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venerdì 17 maggio 2019

Finanziamenti ai partiti: a +Europa 200mila euro da Soros e moglie, milioni a Forza Italia da Berlusconi e famiglia.

Finanziamenti ai partiti: a +Europa 200mila euro da Soros e moglie, milioni a Forza Italia da Berlusconi e famiglia

Su Repubblica i versamenti ai principali partiti. Il gruppo industriale dell'ex ministra Guidi nel 2018 ha finanziato Lega e Alternativa popolare, ma anche esponenti di Forza Italia, Pd e Fdi. Guido Alpa, ex socio di Conte, ha donato 5mila euro al dem Orlando.

Forza Italia sorretta dai capitali della famiglia BerlusconiFininvest ed Ennio Doris, la Lega e la sinistra finanziate dalle aziende e +Europa di Emma Bonino che ha ricevuto 100mila euro di finanziamento da Soros. Tutto lecito e trasparente, anche se il registro per potere consultare in tempo reale le donazioni – che devono essere pubbliche oltre il tetto dei 3mila euro – a tutt’oggi non esiste. Repubblica spiega di avere ottenuto dati dalla banca dati di Montecitorio dopo un percorso tortuoso, durato giorni tra la richiesta alla Tesoreria e l’attesa di una risposta. Una risposta che alla fine è arrivata e dalla quale emergono nomi e cognomi dei finanziatori più importanti del panorama politico italiano. Incluse alcune sorprese, pur tenendo ben presente che la maggior parte dei finanziamenti non passa dal Parlamento ma confluisce “in associazioni, fondazioni spesso di comodo dove la trasparenza è un optional e l’opacità la regola”.
Venendo alle sorprese, la prima riguarda Guido Alpa: l’ex socio dello studio legale col presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scelto di donare 5mila euro all’ex ministro dem Andrea Orlando e a nessuno dei due partiti al governo. A incassare somme importanti da pochi ma illustri finanziatori è + Europa di Emma Bonino che può vantare 100mila euro da George Soros, altrettanti da sua moglie Tamika Bolton e 30mila da Guido Maria Brera, amministratore del gruppo di private banking Kairos. Tra tutti i finanziatori spicca Peter Baldwin, filantropo nel board della Wikimedia Foundation nonché suo grande benefattore, che in tutto ha versato 516mila euro così suddivisi: 100mila a +Europa, 260mila al segretario del partito Benedetto Della Vedova e 156mila al braccio destro di Bruno TabacciCarlo Romano. Con Soros, ha detto Emma Bonino parlando con Corriere Tv, “ci siamo trovati, prima della caduta del Muro, a sostenere i dissidenti dell’epoca e dopo la caduta del Muro la sua attività a sostegno della democrazia e della società aperta ha permesso di portare a casa battaglie di libertà come il Tribunale penale internazionale. Ma è tutto chiaro e trasparente, pubblicato sui bilanci”.
Passando invece a Forza Italia, negli ultimi cinque anni Silvio Berlusconi ha versato ben 100 milioni di euro, mentre i suoi figli tra il 2015 e il 2016 hanno versato un milione: 200mila Marina, Piersilvio, Luigi e suo fratello Paolo e 100mila da Eleonora e Barbara. Stessa cifra, quest’ultima, data cinque anni fa da Ennio Doris e dai suoi figli Sara e Massimo, nonché da Bruno Ermolli, consigliere Fininvest. Un’azienda che, per parte sua, ha contribuito “con mezzo milione dal 2014 a oggi”. Guardando sempre al centrodestra ma al fronte leghista, il partito di Salvini e le sue diramazioni incassano decine di migliaia di euro da un variegato ventaglio di imprese: Vaporart (100mila euro), Carbotermo spa (15mila), ConsorzioGisa (45mila euro) e nel comparto agricolo la Biogreen (30mila), Giulia Srl di Ormello(10mila), Confagricoltura Roma (25mila) e Now, “azienda inaugurata dal vicepremier e finita nell’inchiesta dei 49 milioni che alla Lega Liguria ha donato 67mila euro. Nell’area di centrosinistra, invece, il gruppo della ex ministra allo Sviluppo Economico Federica Guidi, tramite la sua controllata Telefin, ha dato 25mila euro alla Lega e 20mila a Carfagna e La Russa. Nello stesso gruppo invece Ducati energia ha guardato a sinistra e donato 10mila euro a Boschi, Ferri e Madia. Stessa cifra che il gruppo emiliano Cremonini ha dato a Bernini, Martina e Alfano.

giovedì 14 giugno 2018

Perché George Soros finanzia l’arrivo degli immigrati in Italia. - Flavia Provenzani

Perché George Soros finanzia l'arrivo degli immigrati in Italia

Perché George Soros, uno dei più grandi speculatori al mondo, finanzia l’arrivo degli immigrati in Italia, contribuendo alla creazione della crisi dei migranti in Europa?

