza guerra mondiale, si basava invece sull’idea di una federazione internazionale di democrazie indipendenti. L’ ISDS non ha nulla in comune con quella visione, l’originale versione di governo globale. E’ invece puro fascismo, su scala internazionale.  

Nel primo decennio dopo la Seconda Guerra Mondiale, aveva dominato la visione di Roosvelt di un governo democratico mondiale, con l’obiettivo della nascita di Nazioni Unite democratiche, che si sarebbero sviluppate fino a comprendere, in modo sempre più egualitario, sempre più parti del mondo; ma, dopo che il dominio repubblicano cominciò a
riaffermarsi in America con Eisenhower e con i fratelli Dulles a controllare e strutturare le future politiche internazionali, le cose si sono mosse sempre più nella direzione di un controllo sul mondo basato sull’aristocrazia americana (in particolare con il Colpo di Stato della CIA di Allen Dulles in Iran nel 1953)


e Barak Obama si inserisce perfettamente in quella tradizione totalmente repubblicana e fascista, benché sia “democratico” sulla carta. 
Alcuni analisti sostengono che Obama fosse un agente della CIA in un precedente periodo della sua vita. (La CIA, quando Eisenhower si insediò al potere, mise i pro-nazisti della CIA al potere; e in seguito questo controllo è diventato sempre più profondamente radicato.) Il giornalista inglese Obert Fitch sembra aver capito Obama già dal 2008, subito dopo la sua elezione a Presidente. In sostanza, Fitch descrisse Obama come un fascista che aveva deciso di salire al potere ingannando i progressisti, facendoli pensare di essere uno di loro. Fitch dipinge Obama come un agente segreto conservatore, un Manchurian candidate, un cavallo di troia, un repubblicano nelle vesti retoriche di un democratico. 
Aveva capito Obama, già allora.

Per quanto riguarda ciò che gli studi economici empirici e non la teoria economica indicano quello che sarà probabilmente il risultato dei TTP e TTIP: è stata condotta un’analisi economica indipendente per ciascuno di questi due accordi commerciali, e ciascuna ha raggiunto le stesse conclusioni: i cittadini, ovunque, si impoveriranno a causa loro ma gli aristocratici, specialmente negli Stati Uniti, si arricchiranno. Tali accordi faranno, probabilmente, esattamente ciò che sono stati pensati per fare.  

Per quanto riguarda ciò che alcuni difensori di Obama dicono sui suoi trattati commerciali, per la precisione che l’ ISDS è un dettaglio e che l’accordo nella sua sostanza generale è buono: è la stessa cosa che sostenere che una persona è in buona salute, ma che il suo cervello o il suo cuore hanno bisogno di essere aggiustati o anche sostituiti. Queste persone
sanno che si tratta di trattati negativi; è per questo che li supportano. Vengono pagati dall’aristocrazia.


HILLARY CLINTON SAREBBE MEGLIO ?
E quindi, che dire del successore designato di Obama? Sarebbe diversa? Ecco il resoconto a questo riguardo:
Il 23 febbraio 2008, Hillary Clinton fece un’arringa dai toni aspri davanti a microfoni e telecamere “Barak Obama, vergognati!”, sostenendo che due dei volantini della sua campagna avevano mentito circa le sue posizioni.

Uno dei volantini diceva che la proposta di Hillary Clinton di un mandato di assicurazione sanitaria avrebbe penalizzato gli americani che non acquistavano assicurazioni sanitarie. Verità, ma lei ha cercato di negarlo. (Obama copiò il suo piano solo dopo essere stato eletto, semplicemente aggiungendo il mandato individuale al suo stesso.) L’altro volantino del quale Hillary si è lamentata citava la caratterizzazione che il Newsday dava dell’opinione sul NAFTA di Hillary nel 2006: “Clinton pensa che il NAFTA sia stata una manna per l’economia”. Adesso Hillary sosteneva che pure quella era una menzogna. 

Molti della stampa hanno supportato ciecamente le sue accuse contro Obama, perché “la manna” era una frase usata dal Newday, non da Hillary. Tuttavia, ancora una volta era lei, e non Obama, che mentiva. Nella sua “Living History”del 2003 (p. 182) si vanta del fatto che suo marito avesse fatto approvare il NATFA, e dice “Creare una zona di libero scambio nel Nord America – la più grande zona di mercato libero nel mondo- espanderebbe le esportazioni americane, creando posti di lavoro e assicurando che la nostra nazione possa raccogliere i frutti – e non il peso – della globalizzazione. Questo si suppone fosse uno dei suoi più importanti successi , che erano (p. 231) “Il successo di Bill sul budget, la legge Brady ed il NAFTA”. Ma ora Hillary stava chiedendo che Obama si scusasse perché il suo volantino diceva “Solo Barak Obama si è opposto al NAFTA e agli altri trattati economici sbagliati”. Tale frase era semplicemente un fatto, nonostante ciò che Hillary e i maggiori media americani stavano adesso sostenendo. 
(Obama stava tenendo in serbo il suo peggio per la nazione per quando sarebbe diventato Presidente – ed in particolare dopo che fosse stato rieletto e quindi libero di andare verso l’ “estrema-destra”, sua  inclinazione naturale fin dall’inizio, che non ha però potuto seguire se non prima di aver ingannato tutti su quale fosse il suo scopo reale, in modo da poter forse arrivare in una posizione adatta a  realizzarlo.)

