Il Reddito di Cittadinanza funziona e sta dando i primi frutti, lo dicono i numeri. Eppure la vecchia politica non ha ancora smesso d’infamarlo e c’è chi giura che lo cancellerà. Delle vere carogne. Accanite contro i poveri. Per anni hanno detto che il Reddito di Cittadinanza era impossibile da realizzare e che non c’erano le coperture. Ed invece il Reddito è partito alla faccia loro. Per anni hanno ammonito che il Reddito era inutile ed invece milioni di cittadini in grave difficoltà stanno ricevendo un sostegno dopo anni di abbandono alla faccia loro. E sta partendo la fase due. Oggi il Reddito di Cittadinanza è realtà e lo Stato interviene come in tutte le democrazie più avanzate per consentire una vita dignitosa ai più vulnerabili. Un bel traguardo di civiltà e ci si aspetterebbe almeno un minimo di onestà intellettuale da parte della vecchia politica. Pretendere che si vergognino e chiedano scusa dopo anni di calunnie, è troppo. Non fa parte della loro cultura. Ma era lecito attendersi che almeno la smettessero di infamare il Reddito oggi che è partito e che raccontassero la realtà dei fatti. Ed invece niente. Giornali e televisioni ignorano i dati positivi e sbattono in prima pagina solo i rari furbetti che tra l’altro passeranno dei brutti guai giudiziari dopo essere stati scovati. Davvero delle carogne. I furbetti, la vecchia politica, i giornalai e tutti coloro che in questo paese ipocritamente cattolico continuano a portare avanti una vera e propria guerra senza pietà contro i poveri, contro gli ultimi, contro gli emarginati. Una guerra che nessuno ammette ma che sta nei fatti e nella nostra storia del nostro paese. La vecchia politica ha sempre ignorato la povertà o l’ha liquidata colpevolizzando i poveri, etichettandoli come perdenti, come lazzaroni che si son meritati lo stato d’indigenza in cui sono finiti. Delle vere carogne i vecchi politici. Dei poveri cristi se ne ricordavano solo in campagna elettorale quando avevano bisogno del loro voto che si compravano con qualche spicciolo o un pacco di pasta o promettendogli chissà quale panzana che si dimenticavano il giorno dopo il voto. Una volta nei palazzi la vecchia politica si è sempre inginocchiata davanti a ricchi e potenti rimuovendo i poveri o trattandoli come qualcosa d’imbarazzante da nascondere sotto il tappeto, come qualcosa da rimuovere perché dimostrava la loro ipocrisia ed inettitudine e cinismo. Quando a causa della crisi sono esplose povertà e disuguaglianze, la vecchia politica si è limitata ha gettare ai poveri qualche briciola dalle finestre dei palazzi. È dovuto scoppiare una rivolta di cittadini affinché l’Italia si degnasse di uno strumento degno come il Reddito di Cittadinanza che affrontasse seriamente il crescente problema della povertà. Un problema globale che colpisce tutti i paesi più industrializzati e che solo il nostro paese infestato di carogne ignorava. Oggi il Reddito di Cittadinanza è realtà e sta dando i primi frutti, lo dicono i numeri. Ma la vecchia politica e i giornalai non hanno ancora smesso d’infamarlo e c’è chi giura che lo cancellerà. Delle vere carogne. Accanite contro i poveri.
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 8 dicembre 2019
S5-HVS1, la stella ribelle espulsa dalla galassia. - DAVIDE LIZZANI
Illustrazione: un buco nero supermassiccio, circondato da polveri e gas. | NRAO/AUI/NSF
È stata scoperta una stella che "scappa" dalla Via Lattea alla velocità record di 6 milioni di km/h, respinta da un buco nero supermassiccio.
La maggior parte delle stelle della nostra galassia ruota attorno a un gigantesco buco nero, chiamato Sagittarius A*. Ma alcune viaggiano veloci in altre direzioni. In un nuovo studio, per la prima volta, gli astrofisici descrivono come una di queste "stelle ribelli", la S5-HVS1, sia in fuga della galassia proprio a causa di un incontro ravvicinato con Sagittarius A*.
