domenica 1 dicembre 2024

I FATTI NON ESISTONO. - Marco Travaglio

 

Immaginate se per tre giorni consecutivi i 5Stelle avessero votato con la destra il ripristino-raddoppio dei finanziamenti pubblici ai partiti aboliti in un referendum, la Commissione Ue più destrorsa, guerrafondaia, anti-sociale e anti-green mai vista e la risoluzione che attizza la terza guerra mondiale nucleare con la Russia, cazziando financo Scholz per aver parlato con Putin (cosa che ormai, oltre a Biden e Trump, auspica pure Zelensky).
Oggi avremmo le tv e i giornali infestati di titoli, commenti, analisi, interviste contro il M5S che si finge progressista ma resta di destra, sulla Commissione “giallo-bruna”, sull’“ambiguo” Conte che governò con la Lega e col Pd (esattamente come fece il Pd con Draghi, ma questo non si dice).
Invece il triplo inciucio con scappellamento a destra l’ha fatto il Pd, quindi non risulta: neppure per dire che è cosa buona e giusta. Non se ne parla e basta. Non è mai avvenuto.
Il Pd spacca il Pse dicendo sì all’Ursula-2 allargata ai meloniani, mentre i socialisti tedeschi si astengono e i francesi votano contro.
I suoi 21 seggi sono decisivi al varo dell’obbrobrio.
E fanno l’opposto di ciò che avevano giurato agli elettori prima e dopo le Europee, proprio come la Meloni.
Ma, stando ai giornaloni, ai tg e ai talk – gli stessi che da mesi accusano i 5Stelle di votare con la destra per la “TeleMeloni giallobruna” (infatti i loro voti alla presidente Agnes non sono mai arrivati) – i seggi a Ursula li ha portati la cicogna.
La notizia dell’appoggio determinante non risulta proprio, figurarsi le domande a Schlein, Zinga, Ruotolo, Annunziata, Gualmini, Picierno, Bonaccini, Nardella&C. sul loro voltafaccia (fa eccezione Gori che, senza che nessuno glielo chieda, spaccia il Sì del Pd per uno “spostamento di FdI al centro”: strepitoso).
I giornali di destra glissano per non dover dire che la Meloni ha votato col Pd.
Sul Corriere la notizia è “Il no a Ursula di Lega, Avs e M5S”, cioè la coerenza di chi ha sempre detto No e vota No. Per Repubblica “Von der Leyen perde i pezzi: i numeri della fiducia sono i più bassi di sempre”, ma non si sa chi glieli abbia dati.
La Stampa titola “L’Europa s’è destra” senza dire grazie a chi; dedica una paginata di bava a “Schlein nella sezione romana che fu di Berlinguer accolta da applausi dei militanti tra poesie, nostalgia e speranze”, come se guidasse un altro partito, non quello che inciucia con FdI; e affida l’editoriale sul voto in Ue alla Gualmini, senza precisare che è un’eurodeputata dem.
Infatti si fa i complimenti da sola: “Chi ha votato contro ha sbagliato”.
È la stessa Gualmini che lunedì dà dei “rosso-bruni” a Sahra Wagenknecht, a Conte e al sottoscritto e mercoledì vota con l’odiata destra.
Quindi la rosso-bruna è lei. Anche se, per una così, “rosso” è un po’ eccessivo: non esageriamo.

UN' EUROPA DI BURATTINI AL SERVIZIO DELLA NATO. - Elena Basile

 

(Di Elena Basile – ilfattoquotidiano.it) – Il corrispondente eterno da Bruxelles – una cariatide che ci diletta da decenni con articoli in cui si fa portavoce del politichese in grado di seppellire valori e ideali europei, sostenitore dell’austerità e dell’agenda Draghi, di tutti i madornali errori commessi da una organizzazione internazionale piegata dalle logiche di potere – ci spiega ancora una volta quale sia il bene da perseguire. Il commissario Fitto va votato anche se in questo modo si sdogana l’alleanza con la destra e si allarga il perimetro della Von der Leyen perché il vero pericolo è costituito dalla Russia imperialista e dalla politica commerciale di Trump. Naturalmente non offre alcun dato né argomento per spiegare perché la Russia sia una minaccia imperiale. Questi sono dettagli. I progressisti non hanno bisogno di ragionare. Abboccano all’amo. Hanno bisogno di nemici per compattarsi e difendere la giusta via che va dalla Meloni alla Schlein.