Il 20 marzo 2008, il giorno dopo che Hillary aveva finalmente reso pubblica la sua agenda per gli anni alla  Casa Bianca, John Nichols di The Nation scrisse nel suo blog che “La menzogna di Clinton uccide la sua  credibilità sulle politiche commerciali”, e disse: “Ora che sappiamo dalle 11.0000 pagine dei documenti  della Casa Bianca rilasciati questa settimana che la ex First Lady era una ardente sostenitrice del  NAFTA;… ora che sappiamo che era coinvolta nel bel mezzo delle manovre per impedire che i gruppi per i diritti umani, per il lavoro, per l’agricoltura e per l’ambiente ottenessero accordi migliori; …ora che sappiamo dai record ufficiali del suo periodo come First Lady che Clinton è stata il relatore principale ad una sessione a porte chiuse, dove 120 opinioniste donne sono state verbalmente vessate perché facessero pressioni sui loro rappresentanti al Congresso perché approvassero il NAFTA; ora che sappiamo dal servizio della ABC News sull’incontro che “i suoi interventi sono stati completamente a  favore del NAFTA” e che “non c’era possibilità di equivocare il suo supporto per il NAFTA a quel tempo”, … cosa dovremmo pensare ora della campagna di Clinton, nella quale afferma che non è mai stata a suo agio con il programma attivista del libero scambio, che è costato centinaia di migliaia di contratti sindacali agli Stati Uniti?”

Il giorno successivo, Jake Tapper, ABC, nel suo blog “Political Punch”, con il titolo “Dalla scrivania del fact-checker: La campagna di Clinton distorce Il meeting NAFTA di Clinton” ha scritto : “Ho parlato con  tre ex ufficiali dell’Amministrazione Clinton di cui ho fiducia, i quali mi dicono che l’allora First Lady era contraria all’idea di introdurre il NAFTA prima del sistema sanitario, ma che non aveva riserve in pubblico o nel privato sulla sostanza del NAFTA. Eppure la campagna di Clinton continua a diffondere il mito che lei fosse contraria al NAFTA”. Ha portato avanti questa menzogna anche dopo che era stata ripetutamente e sicuramente provata come tale.  

Di conseguenza: la sola reale differenza tra Hillary Clinton e Barak Obama è che Obama è un bugiardo molto più esperto di lei. Ed è la ragione per cui è arrivato dov’è ora. Lei probabilmente non ci riuscirà; è sempre la stessa incompetente, tanto oggi quanto ieri.  

Eric Zuesse
Fonte: www.countercurrents.org
Link: http://www.countercurrents.org/zuesse260415.htm

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di STELLA FUCCENECCO

LO STATO CORPORATIVO DI BENITO MUSSOLINI
L'applauso col quale ieri sera avete accolto la lettura della mia dichiarazione mi ha fatto domandare stamane se valeva la pena di fare un discorso per illustrare un documento che è andato direttamente alle vostre intelligenze, ha interpretato le vostre convinzioni ed ha toccato la vostra sensibilità rivoluzionaria.
Tuttavia può interessare di sapere attraverso quale ordine di meditazione, di pensiero, io sia giunto alla formulazione della dichiarazione di ieri sera. Ma prima di tutto voglio fare un elogio di questa assemblea e compiacermi delle discussioni che si sono svolte.
Solo dei deficienti possono stupirsi che si siano determinate delle divergenze e che siano apparse delle sfumature. Tutto questo è inevitabile vorrei dire necessario.
Armonia è armonia, la cacofonia è un'altra cosa.
CONTINUA QUI

CARTA DEL LAVORO [21-22 aprile 1927]
approvata dal Gran Consiglio 
II. Il lavoro, sotto tutte le sue forme organizzative ed esecutive, intellettuali, tecniche, manuali è un dovere sociale. 
A questo titolo, e solo a questo titolo, è tutelato dallo Stato. Il complesso della produzione è unitario dal punto di vista nazionale; i suoi obiettivi sono unitari e si riassumono nel benessere dei singoli e nello sviluppo della potenza nazionale.
VII. Lo Stato corporativo considera l'iniziativa nel campo della produzione come lo strumento più efficace e più utile nell'interesse della Nazione.
L'organizzazione privata della produzione essendo una funzione di interesse nazionale, l'organizzatore dell'impresa è responsabile dell'indirizzo della produzione di fronte allo Stato. Dalla collaborazione delle forze produttive deriva fra esse reciprocità di diritti e di doveri. Il prestatore d'opera, tecnico, impiegato od operaio, è un collaboratore attivo dell'impresa economica la direzione della quale spetta al datore di lavoro che ne ha la responsabilità.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15039

giovedì 22 gennaio 2015

PERCHÈ L’AMMINISTRAZIONE OBAMA HA DECISO DI SCATENARE UN CONFLITTO RAZZIALE. - MICHAEL THOMAS

Ferguson

State of the Nation.

