lunedì 13 luglio 2009

PD: GRILLO CHIEDE LA TESSERA DEL PARTITO



Beppe Grillo conferma l'intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd. ''Mi sono iscritto al Pd questa mattina ad Arzachena'', ha detto il comico in un'intervista telefonica a Sky Tg24, sottolineando che il suo obiettivo e' quello di ''travasare un po' di cittadini dentro la politica'' e ''riempire un vuoto che dura da vent'anni''.Grillo ha attaccato gli attuali leader del Pd, parlando di ''finta opposizione, di comitati d'affari, di 'fassini' di 'dalemini', di gente inesistente che sta li' e non si capisce perche' e cosa hanno fatto. Non hanno detto niente sull'energia nucleare, non hanno detto niente sull'acqua che viene privatizzata dalle societa' quotate in borsa. Non si parla di energie rinnovabili, di edifici passivi, di wi-fi libero e gratuito. Loro sopravvivono perche' sono chiusi dentro il loro loft con le sovvenzioni statali'', ha proseguito il comico genovese.''Mi sono iscritto questa mattina ad Arzachena. Ho fatto la domanda sia on line che fisicamente, ho dato i 16 euro di quota. Poi se troveranno che il 3* comma, del quarto paragrafo bis... ne pagheranno le conseguenze'', ha concluso il comico genovese.MIGLIAVACCA, DIFFICILE CHE SUA RICHIESTA ABBIA REQUISITI NECESSARI. ''Le regole per iscriversi al Partito democratico sono chiare e precise. Mi sembra molto difficile che la richiesta di iscrizione al partito di Beppe Grillo contenga i presupposti e abbia i requisiti necessari per il rilascio della tessera del Pd''.In questi termini Maurizio Migliavacca, responsabile organizzativo del Pd, sembra escludere di fatto la possibilita' che l'attore comico possa aderire al partito e, quindi, partecipare alla corsa alla segreteria.MARINO: NON VEDO PERCHE' GRILLO DEBBA ESSERE ESCLUSO. Ignazio Marino, uno dei concorrenti nella corsa alla segreteria del Pd, non chiude la porta alla possibile candidatura di Beppe Grillo. ''Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo puo' fare. Io non giudico le persone, se Grillo arrivera' con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perche' debba essere escluso'', ha detto il senatore del Pd intervenendo a ''24 mattino'' su Radio 24.Marino ha parlato anche delle polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni dopo l'arresto di Luca Bianchini, il presunto stupratore seriale di Roma e dirigente locale del Pd. ''E' stata data una forma diversa alle mie parole'', ha detto. ''Io sogno un Paese in cui un cittadino entra in un ospedale e ha la certezza che il primario e' li' non perche' e' amico del segretario di partito o del politico giusto, ma perche' e' il piu' bravo. Sogno un Paese in cui in Parlamento non sono eletti i condannati in forma definitiva, come purtroppo accade nel centro-destra. Capisco che un condannato in forma definitiva debba essere riabilitato, ma siamo 60 milioni di persone, saremo in grado di eleggerne 900 incensurati?''.Infine una risposta a Paola Binetti che ha minacciato di lasciare il partito se Marino vincera' le primarie: ''Lei - ha detto Marino - ha una diversa concezione del partito, io lavoro a un partito che includa, non escluda. Se vince Franceschini, con cui la Binetti milita, io rimarro' nel Pd per esprimere la mia voce''.DI PIETRO: GRILLO IRRISO? SUO UNICO PROGRAMMA SERIO. ''Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario di quel partito, eppure il suo e' l'unico programma esposto, molto piu' articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati''.Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, il quale aggiunge: ''Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d'interessi, l'acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l'informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: sono tutti punti che l'IdV sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide. Insomma, un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i soloni della politica a irriderlo''.ULIVISTI A CANDIDATI SEGRETERIA: DATE VITA A PARTITO APERTO. ''Un partito aperto per difendere la sovranita' dei cittadini. Precondizioni per una scelta'': e' questo il titolo di un documento elaborato da alcuni esponenti dell'ala ulivista del Partito democratico - primo firmatario Arturo Parisi - inviato sotto forma di lettera aperta ai quattro candidati alla segreteria del Pd. Una serie di punti definiti ''un fondamentale criterio per la valutazione delle proposte congressuali dei singoli candidati''.Nell'offrire il loro contributo al dibattito precongressuale del partito, l'ex ministro della Difesa - unitamente a Mario Barbi, Antonio La Forgia, Fausto Recchia, Albertina Soliani e Sandra Zampa - parte dal presupposto che ''i problemi a noi di fronte sono di lungo termine e di lungo termine deve essere la risposta: un progetto per il cambiamento della societa' non un semplice programma di governo di legislatura e meno che mai un insieme di singoli atti di governo''.Per gli ulivisti del Pd, ''il Paese e' demoralizzato e non saranno la speranza di consumare di piu', o la maschera grottesca di un premier a trarci da una crisi che ci attraversa e ci supera per dimensione e profondita'''. Per fronteggiare questa situazione, il documento auspica ''istituzioni forti perche' fortificate dall'esercizio della sovranita' dei cittadini attraverso la moltiplicazione e soprattutto la valorizzazione delle occasioni di partecipazione, contrastando l'allontanamento dalla politica e la sfiducia verso le istituzioni che va diffondendosi nella societa'''.Parisi e gli altri esaltano poi la scelta del Pd di ''demandare agli elettori la piu' importante delle scelte in un partito: la designazione del segretario politico, e allo stesso tempo una assemblea nazionale che dotata della stessa legittimazione e rappresentativita' possa bilanciare il potere del segretario, evitando i rischi di un esercizio del potere isolato''. Sottolineando inoltre che ''in un tempo in cui il nostro Paese patisce un restringimento degli spazi della democrazia fino alla sottrazione ai cittadini del diritto di scegliere i propri rappresentanti come ora accade a causa della sciagurata legge elettorale vigente per il parlamento nazionale, affidare direttamente ai cittadini la scelta della guida e del massimo organo nazionale del partito e' una scelta che da sola da' testimonianza della radicale diversita' della nostra idea di democrazia rispetto a quella che domina il campo a noi avverso''.Venendo piu' direttamente alle candidature alla segreteria, gli ulivisti del Pd rilevano comunque che ''la scelta tra persone per la guida del partito trova il suo vero significato solo se essa evoca, consente, e sostiene una scelta tra diverse linee di azione politica. Solo questo - aggiungono - assicura la pienezza dell'esercizio della cittadinanza, e allo stesso tempo consente di mettere a frutto il percorso che ci attende nei prossimi mesi. Solo questo consente al partito di definire finalmente, nel rispetto della democrazia, un'identita' corrispondente al comune progetto di dare vita ad un partito nuovo in modo nuovo''.Diversamente, se ''ridotto a scelta tra persone, il confronto, pensato per l'utilita' del partito e della Repubblica, si potrebbe tradurre all'opposto in uno scontro tra persone e tra gruppi che lascerebbe alle sue spalle ulteriori macerie dando una idea del partito che ognuno di noi rifiuta''. Di qui l'avvertimento: ''Non possiamo permetterci di sprecare tre mesi preziosi esaurendoci in un confronto ossessionato dal potere interno che appare estraneo e incomprensibile alle ansie dei cittadini''.Ad avviso di Parisi e dei suoi amici occorre dunque fare dell'occasione congressuale ''un passaggio fondamentale che consenta agli iscritti ed elettori di rimescolarsi a partire dalle diverse idee politiche che legittimamente si contendono il campo, superando cosi' le precedenti provenienze partitiche''. E proprio per consentire ai votanti una scelta consapevole, ogni candidato deve assicurare ''la riconoscibilita' della sua proposta politica, evitando di associare alla sua candidatura una pluralita' di proposte, e una pluralita' di proponenti, spesso ispirati a linee politiche tra loro disomogenee. Si presenti pertanto per ogni candidato una sola lista, e si eviti altresi' di riproporre ticket in qualsiasi modalita' essi vengano proposti''.Per gli ulivisti del Pd va inoltre rispettata l'autonomia delle regioni, ed al riguardo osservano: ''Domande diverse chiedono risposte diverse. I congressi regionali non sono la fase regionale di quello nazionale.Anche se lo statuto prevede la contemporaneita' dei congressi regionali con quello nazionale, solo una nitida e coerente contrapposizione di concezioni del partito giustificherebbe la coartazione della autonomia delle singole regioni attraverso il trasferimenti meccanico delle divisioni nazionali in sede regionale''.Infine, la riforma della legge elettorale, definita una priorita' assoluta. ''Le prossime elezioni politiche - sottolineano Parisi e gli altri firmatari del documento - non possono avere ancora una volta come risultato un parlamento di nominati''.
http://www.asca.it/copertina-PD__GRILLO_CHIEDE_LA_TESSERA_DEL_PARTITO-1572.html

