domenica 15 luglio 2018

Sorgerà in Puglia il primo spazioporto italiano. Primo volo per turisti spaziali: 2020. - Antonio Pio Piazzolla


La navicella Virgin Spaceship Unity agganciata alla Virgin Mothership Eve. virgingalactic.com

Il primo “gate” italiano verso lo spazio sorgerà nella zona di Taranto-Grottaglie, dove ora vi è l’aeroporto “Marcello Arlotta” ed è da qui che decolleranno i turisti spaziali della Virgin Galactic: lo ha comunicato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo l’approvazione dell’Enac (l’Ente Nazionale Aviazione Civile) che ha portato a termine l’iter di analisi per trovare il sito più adatto. L’inaugurazione dello spazioporto è prevista per il 2020, quando il velivolo della Virgin Galactic decollerà dall’Italia per lo spazio.


La notizia si faceva attendere da circa un anno e mezzo, dal momento in cui quando la Altec (azienda partecipata da Asi e Thales Alenia space) ha stretto un accordo con la Virgin Galactic di Richard Branson per realizzare uno spazioporto sulla nostra penisola da cui partiranno i voli suborbitali: la nuova infrastruttura inoltre potrebbe essere la via di accesso allo spazio anche per altri tipi di attività, al di là del turismo, come il lancio di piccoli satelliti, addestramento degli astronauti e test per nuove tecnologie.

Come un aereo di linea ma diretto nello spazio.
Chi spera di vedere in Puglia le imponenti strutture come quella di Cape Canaveral resterà deluso. Nulla a che vedere con le basi spaziali come quelle americane o russe, nessun decollo in verticale, nessun “countdown”. Il decollo avverrà in modo convenzionale (CTOL), nello stesso modo degli aerei di linea: tradizionale pista, classica rincorsa e tanta velocità.

“Altec e Asi hanno lavorato insieme a Enac per definire i criteri di selezione tra tutti gli aeroporti nazionali che vanno dalla lunghezza della pista alle aree di interdizione al volo, fino alla presenza di altri aeroporti in vicinanza della fase di atterraggio. Quello di Grottaglie rientra tra quelli che soddisfano questi criteri per il volo suborbitale e ora è arrivata la decisione di Enac” – spiega Vincenzo Giorgio, amministratore delegato di Altec.

La struttura di Taranto-Grottaglie sarà modificata, verranno aggiunti hangar e spazi per le nuove attività tecniche e scientifiche con servizi annessi per i voli di lusso tra le stelle. Interventi che avranno tempi contenuti per l’inizio dei voli da quello che sarà probabilmente l’unico altro spazioporto di Virgin Galactic al di fuori degli Usa:

“Attendiamo che la compagnia di Branson inizi a essere operativa forse già entro la fine del 2018. Il nostro spazioporto potrebbe entrare in attività già dal 2020. Branson presenta la nuova navetta per turisti spaziali” – aggiunge Vincenzo Giorgio.

Fino a sei passeggeri al costo di 250.000 dollari a testa.
La Virgin sta ancora testando il suo “shuttle panoramico” che viene portato in orbita mediante una “nave madre” chiamata “Space Knight Two” che decollerà fino a un’altezza di circa 15 chilometri: raggiunta tale quota viene sganciata la “Spaceship Two”,un piccolo razzo che può portare a bordo fino a otto persone (sei passeggeri e due piloti), per raggiungere lo spazio alla notevole quota di 100 chilometri: si parla di spazio infatti a partire da 80 km di quota.


Il decollo in solitaria della Virgin Spaceship Unity. virgingalactic.com

Il costo del biglietto si aggira intorno ai 250.000 dollari a persona (circa 210.000 euro) e si potrà svolazzare nella cabina durante i sei minuti di microgravità proprio come un astronauta. Un’esperienza che durerà in totale un’ora e 40 minuti dal decollo al rientro, e si potrà ammirare la Terra quasi come la vedono gli astronauti sulla Stazione Spaziale (che si trova a ben 400 km di quota). La Spaceship Two poi tornerà indietro, il volo suborbitale si concluderà prima di aver compiuto un’orbita intera planando senza motore, come un aliante, per atterrare da dove era partita.

Turismo in orbita, la sfida dei miliardari che si contendono lo spazio.

In attesa di una norma che regolarizzi il tutto.
L’azienda americana non pagherà un affitto per l’uso dello spazioporto dal momento che l’obiettivo è un altro:

“Stiamo valutando diversi modelli di business uno dei quali prevede una società mista di cui faranno parte aziende e istituzioni italiane, come Asi e Altec per esempio, partecipata anche da Virgin Galactic. Una specie di transizione per acquisire il velivolo che decolla dall’Italia e far sì che diventi una realtà più europea e italiana. E magari abbassare un po’ i prezzi” – spiega Vincenzo Giorgio.