CENTRO DI GRAVITÀ NON PERMANENTE. La causa per cui alcune stelle viaggiano ribelli nella galassia è spesso la rottura dell'equilibrio di un sistema binario (ovvero un sistema di due stelle che ruotano l'una attorno all'altra). Se la gravità di una terza stella influenza il sistema, i suoi componenti possono separarsi lentamente, per poi continuare ad allontanandosi sempre più a causa della forza d'inerzia residua. Tuttavia S5-HVS1 sta viaggiando troppo velocemente e questa volta gli astrofisici sono sicuri: a farla scappare dal sistema binario è stata una forza gravitazionale molto grande, quella di un buco nero supermassiccio.
LA GRANDE FUGA. In questo momento la stella solitaria si sta allontanando dal centro della galassia a 1.755 km al secondo ed è destinata a lasciare la Via Lattea. Ma il destino della sua vecchia compagna è ancora peggiore. 5 milioni di anni fa, quando S5-HVS1 cominciava la sua fuga, la sua compagna veniva intrappolata dalla gravità del buco nero, per poi essere disintegrata nel disco di accrescimento.
La stella super veloce, con la massa di 2 soli e mezzo, è stata individuata dall'Anglo-Australian Telescope, che ha misurato la velocità a cui si sta allontanando da noi grazie al redshift. Questi dati, uniti a quelli del telescopio spaziale Gaia sul movimento delle stelle, hanno permesso di ricostruire la velocità e la rotta che porterà la stella nello spazio intergalattico. Qui, quantomeno, S5-HVS1 non dovrà temere altri incontri con buchi neri.
Un pianeta gigante sta evaporando per colpa della sua stella.
Rappresentazione artistica del pianeta che sta evaporando per colpa della sua stella (fonte: University of Warwick/Mark Garlick)
Il primo del genere mai osservato.
Un pianeta gigante che sta evaporando per colpa della sua stella. Finora erano stati osservati solo piccoli pianeti andare incontro a questo destino e nessuno avrebbe mai sospettato che questa sorte potesse toccare anche a un pianeta delle dimensioni di Nettuno, per di più in rotazione intorno a una stella morente, una nana bianca che è l'equivalente di ciò che resterà del nostro Sole al termine della sua evoluzione. Pubblicata su Nature, la scoperta si deve ai ricercatori coordinati da Boris Gaensicke, dell'università britannica di Warwick.
La scoperta, che indica come anche le stelle moribonde possano ancora ospitare pianeti, è avvenuta per caso: mentre i ricercatori stavano studiando a 7.000 nane bianche censite dall'indagine Sloan Digital Sky Survey, ne hanno individuata una diversa da ogni altra a causa delle sottili variazioni nella sua luminosità. "Sospettavamo che in questo sistema avrebbe potuto esserci qualcosa di eccezionale - rileva Gaensicke - e abbiamo ipotizzato che potesse essere correlato a un residuo planetario".
I ricercatori hanno quindi osservato la stella, chiamata WDJ0914 + 1914, che si trova a circa 1.500 anni luce nella costellazione del Cancro, utilizzando il Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), in Cile. In questo modo hanno identificato le tracce di idrogeno, ossigeno e zolfo nel disco di gas che circonda la stella, in quantità simili a quelle che si trovano negli strati dell'atmosfera dei pianeti giganti del Sistema Solare.
Se un pianeta simile orbitasse vicino a una nana bianca calda, i suoi strati esterni evaporerebbero, accumulandosi in un disco, ed è proprio quanto accade intorno a WDJ0914 + 1914: con una temperatura di circa 28.000 gradi, la stella sta facendo evaporare il pianeta gigante, che perde oltre 3.000 tonnellate di materiale al secondo.
Quanti misteri ci nasconde ancora l'Universo in cui viviamo?
Direi che siamo agli esordi ed abbiamo ancora tanto da capire.
Direi che siamo agli esordi ed abbiamo ancora tanto da capire.
Cetta.
Nuova ipotesi sull’universo, potrebbe essere chiuso.
L’universo primitivo visto dal satellite europeo Planck (fonte: ESA/LFI & HFI Consortia)
Dai dati del satellite Planck forse la spia di una nuova fisica.
Una ricerca italiana mette in dubbio l’attuale modello cosmologico secondo il quale l’universo è piatto. Il nuovo studio propone, invece, il modello di un universo chiuso. Basato sui dati del satellite Planck dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, lo studio è firmato da Alessandro Melchiorri, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell’Università Sapienza di Roma, Eleonora Di Valentino, dell’Università britannica di Manchester, e Joseph Silk, dell’Università Sorbona di Parigi. Prudente la risposta di parte della comunità scientifica, che ritiene opportune ulteriori analisi dei dati per la conferma del nuovo modello.
