domenica 20 luglio 2014

Aereo abbattuto, Usa contro i filorussi: Obama: “Serve subito il cessate il fuoco”.



Le vittime sono 298 tra cui 80 bambini e 189 olandesi. Il presidente americano: «Pronti ad altre sanzioni». Mosca respinge le responsabilità, 4 giorni di tregua.


Sono i separatisti filorussi i principali indiziati per il disastro del boeing malese abbattuto ieri con 298 persone a bordo sui cieli dell’Ucraina orientale da un missile terra-aria. Lo denunciano gli americani, sostenendo che il razzo è partito da un’area controllata dai filorussi, e confortati da intercettazioni telefoniche in cui gli stessi separatisti si attribuiscono la responsabilità dell’accaduto. 
La Russia, sotto assedio per il suo sostegno alla causa separatista, mantiene un profilo basso invocando la pace, mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu chiede un’inchiesta internazionale indipendente. 

LE VITTIME  
Il bilancio è spaventoso: 298 morti tra cui 80 bambini. Decine di passeggeri erano diretti a Melbourne per il convegno mondiale sull’Aids. A bordo vi erano 189 olandesi. La Farnesina ha confermato che c’ era un cittadino con doppio passaporto italiano e olandese, con il figlio. Il ministero degli Esteri ha aggiunto che «continuano comunque le verifiche con gli altri partners per escludere la presenza di altri italiani a bordo del velivolo». La Malaysian airlines ha riferito che a bordo vi erano 283 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio, tutti di nazionalità malese. Fra i passeggeri, oltre agli olandesi, viene confermata la presenza di 29 malesi, 27 australiani, 12 indonesiani, nove britannici, quattro tedeschi, tre filippini e un canadese. Obama ha confermato anche la presenza di uno statunitense. 

LE ACCUSE  
Intanto si stringe il cerchio intorno ai filorussi, che da mesi combattono una guerra civile contro Kiev nell’Ucraina orientale. L’intelligence americana, in particolare, rileva che il velivolo della Malaysia Airlines è stato certamente abbattuto da un missile terra-aria lanciato dal territorio in mano ai separatisti, e «molto probabilmente» sono stati loro. Concetto ribadito dal presidente Barack Obama, che poi punta il dito contro la Russia. Pur sollecitando un’indagine internazionale «credibile» e «imparziale» e «senza dare retta alle speculazioni», Obama rileva come Mosca continui a sostenere i separatisti, fornendo loro armi pesanti e artiglieria antiaerea, e quindi chiede a Putin di «concordare con i filorussi un immediato cessate il fuoco», anche perché «la Russia finora non ha fatto nulla per imboccare la strada della pace». Altrimenti, ammonisce Obama, le sanzioni aumenteranno. 

IL CASO ALL’ONU  
Da Mosca si registra un’attenuazione dei toni rispetto alle ore immediatamente successive all’accaduto. Il presidente russo Vladimir Putin, che ieri aveva addossato la responsabilità a Kiev per aver ripreso le attività militari contro i ribelli, si limita ad auspicare un’indagine imparziale ed oggettiva. Successivamente, il leader del Cremlino fa sapere di essere «in costante contatto» con il collega ucraino Poroshenko per trovare una «soluzione pacifica duratura» alla crisi tra Mosca e Kiev. Il disastro aereo finisce anche sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che in una riunione d’emergenza sollecita «un’inchiesta internazionale completa e indipendente». A Palazzo di Vetro, tra l’altro, l’ambasciatore ucraino porta la `pistola fumante´ che per Kiev inchioderebbe i filorussi: delle intercettazioni telefoniche tra miliziani di Donetsk e intelligence russa in cui i primi affermano di «aver buttato giù» un aereo civile. 