Per Soros è solo l’ennesima operazione di trading celata dagli obiettivi filantropici vantati dalla sua fondazione Open Society, che finanza direttamente le navi curate dalle ONG nel Mediterraneo che, secondo un’inchiesta aperta, aiuterebbero gli immigrati ad arrivare in Italia.

Soros finanzia lo sbarco dei migranti in Italia.
Perché Soros vuole inondare l’Italia e l’Europa con orde di immigrati musulmani?
Non possiamo esserne sicuri, ma recentemente è venuto alla luce che Soros si è esposto fortemente a favore del ribasso dell’azionario statunitense.
A quanto pare, pensa che causare il caos in Europa diffonderà il contagio verso gli Stati Uniti, mandando così i mercati statunitensi all’interno di una spirale ribassista.
La distruzione dell’Europa attraverso l’inondazione di milioni di musulmani è un piano diretto per causare il caos economico e sociale nel continente.

Una situazione di turbolenza equivale ad un profitto per George Soros, che sembra avere i suoi tentacoli nella maggior parte degli eventi geopolitici mondiali negli ultimi decenni.

Tutti sappiamo che la correlazione non è giustificazione. Tuttavia, data la straordinaria ricchezza di Soros, i legami politici e la sua esperienza nel trarre profitto dalle crisi, l’investitore è certamente un catalizzatore di gran parte delle turbolenze geopolitiche che si stanno verificando attualmente.

Ha intenzione di distruggere i confini nazionali e creare una struttura di governance globale con poteri illimitati. Dal suo rapporto con Viktor Orbán, primo ministro ungherese, possiamo vedere chiaramente come preferisca i leader nazionali minori, più propensi a diventare pupazzi e a plasmare le masse ignoranti.

Soros si vede come un missionario della globalizzazione e utilizza i suoi soldi e le sue conoscenze per influenzare la politica e creare crisi, sia economiche che sociali, per promuovere questo suo scopo.
Dati questi obiettivi, Soros sta cospirando contro l’umanità al fine di distruggere le democrazie occidentali.

Anche agli occhi di persone molto razionali, alcuni eventi globali non riescono ad avere un senso. Perché, ad esempio, le democrazie occidentali dovrebbero prendersi milioni di persone i cui valori sono completamente incompatibili con i propri?
Quando guardiamo da vicino la verità e i fatti promossi attivamente dal principale artista di marionette al mondo, George Soros, le cose diventano un po’ più chiare.

ONG che aiutano i migranti ad arrivare in Italia sono finanziate da Soros
L’Italia è impegnata in un’inchiesta sulla flotta di ONG (Organizzazioni Non Governative) che aiuta i migranti ad arrivare in territorio italiano e nell’UE dalla costa nordafricana dopo la pubblicazione del report dell’Agenzia europea per la protezione delle frontiere e della costa, che ha stabilito che i membri delle organizzazioni non governative agiscono come complici dei contrabbandieri contribuendo direttamente al rischio di morte dei migranti nel tentativo di arrivare in Italia.

Il report dell’agenzia di regolamentazione Frontex suggerisce che le ONG che sponsorizzano le navi nel Mediterraneo stanno ora agendo come veri e propri complici dei contrabbandieri a causa del loro servizio, che effettivamente fornisce un sostegno affidabile per i migranti che partono dal Nord Africa e arrivano in Italia. La flotta di navi curate dalle ONG riduce i costi dei contrabbandieri, eliminando altresì la necessità di procurarsi navi in grado di compiere un viaggio completo in tutto il Mediterraneo fino alla costiera europea.

Molte di queste ONG sono finanziate direttamente dalla fondazione Open Society di George Soros.