Secondo gli autori dello studio, gli indizi di un universo chiuso sono da ricercare nel modo in cui la gravità curva la luce, in particolare nell'effetto previsto dalla teoria della Relatività Generale di Einstein chiamato lente gravitazionale. E' un effetto per il quale una galassia massiccia distorce la luce proveniente da un altro oggetto posto alle sue spalle e la amplifica, permettendo di osservarlo meglio.
“Dall’analisi dei dati abbiamo riscontrato un effetto lente gravitazionale maggiore delle attese, in accordo con un modello curvo dell’universo”, ha detto all’ANSA Melchiorri. “I dati ci indicano qualcosa di strano, un’anomalia, e come scienziati - ha aggiunto - dobbiamo capire a che cosa sia dovuta. Potrebbe, ad esempio, essere la spia di una nuova fisica”.
Cauto il commento di Antonio Masiero, fisico teorico e vicepresidente dell’Infn, per il quale “questo studio mostra ancora una volta l’enorme ricchezza di informazioni della più antica immagine che abbiamo del nostro universo. Si tratta - precisa il fisico - dell’analisi di un gruppo limitato di dati, i cui risultati mettono in discussione l’intero impianto della teoria standard dell’origine e dell’evoluzione dell’universo”. I risultati, quindi, “inducono alla cautela, e soprattutto richiamano alla necessità di avere molti nuovi dati a disposizione. La ricerca italiana - ha concluso Masiero - è in prima linea su questa frontiera della conoscenza, sia come studio teorico che come partecipazione ai più significativi progetti internazionali, come lo stesso Planck e in futuro LiteBIRD, per lo studio della radiazione di fondo cosmica con esperimenti nello spazio”.
Questa ipotesi potrebbe essere accettabile, tenuto conto del fatto che, come si dice, l'Universo stia ancora espandendosi.
Ciò che fa rabbrividire è: che cosa c'è oltre l'Universo? Ciò che, invece, ci tranquillizza è sapere che viviamo in uno spazio così grande che sarà impossibile scoprirlo.
Ciò che fa rabbrividire è: che cosa c'è oltre l'Universo? Ciò che, invece, ci tranquillizza è sapere che viviamo in uno spazio così grande che sarà impossibile scoprirlo.
Cetta.
Carta di discredito. - Marco Travaglio
Avevano scritto che il governo giallo-rosa stava cadendo; invece non è caduto manco stavolta. Avevano scritto che Conte non dormiva la notte perché stava per essere smentito dal mitico “rapporto Barr” sulle fondamentali informazioni top secret sul Russiagate spifferate sottobanco dai nostri 007 a Trump in cambio del tweet pro “Giuseppi”; invece al momento non risultano smentite, semmai conferme alla sua versione (zero notizie a Barr). Avevano scritto che il premier, in una delle notti insonni di cui sopra, aveva firmato il Mes di nascosto dal Parlamento e da Salvini; invece si è scoperto che non aveva firmato nulla e tutto ciò che aveva fatto l’aveva comunicato a Salvini tra gli applausi e i silenzi dei leghisti. Avevano scritto che Di Maio era pronto a rovesciare il governo per tornare con Salvini; invece non l’ha fatto. Avevano scritto che nei 5Stelle era pronta una scissione, uno scisma, un esodo, una fuga di massa di 70, anzi 50, anzi 17, anzi 12, anzi 10, anzi 5 parlamentari contrari alla linea troppo filo-Pd, anzi troppo filo-Lega di Di Maio; invece per ora non se n’è andato nessuno. Avevano scritto che Conte stava per essere incastrato dalle carte delle Iene sulle sue parcelle a mezzadria col suo esaminatore Guido Alpa; invece Conte ha incastrato le Iene sulle loro stesse carte. Avevano scritto che il premier stava per cadere sul parere legale fornito a Fiber 4.0 poco prima di diventare premier e di decidere su Fiber 4.0 in pieno conflitto d’interessi; invece si è scoperto che decise tutto Salvini (a sua insaputa).