LA POSIZIONE RUSSA  
L’ambasciatore russo, da parte sua, accusa il governo ucraino di non aver chiuso lo spazio aereo sopra la zona degli scontri e chiede di non fare pressioni sull’inchiesta con «ipotesi e insinuazioni». Come prova di buona fede, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov fa sapere che Mosca non prenderà in consegna la scatola nera del velivolo, che si trova nelle mani dei separatisti e che dovrà essere analizzata dagli esperti internazionali. 
Sul terreno, i leader dell’autoproclamata “Repubblica di Donetsk” respingono la richiesta di cessate il fuoco avanzata da Washington e Bruxelles, ma concedono l’ingresso agli ispettori dell’Osce - arrivati in serata - nell’area del disastro. E nell’incandescente regione la violenza continua. A Lugansk, una delle roccaforti ribelli, le autorità comunali denunciano l’uccisione di una ventina di civili da parte dei militari di Kiev. Oggi però i riflettori restano puntati sulla tragedia dei cieli sul volo Amsterdam-Kuala Lumpur della Malaysia Airlines: «I corpi cadevano dal cielo», raccontano alcuni abitanti dei villaggi vicini alla zona dove il Boeing 777 è precipitato. Altri riferiscono di aver trovato pezzi di fusoliera nei propri cortili. 

http://www.lastampa.it/2014/07/18/esteri/ucraina-un-missile-fa-strage-di-turisti-ritrovate-le-due-scatole-nere-Ij9E8j2KWjbx0Gozl47iAI/pagina.html

Chiudete la bocca a questo guerrafondaio!
Altro che premio Nobel per la Pace! Questo è un servo dei potenti!

Peggio di lui solo Bush...
Ma poi parla lui, presidente di una multinazionale di nazioni che hanno messo le mani su mezzo mondo e ne hanno l'egemonia! 
Dove c'è da speculare e guadagnare ci sono loro, come cavallette!

sabato 19 luglio 2014

ABBATTIMENTO (?) - FANTASCIENZA? - HS

malasian



Abbattimento?

Ciao Davide,
Ho letto attentamente l'intervista a Giulietto Chiesa sull'"incidente dell'aereo della compagnia malese in Ucraina. Volevo fare una domanda a tutti voi: ma siete veramente sicuri che si tratta di un impatto provocato da un missile?
Non può essere stato collocato un ordigno  esplosivo - prima - in modo da farlo esplodere proprio sui cieli sopra a Donetsk?
La mia è solo una supposizione certo non fondata su prove e fatti certi e acclarati, ma non è degna di essere considerata e verificata ?

Non sono un esperto di tecnologia criminale e tecnica esplosivistica ma penso sia possibile condurre un'operazione del genere con l'utilizzo di più risorse militari in grado di monitorare l'aereo e colpire al momento ritenuto più opportuno con un comando a distanza...
Secondo me bisognerebbe quindi capire qual è stata la dinamica dell'"incidente" chiedendo a chi era sul posto - se è possibile -, verificare se, nell'ambito della tecnica e delle conoscenze esplosivistiche e pirotecniche è possibile - in teoria e in pratica - gestire un'operazione militare e terroristica del genere e, poi, cosa è successo all'aereo dalla sua partenza ad Amsterdam ? E quasi sicuramente che si tratti di un aereo di linea della stessa compagnia di quello scomparso mesi fa non è troppo casuale...
E' certo che sia americani e che russi hanno una "panoramica" di quanto è successo... In linea generale sono d'accordo con Giulietto Chiesa sulla tesi di una grande provocazione allestita a bell'e posta...
Bisognerebbe contattare Giulietto e chiedergli cosa ne pensa della tesi dell'ordigno esplosivo...
Grazie per il tempo concessomi, Davide
P.S.
Secondo me sia gli americani che i russi hanno "registrato" il momento dell'esplosione... Se - e sottolineo se - la tesi della bomba - o, comunque dell'ordigno piazzato sul Boeing - è quella giusta, ne sono a conoscenza e, allora, bisognerebbe capire perchè si lascia circolare invece la versione del "missile".
Vorrei ricordare che ieri Obama e Putin si sono sentiti proprio sulla questione ucraina e, nel merito, sulle sanzioni economiche che USA e UE vogliono imporre alla Russia per la presunta assistenza militare a favore dei ribelli - mentre è noto che americano ed europei foraggiano e appoggiano Kiev senza problemi -. Anzi, pare che l'incidente sia accaduto proprio nel momento in cui i due leader interloquivano. Coincidenza ? Mah !!!
Beh ! Se certi scenari verranno confermati, allora è possibile fare certe deduzioni...
P.P.S