Nella storia americana nessun’altra amministrazione ha prodotto così tante crisi e commesso così tanti crimini passibili di impeachment come quella attuale. Il numero degli illeciti governativi e la diffusione degli scandali politici sono senza precedenti e senza paragoni. Nessun altro presidente americano si è comportato in un modo così autoritario e così impunemente. La continua condotta dittatoriale del presidente Obama è diventata così normale che molti si rivolgono a lui come se fosse un re e il primo monarca degli Stati Uniti. Per coloro che lo hanno visto gettare sistematicamente la Costituzione nella spazzatura, tiranno e despota sono le definizioni più comuni.
L’intero organo esecutivo è diventato spregevole per la sua prevedibile mancanza di rispetto della legalità e per la sua amministrazione pasticciona, per le sue dichiarazioni ingannevoli e la diplomazia fuorviante. Ogni cosa essi facciano, o non facciano, ha come fine un calcolo politico oppure degli intrighi per tornaconti personali. La continuazione della facciata del politicamente corretto appare essere il suo principio organizzativo centrale, così come la caratteristica distintiva di tanti “zar” incompetenti e di politicanti non qualificati.
Ma quanti sono gli scandali e le scorrettezze senza fine, così come le trasgressioni senza precedenti della Costituzione americana e le flagranti violazioni del diritto federale? Ecco solo alcuni dei tanti duri attacchi portati dall’amministrazione Obama:
  • Utilizzo dell’IRS (Internal Revenue Service, l’equivalente americano dell’Agenzia delle entrate, ndt) per colpire gli avversari politici;
  • Spionaggio Spericolato ed illegale ai danni dei cittadini americani e dei leader stranieri;
  • iRiscritture ripetute ed illegali del progetto di legge: “Affordable Health Care for America Act” (HR 3962, ndt);
  • Avvio di guerre non dichiarate alla Siria e alla Libia;
  • Proseguimento delle guerre illegali in Iraq e Afghanistan;
  • Disfatta di Bengasi e censura;
  • Scandalo delle intercettazioni telefoniche ai danni degli inviati dell’Associated Press;
  • Fallimento dell’operazione “Fast and Furious” (una serie di “sting operation” eseguite tra il 2006 e il 2011 da parte dell’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) con l’obiettivo di arrivare ad individuare ed arrestare i capi dei cartelli messicani del commercio illegale di droga vendendo loro delle armi per mezzo di intermediari illegali e conclusasi in un fallimento totale);
  • Le  richieste alle aziende di generose donazioni da parte del Secretary of Health and Human Services, Kathleen Sebelius, per salvare “l’Obama care”;
  • Lo scandalo Pigford l (elargizioni e spreco di denaro pubblico a favore di piccoli gruppi di interesse, nel caso specifico agricoltori di colore, a scopi elettorali e a proposito dei quali né il presidente Obama né il procuratore generale Eric Holder potevano dirsi all’oscuro);
  • Immigration enforcement. Violazione senza sosta della legge sull’immigrazione da parte del Departement of Justice (DOJ)J. Varie denunce indicanti che l'amministrazione Obama ha sempre favorito attivamente il traffico di immigrati clandestini nel paese sono solo l’ultimo esempio degli sforzi di lunga data dell'attuale amministrazione di ignorare le vigenti leggi sull'immigrazione;
  • Dimissioni dell’amministratore della GSA (acronimo di U.S. General Service Association), Martha N. Johnson, a causa del rapporto di un Ispettore generale che rivelava l’uso improprio di denaro pubblico in occasione di una conferenza interna definita “eccessiva, dispendiosa e in alcuni casi intollerabile”. GSA è un’agenzia di servizi governativa indipendente del governo degli Stati Uniti che fornisce prodotti e mezzi di comunicazione, provvede al trasporto e al reperimento degli uffici per i dipendenti federali, sviluppando politiche di costo minimo a livello governativo e altre attività di gestione;
  • Indagini del Dipartimento di Giustizia
    sul reporter della FOX News, James Rosen, accusato di raccogliere informazioni sensibili coperte dal segreto di stato, attaccando così la libertà di stampa protetta dal primo emendamento della costituzione americana;
  • Il fiasco del Cash for Clunkers. Il Car Allowance Rebate System (CARS), altrimenti noto come "cash for clunkers", è stato un progetto da 3 miliardi dollari, destinato a fornire incentivi economici per l'acquisto di nuovi e più efficienti veicoli a basso consumo di carburante in cambio di quelli vetusti in circolazione. Il programma è stato promosso per dare uno stimolo all'economia. Di fatto, si è dimostrato un fiasco amministrativo perché i pianificatori centrali avevano sottostimato il numero di quelli che vi avrebbero aderito e inoltre troppo poco è stato il personale preposto ad evadere le pratiche, dovendo così chiedere l’aiuto dei dipendenti della Federal Aviation Administration per mandare avanti il lavoro. I concessionari auto hanno anche detto di aver dovuto anticipare il denaro ai clienti e di essere ancora in attesa di essere pagati dall’amministrazione centrale;
  •  Monsanto Protection Act
  • Indefinita Sorveglianza attraverso il National Defense Authorization Act
  • Lo scandalo finanziario della Solyndra a e di altre aziende del settore dell’energia solare;
  • Travisamento e distorsione dei fatti nella vicenda della fuoriuscita del petrolio della British Petroleum (BP) nel golfo del Messico;
  • Utilizzo del governo federale per favorire il programma LGBT (acronimo di lesbian, gay, bisexual, and trans gender, ndt);
  • Inserimento di un certificato di nascita del presidente Obama fraudolento e contraffatto sul sito internet del governo (WhiteHouse.gov);
  • Interrogativi su quale sia il reale  luogo di nascita del presidente Obama che, secondo un opuscolo della Harvard Law Review dell’anno 1991, sembrerebbe essere in Kenya (rivista dell’Università Harvard Law School dove Obama si è laureato e del cui giornale è stato il primo presidente afroamericano della storia). La questione dell’effettivo luogo di nascita del Presidente Obama è materia controversa in quanto, secondo alcuni, Obama non sarebbe nato alle Hawaii, ma in Kenya, e quindi non potrebbe essere il Presidente degli USA, dato che il secondo articolo della Costituzione americana vieta la candidatura a chiunque non sia cittadino americano per nascita;
  • Spionaggiog del Senato ad opera della CIA;
  • Avvio disastroso dell’ “Obamacare”;
  • Orchestrazione di un violento colpo di stato a Kiev e apertura di una guerra civile in Ucraina;
  • Emanazione di ordini esecutivi illegali per legiferare legiferare la nuova legge sull'immigrazione senza l'approvazione del Congresso;
  • Nomina di  candidati incompetenti nelle sedi diplomatiche delle ambasciate;
  • Incitamento all’odio razziale a Ferguson (Missouri), NewYork, Sanford (Florida) e Boston;
  • Uso di un linguaggio incitante all’odio razziale ogni qualvolta sia necessario al raggiungimento di obiettivi politici immediati;
  • Continui tentativi di provocare una definitiva guerra razziale su scala nazionale.
Gli ultimi tre punti ci dicono molto sull’uso di una determinata strategia per dividere la nazione usando un razzismo ben costruito. Questa corposa agenda razziale è stata implementata con pochi cenni d’intesa fin dall’insediamento della prima amministrazione Obama. Alla luce del crescente numero degli scandali e delle violazioni senza precedenti delle leggi effettuate da questa amministrazione, risulta evidente l’esistenza di un’offensiva senza sosta per uno scontro razziale su larga scala. Tra i fedelissimi di Obama c’è ormai la consapevolezza che non esista altro mezzo utile a distogliere l’attenzione del popolo americano dalla inarrestabile corruzione e dai numerosi illeciti che devono essere tenuti nascosti alla nazione.
Quando la popolazione non viene fuorviata con un evidente linguaggio incitante all’odio razziale, l’amministrazione Obama cerca comunque di distogliere l’attenzione dalla vera e reale guerra di classe che infuria nel paese fin dal crollo dello stock market nel 2008.