Carmelo Zuccaro, procuratore generale di Catania, ha chiesto il monitoraggio dei finanziamenti dietro alle associazioni di ONG impegnate nella gestione dell’onda migratoria, sottolineando come la mafia si stia appropriando di parte dei finanziamenti dedicati alla gestione dei migranti. 
Nonostante non sia un crimine entrare nelle acque di un paese straniero e raccogliere i migranti dal mare, le ONG sono chiamate a portarli nel porto più vicino, che il più delle volte è uno dei tanti post sulla costa dell’Africa settentrionale anziché in Italia.

Gli obiettivi di Soros finanziando la crisi dei migranti.
Fondamentalmente, l’obiettivo di Soros è la distruzione dei confini nazionali, come dimostrato in modo molto chiaro con il suo finanziamento alla crisi dei rifugiati in Europa.

La crisi degli immigrati è stata alimentata dalla guerra civile attualmente in atto in Siria. Ma ti sei mai chiesto come tutte queste persone abbiano improvvisamente saputo che l’Europa avrebbe aperto le sue porte e li avrebbe lasciati entrare?
La crisi degli immigrati non è un fenomeno naturale. Ha coinciso con la donazione di denaro da parte della fondazione di Soros all’Istituto di politica migratoria degli Stati Uniti e alla piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti privi di documenti, entrambe organizzazioni sponsorizzate da Soros. Entrambi i gruppi sostengono il reinsediamento dei musulmani del terzo mondo in Europa.

Nel 2015, un giornalista di Sky News ha trovato un «Manuale dei migranti» sull’isola greca di Lesbo. È stato poi rivelato che i manuali, scritti in arabo, erano stati dati ai rifugiati prima di attraversare il Mediterraneo da un gruppo chiamato «Benvenuti nell’UE». Benvenuti nell’UE è finanziata dall’Open Society di George Soros.

Soros non solo sostiene i gruppi che a loro volta sostengono l’insediamento dei migranti nel terzo mondo in Europa, ma è anche l’architetto del «piano Merkel».
Il piano Merkel è stato creato dall’European Stability Initiative, il cui presidente Gerald Knaus è un collega di vecchia data dell’Open Society Foundations.
Il piano prevede che la Germania debba concedere asilo a 500.000 profughi siriani. Esso prevede inoltre che la Germania, insieme ad altre nazioni europee, debba accettare di aiutare la Turchia, paese musulmano al 98%, ad entrare all’interno dell’UE.

La mano di George nelle crisi geopolitiche mondiali.
Sin dagli anni ‘80 l’impegno di Soros, oltre alla speculazione sui mercati, si è rivolto al sostegno della globalizzazione, in seguito portato avanti attraverso la sua Open Society Foundations (OSF).
George Soros da anni è concentrato su scopi filantropici, gli stessi che lo hanno spinto a creare la sua fondazione nel 1993.

Durante gli anni ’80 e ’90, ha usato la sua straordinaria ricchezza per finanziare le rivoluzioni in decine di nazioni europee, tra cui la Cecoslovacchia, la Croazia e la Jugoslavia grazie alla donazione di capitali ai partiti di opposizione politica, alle case editrici e ai media indipendenti.

Perché Soros si è messo in discussione negli affari di queste nazioni? In parte la risposta risiede negli investimenti che durante e dopo il caos Soros fa sugli asset di questi Paesi.
Lo speculatore aveva poi l’abitudine di sfruttare l’analista Jeffrey Sachs per consigliare ai nuovi governi di privatizzare immediatamente tutti i beni pubblici, consentendo così a Soros di vendere gli asset che aveva acquisito durante le turbolenze dei mercati durante le crisi.

https://www.money.it/George-Soros-finanzia-arrivo-immigrati-Italia

venerdì 13 aprile 2018

Bitcoin torna a 8mila $. Ora anche Soros e Rockefeller investono in asset digitali. - Vito Lops

Pubblicità del Bitcoin a Tokyo (Ap)