Ultima questione: com'era prevedibile sul mercato borsistico le azioni delle compagnie aeree hanno avuto un calo immediato dopo l'"incidente". Ricordi quel che accadde con l'11/9, le speculazioni che furono compiute da chi - certamente - o sapeva o era implicato. Non siamo a quel livello, ma su quel versante forse si scoprirebbe che qualche operazioncella speculativa qualcuno l'ha fatta...
 
Marco




Fantascienza?


Ciao Davide,
ho potuto leggere le opinioni espresse in merito alla mia tesi e constato come siano tutte molte interessanti e degne di approfondimento. In particolare pare quasi assodato che quell'aereo non doveva seguire quella rotta e, pertanto, qualcuno deve dare spiegazioni sul motivo di questa "imprudenza". Certo le autorità di Kiev - che controllano lo spazio aereo - qualcosa dovrebbero pur dire...

L'ipotesi del dirottamento elettronico - poi - non mi sembra così assurda e la "scomparsa" di un aereo di linea dello stesso modello e della stessa compagnia può essere anche la chiave per chiarire i punti oscuri dell'incidente sui cieli dell'Ucraina. Con il volo 777 diretto a Pechino si è forse tentato un esperimento utile per operazioni future... Mmmmm...

Peraltro questo scenario è tutt'altro che incompatibile con l'ipotesi dell'ordigno fatto deflagrare nell'apparecchio. Ipoteticamente una squadra munita di idoneo congegno radiocomandato, assume il controllo dell'aereo indirizzandolo sulla rotta prestabilita. Successivamente quando il velivolo giunge a "destinazione", la prima squadra lancia il segnale alla seconda che lo fa deflagrare. Due o tre squadre: quella che "dirotta" e pilota, quella che segue la rotta e quella che è incaricata di disintegrare l'aereo.
Fantascienza ?
Ti faccio presente che la stessa Internet - progetto Arpanet - è nata più di quarant'anni fa e ciò significa che la tecnologia militare ha raggiunto un livello di sofisticazione e di efficienza che non possiamo immaginare.
P.S.
La dinamica e la tempistica dell'incidente occorso al Boeing malese sono talmente precise da essere molto più che sospette. Ma - come ogni giallo che si rispetti - c'è il movente, un movente grosso come una casa... Cosa potrebbero volere gli autori del disastro? La guerra su larga scala e a livello internazionale ? A mio parere no e ti spiego perchè...
Ora, è innegabile che gli USA - e l'UE di rincalzo, che è come sarebbe dire NATO - hanno promosso e appoggiato un "golpe" all'apparenza morbido per sottrarre un pezzo pregiato nell'orbita russa. I motivi sono certo di ordine geopolitico e strategico militare (indebolire il colosso russo e accerchiarlo) e di ordine economico ed energetico (colpire il ruolo che Mosca si è ritagliata come grande potenza energetica da cui anche l'Europa dipende per una certa misura ed esportare la tecnologia del crack oil, ecc...).
Naturalmente, secondo me, la Russia ha risposto come ha potuto, nei limiti delle sue capacità, assecondando il processo di indipendenza della Crimea e fornendo una limitata assistenza ai separatisti di Donetsk e Lugansk - limitata, dico, rispetto all'assistenza economica, politica, diplomatica e militare che USA e UE riservano al governo di Kiev e al suo esercito. Per quanto lo si voglia giudicare, secondo me Putin non è disposto ad imbarcarsi in una guerra che non può sostenere perchè il divario con le forze della NATO è schiacciante !!! La NATO - ma qua vorrei riferirmi soprattutto a alla grande struttura bellica allestita dagli americani - è un sistema globale e integrato di tecnologie e risorse militari e civili, strutture di intelligence e informative, strumenti di sorveglianza e controllo, dispositivi di gestione della sicurezza e dell'ordine urbano, mezzi di guerra di propaganda, psicologica, culturale, massmediatica, ecc...
Basi militari e siti bellici targati USA e NATO sono disseminate in tutto il pianeta per costi esorbitanti e incalcolabili - che qualcuno si degnerà pure di quantificare e definire le fonti di finanziamento -. Orbene Putin e la Russia sono i soli che possono sostenere la resistenza degli elementi russi e russofoni ucraini che, nel disegno di Kiev e alleati, ostacolano i piani previsti per quel settore geostrategico. Ma Putin non può affrontare una macchina bellica tanto mostruosa e micidiale...
Cosa succede ? La coalizione occidentale - se così vogliamo chiamarla - vuole costringere la Russia ad abbandonare la scena e, quindi, a lasciare i ribelli al loro destino procedendo a una "pulizia" della parte russa. La sanzioni economiche non bastano...
Occorre il colpetto ad effetto che possa consentire di presentare i ribelli filorussi come pericolosi terroristi dinnanzi all'opinione pubblica mondiale. Se tutto è andato come noi riteniamo, allora Obama & c. hanno ottenuto una preziosa vittoria in questa guerra che è anche psicologica e terroristica. Detto e fatto: i mass media occidentali dipingono sistematicamente i ribelli come terroristi pericolosi in grado di colpire anche chi è estraneo al conflitto.
Putin sa, conosce i retroscena di quanto è successo, ma non reagisce, perchè militarmente e politicamente non gli conviene. Probabilmente ritirerà quell'assistenza militare che fin qui era stata fornita e forse in cambio otterrà qualcosa - ritiro delle sanzioni ? -. Nel frattempo i "terroristi" - e son sempre tali perchè tali sono definiti dalla solita parte molto civile e democratica - sono ormai soli contro una comunità internazionale che si muove quasi a comando e che, nel caso di Gaza, mostra la solita, vergognosa, calcolata inerzia...
Perchè ? Perchè Israele ha sempre avuto le spalle coperte dagli States - e non importa che i presidenti fossero repubblicani o democratici -. Lo ribadisce Obama: "Israele ha il diritto di difendersi." Non stupiamoci se fra i consiglieri diplomatici e militari inviati a Kiev troveremo poi anche gli israeliani. Perchè ? Anche loro sono parte di quel sistema militare globale e integrato...
Marco

