sabato 14 marzo 2015

Alessandro Di Battista (M5S) MAI PIU' SCHIAVI DEL MARCO.



Pubblicato il 13 mar 2015
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Scoperta la mitologica citta’ Egizia di Thonis-Heracleion.

Giaceva trenta metri sotto il livello del mare. Ci sono voluti tre anni di scavi e quattro di ricerche geofisiche. La città porta il nome di Heracleion per i greci, o Thonis per gli antichi egizi.
Una città a dir poco mitologica riemerge dagli abissi Mar Mediterraneo dopo essere stata sepolta nella sabbia e nel fango per piu’ di 1200 anni e’ stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria.
 In fondo al mare d’ Egitto è stata ritrovata una città nascosta, una città avvolta per secoli da un mito secondo cui la città era stata letteralmente inghiottita dal Mar Mediterraneo. Oggi il mito si sta rivelando essere  realtà storica.
Il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell’Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, ha asserito in un comunicato stampa: “È una scoperta archeologica travolgente! Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli”.
Il francese Franck Goddio e il suo team di archeologi dello IEASM (European Institute for Underwater Acheology) , dopo ricerche geofisiche durate oltre 4 anni e scavi della durata di ben 13 anni, stanno ripercorrendo gli eventi e scovando i frammenti storici necessari per svelare i misteri della città scomparsa.
Dalle acque di Abukir sono riemersi reperti sorprendentemente ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, di un centro-cardine decisivo per il commercio internazionale del tempo e anche di un attivo centro religioso. Quello che ne emerge, di conseguenza, è che ‘Thonis-Heracleion’ sarebbe stato un punto di riferimento commerciale importante per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
Ma ciò che ci si domanda è: perché è affondata Heracleion? La squadra di Goddio ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo suolo che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare distruzioni di tale portata; tuttavia le ipotesi sono ancora tante e la verità è ancora da sviscerare.
Finora sono stati dissotterrati 64 antichi relitti di navi, più di 700 ancoraggi , monete d’oro, pesi da Atene, stele di grandi dimensioni di scritte egiziane e greco antico, manufatti religiosi. È stata rinvenuta una grande statua di granito rosso di carattere religioso, una scultura in pietra di 16 piedi, la stele richiesta dal faraone Nectanebo I (378-362 a.C.) che rievoca nell’aspetto la stele di Naucrati presente presso il Museo Egizio del Cairo, e tanto altro ancora.
“L’indagine ha rivelato un enorme paesaggio sommerso, con i resti di almeno due importanti insediamenti antichi, all’interno di una parte del delta del Nilo, attraversato da corsi d’acqua sia naturali che artificiali“.
Lo ha affermato Damian Robinsondirettore del Centro di Archeologia Marittima dell’Università di Oxford. Il dottor Robinson sovrintende allo scavo di una delle navi sommerse, ribattezzata Nave 43, ed ha scoperto che gli egiziani avevano elaborato uno stile originale per fabbricare le loro imbarcazioni. Il dottor Robinson sta anche cercando il motivo per il quale alcune navi sono state deliberatamente affondate.
Ed aggiunge:

“Una delle questioni chiave è il motivo per il quale i cimiteri delle navi siano stati creati a circa un miglio dalla foce del Nilo. Il reperto Nave 43 sembra essere parte di un grande assembramento di almeno una decina di altre imbarcazioni facenti parte di un vasto cimitero marittimo“, ha spiegato il dottor Robinson. “Non si tratterebbe di un semplice abbandono, ma di uno stratagemma per bloccare le navi nemiche all’ingresso della città portuale. Dobbiamo, però, anche considerare l’ipotesi che queste imbarcazioni siano state affondate per semplici scopi di bonifica“.
Il porto ed i suoi bacini portuali hanno restituito anche pesi commerciali e prove della diffusione e della circolazione della moneta, come i pesi che servivano per attribuire valore alle monete. Thonis-Heracleion ha svolto un ruolo davvero importante nella rete del commercio a lunga distanza nel Mediterraneo orientale. Era la prima tappa per i commercianti stranieri che arrivavano in Egitto.
Tra i pesi in piombo recuperati dal mare ve ne sono alcuni piuttosto interessanti che sembrano di provenienza ateniese. E’ la prima volta che pesi come questi vengono individuati in uno scavo in terra d’Egitto. I ricercatori hanno anche analizzato più di 300 tra statuette ed amuleti dell’epoca tolemaica. La maggior parte di queste statuette raffigura divinità egizie quali OsirideIside ed Horus e sono in condizioni davvero eccellenti.
Il ritrovamento di tali reperti archeologici coadiuverà gli storici nella ricostruzione storica dei fatti, un appassionante compito per tutti gli archeologi subacquei che stanno cercando di dare nuovamente luce a questa città perduta attraverso i cocci di storia che, una volta riuniti tutti assieme, costituiranno un altro puzzle affascinante delle terre faraoniche d’Egitto che per secoli seducono tutto il mondo, scrivendo così nuove pagine nei libri di storia.

Monete d'oro

Phiale d'oro recuperata da Thonis-Heracleion


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