Manca però una copertura legale: in Italia infatti non c’è una legislazione per regolamentare lo spazio aereo oltre la quota ordinaria dei voli di linea. Le traiettorie suborbitali sono quindi fuori legge. Da qui i lavoro di Enac insieme alla Federal Aviation Administration americana per mettere a punto normative ispirate a quelle statunitensi.

Un business stellare.
Un business che darà vita ad una serie di attività economiche quali indotto industriale, dei servizi e del turismo, quelle scientifiche – a cominciare dall’addestramento degli astronauti – compresa la creazione di un polo di eccellenza. Una promettente visione futuristica per il mezzogiorno, l’industria spaziale infatti sta aprendo nuovi e redditizi segmenti di mercato.


“Potrà diventare un centro accumulazione di startup spaziali, piccole aziende, dove le università potranno avere laboratori e fare ricerca anche per nuovi attori che vorranno operare nello spazio. Ci sarà la possibilità di fare informazione per il pubblico e divulgazione per gli studenti. Sarà di ispirazione per i giovani, far provare ai bambini simulatori per l’addestramento, attirare i ragazzi e farli incontrare con i centri di ricerca per creare interesse e ispirare chi, in un futuro, potrebbe lavorare alla ricerca aerospaziale” – conclude Giorgio.

https://it.businessinsider.com/sorgera-in-puglia-il-primo-spazioporto-italiano-primo-volo-per-turisti-spaziali-2020/

Oggetto stellare gigante più grande di Giove è diretto verso il nostro Sistema Solare. -

Oggetto stellare gigante più grande di Giove è diretto verso il nostro Sistema Solare

Gli astronomi dilettanti stanno osservando e seguendo ciò che credono sia una cometa, poiché aumenta di dimensioni e luminosità visibili nella nostra atmosfera.  Soprannominato PANSTARRS (C / 2017 S3), questo oggetto spaziale è enorme e si sta dirigendo verso il sistema solare. Sarà visibile ad occhio nudo fino alla fine di Agosto 2018.
L’osservatore austriaco del cielo Michael Jager ha pubblicato una foto sulla sua pagina Facebook della misteriosa ed enorme stella luminosa visibile nello spazio. Ha detto: “Molto probabile che si tratta di una Cometa e la sua atmosfera è di 260.000 km di diametro, quasi il doppio del pianeta Giove. Queste dimensioni lo rendono un obiettivo relativamente facile per i telescopi per terrazzi.”
Ma i teorici della cospirazione pensano che potrebbe essere molto peggio. Tyler Glockner, che gestisce il canale You Tube Secureteam10, ha ipotizzato che non ci sia modo per essere valutata come una cometa poiché non ha una coda.
Ha anche aggiunto che sembrano esserci due oggetti dal centro. Glockner ha pubblicato il video sul suo canale YouTube, ma gli spettatori pensano che possa essere ancora più misterioso come oggetto che è più grande di Giove. “Arriva Nibiru ed è reale, causerà terremoti e uragani e sta spostando comete dalla Nube di Oort come mai prima d’ora”, ha dichiarato un appassionato di alieni. Un altro ha aggiunto: “È una luce proveniente da un sistema planetario che si schianta contro di noi”. E un terzo commenta: “Quello è un pianeta, non una roccia spaziale”. Si dice che Nibiru causerà nel suo avvicinamento alla terra, disastri come terremoti potenti e eruzioni vulcaniche. Per molti,  il grande pianeta sconosciuto, si avvicinerà al nostro pianeta entro il XXI secolo.
Ma cos’è veramente questo oggetto enorme?
Tralasciando ogni sorta di cospirazione, il gigantesco oggetto verde che si avvicina al sistema solare è la cometa PANSTARRS (C / 2017 S3), che ha aumentato la sua luminosità e sembra circondata da un’enorme nuvola di polvere e gas verde, quindi , è stato soprannominato ‘Incredible Hulk’. La cometa verde si avvicina al sistema solare e la sua nuvola di polvere e gas è così brillante che alcuni astronomi stimano che potrebbe presto essere visibile ad occhio nudo nel cielo notturno di alcune parti del mondo.
Nonostante queste dimensioni impressionanti, la nuvola di polvere verde di PANSTARRS (C / 2017 S3) è instabile e gli astronomi non sanno se si disintegreranno quando si avvicina al nostro Sole, o se prenderanno slancio per proiettarsi verso i confini dell’universo.
Quello che è  più interessante per gli astronomi è che la chioma della PANSTARRS (C / 2017 S3) sta aumentando la luminosità ad un ritmo impressionante: solo in questa settimana è stato segnalato un aumento del 1600%. Per continuare con la sua traiettoria attuale, l’Incredible Hulk” raggiungerà il punto più vicino al nostro Sole intorno al 15 o 16 agosto di quest’anno: la prima volta che si trova nella parte interna del sistema solare. L’astrofisico Michael Jager consiglia gli astronomi dilettanti di “aspettarsi qualcosa di inaspettato” e di cercare “una cometa non guidata con una vivida nube di gas attorno”.
A cura della Redazione Segnidalcielo

Come funzionano le persiane fotovoltaiche.