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13666

Allarme lavoro, nel 2014 rischiano di perdere il posto quasi 140mila italiani.


<p>INFOPHOTO</p>

I sei anni di crisi, 2008-2013, sono costati al Paese circa 900 mila posti di lavoro di cui 490mila, il 58,9%, nel Sud, solo lo scorso anno. E nel 2014 non andrà meglio: sono a rischio quasi 140 mila posti (per la precisione 136.616 unità), 13.486 in più rispetto alle previsioni del 2013 mentre i livelli produttivi sono quasi fermi. E' quanto emerge dal XI rapporto Industria della Cisl.
In costante aumento, di conseguenza, anche l'utilizzo di ammortizzatori sociali cresciuti, fra il 2010 ed il 2013, del 66,5% e pari a 2milioni 186mila358 interventi di sostegno nel solo 2013. A registrare l'impennata maggiore i lavoratori in mobilità con il +81,8%, un mini esercito di 217.597 persone solo nello scorso anno. Aspi e miniAspi, entrati in funzione nel 2013, hanno assorbito quasi interamente i vecchi trattamenti di disoccupazione e sono stati di gran lunga gli interventi dominanti:1.330.828 quelli per Aspi e 479.199 per mini Aspi.
Livelli record anche per la Cig che nel 2013 ha superato il miliardo di ore autorizzate, coinvolgendo almeno 300.000 persone in base al "tiraggio" effettivo.
E a dare il polso della situazione in cui versano le imprese soprattutto il fatto che ormai, spiega ancora la Cisl, la cig straordinaria e la cassa in deroga, indicative di crisi lunghe e ristrutturazioni aziendali, coprono ormai circa il 70% delle ore erogate.
In un panorama di costante riduzione del lavoro, inoltre, stima ancora la Cisl, a crescere solo quello a tempo parziale, +10% nel 2012 e +2,8% nel 2013, "ampiamente utilizzate per evitare i licenziamenti".
Il lavoro indipendente, poi, è diminuito più di quello dipendente; il -2,5% contro il -2%, "segno di falcidia e di difficoltà per i piccoli imprenditori". A farne le spese sopratutto l'industria manifatturiera del Mezzogiorno con -7,5% e il settore delle costruzioni con -5,6%.
L'uscita dal tunnel è lontana - Quadro in nero anche per quanto riguarda l'economia. Nel 2013 il Pil è in calo dell'1,9% mentre nei primi mesi di quest'anno i dati sulla produzione industriale hanno deluso le aspettative, seppur modeste di crescita. Ciò dopo sei anni di crisi che hanno provocato una caduta drammatica dell'attività produttiva: rispetto alla fase più alta del ciclo precedente (2007-2008), la produzione industriale si è contratta di un quarto, la capacità produttiva intorno al 15%, i consumi delle famiglie di circa l'8%, gli investimenti del 26%.
La crisi ha colpito soprattutto l'industria manifatturiera e le costruzioni, che hanno subito complessivamente (2008-2013) circa l'89% della diminuzione totale degli occupati, rispettivamente con 482 mila e 396 mila occupati in meno. Nei settori industriali c'è un mix di ripresa e recessione. Se infatti recuperano terreno la metallurgia, i mezzi di trasporto, gli articoli in gomma e plastica, i prodotti chimici, quelli farmaceutici, i prodotti tessili, e gli alimentari ne perdono consistentemente invece il settore energetico, la produzione di apparecchi elettrici, quelli petroliferi, il settore macchinari e tutto il comparto computer, prodotti elettronica.
Forte anche il gap territoriale, dove il Sud perde il 4% di Pil nel 2013 contro lo 0,6% del Nord. Giù anche i consumi interni 2014, -2,2%, che certificano l'ansia e l'incertezza delle famiglie, e gli investimenti del 4,7%, sempre meno dell'anno precedente ma ancora a livelli pesanti.
Unica 'exit strategy' per l'Italia, l'export, che risulta una carta "vincente" per il Paese, anche se tra il 2011 ed il 2013 sono state appena 1/5 (il 18%), le aziende che hanno aumentato il proprio fatturato sia in Italia che all'estero mentre quelle "perdenti", le imprese in ripiegamento, sono raddoppiate; il 35% hanno registrato un fatturato in calo sia in Italia che all'estero.
Bonanni - "Basta con le chiacchiere e le ricette fumose. Senza l'impegno di tutti non si va da nessuna parte. Purtroppo siamo ancora ben lontani dall'uscita della crisi economica e sociale", tuona il leader della Cisl, Raffaele Bonanni che al governo Renzi propone "una via di crescita" alternativa, da "affrontare con il confronto e la collaborazione di tutti i soggetti responsabili che devono assumere impegni reciproci di carattere politico, imprenditoriale e sindacale". Una agenda, in sostanza, con cui "pensare all'oggi e al medio periodo" grazie alla quale "rivitalizzare la domanda interna, i consumi e soprattutto gli investimenti, drammaticamente crollati negli ultimi anni". Un Progetto "Italia 2020", come lo definisce, "orientato allo sviluppo e alla domanda d'innovazione dei territori, alla qualità della vita e dell'ambiente, alla progettualità, alle reti d'investimento private e pubbliche, all'energia e alle infrastrutture". In una parola, serve sostenere progetti d'investimento territoriali validi e remunerativi, con "nuovi canali finanziari, a partire da una potenziata Cassa Depositi e Prestiti, che mobilitino il risparmio nazionale e attraggano investitori dall'estero".