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La carta del razzismo usata come depistaggio per sviare l’attenzione dall’incombente conflitto di classe.
Ovviamente, c’è una ragione molto più importante e profonda per un così grande conflitto razziale intenzionalmente generato da Obama, dai suoi collaboratori e da tutti i Media Mainstream (MSM). La sempre più intensa guerra di classe è in corso nel paese fin da settembre 2008. La classe benestante è stata messa sotto attacco diretto da coloro che sono stati danneggiati dal più grande trasferimento di ricchezza della storia contemporanea. Ogni qualvolta si verificano molteplici cataclismi economici e finanziari come il mondo ha sperimentato dal 2008, c’è anche una simultanea e massiccia redistribuzione della ricchezza. A causa delle regole del gioco palesemente asimmetriche, il flusso di ricchezza è stato effettuato dalla classe media a quella più ricca. Così facendo, l’1% della popolazione possiede ora una quota estremamente sproporzionata della ricchezza mondiale pari al 99%.
Mentre l’inflazione sale e i salari ristagnano, la classe media (così come i ceti socioeconomici più bassi) vede la sua ricchezza permanentemente erosa. Il disagio economico, dopo essere stato impantanato per diversi anni in questo circolo vizioso di recessione e inflazione, sta diventando insopportabile per molti. Fare due o tre lavori per sopravvivere è una logica conseguenza per i lavoratori con i salari più bassi. Molti hanno raggiunto il punto di rottura e ritengono la classe politica e i vertici delle corporation responsabili delle loro difficoltà economiche se non addirittura della loro rovina finanziaria.
L’economia produttiva contro la rendita finanziaria.
I recenti disordini di Ferguson nel Missouri e di New York riguardavano molto meno la lotta fra bianchi e neri e molto più lo scontro dei ricchi e potenti contro tutti gli altri. In ogni caso (gli scontri, ndt) vertevano su questioni economiche di lavoro oltre a considerazioni di carattere finanziario generale. Tuttavia, l’1% della popolazione che vive dei profitti di Wall Street farà ogni cosa in suo potere per impedire che le vere ragioni dei disordini vengano a conoscenza di tutti. Perché?
Perché le loro vite dipendono da questo silenzio. In poche parole, se il cittadino medio americano sapesse la verità di quanto negli anni passati è stato spogliato, saccheggiato e depredato da Wall Street e dalla Federal Reserve, da Potus and Scotus (acronimi di President of the United States e Supreme Court of the United States, ndt), dai lobbisti delle corporation e dai banksters di ogni risma e colore, ci sarebbe una rivoluzione vera e propria. Il vero potere lo sa molto bene e ha quindi istruito Obama & Company a inquadrare i sempre maggiori disordini nel contesto dello scontro razziale. Infatti, le parole “RAZZISTA” e “RAZZISMO” sono state pronunciate in modo sconsiderato in tutti i due mandati di Obama. La sua amministrazione, insieme ai suoi lacchè dei Media Mainstream, marchierà come “razzista” chiunque punterà il dito sugli evidenti fallimenti dell’attuale Presidente. Anche coloro che semplicemente dissentono da Obama vengono tacciati con l’etichetta di razzisti. Questa tattica altamente distruttiva ha contribuito sostanzialmente al deterioramento del dibattito pubblico sul tema.
Quella a cui stiamo assistendo è una discriminazione razziale di lunga data, resa evidente dal peso decisivo di fattori razziali o etnici nel determinare le azioni di contenimento portate dalle forze dell'ordine nei confronti degli individui (raceprofiling) e sponsorizzata dallo stato. I pregiudizi razziali delle istituzioni vengono messi a nudo in tutta la società civile e sono sotto gli occhi di tutti. Pratiche di assunzione discriminatorie, basate sulla razza, sono state rivelate ovunque la vittima abbia la tendenza ad indugiare su Twitter oppure su Facebook. Ciascuna di queste dinamiche, sopra ogni altre, contribuisce ad un progetto sempre più grande e impercettibile volto a far scoppiare una guerra razziale su grande scala.
Obama e Holder hanno strumentalizzato (le morti di) Michael Brown e Trayvon Martin per incitare ai disordini razziali nazionali.
In entrambi i due casi l’amministrazione Obama ha approfittato delle morti dei giovani neri per infiammare ulteriormente gli animi già sufficientemente surriscaldati da questi due gravissimi incidenti. Né Michael Brown, né Trayvon Martin meritavano di morire ed entrambe le morti sono inammissibili. 
Ciò nonostante, i due episodi fornivano delle prove schiaccianti rispettivamente per la messa in stato di d’accusa e la condanna.
Nonostante ciò, né il presidente Obama, né il procuratore generale degli Stati Uniti Eric Holder avevano buone ragioni per interferire con i loro giudizi personali oppure utilizzando il loro potere istituzionale. Tutti e due hanno fatto dei tentativi sfacciati e senza precedenti per influenzare gli esiti delle inchieste. Una tale ingerenza inappropriata e provocatoria è stata praticamente ignorata dall’esecutivo locale, specialmente dal responsabile dell’ufficio legale della contea e dal suo legale supervisore costituzionale!
Questa amministrazione ha intrapreso più iniziative di ogni altra precedente relativamente alle indagini in corso sulle morti tra le minoranze di colore. Hanno anche fatto molte concessioni ai loro tirapiedi e agli esponenti del pensiero unico dei Media Mainstream perché versassero benzina sul fuoco di disordini razziali costruiti. Obama ha praticamente dato il via ai rivoltosi di Ferguson per spaccare tutto. E comunque, in ogni caso, quello che essi hanno messo a ferro e fuoco è stato il loro proprio territorio.
Poi c’è stato l’uso dei loro fantocci come il governatore democratico del Missouri Jay Nixon. Non soltanto il governatore non è riuscito ad assicurare un’adeguata protezione alle cose e alle persone nella notte dei peggiori disordini [1], ma ha anche fallito tralasciando di cambiare l’ora sconsiderata dell’annuncio (da parte del Gran Jury alle ore 20 del 24 novembre 2014) della decisione di non incriminare l’agente di polizia Darren Wilson per l’uccisione di Michael Brown il 9 agosto 2014 [2]. Una così profonda mancanza di buon senso ha fatto sì che le folle inferocite ed infiammabili di Ferguson potessero facilmente sfruttare la copertura delle tenebre per bruciare edifici, saccheggiare i negozi, distruggere la proprietà privata, etc. Questi disordini non sono stati casuali, ovviamente.