Il Bitcoin è tornato ieri a quota 8.000 dollari, come non accadeva da marzo segnando un balzo intraday massimo del 17%. Il nuovo scatto della criptovaluta più scambiata - tra le 1.565 conteggiate da Coinmarketcap.com - non è isolato. La ventata di rimbalzo ha interessato tutto il comparto la cui capitalizzazione è tornata a respirare sopra quota 300 miliardi di dollari dopo aver toccato un minimo di periodo il 5 aprile a 250 miliardi. Siamo ancora lontanissimi dagli 800 miliardi di inizio anno ma comunque abbondantemente sopra i livelli di un anno fa quando tutte le criptomonete messe insieme non facevano mezzo miliardo di dollari.
Resta in ogni caso un mercato molto volatile, estremamente complesso e difficile da valutare perché non esistono statistiche né parametri o multipli finanziari a cui appigliarsi per stabilire il cosiddetto fair value. La confusione tra i big regna sovrana tanto che a questo punto fanno notizia i casi di cambio di posizione. Il noto finanziere George Soros definiva il Bitcoin a gennaio nel corso del forum di Davos «speculazione allo stato puro» aggiungendo comunque che le criptovalute, «che sono una tipica bolla basata su una incomprensione», ma continueranno ad esistere «perché usate per riciclare denaro sporco».
A distanza di qualche settimana Soros sembra aver rivisto la posizione. Come rivela l’agenzia Bloomberg, il filantropo di origini ungheresi (ma a Budapest Soros non è ben visto) ha dato disposizioni al suo family office (che vale 26 miliardi di dollari) di avviare il trading di asset digitali. Tra questi difficile non annoverare il Bitcoin che ad oggi è a tutti gli effetti il primo asset digitale finanziario. Qualche malizioso potrebbe sostenere che lo schiaffone di Soros al Bitcoin è stato dato quando valeva circa 17mila dollari mentre la carezza è arrivata sul valore di 6mila dollari.
In ogni caso non si tratta dell’unico dietrofront tra i big del mainstream finanziario. Anche la famiglia Rockefeller pare abbia avuto un percorso analogo sdogandando l’ingresso di asset digitali nel portafoglio in Vernock, il venture capital fatto in casa che vale 3 miliardi di dollari.
Ha cambiato idea anche James Dimon, ad di Jp Morgan che prima ha definito il Bitcoin «una frode» e poi ha autorizzato il trading di criptovalute da parte della sua banca (peraltro citata in giudizio per le alte commissioni applicate).
Sarebbe a questo punto clamoroso se anche Warren Buffett, il fondatore del fondo Berkshire Hathaway, cambiasse idea. Tra i guru resta ancora molto scettico e per quel che vale agli atti per ora resta ancora la sua dichiarazione di ottobre: «Posso dire che quasi certamente le criptovalute faranno una brutta fine, anzi, mi piacerebbe comprare opzioni put di cinque anni sulle criptovalute».
Il partito degli scettici resta molto nutrito. Agustin Carstens, direttore generale della Banca dei regolamenti internazionali, la pensa così: «Il Bitcoin è la combinazione di una bolla, uno schema Ponzi ed un disastro ambientale».
Noriel Roubini, premio Nobel per l’Economia: «Il Bitcoin inizia a sembrare come un dinosauro in via di estinzione».
Il dubbio amletico che divide molti operatori e opinionisti è quale è il confine tra blockchain (la tecnologia sottostante) e Bitcoin e altre criptovalute che la utilizzano. Perché sul fatto che in futuro la blockchain possa imporsi come uno standard in vari ambiti in pochi hanno dubbi.
Sul tema si è esposto ieri anche il Fondo monetario internazionale che continua a vedere nella tecnologia sottostante a Bitcoin delle opportunità. Nel capitolo analitico del suo Fiscal Monitor, il rapporto che verrà pubblicato nella sua interezza la settimana prossima nell'ambito degli Spring Meetings a Washington, l'istituzione guidata da Christine Lagarde ha scritto che Blockchain «può aiutare a garantire l'autenticità delle informazioni presentate, dato che tutte le transazioni sono registrate».
La blockchain potrà imporsi anche nel caso il Bitcoin vada a gambe all’aria oppure per farlo avrà bisogno di un Bitcoin sempre più forte e meno volatile?
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venerdì 26 gennaio 2018

George Soros contro Facebook e Google: "Pericolose per la democrazia, ma i loro giorni sono contati".