L'assoluzione.....al processo Ruby



In effetti, se inviti delle prostitute a casa tua e con esse prima ceni, poi ti trastulli sessualmente e, infine, le paghi profumatamente, non commetti reato. 
Il reato potrebbe verificarsi qualora una delle intrattenitrici fosse minorenne....ma se questa dimostrasse 35 anni, fosse nipote di Mubarak e tu che la ospiti non lo sapessi, il reato non sussisterebbe, cadrebbe con scalpore...e fragore!
E ancora: se il presidente del consiglio in persona ti telefona per raccomandarti di rilasciare la minorenne arrestata per un reato, tu puoi sempre fargli una pernacchia e fregartene, tutto sommato che può capitarti?
Puoi perdere il posto di lavoro, con la consapevolezza, tra l'altro, che non ne troverai mai più un altro perchè sei segnalato e radiato?
Ecchissenenfrega! Intanto ti sei preso una bella soddisfazione, ......con la qualemangerai a colazione, pranzo e cena.


Riflettendoci, però....e facendo il punto della situazione: 

la magistratura ha sancito che un PdC che telefona ad una procura per fare liberare sulla parola "una tizia" che ha rubato è normalissima amministrazione.....nulla da dire sul FATTO che se telefona alla procura per farla liberare, qualcuno deve avergli detto che "la tizia" è in stato di fermo per aver commesso un reato e che, essendo minorenne, per essere liberata, deve essere affidata ad un adulto....in quanto "minorenne" anche se nipote di Mubarak?
Io riscontro due reati.
Ma tenuto conto del FATTO che al momento del FATTO ad aver commesso il FATTO era un PdC, diciamo che si possono chiudere entrambi gli occhi...
La carriera in magistratura non è facile e per meritarla bisogna compiacere qualcuno come, appunto, un PdC o un PdR....


Intanto, la ex minorenne....deve aver vinto alla lotteria, perchè:

Ruby a Dubai: lusso, shopping e 2 milioni da investire


Ruby a Dubai: lusso, shopping e 2 milioni da investire

Apre conti bancari negli Emirati, fa business in Messico e conduce una vita di lussi e shopping sfrenato. 
Karima El Mahroug, alias Ruby Rubacuori, la femme fatale del bunga bunga, lo scandalo sessuale che ha segnato una pagina di storia della Repubblica italiana e sancito il tramonto politico dell’ex premier Silvio Berlusconi, vive i suoi giorni fra abiti, scarpe, gioielli, orologi, stylist personali e un nuovo buen retiro dorato sulla spiaggia di Playa del Carmen, con tanto di foto postate su Facebook. E con le banche a caccia del suo tesoretto, come Repubblica è in grado di ricostruire, e broker e venditori che la corteggiano (Paolo Berizzi) 

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/03/28/foto/ruby_a_dubai_lusso_shopping_e_2_milioni_da_investire-82091120/1/#1

by Cetta

venerdì 18 luglio 2014

Contro i ladri di democrazia, no al Parlamento dei nominati e all’uomo solo al comando – Firma la petizione

Contro i ladri di democrazia, no al Parlamento dei nominati e all’uomo solo al comando – Firma la petizione