Beppe Grillo si candida alla guida del PD.

La bella notizia è arrivata ieri, con un post bomba!
Bellissima notizia nella quale non speravamo nemmeno.
Eravamo in un limbo, speravamo nella crescita dei "comuni a 5 stelle" che si prefigurava, però, molto lenta, anche se inesorabile.
Il PD ci aveva abbandonato, i suoi capisaldi: Fassino, D'Alema, si erano appropriati del partito, ne avevano fatto una cosa propria, non più condivisibile con il popolo della sinistra.

Ci sentivamo soli, senza un punto di riferimento per le nostre ideologie di sinistra, l'unica speranza era il movimento di Beppe Grillo, con i programmi della carta di Firenze:

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/documenti/carta_di_firenze.pdf

e con le sue proposte: parlamento pulito: via i condannati, massimo due legislature e poi a casa.

Un buon inizio per chi dalla politica vuol essere amministrato e non dominato.

Ora possiamo ben sperare che con Grillo e Di Pietro all'opposizione si potranno eliminare le anomalie ed il marasma che governo e finta opposizione hanno creato per coprirsi le spalle e per poter agire indisturbati, fregandosene altamente di ciò che la politica è: "l'arte di governare la società".

La salita è erta e costellata da vari intoppi, l'emaciato Fassino ed il pessimo D'Alema creeranno ostacoli, ma il paese siamo noi, noi lo manteniamo, noi ne siamo i padroni, loro sono solo gli amministratori ormai indesiderati, perchè traditori di ideologie, di promesse fatte e mai mantenute, hanno fatto il loro tempo, sono obsoleti, inutili e costosi.


Beppe Grillo si candida alla guida del PD.