sabato 6 agosto 2016

DELLA MANIERA IN CUI I DEMOCRATICI HANNO TROVATO L'UOMO NERO NELLE E-MAIL DI HILLARY. - PAUL CRAIG ROBERTS




Bernie Sanders ha vinto la nomination presidenziale, ma è stato sbattuto fuori dal Democratic National Committee (DNC), il corpo operante del Partito Democratico. Il DNC ha aiutato Hillary a  vincere la nomination grazie alla combinazione di conteggi sbagliati e all'impegno da parte dei super delegati, che nessuno ha eletto, a votare per lei. 
Ha così ottenuto questa nomina illegittimamente.

Lo sanno tutti i sostenitori di Bernie Sanders. Si sono opposti a Hillary, ed è improbabile che molti di loro la voteranno. Quando si è venuti a conoscenza dello scandalo delle e-mail, il Comitato Nazionale Democratico, sperando di spostare la colpa altrove, ha chiesto: "Chi odiano di più gli americani rispetto ad Hillary?" e hanno risposto "i russi". Washington ha continuato a demonizzare i russi negli ultimi 3 - 4 anni.

Così agli americani è stato consigliato di disprezzare i russi. Ecco perché il DNC e le puttane dei media (presstitute) accusano Putin del rilascio, da parte di WikiLeaks, delle e-mail che hanno dimostrato che i democratici stavano barando estromettendo Sanders dalla nomina presidenziale. Il problema è diventato Putin, non Hillary. 
Hillary è una truffatrice sotto molti aspetti. Ma è sfuggita al processo, perché è troppo utile agli oligarchi. Così hanno scaricato tutta la colpa su Putin, dicendo che si tratta di un piano russo per far sì che venga eletto Donald Trump. Io non credo che saranno in grado di ingannare molte persone. Solo gli stupidi. Funzionerà sui media, perché i media non sono onesti e nemmeno indipendenti.

I media americani sono come i vecchi media sovietici - si deve rispondere al Capo e non si possono raccontare i fatti in maniera indipendente. Affermare che tutto questo scandalo delle e-mail è un piano di Putin, non ingannerà gli americani. I Democratici sono alla ricerca di un uomo nero, di qualcuno da incolpare per le loro azioni. Non si rendono nemmeno conto che tali accuse fanno sembrare la Russia una superpotenza informatica.
Ebbene, la Russia può esserlo, ma sappiamo tutti che le e-mail della Clinton non hanno raggiunto WikiLeaks grazie alla Russia. 
E 'solo qualcosa che è stato creato da chi lavora per la Clinton. I media hanno semplicemente assecondato la cosa, riportandola senza investigarla. Penso che non siano in molti a credere che ci sia Putin dietro la soffiata delle e-mail compromettenti di Hillary. Ciò fa semplicemente sembrare il Democratic National Committee ancor più ridicolo.

Il DNC ruba un'elezione al candidato voluto dalla gente e cerca di dare la colpa a Putin.
Quando Bernie Sanders ha sostenuto la Clinton alla convention democratica, si è screditato e ha  demoralizzato tutti i suoi sostenitori che, di conseguenza, si sono opposti anche a lui. 

Questo episodio fa sì che Sanders non possa più essere riconosciuto come un leader. Ha distrutto questa possibilità con le sue stesse mani. Se fosse andato alla convention dicendo: "Mi hai rubato la nomina presidenziale! Io sono il vincitore!", in questi giorni sarebbe stato l'americano più popolare. Avrebbe potuto correre come candidato indipendente e ottenere la vittoria. Ma non ha avuto il coraggio di farlo. Ha rinunciato, si è arreso.
Gli oligarchi sono abituati a persone che si arrendono. Essi pensano che Putin si arrenderà. E che la Cina si arrenderà. E l'Iran. Bernie Sanders non ha il sostegno degli oligarchi. Il complesso militare della sicurezza, di Wall Street, e la lobby israeliana non gli stanno dietro. Non è il loro agente. E' stato sostenuto dagli  elettori democratici. Quindi non ha il potere di prevalere, a meno che non ingaggi una vera battaglia contro Hillary. 
Ma non è stato disposto a rischiare.