LE CONTRORIFORME dell’Italicum e del Senato delle Autonomie, concordate dal governo con il pregiudicato Silvio Berlusconi e il plurimputato Denis Verdini, consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i deputati a propria immagine e somiglianza (con le liste bloccate per la Camera), addirittura aboliscono l’elezione dei senatori (scelti dalle Regioni fra consiglieri e sindaci, ridotti a un ruolo decorativo e per giunta blindati con l’immunità-impunità) e tagliano fuori i partiti medio-piccoli (con soglie di sbarramento abnormi);
- trasformano il Parlamento nello zerbino di un premier-padrone, “uomo solo al comando” senza controlli né contrappesi, con una maggioranza spropositata che gli permette di scegliersi un presidente della Repubblica e di influenzare pesantemente la Corte costituzionale, il Csm, la magistratura e l’informazione televisiva e stampata;
- espropriano i cittadini dei residui strumenti di democrazia diretta: i referendum (non più 500mila, ma addirittura 800mila firme) e le leggi di iniziativa popolare (non più 50mila, ma addirittura250mila firme).
DICIAMO NO ALLA SVOLTA AUTORITARIA, come i migliori costituzionalisti italiani hanno definito il combinato disposto delle due controriforme, ispirate  – consapevolmente o meno – al “Piano di Rinascita Democratica” della loggia P2 di Licio Gelli.
DICIAMO SI’ A UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATA e vi chiediamo di sostenere solo riforme istituzionali che rispettino lo spirito dei Padri Costituenti del 1946-48: restituendo ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari e coinvolgendoli nella cosa pubblica; tutelando le minoranze e le opposizioni; allargando gli spazi di partecipazione diretta alla formazione delle leggi; limitando l’immunità parlamentare alle opinioni espresse e ai voti dati e abolendo i privilegi impunitari in materia di arresti, intercettazioni e perquisizioni; combattendo i monopòli e i conflitti di interessi, specie nel mondo della televisione e della stampa; ampliando l’indipendenza e l’autonomia dei poteri di controllo, dalla magistratura all’informazione.
Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez e la redazione del Fatto Quotidiano 

Cetrioli: diuretici e aiutano a dimagrire.



I cetrioli aiutano a prevenire ritenzione idrica, gonfiori e cellulite; i cetrioli contengono anche acido tartarico, ottimo per chi vuole dimagrire.

Ci sono cetrioli e cetrioli
Frutto dell'omonima pianta erbacea (Cucumis sativus) della famiglia delle Cucurbitacee, il cetriolo è originario dell'Asia. Questo ortaggio tipico dell'estate possiede numerosissime varietà dal Dosakai indiano al Bianco di Parigi e al Verde lungo d'Italia. Il cetriolo è ricco di acqua (oltre il 96%) e contiene mucillagini e steroli vegetali (anticancro e anticolesterolo, soprattutto se mangiato con la buccia che contiene queste benefiche sostanze in gran quantità).