Guerra psicologica: l’assassinio di Eric Garner a New York è tutta un’altra storia.
Eric Garner era stato molestato dalla polizia di New York a causa di precedenti nella vendita di sigarette esentasse. Il giorno in cui è stato ucciso dall’agente del dipartimento di polizia di New York, Daniel Pantaleo, non era in possesso di nessuna sigaretta. Non aveva commesso alcun reato e non rappresentava una minaccia per nessuno. La verità è che né le autorità fiscali (vale a dire la città di New York) né i fabbricanti di sigarette e i loro distributori ci stanno a perdere dei guadagni in quello che è essenzialmente un racket legalizzato. Una scatola di sigarette può costare tra i 12 e i 14.50 dollari a New York. Si possono fare e/o perdere un mucchio di soldi nel fiorente mercato nero delle sigarette. Di conseguenza, qualcuno ha deciso di fare di Eric Garner un esempio per tutti. 
Il messaggio era:
Non private le casse comunali delle necessarie entrate fiscali e Non svendete il business dei prodotti del tabacco.
Ogni cosa del caso Garner puzza di bruciato. E’ quasi come se coloro che hanno architettato questo omicidio alla luce del giorno lo avessero fatto per darne il massimo risalto (mediatico) alla radio e alla televisione. (Così facendo), non solo ogni commerciante nero capirà il messaggio sottinteso molto rapidamente, ma i fomentatori dello scontro razziale potranno usare l’assassinio a sangue freddo e la brutalità della polizia per avanzare nei loro fini. Sebbene sia difficile per molti da capire, l’assassinio di Eric Garner era stato deliberatamente organizzato per far avanzare l’agenda dello scontro razziale. Basti guardare a cosa è accaduto in tutto il paese quando è stata resa pubblica la decisione di non incriminare i responsabili. Proprio perché si è trattato di un atto criminale senza senso da parte di un gruppo di sei poliziotti bianchi contro un cittadino di colore è assurto a simbolo (della discriminazione razziale, ndt) per scatenare un grande movimento popolare contro la pervasiva brutalità della polizia.
L’1% dei plutocrati contro il 99% della popolazione: il governo federale americano lavora per conto dell’oligarchia delle corporation.
Non c’è dubbio alcuno che – ovunque – la polizia è completamente FUORI CONTROLLO. Dall’11 settembre in poi la quantità e il grado di brutalità della polizia in America è drammaticamente aumentata. Tuttavia la deliberata militarizzazione dei dipartimenti di polizia in tutto il paese ha ben poco a che vedere con il terrore portato nelle comunità nere. Ha piuttosto a che fare con l’obiettivo di tenere il 99% della popolazione sotto controllo. Controllo TOTALE!
La vera ragione, dietro la scioccante brutalità della polizia e le morti ingiustificabili, risiede in quell’1% della popolazione. In breve, hanno paura. Come mai prima d’ora, sanno che ben presto dovranno far fronte a una linea di fuoco. La loro compulsiva manipolazione di tutti i mercati (borsa, bond, immobiliare, valute, commodities, derivati, ecc.) è ora ben conosciuta…e ben documentata. Tale è la loro schiacciante influenza su ogni organo governativo, federale, statale, contee e città.
Per dirla tutta, l’1% ha imposto il totale controllo sull’applicazione delle leggi in tutti i 50 stati della federazione e, attraverso il Dipartimento della sicurezza interna, su tutti dipartimenti di polizia. Questo è il loro progetto finale. La messa in scena e la coreografia degli atti di brutalità della polizia dovevano avere un impatto drammatico sulle comunità piccole e grandi. Per avere il massimo effetto, questi crimini scioccanti contro i cittadini sono diventati sempre più espliciti e terrificanti. Più la paura sarà installata nella gente, maggiore sarà l’autodifesa personale.
Gran parte di questa stupida mentalità è attualmente propagandata e perpetuata per potersi difendere dal rischio di essere feriti oppure uccisi dai poliziotti canaglia. Questa programmata guerra psicologica in corso ha preso una tale svolta verso il peggio che Internet è ormai piena di centinaia di video sulla brutalità della polizia, ognuno dei quali potrebbe essere intitolato: Colpisci e terrorizza!
Sì, questa è la situazione. Tuttavia, le persone stanno finalmente rendendosi conto del fatto che alla polizia è stata letteralmente data licenza di uccidere ... senza un valido motivo. E’ anche stata data alla polizia carta bianca in molte aree urbane per ricorrere, se necessario, ad atti di palese brutalità come quando e dove ritenga opportuno.
Qui sta la radice del problema, così come è stata affrontata ai massimi livelli dalla Plutocrazia dominante. Questa esasperante lotta di classe è stata per il momento sufficientemente arginata dai poteri forti (la Plutocrazia) semplicemente travestendola (e presentandola) come una guerra razziale su vasta scala. Questa strategia "divide et impera" è stata usata con successo nei millenni. A volte può essere la razza, a volte può essere la religione. Altre volte si può trattare di forti differenze nelle abitudini, nelle tradizioni o nelle lingue che vengono strumentalizzate per dividere e governare. Ciò nonostante, questa strategia ha quasi sempre dato i risultati desiderati se utilizzata con perizia.
La politica estera americana utilizza la stessa strategia: ricorrere alle maniere forti per scatenare le guerre.
Anche qui l’1% comincia sempre delle guerre in giro per il mondo al fine di esercitare un maggiore controllo sulle limitate risorse del pianeta. La veneranda tradizione di guerrafondai dei poteri forti si spiega col fatto che, attraverso la corsa agli armamenti, il commercio e il traffico illegale di armi, si possono fare dei profitti enormi. Grazie al complesso militare-industriale, l'1% esercita il comando e il controllo totale sulle forze armate americane. Quest’ultime sono soprattutto mobilitate per esercitare gli stessi compiti dei loro colleghi mercenari all'estero. Questo chiaro uso dei dollari dei contribuenti da parte dell’1% per proteggere i loro vasti interessi economici, sia in patria che fuori è raramente messo in discussione. E neppure è messo in discussione il frequente impiego delle forze armate in questioni locali. Almeno fino ad ora!
La costante intimidazione e le continue minacce contro il 99% della popolazione stanno venendo meno. L’era di Internet ha reso molto più difficile per loro farla franca con la solita tattica del divide et impera. E questo articolo ne è un esempio. La luce del sole ha sempre dimostrato di essere il miglior disinfettante. Mettendo allo scoperto i loro trucchi del mestiere si sentiranno esposti in un modo che sicuramente non potranno e non vorranno tollerare. Questa è l'unica cosa che la plutocrazia dominante cercherà sempre di evitare come la peste: L’ESPOSIZIONE.