Bernie Sanders è considerato un outsider dagli oligarchi. Non hanno finanziato la sua campagna. Il suo appoggio a Hillary lo ha distrutto come leader politico, ed ha segnato anche la fine della possibilità di vederlo come un potenziale leader. Hillary ha scelto un generale guerrafondaio come suo vice-presidente. 

I media americani, assetati di guerra, sosterranno la Clinton e attaccheranno Trump. Ma i media hanno mentito così tanto da aver perso la loro credibilità. 

Molte meno persone vengono influenzate dai media perché questi hanno mentito troppo e troppo a lungo.

E' molto più importante vedere come si muoverà Trump. Se continua a dire che non vuole un conflitto con la Russia, che la NATO è un problema e non una soluzione, e continua a denunciare la delocalizzazione di posti di lavoro americani, che ha distrutto la classe media, Trump vincerà le elezioni presidenziali indipendentemente dall'opposizione degli oligarchi e dei media. 

Il fatto che le aziende abbiano trasferito all'estero i posti di lavoro della classe media ferisce gli americani e l'economia americana. Trump non vuole tensioni con la Russia. Si rende conto che la NATO non è necesaaria.
E gli americani lo stanno sostenendo per questi motivi. Se Trump si focalizzerà su questi problemi: vincerà, a meno che l'elezione non venga truccata. Ma la domanda è: cosa potrebbe raggiungere, se ottenesse la carica? Potrebbe ammettere che non è in grado di farci niente, ma è l'unica speranza che abbiamo. Trump saprà chi nominare per raggiungere i suoi scopi, o il suo governo verrà nominato dall'establishment che lo “consiglierà” e di conseguenza lo contollerà?
Se una vittoria Trump sembrerà alle porte, i democratici cercheranno di truccare le elezioni riprogrammando le macchine per il voto elettronico, che non lasciano traccia cartacea. Sarà uno di questi programmi a determinare l'esito delle votazioni. E nessuno saprà mai che si è verificato un broglio. A meno che Trump non si faccia aiutare da degli esperti, in grado di garantire che le macchine per il voto siano programmate correttamente, ho il sospetto che le macchine verranno programmate per votare Hillary. Trump non può fidarsi dell' establishment politico repubblicano, perché gli si oppone.
Se Trump farà affidamento su di loro, questi collaboreranno con il gruppo di Hillary, riprogrammando le macchine affinché sia lei a vincere. Non ci saranno schede cartacee da riconteggiare. Questo è il modo in cui negli ultimi anni, negli USA, sono state truccate un sacco di elezioni. L'establishment americano è l'incarnazione del male e non accetterà un outsider come presidente. E se Hillary divenisse presidente, la violenza americana contro gli altri popoli aumenterà.

(Dr. Paul Craig Roberts è stato Assistente Segretario del Tesoro per la Politica economica e editore associato del Wall Street Journal. E 'stato editorialista di Business Week, Scripps Howard News Service, e Creators Syndicate. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti universitari. Le sue colonne su internet hanno attirato lettorri da tutto il mondo. I suoi ultimi libri sono : The Failure of Laissez Faire Capitalism and Economic Dissolution of the West , How America Was Lost, e The Neoconservative Threat to World Order.)


Fonte: www.paulcraigroberts.org
Link: http://www.paulcraigroberts.org/2016/08/01/american-horror-story-how-democrats-found-a-russian-boogeyman-in-hillarys-e-mails/
1.08.2016

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da DESASTRADO

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16745

Hiroshima ricorda i 71 anni dalla bomba atomica. In 50mila alla cerimonia.