BLOOMBERG VIA GETTY IMAGES
George Soros, billionaire and founder of Soros Fund Management LLC, speaks at an event on day three of the World Economic Forum (WEF) in Davos, Switzerland, on Thursday, Jan. 25, 2018. World leaders, influential executives, bankers and policy makers attend the 48th annual meeting of the World Economic Forum in Davos from Jan. 23 - 26. Photographer: Simon Dawson/Bloomberg via Getty Images

Il finanziere a Davos attacca Trump: "Un pericolo per il mondo, ma è un fenomeno passeggero che sparirà nel 2020 o anche prima".


George Soros contro i giganti del web. Il finanziere attacca senza giri di parole Google e Facebook, soddisfatto dell'arrivo - almeno in Europa - di regole e tasse che frenano il loro strapotere. "I gruppi dei social media sfruttano il contesto sociale, tolgono autonomia di pensiero e inducono dipendenza", evitando al tempo stesso ogni responsabilità su quello che viene divulgato tramite le loro reti, ha detto a Davos al World economic forum.
Secondo Soros, Facebook e Google sono diventati monopoli che sono un ostacolo stesso all'innovazione da cui sono nati. Ora "influenzano il modo in cui le persone pensano e si comportano, senza che le persone se ne accorgono" e questo può avere gravi conseguenze per la democrazia, particolarmente sull'integrità delle elezioni. "La loro straordinaria redditività è in gran parte funzione del fatto che evitano responsabilità per i contenuti - che non pagano - delle loro piattaforme", ha continuato Soros. Le social media companies "ingannano i loro utenti manipolando la loro attenzione e dirigendola verso i loro obiettivi commerciali, provocando deliberatamente la dipendenza ai servizi che forniscono, il che è molto pericoloso soprattutto per gli adolescenti". Ma non è solo questo: "nella nostra era digitale le social media companies stanno inducendo le persone ad abbandonare la loro autonomia. E le persone senza libertà di pensiero possono essere manipolate con facilità. È un pericolo attuale e ha già svolto un ruolo importante nelle elezioni presidenziali americane".
Per fortuna, aggiunge ancora Soros, "Davos è un buon posto per annunciare che i loro giorni sono contati: sono in arrivo tasse e regole e la commissaria Ue alla Concorrenza Vestager sarà la loro nemesi".
Altro obiettivo di George Soros è Donald Trump. "Penso che l'amministrazione Trump sia un pericolo per il mondo. Ma la considero un fenomeno passeggero che sparirà nel 2020 o anche prima", ha detto il finanziere. "Riconosco che Trump ha motivato i suoi sostenitori in modo brillante, ma per ogni fan ha anche creato un numero maggiore di oppositori che hanno motivazioni ugualmente forti. Alle elezioni di mid-term di quest'anno mi aspetto una netta vittoria dei democratici", aggiunto Soros il finanziere e filantropo di origine ungherese.
...disse l'uomo più potente della terra che NON conosceva il significato della parola democrazia... I mass media invece, secondo il suo parere, non tolgono autonomia di pensiero, non inducono indipendenza? E che dire delle persone senza libertà di pensiero, è meglio manipolarle attraverso i mass media asserviti al suo potere?

venerdì 5 maggio 2017

Usa, le mail trafugate a George Soros finiscono online: “È architetto di ogni colpo di Stato degli ultimi 25 anni”.

Usa, le mail trafugate a George Soros finiscono online: “È architetto di ogni colpo di Stato degli ultimi 25 anni”

Dc Leaks pubblica i file rubati dai database della Open Society Foundation dell'imprenditore ungherese americano: "A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia".

