mercoledì 29 dicembre 2010

Rai, la Ferrario reintegrata alla conduzione del Tg1: "Fu discriminazione politica"




Roma - (Adnkronos) - Secondo quanto stabilito dal giudice del lavoro, la giornalista tornerà nell'edizione delle 20. Nella motivazione si parla di "una grave lesione della sua professionalita' per motivi di discriminazione politica a seguito dell'opposizione alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini".

Roma, 29 dic. - (Adnkronos) - La giornalista Tiziana Ferrario tornera' a condurre il Tg1 delle ore 20. Lo ha deciso il giudice Maria Gabriella Marrocco accogliendo il ricorso in via di urgenza che la giornalista, assistita dagli avvocati Domenico e Giovanni Nicola D'Amati, aveva presentato in seguito alla decisione presa dal direttore del Tg1 di toglierla dalla conduzione.

Motivando la decisione con la quale Tiziana Ferrario era stata sospesa dalla conduzione il giudice sottolinea che nei confronti della giornalista e' stata adottata "una grave lesione della sua professionalita' per motivi di discriminazione politica a seguito dell'opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini".

"Da parte mia c'e' grande soddisfazione perche' e' stata riconosciuta un'ingiustizia professionale'' ha detto la giornalista all'ADNKRONOS. "Voglio condividere questa soddisfazione -continua la giornalista- con gli altri colleghi che si trovano nella stessa situazione, i primi che ho chiamato appena ho avuto questa notizia''.

"Mi fa piacere -conclude- che sia stato affermato un principio fondamentale: la legge non da' il diritto a nessun direttore di emarginare i colleghi che non sono d'accordo con lui e che tutti devono concorre alla buona riuscita di un telegiornale, soprattutto se si tratta del servizio pubblico''.


Minzolini, asservito a, e spalleggiato da chi detiene il potere mediatico, ha commesso un'ingiustizia: ha proditoriamente messo il bavaglio alla pluralità d'informazione. La magistratura, garante della legalità e della giustizia, ha corretto la stortura.
Abbiamo bisogno di tanti interventi della magistratura in tal senso se non vogliamo perdere definitivamente di vista la libertà di espressione, principio fondamentale della democrazia.

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