Da quando il Dipartimento di Stato e la CIA hanno condotto congiuntamente un'operazione segreta durante il recente colpo di Stato di Kiev, gli agenti federali stanno implementando iniziative analoghe in tutte le comunità di colore densamente popolate della nazione. Il loro obiettivo sembra essere nientemeno che una guerra civile razziale mediatica. In questo modo i poteri forti potranno puntare eternamente il dito contro la perfetta falsa pista delle tensioni razziali. Tensioni che sono state costruite nel silenzio più assoluto e poi sono state alimentate da artisti del calibro di Barack Obama, Eric Holder, Al Sharpton, Jesse Jackson e molti altri fautori della ripugnante industria del razzismo.
Le guerre razziali sono sempre lotte di classe dissimulate.
Alla fin fine le tensioni razziali sono sempre il risultato di una spietata competizione economica. Le guerre razziali sono in realtà delle lotte di classe sotto mentite spoglie. I disordini razziali si verificano sempre durante i periodi di grandi difficoltà economiche. I risentimenti razziali sono facilmente infiammabili quando sembra che quelli che stanno dall'altra parte della barricata stiano meglio. Maggiore è la distanza tra l'1% ed il 99%, maggiori saranno la rabbia e la collera, la frustrazione e lo scoraggiamento saranno palesi.
L'amministrazione Obama è già ben nota per avere volontariamente trascurato le comunità nere in tutta la nazione. La completa mancanza di una sana politica economica e di uno sbarramento della finanza speculativa hanno spinto il paese verso un collasso monetario e una bancarotta fiscale. In verità, le conseguenze politiche, economiche e sociali della distruzione sistematica delle aziende americane da parte di Obama è catastrofica. LObamacare è servito solo a spaventare le innumerevoli imprese in tutto il paese. Le povere comunità nere hanno sostanzialmente snobbato l'ACA (acronimo di Affordable Health Care for America Act (or HR 3962)), per i costi proibitivi studiati apposta per arricchire le compagnie di assicurazione sanitaria.
Basta non andare oltre Detroit (e la sua città natale Chicago) per capire il grado di volontaria negligenza di Obama. Questa città rassomiglia a niente meno che ad una terra di nessuno. Detroit, nonostante abbia una popolazione prevalentemente nera, ha ricevuto pochissima assistenza federale, pochi aiuti finanziari o aiuti straordinari (come dire che non esce più acqua dal rubinetto). Quanto tempo potrà ancora durare questa terribile situazione prima che si verifichi un’esplosione razziale? L’angoscia per il futuro spingerà sempre gli oppressi dai cicli economici ad azioni disperate.
Questa Amministrazione è ben consapevole del suo totale fallimento per quanto riguarda la ripresa economica come il Congressional nero Caucus (gruppo di studio formato da membri di colore del Congresso che si riuniscono per fare proposte di legge, ndt) ha ripetutamente detto loro. Molti dei più onesti rappresentanti delle minoranze hanno ammesso che Obama ha dimostrato di essere un disastro senza attenuanti per i neri americani. In realtà, egli ha fatto molto poco per quanto riguarda i punti critici che impediscono il rinnovamento delle comunità, lo sviluppo degli affari e una sincera presa di coscienza dei neri americani. A causa del loro gigantesco fallimento, Obama e le sue coorti razziste hanno scelto di giocare la carta dello scontro razziale ad ogni occasione come strumento di depistaggio. Incitando alle tensioni razziali, agli scontri razziali e alle guerre razziali cercano di nascondere i loro fallimenti totali. Deviando continuamente l’attenzione della gente verso degli atti veri o fittizi di razzismo, le ragioni che stanno alla base della incombente guerra di classe non verranno mai rivelate in modo che possano essere affrontate.
Quando i disordini razziali si trasformeranno in una guerra di classe.
La semplice conoscenza dei loro piani diminuisce notevolmente le probabilità che i poteri forti abbiano successo in questa impresa sbagliata. Poiché praticamente da sempre usano le stesse subdole tattiche, sono facilmente riconoscibili dai loro comportamenti. Con gli smartphone in mano di quasi tutti coloro che lasciano la casa in questi giorni, è molto più facile catturare i loro crimini contro l'umanità in tempo reale. D’ora in poi, i poliziotti criminali dei poteri forti saranno molto più facili da inchiodare sul posto, come tutti abbiamo visto con la spietata uccisione di Eric Garner [3].
E’ nel profondo del cuore dell’imminente guerra di classe che sta il diritto umano di giustizia economica e di sicurezza finanziaria. L’unico crimine di Eric Garner è stato di vendere sigarette note come Loosies. Ma vi rendete conto che è stato ucciso solo per la vendita di singole sigarette ... esentasse?! Come accennato precedentemente, il giorno in cui Eric è stato strangolato a morte, non hanno trovato nessuna sigaretta in suo possesso. Qualcosa non torna in questo quadretto. Del tutto fuori luogo, davvero! Forse la morte di Eric Garner sarà la scintilla che farà scoppiare la tanto temuta guerra di classe che i poteri forti sono finora riusciti a rimandare con successo. Non importa quale forma prenderà la rivoluzione imminente, Noi il Popolo (@ 99%) non avremo nessun problema a riprenderci il nostro paese. Dopo tutto, è il 99% contro l'1%. Che la rivoluzione abbia inizio! E che possa essere pacifica.
Conclusione
Sempre più persone stanno arrivando a capire che gli USA Inc. sono solo - una CORPORATION. Si stanno anche rendendo conto del fatto che questa nazione è amministrata da un "governo delle Corporation, secondo le Corporation, per le Corporation".
Ci sono ora segnali e indizi dappertutto: Corporate America è stretta nella morsa del governo e dei governati. Essi possiedono praticamente tutto il necessario per vedere e controllare virtualmente ogni risorsa alla luce del sole. Dirigono i programmi di ogni televisione e canale radio, hanno il controllo di ogni Parlamento e Palazzo di giustizia, e ci dicono esattamente chi eleggere ogni due anni. Veramente, se mai il diavolo dovesse fare un patto con l'ente perfetto con cui compiere le sue azioni scellerate, INC. (in corporation, ndt) sarebbe l’entità perfetta.
Michael Thomas
Fonte: stateofthenation2012.com
Link: http://stateofthenation2012.com/?p=8885
7.12.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di PAOLO