Ci sono i dossier sulle elezioni Europee del 2014 ma anche quelli sul voto nei singoli Stati, i fascicoli sui finanziamenti elargiti alle organizzazioni non governative di tutto il mondo e persino i rapporti sul dibattito politico in Italia ai tempi della crisi dell’Ucraina. Sono solo alcuni dei documenti rubati dai database della Open Society Foundation di George Soros. Appena pochi giorni fa Bloomberg aveva raccontato che, oltre ad aver violato i server del partito Democratico, avrebbero anche trafugato le mail dell’imprenditore americano.
E adesso Dc Leaks ha varato soros,dcleaks.com, un portale interamente dedicato ai documenti trafugati dalle caselle mail del magnate statunitense. Nove categorie – Usa, Europa, Eurasia, Asia, America Latina, Africa, World bank, President’s office, Souk – migliaia di documenti consultabili online o da scaricare in pdf.
Dentro c’è un po’ di tutto: commenti sulle elezioni nei Paesi di mezzo mondo, rapporti sui “somali nelle città europee” e sul bilancio di previsione statunitense, ma anche dossier sulla crisi tra Russia e Ucraina con una serie di allegati che spiegano la posizione dei vari stati Europei sulla vicenda.
In homepage, poi, c’è un post che spiega il motivo della pubblicazione dei file. “George Soros – scrivono gli hacker –  è un magnate ungherese- americano, investitore , filantropo, attivista politico e autore che, di origine ebraica. Guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni . A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. Questo sito è stato progettato per permettere a chiunque di visionare dall’interno l’Open Society Foundation di George Soros  e le organizzazioni correlate. Vi presentiamo i piani di lavoro , le strategie , le priorità e le altre attività di Soros. Questi documenti fanno luce su uno dei network più influenti che opera in tutto il mondo”.
17 agosto 2016

lunedì 13 maggio 2013

George Soros, lo speculatore (non) pentito: "Giusto l'attacco all'Italia del 1992. Noi solo messaggeri di cattive notizie"


George Soros
Ventuno anni fa, con il suo fondo Quantum, contribuì a portare la lira, e la nostra economia, a un passo dal baratro. Ora, George Soros, finanziare americano di origini ungheresi con un patrimonio da 14 miliardi di dollari e una seconda vita da filantropo, è fresco vincitore del premio Terzani, ricevuto ieri a Udine per il suo saggio"La crisi globale e l'instabilità finanziaria europea". Da lì, parlando con Repubblica e La Stampa, ripercorre la massiccia operazione speculativa che mise in ginocchio nel 1992 il Paese. E difende, non senza un certo cinismo, tutte le sue mosse.
"L'attacco speculativo contro la lira - esordisce Soros - fu una legittima operazione finanziaria". "Mi ero basato sulle dichiarazioni della Bundesbank, che dicevano che la banca tedesca non avrebbe sostenuto la valuta italiana. Bastava saperle leggere". Nessun segreto, insomma. Nessuna informazione riservata o soffiata nei salotti dell'alta finanza. Solo una lucida, ma spietata, comprensione della realtà, che Soros sintetizza con una formula particolarmente efficace: "Gli speculatori fanno il loro lavoro, non hanno colpe. Queste semmai competono ai legislatori che permettono che le speculazioni avvengano. Gli speculatori sono solo i messaggeri di cattive notizie".
"In Italia la tregua non durerà". Quindi una riflessione sul nostro Paese. La tregua dei mercati verso l'Italia, secondo Soros, "non durerà a lungo. Siamo in una situazione lontana dall'equilibrio". "L'Italia - dice - "è in grave difficoltà anche se "non è senza speranza. Con dei cambiamenti alla struttura dell'euro potrà risolvere i suoi problemi". E ancora. "La grave recessione deriva dalle regole di austerità imposte dall'Europa". Ma " l'Italia "non rischia di fare la fine di Cipro" afferma ancora Soros per il quale pesa la crisi politica interna. "C'è una tragedia dell'Europa e anche una tragedia dell'Italia: la crisi dell'euro sta lavorando per far tornare Berlusconi..." conclude il magnate.
L'operazione. L'azione di Soros nel 1992 - la vendita di lire allo scoperto comprando dollari - costrinse la Banca d'Italia a vendere 48 miliardi di dollari di riserve per sostenere il cambio, portando a una svalutazione della nostra moneta del 30% e l'estromissione della lira dal sistema monetario europeo.
Le consguenze. Per rientrare nello Sme, il governo italiano fu obbligato a una delle più pesanti manovre finanziarie della sua storia - circa 93 mila miliardi di lire - al cui interno, tra le tante misure, fece per la prima volta la sua comparsa l'imposta sulla casa (Ici), oggi divenuta Imu. Soltanto cinque mesi prima il presidente del consiglio di allora Giuliano Amato, proprio a causa della difficile situazione economica in cui versava il nostro Paese anche prima dell'attacco speculativo di Soros, era stato obbligato a dare il via libera al prelievo forzoso del 6/1000 sui conti correnti nella notte tra il 9 e 10 luglio.