Hiroshima ricorda i 71 anni dalla bomba atomica. In 50mila alla cerimonia


Otre cinquantamila persone hanno partecipato alla cerimonia in ricordo delle 140mila vittime della bomba atomica che gli Stati Uniti sganciarono su Hiroshima il 6 agosto del 1945, nei giorni finali della Seconda guerra mondiale. 
Un minuto di silenzio è stato osservato al Peace Memorial Park, costruito nei pressi del punto in cui cadde la bomba, soprannominata Little Boy, sganciata alle 8.15 ora locale di 71 anni fa dal bombardiere B-29 Enola Gay.
"Oggi, rinnoviamo la nostra offerta di sincera consolazione alle anime delle vittime della bomba atomica e rinnoviamo il nostro impegno a fare tutto quanto in nostro potere per abolire le armi nucleari e costruire una pace nel mondo che sia duratura", ha detto il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui. Che ha poi rievocato le parole pronunciate il 27 maggio scorso dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel corso della sua storica visita nella città giapponese, rivolgendo un appello ai Paesi che hanno armi nucleari nei loro arsenali ad "avere il coraggio di sottrarsi alla logica della pace e a perseguire un mondo senza" armi nucleari.


Quindi, il sindaco di Hiroshima, diretto al premier Shinzo Abe presente alla cerimonia, ha sottolineato come "un mondo libero dalle armi nucleari esprimerebbe il nobile pacifismo della costituzione giapponese". Costituzione che il primo ministro vorrebbe cambiare, eliminando la rinuncia al pacifismo iscritta nell'articolo 9 della carta.
La bomba atomica su Hiroshima - la prima mai sganciata - rase al suolo la città, provocando la morte entro la fine del 1945 di 140mila persone, senza contare le decine di migliaia decedute negli anni successivi in conseguenza delle radiazioni. Tre giorni dopo, il 9 agosto, un secondo ordigno, noto come 'Fat Man', venne sganciato su Nagasaki.

Nuovi guai per la Monterosso. Il Tar manda le carte in Procura. - Accursio Sabella

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Nonostante le diffide di un ente, l'ex dirigente generale diede il via libera a un finanziamento illegittimo. I giudici: “Evidenti omissioni”.

PALERMO - “L’assessorato pare non aver voluto intraprendere alcun controllo”. L’assessorato alla Formazione non ha voluto vedere, controllare, verificare. Non ha svolto, in pratica, il suo compito. A causa di queste “evidenti omissioni” il Tar, con una sentenza rara nella durezza e nelle decisioni, ha disposto che le carte del ricorso riguardante alcuni finanziamenti del Prof del 2010 vengano inviati alla Procura di Palermo.

Ecco quindi la nuova inchiesta e i nuovi guai all’orizzonte. Anche e soprattutto per l’attuale segretario generale di Palazzo d’Orleans Patrizia Monterosso, in quei giorni dirigente generale del dipartimento Formazione. È suo, infatti, il decreto col quale viene dato il via libera ai finanziamenti del Prof. Un somma complessiva di oltre 236 milioni di euro. L'atto firmato da Patrizia Monterosso segue il decreto assessoriale firmato dall'allora assessore Mario Centorrino. Entrambi i documenti sono finiti nella sentenza del Tar. Atti “bocciato” e annullati nella parte in cui veniva deciso il finanziamento per la cooperativa “Insieme per la Formazione”. Ente che – stando alla sentenza – non avrebbe avuto i requisiti per ottenere quei finanziamenti pubblici. Soldi che sono arrivati, invece, anche grazie a una vicenda in parte grottesca e in parte inquietante.

La storia ruota attorno a due enti e a una persona. Gli enti sono l’Ecoform e “Insieme per la Formazione”, la persona chiamata in causa dal ricorso risponde al nome di Vincenzo Garofalo. È lui, nel 2009, a comunicare all’assessorato alla Formazione che l’Ecoform, ente nazionale che partecipa ai vari bandi regionali, non aveva interesse a partecipare al Piano regionale per l’offerta formativa siciliano nel 2010. Una affermazione che si basava su una procura affidata dall’Ecoform a Garofalo nel 2006. Una procura che, però, emergerà nel corso del procedimento, aveva confini stretti e precisi. Garofalo, insomma, non avrebbe avuto il potere – fatto confermato dalla sentenza del Tar – di esprimersi sulla volontà di Ecoform di partecipare o meno. Ma c’è di più. Perché Garofalo in quei giorni aveva messo a disposizione dell’altro ente, “Insieme per la Formazione” le strutture e il personale di Ecoform. Un meccanismo che avrebbe consentito al nuovo ente di acquisire i requisiti necessari.