Nel cetriolo è inoltre presente una sostanza importantissima per chi vuole dimagrire: l'acido tartarico, che fa sì che una parte dei carboidrati ingeriti nello stesso pasto, e non immediatamente utilizzata, non si trasformi in adipe, ma venga eliminata dall'organismo attraverso le feci. Grazie al loro contenuto  di silicio, i cetrioli  possono anche contribuire ad alleviare i sintomi della fibromialgia e della sindrome da stanchezza cronica.
Cetrioli: ortaggi antiritenzione
cetrioli svolgono poi un ruolo fondamentale nella prevenzione della ritenzione idrica e della cellulite, che spesso affliggono le donne: consumare cetrioli in insalata, soprattutto durante i giorni del ciclo mestruale, può essere un ottimo antidoto al gonfiore tipico della ritenzione idrica e alle tossine che si accumulano nei vari distretti dell'organismo a causa della difficoltà a eliminare i liquidi in eccesso.
Cetrioli: diuretici e aiutano a dimagrire
Contenuti del cetriolo
- Kcal/100 g: 14
    - Grassi: 0,5 g
      - Proteine: 0,7 g
        - Glucidi: 1,8 g
          - Fibre: 0,8 g
            - Colesterolo: 0
              - Vitamine: tiamina (vit. B1) 0,02 mg; riboflavina (vit. B2) 0,03 mg; niacina (vit. B3) 0,60 mg; acido folico (vit. B9) 9,00 mcg; vit. A tr.; vit. C: 11 mg.
                - Sali minerali: sodio 13 mg; potassio 140 mg; ferro 0,3 mg; calcio 16 mg; fosforo 17 mg; zinco 0,1 mg. 
                Il cetriolo in cucina
                Il cetriolo viene consumato principalmente crudo. Poiché contiene acqua di vegetazione amarognola, una volta tagliate le due estremità del cetriolo, prenderne una, immergerla nel sale marino integrale e strofinarla sull'estremità dalla quale è stata tolta con movimenti circolari; si formerà una piccola quantità di schiuma: togliendo la schiuma, verrà eliminata anche la sostanza amara.
                Salsa di cetriolo e yogurt 
                1 yogurt bianco intero; 1 grosso cetriolo, pelato, privato dei semi e grattugiato; sale; un cucchiaino di garam masala (oppure un mix di pepe nero, cardamomo, cannella, chiodi di garofano, coriandolo essiccato, noce moscata, curcuma e semi di finocchio macinati); una manciatina di foglie di menta fresca.
                Metti in una ciotola il cetriolo grattugiato e strizzato bene per eliminare l'acqua, lo yogurt, le spezie e lascia riposare per un'ora in frigo per amalgamare i sapori.
                Trita la menta, versala sulla preparazione e servi in tavola.
                Consigli per l'acquisto: quelli piccoli hanno meno semi 
                È bene scegliere cetrioli con buccia lucida e ben tesa, non raggrinzita. Le due estremità devono essere sode, non mollicce.
                Anche la grandezza del frutto è un buon criterio per valutare la qualità del prodotto: cetrioli troppo piccoli o troppo grandi possono infatti essere, rispettivamente, indice di scarsa ed eccessiva maturazione. I frutti di dimensione maggiore sono inoltre più ricchi di semi.