La Russia ha un tasso demografico discendente, territori immensi e materie prime. Non ha alcun bisogno di conquiste territoriali. La guerra in Ucraina è stata provocata dall’espansionismo aggressivo della Nato, dal colpo di Stato in piazza Maidan, dalla non applicazione degli accordi di Minsk, dalle provocazioni militari, con spedizioni punitive nel Donbass da parte dell’esercito Ucraino che include il battaglione neonazista Azov. La penetrazione militare ed economica anglosassone, divenuta nel 2014 anche politica, ha pompato il nazionalismo dei seguaci di Bandera, trasformando il Paese in una anti-Russia. Mosca ha inseguito la mediazione, come ha affermato Stoltenberg fino al dicembre 2021, e non ha avuto molte opzioni, volendo conservare la sovranità del Paese. Del resto la Russia nel marzo del 2022 aveva già raggiunto l’accordo con l’Ucraina per il cessate il fuoco e l’avvio di negoziati. Inutile sottolineare questi argomenti, basati su fatti innegabili, per contrastare lo slogan che attribuisce a Putin intenti imperiali. Sono dettagli.

Inutile ragionare. C’è la fede nel Verbo che procura prebende, status, un posto di commentatore dell’Europa che ricorda i privilegi monarchici di origine divina. In effetti, è proprio l’Europa, a cui tiene il Corrispondente eterno, la nemica degli ideali europeisti. L’Europa di “mercato e austerità”, neoliberista, filo-atlantica, in grado di distruggere la libertà di espressione creando un “ufficio contro la disinformazione”, titolo orwelliano che sta per Ufficio Censura. L’Europa che apre ai migranti e non li integra: sceglie alcuni Paesi-vittima come l’Italia, destinata a divenire un campo profughi per l’inettitudine e il privilegio di altri Stati. L’Europa bellicista, che paga gli errori dei neoconservatori statunitensi, trasformandosi in braccio armato della Nato per interessi Usa. L’Europa che rinuncia all’accordo con la Cina per imposizione statunitense e ingoia le politiche commerciali unilaterali con Biden come con Trump. L’Europa classista che toglie lo stato sociale ai deboli per incrementare i finanziamenti alla difesa. L’Europa che ha rinunciato a una reale transizione verde e ha provocato il ritorno al carbone della Germania. L’Europa club elitario. L’Europa senz’anima in cui la cultura è pompata dalla politica e i cosiddetti progressisti eseguono in brutta copia le politiche neofasciste della destra e dei neocon di Washington.

Signor eterno corrispondente da Bruxelles, è questa Europa che la fa mangiare e che lei difende a denti stretti, l’assassino dei valori e degli ideali federalisti, della speranza di un socialismo liberale in grado di coltivare i beni comuni, dall’istruzione alla sanità. Mi domando se anche lei sia andato a vedere con la classe dirigente imbellettata il bel film di Andrea Segre su Berlinguer. Quale trasformazione antropologica ha potuto rendere il potere insensibile al punto da ricordare un uomo politico e il suo slancio etico senza batter ciglio, commemorarlo mentre affossano, in ogni passo quotidiano, gli ideali dell’eurocomunismo, dello sviluppo democratico, della creazione di una società più equa e più libera? È l’Europa che lei incarna, signor eterno corrispondente, a essere la nostra nemica, l’Europa del politichese, degli intrighi, del potere, dell’asservimento a interessi stranieri, l’Europa forte con i deboli e umile con i potenti, l’Europa delle intese comuni e dei campi larghi, dove poca è la differenza tra Meloni, Von der Leyen e Borrell, l’Europa che ha massacrato una generazione di giovani ucraini per non aver voluto accettare un Paese neutrale, l’Europa complice dello sterminio del popolo palestinese, che finge di combattere Trump in nome della neoconservatrice Harris, l’Europa delle menzogne, della più beota e sfrontata propaganda. L’Europa dei lecca-lecca, dei signorsì, di persone prive di coscienza e scrupoli, l’Europa dei potenti psicopatici e dei burattini, dei vuoti opportunisti.

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