mercoledì 30 maggio 2018

Alitalia, indagati tre ex amministratori delegati Cassano, Montezemolo e Cramer per bancarotta.

Alitalia, indagati tre ex amministratori delegati Cassano, Montezemolo e Cramer per bancarotta

La settimana scorsa la Guardia di Finanza aveva perquisito la sede e acquisito la documentazione degli ultimi bilanci. La gestione Etihad è finita nel mirino della procura di Civitavecchia che indaga sul buco da 400 milioni che ha portato la compagnia al commissariamento.

Come si sa da una settimana c’è un’indagine per bancarotta sull’era Etihad di Alitalia. Oggi La Stampa e Il Secolo XIX scrivono che nel registro degli indagati sono indagati gli ultimi tre amministratori delegati della compagnia di bandiera: Silvano CassanoLuca Montezemolo e Mark Ball Cramer. La settimana scorsa la Guardia di Finanza aveva perquisito la sede e acquisito la documentazione degli ultimi bilanci. La gestione Etihad è finita nel mirino della procura di Civitavecchia che indaga sul buco da 400 milioni che ha portato la compagnia al commissariamento.
La “visita” delle Fiamme Gialle è stata decisa dalla magistratura sulla base dalla sentenza del Tribunale di Civitavecchia che l’11 maggio 2017 ha dichiarato l’insolvenza dell’ex compagnia di bandiera. Dall’analisi dei documenti depositati, secondo la procura, sono, infatti, emerse una serie di criticità e anomalie nella vecchia gestione Alitalia in cui Etihad, fra il primo gennaio 2015 e il 2 maggio 2017, aveva un ruolo di primo piano con 49% del capitale, ma il controllo era in mano ai soci della Cai-Midco (51%) fra cui Unicredit, Intesa, Mps, Poste e altri azionisti privati come Atlantia.
In particolare nel provvedimento del tribunale di Civitavecchia viene preso come punto di partenza “l’ultimo bilancio depositato che registra una perdita d’esercizio pari 408 milioni di euro e un rapporto di 1 a 2 tra attivo circolante e debiti”. Inoltre si tiene conto di una “situazione patrimoniale aggiornata al 28.2.2017 che riporta un patrimonio netto negativo di 111 milioni di euro, perdite – solo nel periodo che va dall’ 1 gennaio 2017 al 28 febbraio 2017 – per 205 milioni di euro e un rapporto di 2 a 5 tra attività e passività correnti, evidenziando il perdurare di una situazione di oggettiva impotenza economica di natura non transitoria”. Quando un anno fa i commissari avevano messo le mani sui conti della ex compagnia di bandiera, subito era partita una segnalazione su presunte irregolarità. La responsabilità, secondo gli inquirenti, di questa situazione “non transitoria e di oggettiva impotenza economica” era da attribuire agli amministratori.
I militari hanno sequestrato documenti ma anche computer con migliaia di file che dovrebbero fare luce sui conti degli ultimi anni e su alcune operazioni non chiare come la cessione di diversi slot (le finestre di tempo entro i quali l’aeromobile ha il permesso di decollo) pregiati che sarebbero stati ceduti alla casa madre dell’epoca, Etihad.
“Premesso che non sono al corrente di nulla”, è il commento di Montezemolo, “posso dire che nel breve periodo di interregno tra i due amministratori, nel quale ho dovuto svolgere le funzioni di a.d., l’ho fatto sempre con grandissima attenzione e senso di responsabilità”.
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Palermo capitale più dei rifiuti che della cultura, e se usassimo i ‘dissociatori molecolari’ per distruggerli? - Stefano Cirillo

Risultati immagini per dissociatori molecolari

Ogni mattina, uscendo da casa in una città che si fregia del titolo di città della cultura 2018, mi chiedo perché non siamo stati nominati Città dei rifiuti permanenti e Capoluogo di una Regione di indecisi.

I cumuli sui marciapiedi sono una costante. Si cercano soluzioni per risolvere un problema che nel resto del mondo hanno trasformato in risorsa. Un ciclo di incompetenza che parte dal Comune e arriva in Regione per ripartire in un rimbalzo di responsabilità che lega tutti quelli che governano alla stessa verità “incapacità decisionale “. Il tutto con la collaborazione attenta a “non differenziare “di tutti i cittadini che ogni mattina buttano i loro rifiuti ovunque capita.

Otto anni fa mentre ero alla guida Dell’Ospedale di Cefalù, per alcuni mesi utilizzammo in via sperimentale un impianto di smaltimento rifiuti di dissociazione molecolare.
I dissociatori Molecolari utilizzano una Tecnologia all’avanguardia efficiente che permette lo smaltimento dei rifiuti senza emissioni e con la produzione finale di energia. L’Agenzia Regionale per l’ambiente non riuscì a misurare le emissioni in atmosfera dell’impianto perche di fatto sono inesistenti. Ospitammo il Dissociatore Molecolare per evidenziare il legame strettissimo tra ambiente e Patologie che colpiscono chiunque, più inquiniamo più aumentano soprattutto le malattie oncologiche.
Risultato dopo otto anni ancora il vuoto assoluto, in Sicilia i rifiuti fanno più chilometri di tutti i turisti e la politica brancola nel buio.

Oggi malgrado gli impianti di produzione di energia mediante i processi di smaltimento rifiuti con la dissociazione Molecolare o la Piroscissione siano tra le tecnologie più rispettose dell’ambiente e della salute , si continua a parlare di termovalorizzatori.
Anche i più moderni termovalorizzatori emettono nanoparticelle finiscono sul territorio aumentando il rischio sulla salute della popolazione.
La storia dimostra che in Sicilia con i Poli industriali di Gela , Milazzo e Priolo non si è minimamente tenuto conto dell’ambiente e della Salute della gente,ma si è preferito tutelare interessi di altro tipo , con una ricaduta nel medio lungo termine dannosa per tutti.

L’aumento delle malattie oncologiche per scelte inappropriate danneggia tutti indistintamente e il ciclo di smaltimento rifiuti se non gestito con attenzione incide sulla salute danneggiando chiunque. Guardare alle tecnologie innovative che rispettano l’ambiente e tutelano le persone è un dovere che non può essere più rimandato.
La politica smetta di girare attorno ai problemi rimandando scelte importanti, le soluzioni esistono bisogna invertire la tendenza privilegiando e tutelando ambiente e salute .
Nel frattempo un po’ di civiltà in più aiuterebbe a capire che non basta avere il titolo di città della cultura per vivere meglio.