                Proietti interpreta "Però" di Trilussa.



                PERÒ
                In un paese che non m’aricordo
                C’era una volta un re ch’era riuscito
                a mette tutto er popolo d’accordo
                e a unirlo in un medesimo partito
                che era quello monarchico per cui
                era lo stesso che voleva lui.
                Quando nasceva un suddito er governo
                je levava una ghiandola speciale
                per aggiustarje er sentimento interno
                secondo la coscienza nazionale
                in modo che crescesse nell’idea
                come un cocchiere porta la livrea.
                Se cercavi un anarchico .. Domani!
                Macchè! non ne trovavi più nessuno
                nè socialisti nè repubblicani
                manco a pagarli mile lire l’uno
                qualunque scampoletto di opinione
                era venduto a prezzo di occasione.
                Per questo in quel paese che vi ho detto
                viveano così ch’era un piacere
                senza un tirate là, senza un dispetto
                ammaestrati tutti di un parere
                chi la pensava differentemente
                passava pe’ un fenomeno vivente.
                Er popolo ogni sera se riuniva
                sotto la reggia pe’ vedè er sovrano
                che apriva la finestra tra l’evviva
                e s’affacciava tra lli sbattimano
                fino a che non pijava la parola
                come parlasse a ‘na persona sola.
                - Popolo – je diceva – come stai? -
                E tutto quanto er popolo de sotto
                j’arispondeva – Bene! Assai! -
                - Ce pare d’aver vinto un terno al lotto! -
                E il re contento, dopo averje detto
                quarche altra cosa li mannava a letto.
                Ecchete che una sera er Re je chiese
                - Siete d’accordo tutti quanti? -
                E allora da centomila bocche non si intese
                che un -sì -allungato che durò mezz’ora.
                Solamente un ometto scantonò
                e appena detto sì disse però.
                Vi immaginate quello che successe!
                - Bisogna bastonarlo – urlò la folla
                - Le indecisioni non sono più permesse
                se no ricominciamo il tirammolla. -
                - Lasciate che mi spieghi e poi vedremo -
                disse l’ometto che non era scemo.
                - Defatti appena er Re c’ha domandato
                se eravamo d’accordo j’ho risposto
                nel modo che avevamo combinato
                ma un buon amico che c’avevo accosto
                per fasse largo, proprio in quel momento
                m’ha acciaccato li calli a tradimento.
                Io dunque non ho fatto una protesta
                quel però che mi è uscito in bona fede
                più che un pensiero che c’avevo in testa
                era un dolore che sentivo al piede.
                Però, dicevo, è inutile se poi
                ce pestamo li calli tra di noi.
                Quanno per ambizione o per guadagno
                uno non guarda più dove cammina
                e monta sulli calli del compagno
                va tutto a danno della disciplina.-
                fu allora che la folla persuasa
                je disse – vabè, però stattene a casa -
                TRILUSSA