Peccato però che Ecoform non avesse avallato quella decisione. Anzi, l’ente nel suo ricorso sostiene che la cooperativa “Insieme per la Formazione” si sarebbe illegittimamente appropriata delle sue strutture presenti in Sicilia, “attraverso l’operato di un soggetto (il sig. Vincenzo Garofalo) che si sarebbe falsamente qualificato – si legge nella sentenza - come rappresentante legale dell’ente ricorrente; questi avrebbe posto in essere atti volti a pregiudicare l’interesse dell’ente ricorrente a partecipare all’avviso indetto dalla regione Sicilia per il finanziamento di progetti formativi, consentendo di contro alla cooperativa ‘Insieme per la Formazione’ di partecipare a tale avviso (ottenendo anche il finanziamento a taluni progetti), avvalendosi delle sedi, del personale e delle strutture di Ecoform”.

Non solo, quindi, Ecoform non aveva mai dato il via libera a quell’operazione, ma più volte, come è emerso dalla lunga vicenda processuale di fronte ai giudici amministrativi, ha anche diffidato l’assessorato alla Formazione affinché non agisse in seguito alle indicazioni fornite da Garofalo. Tra l’altro, l’ente “subentrato”, in quegli anni era persino sprovvisto di un altro requisito fondamentale: aver partecipato a progetti di formazione nei due anni precedenti.

Eppure, nonostante le ombre, i dubbi e soprattutto le diffide di Ecoform, l’assessorato prendeva tutto per buono, inserendo l’ente nell’elenco di quelli finanziati. Ma è proprio lì che i giudici del Tar hanno sentito puzza di bruciato. E anzi, nel corso della sentenza con la quale hanno accolto il ricorso di Ecoform annullando il finanziamento a Insieme per la formazione, hanno puntato il dito contro l’assessorato in quegli anni guidato dallo scomparso Mario Centorrino e “amministrato” dal dirigente generale Patrizia Monterosso a capo del dipartimento che ha dato il via libera al finanziamento.

All’assessorato, emerge dalla sentenza, “era stato fatto presente, attraverso appositi atti di diffida, che l’operato in questione era da attribuirsi a un falsus procurator e, conseguentemente, la cooperativa Insieme per la formazione era stata illegittimamente ammessa al finanziamento”. Ecoform aveva quindi avvisato l’assessorato. Che ha evidentemente ignorato quelle note. “Nonostante le numerose diffide presentate, - insiste il Tar - l’Assessorato pare non aver voluto intraprendere alcun controllo circa la legittimità dell’operato del procuratore rispetto agli atti statutari, di cui aveva la disponibilità, ed ha ammesso al finanziamento un soggetto, qualificato ‘Insieme per la formazione ex Ecoform Sicilia’, nonostante non vi fosse alcun valido atto che consentisse di prefigurare l’avvenuta trasformazione o incorporazione di Ecoform Sicilia”.

Ed è proprio quel passaggio ad allungare nuove ombre: l’assessorato pare non aver “voluto” controllare, così scrivono i giudici amministrativi. Ci sarebbe stata quindi una precisa intenzione dell’assessorato a non rispondere a quelle diffide. A non verificare. Proprio per questo il Tar parla di “evidenti omissioni” dell’assessorato, “aggravate – continuano - dal mancato riscontro alle diffide presentate dall’ente ricorrente”. Per questo, concludono i giudici del Tar “si ritiene di disporre la trasmissione degli atti di causa e della presente sentenza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo”. Nuova inchiesta all’orizzonte, quindi, per la Formazione siciliana. E nuovi guai in vista per la più potente burocrate di Sicilia.


http://livesicilia.it/2016/08/06/inchiesta-formazione-procura-monterosso-sicilia_774484/

Per saperne di più, leggi anche:
http://www.palermotoday.it/politica/mafia-massoneria-patrizia-monterosso-5-stelle.html