Persiane solari

Risulta difficile crederci, ma i due terzi dell’energia elettrica nel nostro paese viene utilizzata per consumi domestici, residenziali e commerciali – e non a fini industriali come si ritiene normalmente. E in media ogni casa in Italia riceve dal sole ben dieci volte tanta energia quanta ne consuma al suo interno.
Le persiane fotovoltaiche sono un sistema estremamente razionale per sfruttare al massimo l’irraggiamento. Sono costituite da celle solari convenzionali (in silicio policristallino) posizionate su una struttura simile a quelle tradizionali – meglio se capace di orientarsi automaticamente sul suo asse verticale e/o a livello di alette in modo che la parte fotoattiva rimanga sempre esposta al sole e sia possibile massimizzare la prestazione.
Il loro funzionamento è diverso da quello del pannello fotovoltaico classico: mentre questo viene installato su un edificio, le persiane fotovoltaiche sono integrate, sia a livello architettonico che energetico. Spieghiamo meglio: il pannello solare produce energia elettrica continua e la riversa nella rete elettrica, con la necessità di convertirla in corrente alternata – e conseguente aggravio dei costi.
Le persiane fotovoltaiche, invece, producono corrente continua che può alimentare direttamente tutta una serie di dispositivi (computer, caricabatterie) e di elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, condizionatore ecc. Questi infatti, funzionano a corrente continua (normalmente sono muniti di un trasformatore che trasforma la corrente AC della rete in corrente CC).
Le persiane fotovoltaiche sono collegate mediante fili a una scheda elettronica con interfaccia grafica come quella che vedete qui sotto che monitora sia il contributo energetico delle ante della persiana che quello della corrente elettrica sulla linea di casa: nei momenti in cui la luce solare non è sufficiente (ad esempio, quando è buio o le persiane sono chiuse), il fotovoltaico non riesce a sopperire al fabbisogno dell’abitazione ed è quindi necessario prelevare dalla rete elettrica la piccola parte di energia che serve per compensare la caduta del fotovoltaico o per stabilizzare le prestazioni.

Interfaccia monitor persiane fotovoltaiche
Quanto costano le persiane fotovoltaiche? Bisogna sommare il costo della struttura e dei componenti elettronici con quello dei moduli fotovoltaici, che però negli ultimi anni si è abbattuto del 50% ed è assolutamente competitivo con quello dell’energia classica.
Ad esempio, se volessimo alimentare un frigorifero interamente con l’energia derivante dalle persiane fotovoltaiche, servirebbero 50 celle (costo pari a 80 euro). Per una lavatrice ne occorrono 40 (costo: 63 euro). Per un condizionatore, una delle apparecchiature più energivore, servono 145 celle (costo: 230 euro). Il condizionatore è particolarmente adatto a essere alimentato in questo modo, perché serve proprio quando il sole batte più forte e in questo modo il suo consumo può essere totalmente abbattuto senza costi aggiuntivi in bolletta.
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iLint Coradia: il primo treno a Idrogeno del mondo.



L’Ufficio Ferroviario Tedesco (EBA) ha dato il via libera al treno passeggeri a celle a combustibile a idrogeno di Alstom per le operazioni commerciali nelle reti ferroviarie tedesche.

Il treno iLint Coradia di Alstom è il primo treno passeggeri a celle a combustibile a idrogeno al mondo che produce energia elettrica per la trazione. È stato appositamente progettato per funzionare su linee non elettrificate.

Dopo l’approvazione, per un’operazione pilota sulla rete ElbaWeser, saranno installati due prototipi di treno a emissioni zero, i cui primi servizi passeggeri sono previsti per fine estate.
Il delegato autorizzato del governo federale tedesco per il trasporto ferroviario Enak Ferlemann ha detto:”E’ un passo decisivo verso una mobilità pulita e orientata al futuro. E’ un segnale forte della mobilità del futuro. L’idrogeno è una vera alternativa efficiente. Soprattutto sulle linee secondarie, dove le linee aeree sono antieconomiche o non ancora disponibili, questi treni sono un’opzione pulita e rispettosa dell’ambiente. Per questo sosteniamo e promuoviamo questa tecnologia”.

Progettata dai team Alstom di Salzgitter (Germania) e Tarbes (Francia), la iLint Coradia ha ricevuto il sostegno del ministero tedesco dell’Economia e della Mobilità.

La società ha ricevuto 8 milioni di euro dal governo tedesco nell’ambito del Programma nazionale di innovazione per la tecnologia dell’idrogeno e delle celle a combustibile (PIN).
Nel novembre dello scorso anno Alstom ha firmato un contratto con l’ente locale per i trasporti della Bassa Sassonia (LNVG) per la consegna di 14 treni a celle a combustibile a idrogeno. Il contratto prevede inoltre una fornitura di servizi di manutenzione e fornitura di energia per un periodo di 30 anni.

http://www.beppegrillo.it/ilint-coradia-il-primo-treno-a-idrogeno-del-mondo/