Note dell’autore
Quando nel 2008 il candidato Barack Obama era in corsa per la presidenza, circolavano molte storielle e inchieste che lo paragonavano ad Abramo Lincoln. Entrambi venivano dall’Illinois prima della loro elezione a Presidente. Entrambi erano alti e allampanati. Entrambi erano noti per essere pronti e disinvolti. Entrambi divennero presidenti in un periodo di profonda divisione della classe politica. Parlare di guerra civile e/o rivoluzione era normale, come se fosse scontato.
"Obama fu galvanizzato da queste speculazioni e lanciò la sua campagna presidenziale dalla città natale di Lincoln, Springfield nell’Illinois.”
Obama & Lincoln
La comunità New Age, in particolare, fu affascinata da questa narrazione cinica e calcolatrice. Lo stesso presidente che vinse il premio Nobel per la pace ha ordinato omicidi extragiudiziali attraverso i droni partiti da basi regolari. Obama ha al suo attivo due nuove guerre illegali in Libia e in Siria, il proseguimento delle guerre illegali in Iraq e in Afghanistan ed un colpo di stato in Ucraina che ha portato ad un’altra mortale guerra civile.
Tuttavia, il suo risultato più vergognoso rimane la ripresa della guerra fredda con la Russia e aver fatto di Vladimir Putin un nemico. Solo grazie al colore nero della pelle un presidente democratico ha potuto farla franca comportandosi in questo modo. Solo le acrobazie di un presidente mezzo bianco e mezzo nero hanno potuto deludere così tanto l’elettorato – DUE VOLTE – dopo avere continuato tutte le principali politiche della disastrosa presidenza Bush, e conservando molti degli stessi incapaci alcuni dicono sleali, politici.
In attesa della disgustosa guerra razziale e dell’incombente guerra di classe, una sola considerazione può essere fatta:
Adesso sapete perchè l’1% ha insediato un presidente di pelle nera e un procuratore generale di pelle nera durante questo periodo particolarmente difficile per la loro sopravvivenza (DEI POTERI FORTI).
Nota dell’editore
State of the Nation riconosce pienamente che la discriminazione razziale è un problema diffuso e radicato in questo paese. Esistono ancora i pregiudizi razziali in ogni sfera della vita. Le comunità nere hanno assistito a delle morti inutili con cadenza settimanale. False testimonianze, falsi arresti, falsi procedimenti giudiziari, false condanne, detenzioni abusive e l’esecuzione ingiusta di innocenti uomini neri scandisce il primato di “Sistema Ingiusto e Criminale” di questa nazione, come ben sanno le comunità nere. In realtà, le vite dei maschi neri valgono molto meno e quindi sono tolte molto più facilmente di quelle di ogni altra razza.
Note finali
[1] Missouri Lt. Gov . Rips Gov . Nix on Over Lack of National Guard Presence in Ferguson
[2] Ferguson Grand Jury Decision: Why Was The Darren Wilson Verdict Announced At Night?
[3] Eric Garner: Chokehold his own doing, or ‘death by economic regulation’?
References
FERGUSON PROTEST PSY OP: ENGINEERED RACE RIOTS AND STAGED POLICE BRUTALITY
Police Terrorism: Brutality And Killings By Cops Are Off The Charts
Articolo apparso originariamente su Story Leak