Avevano scritto che il governo non sarebbe mai sopravvissuto alla legge di Bilancio, per via dei 5 mila emendamenti, di cui 1700 presentati dalla maggioranza; invece ogni anno gli emendamenti sono altrettanti e tutti i governi vi sopravvivono, incluso l’attuale. Avevano scritto di una finanziaria “tutta tasse”; invece non solo ha sventato l’aumento da 23 miliardi dell’Iva e ridotto un po’ le imposte sui lavoratori, ma ha pure eliminato o rinviato le microtasse sulla plastica (male), gli zuccheri (male) e le auto aziendali (bene). Avevano scritto che l’emergenza rifiuti a Roma è colpa della sindaca Raggi che non ha trovato nuovi impianti di smaltimento; invece la Commissione europea ha messo in mora la giunta Zingaretti minacciando nuove procedure d’infrazione perché gl’impianti sono competenza delle Regioni, non dei Comuni, e la giunta Zingaretti ha poltrito dal 2013, quando fu chiusa Malagrotta (la discarica più grande d’Europa), riuscendo a non varare mai il Piano rifiuti con i nuovi impianti per ben sette anni, fino a tre giorni fa.
Avevano scritto che mai la blocca-prescrizione sarebbe scattata il 1° gennaio 2020, sennò l’Italia sarebbe precipitata dalla civiltà alla barbarie; invece si è scoperto che nella barbarie abbiamo vissuto finora, con 120 mila processi prescritti all’anno (un decimo della media Ue) e – salvo sorprese – la blocca-prescrizione andrà regolarmente a regime a Capodanno, per la gioia delle vittime e dei migliori magistrati e per la rabbia dei delinquenti e dei loro difensori. Avevano scritto che mai il governo giallo-rosa avrebbe osato varare le manette agli evasori, perché – signora mia – in trent’anni non c’è riuscito nessuno; invece le manette agli evasori (pene più alte, soglie di impunità più basse, intercettazioni e confische più facili, responsabilità penale anche per le imprese) sono nel decreto Fiscale del governo giallo-rosa. Avevano scritto che il Conte2 è “senz’anima” e non sta cambiando nulla, quindi era molto meglio votare; invece qualcosa sta cambiando, come dimostrano i dati Inps sulla povertà assoluta ridotta del 59-60% dal Reddito di cittadinanza, quelli del Viminale sull’aumento dei clandestini espulsi (ora abbiamo persino un ministro dell’Interno), gli elogi del “Greco” (l’Anticorruzione del Consiglio d’Europa) alla legge Spazzacorrotti e il fatto che un anno fa parlavamo di navi di migranti, spread alle stelle, infrazione Ue, Flat Tax, condoni fiscali, e ora non più.
Avevano scritto che il governo giallo-rosa fa il gioco dei due Matteo; invece Renzi boccheggia attorno al 3-4% nei sondaggi e si contende la maglia nera col neonato partito di Calenda, abbaia ma non morde, minaccia ma non rompe (a parte le palle), inseguito dalla Guardia di Finanza e spaventato dall’idea di votare e non superare neppure la soglia di sbarramento; e Salvini è talmente tonico che cala nei sondaggi (a giugno era sul 40%, ora sul 31, malgrado gli sforzi di destra, centro e sinistra per gonfiargli le vele), regala punti alla Meloni, millanta messaggi dalla Madonna di Medjugorije (non si sa se via Whatsapp o nella posta privata di Facebook), mangia Nutella a favore di telecamera poi la scomunica poi la ridivora in poche ore, combatte il Mes senza sapere cosa sia, debutta su TikTok con imbarazzanti piegamenti a suon di musica collezionando commenti spernacchianti, prende sberle da Conte ogni volta che si affaccia in Senato, appena sbarca in una città trova piazze piene, ma di Sardine, non di leghisti, ed è così terrorizzato dalla prospettiva di altri tre anni di opposizione da chiedere aiuto a Renzi e Verdini, noti portafortuna. Avevano scritto (gli opposti cazzari leghisti e antileghisti) che la legge Salvini sulla legittima difesa avrebbe trasformato l’Italia in un Far West fascista, dando licenza di uccidere i ladri e legando le mani ai pm; invece il custode di una villa del Bolognese è stato appena indagato per omicidio preterintenzionale per avere sparato alle spalle a un ladro, proprio come avveniva prima della strombazzatissima e inutilissima schiforma. Avevano scritto che il primo problema d’Italia è la politica; invece si scopre che è il secondo: il primo è l'informazione.
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sabato 7 dicembre 2019
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