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14532

lunedì 30 giugno 2014

"Sale sulle ferite", - Carla Ruocco



"Sale sulle ferite"!!!

Sono queste le parole con cui Salvatore Nottola, procuratore generale della Corte dei Conti, ha commentato pubblicamente il dilagare delle società pubbliche!!!


Una miriade di società che sono costate lo scorso anno alle casse dello Stato 26 miliardi!!!
Un pozzo oscuro di debiti e costi!!!


La Corte dei Conti nella sua ultima rivelazione ha evidenziato 50 società partecipate dallo Stato e ben 5.258 in capo agli enti locali. A queste ultime bisogna aggiungere 2.214 organismi di varia natura come consorzi e fondazioni.
Per un totale di 8.048: i cui costi dal 2011 al 2013 sono di circa 82,6 miliardi!!! Questa cifra è incredibile corrisponde alla somma degli interessi sul nostro enorme debito pubblico!!!


Già ad inizio Giugno la Corte in una sua relazione sugli organismi partecipati dagli enti territoriali aveva fotografato una situazione ai limiti del reale.


I dati si riferiscono ai bilanci 2012 (gli ultimi disponibili) di 4.264 società: Regioni, Province e Comuni hanno erogato 8,5 miliardi alle partecipate dei quali 4,4 miliardi per contratti di servizio (trasporto pubblico, nettezza urbana, eccetera) e 4,1 miliardi per altri interventi. 


A fronte di questi trasferimenti, sono stati conseguiti profitti complessivi per un miliardo (2,2 miliardi gli utili e 1,2 miliardi il monte delle perdite). 


Ne consegue che senza quelle entrate «speciali» la quasi totalità non si reggerebbe in piedi. Le società al 100% pubbliche hanno ottenuto 350 milioni di utili e 506 milioni di perdite.
Ma la cosa più inquietante è che queste società si travestono da soggetti privati: il travestimento da privati consente di aggirare ad esempio il blocco delle assunzioni stabilito per la pubblica amministrazione evitando perfino i concorsi. 


Un carrozzone che viaggia in Italia inosservato!!
Ma dov’è la “rivoluzione dei tagli” promessa da Renzi????
Ma lo sa che sono questi i veri costi della politica???
La soluzione non è in un tweet!!! 

Caro Renzi metti da parte gli annunci e inizia a tagliare i rami marci se vuoi veramente ridurre sprechi e recuperare risorse!!
Con regole chiare e controlli seri!!!


https://www.facebook.com/M5Scarlaruocco/posts/565477493563360?fref=nf

Leggi anche: 

http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/06/29/corte-conti-miriade-partecipate-stato-spende-26-mld_fa6e7708-4492-40db-92f4-fb401e409fa0.html



Io le abolirei quasi tutte....
Nel 90% dei casi servono ai politici per crearsi un bacino di voti e per attingere a piene mani!